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Autore: pianetaitalia

  • CONGIUNTURA FLASH DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA | 31 GENNAIO 2021

    CONGIUNTURA FLASH DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA | 31 GENNAIO 2021

     

    Il recupero del PIL italiano è posticipato, una vera ripresa si potrebbe avere solo da metà 2021 se la vaccinazione abbatterà l’emergenza sanitaria e farà ripartire i consumi.

    Più ampia a inizio 2021 la forbice in Italia tra servizi ancora in crisi e industria che regge, con andamenti divergenti anche nelle corrispondenti dinamiche dei prezzi al consumo.

    Per l’export italiano lo scenario è un po’ migliorato, sulla scia di scambi mondiali in lenta espansione, mentre le principali economie dell’Eurozona hanno chiuso il 2020 meno peggio del previsto.

    I tassi sovrani a gennaio restano moderati per l’Italia, poco sopra i minimi, nonostante la nuova instabilità politica e solo grazie ai massicci acquisti di titoli effettuati dalla BCE.

    Nel 2020 in Italia l’impatto della crisi sanitaria è stato molto vario tra settori e tipologie di imprese, molte delle quali hanno accumulato più debito ma non hanno potuto usarlo per nuovi investimenti.

     

    Leggi la Nota completa del CSC
     

  • KLIMAHOUSE BUSINESS MATCH |  Incontri B2B il 28 e 29 gennaio 2021

    KLIMAHOUSE BUSINESS MATCH | Incontri B2B il 28 e 29 gennaio 2021

     

    La rete Enterprise Europe Network, di cui Confindustria Emilia-Romagna è parte, organizza un evento on line di matchmaking il 28 e 29 gennaio 2021 dedicato alla filiera dell’edilizia efficiente e sostenibile.

    Si terrà nell’ambito della fiera Klimahouse di Bolzano, una delle principali fiere internazionali del settore che quest’anno si svolgerà in modalità digitale.

    L’iniziativa “KLIMAHOUSE BUSINESS MATCH” prevede 2 giornate di incontri individuali virtuali, da realizzarsi attraverso la piattaforma online dell’evento, tra imprese edili e imprese della filiera delle costruzioni, architetti, ingegneri, e altre figure professionali del settore, finalizzate a sviluppare collaborazioni commerciali, tecniche e di ricerca a livello internazionale.

    Principali settori target:

    • Materiali per le costruzioni
    • Impianti elettrici, fotovoltaici, idraulici
    • Sistemi di riscaldamento
    • Materiali isolanti
    • Finestre / porte
    • Progettazione digitale
    • Efficienza energetica per gli edifici
    • Verde per pareti e tetti
    • Smart house e domotica
    • Costruzioni in legno e legname
    • Sistemi di condizionamento
    • Illuminazione
    • Edifici modulari e prefabbricati

     

    La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione entro il 27 gennaio 2021 tramite l’apposita piattaforma on line: https://klimahouse-business-match-2021.b2match.io/   

    All’atto della registrazione è necessario indicare Confindustria Emilia-Romagna come Support office per beneficiare del nostro supporto gratuito alla partecipazione all’evento.

    Per maggiori informazioni sulle modalità di iscrizione, in allegato la scheda riassuntiva dell’iniziativa.

     

    Simpler – Enterprise Europe Network
    Confindustria Emilia-Romagna

    Via Barberia 13, 40123 Bologna (Italy)
    simpler@confind.emr.it
    Tel. +39 051 33.99.940-960

     

  • LE PROPOSTE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA PER LA RIPARTENZA DELLA REGIONE E DEL PAESE

    LE PROPOSTE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA PER LA RIPARTENZA DELLA REGIONE E DEL PAESE

     

    Confindustria Emilia-Romagna ha lanciato 25 proposte per la ripartenza e lo sviluppo della regione collegate al Progetto Traiettoria 2030, riprogettate in seguito alla crisi sanitaria ed economica conseguente al Covid-19.

    Traiettoria 2030, promosso insieme a tutte le Associazioni Industriali dell’Emilia-Romagna, Ance Emilia-Romagna e Confindustria Ceramica, ha individuato le priorità per rendere l’Emilia-Romagna più competitiva partendo da un’analisi − realizzata con la collaborazione scientifica di Prometeia − in base a quattro pilastri: benessere e qualità della vita, capitale umano, imprese e innovazione, reti internazionali.

    La crisi sanitaria ed economica conseguente alla pandemia ha disegnato uno scenario di recessione internazionale senza precedenti su tutti i fronti (PIL mondiale – 3,4%; Italia – 8,5%; Emilia-Romagna – 7,0%).  I tanti interventi per la ripresa di cui si sta discutendo, a partire dal Recovery Fund, presentano incognite importanti in termini di entità economica e realizzabilità concreta.

    «Dobbiamo, in questo contesto di forte incertezza − ha dichiarato il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari –   cercare di cambiare le potenzialità di crescita del nostro Paese.  La gravità della situazione è tale che non abbiamo margine di errore. Dobbiamo pensare ad una strategia di medio e lungo termine e investire nelle aree strategiche capaci non solo di riaccendere il motore della crescita, ma anche costruire uno sviluppo duraturo. Dobbiamo investire in modo intelligente le risorse che, mai come oggi, i vari livelli di governo metteranno a disposizione. Le imprese sono pronte a lavorare con la Regione per aiutare il Governo a costruire la strategia e la progettualità per la futura programmazione europea a partire dal Recovery Fund».

    «Una regione come l’Emilia-Romagna, che ha performance migliori del resto del Paese − ha aggiunto il Vice Presidente di Confindustria regionale Alessandro Curti  – ha un onere doppio: contribuire con un ruolo da traino allo sviluppo del Paese e allo stesso tempo accelerare ulteriormente per non perdere terreno rispetto alle regioni più competitive con cui ci confrontiamo tutti i giorni sui mercati».

    Da tutto ciò scaturiscono le 25 proposte di policy degli industriali dell’Emilia-Romagna, con alcuni interventi di effetto immediato da attuare subito e altri di carattere più strutturale che si inseriscono in una visione di medio-lungo periodo.

    Le linee strategiche su cui lavorare sono: semplificazione, innovazione e digitalizzazione, e sostenibilità.

    Innanzitutto occorre agire complessivamente attuando una vera e propria azione di semplificazione amministrativa per agevolare l’attività delle imprese, rilanciare tutto il potenziale di crescita dell’economia, liberando le energie positive del territorio.  Bisogna togliere e non aggiungere, come indicato nel recente documento di proposte di Confindustria e Ance regionali, perché non serve fare una legge di semplificazione per semplificare.

    L’innovazione è un forte driver per la crescita: la ripresa delle attività produttive è l’occasione per accelerare il processo di trasformazione digitale del Paese e dei territori.  La Regione deve rafforzare l’ecosistema della ricerca e dell’innovazione attraverso una programmazione regionale di medio-lungo termine, chiara e complementare con il livello nazionale ed europeo.

    Infine, il tema della sostenibilità, il perno su cui si svilupperanno le policy ai vari livelli di governance: occorre trasformare una visione ideale di sostenibilità in un modello di sviluppo economico in grado di creare benessere e lavoro.   L’Emilia-Romagna deve diventare un punto di riferimento in termini di qualità della vita delle persone e crescita delle imprese.

    «L’asset centrale per fare tutto ciò – ha affermato il Vice Presidente Corrado Beldì   – è il capitale umano, le competenze e le capacità delle persone. Per il rilancio della nostra economia dobbiamo superare il mismatch fra l’attuale offerta formativa e la domanda delle imprese, alla ricerca di nuovi equilibri fra competenze tecnologiche, umanistiche e soft skill».

    «Per raggiungere questi obiettivi – ha concluso il Presidente Ferrari – è importante far evolvere la capacità di collaborazione tra imprese, Istituzioni e sindacato che da sempre contraddistingue la nostra terra. Non ci interessano le contrapposizioni ideologiche o le strumentalizzazioni politiche. Dobbiamo fare un salto di qualità nella condivisione di strategie e politiche e lavorare con pragmatismo e urgenza alle cose da fare. Siamo certi che la Regione condivida gli obiettivi generali, come dimostra il programma di mandato del Presidente Bonaccini, ma ora vogliamo entrare nel merito per concretizzare questi obiettivi in modo rapido ed efficace cogliendo l’opportunità dell’avvio della nuova legislatura, del Patto per il Lavoro e della programmazione dei Fondi strutturali. Quello che conta è dare risposte concrete ed efficaci alle necessità di una società che deve costruire il proprio futuro».

     

    In allegato il comunicato stampa completo con le 25 proposte 

     


     

    Bologna, 29 novembre 2019  –   Confindustria Emilia-Romagna lancia, in occasione delle elezioni regionali del gennaio 2020, il progetto TRAIETTORIA 2030 > Lo sviluppo dell’Emilia-Romagna, con l’obiettivo di definire le priorità nel medio e lungo termine per rendere l’Emilia-Romagna una regione sempre più competitiva.

    TRAIETTORIA 2030,  promosso insieme a tutte le Associazioni Industriali dell’Emilia-Romagna, parte da un lavoro di analisi rigoroso realizzato con la collaborazione scientifica di Prometeia, fondato sui numeri e sul confronto con le regioni italiane ed europee più avanzate.

    «Il nostro progetto − ha dichiarato il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari – va oltre la contingenza della competizione elettorale e ambisce a diventare uno strumento di supporto al dibattito per contribuire alla definizione delle strategie e delle politiche regionali per i prossimi anni.  Come primo passo abbiamo deciso di analizzare lo scenario al 2030, individuando i principali driver che avranno un impatto diretto sulla nostra società, sulla vita delle imprese e delle persone».

    I driver su cui ci dovremo confrontare sono: l’andamento demografico non favorevole, che rischia di penalizzare sempre di più le aree più avanzate d’Europa; il commercio internazionale, influenzato da un contesto geopolitico in cui regnano incertezza, dazi e guerre commerciali, con un impatto forte in un territorio vocato all’export come quello emiliano-romagnolo; l’evoluzione tecnologica che, rivoluzionando la società, le imprese e i modelli di consumo, richiede investimenti adeguati e capitale umano competente; la sostenibilità ambientale e il cambiamento climatico, che avranno un impatto capillare sull’economia e impongono obiettivi ambiziosi e nuove sfide al nostro sistema produttivo.

    «Partendo da questi fattori chiave − ha illustrato il Presidente Ferrari − abbiamo individuato alcune priorità per lo sviluppo sui quali la Regione potrà giocare un ruolo determinante: benessere e qualità della vita, capitale umano, imprese e innovazione, reti internazionali. Abbiamo deciso di approfondire queste aree per comprendere dove siamo oggi e qual è la distanza delle regioni leader nel confronto nazionale ed europeo».

    I dati, individuati insieme a Prometeia, indicano una regione con fondamentali economico-produttivi solidi.  Il Pil dell’Emilia-Romagna dovrebbe continuare ad avere un trend di crescita annua media positivo al 2030, dell’1,2%, maggiore rispetto alla prospettiva italiana che dovrebbe assestarsi sullo 0,9%, in linea con la media europea dell’1,3%.  Si tratta ovviamente di un dato previsionale che dovrà tener conto di numerosi fattori di incertezza.  La produzione industriale in Emilia-Romagna dal 2005 al 2017 è aumentata in media del 4,2%, più del doppio del dato nazionale (1,9%).  L’export pro capite regionale è primo nel Paese e il 10% delle imprese italiane che esportano sono in Emilia-Romagna.

    «Se da un lato dobbiamo continuare a guardare al futuro con un approccio positivo − ha aggiunto il Presidente Ferrari – dall’altro dobbiamo porci obiettivi sempre più elevati. È necessario mettere in campo politiche che tendano verso obiettivi di crescita a medio-lungo termine e miglioramento rispetto ai benchmark più virtuosi nel panorama europeo. In questa ottica l’analisi ha individuato alcuni fattori di competitività sui quali possiamo e dobbiamo fare meglio per raggiungere le regioni più sviluppate d’Europa».

    In particolare, negli ultimi dieci anni l’evoluzione del Pil per abitante risulta più debole rispetto a quella delle regioni europee più dinamiche.  Il tasso di attività è inferiore a quello del Baden Württemberg, della Catalogna e del Rhône-Alpes, così come la percentuale dei giovani laureati.  La spesa per ricerca e sviluppo, pur essendo la più elevata d’Italia, è meno della metà del Baden Württemberg in rapporto al PIL. Il peso dei nuovi mercati è inferiore rispetto ai benchmark europei: tra i primi dieci mercati di destinazione dell’Emilia-Romagna la Cina rappresenta solo il 3,1%, mentre nel Baden Württemberg è il 7,8%.

    «Per ognuno di questi temi  − ha concluso il Presidente Ferrari  −  stiamo delineando una serie di proposte di intervento che presenteremo ai candidati alle elezioni regionali nel gennaio 2020.  Tutte le proposte avranno un fondamento scientifico e saranno legate ad indicatori quantitativi misurabili che intendiamo verificare con continuità a partire dal 2021. Non possiamo permetterci di avere una prospettiva di breve termine.  Dobbiamo essere consapevoli che le politiche e le azioni che avviamo oggi per affrontare questi temi daranno risultati concreti tra 5, 10 o 20 anni.  Abbiamo bisogno di obiettivi condivisi di medio-lungo termine e di un lavoro continuo e coerente da parte delle imprese e delle Istituzioni.  Su di essi chiederemo condivisione e determinazione al futuro governo della Regione».

     

    VIDEO  “LO SCENARIO AL 2030”

     
  • AUGURI DI BUON ANNO 2021

    AUGURI DI BUON ANNO 2021

     

    Vivissimi auguri di felice Anno Nuovo 2021.

     

    Quest’anno abbiamo deciso di sostenere l’Associazione MUS-E, che promuove attività multiculturali contro l’emarginazione e il disagio sociale dei bambini, e ANT Italia Onlus, che fornisce assistenza domiciliare gratuita ai pazienti oncologici.

     

     

     

  • RICOSTRUIAMO IL FUTURO  |  LETTERA DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA PIETRO FERRARI

    RICOSTRUIAMO IL FUTURO | LETTERA DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA PIETRO FERRARI

     

    Lettera del Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari

    Ricostruiamo il futuro. Una stagione di riforme per una società più prospera, equa e sostenibile

     

    Bologna, 23 dicembre 2020 −   In questo anno terribile che ha così profondamente cambiato il nostro modo di vivere, lavorare e stare insieme, abbiamo freneticamente raccolto, analizzato e commentato dati economici su andamenti e previsioni.

    Dati e cifre le cui variazioni eclatanti abbiamo cercato di comprendere e confrontare con il trimestre o all’anno precedente: lo abbiamo fatto pur sapendo che quello che sta accadendo non è comparabile per dimensione e impatto con nulla di ciò che lo ha preceduto.

    Al di là del guardare con sorpresa e preoccupazione a questo o quel dato, ogni giorno emergono con maggiore chiarezza alcuni punti che credo sia utile sottolineare.

    L’impatto della pandemia sull’economia del nostro Paese e dell’Emilia-Romagna è fortissimo e il processo di aggiustamento successivo non sarà immediato.

    La capacità di reazione delle imprese, piccole e grandi, è stata ed è ogni giorno straordinaria. Questa è la nostra più solida certezza per il futuro.

    Confindustria ha proposto una visione per il Paese, Italia 2030-2050, ricca di idee, speranza per il futuro e proposte su cui confrontarsi. La prima parte di questa visione di futuro riguarda il tema della governance e delle riforme, l’architettura istituzionale, il procedimento legislativo, l’attuazione amministrativa.

    La continua emergenza, non solo sanitaria, ha fatto scomparire il dibattito sui capitoli fondamentali di riforme come quelle della scuola, del fisco, della sanità, della giustizia, dell’amministrazione pubblica, di cui da decenni si sente la mancanza. Oggi tutti possiamo constatare come sarebbero state utili nella situazione attuale.

    La pandemia finirà e se non saremo capaci, a partire da ora, di cominciare finalmente a costruire il nostro futuro, ci ritroveremo ancora una volta a guardare le nostre debolezze, con il senso di un’irripetibile occasione persa e un Paese più povero e più indebitato.

    Con questo spirito, anche per riaffermare una volta di più il senso di appartenenza a questa terra, nei giorni scorsi abbiamo sottoscritto il “Patto per il Lavoro e per il Clima” della Regione Emilia-Romagna. Abbiamo accettato sfide ambiziose ed impegni talvolta gravosi per le nostre imprese condividendo con la comunità regionale il desiderio di costruire una società più prospera, più giusta e più sostenibile.

    Auspichiamo che dall’Emilia-Romagna parta una spinta forte a supportare una stagione di riforme profonde senza le quali ben difficilmente l’Italia potrà ridurre il tanto debito accumulato e dare ai propri cittadini livelli di servizi comparabili con i migliori Paesi d’Europa.

    Il mio augurio agli imprenditori emiliano-romagnoli, ai loro collaboratori e alle loro famiglie, per questo Natale e per l’Anno nuovo, è di tenere sempre accesa la consapevolezza della ricchezza umana, immateriale e valoriale accumulata in questa terra e di condividerla con i figli e con tutti i nostri giovani.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    40123 Bologna, via Barberia 13

    Tel. 051 3399911

    comunicazione@confind.emr.it
    www.confind.emr.it

     

  • CONGIUNTURA FLASH DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA |  17 dicembre 2020

    CONGIUNTURA FLASH DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA | 17 dicembre 2020

     

    La pandemia fa chiudere male il 2020 per l’economia e zavorra così il 2021:  il profilo “a V” del PIL nel biennio sarà meno profondo.

    I servizi sono di nuovo in rosso, mentre finora regge a fatica l’industria, dove il settore automotiveaffronta insieme shock sanitario e salto tecnologico.

    I consumi tornano in calo, si riduce l’occupazione, il debito eccessivo delle imprese frena gli investimenti, l’export italiano vira al ribasso mentre gli scambi mondiali reggono.

    L’Eurozona è in recessione, nonostante i tassi favorevoli, mentre incombe il rischio di una Brexit disordinata, il dollaro è sempre più debole e il petrolio più caro.

     

    Per leggere l’intera Nota del CSC

     

     

  • PATTO PER IL LAVORO E PER IL CLIMA |  DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PIETRO FERRARI

    PATTO PER IL LAVORO E PER IL CLIMA | DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PIETRO FERRARI

     

    Dichiarazione di Pietro Ferrari, Presidente Confindustria Emilia-Romagna
    “Patto per il lavoro e per il clima: passaggio importante, ora dobbiamo scegliere le priorità su cui investire da subito  per investimenti e lavoro di qualità”

    Bologna, 15 dicembre 2020

     

    L’approvazione del “Patto per il Lavoro e per il Clima” è un passaggio positivo di condivisione del metodo e della visione di sviluppo sostenibile della nostra regione: lavoriamo tutti assieme per il futuro dell’Emilia-Romagna.

    L’intesa si muove giustamente in una dimensione europea con cui l’Emilia-Romagna intende assumere il ruolo di protagonista per costruire politiche innovative collegate ai Fondi strutturali, al Programma Next Generation EU e all’Agenda 2030.

    Alla base del Patto c’è l’obiettivo di accelerare gli investimenti e creare lavoro di qualità: i presupposti grazie ai quali la nostra regione ha raggiunto i risultati importanti di questi ultimi anni.

    Lo shock legato alla pandemia ha ancora una volta dimostrato la capacità di reazione della gente e delle imprese dell’Emilia-Romagna, che nella dimensione azienda-filiera-territorio rappresentano il principale motore della crescita economica e di innovazione dell’intero sistema economico e sociale.  

    Il lavoro vero inizia adesso: è importante infatti condividere le linee di intervento, ma ora dobbiamo essere capaci di tradurle rapidamente in investimenti e lavoro, tenendo insieme la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. 

    La sfida che abbiamo davanti è scegliere le priorità su cui investire, con il coraggio di evolvere e innovare come abbiamo proposto nel nostro Progetto Traiettoria 2030. Mi riferisco in particolare ad investimenti pubblici e privati sulle reti materiali e immateriali, sulla ricerca e sull’innovazione, sul capitale umano e sul welfare, sulla sostenibilità ambientale ed energetica.