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Categoria: Comunicati stampa

  • GIORNATA NAZIONALE DEL MADE IN ITALY |  LA PRESIDENTE SASSI ALL’INCONTRO DEL MINISTRO URSO CON I RAPPRESENTANTI DELL’INDUSTRIA AGROALIMENTARE ITALIANA

    GIORNATA NAZIONALE DEL MADE IN ITALY | LA PRESIDENTE SASSI ALL’INCONTRO DEL MINISTRO URSO CON I RAPPRESENTANTI DELL’INDUSTRIA AGROALIMENTARE ITALIANA

     

     

    I rappresentanti dell’industria agroalimentare italiana hanno incontrato il 2 aprile a Parma il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, in occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy che si terrà il 15 aprile prossimo.

    In cima alle preoccupazioni dell’industria agroalimentare l’introduzione dei dazi americani e il loro impatto sul commercio mondiale, lo sviluppo dell’export, la promozione del Made in Italy, la competitività dell’industria e la crescente rilevanza del Green & Tech, ovvero l’importanza della transizione tecnologica dell’agroalimentare per un’industria più sostenibile e innovativa.

    Secondo Paolo Mascarino, Presidente di Federalimentare: “La giornata odierna riveste una importanza strategica per il mondo dell’industria agroalimentare e per le nostre filiere. La presenza del ministro Urso testimonia la vicinanza del Governo al mondo dell’industria agroalimentare e questo rappresenta un elemento di grande fiducia e di attenzione. Il Made in Italy identifica l’italianità nel mondo, è uno dei migliori ambasciatori all’estero per qualità, sicurezza e sostenibilità dei prodotti com’è dimostrato dai dati dell’export, che nell’ultimo anno è cresciuto dell’8,6%. Tuttavia, le fibrillazioni che arrivano da Occidente e da Oriente ci spingono a riflettere su quali strategie dovremo adottare per restare competitivi e per continuare a incidere positivamente sul PIL nazionale. Come industria abbiamo bisogno di certezze per poter programmare gli investimenti, e di politiche nazionali e comunitarie che ci proteggano. In questo scenario, l’eventuale applicazione dei dazi americani al nostro export ci preoccupa. Ulteriore elemento che ci preoccupa è la Sugar Tax. Per noi è fondamentale che l’introduzione della tassa venga prorogata almeno di un anno ma auspichiamo che nel corso della legislatura, e nelle future Leggi di Bilancio, si possano trovare le coperture finanziarie strutturali per eliminarla definitivamente. Federalimentare è pronta a collaborare con il Governo per affrontare le sfide del presente e per continuare a costruire un futuro in cui l’industria alimentare italiana possa crescere, innovare e rappresentare con orgoglio il nostro Paese nel mondo”. 

    La Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi ha affermato “Il settore agroalimentare rappresenta uno degli elementi portanti del Made in Italy ed è asset fondamentale della competitività dell’industria italiana nel mondo. Il commercio estero gioca un ruolo centrale: occorre una politica industriale che utilizzi in modo sinergico tutti gli strumenti per mettere le imprese nelle migliori condizioni di continuare a investire ed esportare, dagli accordi commerciali alla promozione sino alle infrastrutture strategiche. Il momento è complesso e richiede grande capacità di adattamento. Dobbiamo fare tutto il possibile per rilanciare l’eccellenza del settore a livello internazionale, anche individuando nuove opportunità e mercati grazie allo spirito di collaborazione e creatività che ci contraddistingue. Per questo guardiamo con attesa positiva alla definizione di una visione e di una strategia di sviluppo per l’industria italiana nel mondo”.

    Per Gabriele Buia, Presidente Unione Parmense degli Industriali: “Con oltre mille imprese e 15mila dipendenti, un fatturato di 9,2 miliardi di euro e un valore delle esportazioni pari al 5% del totale nazionale, il comparto alimentare parmense rappresenta un unicum nel panorama italiano per qualità, diversificazione e apprezzamento dei suoi tanti prodotti sulle tavole di tutto il mondo. Un immenso patrimonio che contribuisce alla riconoscibilità internazionale del Made in Italy e che anche per questo va valorizzato”.

    Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha osservato: “L’incontro di oggi è particolarmente significativo in vista della Giornata Nazionale del Made in Italy, che abbiamo istituito per celebrare il genio italiano. Identità e innovazione sono i due asset strategici a cui aggiungo internazionalizzazione. Alle tradizionali caratteristiche del nostro prodotto, bello, buono e ben fatto, va aggiunta anche la sostenibilità per affrontare al meglio le numerose sfide sul piano globale. L’agroalimentare è un settore trainante, che ci ha fatto diventare grandi nel mondo. Oggi siamo il quarto Paese esportatore proprio grazie all’alimentazione e anche alla farmaceutica. Siamo un grande attore e possiamo esserlo sempre più nel futuro. Nel 2024 i nostri lavoratori hanno recuperato il potere d’acquisto sia perché l’inflazione è diminuita, sia perché si sono firmati numerosi contratti collettivi nazionali. È stato un anno di svolta in cui è cresciuta anche la produttività e gli investimenti esteri nel nostro Paese. Inoltre, abbiamo insediato il tavolo sull’agroindustria nell’ottica di favorire una visione di sistema indispensabile per il rilancio e la tutela del comparto. Il Governo è in prima fila per contrastare il Nutriscore, uno strumento che danneggia le eccellenze Made in Italy. Dobbiamo capire che dopo la guerra fredda e la piena globalizzazione siamo in una nuova fase. Oggi occorre affrontare la realtà in considerazione anche dei dazi. Si tratta di una materia che rientra nella competenza europea, pertanto, chiederemo cautela nel reagire ai dazi con altri dazi per evitare un impatto negativo che colpirebbe fortemente un Paese come il nostro. Ragioniamo con responsabilità per utilizzare misure più efficaci nel convincere gli Stati Uniti a cambiare o ridurre le minacce daziarie. È opportuno accelerare la stipulazione di accordi bilaterali di libero scambio per accompagnare le nostre imprese in nuovi mercati in crescita nell’area indopacifica, puntando anche all’Africa e all’America Latina. Vanno, infine, previste misure compensative per i settori più esposti, e, soprattutto, bisogna puntare su una nuova politica industriale che tuteli il mercato interno”.

    Tra gli altri, hanno preso parte all’incontro Michele de Pascale, Presidente della Regione Emilia-Romagna; Michele Guerra, Sindaco di Parma; Paolo Barilla, Presidente Unione Italiana Food; Lorenzo Beretta, Presidente Assica; Riccardo Cassetta; Vicepresidente Federalimentare, past President Assitol; Francesco Mutti, Presidente Centromarca, Vicepresidente Vicario Anicav e Paolo Zanetti, Presidente Assolatte.

     

    #giornatamadeinitaly2025

     

  • I GIOVANI IMPRENDITORI RACCONTANO IL SAPER FARE DELLA MANIFATTURA E L’ORGOGLIO DELL’IMPRESA IL 14 MARZO A REGGIO EMILIA

    I GIOVANI IMPRENDITORI RACCONTANO IL SAPER FARE DELLA MANIFATTURA E L’ORGOGLIO DELL’IMPRESA IL 14 MARZO A REGGIO EMILIA

     

    Venerdì 14 marzo i Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna organizzano a Reggio Emilia, con il coordinamento dei Gruppi Giovani Imprenditori di Unindustria Reggio Emilia e Unione Parmense degli Industriali, il convegno “Esperienze. Imprese di territori. Racconti del saper fare” che vuole raccontare l’orgoglio di fare impresa in questo territorio.

    L’incontro –  che si terrà nella Sala degli Specchi del Teatro Valli in Piazza Martiri del 7 luglio dalle ore 10.00 alle 12.30 – si svolge nell’ambito di una due giorni in Emilia-Romagna dei Giovani Imprenditori di Confindustria guidati dalla Presidente Maria Anghileri, che concluderà i lavori.

    In un dialogo tra artigianalità, intelligenza artificiale e ricerca dell’eccellenza, sarà l’occasione per ascoltare le testimonianze di imprenditori emiliano-romagnoli che, con solide radici nella nostra regione, hanno saputo proiettare le proprie aziende nel mondo.

    Dopo l’introduzione del Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna Ivan Franco Bottoni interverranno, sul tema Riconoscibilità e Artigianalità, la fondatrice di Miss Deanna Deanna Veroni e il CEO di Pollini Marco Piazzi.

    Andrea Chiesi di Chiesi Farmaceutici e Andrea Pontremoli, Amministratore Delegato e Socio della Dallara, affronteranno il tema Innovazione, introdotto dalla Presidente del Gruppo Giovani di Unindustria Reggio Emilia Marianna Brevini.

    Luca Panini, Amministratore Delegato di Franco Cosimo Panini Editore, e Gabriele Scialò, Product Manager Cybersecurity di WindTre, porteranno la propria testimonianza sul tema Digitale A.I. Futuro, introdotto dal Presidente del Gruppo Giovani dell’Unione Parmense degli Industriali Edoardo Ruffolo.

    Education e Attrattività di territorio e di talenti sarà il tema degli interventi del Vice Presidente E80 Group Gabriele Grassi e dell’Amministratore Delegato Audit&Assurance Deloitte&Touche Spa Valeria Brambilla.

    L’iniziativa è realizzata con il contributo di Deloitte&Touche, Wind3 Business e con la collaborazione di Fenice Pool.

     

    #esperienze2025 #GGER2025 #GIER2025 #giovaniimprenditori #innovazione #FUTURO #Esperienze  #imprese #territorio


     

    PROGRAMMA

    9:30 – Registrazione partecipanti

    10:00
    Riconoscibilità e Artigianalità
    Ivan Franco Bottoni  – Presidente Comitato Giovani Imprenditori Confindustria Emilia-Romagna
    Interverranno sul tema
    Deanna Veroni  – fondatrice di Miss Deanna
    Marco Piazzi –  CEO Pollini

    Innovazione
    Marianna Brevini – Presidente Gruppo Giovani Unindustria Reggio Emilia
    Interverranno sul tema
    Andrea Chiesi – Chiesi Farmaceutici
    Andrea Pontremoli – Amministratore Delegato e Socio Dallara

    Digitale A.I. Futuro
    Edoardo Ruffolo – Presidente Gruppo Giovani Unione Parmense degli Industriali
    Interverranno sul tema
    Luca Panini – Amministratore Delegato di Franco Cosimo Panini Editore
    Gabriele Scialò – Product Manager Cybersecurity di WindTre

    Education e Attrattività di territorio e di talenti
    Interverranno sul tema
    Gabriele Grassi – Vice Presidente E80 Group
    Valeria Brambilla – Amministratore Delegato Audit&Assurance Deloitte&Touche 

    12:10
    Conclusioni
    Maria Anghileri – Presidente Nazionale Giovani Imprenditori di Confindustria

     


     

     

  • CONGIUNTURA IN EMILIA-ROMAGNA |  SITUAZIONE E PROSPETTIVE NELL’ANALISI DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA, UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA E INTESA SANPAOLO

    CONGIUNTURA IN EMILIA-ROMAGNA | SITUAZIONE E PROSPETTIVE NELL’ANALISI DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA, UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA E INTESA SANPAOLO

     

    CONGIUNTURA IN EMILIA-ROMAGNA
    Bologna, 10 marzo 2025

    Confindustria Emilia-Romagna: Previsioni moderatamente ottimiste degli imprenditori. Rallenta l’industria, meglio i servizi, in sofferenza le piccole aziende. È sempre più difficile fare impresa. Occorre alimentare il clima di fiducia per far ripartire gli investimenti.

    Unioncamere Emilia-Romagna: Nel 2024 l’attività industriale in regione ha risentito degli scenari internazionali rallentando fatturato e produzione attorno al -3% e gli ordini interni del -5%. Confermata la competitività internazionale delle industrie regionali con gli ordini dall’estero rimasti invariati. Nel 2025 il valore aggiunto dovrebbe avere un lievissimo arretramento, -0,1%, ma ogni previsione è legata all’incertezza sulle decisioni che verranno assunte a livello internazionale in materia di dazi doganali.

    Intesa Sanpaolo: La domanda di credito delle imprese è rimasta debole, condizionando l’evoluzione dei prestiti. I finanziamenti all’industria hanno chiuso il 2024 con un andamento allineato alla media annua. Graduale ripresa dei prestiti alle famiglie, in crescita moderata. Depositi delle imprese stabili, resta alto il loro grado di liquidità.

     

    L’indagine di Confindustria Emilia-Romagna relativa alle previsioni per il primo semestre 2025 registra un andamento molto cauto di aspettative da parte dell’industria. Il clima è di moderato ottimismo nelle imprese di medio-grandi dimensioni, mentre quelle piccole mostrano maggiore difficoltà.

    La produzione è attesa in aumento dal 30% degli imprenditori, con un saldo positivo tra ottimisti e pessimisti di quasi 14 punti. Il 32% delle imprese prevede ordini totali in aumento. Più misurate le attese circa gli ordini esteri, attesi in crescita solo dal 25% degli imprenditori. Un’azienda su quattro prevede nel semestre in corso un aumento dell’occupazione e il 70% una situazione stazionaria.

    Circa la dimensione d’impresa si evidenzia una forte differenza tra piccole e medio-grandi aziende, con prospettive meno favorevoli da parte di quelle di minori dimensioni. Il 58% delle piccole imprese si attende un andamento stazionario della produzione, con un saldo negativo tra ottimisti e pessimisti pari a -1 punto. Più orientate all’ottimismo le imprese di medio-grandi dimensioni: il 49% delle grandi aziende si attende un aumento della produzione, il 36% un aumento degli ordini e il 26% di quelli esteri, mentre il 25% delle aziende di medie dimensioni prevede un incremento della produzione, il 27% degli ordini e il 17% di quelli dall’estero.

    Rispetto ai settori merceologici le previsioni sono positive per produzione e ordini nei settori alimentare, legno, carta/stampa e, in minore misura, chimica/farmaceutica e meccanica. Aspettative negative nei settori tessile/abbigliamento, ceramica, metallurgia, macchine elettroniche e automotive.

    In generale le prospettive per i prossimi mesi sono fortemente condizionate dalle incertezze e dalle dinamiche geopolitiche, a partire dal rischio dei dazi, e da fattori comuni nell’area euro come la debolezza della domanda internazionale, la recessione dell’industria dovuta al calo della domanda dei beni durevoli, con la crisi di settori strategici come l’automotive, e l’aumento dei costi dell’energia.

    «In un contesto generale così complesso –  dichiara la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi –  occorre l’impegno di tutti per alimentare un clima di fiducia, indispensabile per le imprese per far ripartire gli investimenti. L’industria è fondamentale per il futuro, per lo sviluppo, per la crescita economica e per il lavoro. Oggi è sempre più difficile fare impresa: gli adempimenti burocratici drenano tempo e risorse umane e finanziarie, mentre l’obiettivo deve essere liberare risorse per investimenti, ricerca, innovazione. Per competere alla pari con la concorrenza globale abbiamo bisogno di un’Europa che riporti l’industria al centro, con maggiore sostegno e minori vincoli regolatori. Le recenti proposte sul nuovo Clean Industrial Act e sul Piano di Azione per l’automotive non sembrano andare in questa direzione, come pure gli oneri (ETS) legati allo sforamento delle emissioni di CO2 che penalizzano le imprese europee rispetto ai concorrenti internazionali, anche a causa delle speculazioni sui mercati.

    Quando la situazione internazionale si stabilizzerà – prosegue la Presidente – avremo certamente un impulso alla crescita. Nel frattempo le imprese devono sviluppare e innovare la propria offerta, cercare nuove opportunità nei mercati più vicini e più stabili innovando e se necessario ripensando i propri prodotti. L’innovazione, anche radicale, può venire in particolare dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale, tentando di cogliere occasioni offerte dai momenti di cambiamento. Allo stesso tempo possono esserci nuove opportunità anche su mercati lontani e non ancora presidiati: penso all’Asia, in particolare l’India e il Sud est asiatico, il Vietnam, le Filippine, il Giappone dove avremo anche l’occasione dell’EXPO, sino all’Australia e al Sud America e all’Africa, un continente su cui c’è tanto lavoro da fare per far conoscere il Made in Italy. Naturalmente nella prospettiva che i nostri principali mercati di riferimento, dagli USA alla Germania, oggi complessi per ragioni differenti, possano ricominciare a contribuire alla crescita delle nostre esportazioni.

    Tornando al nostro Paese, per favorire la crescita si possono mettere in campo a costo zero diversi interventi di semplificazione a livello nazionale e regionale, da quelli ambientali a quelli legati all’attuazione delle misure di agevolazione come Industria 5.0.  In Emilia-Romagna –  conclude la Presidente –  per incrementare la produzione e l’autoconsumo di energia dobbiamo consentire a tutte le aziende di investire in modo rapido e semplificato nella produzione di fonti rinnovabili.  Rispetto al bilancio regionale, l’aumento dell’Irap è un intervento molto duro, che appare in contrasto con la visione di un’Emilia-Romagna manifatturiera che vuole attrarre nuove imprese. Per la competitività del nostro territorio sono fondamentali un sistema sanitario e di welfare moderno, efficiente ed organizzato, come anche un trasporto pubblico all’altezza di una regione avanzata. Vorremmo però, a fronte di un incremento così importante del carico fiscale, condividere obiettivi e strategie con cui utilizzare queste risorse, affinché la manovra sia un vero investimento sul futuro della società regionale e non solo la copertura di spesa corrente».

    Alla rilevazione hanno partecipato 351 imprese dell’Emilia-Romagna appartenenti ai settori manifatturiero e servizi, per un totale di circa 39 mila addetti, un fatturato complessivo di circa 13 miliardi di euro.

     

     

  • GROWER LEAGUE | OPEN INNOVATION TRA STARTUP E IMPRESE – PROGETTO DEI GIOVANI IMPRENDITORI DELL’EMILIA-ROMAGNA CON INTESA SANPAOLO

    GROWER LEAGUE | OPEN INNOVATION TRA STARTUP E IMPRESE – PROGETTO DEI GIOVANI IMPRENDITORI DELL’EMILIA-ROMAGNA CON INTESA SANPAOLO

     

    GrowER League, il progetto di open innovation tra startup e imprese promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Intesa Sanpaolo

     

    Ai nastri di partenza GrowER League, il progetto dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Intesa Sanpaolo che promuove la cultura dell’innovazione aperta nelle imprese emiliano-romagnole.

    «Il progetto GrowER League mette in pratica l’open innovation   –  dichiara il Presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna Ivan Franco Bottoni   sollecitando la collaborazione tra le imprese che hanno nel cassetto delle idee, ma non hanno l’opportunità di realizzarle, e startup che possono attuarle contribuendo a ridurre tempi e costi di sviluppo dei nuovi prodotti e servizi».

    L’iniziativa stimola le aziende emiliano-romagnole a collaborare con startup innovative e scaleup ad alto potenziale selezionate grazie al network di Intesa Sanpaolo Innovation Center, uno dei principali attori italiani nell’ambito dello startup development.

    «Essere parte attiva dell’ecosistema regionale e nazionale dell’innovazione è una nostra priorità, tanto che ad oggi il 32% delle startup e oltre il 50% delle PMI innovative italiane hanno colto le opportunità che siamo in grado di offrire   – sottolinea Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo  –. Dall’attivazione delle nostre specifiche linee di finanziamento S-Loan, S-Loan Progetti Green e Circular Economy che riconoscono premialità per le aziende al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale abbiamo erogato alle imprese dell’Emilia-Romagna 1,65 miliardi di euro per investimenti orientati, appunto, ad obiettivi ESG».

    Quest’anno l’iniziativa, realizzata con il supporto della società Growix, è dedicata al settore climate-tech. Le startup e scaleup selezionate sono:

    AWorld, una piattaforma di People Engagement per coinvolgere dipendenti, clienti, consumatori sulla cultura della sostenibilità e raggiungere i target ESG

    ESGeo, un servizio di governance digitale ESG che copre l’intero processo della sostenibilità aziendale, dalla raccolta dei dati alla predisposizione del progetto di Report di Sostenibilità, fornendo il monitoraggio attivo degli impatti ESG

    MiPU, una piattaforma software con più di 200 algoritmi pensati per i processi di produzione, manutenzione, gestione della qualità e dell’efficienza energetica, e una scuola della fabbrica e della città predittive

    UTwin, una soluzione software che consente di avere accesso ai dati di immobili in modo intuitivo e centralizzato, consente a proprietari e gestori immobiliari di prendere decisioni basandosi sui dati, riducendo così i costi, migliorando le attività di gestione e mitigando i rischi

     

    Tutte le informazioni sono disponibili sul sito https://growerleague.it/

     

    Nella foto
    I partecipanti all’incontro di kick-off del 20 novembre 2024 a Bologna nella sede di Confindustria Emilia-Romagna

     

     

  • PMI DAY CONFINDUSTRIA:  OLTRE 7.000 STUDENTI VISITANO 200 FABBRICHE APERTE IN EMILIA-ROMAGNA

    PMI DAY CONFINDUSTRIA: OLTRE 7.000 STUDENTI VISITANO 200 FABBRICHE APERTE IN EMILIA-ROMAGNA

     

    Oltre 7.000 studenti delle scuole medie e superiori dell’Emilia-Romagna entrano in azienda per vedere da vicino le linee produttive e i laboratori di oltre 200 imprese industriali della regione in occasione del PMI Day, Giornata Nazionale delle piccole e medie imprese organizzata da Piccola Industria Confindustria in collaborazione con le Associazioni Industriali di tutt’Italia.

    L’iniziativa, giunta alla 15esima edizione, è dedicata quest’anno al tema del “costruire”. Le imprese aprono le loro porte per costruire nei giovani la consapevolezza sul mondo del lavoro, offrire stimoli per scoprire interessi e aspirazioni, così da contribuire ad indirizzare le future scelte scolastiche e professionali.

    «Il PMI Day  − dichiara il Presidente della Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna Andrea Pizzardi  −  rappresenta un’occasione straordinaria per avvicinare le nuove generazioni al cuore pulsante dell’economia italiana: le piccole e medie imprese. Questi incontri non sono solo momenti di scoperta per i giovani, ma anche opportunità per noi imprenditori di trasmettere i valori della passione, della responsabilità e dell’innovazione che caratterizzano il nostro tessuto produttivo. Investire nel dialogo con le scuole – sottolinea Pizzardi − vuol dire gettare le basi per un futuro in cui formazione e impresa possano crescere insieme per il bene del nostro territorio, per raccontare agli studenti, agli insegnanti e alle comunità locali le nostre imprese, il nostro ruolo produttivo e sociale, la nostra organizzazione».

    L’evento centrale del PMI Day si tiene il 22 novembre a Torino, con l’intervento tra gli altri del Presidente di Piccola Industria Confindustria Giovanni Baroni.  L’iniziativa ha il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e del Merito, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Rientra nella Settimana della Cultura d’Impresa organizzata da Confindustria e nella Settimana europea delle PMI promossa dalla Commissione Europea.

     

     

  • SFIDE E PRIORITÀ PER IL FUTURO DELL’EMILIA-ROMAGNA |  CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA AI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE

    SFIDE E PRIORITÀ PER IL FUTURO DELL’EMILIA-ROMAGNA | CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA AI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE

    Confindustria Emilia-Romagna presenta le proposte dell’industria regionale ai candidati alla Presidenza della Regione Michele de Pascale e Elena Ugolini

     

    In vista delle elezioni regionali del 17 e 18 novembre Confindustria Emilia-Romagna ha presentato ai candidati alla Presidenza della Regione Michele de Pascale e Elena Ugolini le proprie proposte “Sfide e priorità per il futuro dell’Emilia-Romagna”.

    In occasione dell’incontro, che si è svolto il 31 ottobre a Bologna presso la sede della Fondazione Fashion Research Italy, la Presidente Annalisa Sassi ha illustrato la sintesi del documento realizzato con la partnership scientifica di Nomisma e la collaborazione di tutte le Confindustrie e Unioni Industriali della regione.

    «Per disegnare lo sviluppo dell’Emilia-Romagna dei prossimi anni –  dichiara la Presidente di Confindustria regionale Annalisa Sassi vogliamo definire con la Regione un’idea di futuro condivisa con le imprese, le persone e i territori.  Un percorso da realizzare con scelte rigorose e un modello di collaborazione con le Istituzioni in grado di adattare le politiche e gli interventi ai cambiamenti tecnologici, economici e sociali.  L’obiettivo deve essere quello di accelerare e amplificare le dinamiche di crescita del sistema regionale, avendo come indispensabile riferimento la coerenza tra modello economico e benessere, equità sociale, qualità della vita.

    Sappiamo che ci aspettano anni complessi, forse anche più di quelli che abbiamo alle spalle  –  sottolinea la Presidente – perché i cambiamenti in corso hanno una portata tale da poter velocemente accelerare le dinamiche di sviluppo oppure, al contrario, mettere a rischio il lavoro di decenni: dal cambiamento climatico, alla situazione geopolitica ed economica, alla diffusione pervasiva dell’intelligenza artificiale. Per questo oggi proponiamo alla futura Regione un metodo fondato sulla leale collaborazione tra Istituzioni e imprese, su quel legame di fiducia che continuerà ad essere patrimonio prezioso dell’Emilia-Romagna nella misura in cui saremo capaci di alimentarlo e farlo evolvere verso un nuovo pragmatismo».

    Gli industriali dell’Emilia-Romagna propongono alla Regione un nuovo approccio, a partire dalla necessità di maggiore semplificazione, nell’ottica di trasformare le attuali buone pratiche in nuovi standard di riferimento a livello più ampio utilizzando il modello SMART (specifico, misurabile, raggiungibile, rilevante, temporizzato). Per rendere più efficienti i servizi a cittadini e imprese e migliorare i processi burocratici occorre una gestione territoriale innovativa, che prenda come riferimento anche il concetto di area vasta.

    Gli imprenditori si aspettano da parte della Regione e delle Istituzioni un’apertura e un dialogo costruttivo con le imprese, orientato ad adottare le migliori soluzioni nell’ottica della cultura dello sviluppo.  Una regione avanzata come l’Emilia-Romagna ha bisogno di una pubblica amministrazione reattiva e affidabile, per accompagnare l’impegno di imprese e cittadini di fronte a sfide inedite come le rivoluzioni green e digitali.

    Per cogliere le necessità dei territori e valutare l’impatto delle politiche è importante adottare un sempre maggiore rigore scientifico che assicuri la qualità dell’intervento normativo e il raggiungimento degli obiettivi. In questo senso sono fondamentali la responsabilità e la misurazione degli effetti, sia in fase di pianificazione sia di attuazione, con un monitoraggio periodico dei risultati raggiunti.

    L’analisi realizzata dal sistema regionale Confindustria e Nomisma – a cui hanno contribuito imprenditori e addetti ai lavori di tutti i territori e settori –  ha individuato dieci macro-temi che interessano a vario titolo il territorio, le imprese e le persone.

    I macro-temi sono:  Innovazione, Sostenibilità, Sanità e welfare, Abitare, Capitale umano, Semplificazione, Logistica e trasporti, Filiere e internazionalizzazione, Transizione energetica, Infrastrutture.

    Confindustria Emilia-Romagna consegnerà al nuovo Presidente e alla nuova Giunta della Regione un documento completo di proposte che si concentrerà su quattro percorsi di sviluppo:

    • Innovazione e competitività: Il Laboratorio del domani
    • Infrastrutture e territorio: connessione mobilità e opportunità
    • Capitale umano e benessere: formare, vivere, crescere
    • Sostenibilità e transizione: energie per crescere.

     

     

     

  • PEGGIORA IL CLIMA DI FIDUCIA DELL’ECONOMIA REGIONALE | CONFERENZA STAMPA CONFINDUSTRIA ER – UNIONCAMERE ER – INTESA SANPAOLO

    PEGGIORA IL CLIMA DI FIDUCIA DELL’ECONOMIA REGIONALE | CONFERENZA STAMPA CONFINDUSTRIA ER – UNIONCAMERE ER – INTESA SANPAOLO

     

     

    Confindustria Emilia-Romagna: Peggiora il clima di fiducia dell’economia regionale. Produzione ed export in frenata, specie verso la Germania. Tiene l’occupazione. Investimenti ancora al palo. Attese dalle scelte strategiche dell’Europa fondamentali per il futuro dell’industria

    Unioncamere Emilia-Romagna: Fra aprile e giugno nel settore industriale in regione: produzione -2%, fatturato e ordini -2,8%. Sono valori in recupero rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini è di circa 3 mesi, il grado di utilizzo degli impianti è mediamente attorno ai tre quarti della capacità. È aumentato, +112, il numero delle imprese industriali e l’occupazione, +2.795 unità. Da gennaio a giugno esportati beni per oltre 42 miliardi di euro, in leggera flessione, -1,5%, rispetto al primo semestre 2023

    Intesa Sanpaolo: In calo la domanda di credito delle imprese in linea con il sistema nazionale. Per i finanziamenti all’industria un calo meno intenso del mercato italiano. Svolta per i mutui alle famiglie, di nuovo in crescita. Depositi delle imprese in aumento da inizio anno, resta alto il loro grado di liquidità, indicativo del rafforzamento finanziario conseguito nel tempo

     

    In allegato il comunicato stampa integrale 

     

     

  • EUROPA, LE CONFINDUSTRIE DEL NORD A CONFRONTO SULLE STRATEGIE UE PER LE PMI

    EUROPA, LE CONFINDUSTRIE DEL NORD A CONFRONTO SULLE STRATEGIE UE PER LE PMI

     

    Desenzano del Garda, 11 ottobre 2024 – Il 50% dell’export Made in Italy è destinato al mercato europeo; le regole europee stabiliscono oltre il 70% della normativa di riferimento per le imprese. Non si può e non si deve fare a meno dell’Europa. Ma di quale Europa hanno bisogno le piccole e medie imprese italiane?

    L’evento che si è tenuto oggi a Desenzano del Garda, organizzato da Confindustria Lombardia in collaborazione con Confindustria Brescia insieme con Confindustria Emilia-Romagna, Confindustria Piemonte e Confindustria Veneto, ha provato a rispondere a questi quesiti guardando alle necessità delle PMI e agli orientamenti strategici necessari, in un contesto di instabilità e cambiamenti epocali per continuare a garantire un alto livello di innovazione e competitività nel medio-lungo periodo.

    “Le sfide che le PMI italiane hanno di fronte, in particolare le concomitanti transizioni energetica, ambientale e digitale, necessitano di pianificazione industriale, di tempo adeguato e di considerevoli risorse per gli investimenti: dall’Europa le piccole e medie imprese del Nord si aspettano più sostegno e meno vincoli regolatori, ma soprattutto vogliono un’Unione Europea che riporti al centro l’industria per competere alla pari con i principali player globali in termini economici e di incentivi a supporto delle imprese, perchè non esiste Europa senza industria” è la dichiarazione congiunta dei Presidenti Alberto Biraghi, Piccola Industria Confindustria Piemonte, Giorgio Luitprandi, Piccola Industria Confindustria Lombardia, Davide Piol, Piccola Industria Confindustria Veneto e Andrea Pizzardi, Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna.

    Il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Giovanni Baroni, aprendo il convegno, ha dichiarato che “queste 4 regioni da sole valgono metà del PIL dell’Italia, terza economia UE. Stiamo parlando di uno dei cuori produttivi dell’Europa. Ed è un cuore manifatturiero e internazionalizzato. Da qui partono due terzi delle esportazioni italiane – 400 miliardi di controvalore – per metà dirette verso gli altri paesi UE. Dietro questi numeri c’è un tessuto largamente formato da Pmi spesso con una fortissima integrazione a livello industriale, commerciale e finanziario in cluster e filiere europee e internazionali. Per questo, è fondamentale che osservazioni e richieste che provengono dalle Pmi di questo territorio vengano ascoltate a Bruxelles con particolare attenzione, che si tratti di semplificazione, di infrastrutture materiali e immateriali, di facilitazione degli investimenti per l’innovazione o di capitale umano”.

    Nel corso del suo intervento a Desenzano Stefan Pan, Vice Presidente di Confindustria per l’Unione europea e il Rapporto con le Confindustrie europee, ha indicato le priorità: “Accanto ai pilastri della competitività e di una politica industriale europea, nella nuova legislatura UE sarà essenziale introdurre una serie di azioni mirate a sostegno delle PMI, soprattutto in materia di semplificazione. In particolare, servirà un piano ambizioso dedicato alla riduzione degli oneri burocratici e di reporting e all’accelerazione delle procedure autorizzatorie (permitting), basato su strumenti come il “Controllo di competitività”, per valutare l’impatto delle nuove norme europee sulle aziende, e il “Test PMI”, per le ricadute dirette sulle piccole e medie imprese. La sostenibilità ambientale va integrata con quella economica e sociale, riconoscendo all’impresa il suo ruolo di creatrice di valore e di valori per tutti i cittadini.”

    All’incontro “Gli orientamenti strategici dell’Europa a supporto delle PMI” sono intervenuti anche il Direttore della Delegazione di Confindustria presso l’UE, Matteo Borsani, l’europarlamentare Massimiliano Salini e il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Brescia, Marco Capitanio.

     

     

  • FINANZIAMENTI AGEVOLATI SIMEST PER LE IMPRESE INTERESSATE AL MERCATO AFRICANO

    FINANZIAMENTI AGEVOLATI SIMEST PER LE IMPRESE INTERESSATE AL MERCATO AFRICANO

     

    Oltre 60 imprese hanno partecipato ad un webinar, organizzato l’11 settembre 2024 dal sistema Confindustria Emilia-Romagna, dedicato ai finanziamenti agevolati proposti da SIMEST per le aziende con interessi in Africa.

    Il continente africano è oggi uno dei mercati di maggiore importanza per lo sviluppo economico e commerciale delle imprese italiane.  Non a caso il Piano Mattei ha posto l’Africa tra le aree prioritarie per le azioni di diplomazia economica del Governo italiano dei prossimi anni.

    Alla misura possono accedere tutte le imprese italiane che esportano o importano beni e servizi in e dall’Africa, o che abbiano una presenza stabile in un Paese del continente, e tutte le aziende che, pur non operando in Africa, sono fornitrici di imprese con interessi nel continente, secondo una logica di promozione delle filiere produttive.

    «L’Emilia-Romagna rappresenta la seconda regione in termini di export a livello nazionale. Con il nuovo strumento di finanza agevolata “Misura Africa”  – ha dichiarato l’Amministratrice delegata e Direttrice generale di SIMEST, Regina Corradini D’Arienzorealizzato nell’ambito del Piano Mattei in coordinamento con la Farnesina, SIMEST si propone di supportare tutte le imprese verso un’area che assume un ruolo chiave per lo sviluppo. A questo scopo abbiamo implementato un plafond di agevolazioni finanziarie a partire da 200 milioni di euro in grado di supportare non solo le esportazioni italiane nel continente africano, ma anche le importazioni di materie prime strategiche e la formazione di personale africano, da impiegare sia sul posto sia in Italia attraverso l’utilizzo di flussi migratori regolari».

    «Le imprese dell’Emilia-Romagna guardano con crescente attenzione all’immenso potenziale del continente africano  – ha aggiunto Alessandro Malavolti, Delegato di Confindustria Emilia-Romagna per l’internazionalizzazione  –   verso il quale oggi le imprese della nostra regione esportano circa 2,5 miliardi di euro, pari a quasi il 3 per cento del nostro export regionale. L’Africa è la seconda area del mondo a più rapida crescita dopo l’Asia e ha una popolazione giovane che entro il 2050 supererà i 2,5 miliardi, con tutto quello che ne deriverà in termini di nuovi consumi e investimenti. Ha il 30% delle riserve minerarie mondiali, il 7% delle riserve di petrolio e gas e il 60% delle terre coltivabili non ancora utilizzate.  La misura promossa da SIMEST è di grande interesse per le nostre aziende e le loro filiere per promuovere azioni di sviluppo commerciale e produttivo in Africa, anche preliminari a successivi investimenti destinati a dare maggiore stabilità e continuità alla presenza nel continente».

    Al seminario sono intervenuti anche Marco Checchi, Presidente Filiera Packaging Confindustria Emilia Area Centro, Presidente Anfima e Amministratore Delegato Pelliconi Spa, e Francesca Alicata, Head of External Relations di SIMEST Spa.

     

    Qui la documentazione della presentazione di SIMEST  

     


                     

    Riferimenti stampa

    CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA
    Marina Castellano – comunicazione@confind.emr.it – tel. 051 33999111   338 9995290

    SIMEST SPA
    ufficio.stampa@simest.it

     

  • GROWER LEAGUE |  CALL PER LE IMPRESE INTERESSATE AD AVVIARE COLLABORAZIONI NEL SETTORE CLIMATE-TECH

    GROWER LEAGUE | CALL PER LE IMPRESE INTERESSATE AD AVVIARE COLLABORAZIONI NEL SETTORE CLIMATE-TECH

     

    Al via GrowER League, progetto dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna per la collaborazione tra startup e imprese, promosso in collaborazione con Intesa  Sanpaolo

     

    Al via la seconda edizione di GrowER League, il progetto dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Intesa Sanpaolo per promuovere la cultura dell’open innovation nelle imprese emiliano-romagnole.

    Dopo il successo della prima edizione, che ha visto la realizzazione di nuovi business e nuovi progetti imprenditoriali, è aperta  la nuova Call per le imprese interessate a collaborare con realtà giovani e innovative.

    «Grower League – dichiara il Presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna Ivan Franco Bottonicrea nuove occasioni di business in un’ottica di open innovation che mette in relazione le startup e le PMI su progetti concreti di collaborazione. Quest’anno abbiamo deciso di dedicarci al settore climate-tech, di sicuro interesse per le imprese dell’Emilia-Romagna. Il sostegno all’innovazione e la sostenibilità sono al centro dell’impegno dei giovani imprenditori».

    Il settore climate-tech riguarda tutte le tecnologie innovative e digitali sviluppate per ridurre le emissioni di anidride carbonica in campo energetico, nella costruzione di aree e ambienti, nella mobilità, nell’industria e nella gestione del territorio.  

    «Il sostegno ai nuovi progetti con particolare attenzione a innovazione e sostenibilità è un nostro obiettivo prioritario, per essere sempre più un punto di riferimento per le startup e le PMI innovative regionali – spiega Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo –. Con il nuovo programma “Il tuo futuro è la nostra impresa” mettiamo a disposizione di PMI e aziende di minori dimensioni dell’Emilia-Romagna 10 miliardi di euro fino al 2026 per accompagnarne la progettualità su ambiti prioritari tra cui, appunto, Transizione 5.0, efficientamento energetico e progresso digitale».

    Tramite il network di Intesa Sanpaolo Innovation Center, uno dei principali attori italiani nell’ambito dello sviluppo delle startup e dell’open innovation, sono state selezionate, con il supporto della società Growix, cinque startup tra le più significative nell’ambito climate-tech:

    AWorld – Piattaforma di People Engagement per coinvolgere dipendenti, clienti, consumatori sulla cultura della sostenibilità e raggiungere i target ESG |  https://aworld.org/it/

    Ecoplasteam – Produzione di plastica riciclata derivante dal recupero dei cartoni per bevande tipo tetrapak, utilizzabile in sostituzione della plastica vergine nel settore industriale e casalingo | https://www.ecoplasteam.com/

    ESGeo – Servizio di governance digitale ESG che copre l’intero processo della sostenibilità aziendale, dalla raccolta dei dati alla predisposizione del progetto di Report di Sostenibilità, fornendo il monitoraggio attivo degli impatti ESG  | https://esgeo.eu/it/

    MiPU – Piattaforma software con più di 200 algoritmi pensati per i processi di produzione, manutenzione, gestione della qualità e dell’efficienza energetica, e una “scuola della fabbrica e della città predittive” | https://mipu.eu/

    UTwin – Soluzione software che consente di avere accesso ai dati di immobili in modo intuitivo e centralizzato, consente a proprietari e gestori immobiliari di prendere decisioni basandosi sui dati, riducendo così i costi, migliorando le attività di gestione e mitigando i rischi | https://www.utwin.it/

    Dopo la chiusura della Call le imprese che avranno manifestato interesse saranno messe in contatto con le startup per identificare un ambito progettuale di interesse comune in cui sviluppare, nell’arco di sei mesi, un progetto prototipale basato sull’adozione di soluzioni innovative.

     

    Tutte le informazioni sul progetto GrowER League sono disponibili sul sito https://growerleague.it/