Test CEMR

Categoria: Centro Studi Confindustria

  • CONGIUNTURA FLASH DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA |  1 luglio 2020

    CONGIUNTURA FLASH DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA | 1 luglio 2020

     

    Ulteriore recupero della produzione in giugno (+3,9% su maggio), ma i livelli sono inferiori del 18,9% rispetto a un anno prima. Nel secondo trimestre attività in calo del 21,6%
     
    Nei due mesi di rilevazione l’attività registra un recupero dai minimi toccati in aprile, seppure rispetto a un anno fa la diminuzione risulti ancora particolarmente profonda.

    Nel secondo trimestre si accentua la caduta dell’attività (-21,6% dopo -8,4% nel primo).

    La domanda resta debole, in particolare quella estera, sulla quale continua a pesare la diversa tempistica nella diffusione del virus nel resto del mondo (in questa fase risultano più penalizzate le esportazioni italiane in USA e Sud America).
     
     

    Vai all’Indagine rapida CSC 1 luglio 2020 

     

     

  • CONGIUNTURA FLASH DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA |  22 giugno 2020

    CONGIUNTURA FLASH DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA | 22 giugno 2020

     

    In Italia ripartenza difficile e fragile per industria e servizi, con poca fiducia per consumi e investimenti, export e turismo in rosso e ore lavorate in caduta.

    Buone notizie vengono dal credito in aumento, mentre non è scontato che continui il calo dello spread sovrano.

    Ancora debole e incerto lo scenario mondiale, con il commercio che fatica, mentre le Borse sono in recupero parziale e il petrolio segnala ripresina.

    L’Eurozona è ancora nel tunnel, il Regno Unito in difficoltà, negli USA la ripartenza è debole e la Cina è in timida risalita.

     

    Vai alla Congiuntura Flash – giugno 2020

     

  • Nota CSC – Politiche di Bilancio durante l’emergenza Covid. Le risposte dei governi a confronto

    Nota CSC – Politiche di Bilancio durante l’emergenza Covid. Le risposte dei governi a confronto

     

    L’ammontare dell’impulso fiscale e delle misure per la liquidità adottate per rispondere all’emergenza COVID-19 in Italia è consistente se comparato a quello di Francia, Germania e Stati Uniti.

    ​Quali le misure adottate dai Governi? Con quali tempi sono state implementate? Alle imprese quanto è destinato?

    A queste domande risponde l’ultima Nota dal CSC

     

    Leggi la Nota del CSC del 19 giugno 2020

     

     

  • INDAGINE RAPIDA CSC SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE – 1 giugno 2020

    INDAGINE RAPIDA CSC SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE – 1 giugno 2020

     

    Con le riaperture di maggio la produzione recupera ma resta lontana dai livelli di un anno fa.
    Nel secondo trimestre è attesa diminuire di circa un quarto rispetto al primo

     

    In maggio la produzione industriale italiana è diminuita del 33,8% rispetto a un anno prima, dopo il -44,3% rilevato in aprile. Nella media degli ultimi tre mesi, ovvero da quando sono state introdotte le misure di contenimento del Covid-19, il livello dell’indice destagionalizzato della produzione è inferiore del 34,2% rispetto a febbraio.

    Come atteso, la fine del lockdown e, quindi, la riapertura delle attività manifatturiere che erano ancora sospese, si è tradotta in una lenta ripartenza dell’industria, ancora soffocata da una domanda – interna ed estera – estremamente debole.

    Nei mesi primaverili, PIL e produzione sono attesi diminuire in misura più forte rispetto a quanto osservato nel primo trimestre. 

     

    Vai all’Indagine rapida sulla produzione industriale del CSC – 1 giugno 2020

     

  • CONGIUNTURA FLASH CONFINDUSTRIA | PESANTE REVISIONE VERSO IL BASSO – 15 MAGGIO 2020

    CONGIUNTURA FLASH CONFINDUSTRIA | PESANTE REVISIONE VERSO IL BASSO – 15 MAGGIO 2020

     

    Previsioni per l’Italia nel 2020-2021: una faticosa risalita dopo il crollo, con gli investimenti e l’export che soffrono più dei consumi.

    Nel 2020 una pesante revisione al ribasso per il PIL, che registra una caduta storica, nel contesto di un’ampia recessione globale.

    In Italia l’input di lavoro segue un andamento ciclico, con la disoccupazione e gli inattivi in aumento, mentre si manifestano tendenze di deflazione e il deficit pubblico sale ai massimi.

    La ripartenza del credito alle imprese è cruciale, ma lo spread sovrano è più ampio e la Borsa azionaria ancora debole.

    Leggi la Nota completa del CSC

     

     

     

  • INDAGINE RAPIDA CSC SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE – 4 maggio 2020

    INDAGINE RAPIDA CSC SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE – 4 maggio 2020

     

    La produzione industriale nei mesi di marzo e aprile 2020 registra una perdita di oltre il 50%. Gli effetti delle misure restrittive introdotte per contenere la diffusione del Covid-19 hanno prodotto una caduta dell’attività senza precedenti nelle serie storiche disponibili.

    La fine del lockdown, a partire da oggi, non genererà un veloce recupero perché le famiglie continueranno a essere prudenti e a risparmiare anche a scopo precauzionale, le imprese dovranno smaltire le scorte che si sono accumulate negli ultimi mesi mentre la domanda estera risentirà della contrazione corale dell’attività in Europa. Il secondo trimestre, per queste ragioni, mostrerà una dinamica di PIL e produzione molto più negativa rispetto a quella osservata nel primo. Le prospettive sono incerte e legate all’evoluzione della crisi sanitaria.

     

    Vai all’Indagine rapida

     

     

  • LIMITARE LA CADUTA, PREPARARE LA RIPRESA – FORNIRE LIQUIDITA’ ALLE IMPRESE PER RIPARTIRE –  NOTE DEL CSC

    LIMITARE LA CADUTA, PREPARARE LA RIPRESA – FORNIRE LIQUIDITA’ ALLE IMPRESE PER RIPARTIRE – NOTE DEL CSC

    15 aprile 2020 – L’Italia nel 2020 deve limitare la caduta e preparare la ripresa: oggi siamo in una economia di pandemia, con il crollo di produzione e PIL, un forte impatto su consumi e investimenti, l’export in caduta.

    E’ stata cruciale la BCE per tenere lo spread sotto i massimi e preservare il basso costo del credito, in una Eurozona in forte recessione.

    I mercati sono in parziale recupero e si prendono decisioni coraggiose sul petrolio, ma l’economia mondiale arretra: gli scambi sono in crisi, l’epidemia è anche negli USA, mentre la Cina è in stabilizzazione.

    Qui la Congiuntura Flash del Centro Studi Confindustria:
    https://bit.ly/CF_aprile20

    10 aprile 2020  – A causa dell’epidemia e del crollo dei fatturati si è determinato un enorme fabbisogno di liquidità nelle imprese italiane: c’è bisogno di impiegare ingenti risorse pubbliche per fornire oggi liquidità alle imprese per la tenuta del sistema e per rendere poi possibile la ripartenza, una volta usciti dall’emergenza sanitaria.

    Le misure varate dal Governo in aprile, dopo un primo passo a marzo, sono sostanzialmente in linea con le proposte di Confindustria e potrebbero riuscire a soddisfare le esigenze straordinarie di liquidità dovute dalla crisi.

    Qui la nota del Centro Studi Confindustria:
    Fornire liquidità alle imprese, per riaprire

     

  • CSC |  L’EFFETTO COVID-19 AFFONDA LA PRODUZIONE. PROSPETTIVE IN NETTO PEGGIORAMENTO

    CSC | L’EFFETTO COVID-19 AFFONDA LA PRODUZIONE. PROSPETTIVE IN NETTO PEGGIORAMENTO

    L’effetto Covid-19 affonda la produzione in marzo (-16,6%) e nel primo trimestre (-5,4%). Le prospettive sono in netto peggioramento.

     
    2 aprile 2020 –  La produzione industriale nel primo trimestre 2020 è attesa diminuire del 5,4%, il calo maggiore da undici anni. L’impatto del Covid-19 e delle misure di contenimento del contagio è stato devastante in marzo, quando l’attività è scesa del 16,6% su febbraio, portando l’indice di produzione indietro sui livelli di quarantadue anni fa. Le prospettive sono in forte peggioramento.  
     

     

     

  • CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA |  CADUTA DEL PIL DEL 10% NEL PRIMO SEMESTRE 2020

    CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA | CADUTA DEL PIL DEL 10% NEL PRIMO SEMESTRE 2020

     

    Il Rapporto del Centro Studi di Confindustria presentato il 31 marzo sottolinea come il 2020 si fosse aperto per l’industria italiana con segnali di miglioramento, ma le prospettive sono di nuovo bruscamente peggiorate da febbraio in seguito alla diffusione del Covid-19.

    La spesa delle famiglie italiane è in contrazione, la domanda estera langue. Gli impatti della minore domanda di beni e servizi, e dell’accresciuta incertezza, frenano gli investimenti. Le imprese si trovano a fronteggiare seri problemi di liquidità ed inedite procedure amministrative di emergenza.

    Le reazioni dei mercati finanziari possono produrre un ulteriore avvitamento della crisi, penalizzando i paesi percepiti a maggior rischio.

    È cruciale l’efficacia e la tempestività della risposta di politica economica ad una congiuntura economica eccezionale, che combina shock di domanda e di offerta.
     

  • CSC: SE CHIUDE IL SISTEMA INDUSTRIALE A RISCHIO APPROVVIGIONAMENTI NECESSARI

    CSC: SE CHIUDE IL SISTEMA INDUSTRIALE A RISCHIO APPROVVIGIONAMENTI NECESSARI

     

    CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA: SE CHIUDE IL SISTEMA INDUSTRIALE A RISCHIO APPROVVIGIONAMENTI NECESSARI
     

    Roma, 12 marzo 2020 – Fabbriche chiuse, supermercati vuoti, prospettive di ripresa in pericolo. Quel che si rischia chiudendo il sistema industriale italiano è, nel breve termine, di non poter garantire gli approvvigionamenti necessari per le famiglie italiane anche a seguito delle difficoltà nei trasporti con l’estero. Superata l’emergenza, il rischio è di compromettere la capacità del sistema produttivo di intercettare la ripresa economica che arriverà. Così in una nota il Centro Studi di Confindustria.

    L’industria metalmeccanica costituisce, a esempio, il cuore pulsante del sistema industriale italiano, è trasversale nella struttura produttiva nazionale e realizza macchinari e beni strumentali che sono necessari all’attività di numerose imprese in svariati settori (non solo industriali). Il comparto metalmeccanico ha un peso rilevante nell’economia italiana: genera infatti il 48% del valore aggiunto manifatturiero (100 miliardi di euro), dà lavoro al 42% degli occupati manifatturieri (circa 1,6 milioni di occupati), produce il 48% delle esportazioni italiane (in valore circa 200 miliardi di euro) e il 40% delle importazioni. L’attivo del suo interscambio (60 miliardi di euro) contribuisce al totale riequilibrio della bilancia commerciale italiana, strutturalmente deficitaria nei settori energetico ed agro-alimentare.
    Il suo blocco genererebbe effetti diretti e indiretti molto gravi nel sistema produttivo, certamente più ampi di quelli prodotti dall’interruzione dell’attività nel solo settore metalmeccanico poiché inciderebbe sulla continuità della catena di approvvigionamento per svariate aziende. 

    Si consideri che mediamente un giorno lavorativo in meno incide per circa il 3% della produzione mensile; uno stop di 10 giorni avrebbe un impatto negativo immediato, pari a circa un terzo della produzione industriale di marzo. Inoltre, creerebbe una disruption lungo le filiere di fornitura e determinerebbe un ritardo nella consegna degli ordini già ricevuti. Questo aggiungerebbe anche un grave danno reputazionale per le nostre imprese e per l’Italia, con ricadute anche sull’attività futura.

     

    Nelle stime di produzione per il 1° bimestre l’effetto Covid-19 ancora modesto. Prospettive in netto peggioramento, in particolare nel 2° trimestre

    Roma, 4 marzo 2020 – La produzione industriale nel primo bimestre mostra una forte oscillazione. Al rimbalzo di gennaio (+1,9%) è seguita una correzione in febbraio (-0,5%), spiegata solo in minima parte dagli effetti delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19. Le informazioni disponibili preannunciano però un impatto più significativo nella produzione industriale di marzo e, soprattutto, in quella del secondo trimestre, quando si faranno sentire sull’industria gli effetti della caduta della domanda nel terziario, il comparto oggi più colpito. In un’economia già debole prima dell’emergenza sanitaria, il PIL è atteso in calo già nel primo trimestre e vi sono elevate probabilità di una caduta più forte nel secondo.