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  • SANITÀ PRIVATA PILASTRO DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE. RIAPRIRE UN DIALOGO E CONFRONTO COSTRUTTIVO CON LA REGIONE

    SANITÀ PRIVATA PILASTRO DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE. RIAPRIRE UN DIALOGO E CONFRONTO COSTRUTTIVO CON LA REGIONE

     

    Bologna, 24 luglio 2025 –  Confindustria Emilia-Romagna auspica che si riapra un dialogo costruttivo tra Regione e AIOP Emilia-Romagna circa l’annunciata revoca degli indennizzi e ristori del periodo Covid concordati nel periodo della pandemia.

    La decisione della Regione di procedere alla richiesta di rimborso delle somme già erogate, circa 80 milioni di euro, appare in contraddizione con l’accordo sottoscritto nel 2020 e formalizzato nel 2024 con cui le strutture sanitarie private accreditate si impegnavano a restare aperte e in piena efficienza, senza utilizzare la cassa integrazione, a disposizione dell’emergenza pubblica.

    «Le criticità di carattere economico che il sistema sanitario regionale sta attraversando – dichiara la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi  – non possono tradursi in scelte politiche che penalizzano la sanità privata, specie quella accreditata, che rappresenta un pilastro fondamentale del sistema sanitario regionale, come l’esperienza Covid ha dimostrato.  

    L’annullamento di atti legittimi e condivisi con la Regione relativi agli indennizzi e ristori del periodo Covid dimostra piuttosto come non sia ancora avviato un piano di spending review della spesa corrente. Auspichiamo che il confronto tra la Regione e Aiop Emilia-Romagna trovi una soluzione equilibrata, nell’ottica di mantenere gli alti livelli di cure che caratterizzano la sanità nel nostro territorio».

    Gli ultimi bilanci regionali evidenziano un forte disavanzo della spesa relativa alla sanità e un disallineamento che sono ormai strutturali e non potranno essere affrontati con misure una tantum e ricorrenti aumenti della pressione fiscale.

    Occorre avviare una riflessione sul modello del sistema sanitario regionale nel medio lungo periodo che ne garantisca la sostenibilità, in primis economica, nell’obiettivo di efficientare la spesa e rafforzare i modelli di collaborazione in cui pubblico e privato accreditato intervengono in modo integrato.

     

  • AIOP EMILIA-ROMAGNA |  La Regione cancella indennizzi e ristori per la Sanità Privata Accreditata. A rischio la tenuta del sistema sanitario regionale.

    AIOP EMILIA-ROMAGNA | La Regione cancella indennizzi e ristori per la Sanità Privata Accreditata. A rischio la tenuta del sistema sanitario regionale.

     

    AIOP EMILIA-ROMAGNA: “Provvedimento inaspettato ed illegittimo” e chiede un incontro urgente al Presidente regionale De Pascale

     

    Stop al riconoscimento di indennizzi/ristori erogati dalla Regione Emilia-Romagna sotto forma di acconti nell’anno 2020 alle strutture private accreditate.

    La notizia, inaspettata, è arrivata nel corso dell’incontro svoltosi lunedì 21 luglio nella sede della Regione tra i vertici AIOP Emilia-Romagna, l’associazione che aggrega oltre 40 strutture ospedaliere private accreditate da Rimini a Piacenza, l’Assessore Regionale Massimo Fabi e il Direttore Generale dell’Assessorato alla Sanità Lorenzo Broccoli.

    In quella sede è stato comunicato all’AIOP di voler revocare in autotutela la delibera di Giunta Regionale n.2133 dell’11.11.2024, relativa alla chiusura del periodo pandemico Covid.

    Delibera che stabiliva le procedure applicative della precedente delibera di GR n.344/2020 per il calcolo delle indennità e dei ristori spettanti, comprese le modalità di restituzione delle eventuali differenze in favore delle varie AUSL, anche mediante prestazioni gratuite in un arco temporale di 3 anni, secondo le necessità territoriali di queste ultime.

    Periodo nel quale, a fronte di un preciso accordo contrattuale datato 20.03.2020 a firma del Presidente Bonaccini, poi trasfuso della delibera GR n.344/2020, veniva richiesto alle strutture sanitarie private accreditate di restare aperte ed in piena efficienza, senza utilizzare la cassa integrazione, a disposizione dell’emergenza pubblica, attesi i provvedimenti specifici di blocco dell’attività in elezione e della mobilità dei cittadini emanati dall’Autorità Pubblica preposta all’emergenza.

    Per tale disponibilità, era stato quindi contrattualmente previsto di erogare un acconto pari all’80% della differenza tra quanto effettivamente fatturato nei mesi in questione e la media mensile di quanto fatturato nel 2019; in sostanza, la mera copertura dei costi di gestione delle strutture private accreditate, a fronte della forzata apertura e nell’impossibilità di poter erogare prestazioni, al di là di quelle poche strettamente consentite.

    La Regione comunica ufficialmente di non voler riconoscere nulla per il periodo pandemico e di voler procedere alla richiesta di rimborso delle somme a suo tempo erogate.

    “Quanto comunicato dalla Regione rappresenta un approccio del tutto inaspettato ed illegittimo dei vertici sanitari dell’Emilia-Romagna, che mette a repentaglio l’intero sistema sanitario regionale e compromette l’affidamento giuridico e sostanziale dei rapporti di collaborazione in essere fra Regione e Strutture Private Accreditate e di conseguenza la sostenibilità del servizio integrato pubblico/privato per la copertura dei bisogni di salute dei cittadini” – si legge nella nota stampa dell’AIOP Emilia-Romagna.

    Le strutture private accreditate AIOP rappresentano una risorsa insostituibile per la tenuta del servizio sanitario regionale; a fronte dell’utilizzo di soli 360 milioni di euro della voce Sanità del bilancio annuale regionale pari ad oltre 10 miliardi di euro, i 44 ospedali AIOP ER coprono circa il 25% del totale delle prestazioni ospedaliere ed ambulatoriali erogate ai cittadini residenti in regione.

    Altre regioni come Lombardia e Piemonte hanno da tempo definito le vicende legate al periodo pandemico, riconoscendo alle strutture private accreditate i giusti indennizzi ed i meritati ristori, per l’attività e per la disponibilità delle stesse durante il periodo emergenziale.

    L’AIOP Emilia-Romagna ritiene opportuno portare la vicenda all’attenzione dell’opinione pubblica e di tutti gli operatori economici del settore, dichiarando fin d’ora che tutte le oltre 40 strutture private accreditate interessate dalla vicenda, si opporranno con forza alle illegittime pretese restitutorie inaspettatamente avanzate dalla Regione Emilia-Romagna.

    Ciò a salvaguardia dell’intero comparto, composto di oltre 8.800 dipendenti e di oltre 2.500 medici liberi professionisti, che quotidianamente, con impegno e dedizione, svolgono la loro attività al servizio dei pazienti e dei loro famigliari.

    L’associazione regionale dell’ospedalità privata accreditata, guidata dal presidente Avv. Cesare Salvi, confida, pertanto, in un intervento del Presidente della Regione Michele De Pascale, al quale è già stato richiesto un appuntamento urgente.

     

  • CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA – LUGLIO 2025

    CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA – LUGLIO 2025

     

    Da dazi e dollaro svalutato, più incertezza e meno fiducia: frenano export, consumi e investimenti

     

    Scenario complicato. Gli ulteriori annunci sui dazi USA hanno alzato l’incertezza ed erodono la fiducia: insieme al dollaro svalutato sono pessime premesse per export, consumi, investimenti. Notizie positive vengono dal parziale rientro del prezzo del petrolio, l’inflazione contenuta, il sentiero di tagli dei tassi nell’Eurozona. L’industria italiana appare stagnante nel 2° trimestre, mentre i servizi crescono poco.

    Dollaro svalutato. Il cambio del dollaro resta molto svalutato sull’euro (poco nei confronti delle altre divise): 1,17 in media a luglio con picchi a 1,18, da un minimo di 1,04 a gennaio (+13,3%) e 1,08 in media nel 2024. L’indebolimento è alimentato dai dazi e dalle peggiori attese sull’economia americana.

    Tregua per l’energia. Il balzo del prezzo del petrolio a giugno si è rivelato di breve durata, grazie al cessate il fuoco tra Israele e Iran (71 $/barile in media a luglio, da un picco di 79 il mese prima). Le quotazioni, però, restano alte rispetto al calo precedente legato ai dazi (64 dollari in media a maggio).

    Tassi in calo. L’inflazione resta bassa in Italia (+1,7% a giugno) e nell’intera Eurozona (+2,0%). Tra tre giorni la BCE potrebbe tagliare ancora i tassi, portati al 2,00% a giugno. Ciò abbassa il costo del credito per le imprese italiane (3,7% a maggio) e continua a sostenere la risalita dei prestiti (-1,4% annuo).

    Investimenti deboli. Gli indicatori segnalano indebolimento nel 2° trimestre: le condizioni per investire peggiorano; la fiducia delle imprese recupera a giugno ma su valori bassi (93,9 da 93,1 a maggio), in calo rispetto al 1°; scendono gli ordini di beni strumentali, negativi da mesi (-19,0, da -17,7), anche se le attese tornano positive. Pesa l’alta incertezza, nemica giurata delle decisioni di investimento.

    Consumi in frenata. Nel 1° trimestre il reddito reale è cresciuto a buon ritmo (+0,9%), ma i consumi sono aumentati molto meno (+0,2%), frenati dall’aumento della quota di risparmio, a causa dell’incertezza e della bassa fiducia delle famiglie. Per il 2° trimestre lo scenario non è migliore: occupazione in lieve crescita a maggio, ma la fiducia è scesa ancora a giugno, le vendite al dettaglio registrano una variazione acquisita nulla e le immatricolazioni di auto crollano (-17,4% annuo).

     

    Vai al testo integrale -> https://www.confindustria.it/pubblicazioni/da-dazi-e-dollaro-svalutato-piu-incertezza-e-meno-fiducia-frenano-export-consumi-e-investimenti/

     

     

     

     

  • CAUTELA DELLE IMPRESE SUGLI INVESTIMENTI NEL 2025. PRESENTATA L’INDAGINE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

    CAUTELA DELLE IMPRESE SUGLI INVESTIMENTI NEL 2025. PRESENTATA L’INDAGINE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

     

    Le imprese dell’Emilia-Romagna propendono per gli investimenti ma dimostrano maggiore cautela per il 2025.

    La minaccia dei dazi, i costi dell’energia e la burocrazia frenano gli investimenti. Serve lo sforzo di tutti, anche della Regione, per sostenere la crescita dell’economia

     

    Bologna, 17 luglio 2025 –  L’Indagine sugli investimenti delle imprese industriali dell’Emilia-Romagna, realizzata da Confindustria Emilia-Romagna insieme alle Confindustrie e Unioni Industriali della regione, conferma la proattività del sistema produttivo regionale, nonostante l’incertezza e le criticità che caratterizzano lo scenario economico internazionale.

    Le aziende emiliano-romagnole interpellate hanno investito in media il 5,3 per cento del fatturato nel corso del 2024, per un ammontare di 871 milioni di euro, e hanno puntato soprattutto su investimenti in beni tangibili e digitali. Il 68 per cento ha investito in impianti e macchinari, il 61 per cento in software e IT, il 51 per cento in formazione del personale, dimostrando in questa fase di attuare scelte strategiche volte all’innovazione incrementale e all’efficienza operativa.

    Le previsioni di investimento delle imprese interpellate sono più caute per il 2025, in ragione di un contesto generale di incertezza e crescente instabilità geopolitica. L’88,5 per cento prevede investimenti nel 2025 rispetto al 92 per cento che li ha realizzati l’anno scorso. Il valore complessivo degli investimenti previsti risulta in calo dell’1,7 per cento.

    «La volontà di investire degli imprenditori – dichiara la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassiè fondamentale per contribuire alla tenuta dell’economia regionale. Oggi le imprese sono penalizzate da un costo dell’energia tra i più alti d’Europa e dal possibile inasprimento dei dazi statunitensi, una vera e propria minaccia per l’industria regionale, che dal 2000 ha quadruplicato il proprio export verso gli USA. Siamo la seconda regione del Paese dopo la Lombardia quanto a valore di export: i settori più esposti sono i mezzi di trasporto, la meccanica, l’alimentare e i minerali non metalliferi. L’attuale volatilità delle politiche commerciali statunitensi scoraggia la pianificazione di investimenti o progetti di medio-lungo periodo sul mercato USA e non solo. Le imprese dovranno diversificare i mercati di sbocco e riconvertire le produzioni, ma si tratta di scelte che richiedono tempo, risorse e visione strategica. Oggi dobbiamo ricostituire un clima di fiducia e una prospettiva che consentano di dare spinta agli investimenti.  In questo contesto la Regione è chiamata ad accompagnare il sistema produttivo con misure mirate di politiche per l’internazionalizzazione e rimuovere i tanti ostacoli burocratici che frenano le imprese, che rappresentano il primo vincolo agli investimenti industriali.  Su quest’ultimo tema abbiamo un enorme lavoro da fare nel Paese e come Confindustria abbiamo fatto – non da oggi  – specifiche proposte sia al Governo sia alla Regione».

    Il 40 per cento delle imprese ha realizzato investimenti in ricerca e sviluppo nel 2024, con differenze marcate tra piccole, medie e grandi imprese. Le piccole aziende faticano ad affrontare l’elevato rischio e l’orizzonte temporale di medio lungo termine tipico di progetti di ricerca e sviluppo, oltre che sostenerne l’onere finanziario, e sono quindi più propense ad adottare tecnologie esistenti. Le medie e grandi hanno in parte sospeso o rinviato i propri programmi di investimento produttivo e tecnologico, in attesa della piena operatività della misura Transizione 5.0. L’elevato grado di complessità normativa, le incertezze interpretative e i ritardi attuativi del provvedimento hanno ostacolato l’accesso anche alle imprese più strutturate.

    Più di un’impresa su quattro ha investito in digitalizzazione nel 2024 e le prospettive per il 2025 sono di ulteriore crescita. Anche in questo ambito è significativa la distanza fra piccole imprese (20%) rispetto alle medio/grandi (35%). Inoltre, le medio grandi imprese stanno investendo sull’organizzazione e i modelli di business (25%), molto meno le piccole (10%).

    Tra gli ostacoli agli investimenti la burocrazia rappresenta il principale vincolo percepito dalle imprese, indicata dal 37 per cento. Subito dopo, con il 35 per cento delle risposte, l’incertezza geopolitica e la debolezza della domanda attesa, alimentate dal clima di instabilità.

    La difficoltà a reperire risorse umane qualificate si conferma uno dei maggiori ostacoli alla crescita, in particolare per le grandi imprese che esprimono una domanda più articolata e specializzata di competenze. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è marcato nei profili tecnici, digitali e gestionali, essenziali per gestire le nuove tecnologie necessarie ad affrontare le sfide dell’innovazione, della transizione digitale e della sostenibilità.

    Il 43% delle grandi imprese investe in iniziative di sostenibilità ambientale contro appena il 19% delle piccole. Questo divario riflette fattori strutturali importanti: le grandi imprese dispongono di maggiori risorse finanziarie e competenze tecniche, operano più spesso in mercati internazionali in cui la pressione regolatoria e reputazionale è più elevata, e sono soggette a obblighi normativi ambientali più stringenti. Le piccole imprese, pur mostrando crescente attenzione, si trovano spesso in difficoltà nel trasformarla in azioni concrete, a causa di vincoli economici, gestionali e informativi. Questa asimmetria rischia di accentuare gli squilibri competitivi, rallentando la transizione ecologica del tessuto produttivo nel suo complesso, e rende urgente un rafforzamento del supporto alle PMI attraverso strumenti mirati, più semplici e accessibili.

    Circa le fonti di finanziamento le imprese realizzano gli investimenti principalmente attraverso risorse proprie, utilizzate nel 78% dei casi.  In seconda battuta ricorrono al credito bancario, mentre rimane marginale l’utilizzo di fonti alternative come i finanziamenti pubblici e il capitale di rischio. Ciò comporta potenziali criticità sia sul versante dell’efficacia degli strumenti di policy sia in termini di accessibilità, soprattutto per le piccole e medie imprese.

    Alla presentazione dell’Indagine sugli investimenti, che si è svolta il 17 luglio a Bologna presso la sede di Confindustria regionale, sono intervenuti – oltre alla Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi  –  il Direttore del Centro Studi Confindustria Alessandro Fontana, il CEO AMA SpA Alessandro Malavolti e il Responsabile Direzione Banca d’Impresa Crédit Agricole Italia Marco Perocchi.

     

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    L’Indagine sugli investimenti delle imprese industriali dell’Emilia-Romagna, giunta alla ventiseiesima edizione, ha coinvolto quest’anno 382 imprese con un giro d’affari di 19 miliardi di euro di fatturato e oltre 48mila addetti. Il campione rispecchia la struttura industriale della regione: 86% di PMI, per tre quarti manifatturiere, con il 58% di fatturato realizzato all’estero.

     

  • COME VA L’ECONOMIA DELL’EMILIA-ROMAGNA 8 luglio 2025  | ANALISI DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA, UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA E INTESA SANPAOLO

    COME VA L’ECONOMIA DELL’EMILIA-ROMAGNA 8 luglio 2025 | ANALISI DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA, UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA E INTESA SANPAOLO

     

    Confindustria Emilia-Romagna: L’industria della nostra regione risente dell’incertezza crescente. Ribadiamo la centralità delle infrastrutture, a partire dal Passante di Bologna la cui rilevanza non può essere messa in discussione a progetto approvato

    Unioncamere Emilia-Romagna: L’effetto combinato della frammentazione geopolitica e della guerra dei dazi frena gli investimenti delle imprese e questo potrebbe avere effetti a lungo termine deflagranti. È solo dando la possibilità alle imprese di investire, anche in nuovi mercati, che è possibile continuare a svolgere il ruolo di pilota dell’innovazione che hanno le filiere regionali.

    Intesa Sanpaolo: dinamica del credito positiva nei primi mesi dell’anno per quanto riguarda la Divisione Banca dei Territori del Gruppo, pur permanendo a livello complessivo di sistema una domanda condizionata dall’incertezza. Depositi delle aziende in aumento anno su anno, confermando la persistenza di un buon cuscinetto di liquidità disponibile. In accelerazione i prestiti alle famiglie.

     

    Comunicato stampa integrale in allegato 

     

    «L’industria della nostra regione – sottolinea la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassirisente dell’incertezza crescente. Per sostenere la fiducia di imprese e consumatori dobbiamo mettere al centro la manifattura e la nostra capacità del fare, l’eccellenza delle nostre produzioni, la spinta propulsiva del digitale, e rilanciare investimenti ed esportazioni, che sono la vera leva della crescita economica. Occorre investire nelle nostre città, per renderle più attrattive non solo per il turismo ma anche per i lavoratori.

    Ribadiamo la centralità delle infrastrutture, a partire dal Passante di Bologna la cui rilevanza non può essere messa in discussione a progetto approvato.    

    Sul tema dei dazi, dobbiamo negoziare con gli Stati Uniti per diminuirne il più possibile l’impatto sull’economia europea, ma soprattutto diversificare i mercati di sbocco delle nostre merci: penso all’Africa, al Sud est asiatico, al Mercosur, aree del mondo con cui accelerare gli accordi di libero scambio».

    Nei primi mesi dell’anno in corso, nell’analisi di Confindustria Emilia-Romagna, la dinamica della produzione manifatturiera regionale è rimasta debole, mentre segnali migliori arrivano dal fronte dei servizi.

    Nel primo trimestre 2025 l’export regionale in valore ha subito una contrazione dell’-1,1%, pari a meno 234 milioni di euro, a fronte del +3,2% registrato per l’export nazionale. Ha finalmente invertito il segno l’export verso la Germania (2,6 miliardi con un +1,2%), mentre è in calo l’export verso gli Stati Uniti (per 2,5 miliardi e un -2,8%).

    Il contesto economico internazionale si è ulteriormente complicato nelle ultime settimane a causa del conflitto tra Israele e Iran. Sulle prospettive di crescita gravano i rischi legati alle incertezze sulla politica economica statunitense: nuove restrizioni commerciali determineranno un ulteriore irrigidimento dei rapporti economici a livello internazionale.

    Resta positivo il percorso di riduzione dei tassi d’interesse nell’Eurozona, mentre sul fronte dei costi dell’energia, dopo un periodo di ribasso legato al rallentamento della domanda globale, i prezzi di petrolio e gas sono tornati a salire in modo marcato. Il petrolio costa 77 dollari a barile a giugno (erano 63 in media a maggio) e il prezzo del gas in Europa è cresciuto a 40 €/MWh, dai 34 a maggio, aggravando i costi per imprese e famiglie.

     

     

  • 17 LUGLIO 2025 BOLOGNA |  INVESTIRE PER CRESCERE. LE SCELTE DI INVESTIMENTO DELLE IMPRESE DELL’EMILIA-ROMAGNA

    17 LUGLIO 2025 BOLOGNA | INVESTIRE PER CRESCERE. LE SCELTE DI INVESTIMENTO DELLE IMPRESE DELL’EMILIA-ROMAGNA

     

    Giovedì 17 luglio si terrà a Bologna l’incontro INVESTIRE PER CRESCERE. Le scelte di investimento delle imprese dell’Emilia-Romagna, con inizio alle ore 10.30 a Bologna nella sede di Confindustria Emilia-Romagna in via Barberia 13.

    L’incontro con la stampa ha l’obiettivo di sottolineare l’esigenza di mantenere elevati gli investimenti industriali, pur nell’attuale complesso scenario geopolitico ed economico.

    Sarà presentata nell’occasione la nostra indagine – realizzata con le Confindustrie e Unioni Industriali della regione – sulle strategie delle imprese attraverso la dinamica e le tipologie di investimenti realizzati nel 2024 e previsti per il 2025, nonché gli ostacoli alla loro realizzazione.

    Interverranno la Presidente Annalisa Sassi, il Direttore del Centro Studi Confindustria Alessandro Fontana, il CEO AMA SpA Alessandro Malavolti e il Responsabile Direzione Banca d’Impresa Crédit Agricole Italia Marco Perocchi.

     

    Conferme al link:  Adesione Incontro INVESTIRE PER CRESCERE – 17 luglio 2025

     

  • I NUOVI VICE PRESIDENTI DEI GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

    I NUOVI VICE PRESIDENTI DEI GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

     

    Bologna, 7 luglio 2025  – Il Comitato regionale dei Giovani Imprenditori dell’Industria di Confindustria Emilia-Romagna ha nominato all’unanimità i Vice Presidenti che affiancheranno il neo Presidente Leonardo Figna per il quadriennio 2025-2029.

    I Vice Presidenti sono:

    • Leonardo Borghi Gibertoni, 24 anni, del Gruppo Giovani Confindustria Emilia area Centro, CFO e R&D Manager di Leonardo srl di Bomporto (Modena), immobiliare di costruzioni e studio tecnico per consulenze edilizie
    • Francesco Canuti, 32 anni, del Gruppo Giovani Unindustria Reggio Emilia, titolare e socio di Popwave srl, che si occupa di consulenza strategica e progetti di crescita su LinkedIn
    • Rubina Sofia Savini, 36 anni, del Gruppo Giovani Confindustria Romagna, procuratrice legale dell’azienda Service srl di Ravenna, società di servizi contabili ed amministrativi
    • Marco Zaffignani, 35 anni, del Gruppo Giovani Confindustria Piacenza, Amministratore delegato Sercom srl, specializzata in marketing promozionale ed incentivazione.

     

    «La mia squadra –  dichiara  il Presidente regionale dei Giovani imprenditori Leonardo Figna, Consigliere della società Molini Figna, controllante della Agugiaro&Figna Molini di Parma –  rappresenta tutti i territori dell’Emilia-Romagna: è un sinonimo di grande unione e compattezza del nostro movimento.  Abbiamo in programma di realizzare tante iniziative per contribuire a far crescere la cultura d’impresa e le generazioni di futuri imprenditori dell’Emilia-Romagna».

     

    Da sinistra a destra: Francesco Canuti, Rubina Sofia Savini, Leonardo Figna, Leonardo Borghi Gibertoni
    (foto di Marco Zaffignani in allegato)

  • MANAGERLAB – PROGETTO PER RAFFORZARE L’IMPRENDITORIALITÀ DEI GIOVANI, GESTITO DA FORMINDUSTRIA E IFOA

    MANAGERLAB – PROGETTO PER RAFFORZARE L’IMPRENDITORIALITÀ DEI GIOVANI, GESTITO DA FORMINDUSTRIA E IFOA

     

    Al via “ManagerLab: nuove competenze per una governance sostenibile e innovativa”, il nuovo progetto con cui la Regione Emilia-Romagna mira a rafforzare l’imprenditorialità e le capacità manageriali per adottare e trasferire nuovi approcci e nuovi saperi necessari per abilitare nuovi modelli organizzativi e gestionali di impresa, nuovi modelli di comunità e di business avanzati e sostenibili

    Il progetto, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus, è promosso dalla Regione Emilia-Romagna, in linea con le strategie di sviluppo regionale e attrazione dei talenti e di supporto alla doppia transizione digitale e verde

     

    Bologna, 3 luglio 2025 – Dopo sette anni e quattro progetti dedicati al digitale (Data Lab) e uno al green (GreenComp), la Regione Emilia-Romagna investe nuovamente nello sviluppo delle competenze di studenti, neolaureati, dottorandi e neodottorati con l’Operazione “ManagerLab: nuove competenze per una governance sostenibile e innovativa”.

    Il progetto è gestito da Formindustria (capofila e rappresentante della compagine di enti confindustriali regionali: Assoform Romagna, CIS, Cisita Parma, Fondazione Aldini Valeriani, Forpin, Il Sestante Romagna) e Ifoa – in partnership con UniMoRe, Alma Mater Studiorum di Bologna, Università degli Studi di Ferrara, Università di Parma, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore e Reiss Romoli e col supporto di FEDERMANAGER e numerose altre imprese del territorio.

    ManagerLab si rivolge a studenti universitari (percorsi di laurea triennale o magistrale o a ciclo unico), dottorandi, studenti iscritti ai corsi di primo o secondo livello degli Istituti AFAM e neolaureati o neodottorati che abbiano conseguito il titolo da non più di 36 mesi.

    Il progetto ha l’obiettivo di fornire nuove conoscenze e competenze manageriali che permettano a giovani con una formazione specialistica di migliorare la propria occupabilità e muoversi in modo proattivo in ogni ambito e settore, adottando modelli organizzativi che uniscano obiettivi economici e di produttività alla sostenibilità ambientale e sociale.

    Per attuare una vera governance del cambiamento servono manager in grado di gestire la complessità dell’innovazione tecnologica, economica e socio-culturale, ragionando in una logica sistemica per mettere in relazione il contesto di riferimento con le strategie di sviluppo regionale e nazionale e i nuovi paradigmi di sviluppo economico sostenibile. Il progetto mira non solo a promuovere l’aumento del numero di manager, su cui l’Italia è ancora un passo indietro rispetto ai principali competitors europei, ma anche a prepararli a portare innovazione nei contesti organizzativi, pubblici o privati, di cui fanno o faranno parte.

    Oggi, le competenze manageriali sono considerate un elemento fondamentale per il successo di qualsiasi organizzazione. Investire nel loro sviluppo è essenziale per garantire la crescita e la competitività delle nostre aziende” – dichiara Emanuela Pezzi, Amministratore Delegato di Formindustria, espressione del sistema Confindustria Emilia-Romagna. “Le competenze manageriali sono la chiave per il successo professionale dei giovani talenti e con ManagerLab il nostro obiettivo è fornire loro gli strumenti e le conoscenze necessarie per affrontare le sfide del mercato del lavoro e raggiungere i propri obiettivi professionali. Formindustria, grazie alla Regione Emilia-Romagna, da diversi anni è protagonista di progetti strategici volti a rafforzare le competenze dei giovani in settori chiave per lo sviluppo del territorio.”

    Con ManagerLab prosegue un percorso che, negli ultimi sette anni, ha visto Ifoa coinvolta in progetti strategici come Datalab e GreenComp, attraverso cui la Regione Emilia-Romagna promuove l’alta specializzazione di laureandi e laureati per affrontare le sfide della trasformazione digitale, ecologica e sociale” ha commentato Umberto Lonardoni, Direttore Generale di Ifoa.Anche questa volta ci rivolgiamo a coloro che stanno terminando o hanno terminato un percorso accademico con l’obiettivo di aiutarli a trasformare conoscenze avanzate in competenze professionali spendibili. Crediamo in una formazione che non si limita a trasmettere contenuti, ma che valorizza il talento, sostiene l’intraprendenza e crea connessioni tra chi studia, chi lavora e chi fa impresa. È così che si costruisce una nuova generazione di manager capaci di innovare, generare impatto e leggere la complessità con uno sguardo responsabile e un approccio sistemico.

    I percorsi sono completamente finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e dal Fondo Sociale Europeo Plus e approfondiscono conoscenze e competenze manageriali trasversali o relative al nuovo scenario economico-sociale e tecnologico.

    Sarà possibile iscriversi dal portale https://managerlab.it/ e partecipare ad uno o più tra i progetti proposti fino ad un massimo di 400 ore, a cui può aggiungersi la frequenza al Progetto laboratoriale previa partecipazione ad almeno il 70% delle ore di formazione di un progetto formativo.

    Il calendario dei corsi attivi verrà periodicamente aggiornato e gli utenti registrati potranno accedere al portale con le proprie credenziali ed iscriversi ai nuovi corsi disponibili.

     

    Per informazioni
    Formindustria Emilia-Romagna soc. cons. a r.l.
    E-mail: managerlab@formindustria.it
    Tel. 800 036425

     

    Operazione Rif.PA 2024-23644/RER, approvata con DGR n° 239 del 24/02/2025 e co-finanziata dal Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027 Regione Emilia-Romagna

  • LEONARDO FIGNA NUOVO PRESIDENTE DEI GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

    LEONARDO FIGNA NUOVO PRESIDENTE DEI GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

     

    Leonardo Figna è il nuovo Presidente del Comitato regionale Giovani Imprenditori dell’Industria di Confindustria Emilia-Romagna per il quadriennio 2025-2029.

    Il Presidente, eletto all’unanimità dai rappresentanti dei Gruppi Giovani Imprenditori della regione, entra a far parte del Consiglio di Presidenza guidato da Annalisa Sassi.  

    Leonardo Figna, nato nel 1995 a Fidenza, in provincia di Parma, laureato in Ingegneria meccanica, è Consigliere Delegato della Molini Fagioli Srl di Magione (PG) dove funge da Direttore di Stabilimento. Nella società capogruppo, l’Agugiaro&Figna Molini SpA Società Benefit di Collecchio (Parma), tra le più rilevanti aziende italiane per la macinazione di grano tenero, opera nell’ufficio tecnico, seguendo progettazione, investimenti e cantierizzazione degli stessi.  È Consigliere nella società Molini Figna Srl, società holding di famiglia con diverse attività nel settore agroforestale.

    Iscritto al Gruppo Giovani dell’Industria di Parma dal 2016, entra nel Consiglio Direttivo nel 2018, impegnandosi attivamente in varie attività. Nel dicembre 2020 viene eletto alla Presidenza del Gruppo Giovani dell’Industria di Parma, entrando a far parte del Comitato di Presidenza e del Consiglio Generale dell’Unione Parmense degli Industriali.  Contestualmente a questo ruolo diviene rappresentante dell’Unione all’interno del Comitato Territoriale Iren di Parma, assumendo all’interno di esso la carica di Vice Presidente a partire dall’ottobre 2023.

    Il Presidente Figna si appresta a definire la propria squadra di Presidenza, che sarà ufficializzata nelle prossime settimane.  Alla riunione elettiva, che si è svolta a Bologna il 18 giugno,  ha partecipato la Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Maria Anghileri.

    «È con grande orgoglio e responsabilità  –  dichiara il neo Presidente regionale dei Giovani imprenditori Leonardo Figna –  che assumo la guida dei Giovani imprenditori dell’Industria di Confindustria Emilia-Romagna. Desidero ringraziare tutti i colleghi e le colleghe che mi hanno chiesto di intraprendere questo percorso riponendo in me la propria fiducia. Sarà un grande onore poter condividere questo cammino con la Presidente Anghileri. Come Emilia-Romagna siamo pronti a portare il nostro contributo e a collaborare attivamente per realizzare iniziative per le imprese e i giovani del nostro movimento. Le idee non mancano, e nemmeno le competenze e la voglia per metterle a terra, nell’ottica di formare le future generazioni di imprenditori e mantenere il tessuto imprenditoriale della nostra regione nell’eccellenza della qualità e dell’innovazione a livello mondiale».

    Leonardo Figna succede a Ivan Franco Bottoni, che ha guidato i Giovani Imprenditori di Confindustria regionale dall’aprile 2021.

     

     

  • WEBINAR 18 giugno 2025 |  CloudCamp4SMEs: le opportunità del cloud computing per le Piccole e Medie Imprese

    WEBINAR 18 giugno 2025 | CloudCamp4SMEs: le opportunità del cloud computing per le Piccole e Medie Imprese

     

    Webinar “CloudCamp4SMEs: le opportunità del cloud computing per le Piccole e Medie Imprese”
    18 giugno 2025 ore 11.00 

     

    Il 18 giugno 2025 alle ore 11.00 Confindustria Emilia-Romagna organizza, nell’ambito delle attività di Enterprise Europe Network e in collaborazione con Unindustria – Unione degli Industriali e delle imprese Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo, Confindustria Emilia-Romagna Ricerca e Confindustria – Delegazione di Bruxelles, il webinar “CloudCamp4SMEs: le opportunità del cloud computing per le Piccole e Medie Imprese”.

    Il webinar è dedicato a presentare le opportunità del progetto CloudCamp4SMEs, finanziato dall’Unione Europea all’interno del programma Digital Europe, per supportare le piccole e medie imprese (PMI) a rimanere all’avanguardia fornendo l’accesso a corsi di formazione di alta qualità e a basso costo, incentrati sulle competenze digitali richieste per le tecnologie e le soluzioni cloud (2 percorsi manageriali, 5 percorsi tecnici – Cloud Architect, Cloud Developers, Security Engineer, System Operations, DevOps Engineer).

    Le piccole e medie imprese possono accedere a percorsi di formazione su misura (corso formativo, esame di certificazione CC4SME, programma di mentoring, certificazione AWS, workshop ed eventi di networking) a un prezzo scontato del 90% (prezzo netto del singolo programma da 290€ a 646€).

    I partner moltiplicatori (European Digital Innovation Hub, Digital Innovation Hub, Competence Center, Esperti di cloud computing e competenze digitali) possono contribuire come speaker ai programmi di mentoring, workshop ed eventi di networking.  

    Il webinar è uno degli appuntamenti di “Orientarsi nei cascade funding europei: una bussola per l’accesso alle open call europee”: i webinar informativi promossi dalle Confindustrie per diffondere le opportunità dei Cascade Funding in collaborazione con i Digital Innovation Hub e i Competence Center accreditati nei diversi progetti.

     

    Per iscrizioni: in allegato programma e informativa

    Per informazioni: simpler@confind.emr.it