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Categoria: Comunicati stampa

  • LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE NELLA FILIERA DELLE COSTRUZIONI – Modena, 28 giugno 2017

    LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE NELLA FILIERA DELLE COSTRUZIONI – Modena, 28 giugno 2017

     

    Pubblichiamo la documentazione del seminario “L’economia circolare nella filiera delle costruzioni. Verso nuovi modelli innovativi, competitivi e sostenibili”, organizzato da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Ance Emilia-Romagna il 28 giugno 2017 presso Confindustria Emilia Centro sede di Modena. 

    L’incontro ha approfondito aspetti innovativi dell’economia circolare attraverso un focus dedicato alla filiera delle costruzioni, con l’obiettivo di promuovere un modello di fare impresa che assicuri, da un lato, nuove prospettive di crescita e, dall’altro, maggiore competitività.

    Sono intervenuti esperti ed esponenti del mondo universitario, della ricerca e delle professioni, che hanno illustrato le sfide e gli spazi per l’innovazione a supporto della competitività della filiera delle costruzioni, nonché proposte tecniche e linee di finanziamento volte a stimolare l’evoluzione del settore verso processi ad alto contenuto tecnologico, specie dei materiali, e, al contempo, a basso impatto ambientale.     

    Sono seguite le testimonianze di un’eccellenza italiana del panorama dell’architettura – Mario Cucinella Architects  –  che ha illustrato progetti innovativi realizzati nel mondo, e di imprese della filiera delle costruzioni, già attive nell’approccio green, che rappresentano modelli virtuosi da diffondere: Garc Spa (settore edile), Coem Spa (settore ceramico), e Mapei Spa (settore chimico).

    Il seminario fa parte del Piano del sistema Confindustria Emilia-Romagna “VERSO INDUSTRIA 4.0”, che mette a disposizione delle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, attività di formazione e di accompagnamento su ambiti strategici per il futuro dell’industria quali la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’economia circolare. 

     

    Per approfondimenti: legislativo@confind.emr.it 


    GREEN UP-ER SEMINARI Operazione Rif. PA. N 2016-5457/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n.1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8

  • BANDI PER LE IMPRESE DELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO – Una nuova opportunità per le imprese

    BANDI PER LE IMPRESE DELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO – Una nuova opportunità per le imprese

     

    “Cooperazione internazionale allo sviluppo: la nuova legge e le opportunità legate al primo bando riservato alle imprese”   è il tema dell’incontro organizzato il 19 giugno 2017 a Bologna da Confindustria e Alleanza delle Cooperative Italiane. 

    L’iniziativa, organizzata con il patrocinio dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, è stata l’occasione per illustrare le principali novità portate dalla recente legge sulla cooperazione internazionale, che riconosce le imprese quali possibili soggetti attivi del sistema della cooperazione, prevedendo per loro la possibilità, rispetto al passato, di partecipare direttamente, con proposte e progetti, ai bandi promossi in questo ambito. 

    “L’obiettivo di Confindustria, che ha contribuito in maniera attiva alla definizione del nuovo quadro legislativo –  ha affermato Gino Cocchi, Presidente della Commissione regionale sull’internazionalizzazione di Confindustria Emilia-Romagna  –  è favorire la partecipazione delle imprese ai bandi di gara, a partire dai Paesi “target” in cui,  in assenza del sostegno e del supporto finanziario delle Istituzioni,  è oggettivamente difficile operare.  Saranno quindi necessarie, da parte delle imprese, idee progettuali innovative e nuovi business model nell’approccio verso questi Paesi”. 

    Nel nuovo contesto normativo e regolamentare, infatti, il sistema delle imprese potrà condividere le finalità, i principi etici, gli impegni e i vincoli che precedentemente erano propri dei soggetti pubblici e dei soggetti non profit della società civile. 

    In linea con gli orientamenti internazionali e comunitari, la riforma afferma l’importanza del contributo del settore privato per conseguire gli obiettivi primari della cooperazione allo sviluppo, ovvero la riduzione della povertà, lo sviluppo sostenibile e l’innalzamento delle capacità dei soggetti locali di promuovere la crescita economica. 

    Nel corso dell’incontro sono state illustrate le caratteristiche del nuovo ordinamento nazionale per l’aiuto pubblico allo sviluppo, le finalità e le linee guida per l’accesso ai bandi riservati ai soggetti privati profit.  Il primo bando a favore del settore privato profit sarà pubblicato nei prossimi mesi, con una dotazione finanziaria di 5 milioni di euro. 

     

  • I VINCITORI DEL PROGETTO REGIONALE DEI GIOVANI IMPRENDITORI “CREI-AMO L’IMPRESA 2017”

    I VINCITORI DEL PROGETTO REGIONALE DEI GIOVANI IMPRENDITORI “CREI-AMO L’IMPRESA 2017”

     

    IN ALLEGATO LA NOTA CONCLUSIVA DELLA PREMIAZIONE 

     

    QUI LE FOTO DELLE CLASSI PREMIATE
     

    Primo premio assoluto:
    Progetto ETHICBYTE dell’Istituto Copernico Carpeggiani di Ferrara

     

     

    Premio “Realizzabilità e qualità della presentazione”:
    Progetto E-BED del Liceo classico Morgagni di Forlì

     

     

    Premio “Originalità” ex aequo:
    Progetto proTILE dell’Istituto Corni di Modena

     

     

    Premio “Originalità” ex aequo:
    Progetto THE BEETLES del Liceo delle Scienze umane San Tomaso d’Aquino di Correggio (Reggio Emilia) 

     

     

    Premio “Attinenza alle vocazioni e alle opportunità del territorio” ex aequo:  
    Progetto MACROBUY dell’Istituto IPSC Olivetti e IPIA Callegari di Ravenna 

     

     

    Premio “Attinenza alle vocazioni e alle opportunità del territorio” ex aequo:
    Progetto MOVIN’ PARMA dell’Istituto ITIS  Leonardo da Vinci di Parma

     

     

    Premio “Attinenza al settore/prodotto/servizio dell’impresa oggetto della visita aziendale”:
    Progetto LES DESIGN del Collegio San Luigi di Bologna

     

  • INAUGURAZIONE DELLE OPERE DONATE DA LAVORATORI ED IMPRESE DOPO IL SISMA

    INAUGURAZIONE DELLE OPERE DONATE DA LAVORATORI ED IMPRESE DOPO IL SISMA

     

    TRUST NUOVA POLIS ONLUS
    Inaugurate le opere realizzate grazie alle donazioni di lavoratori ed imprese italiane al Fondo di solidarietà istituito da Confindustria, CGIL CISL UIL e Confservizi

     

    29 maggio 2017 –  Sono state inaugurate oggi, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  le opere realizzate grazie alla generosità dei lavoratori e delle imprese che hanno accolto l’invito di Confindustria, CGIL, CISL, UIL e Confservizi a contribuire alla rinascita dei territori colpiti dal sisma cinque anni fa.

    Nel Fondo sono confluiti i contributi volontari dei lavoratori e delle imprese di tutto il Paese, per un totale di 7.765.672,40 euro.   

    Le opere già realizzate sono la Casa della Musica di Pieve di Cento (Bologna),  il Centro sport e cultura di Bondeno (Ferrara), la Scuola di danza di Reggiolo il Centro di co-working di Quistello (Mantova). Prossimamente sarà varata l’opera più imponente e complessa: una residenza per disabili gravi  a San Felice sul Panaro (Modena).   

    “L’esperienza di quello che fu definito il primo terremoto dei capannoni – ha dichiarato Maurizio Marchesini, Presidente di  Confindustria Emilia-Romagna – ci ha fortificati ed uniti, ci ha fatto comprendere come solo con l’impegno collettivo e l’unità di intenti si possa dare un segnale forte di fiducia e di ripartenza.  Insieme alle Istituzioni, la Regione in primis, abbiamo ottenuto il risultato di mantenere le produzioni nei territori, rafforzando il ruolo dell’impresa come fonte di sviluppo e occupazione, e abbiamo costruito le condizioni per avviare il prima possibile la ricostruzione.  Lavoratori ed imprese hanno voluto concentrare il loro impegno su opere di grande qualità,  distintive e innovative, per rispondere alle esigenze delle comunità locali e delle persone più deboli ed esposte.    Il nostro auspicio è che questi nuovi luoghi di aggregazione siano un monito, soprattutto per le giovani generazioni, per aiutare ad affrontare le avversità,  e contribuire a trasformare un evento drammatico in una nuova opportunità di crescita e benessere.”

    “I criteri che ci siamo dati – ha affermato Luigi Giove,  Segretario generale CGIL Emilia-Romagna –  sono stati sicurezza, rigore e massima trasparenza nell’affidamento dei lavori.  Abbiamo selezionato le imprese in base a  precisi requisiti come l’iscrizione nella white list  prevista dal  Protocollo di legalità sottoscritto tra Istituzioni, associazioni datoriali e sindacati, una comprovata capacità costruttiva e tecnologica e la prossimità, per valorizzare il tessuto produttivo locale. I Comuni hanno messo a disposizione le aree a titolo gratuito e hanno accelerato gli iter per le necessarie autorizzazioni.”   

    “Per rivitalizzare i territori abbiamo deciso –  ha sottolineato Giorgio Graziani,  Segretario regionale CISL Emilia-Romagna – di creare nuovi centri di aggregazione per le popolazioni,  dedicati alle varie fasi della vita: infanzia, giovani e anziani.  Un nuovo modo di guardare al futuro e rinsaldare la coesione sociale attraverso un nuovo e prezioso legame tra diverse generazioni.  Abbiamo voluto realizzare opere ben identificabili sia da un punto di vista funzionale sia architettonico, utilizzando tecniche costruttive e materiali innovativi.”

    “Con gli interventi effettuati grazie al Fondo –  ha aggiunto Giuliano Zignani,  Segretario regionale UIL Emilia-Romagna – abbiamo voluto realizzare un progetto di qualità a più livelli: architettonica, tecnologica, sostenibile e funzionale, per rispondere in modo efficace ai bisogni che abbiamo intercettato.  Inoltre, l’obiettivo è stato quello di costruire contenitori di qualità sociale, per contribuire a migliorare il tessuto connettivo della società”. 

    “Abbiamo scelto –  ha sottolineato  Luigi Castagna, Presidente Confservizi Emilia-Romagna –   di affidare i lavori di progettazione ad un professionista di chiara fama, l’architetto Mario Cucinella e il suo Studio Mario Cucinella Architects. Per realizzare il progetto e verificare le aspettative delle comunità sono stati selezionati sei giovani architetti e ingegneri under 35, residenti nelle aree del sisma, che sono stati protagonisti del Workshop “Costruire per ricostruire”.

    “Questa iniziativa –  ha dichiarato Piero Gnudi, Garante del Trust Nuova Polis Onlus –  presenta caratteri di novità, a partire dallo strumento giuridico utilizzato,  il “Trust”, per la realizzazione di opere con finalità di beneficenza. Abbiamo richiesto, ed ottenuto, grazie alla sensibilità istituzionale dell’Agenzia delle Entrate,  riconoscimento del Trust quale “ONLUS”, grazie al quale tutti i fondi donati dai privati sono stati effettivamente ed esclusivamente utilizzati per coprire i costi sostenuti per la realizzazione delle opere.”

    “Nel dramma di queste terre e di quelle del Centro Italia, colpite dagli eventi sismici –  ha affermato Mario Cucinella, MCArchitects  –  noi architetti dobbiamo a queste comunità tutto il nostro sforzo creativo. L’esempio della ricostruzione dell’Emilia-Romagna dimostra come la forza di una collettività si sia rappresentata con l’architettura di nuove scuole e nuove opere al servizio dei cittadini. Non solo com’era dov’era, ma soprattutto come sarà. Dobbiamo immaginare che da questa grande sofferenza Ri-costruiremo meglio, con più attenzione, senza compromessi su sicurezza sismica e sicurezza ambientale. L’architettura di qualità promuove valori importanti come la bellezza, il design, l’ecologia, la qualità ambientale, l’innovazione, la sostenibilità e contribuisce a dare valore al territorio creando una nuova empatia con il paesaggio. La bellezza è contagiosa!”

    Hanno partecipato all’incontro i rappresentanti dei Comuni in cui sono situate le opere:  oltre al Sindaco di Pieve di Cento Sergio Maccagnani, che ha coorganizzato l’inaugurazione, il Vice Sindaco di Bondeno  Simone Saletti, il Sindaco di Quistello Luca Malavasi e il Sindaco di Reggiolo Roberto Angeli.   

     

     

    DESCRIZIONE DELLE OPERE 

    LA CASA DELLA MUSICA –  Pieve di Cento (Bologna)
    La Casa della Musica nasce con la volontà di dare spazi e strutture adeguati alla Scuola media ad indirizzo musicale e al Circolo di musica pievese. Il linguaggio architettonico si ispira alla tradi­zione musicale della città andando a costruire un edificio fatto di vari elementi autonomi che sono gli “strumenti” di un orchestra più grande che è l’insieme. Il richiamo agli strumenti musicali avviene anche attraverso la scelta del rivestimento in legno di rovere che avvolge gli interni e gli esterni e che consente, come nelle casse armoniche degli strumen­ti di contenere e amplificare i suoni.  L’edificio è costituito da 9 piccoli laboratori musicali di forma circolare collegati da una “piazza” che funge da distributivo e che diventa luogo per la condivisione e il dialogo tra i giovani musicisti. Tale spazio centrale è destinato anche alle  prove di musica di insieme e per piccoli saggi.

    La Casa è un spazio fruibile da tutta la cittadinanza, anche grazie alla grande area esterna in grado di rappresentare un luogo di ritrovo e di aggregazione. Illuminata esterna­mente, durante la notte appare come un costante punto di richiamo, una lanterna di conforto per favorire la ripresa delle attività musicali e ricreative dopo il disagio del sisma. Il rivestimento in facciata ventilata fatta con doghe curve di rovere garantisce  ottime prestazioni energetiche e  conferisce una grande qualità architettonica. Particolare cura è stata posta nell’acustica degli spazi interni attraverso l’uso di materiali e strategie per la riduzione del riverbero. Un sistema di impianti autonomo aula per aula garantisce un utilizzo flessibile degli spazi anche nelle diverse ore del giorno.

    CENTRO SPORT E CULTURA – Bondeno (Ferrara)
    Il Centro offre ai cittadini nuovi spazi di aggregazione legati alla diffusione della cultura. L’intervento si colloca immediatamente vicina al centro storico in una zona ben collegata con il resto del contesto urbano e  strategica dal punto di vista ludico e sportivo, grazie alla presenza di un’importate area sportiva.

    ​L’intervento vede la realizzazione di due edifici cilindrici che si ispirano alle forme del territorio rurale tipiche di queste terre come quelle dei silos o delle balle di fieno. L’intento è di donare alla popolazione non un edificio ”calato dall’alto” ed estraneo al territorio, bensì un edificio che nasca dai costumi del luogo, dai suoi elementi caratterizzanti, e che sia riconoscibile e vicino alla popolazione. Ogni  cilindro ospiterà funzioni distinte. Quello di dimensioni maggiori ha una grande sala dalla struttura estremamente flessibile, che potrà essere utilizzata per conferenze, rappresentazioni teatrali, esposizioni ed  attività sportive leggere. Completano l’edificio il foyer e gli spazi di servizio. Il cilindro piccolo sarà adibito ad attività didattiche e di promozione delle specialità enogastronomiche del territorio.

    La tecnica costruttiva è mista in acciaio e legno. Le pareti circolari sono interamente vetrate  per ottimizzare l’illuminazione naturale e la permeabilità visiva. Una schermatura in acciaio protegge le vetrate dal sole al fine di ottimizzare l’irraggiamento ed il riscaldamento passivo interno. Un sistema di pannelli fotovoltaici sulla copertura del cilindro grande garantisce la produzione elettrica per la gestione di entrambi gli edifici.

    CENTRO DI CO-WORKING E INCUBATORE NEO IMPRESE  –  Quistello (Mantova)
    Il nuovo centro di aggregazione giovanile, costruito al centro di un parco urbano,  è costituito da un volume unico ad un solo piano articolato in due spazi principali per le attività principali più gli spazi di servizio. L’edificio è costituito da una pelle vetrata, schermata esternamente mediante tendaggi, in modo da generare una forte connessione con il disegno del parco esterno. Le vetrate  consentono l’ingresso della luce solare e quindi la formazione di un ambiente luminoso, e la suddivisione della schermatura in diversi tendaggi esterni permetterà di modulare la penetrazione dei raggi solari e quindi di usufruire di una illuminazione naturale nei diversi periodo dell’anno. L’area esterna sarà trattata parzialmente a giardino e pavimentata. La parte pavimentata sarà principalmente dislocata di fronte all’edificio, in maniera da formare una piccola piazza utilizzabile anche per eventi esterni. La struttura è interamente in cemento armato grazie al quale si ottiene un’elevata inerzia termica che compensa la leggerezza delle facciate. Il progetto è stato sviluppato secondo i principi della sostenibilità ambientale, per ridurre la domanda di energia per il funzionamento dell’edificio e ottimizzare i livelli di comfort in ambiente nelle aree interne ed esterne.

    SCUOLA DI DANZA –  Reggiolo (Reggio Emilia)
    Il progetto prevede l’edificazione di una sala che ospiterà i corsi della scuola di danza, poiché la precedente sede è stata demolita a seguito del sisma.  Il nuovo fabbricato è collegato agli spogliatoi tramite un volume con le pareti est e ovest completamente vetrate. La sala di danza è un edificio a pianta rettangolare con la struttura e le finiture in legno di abete. Alla semplicità formale e geometrica dell’impianto si affianca un sistema schermante esterno curvo, che circonda l’edificio delimitando due piccoli patii scoperti. Nei patii vi sono giardini visibili dalla sala di danza che contribuiscono alla schermatura solare delle vetrate.

    Il sistema schermante e di rivestimento si rifà agli intrecci tipici della zona, ad esempio quelli dei cesti di vimini: si tratta di un riferimento ripreso dalle tradizioni artigiane, particolarmente indicato per l’ubicazione del lotto. Il sistema schermante offre un’ulteriore potenzialità, ossia quella d’illuminarsi durante le ore notturne come una lanterna, costituendo un episodio architettonico unico nel territorio, che potrebbe facilmente diventare un polo attrattore e un punto d’interesse simbolico per la comunità. Il progetto è stato sviluppato secondo i principi della sostenibilità ambientale, per ridurre la domanda di energia per il funzionamento dell’edificio e ottimizzare i livelli di comfort in ambiente nelle aree interne ed esterne. La forma compatta dell’edificio e la presenza di un involucro a prevalenza opaco riducono le dispersioni termiche nei mesi invernali e quindi minimizzano il ricorso agli impianti meccanici di riscaldamento, garantendo un ambiente interno confortevole.

     

    IL VIDEO UFFICIALE DEL QUIRINALE 
     

    In occasione dell’inaugurazione abbiamo realizzato il video  PILLOLE DI BELLEZZA WORKSHOP RICOSTRUZIONE

     

  • IL MAGAZINE “TERRAE MOTUS ” SULLE OPERE REALIZZATE CON LE DONAZIONI DI LAVORATORI ED IMPRESE

    IL MAGAZINE “TERRAE MOTUS ” SULLE OPERE REALIZZATE CON LE DONAZIONI DI LAVORATORI ED IMPRESE

     

    IN ALLEGATO LA PUBBLICAZIONE  “TERRAE MOTUS“,  
    REALIZZATA DAL TRUST NUOVA POLIS ONLUS
    IN COLLABORAZIONE CON  MCA-MARIO CUCINELLA ARCHITECTS  

     

    Nella foto i rappresentanti del Trust

    da sinistra verso destra
    Luigi Castagna, Presidente Confservizi Emilia-Romagna
    Giuliano Zignani, Segretario generale  UIL Emilia-Romagna
    Maurizio Marchesini, Presidente Confindustria Emilia-Romagna
    Luigi Giove, Segretario generale  CGIL Emilia-Romagna
    Mario Agnoli, Direttore generale Confindustria Emilia-Romagna
    Giorgio Graziani, Segretario generale CISL Emilia-Romagna

     

     

  • LE INTERVISTE VIDEO SULLA “TRASFORMAZIONE DIGITALE” DELLE IMPRESE

    LE INTERVISTE VIDEO SULLA “TRASFORMAZIONE DIGITALE” DELLE IMPRESE

     

     

    LE INTERVISTE VIDEO AI RELATORI DEL SEMINARIO NELL’AMBITO DEL PROGETTO SMARTI-ER 4.0 DEL PIANO INDUSTRIA 4.0 – Ravenna, 9 maggio 2017

     

    TUTTE LE INFORMAZIONI SUL PIANO “VERSO INDUSTRIA 4.0”
    PER LE IMPRESE DELL’EMILIA-ROMAGNA 

     


    SMARTI-ER 4.0 SEMINARI Operazione Rif. PA N 2016-5456/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n.1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8

  • CONGIUNTURA IN EMILIA-ROMAGNA:  I SEGNI DELLA RIPRESA SI FANNO PIU’ EVIDENTI

    CONGIUNTURA IN EMILIA-ROMAGNA: I SEGNI DELLA RIPRESA SI FANNO PIU’ EVIDENTI

     

    Unioncamere Emilia-Romagna: “Trasformare i numeri positivi in vera ripresa dipenderà dalla capacità delle imprese e del governo del territorio di evolvere con la velocità e direzione della società in trasformazione, mantenendo un approccio critico”

    Intesa Sanpaolo: “Accelera il credito alle famiglie, grazie soprattutto ai mutui, ancora debole, ma in miglioramento, quello alle imprese. Forte disponibilità a finanziare gli investimenti delle imprese”

    Confindustria Emilia-Romagna: “Segni della ripresa più evidenti, vivacità internazionale, fiducia e investimenti. Le imprese mostrano intensità di reazione positiva. Restano rischi geopolitici e necessità di stabilità politica e istituzionale. Il Patto per il lavoro conferma la sua validità. Alla Regione chiediamo di rafforzare l’impegno per ricerca e innovazione, internazionalizzazione, competenze e semplificazione”

     

    Bologna, 4 aprile 2017 –  La strada per tornare ai livelli precedenti alla crisi è avviata e prevale la fiducia, perché per l’economia dell’Emilia-Romagna il 2016 è stato positivo, specie se confrontato con gli ultimi anni.
    I numeri, ancora di ridotta entità, non permettono di parlare di ripresa, ma, sommati tra loro, indicano una regione che ha saputo reagire imboccando il percorso giusto per affrontare le prossime sfide.

    È questa l’immagine che emerge dall’indagine congiunturale sul quarto trimestre e anno 2016, con previsioni 2017 sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.

    L’Emilia-Romagna ha chiuso il 2016 con una variazione del PIL, rispetto al 2015, del +1,4% e una previsione di crescita dell’1,1% nel 2017.
    Si conferma la forte vocazione manifatturiera che nel 2016 ha trainato ancora l’economia regionale.

    Nel quarto trimestre 2016, il volume della produzione dell’industria in senso stretto è aumentato dell’1,7 % e quello delle vendite del 2,1%, rispetto allo stesso periodo del 2015.
    Il bilancio dell’anno 2016 si è chiuso con un una crescita produttiva dell’1,5% – identica al 2015, mentre il fatturato, pure salito dell’1,5 %, è stato leggermente inferiore all’anno precedente (+1,8%). 
    L’incremento degli ordini è stato appena più modesto (+1,3%) rispetto al fatturato, ma comunque, seppur di poco, superiore al 2015 (+1,1%).
    Tutti i settori, con l’eccezione della moda (-0,9%), hanno registrato un aumento della produzione: la metallurgia e le lavorazioni metalliche (+1,3%), la piccola industria del legno e del mobile (+1,9%), l’ampio aggregato delle industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto (+2,1%), e le “altre industrie” (+2,0%), limitato invece per l’industria alimentare (+0,8%). 

    Secondo l’indagine Istat, in Emilia-Romagna, l’occupazione dell’industria in senso stretto ha chiuso il 2016 con una flessione dello 0,7%, pari a 3.800 unità, se però si guarda all’intera economia regionale il saldo è positivo, più 2,5% nell’anno 2016, pari a 49 mila occupati in più. 
    La cassa integrazione mette in archivio un 2016 in aumento con un ammontare totale di 43 milioni e 669 mila ore autorizzate, vale a dire +3,2%.

    Nel 2016, il saldo fra iscrizioni e cessazioni dell’industria in senso stretto è stato negativo (-1,7%). Ad aumentare sono solo le società di capitale, mentre sensibile è il calo delle società di persone e ditte individuali. Tengono le imprese straniere e le femminili.

    I dati Istat dell’export 2016 attestano una dinamica meno intensa, conseguenza della frenata del commercio mondiale. Tuttavia, le esportazioni dell’industria emiliano-romagnola in senso stretto sono ammontate a circa 54 miliardi e 761 milioni di euro, vale a dire un lieve aumento dell’1,3 per cento, rispetto all’anno precedente in linea con quelle nazionali (+1,2%). 

    Emerge una sensibile differenziazione dei risultati settoriali. Il segno meno campeggia per i mezzi di trasporto (-5,3%), quindi su quelle della piccola industria del legno e del mobile e dell’aggregato delle industrie chimiche, farmaceutiche, della gomma e materie plastiche (a causa dei farmaceutici). Al contrario, in positivo, l’industria dei prodotti dei minerali non metallici (ceramica e vetro) e l’insieme di apparecchiature elettriche, elettroniche, medicali e di misura, oltre che, in seconda battuta quelle delle industrie della moda. Più lenta crescita, ma comunque superiore alla media, delle vendite estere della industria delle macchine e apparecchiature a fornire il più ampio contributo allo sviluppo dell’export manifatturiero regionale.

    Riguardo ai mercati di sbocco, a fare da traino alle esportazioni, l’Unione europea (+5,5 per cento) specie la Francia (+5,1%) e la Spagna (+11,8%), e in seconda battuta la Germania, nonostante una crescita limitata al 3,2 %. Segno rosso al di fuori dell’Unione, in Turchia (-7,1%), e negli altri continenti, in America (-6,5%), per le difficoltà nel fondamentale mercato statunitense (-9,4%), e in Asia (-2,4 per cento), che risente dell’andamento negativo nei Paesi produttori di petrolio, nonostante una buona crescita sul mercato cinese e su quello indiano.

    Nel 2017 l’economia regionale (secondo gli scenari di previsione di Prometeia) dovrebbe registrare una crescita reale del 1,8% del valore aggiunto dell’industria in senso stretto, più elevata rispetto a quanto prospettato per l’Italia (+1,3%).

    “I tratti comuni delle imprese manifatturiere che sono cresciute continuando a creare occupazione e fatturato, sono riconducibili a tre aspetti. Primo: investimenti, in particolare in macchinari, attrezzature, ma anche in capitale umano perché puntare sul costo del lavoro più basso non è efficace. Secondo: forte legame con il territorio e la comunità d’appartenenza, pur seguendo traiettorie di sviluppo globali. Terzo: l’appartenenza a filiere, aperte alla contaminazione con altri comparti, secondo un processo di ibridazione. Inoltre le imprese di successo mantengono un ruolo strategico all’interno delle filiere stesse, un primato garantito da competenze distintive che le rendono difficilmente sostituibili – sottolinea il Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi – Il percorso seguito – investimenti, internazionalizzazione, filiere, radicamento territoriale – va nella stessa direzione di Industria 4.0. Dobbiamo guardare avanti, essere digitali, come richiesto da Industria 4.0 potrebbe non essere sufficiente, occorre “pensare digitale”, vale a dire portare all’interno delle imprese, ma anche della governance del territorio, le logiche che caratterizzano le piattaforme digitali. Si tratta innanzitutto di un salto culturale, significa abbandonare logiche dall’alto verso il basso a favore di strategie co-create coinvolgendo i clienti e i consumatori”.

     

    A livello di sistema bancario, sul finire del 2016 e a inizio 2017 il credito in Emilia-Romagna, secondo l’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha registrato un’accelerazione dei prestiti alle famiglie mentre l’andamento di quelli alle imprese è rimasto sotto tono. In regione questo dualismo continua a essere più accentuato che a livello nazionale. 

    Per i prestiti alle imprese, il 2016 si è chiuso con un calo prossimo alla media dell’anno mentre l’esordio del 2017 ha riportato una riduzione più contenuta, indicativa di un possibile miglioramento del trend (-2,8% a/a la media 2016 e -1,9% a gennaio 2017).

    A ciò si contrappone la buona dinamica dai prestiti alle famiglie consumatrici che hanno proseguito nel trend di crescita con un’evidente accelerazione del ritmo nel 2° semestre 2016 fino all’1,4% a/a di dicembre e al +1,5% di gennaio 2017. Questa dinamica, raggiunta in due anni di crescita senza soluzione di continuità, è ai massimi da marzo 2012. I mutui residenziali, in particolare, hanno consolidato il trend di crescita (lo stock al netto delle sofferenze è passato dal +0,1% a/a di fine 2015 al +1,3% di dicembre 2016). è proseguito, infatti, il buon momento dei finanziamenti alle famiglie per acquisto abitazioni, sebbene la dinamica sia risultata in frenata dopo il periodo di forte espansione da settembre 2014 a metà 2016. In Emilia-Romagna i flussi lordi trimestrali hanno totalizzato 4 miliardi nel 2016, in aumento rispetto ai 3,5 del 2015. La dinamica è stata trainata dai nuovi mutui, mentre surroghe e sostituzioni sono risultate in calo, pari a solo il 15% delle erogazioni del 4° trimestre 2016, una percentuale in riduzione rispetto all’anno precedente così come osservato a livello nazionale. Il trend dei nuovi mutui è correlato con la buona dinamica delle compravendite di immobili residenziali, in crescita del 20% a/a in Emilia Romagna nel 4° trimestre 2016, più della media nazionale.

    Il mercato bancario continua a registrare condizioni favorevoli di accesso al credito, con tassi d’interesse ancora straordinariamente bassi e un’offerta distesa. Tuttavia, il ritmo di emersione delle sofferenze delle imprese è rimasto elevato in Emilia-Romagna, dove il tasso di ingresso in sofferenza ha cominciato a ridursi solo nel 2° semestre 2016 (scendendo a 4,1% a fine 2016 dal 4,4% del 1° semestre; dati annualizzati), seguendo con ritardo il trend nazionale. A causa di questa diversa velocità di riduzione, l’indice dell’emersione delle sofferenze delle imprese dell’Emilia-Romagna da cinque trimestri è sopra la media italiana. Nel caso delle famiglie consumatrici, invece, il tasso di ingresso in sofferenza è saldamente sotto la media nazionale (1,34% nel 4° trimestre 2016 rispetto a 1,56% del dato italiano), mostrando anch’esso una tendenza in calo.

    “Il credito in Emilia-Romagna continua a registrare segnali positivi nei finanziamenti alle famiglie, tanto che Intesa Sanpaolo nel 2016 ha registrato una crescita di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. Tale trend di crescita prosegue nei primi mesi del 2017 – commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo –. Per Intesa Sanpaolo, in controtendenza rispetto al sistema, continua il trend di crescita anche nella domanda di credito da parte delle imprese. Nel 2016 Intesa Sanpaolo ha erogato alle imprese emiliano-romagnole 1.773 milioni di finanziamenti a medio lungo termine, con una crescita del 4,8% rispetto al 2015. Da sottolineare l’importante contributo agli investimenti delle imprese, grazie all’iniziativa di Intesa Sanpaolo a valere sulla legge di stabilità 2016 che ha consentito di erogare in Emilia-Romagna oltre 218 milioni di finanziamenti.”

     

    “Il clima di fiducia delle imprese dell’Emilia-Romagna è migliorato  – dichiara il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Maurizio Marchesini – grazie a diversi fattori: lo scenario mondiale che mostra segnali di accelerazione, la dinamica della produzione industriale nazionale in graduale risalita e la reazione positiva del sistema produttivo ad una serie di interventi di politica industriale messi in campo dal Governo, come superammortamento, credito d’imposta per la ricerca, Patent Box, Fondo Centrale di Garanzia. Le aziende, anche grazie agli strumenti del Piano nazionale Industria 4.0, stanno affrontando la sfida della digitalizzazione della manifattura. Sul piano internazionale, però, i rischi legati alle misure protezionistiche potrebbero spingere al ribasso le prospettive di crescita del commercio globale, indebolite anche dall’incertezza geopolitica dovuta ad elezioni importanti in Europa e agli esiti di Brexit e delle presidenziali americane”.

    Le prospettive per il primo semestre dell’anno – rilevate da Confindustria Emilia-Romagna con la propria indagine semestrale su 669 imprese manifatturiere associate, per un totale di 56.920 addetti e circa 20,2 miliardi di euro di fatturato –  mostrano un miglioramento delle aspettative delle imprese più solide rispetto ai semestri precedenti, per quanto riguarda produzione, ordini e occupazione. 
    In sintesi, per quanto riguarda la produzione il 40,3% degli imprenditori intervistati si aspetta un aumento, il 46,8 una stazionarietà e il 12,9 una riduzione.  Il saldo ottimisti-pessimisti è di +27,3 punti, in netto aumento rispetto a quanto registrato a metà 2016 (+14,2 punti).  

    Gli ordini totali sono previsti in crescita dal 42,9% delle imprese (stabili il 43,4% e in calo il 13,7%) con un saldo ottimisti-pessimisti pari a +29,2 punti, in deciso aumento rispetto ai 15,8% registrato  l’anno scorso. Gli ordini esteri sono attesi in aumento dal 41,% degli intervistati e stazionari dal 48,5%, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a +32,2 punti (era +15,5 punti a metà 2016). 

    Un imprenditore su cinque si attende un aumento dell’occupazione, con un incremento del saldo ottimisti-pessimisti pari a +13,6 punti (in netto aumento rispetto ai +6,3% di metà 2016). 

    “Investimenti, ricerca e innovazione, internazionalizzazione e formazione – afferma il Presidente Marchesini –  sono i quattro ambiti in cui le imprese dell’Emilia-Romagna hanno mostrato vivacità e impegno. Tutto ciò ha trovato stimolo nelle politiche industriali della Regione, che ha dato tempestiva attuazione a quanto condiviso nel Patto per il Lavoro e ai programmi operativi dei Fondi strutturali. Nel 2017 occorre rafforzare le risorse negli ambiti più strategici, in particolare ricerca e innovazione e internazionalizzazione, sollecitando il mondo del credito ad una partnership e un sostegno rafforzato. Un’attenzione particolare va riservata alle azioni per l’attrattività messe in campo dalla Regione con la Legge 14/2014 e ad accelerare la semplificazione istituzionale, amministrativa e procedurale come elemento indispensabile e comune a tutte le azioni di politica industriale”.    

    “Per riprendere un solido percorso di crescita – conclude il Presidente regionale degli industriali –  servono però stabilità politica e istituzionale e riforme amministrative:. Il nostro Paese non sembra andare in questa direzione, se si pensa ad esempio al semplicistico intervento di abolizione dei voucher e alla riconferma del regime di responsabilità oggettiva e solidale negli appalti tra privati”.

     

     

     

  • INDUSTRIA 4.0: LE VIDEOINTERVISTE DEL SEMINARIO “FABBRICA INTELLIGENTE E TECNOLOGIE ABILITANTI”

    INDUSTRIA 4.0: LE VIDEOINTERVISTE DEL SEMINARIO “FABBRICA INTELLIGENTE E TECNOLOGIE ABILITANTI”

     

    Pubblichiamo le videointerviste ai relatori  del seminario  FABBRICA INTELLIGENTE E TECNOLOGIE ABILITANTI,  organizzato il 20 marzo 2017 a Bologna da Confindustria Emilia-Romagna nell’ambito del Piano VERSO INDUSTRIA 4.0  per accompagnare le imprese nei processi di innovazione e sviluppo.

    Si tratta del primo di un ciclo di seminari che approfondiranno il tema della Fabbrica intelligente (digitalizzazione della manifattura) e delle principali tecnologie abilitanti (internet of things, advanced automation, additive manufacturing, advanced human machine interface).    

    Il seminario ‒ al quale hanno partecipato oltre 150 rappresentanti di imprese ‒ è stata l’occasione per presentare il progetto SMARTI-ER 4.0, promosso dal sistema regionale Confindustria e finanziato dall’Unione europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna, che mette a disposizione delle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, corsi di formazione specialistica e di accompagnamento in azienda.  Il Progetto fa parte del Piano VERSO INDUSTRIA 4.0, che comprende anche GLOBB-ER dedicato all’internazionalizzazione e GREEN UP-ER per l’economia circolare.

    Sono intervenuti all’incontro, organizzato in collaborazione con BBS-Bologna Business School, il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Maurizio Marchesini,  il Dean di BBS Massimo Bergami, la Research Director di Gartner Federica Troni,  il Founder&Ceo di Arcadia Orazio Stangherlin, il Direttore Executive MBA Bologna Business School Andrea Lipparini, il Responsabile Servizio Technology Scouting Electronics Defence & Security Systems di Leonardo Alessandro Garibbo, il Direttore MCE Divisione software di MCM  Giuseppe Fogliazza e il General Manager di Datalogic Cosimo Capuzzello.

     

    VAI ALLA DOCUMENTAZIONE PRESENTATA IN OCCASIONE DEL SEMINARIO 

     

  • ECONOMIA CIRCOLARE: LE VIDEOINTERVISTE DEL SEMINARIO “GREEN UP-ER” A PARMA

    ECONOMIA CIRCOLARE: LE VIDEOINTERVISTE DEL SEMINARIO “GREEN UP-ER” A PARMA

     

    Pubblichiamo una sintesi degli interventi del seminario VERSO UN’ECONOMIA SEMPRE PIÙ CIRCOLARE   promosso da Confindustria Emilia-Romagna il 24 febbraio a Parma nell’ambito del Piano “VERSO INDUSTRIA 4.0” per accompagnare le imprese nei processi di innovazione e sviluppo.

    L’iniziativa,  finanziata dall’Unione europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna e organizzata in collaborazione con Unione Parmense degli Industriali, ha avuto l’obiettivo di promuovere un nuovo approccio green  che assicuri alle aziende prospettive di crescita e maggiore competitività. Il seminario è stata anche l’occasione per presentare il progetto GREEN UP-ER,  che offre alle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, corsi di formazione specialistica e di accompagnamento in azienda. 

    Dopo l’apertura dei lavori da parte del Direttore dell’Unione Parmense degli Industriali Cesare Azzali, ha presentato l’iniziativa il Responsabile Affari legislativi e istituzionali Confindustria Emilia-Romagna Gianluca Rusconi.  

    Barbara Mariani della Delegazione di Confindustria a Bruxelles ha illustrato, dalla sede in Belgio, il “Pacchetto” dell’Unione europea e Giulia Sagnotti del Ministero dell’Ambiente le misure italiane a supporto e stimolo dell’economia circolare. Massimiliano Mazzanti dell’Università di Ferrara e Direttore SEEDS ha presentato il benchmark europeo sulle politiche green e Agostino Gambarotta dell’Università di Parma e Direttore Cidea le tecnologie e soluzioni, mentre Alessandra Pellegrini  di Federchimica ha sottolineato il ruolo centrale dell’industria chimica.

    Sono seguite le testimonianze aziendali di Laura Marchelli della Barilla G. e R. Fratelli, Erika Simonazzi  della Flo Spa e Sonia Ziveri della Davines.

     

    PER MAGGIORI INFORMAZIONI


    GREEN UP-ER SEMINARI Operazione Rif. PA. N 2016-5457/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n. 1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8