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Autore: pianetaitalia

  • Infrastrutture “al palo”: nel 2020 avanza solo il 31% dei progetti nel Nord Italia. L’APPELLO DELLE CONFINDUSTRIE DEL NORD

    Infrastrutture “al palo”: nel 2020 avanza solo il 31% dei progetti nel Nord Italia. L’APPELLO DELLE CONFINDUSTRIE DEL NORD

     

    ASSOIMPRENDITORI ALTO ADIGE • ASSOLOMBARDA • CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA • CONFINDUSTRIA FRIULI-VENEZIA GIULIA • CONFINDUSTRIA GENOVA • CONFINDUSTRIA LIGURIA • CONFINDUSTRIA LOMBARDIA • CONFINDUSTRIA PIEMONTE •CONFINDUSTRIA TRENTO • CONFINDUSTRIA VENETO • UNIONE INDUSTRIALE DI TORINO

     

    Infrastrutture “al palo”: nel 2020 avanza solo il 31% dei progetti nel Nord Italia

    Le priorità rivolte al Governo: completare i corridoi europei, agevolare la mobilità del trasporto merci, semplificare la burocrazia che rallenta l’esecuzione e la manutenzione di opere centrali

     

    25 maggio 2021 –  Nel 2020 su 68 progetti infrastrutturali monitorati in tutto il Nord Italia, 23 risultano completamente fermi (pari al 34%); 24 invece (35%) hanno avuto un avanzamento inferiore ai programmi e solamente 21 (31%) hanno soddisfatto le aspettative. Tra le cause, oltre alla pandemia, si riscontra il mancato finanziamento di molti progetti, come nel caso delle ferrovie di adduzione ai Tunnel svizzeri del Gottardo e del Loetchberg; la burocrazia legata alle procedure e ai processi decisionali, per esempio nelle opere di accessibilità ferroviaria e stradale a Malpensa; e il persistere di veti e indecisioni politiche su diversi progetti, come la Gronda di Genova e il collegamento stradale Vigevano-Malpensa. Sono invece proseguite secondo le aspettative le opere dove è stato forte il commitment politico come il tunnel ferroviario del Brennero e le tratte di alta velocità Brescia-Verona e Verona-Padova.

    Sono alcune delle principali evidenze contenute nell’Osservatorio Territoriale Infrastrutture Nord (OTI Nord), giunto alla 20° edizione. Quest’anno l’Osservatorio, grazie all’adesione – per la prima volta – di tutte le Confindustrie del Nord Italia, amplia il monitoraggio sullo stato di avanzamento dei progetti infrastrutturali strategici di questa parte del Paese, proponendo soluzioni per affrontare le criticità esistenti. Ad Assolombarda, Confindustria Genova e Unione Industriale di Torino – promotori dell’analisi – si aggiungono Confindustria Emilia-Romagna, Confindustria Friuli Venezia Giulia, Confindustria Liguria, Confindustria Lombardia, Confindustria Piemonte, Confindustria Trento, Assoimprenditori Alto Adige e Confindustria Veneto, dando al progetto un respiro nazionale.

    I risultati di OTI Nord sono stati presentati questa mattina nel corso dell’evento “Il futuro delle infrastrutture per un’Europa più vicina”, trasmesso in live streaming su Genio & Impresa”, webmagazine di Assolombarda. L’appuntamento è stato anche l’occasione per rimarcare il ruolo delle infrastrutture per il rilancio economico del Paese e per portare all’attenzione del Governo la necessità di fare scelte strategiche per la competitività del Nord.

    Al dibattito hanno preso parte Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda; Giorgio Marsiaj, Presidente Unione Industriale di Torino; Enrico Carraro, Presidente Confindustria Veneto; Giovanni Mondini, Presidente Confindustria Genova. Tra gli altri relatori: Umberto Lebruto, Amministratore Delegato FS Sistemi Urbani;  Vittorio Biondi, Direttore Politiche Industriali e Competitività del Territorio Assolombarda; Armando Brunini, Amministratore Delegato SEA Aeroporti di Milano; Marco Bucci, Commissario straordinario per la Ricostruzione e Sindaco di Genova; Matteo Gasparato, Presidente UIR – Unione degli Interporti Riuniti; Guido Ottolenghi, Presidente Comitato Tecnico Logistica e Trasporti, Confindustria; Mario Virano, Direttore Generale TELT.

    “Non dovrebbero mai capitare drammi come quello della funivia Stresa-Mottarone. L’investimento nelle infrastrutture deve essere una priorità per lo sviluppo del territorio che, per essere realmente vivibile, competitivo e attrattivo, deve puntare ad essere sempre più sicuro e connesso. In questo scenario, il Nord Italia, al centro della grande manifattura europea, gioca un ruolo fondamentale di traino – ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -. L’obiettivo deve essere quello di rafforzare, attraverso un sistema infrastrutturale integrato, i collegamenti tra Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto ed Emilia-Romagna che, insieme, rappresentano un grande “rettangolo produttivo nel cuore dell’Europa”. Una piattaforma unica di rilancio del Paese.  È dunque fondamentale valorizzare la grande occasione del PNRR, dimostrando capacità di esecuzione rispetto alle opere strategiche e contrastando la burocrazia per realizzarle. Da questo punto di vista, un primo importante banco di prova riguarderà le infrastrutture previste per le Olimpiadi di Milano-Cortina, una straordinaria opportunità di crescita e di innovazione per i nostri territori. Infine, per promuovere un Paese davvero integrato, propongo di costruire un monitoraggio di sistema anche per le infrastrutture digitali, che sono condizione essenziale per lo sviluppo”.

    “L’Osservatorio è nato vent’anni fa per divulgare i programmi, le strategie, i progetti e le priorità relativi alle infrastrutture – ha sottolineato Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriale di Torino -. Lo scopo è da sempre sensibilizzare e stimolare i soggetti politici ed economici, affinché i programmi vengano pianificati e gli interventi realizzati con adeguate risorse, con procedure trasparenti e nel rispetto dei tempi previsti e delle esigenze dei territori interessati. Con l’ampliamento dell’Osservatorio a tutto il Nord Italia, il progetto assume un respiro nazionale. È un passo molto importante nella direzione di creare un sistema armonico di tutte le infrastrutture della mobilità, collegando in modo efficiente tra di loro e con il resto dell’Europa aree strategiche per l’economia italiana. Completare le infrastrutture utili a connettere il Nord con il resto del Paese e con l’Europa è una responsabilità inderogabile. Penso, ad esempio, alla urgente necessità di completare la progettazione della tratta nazionale della Tav, di cui ancora in questi ultimi giorni si sta discutendo”.

    «OTI Nord è la naturale evoluzione del progetto OTI Nord Ovest – ha commentato Enrico Carraro, Presidente Confindustria Veneto – Confindustria Veneto, insieme alle altre Confindustrie Regionali del Nord Est, ha voluto esserci perché riteniamo che sia fondamentale, in una logica di sistema, considerare il Nord del Paese come area privilegiata di interconnessione con l’Europa per innescare processi virtuosi di mobilità sostenibile e di sviluppo della logistica. Attraverso le nostre regioni passano infatti diversi corridoi europei che garantiscono i collegamenti est-ovest e nord-sud, favorendo l’integrazione di relazioni e filiere produttive rilevanti per tutta Europa e garantendo gli indispensabili flussi di merci, materie prime, componentistica, necessarie a tutto il sistema paese e a tutta l’Unione Europea

    “Nel nostro Paese i tempi che intercorrono tra la progettazione di un’opera e la sua realizzazione sono estremamente lunghi – ha sottolineato Giovanni Mondini, Presidente Confindustria Genova –. Terzo Valico ferroviario e Gronda di Ponente, le due principali opere infrastrutturali attese dal nostro territorio e, in generale, da tutto il nord ovest, sono state concepite quando i traffici su gomma e via ferro, sia di merci che di persone, erano ben inferiori agli attuali. La fine lavori del Terzo Valico è slittata al 2024; della Gronda di Ponente, invece, non sono stati ancora aperti i cantieri. Il nodo metropolitano genovese e in particolare la rete autostradale ligure – già fortemente “stressati” dall’agosto del 2018 a seguito del crollo del ponte Morandi, sull’autostrada A10 Genova-Ventimiglia, e dal crollo di un viadotto sull’autostrada A6 Savona-Torino, avvenuto il 24 novembre 2019 – sono stati interessati nel corso del 2020 da importanti lavori di manutenzione che ne hanno fortemente limitato la capacità e percorribilità. Urgenti e indifferibili interventi sui viadotti gravemente ammalorati e nelle gallerie ritenute non rispondenti agli standard europei hanno determinato nell’estate scorsa chiusure giornaliere e notturne della rete, nonché gravi limitazioni per massa e sagoma imposte dai concessionari autostradali con conseguenti congestionamenti sia della rete autostradale che di quella ordinaria, sulla quale si è inevitabilmente riversato il traffico sia leggero che pesante”.

    “Il Rapporto OTI Nord è un formidabile strumento di ragionamento sullo stato delle infrastrutture e sulla loro programmazione – ha osservato Guido Ottolenghi, Presidente Comitato Tecnico Logistica e Trasporti di Confindustria –. Il sistema produttivo italiano, e i milioni di famiglie che ne traggono sostentamento, ha bisogno di un’ottima logistica per approvvigionarsi e per inviare le merci prodotte ai mercati di destinazione. Per questo serve ammodernare strade e ferrovie, interporti e aeroporti, snodi ferroviari e porti marittimi. Lo stato di avanzamento dei progetti già adottati è modesto e, inoltre, servirebbe elaborarne di nuovi. Per progredire occorre dialogo tra decisori politici e ceto produttivo, molta e costante buona volontà e migliori regole di attuazione. Infatti, molti ritardi sono dovuti proprio a complessità a livello amministrativo e giudiziario. Il PNRR si ripropone di affrontare alcuni di questi temi, ma non tutti, quindi occorre mantenere viva la visione complessiva del sistema infrastrutturale e logistico”.

    Come si legge nell’OTI Nord, rimane drammatica la mobilità del trasporto merci – e in particolare dei trasporti eccezionali – sulla rete stradale esistente. La mancata programmazione delle chiusure di tratte stradali e autostradali ai mezzi pesanti per i necessari lavori di ammodernamento e manutenzione ha paralizzato e continua a paralizzare la circolazione in Liguria.  Ne derivano conseguenze pesanti, come l’aumento, anche di un terzo, dei costi dei trasporti e della logistica da e per i porti liguri e l’incremento, di circa sei volte, del tempo impiegato dai trasporti eccezionali in partenza da Genova per raggiungere il Terzo Valico, vista l’inutilizzabilità della strada statale dei Giovi. Anche nelle altre Regioni non è garantita la continuità degli itinerari stradali, in particolare laddove limitazioni al transito su ponti e viadotti impediscono la possibilità di passare da una Regione all’altra e di raggiungere i porti di partenza dei manufatti eccezionali come quelli di Marghera e Ravenna.

    Per quanto riguarda le opere di potenziamento dei grandi assi stradali, che consentirebbero di garantire itinerari merci sicuri, si evidenzia un grave ritardo. Delle 15 opere monitorate, solamente il 20% (quindi 3 opere) sono proseguite secondo le aspettative, mentre il rimanente 80% ha visto avanzamenti inferiori alle attese o è rimasto fermo. In particolare, sono rimasti fermi i potenziamenti autostradali connessi al nodo politico non ancora sciolto della revoca o meno delle concessioni autostradali come, ad esempio, la Gronda di Ponente di Genova e i potenziamenti autostradali lungo la A13 e la A14.

    Inoltre, risultano in sofferenza i nodi infrastrutturali delle città metropolitane del Nord. Sulle 26 opere monitorate, 22 (l’84%) non hanno avuto avanzamenti oppure hanno avuto avanzamenti inferiori a quelli previsti. In particolare, è rimasto fermo il 33% dei progetti di linee metropolitane, il 40% dei nodi ferroviari, il 50% dei nodi viari.

    Anche le opere afferenti alle reti TEN-T, che permettono all’Italia sia di rimanere agganciata ai grandi flussi europei sia di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità previsti dal Green Deal Europeo (ovvero trasferire il 75% delle merci trasportate su ferrovia), vanno avanti a rilento. Delle 15 opere riguardanti i grandi assi ferroviari, 6 sono avanzate secondo le aspettative (il 40%), mentre 7 (il 47%) sono rimaste sostanzialmente ferme e le altre hanno avuto avanzamenti inferiori alle attese.  In particolare, se sono andate avanti le opere lungo il Corridoio Mediterraneo, Baltico-Adriatico e Scandinavo-Mediterraneo, hanno subito ritardi quelle poste lungo il Corridoio Reno-Alpi così come la ferrovia del Ponente Ligure e il corridoio plurimodale Tirreno Brennero (TI.BRE). Analogamente è ferma la realizzazione del Passante di Bologna, della Bretella Campogalliano Sassuolo e della Cispadana.

    Infine, tra le priorità condivise dai promotori di OTI Nord, c’è il completamento di alcune opere strategiche per il territorio, che si sarebbero dovute concludere tra la fine di quest’anno e il prossimo. Dalle opere di connessione ai valichi svizzeri lungo il Corridoio Reno-Alpi al nodo stradale di San Benigno, dal nodo ferroviario di Genova al completamento del servizio ferroviario metropolitano di Torino; dal potenziamento stradale tra Rho-Monza, la variante stradale Varesina e il prolungamento della metropolitana 1 a Monza; alla nuova strada Magenta-Abbiategrasso-Vigevano per quanto riguarda le connessioni all’aeroporto di Malpensa. Oltre al potenziamento del terminal intermodale di Milano Smistamento; alle opere di potenziamento infrastrutturale del porto di La Spezia, alla Pedemontana Veneta.

     

  • I Presidenti delle Confindustrie Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte contrari alla proposta del Ministro Orlando sulla proroga dei licenziamenti

    I Presidenti delle Confindustrie Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte contrari alla proposta del Ministro Orlando sulla proroga dei licenziamenti

    I Presidenti Marco Bonometti (Confindustria Lombardia), Enrico Carraro (Confindustria Veneto), Pietro Ferrari (Confindustria Emilia Romagna) e Marco Gay (Confindustria Piemonte), esprimono contrarietà alla proposta del ministro Orlando sulla proroga del blocco dei licenziamenti proposta nel decreto sostegni-bis 

     

    23 maggio 2021 

    “La norma proposta dal ministro del Lavoro Orlando al decreto Sostegni-bis che proroga il blocco dei licenziamenti, oltre a non essere in alcun modo condivisa con le parti Sociali – diversamente da quanto confermato dal Parlamento in sede di conversione del decreto Sostegni 1 – non fa che prolungare ulteriormente l’incertezza delle imprese in un momento in cui invece servirebbe grande chiarezza.

    La norma pone anche alcune criticità tecniche perché va a toccare anche quei datori di lavoro che finora non hanno fruito della cassa integrazione ma che avrebbero necessità di farlo oggi per potersi riorganizzare per ripartire.

    Ma è soprattutto la scarsa affidabilità nelle regole che erano state condivise, a creare disorientamento posto che un accordo sulle misure emergenziali già si era trovato, con l’avvallo dello stesso premier Draghi.

    Rinnovare il blocco dei licenziamenti significa rimandare l’attuazione delle indispensabili riforme degli ammortizzatori e delle politiche attive per il cambiamento e l’accrescimento delle competenze che il nostro Paese necessita.

    Per noi resta fondamentale il dialogo tra governo e categorie economiche che sono in grado di leggere i mutamenti e di traguardare il futuro. Nelle nostre regioni la ripartenza è già in atto e il tema è più quello delle politiche formative piuttosto che dei licenziamenti. Se i governi avessero investito di più in formazione e occupabilità, avremmo sicuramente reso più competitive le imprese che adesso non trovano quei profili professionali servono per rispondere alle sfide della trasformazione tecnologica.

    Per questo ci appelliamo al premier Draghi per la sua competenza, affidabilità e coerenza affinché trovi una soluzione nell’interesse di tutti gli italiani, per una vera ripresa economica.” 

  • Innovat&Match Brokerage Event |  Il 16 e 17 giugno 2021 nell’ambito di R2B

    Innovat&Match Brokerage Event | Il 16 e 17 giugno 2021 nell’ambito di R2B

     

    Il 16 e 17 giugno 2021 la rete Enterprise Europe Network  organizza la quindicesima edizione dell’evento di matching “Innovat&Match Brokerage Event” nell’ambito di R2B On Air- Research to Business, Salone Internazionale della Ricerca industriale e delle Competenze per l’innovazione.

    L’iniziativa, che anche nel 2021 si svolgerà completamente in modalità virtuale, prevede 2 giornate di incontri individuali on line tra imprese, università, centri di ricerca e altri partner/stakeholder, italiani ed esteri, con focus su tecnologia, ricerca e innovazione.                                                                            

    I temi target di questa edizione sono:

    • Digital Transformation
    • Green & Blue Growth
    • Arts & Culture Resilience

     

    Per una maggiore declinazione delle tematiche vai al link.  

    La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione entro le ore 13.00 del 9 giugno 2021 tramite l’apposita piattaforma on line: https://innovatmatch-2021.b2match.io/ 

    Al momento della registrazione è necessario indicare Confindustria Emilia-Romagna come Support office per poter beneficiare del supporto alla partecipazione all’evento.

    Per maggiori informazioni sulle modalità di iscrizione, in allegato la scheda riassuntiva dell’iniziativa.

     

    Per maggiori informazioni:
    Enterprise Europe Network – Consorzio Simpler
    +39 051 3399911
    simpler@confind.emr.it 

     

  • INDAGINE RAPIDA DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA |  4 maggio 2021

    INDAGINE RAPIDA DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA | 4 maggio 2021

     

    In aprile la produzione industriale registra un lieve arretramento (-0,4%, dopo +0,4% in marzo), soprattutto per effetto della frenata della domanda interna conseguente alle maggiori restrizioni che hanno interessato gran parte delle regioni italiane durante il mese. Nel primo trimestre del 2021 si conferma comunque un incremento robusto dell’attività industriale (+1,1% dopo -0,4% nel quarto 2020).
     
    Le prospettive per il secondo trimestre sono positive, come anticipato dalle valutazioni degli imprenditori sull’evoluzione della domanda nei prossimi mesi.  
     
    Mentre la domanda estera continua ad essere vivace, sostenuta soprattutto da Cina e USA, ci sono le condizioni per un robusto incremento della domanda interna nel breve periodo, grazie all’allentamento delle restrizioni e al calo dei contagi atteso sin dalle prossime settimane, favorito dalla contestuale accelerazione delle vaccinazioni.
     

    Vai alla Nota completa del CSC

     

  • 11 maggio 2021 |  WEBINAR VADEMECUM PER I PROPONENTI EUROPEAN INNOVATION COUNCIL: EIC Accelerator per finanziare l’innovazione

    11 maggio 2021 | WEBINAR VADEMECUM PER I PROPONENTI EUROPEAN INNOVATION COUNCIL: EIC Accelerator per finanziare l’innovazione

    WEBINAR 

    “EUROPEAN INNOVATION COUNCIL: EIC Accelerator per finanziare l’innovazione – Vademecum per i proponenti” 

    Martedì 11 maggio 2021 / Ore 11:00 – 12:30

    organizzato da Meta, in collaborazione con il DIH Emilia Romagna e la rete Enterprise Europe Network

     

    Il seminario è dedicato allo strumento EIC Accelerator di Horizon Europe che punta a selezionare e supportare le migliori PMI, scale-up e start-up nello sviluppo delle loro innovazioni tecnologiche rivoluzionarie ad alto rischio e alto impatto con l’ambizione di creare nuovi mercati, promuovere nuovi posti di lavoro, crescita e prosperità in Europa.

    L’evento è organizzato in collaborazione con la rete Enterprise Europe Network e punta a offrire una panoramica delle novità introdotte da questo strumento, tenendo anche conto dei risultati delle recenti cut off. Un’attenzione particolare verrà rivolta alla fase del “pitch” e all’importanza di presentare in maniera chiara e brillante gli elementi fondamentali della propria strategia di business.

    I relatori saranno:

    • Barbara Calzi, Coordinatrice servizio Innovazione Confindustria Romagna
    • Federica Mori, Confindustria Emilia-Romagna, Enterprise Europe Network

    Programma

    • Introduzione EIC e Horizon Europe
    • EIC Accelerator Open, approccio “bottom up”
    • EIC Accelerator Challenges in specifiche aree di rilevanza strategica (priorità 2021: Tecnologie digitali e sanitarie strategiche + Innovazioni del Green Deal per la ripresa economica)
    • Esempi di progetti EIC approvati

     

    Modalità di adesione

    La partecipazione al webinar, la cui iscrizione è obbligatoria, è gratuita per gli associati a Confindustria Romagna

     

    Per informazioni e adesioni le aziende interessate possono rivolgersi al Servizio Innovazione di Confindustria Romagna:
    dr.ssa Barbara Calzi bcalzi@confindustriaromagna.it – tel. 0543727701.

     

  • 18 MAGGIO 2021 | WEBINAR EUROPEAN INNOVATION COUNCIL: EIC ACCELERATOR PER FINANZIARE L’INNOVAZIONE

    18 MAGGIO 2021 | WEBINAR EUROPEAN INNOVATION COUNCIL: EIC ACCELERATOR PER FINANZIARE L’INNOVAZIONE

     

    Martedì 18 maggio 2021 alle ore 15.00 si terrà il webinar EUROPEAN INNOVATION COUNCIL: EIC ACCELERATOR PER FINANZIARE L’INNOVAZIONE, organizzato da Confindustria Piacenza in collaborazione con Confindustria Emilia-Romagna e la rete Enterprise Europe Network.

    Obiettivo dell’incontro è offrire una panoramica delle novità introdotte dallo strumento EIC Accelerator, che punta a selezionare e supportare le migliori PMI, scale-up e start-up nello sviluppo delle loro innovazioni tecnologiche rivoluzionarie ad alto rischio e alto impatto.

    L’incontro si concentrerà sull’importanza per le imprese di presentare in maniera chiara gli elementi fondamentali a livello strategico, tecnologico e di business, nonché la fase di “pitch”.

    Lo strumento EIC Accelerator opera nell’ambito dell’European Innovation Council (EIC), istituito all’interno dell’UE Horizon Europe, che mira ad identificare e supportare tecnologie ed innovazioni che abbiano il potenziale di sviluppare prodotti o servizi in grado di avere impatto a livello internazionale e diventare leader di mercato. L’EIC supporta tutte le fasi dell’innovazione ed a qualunque grado di tecnologia , attraverso l’erogazione di supporto finanziario e di servizi di business acceleration e di networking con società, investitori e attori leader dell’ecosistema.

     

    PROGRAMMA

    Federica Mori, Confindustria Emilia-Romagna, Enterprise Europe Network

    • Introduzione EIC e Horizon Europe
    • EIC Accelerator Open, approccio “bottom up”
    • EIC Accelerator Challenges in specifiche aree di rilevanza strategica (priorità 2021: Tecnologie digitali e sanitarie strategiche + Innovazioni del Green Deal per la ripresa economica)
    • Esempi di casi applicativi | Use Case

     

    ADESIONE AL WEBINAR

    E’ possibile partecipare all’incontro da remoto (in modalità WEBINAR) registrandosi entro il prossimo 17 maggio al seguente link:
    https://attendee.gotowebinar.com/register/8726597704994350859

     

  • CONGIUNTURA FLASH DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA |  30 aprile 2021

    CONGIUNTURA FLASH DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA | 30 aprile 2021

     

    L’economia italiana intravede la risalita dalla crisi, con il PIL più vicino al rimbalzo grazie ai primi allentamenti delle restrizioni anti-Covid.

    I consumi sono pronti a ripartire, gli investimenti in recupero, l’export in risalita accidentata.

    L’Italia, con un ampio gap tra servizi e industria, meno occupati, ma anche tassi di interesse ai minimi, è in linea con l’Eurozona, che procede a velocità ridotta.

    Il mondo, invece, è già ripartito: crescono gli scambi mondiali, negli USA il recupero è ben avviato, alcune commodity frenano rispetto ai massimi.

     

    Vai alla Nota completa del Centro Studi Confindustria 

     

  • LE PROFESSIONALITA’ CHE SERVONO ALLE IMPRESE – ELABORAZIONI CSC

    LE PROFESSIONALITA’ CHE SERVONO ALLE IMPRESE – ELABORAZIONI CSC

    L’ampia disponibilità di diplomati a orientamento professionalizzante (vocational) ha accompagnato il processo di industrializzazione della nostra economia dalla fase di ricostruzione del Dopoguerra fino al miracolo economico e conseguente processo di convergenza dell’Italia rispetto alle principali economie avanzate.

    La quota di diplomati di tipo professionalizzante sul totale dei diplomati era il 60% negli anni Cinquanta e ha toccato poi il punto di massimo assoluto (77,5%) durante il boom economico degli anni Settanta quando l’incidenza dell’industria raggiunse il picco del 44% in termini di quota di addetti.

    La relazione osservata non equivale a dire che l’istruzione professionalizzante è stata la “causa” e l’industrializzazione l’“effetto”, ma che esiste un legame tra la quota di diplomati in uscita dagli istituti tecnici e professionali sul totale diplomati e la quota di addetti dell’industria sul totale degli occupati e la forza di questo legame è misurata dal coefficiente di correlazione che è pari a 0,9[1].

    Il sistema produttivo assume i diplomati di tipo professionalizzante. L’elemento che accomuna le imprese manifatturiere e quelle dei servizi è la preferenza rivelata da parte di entrambi i settori per i diplomi di tipo professionalizzante, la somma di diplomi di istruzione tecnica e professionale: 84% il peso nella manifattura a fronte del 16% dei diplomi a contenuto generalista rilasciati dai licei. La manifattura mostra una particolare predilezione per i diplomati tecnici con 2 dipendenti su 3, mentre i servizi manifestano anche uno spiccato gradimento per i liceali (27%).

    Molti profili di diplomati a indirizzo «professionalizzante» sono introvabili non solo per carenza di offerta ma anche a causa del gap di competenze, tra quello atteso dalle imprese e quello posseduto dai candidati al momento dell’assunzione.

    L’innalzamento nel medio periodo della qualità complessiva dell’istruzione degli istituti tecnici per allineare i punteggi nei test cognitivi ai livelli dei licei rappresenta un obiettivo fondamentale per rilanciare l’attrattività degli istituti vocational.

    Si può restituire a tutti gli istituti tecnici il ruolo trainante per l’economia locale, mettendo a fattor comune le buone pratiche di scuole tecniche eccellenti sparse nei territori, ma comunque resilienti, come in passato, quando hanno lanciato il Made in Italy nel mondo durante il «miracolo economico».

     

    Vai alla nota del CSC e alle infografiche

     

  • AIOP EMILIA-ROMAGNA |  Eletti i nuovi vertici per il triennio 2021-23

    AIOP EMILIA-ROMAGNA | Eletti i nuovi vertici per il triennio 2021-23

     

    AIOP Emilia-Romagna, eletti i Vertici per il triennio 2021-2023.

    Il Presidente è Luciano Natali, già dirigente Salus Ferrara: “Con la Telemedicina e l’ Assistenza Domiciliare Integrata pronti a scrivere una nuova pagina di Sanità regionale”

     

    22 aprile 2021 – Eletto il nuovo Direttivo regionale AIOP Emilia-Romagna per il triennio 2021-2023

    “Scende in campo” per l’Associazione regionale dell’ospedalità privata accreditata una nuova formazione così composta: il presidente è Luciano Natali, vicepresidenti sono Averardo Orta (già presidente per il 4° mandato di AIOP Bologna), Paolo Toselli e Valentina Valentini. Il quarto membro del Consiglio Nazionale AIOP, insieme a Natali, Orta e Toselli è stato eletto Marco Centenari.

    Sala gremita, nel rispetto del distanziamento e di tutte le norme di sicurezza, con la partecipazione di un solo rappresentante per ciascuna associata AIOP ER. Il totale è di 54 partecipanti. Tra i presenti anche gli imprenditori Riccardo Ferrari e Giulia Mantovani da poco eletti presidente e vicepresidente di AIOP Giovani Emilia-Romagna.

    Dopo le relazioni del presidente uscente AIOP ER Bruno Biagi e l’approvazione da parte dell’Assemblea dei bilanci Consuntivo 2020 e Preventivo 2021 arriva il momento della proclamazione del nuovo “timoniere”: Luciano Natali, dirigente dell’Ospedale Salus di Ferrara, classe 1953, in Romagna ha contribuito alla crescita di nuove e moderne strutture Sociosanitarie, condividendo in questi anni i lavori del Direttivo AIOP Regionale.

    “Ė stato un voto impegnativo dovuto anche a questo momento difficile e a tutte le problematiche che gli ospedali stanno vivendo” – dichiara Natali. C’è però la necessità di guardare avanti e andare oltre l’emergenza; questa elezione è un atto di responsabilità che sento già sulle spalle e insieme alla nuova squadra cercheremo soluzioni che diano beneficio alla categoria ma soprattutto risposte ai bisogni di cura e assistenza dei cittadini. Le nostre strutture continuano ad essere molto impegnate a Bologna e in tutta la Regione per contribuire ad estirpare l’epidemia. Al contempo ci impegneremo per offrire un contributo al cambiamento della sanità, avendo cura di rappresentare bene tutte le strutture, comprese quelle di dimensioni più piccole.

    Per rispondere alle sfide del “dopo Covid” punteremo su Telemedicina e su tutte le evoluzioni tecnologiche, avendo cura di sviluppare un’assistenza domiciliare integrata al territorio. AIOP si proporrà come anello di congiunzione tra le strutture, le istituzioni e i cittadini, sempre con la regia del Pubblico, al quale saremo sempre più integrati” – conclude Luciano Natali.

    Queste invece le parole del presidente uscente Bruno Biagi, al termine dei due mandati:  “Concludo questa esperienza come presidente regionale di AIOP sapendo di aver messo grande impegno e aver raggiunto risultati decisivi per il comparto sanitario, frutto di un lavoro di squadra e grazie ai diversi accordi siglati con le istituzioni, come quello con la Regione Emilia-Romagna per la gestione tecnico amministrativa di questa emergenza. Ho avuto l’onore di servire l’associazione regionale, l’assemblea oggi ha deciso di cambiare pagina ed io non posso che rivolgere i migliori auguri al neo Presidente e alla sua nuova squadra che saprà portare avanti idee innovative per il futuro del comparto”.

     

    Ufficio Stampa AIOP Emilia Romagna
    Dott.ssa Deborah Annolino
    Mail. press@er-aiop.com
    Tel. 347.4072574

    AIOP Emilia Romagna | Via Barberia, 13 – 40123, Bologna