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Categoria: Centro Studi Confindustria

  • CONGIUNTURA FLASH CSC |  30 novembre 2022

    CONGIUNTURA FLASH CSC | 30 novembre 2022

     

    Ancora in rallentamento l’economia italiana: il caro-energia è persistente, con una brusca risalita del prezzo del gas, e l’inflazione è a valori record.

    Inoltre, con il rialzo dei tassi di interesse e la minore liquidità a causa delle bollette energetiche, le imprese italiane rischiano di indebitarsi a costi alti.

    La manifattura tiene, i servizi sono andati bene in estate, le costruzioni sono in frenata.

    L’export italiano è in espansione finora, ma l’Eurozona è attesa debole e negli USA il rimbalzo potrebbe essere temporaneo.

    Per la Nota integrale: https://bit.ly/CF_nov22

     

  • CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA –  SETTEMBRE 2022

    CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA – SETTEMBRE 2022

     

    Il prezzo del gas non è mai stato così alto, inflazione e tassi di interesse salgono ancora più su.

    Il contesto è molto difficile nella seconda metà del 2022: lo scenario per l’economia vira al ribasso.

    Nell’industria italiana si materializza la caduta, sebbene l’export si dimostri resiliente e continui per ora la risalita dei servizi.

    Rincari del gas e rischio di scarsità mettono in ginocchio l’Europa, che va verso una brusca frenata.

    Negli USA il quadro è incerto, tra gli emergenti va male solo la Cina.

     

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  • RAPPORTO REGIONALE PMI CONFINDUSTRIA-CERVED CON UNICREDIT E GRUPPO 24 ORE | FOCUS SULLE PMI DELL’EMILIA-ROMAGNA

    RAPPORTO REGIONALE PMI CONFINDUSTRIA-CERVED CON UNICREDIT E GRUPPO 24 ORE | FOCUS SULLE PMI DELL’EMILIA-ROMAGNA

     

    Il Rapporto Regionale PMI 2022, realizzato da Confindustria e Cerved in collaborazione con Unicredit e Gruppo 24 Ore, contiene un focus sulle PMI dell’Emilia-Romagna: in allegato la sintesi del Rapporto e il dettaglio relativo alle PMI emiliano-romagnole.

    Nell’ultimo anno le PMI italiane hanno dovuto fronteggiare da un lato le conseguenze della pandemia, e dall’altro un nuovo e inaspettato shock, quello del conflitto in Ucraina.

    “Il Rapporto Regionale PMI – ha dichiarato Vito Grassi, Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e Vicepresidente di Confindustria alla presentazione del Rapporto, che si è svolta il 15 settembre in Confindustria – rappresenta una preziosa cassetta degli attrezzi di analisi e proposte per sostenere ed accompagnare le imprese nel percorso di ripresa.

    Gli interventi non dovranno tenere conto solo delle criticità congiunturali, ma anche delle caratteristiche strutturali delle nostre PMI. In base alle nostre previsioni, infatti, il processo di recupero delle PMI italiane potrebbe subire una battuta d’arresto, con intensità diverse a seconda di come evolverà la situazione geopolitica internazionale e delle risposte europee e nazionali.

    È in bilico la tenuta stessa del sistema e per questo è necessario mettere in campo azioni diversificate, orientate al sostegno della competitività delle aziende, vero motore per la ripresa del Paese.

    Tra le principali proposte abbiamo individuato il rinnovo della moratoria di legge per le PMI; un intervento strutturato per la patrimonializzazione e il rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese, su cui risultano ancora deboli le misure fiscali finora previste (ACE, credito DTA e aggregazioni); l’utilizzo di strumenti come la leva fiscale o il rafforzamento degli schemi di garanzia a supporto delle emissioni obbligazionarie e di altri strumenti di debito per favorire la crescita dimensionale delle imprese; la proroga del “credito d’imposta per la quotazione delle PMI” e lo sviluppo della finanza alternativa.

    Occorre, in sintesi, creare migliori condizioni e più efficaci strumenti per potenziare la struttura finanziaria, la patrimonializzazione delle imprese e rilanciarne gli investimenti, per accompagnarle in un percorso di crescita e di innovazione che coinvolga anche il capitale umano”.

    “Dal Rapporto – ha sottolineato Remo Taricani, Deputy Head UniCredit Italia –  emerge chiaramente come l’attuale scenario internazionale e gli effetti sui rincari dei prezzi delle materie prime rischiano di interrompere il percorso di ripartenza post pandemico che il sistema produttivo del Paese aveva intrapreso.

    Le banche giocano un ruolo rilevante per il sostegno all’economia, anche perché in Italia sono la principale fonte di finanziamento delle imprese. Come UniCredit non abbiamo mai fatto mancare il nostro supporto, anche nei momenti più difficili. In questi giorni abbiamo lanciato un piano di azione per aiutarle anche in questa fase complessa, contraddistinta da una spinta inflattiva pericolosa che sta comportando un rischio di contrazione degli investimenti delle aziende.

    Non c’è dubbio infatti che i maggiori costi subiti dalle imprese costituiscono un freno alla loro competitività ed è necessario quindi  agire a livello di sistema – banche, istituzioni e associazioni di categoria – per mitigare gli impatti negativi della congiuntura internazionale, ma è anche fondamentale che le imprese proseguano nei loro percorsi di innovazione e affrontino le grandi sfide legate alla sostenibilità, oltre a saper cogliere l’opportunità di diversificare le fonti di finanziamento, come strada complementare al credito bancario, per raccogliere risorse utili a superare l’attuale fase e a migliorare la loro competitività”.

     

  • CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFiNDUSTRIA – luglio 2022

    CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFiNDUSTRIA – luglio 2022

     

    Lo scenario è molto incerto per l’Italia, risultante di fattori che agiscono in direzioni opposte.

    I prezzi dell’energia sono vicini al picco, i tassi e lo spread sono al rialzo.

    L’Inflazione è più elevata e persistente, determinando rischi per i consumi.

    L’industria resiste, nei servizi è atteso un rimbalzo, per l’export prospettive difficili.

    L’Eurozona è in crescita ma con segnali di debolezza, negli USA riviste al ribasso le previsioni.

     

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  • RIVISTA DI POLITICA ECONOMICA LUGLIO 2022 |  LA DISTANZA E L’INCERTEZZA

    RIVISTA DI POLITICA ECONOMICA LUGLIO 2022 | LA DISTANZA E L’INCERTEZZA

    RIVISTA DI

    POLITICA ECONOMICA


    LA DISTANZA E L’INCERTEZZA. PERCORSI DELLA MANIFATTURA GLOBALE NEGLI ANNI DEGLI SHOCK SISTEMICI

     

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  • CONGIUNTURA FLASH CSC  |  17 GIUGNO 2022

    CONGIUNTURA FLASH CSC | 17 GIUGNO 2022

     

    L’industria resiste, tra dati discordanti, le costruzioni sono in salute e trainano gli investimenti, ma nei servizi c’è meno rimbalzo.

    Scenario difficile: l’energia è carissima, l’inflazione a valori record nell’Eurozona.

    La BCE si unisce al rialzo dei tassi, ci sono rischi di aumento per il costo del credito in Italia.

    Per l’export italiano un calo in vista, gli USA sono in indebolimento, gli emergenti in difficoltà.

     

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  • INDAGINE RAPIDA CSC  |  4 giugno 2022

    INDAGINE RAPIDA CSC | 4 giugno 2022

     

    L’attività industriale italiana è stimata in flessione a maggio (-1,4%), dopo l’arretramento in aprile. 

    Nel 2° trimestre 2022 si avrebbe così una contrazione già acquisita di -0,6% della produzione industriale, dovuta in particolare al rialzo dei costi dell’energia e alle difficoltà di approvvigionamento, acuiti dalle operazioni militari russe in Ucraina. Le indagini qualitative (ISTAT e IHS-Markit) continuano ad evidenziare timori riguardo la persistenza dei fattori che frenano l’attività produttiva delle imprese.

     

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  • CONGIUNTURA FLASH CSC |  28 maggio 2022

    CONGIUNTURA FLASH CSC | 28 maggio 2022

     

    Rincari delle materie prime e scarsità colpiscono l’industria, che è ancora in ribasso.

    I minori contagi aiutano i servizi, che sono in parziale miglioramento.

    Ci sono più occupati, l’export è debole ma regge, intanto però i tassi di interesse sono in aumento.

    Un impatto pesante per l’economia italiana verrebbe da un eventuale blocco all’import di gas russo.

    L’Eurozona procede a due velocità, gli USA tra luci e ombre, mentre diversi fattori frenano gli emergenti.

     

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  • INDAGINE RAPIDA CSC |  MAGGIO 2022

    INDAGINE RAPIDA CSC | MAGGIO 2022

     

    Il CSC stima un calo della produzione industriale italiana a marzo (-2,0%), dopo il rimbalzo statistico di febbraio (+4,0%) legato alla caduta a dicembre e gennaio.

    I prezzi delle commodity, in particolare quello del gas naturale (+698% in media ad aprile rispetto al pre-Covid) e del Brent (+56%), sono ancora elevati, frenando l’attività produttiva lungo tutte le filiere.

    Le indagini sul sentiment imprenditoriale e le ridimensionate dinamiche di ordini e attese delle imprese non lasciano intravedere miglioramenti significativi nel breve termine.
     
     

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