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Categoria: Articoli e interviste

  • CORONAVIRUS |  PICCOLA INDUSTRIA CONFINDUSTRIA E COMMISSARIO STRAORDINARIO ARCURI INSIEME PER CONTINUITÀ PRODUTTIVA E TUTELA SALUTE DEI LAVORATORI

    CORONAVIRUS | PICCOLA INDUSTRIA CONFINDUSTRIA E COMMISSARIO STRAORDINARIO ARCURI INSIEME PER CONTINUITÀ PRODUTTIVA E TUTELA SALUTE DEI LAVORATORI

     

    È stato siglato l’accordo tra Confindustria e il Commissario straordinario Domenico Arcuri per rispondere all’emergenza Covid-19 sostenendo la continuità produttiva delle imprese e garantendo la tutela della salute dei lavoratori.

    L’intesa, voluta da Piccola Industria Confindustria nell’ambito dell’attività del Programma Gestione Emergenze da questa guidato, è rivolta a facilitare gli approvvigionamenti di mascherine per il sistema industriale e, tramite le donazioni previste da parte delle imprese, per il sistema sanitario nazionale.

    E’ un risultato ottenuto grazie alla stretta collaborazione tra Confindustria e il Commissario Domenico Arcuri che prevede l’impegno comune su diversi fronti per affrontare l’emergenza Covid-19. Rappresenta, inoltre, una risposta concreta alla forte richiesta proveniente dalle imprese di liberalizzare sempre più l’importazione di mascherine per vincere la concorrenza proveniente dagli altri Paesi. 

    L’intesa di fatto semplifica le procedure di sdoganamento dei DPI e delle mascherine chirurgiche ordinate dalle imprese associate a Confindustria tramite gli Accordi Quadro che Piccola Industria sta siglando con produttori ad elevata capacità produttiva e con gli importatori. E’ previsto che il 20% della merce ordinata venga donata al Commissario Straordinario per l’emergenza direttamente dall’importatore, dopo che l’importatore avrà effettuato gli opportuni controlli di conformità. Grazie alle offerte attualmente previste dagli accordi già siglati finora da Piccola Industria con Genertec, Giglio Group e Promo Gift nei prossimi giorni verranno messe a disposizione degli associati circa 2 milioni di mascherine, tra chirurgiche e FFP2, a norma CE con relative certificazioni e schede tecniche che saranno fornite alle aziende al momento dell’ordine. Proprio in questi giorni la Protezione Civile ha ricevuto le prime donazioni generate dall’accordo siglato da Piccola Industria e Genertec.

    “Quello di oggi è un ulteriore tassello del percorso messo in campo dal PGE, Programma gestione emergenze, che sin dall’inizio della crisi si è attivato su tre direttrici d’azione: la continuità produttiva, l’individuazione di fornitori di dispositivi medici per la Protezione Civile, la riconversione di aziende per la produzione di mascherine – ha sottolineato Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria. Un percorso realizzato in stretto contatto con il Commissario Arcuri e il Dipartimento della Protezione Civile, con cui siamo legati da un accordo di collaborazione sin dal 2016. E proprio a loro va il mio ringraziamento. È stato un grande lavoro di squadra, in raccordo con la Task Force Coronavirus di Confindustria e con il supporto di Confindustria Dispositivi Medici e Assosistema. Abbiamo informato, raccolto le esigenze delle imprese e le criticità cercando di identificare le priorità, coordinare le iniziative e fornire procedure uniformi con cui rispondere in modo rapido, efficace ed efficiente alle diverse fasi della crisi. Abbiamo predisposto anche un sondaggio, in collaborazione con il Centro Studi, sui fabbisogni di DM e DPI degli associati, per definire le azioni da realizzare per ridurre il differenziale tra domanda ed offerta.”

  • CORONAVIRUS –  DAL GOVERNO CI ATTENDIAMO SCELTE CORAGGIOSE ED INCISIVE

    CORONAVIRUS – DAL GOVERNO CI ATTENDIAMO SCELTE CORAGGIOSE ED INCISIVE

     

    «Il decreto legge “Cura Italia” approvato dal Consiglio dei Ministri – dichiara il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari – dà alcune prime risposte all’emergenza sanitaria ed economica. Il Paese ha però bisogno urgente di un piano straordinario di interventi in grado di dare una forte scossa all’economia. Serviranno interventi di portata ed entità molto più ampia di quelli attuali.

    Le risposte offerte sinora dal Governo, pur apprezzabili nei contenuti, perché intervengono prioritariamente sulle questioni di emergenza, prima di tutto sanitaria e di tutela dell’occupazione, appaiono ancora molto deboli dal punto di vista economico, sia dal punto di vista delle risorse messe in campo sia per l’esiguità degli interventi, in particolare quelli per la liquidità delle imprese, in alcuni casi quasi simbolici.

    Prevedere una proroga generalizzata di quattro giorni per i versamenti fiscali, pur consapevoli degli spazi di manovra limitati della finanza pubblica, è assolutamente incoerente con il momento che la gran parte delle imprese italiane stanno vivendo. 

    L’emergenza sanitaria che sta colpendo tutto il mondo, e l’Europa in modo particolare, sta di fatto fermando l’economia di un intero continente con imprese e lavoratori – a partire da quelli delle filiere più critiche e strategiche – impegnati a tenere faticosamente acceso il motore del sistema produttivo. Per questo, rinviare scadenze, versamenti e adempimenti, anche quelli burocratici e amministrativi, diventa essenziale. 

    Anche su questo molto ancora si potrebbe fare. Pensiamo alla sospensione di alcuni adempimenti in materia ambientale che riguarda soltanto una minima parte degli oneri che gravano sulle imprese: è necessario sospendere una serie di adempimenti amministrativi in campo ambientale ed energetico che le imprese sono impossibilitate a rispettare in conseguenza dell’emergenza sanitaria.

    Le stime diffuse oggi dal Cerved, che prevedono una perdita di fatturato dai 220 ai 470 miliardi di euro a livello nazionale a seconda della durata della pandemia, danno il segno della gravità della situazione.

    L’eccezionalità della crisi che il Paese sta vivendo richiede misure straordinarie di contrasto, che vanno indirizzate a tutte le tipologie e le dimensioni di impresa.

    Gli imprenditori dell’Emilia-Romagna e del Paese – conclude il Presidente Ferrari – attendono dal Governo nei tempi più celeri possibili un provvedimento di portata ben più ampia, in grado di attenuare gli effetti della pesante recessione economica che abbiamo davanti e di ridare forza al sistema economico per ripartire finalmente con la spinta necessaria.

    La crisi economica rischia ancora una volta di pesare più di tutti sull’Italia, già in rallentamento prima dell’emergenza e con spazi di manovra ben più limitati degli altri Paesi europei.

    Serviranno scelte davvero coraggiose e incisive, al di là della retorica e delle affermazioni di principio, in grado di mobilitare investimenti pubblici e privati per centinaia di miliardi, non per qualche decina».