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Categoria: Comunicati stampa

  • LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “FABBRICA INTELLIGENTE E TECNOLOGIE ABILITANTI” – Bologna, 20 marzo 2017

    LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “FABBRICA INTELLIGENTE E TECNOLOGIE ABILITANTI” – Bologna, 20 marzo 2017

     

    L’incontro “Fabbrica intelligente e tecnologie abiltanti”, che si è svolto il 20 marzo a Bologna in collaborazione con Bologna Business School, è il primo di un ciclo di seminari che approfondirà il tema della Fabbrica intelligente (digitalizzazione della manifattura) e delle principali tecnologie abilitanti (internet of things, advanced automation, additive manufacturing, advanced human machine interface).    
     
    Insieme ad esperti e docenti universitari ‒  Massimo Bergami, Federica Troni, Orazio Stangherlin, Andrea Lipparini, Alessando Garibbo ‒ si è analizzato come l’affermarsi della Fabbrica intelligente stia cambiando le “regole del gioco” per le aziende di tutte le dimensioni, l’impatto di tali fenomeni all’interno e all’esterno della fabbrica, i percorsi e le strategie da intraprendere per esplorare e sfruttare nuove fonti di creazione del valore che derivano dalla trasformazione digitale: nuovi modelli di business, investimenti nella formazione delle persone, capacità di gestione ed interpretazione dei dati.    

    Sono seguite le testimonianze di due aziende già attive nell’approccio Industria 4.0 ‒  Datalogic e MCM  ‒ per conoscere esperienze e punti di vista di realtà in cui questo cambiamento ha preso avvio. 

    L’iniziativa fa parte del Piano del sistema Confindustria Emilia-Romagna “VERSO INDUSTRIA 4.0”, è realizzata con il finanziamento dell’Unione europea-FSE e della Regione Emilia-Romagna. che mette a disposizione delle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, attività di formazione e di accompagnamento su ambiti strategici per il futuro quali la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’economia circolare.

     

    LE VIDEOINTERVISTE AI RELATORI

     

    Pubblichiamo la nota stampa e un estratto delle presentazioni proiettate in occasione dell’incontro.

    Per maggiori informazioni:
    economico@confind.emr.it


    SMARTI-ER 4.0 SEMINARI Operazione Rif. PA. N 2016-5456/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n. 1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8
  • LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “GREEN UP. VERSO UN’ECONOMIA SEMPRE PIÙ CIRCOLARE”

    LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “GREEN UP. VERSO UN’ECONOMIA SEMPRE PIÙ CIRCOLARE”

     

    Si è svolto il 24 febbraio 2017  a Parma il seminario “GREEN UP IMPRESE. VERSO UN’ECONOMIA SEMPRE PIÙ CIRCOLARE“.   

    L’incontro, presso l’Unione Parmense degli Industriali in Strada al Ponte Caprazucca 6, è stata l’occasione per approfondire aspetti innovativi dell’economia circolare, con l’obiettivo di promuovere un modello di fare impresa che assicuri alle aziende, da un lato, nuove prospettive di crescita e, dall’altro, recupero di competitività.

    Il nuovo approccio green, infatti,  comprende azioni per promuovere l’economia circolare in ogni fase della catena del valore, dalla produzione al recupero e al riuso e coinvolge tutti gli attori, sia della produzione sia del consumo. Diventano quindi prioritarie aree come la progettazione del prodotto, i processi di produzione, il consumo, la gestione dei rifiuti, le materie prime secondarie.

    Esperti e  docenti universitari hanno illustrato gli sviluppi più recenti a livello europeo e nazionale, le sfide e gli spazi per business ed innovazione a seguito dell’adozione del nuovo paradigma circolare, nonché proposte tecniche e linee di finanziamento per accompagnare le imprese in questa direzione.  

    Sono seguite le testimonianze di aziende già attive nell’approccio green: Barilla, Flo spa e Davines Spa.

    Il seminario fa parte del Piano del sistema Confindustria Emilia-Romagna “VERSO INDUSTRIA 4.0, che mette a disposizione delle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, attività di formazione e di accompagnamento su ambiti strategici per il futuro quali la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’economia circolare.   

     

    Informazioni:  legislativo@confind.emr.it 

     

    LINK ALLE VIDEOINTERVISTE AI RELATORI 

     

    GREEN UP-ER SEMINARI Operazione Rif. PA. N 2016-5457/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n.1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8

     

  • LE VIDEOINTERVISTE DEL SEMINARIO “GLOBAL MANAGEMENT” DEL 9 FEBBRAIO 2017

    LE VIDEOINTERVISTE DEL SEMINARIO “GLOBAL MANAGEMENT” DEL 9 FEBBRAIO 2017

    NUOVI SCENARI E STRATEGIE PER IL GLOBAL MANAGEMENT
    DELLE IMPRESE DELL’EMILIA-ROMAGNA

    VERSO INDUSTRIA 4.0:  IL PIANO CONFINDUSTRIA PER LA CRESCITA E L’INNOVAZIONE 
    DELLE IMPRESE DELL’EMILIA-ROMAGNA 

    Bologna, 9 febbraio 2017 

     

    VIDEOINTERVISTE

    – Mariangela Spezia, Confindustria Emilia-Romagna
    – Ruben Sacerdoti, Regione Emilia-Romagna
    – Alessandra Lanza, Prometeia 
    – Fabio Ancarani, Università di Bologna
    – Giulio Finzi, Segretario generale di Netcomm Giulio Finzi
    – Giovanni Ajassa e Maurizio Accinni, BNL Gruppo BNP Paribas
    – Stefano Bellucci, SACE Bologna – Emilia-Romagna e Marche

     

     

  • LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “GLOBAL MANAGEMENT” – Bologna 9 febbraio 2017

    LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “GLOBAL MANAGEMENT” – Bologna 9 febbraio 2017

     

    NUOVI SCENARI E STRATEGIE PER IL GLOBAL MANAGEMENT è stato il tema dell’incontro organizzato il 9 febbraio a Bologna da Confindustria Emilia-Romagna nell’ambito del Piano “VERSO INDUSTRIA 4.0” per accompagnare le imprese nei processi di innovazione e sviluppo.

    Nel corso dell’iniziativa,  promossa in collaborazione con SACE-SIMEST e Prometeia, sono stati  delineati scenari e temi innovativi di grande rilievo per le strategie di posizionamento globale delle imprese emiliano-romagnole: il quadro geo-economico, le dinamiche dei mercati, i flussi di interscambio commerciale e degli investimenti esteri, modelli innovativi di marketing intelligence,  digitalizzazione 4.0 del commercio estero ed export finance. 

    Il seminario ‒ al quale hanno partecipato oltre 100 rappresentanti di imprese ‒ è stata l’occasione per presentare il progetto GLOBB-ER, promosso dal sistema regionale Confindustria e finanziato dall’Unione europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna, che mette a disposizione delle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, corsi di formazione specialistica e di accompagnamento in azienda.  Il Progetto fa parte del Piano “VERSO INDUSTRIA 4.0”, che comprende anche SMARTI-ER 4.0 dedicato alla digitalizzazione e GREEN UP-ER per l’economia circolare.

    Sono intervenuti, dopo l’apertura dei lavori di Maria Angela Spezia di Confindustria Emilia-Romagna e Ruben Sacerdoti della Regione Emilia-Romagna, la partner di Prometeia Alessandra Lanza, il professore dell’Università di Bologna Fabio Ancarani, il Segretario generale di Netcomm Giulio Finzi, il Direttore del Servizio Studi BNL Gruppo BNP Paribas  Giovanni Ajassa, il Responsabile della Sede di SACE Bologna – Emilia-Romagna e Marche Stefano Bellucci.

    “Per crescere, sostenersi, migliorarsi e affrontare le nuove sfide del futuro le imprese devono necessariamente proiettarsi sui mercati esteri” ‒ ha dichiarato Maria Angela Spezia, rappresentante di Confindustria Emilia-Romagna  ‒  in quanto la crescita del fatturato è sempre più trainata dall’export ed è sempre più marcato il differenziale tra domanda interna e domanda estera,  a tutto vantaggio della seconda.  È importante aprire nuovi canali di vendita, filiali e presenze stabili all’estero, per controllare meglio la domanda, ridurre i rischi connessi al clima di instabilità di numerosi Paesi e  aggirare dazi e barriere tecniche,  che in alcuni Paesi sono tornati a crescere insieme a nuove forme di protezionismo commerciale.  Tutto ciò ‒ ha concluso Spezia ‒ deve avvenire anche con il superamento delle forme tradizionali di intermediazione come distributori, buyers e società di trading, che rischiano di ridurre, a causa della crescente competizione internazionale, marginalità e capacità competitiva delle aziende. È fondamentale che le imprese adottino nuovi modelli di marketing intelligence e approfittino di tutti i vantaggi del commercio on line.”

    “Per ridurre la forbice che si è creata nel sistema produttivo occorre aumentare il numero di player in grado di giocare sul mercato globale, attraverso politiche a sostegno di innovazione, internazionalizzazione, specializzazione e crescita che coinvolgano tutte le componenti di una filiera ‒   ha dichiarato l’Assessore alla Formazione e al Lavoro Patrizio Bianchi della Regione Emilia-Romagna ‒.   È l’impegno preso col Patto per il Lavoro a cui diamo attuazione grazie a un investimento strategico del FSE  di 10 milioni di euro per la realizzazione, su tutto il territorio regionale, di seminari e azioni di sensibilizzazione, percorsi formativi e azioni mirate alle imprese per sostenere processi diffusi di digitalizzazione, internazionalizzazione e sviluppo sostenibile e il posizionamento competitivo della manifattura e del terziario. Destinatari degli interventi saranno oltre 11 mila imprenditori e manager, 30 mila le ore di formazione a disposizione e oltre 2.500 le aziende che saranno supportate nella definizione e implementazione delle proprie strategie di innovazione”.

    “La storia del nostro territorio insegna che il primo fattore di successo sono le persone, in quanto uniche promotrici di processi innovativi e di cambiamento  ‒ ha aggiunto l’Assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi ‒.  Per questo investire sulla crescita e la formazione continua delle persone diventa uno strumento indispensabile per le aziende di ogni settore e dimensione. Aziende che attraverso l’acquisizione di nuove competenze possono aprirsi a nuovi business e a nuovi mercati potendo cogliere nuove opportunità di crescita e sviluppo”.

    “Il 2017 si apre all’insegna di un clima di incertezza economica e geopolitica che trova pochi precedenti storici – ha sottolineato Alessandra Lanza, Partner Prometeia e Responsabile della practice Strategie Industriali e Territoriali –  per la concomitanza di eventi importanti come il ciclo elettorale europeo (elezioni primaverili in Francia e Olanda, autunnali in Germania), la Brexit, il neo-protezionismo americano di Trump, i molti fronti di conflitto ancora aperti in Medio-Oriente, il massiccio deflusso di capitali, l’affermarsi di proposte politiche populiste e la robotizzazione massiccia delle attività industriali e dei servizi.  La combinazione a geometria variabile di due o più di questi fattori rende il panorama geo-economico del prossimo biennio estremamente incerto, soggetto ad una profonda volatilità e a repentini cambi di direzione. In questo contesto, una previsione non può che immaginare scenari a medio termine in continuità con le scelte di politica economica che hanno consentito di raggiungere i livelli di sviluppo, benessere e integrazione commerciale come li conosciamo oggi. Tenendo però ben a mente gli scenari di rischio che bisogna essere pronti a fronteggiare. È questo lo spirito – ha proseguito Lanza – dei nostri imprenditori che oggi, molto più che negli scorsi trent’anni, impersonano gli ‘animal spirits’ schumpeteriani nella competizione per l’innovazione e l’affermazione sui mercati globali. In questo senso le imprese emiliano-romagnole hanno costantemente mostrato una capacità esportativa superiore alla media delle imprese italiane, staccandole di quasi un punto e mezzo negli ultimi 5 anni, con eccellenze settoriali nella filiera automotive, nella meccanica e nel sistema moda. Il potenziale rimane tuttavia ancora ampio e un riposizionamento geografico sui mercati più attrattivi nel prossimo biennio potrebbe portare nelle casse delle nostre imprese 2,4 miliardi di euro aggiuntivi: come creare un intero nuovo settore alimentare emiliano-romagnolo! Per crescere sarà importante proteggersi dai rischi con determinazione ed incisività, imparando a considerare le forme di tutela e garanzia non come dei costi, ma come investimenti”.

    Nel suo intervento al convegno Giovanni Ajassa, Direttore del Servizio Studi BNL Gruppo BNP Paribas, ha affermato che “lo scenario 2017 si rivela più impegnativo di quanto previsto. La sfida americana al multilateralismo e la tendenza, comunque già da tempo evidente, ad una decelerazione degli scambi internazionali impone alle imprese e alle banche di fare insieme un salto di qualità. Più qualità, più innovazione, più valore aggiunto per continuare a trarre dall’internazionalizzazione una spinta allo sviluppo. Non può che essere questa la via da percorrere, imprese e partner bancari insieme, in un territorio quale quello dell’Emilia-Romagna da sempre vocato all’apertura sul mondo, sia in termini di commerci che di investimenti diretti”.   “Non dimentichiamo – ha proseguito Ajassa – che con 56 miliardi di euro di vendite annue oltre confine l’Emilia-Romagna rappresenta il 14 per cento di tutto l’export italiano e gli Stati Uniti costituiscono il 10% dell’export della regione. Da queste basi di forza occorre continuare ad esportare, continuare a fare e attrarre investimenti verso e dall’estero. Le maggiori complessità devono servire da stimolo per un approfondimento delle partnership tra imprese e banche, tra imprese competitive, che non saranno fermate da un dazio più alto, e da banche dotate di una forte proiezione internazionale”.   BNL Gruppo BNP Paribas ha una collaborazione pluriennale con Confindustria Emilia-Romagna sui temi dell’internazionalizzazione, anche grazie all’appartenenza ad un gruppo come BNP Paribas, attivo in oltre 70 paesi nel mondo. 

    “L’Emilia-Romagna e le sue aziende – ha dichiarato Stefano Bellucci, Responsabile della Sede SACE a Bologna – hanno sempre raccolto e vinto la sfida complessa offerta dai mercati internazionali. SACE e SIMEST conoscono bene il potenziale delle realtà presenti in questa regione, dove insieme – solo nell’ultimo anno – hanno seguito quasi 3.000 imprese con circa € 3 miliardi di operazioni di export assicurate, investimenti garantiti, partecipazione nel capitale e finanziamenti per l’internazionalizzazione. Un dato rilevante che rafforza le nostre previsioni di crescita nel medio-lungo termine. Oggi il nostro impegno diventa ancora più importante, grazie al lavoro di squadra che come SACE, SIMEST e Cassa depositi e prestiti abbiamo realizzato: una “porta unica” per l’export e l’internazionalizzazione per essere ancora più raggiungibili dalle imprese che vogliono crescere nel mondo insieme a noi”.

    I promotori del Piano “VERSO INDUSTRIA 4.0” rappresentano la comunità imprenditoriale e scientifica dell’Emilia-Romagna e del Paese: le Confindustrie e Unioni Industriali della regione, Confindustria Ceramica, Ance Emilia-Romagna, il CSC-Centro Studi Confindustria, Assinform, Farmindustria, Federalimentare, Federchimica, Ucima, Ucimu, Prometeia, Sace Simest, Bologna Business School, Centro di ricerca interuniversitario SEEDS, Cineca e tutte le Università dell’Emilia-Romagna.

    I soggetti attuatori ‒ a cui rivolgersi per informazioni sulle attività formative e di accompagnamento ‒  sono i centri formativi di riferimento delle Confindustrie ed Unioni Industriali dell’Emilia-Romagna: Formindustria Emilia-Romagna (titolare delle Operazioni), Assoform Romagna, Centoform, Cerform, CIS, Cisita, Consorzio Ferrara Innovazione, Fondazione Aldini Valeriani, Formedil Emilia-Romagna, Forpin, Il Sestante Romagna, Nuova Didactica. 


    GLOBB-ER SEMINARI Operazione Rif. PA. N 2016-5455/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n.1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/20120 – Obiettivo tematico 8

     

    LE VIDEOINTERVISTE AI RELATORI

     

     

    PER SAPERNE DI PIU‘  

     

  • ENEL E CONFINDUSTRIA ER: SERVIZI INNOVATIVI ALLE IMPRESE

    ENEL E CONFINDUSTRIA ER: SERVIZI INNOVATIVI ALLE IMPRESE

     

    BOLOGNA: INCONTRO DI ENEL E CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA. SERVIZI INNOVATIVI PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DEL SERVIZIO E LA COMPETITIVITA’ DELLE IMPRESE

    Bologna, 30 gennaio 2017 – Migliorare il rapporto con le imprese associate a Confindustria, potenziare la qualità del servizio per una maggiore competitività delle aziende, semplificare la relazione e agevolare la risoluzione dei casi più complessi.  Con questi obiettivi il Gruppo Enel – Rapporti con le Associazioni, Affari Istituzionali ed e-distribuzione (società che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione)   ha incontrato a Bologna i rappresentanti di Confindustria Emilia-Romagna e delle Confindustrie e Unioni Industriali territoriali e Confindustria Ceramica,  per presentare la nuova visione e strategia dell’azienda sul territorio volta a consolidare i rapporti e a raccogliere le istanze delle associazioni imprenditoriali in un’ottica di miglioramento continuo della qualità del servizio elettrico.

    Il direttore generale di Confindustria Emilia-Romagna Mario Agnoli ha confermato l’attenzione del sistema regionale Confindustria ad ogni iniziativa utile per rafforzare le relazioni delle imprese con il Gruppo Enel e qualificare ulteriormente i servizi per le aziende associate.  

    Dopo l’intervento del Responsabile Enel Country Italia Associazioni e Stakeholders Claudio Fiorentini hanno preso la parola per e-distribuzione Enrico Bottone, Responsabile Commerciale Rete, Andrea Caregari, Responsabile Sviluppo Rete e Leonardo Ruscito, responsabile Direzione Territoriale Emilia Romagna Marche. 

    E-distribuzione, che in Emilia-Romagna gestisce circa 2,5 milioni di clienti, 90 mila km di rete di media e bassa tensione, ha fatto il punto sugli investimenti, le attività di manutenzione della rete, i progetti di innovazione tecnologica realizzati nella regione con uno sguardo alle sfide future.

    Oltre agli interventi di telecontrollo e automazione delle cabine elettriche, e-distribuzione ha adottato tecniche più sofisticate per monitorare lo stato di salute degli impianti – quali le ispezioni eliportate con tecnica laser –, ha creato una squadra di specialisti in grado di effettuare interventi di manutenzione e di riparazione ad alta quota su tralicci regolarmente in servizio, senza arrecare disagi alla clientela e, in provincia di Forlì-Cesena, nel cuore dell’Appennino romagnolo,  ha realizzato una vera e propria smart grid, una rete elettrica intelligente in grado di rispondere alle esigenze dei nuovi produttori di energia e di governare il flusso di energia che transita sulla rete, nell’ambito del progetto europeo più ampio denominato GRID4EU. 

    Nell’ottica di mantenere elevati livelli di customer satisfaction, e-distribuzione ha realizzato un nuovo modello di contatto multicanale improntato sull’innovazione tecnologia e sui servizi digitali. Oltre al Contact Center, l’azienda ha sviluppato nuovi servizi on line, dedicati a clienti e produttori, accessibili attraverso il sito internet www.e-distribuzione.it, smartphone e APP, per rispondere in maniera efficace ai bisogni e alle aspettative dei clienti.  Gli strumenti digitali per migliorare la capacità di contatto con il cliente, sempre più attento ed evoluto, sono affiancati da un presidio capillare del territorio sul quale l’azienda elettrica è presente con una propria struttura commerciale e tecnica al servizio del cliente.

     

     

  • 100 MILA LAVORATORI E 4 MILA AZIENDE. LA FORMAZIONE FONDIMPRESA IN EMILIA-ROMAGNA

    100 MILA LAVORATORI E 4 MILA AZIENDE. LA FORMAZIONE FONDIMPRESA IN EMILIA-ROMAGNA

    Le imprese e i lavoratori dell’Emilia-Romagna sempre più qualificati e aggiornati
    In crescita la formazione aziendale con Fondimpresa: 100mila lavoratori di 4mila imprese emiliano-romagnole e 390mila ore formative

    Bologna, 19 dicembre 2016

     

    Oltre 390 mila ore di formazione, di cui hanno usufruito quasi 100 mila lavoratori di oltre 4 mila aziende dell’Emilia-Romagna: è il risultato degli strumenti messi in campo nel 2014 e 2015 da Fondimpresa in Emilia-Romagna, Fondo interprofessionale per la formazione continua costituito a livello nazionale da Confindustria e CGIL CISL UIL.

    Sono alcuni dei dati illustrati in occasione dell’incontro “Formazione sul lavoro per la crescita aziendale. Le risposte di Fondimpresa” organizzato oggi a Bologna da Orione, Organismo bilaterale per la formazione costituito da Confindustria e CGIL CISL UIL dell’Emilia-Romagna.

    Il Fondo consente alle aziende e ai lavoratori di utilizzare in modo semplice ed efficace per la formazione continua le risorse da loro accantonate con lo 0,30% del monte salari, tramite due strumenti: la partecipazione agli Avvisi del Conto di Sistema, un conto collettivo pensato per sostenere in particolare la formazione delle aziende di piccole dimensioni, e il Conto formazione di cui ogni azienda dispone.

    Con questi strumenti e con finanziamenti pari a 2,5 miliardi di euro dal 2007 ad oggi, Fondimpresa ha reso possibile formare, in modo mirato e utile al lavoro, oltre 2 milioni di lavoratori in tutta Italia, molti dei quali hanno partecipato a più corsi.  Il Fondo, a cui a livello nazionale aderiscono 170.000 aziende con 4,3 milioni di occupati, comprende imprese di ogni settore e dimensione, con alta percentuale di PMI attive nella formazione.

    “In questa fase di lieve ripresa dopo anni di crisi  ‒  dichiara il Presidente di Orione Mario Agnoli – è cresciuta l’attenzione sulle competenze necessarie per offrire produzioni e servizi di sempre maggiore qualità e consentire alle imprese di essere competitive sui mercati mondiali. L’impegno formativo si concentra infatti su competenze strategiche come l’innovazione di prodotto e di processo, l’azienda lean, l’export e l’internazionalizzazione. Dobbiamo ora concentrarci sul futuro e accompagnare le aziende nella sfida della digitalizzazione, indispensabile in ottica Industria 4.0.  Fondimpresa è uno strumento straordinario per rafforzare questo impegno e coinvolgere le imprese di piccole dimensioni: circa tre quarti dei lavoratori formati con il Fondo opera nelle PMI”.  

    L’iniziativa è stata anche l’occasione per presentare un’analisi realizzata da Orione nell’ambito delle attività di monitoraggio valutativo previste dal Fondo: in calce una sintesi dei risultati. 

    “Fondimpresa ha creato un sistema di finanziamento della formazione ‒  sottolinea  il Vice Presidente di Fondimpresa Paolo Carcassi ‒ in grado di adattarsi continuamente alle esigenze di aziende e lavoratori e ai fluttuanti andamenti dell’economia. Per questo è efficace supporto sia alle politiche di sviluppo – tanto è vero che su 2,5 miliardi di euro di finanziamenti finora erogati oltre 1 è stato speso sulle tematiche della competitività e innovazione – sia alle politiche attive del lavoro.  Su questo profilo stiamo nuovamente finanziando la riqualificazione dei lavoratori in cassa integrazione, con 15 milioni di euro, e abbiamo appena avviato una nuova iniziativa che consente alle aziende di ottenere finanziamenti per formare persone neoassunte da non oltre 6 mesi o per formare disoccupati e inoccupati, purché poi vengano assunti. La nostra vicinanza al mondo del lavoro e dell’impresa permette di trovare soluzioni sempre nuove ed efficaci. Confidiamo che questo esempio positivo di politiche attive del lavoro, che ha già portato tanti risultati concreti, venga apprezzato per quello che vale e vengano rimossi gli  ostacoli che rendono sempre più complicata l’azione dei Fondi.

    “Il cambiamento dei mercati a livello globale ci impone di operare per accrescere il valore aggiunto dei nostri prodotti e servizi, investendo sulle competenze. Con questa convinzione, che è anche alla base del Patto per il Lavoro  ‒  conclude l’Assessore regionale alla formazione e al lavoro Patrizio Bianchi – abbiamo investito 10 milioni del Fondo Sociale Europeo per sostenere l’innovazione, la digitalizzazione e la sostenibilità del sistema economico-produttivo del territorio attraverso azioni di sensibilizzazione, percorsi formativi e azioni mirate. Un intervento complementare agli strumenti messi in campo da Fondimpresa, che ha l’obiettivo di aumentare il numero di imprese in grado di affrontare e cogliere le opportunità di innovazione e cambiamento e competere sui mercati internazionali.”

    ————————————-
     

    SINTESI DEL MONITORAGGIO VALUTATIVO FONDIMPRESA IN EMILIA-ROMAGNA

    Le imprese dell’Emilia-Romagna che aderiscono a Fondimpresa nel 2015 sono 11.837.   Nel biennio 2014-2015 le imprese che hanno svolto formazione con uno dei canali di finanziamento previsti dal Fondo sono state 4.012, che hanno coinvolto 99.699 dipendenti in almeno un intervento formativo.

    I settori più rappresentati rispecchiano il tessuto produttivo regionale, con una prevalenza nell’ambito manifatturiero del settore meccanico (16,3% sul totale delle aziende che hanno utilizzato il Fondo), seguito dal metallurgico (12,7%) e dall’alimentare (6,3%).  Buona anche l’attitudine formativa delle aziende del commercio (11,8%) e di quelle che offrono servizi alle imprese (10,1%).

    Il grado di copertura di Fondimpresa è particolarmente buono nei settori chimico e  ceramico: il 42% delle industrie chimiche e il 33% delle ceramiche in regione aderisce a Fondimpresa ed in entrambi i comparti circa due terzi di queste hanno fatto formazione nel periodo osservato.

    È rilevante il peso crescente acquisito dalle piccole e medie imprese, il cui numero di iscritte al Fondo è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni:  oltre il 70% delle imprese che hanno utilizzato il Fondo nel biennio 2014-2015 ha meno di 50 dipendenti.

    I territori più rappresentati sono nell’Emilia centro-occidentale e quelli con il maggior numero di imprese aderenti, soprattutto nell’asse Bologna (21,3%), Modena (15,0%), Reggio Emilia (13,8%) e Parma (12,2%).

    I lavoratori inseriti in formazione appartengono per la maggioranza al settore meccanico (17,6%), seguito dal settore dei trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (15,9%) e da quello ceramico (11,3%), tutti settori favoriti da una dimensione d’impresa superiore alla media. Proprio il settore trasporti, magazzinaggio e comunicazioni si segnala perché le sue aziende, nel biennio in esame, hanno inserito in formazione circa il 90% dei propri dipendenti.

    Vi è una netta prevalenza del genere maschile (circa due terzi dei formati) e della classe d’età 45-54 anni (34,8%). Prevalgono gli impiegati, con una quota pari al 50,1% dei formati, mentre gli operai rappresentano il 44,4% dei lavoratori inseriti in formazione.

    Le tematiche più diffuse sono state, nell’ordine, la sicurezza sul lavoro (26,2%), le lingue (14,5%), le abilità personali (14,2%), l’informatica (11,3%) e le tecniche di produzione (10,0%).   Le imprese stanno ridefinendo obiettivi e contenuti della formazione realizzata con Fondimpresa, come dimostra il calo della formazione obbligatoria sulla sicurezza sul lavoro e la crescente attenzione ai  temi delle abilità personali e delle tecniche di produzione.  

    Ciò è confermato dal gran numero di azioni formative legate all’efficientamento dei processi produttivi ed organizzativi, con corsi sull’implementazione di software gestionali e l’introduzione di modelli di lean production e lean organization.  Vi è anche una spiccata attenzione ad una formazione orientata a migliorare la relazione con il mercato e sulle competenze fondamentali per offrire produzioni e servizi di sempre maggiore qualità sui mercati internazionali.

     

     

     

  • I DATI SUL MERCATO DEL LAVORO CONFERMANO L’IMPEGNO DELLA REGIONE E DELLE IMPRESE

    I DATI SUL MERCATO DEL LAVORO CONFERMANO L’IMPEGNO DELLA REGIONE E DELLE IMPRESE

     

    DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA  MAURIZIO MARCHESINI

    I dati sul mercato del lavoro in Emilia-Romagna sono i primi risultati concreti dell’impegno collettivo della Regione e delle imprese 
    Occorre rafforzare gli interventi con il bilancio 2017 

    Bologna, 7 dicembre 2016

     

    La fotografia del mercato del lavoro in Emilia-Romagna diffusa oggi dall’Istat testimonia i primi risultati concreti dell’impegno collettivo delle politiche regionali in attuazione del Patto per il lavoro.
     
    Le imprese dell’Emilia-Romagna hanno dato un convinto apporto alla realizzazione degli obiettivi del Patto attraverso investimenti, progetti di ricerca e innovazione e programmi di internazionalizzazione.
     
    Si tratta ora di proseguire con convinzione rafforzando adeguatamente, a partire dal bilancio regionale 2017, gli interventi in questa direzione. 
     
    Un contributo nuovo e positivo all’andamento dell’occupazione potrà derivare anche dall’apertura al privato dei servizi per il lavoro.