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Categoria: Economia

  • RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO IMPRESE ESTERE – CONFINDUSTRIA E LUISS

    RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO IMPRESE ESTERE – CONFINDUSTRIA E LUISS

     

    RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO IMPRESE ESTERECONFINDUSTRIA E LUISS
    Tra il 2019 e il 2022 le multinazionali sono rimaste in Italia a presidio delle filiere internazionali

     

    5 maggio 2023 Sono 15.631 le imprese a controllo estero attive in Italia e forniscono un contributo significativo all’economia nazionale, rappresentando dei partner strategici per la crescita della competitività del paese: impiegano l’8,8% degli addetti, realizzano il 19,0% del fatturato, il 16,5% del valore aggiunto e il 26,8% della spesa in ricerca e sviluppo, il 32,3% dell’export e il 50,3% dell’import di merci.

    Sono i numeri del Terzo Rapporto realizzato dall’Osservatorio Imprese Estere di Confindustria e Luiss, “Le imprese estere in Italia: tra segnali di ripresa e nuovi rischi globali”, presentato il 5 maggio in occasione del primo Annual Meeting dell’Advisory Board Investitori Esteri (ABIE) di Confindustria, dal titolo “Le imprese globali e il mondo che verrà”. Il Rapporto, oltre ad aggiornare i dati sulle caratteristiche delle multinazionali nel contesto del sistema produttivo italiano, analizza il contributo di queste realtà all’export, alle filiere di riferimento e ai territori in cui operano, alla luce della “doppia crisi” generata da Covid-19 e all’effetto combinato dell’ondata inflazionistica e delle tensioni geo-politiche.

    Dal Rapporto emerge che le imprese estere che hanno investito in Italia mostrano una minor propensione a disinvestire tra il 2019 e il 2022 rispetto a quanto succede negli altri mercati globali, preferendo restare nel Paese con un presidio per lo più a valle delle filiere internazionali.

    La riorganizzazione delle filiere intra-gruppo al di fuori dei confini nazionali mostra come sia stata avviata una tendenza alla semplificazione, con filiere relativamente più corte e maggiormente differenziate geograficamente e infatti alcune proiezioni segnalano che, nonostante l’Italia sia stata colpita in modo importante dalla pandemia, non ci sia l’intenzione di dismettere le affiliate in Italia da parte degli head quarters.

    Il Rapporto attesta che rispetto al 2021 le imprese a controllo estero in Italia nel 2022 hanno registrato una crescita del 21% delle esportazioni verso i Paesi esteri, che corrisponde all’incremento più alto in rapporto a tutte le altre tipologie di imprese che operano nel Paese.

    “Le imprese a capitale estero sono determinanti per la crescita del nostro paese e i lavori dell’Osservatorio consentono di individuarne con chiarezza le ragioni. La proposta che portiamo al Governo è di organizzare annualmente un incontro con i CEO globali, come avviene già in tanti altri paesi nostri competitor, per attrarre e pianificare gli investimenti strategici del prossimo futuro. Noi siamo disponibili da subito ad attivarci e collaborare all’organizzazione dell’iniziativa”, ha dichiarato la Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria e presidente di ABIE, Barbara Beltrame Giacomello.

    “Il Rapporto dell’Osservatorio sulle imprese estere in Italia ci offre un quadro davvero interessante del fenomeno confermando la sua vitale importanza per la crescita dell’economia nazionale. Ricercare, classificare, approfondire gli aspetti che più e meglio possono contribuire a creare connessioni e collaborazioni tra aziende e sistemi industriali è un compito sfidante per una Università come la Luiss sempre più impegnata ad affermare il suo ruolo strategico di hub di formazione euromediterranea”, ha detto il Presidente Luiss Vincenzo Boccia.

    “I dati del Rapporto confermano che le imprese italiane a controllo estero svolgono un ruolo sempre più cruciale per lo sviluppo dell’economia del nostro Paese. Per fornire una fotografia del comparto, nel 2020 le 15.631 imprese a controllo estero presenti in Italia hanno generato un fatturato di quasi 548 miliardi di euro e un valore aggiunto di circa 122 miliardi di euro. Nell’ultima edizione del rapporto abbiamo consolidato ulteriormente i risultati e analizzato le serie storiche che ci permettono di dire che le imprese a capitale estero, sempre più radicate sul territorio e interconnesse con le comunità locali su cui insistono, si distinguono per la loro maggiore propensione a investire e a innovare, ma anche per la capacità di portare nel Paese una nuova cultura aziendale, con benefici diffusi”, ha affermato Marco Travaglia, Coordinatore dell’Osservatorio ABIE e Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Nestlé in Italia.
     
    L’Advisory Board Investitori Esteri (ABIE) è il gruppo tecnico di Confindustria in cui siedono i vertici delle più importanti aziende internazionali con una sede in Italia e ha tra i suoi obiettivi la valorizzazione del ruolo che le imprese a capitale estero svolgono per il nostro paese, ponendo l’accento sulla connessione esistente tra investitori esteri e mondo imprenditoriale italiano. L’ABIE, inoltre, svolge un ruolo di supporto dei policy maker e degli operatori delle strutture tecniche fornendo indicazioni sui fattori che possono contribuire alla promozione dell’Italia come primaria destinazione di business.
     

  • DOCUMENTAZIONE WEBINAR 4 MAGGIO 2023 “NewSkin: Open Call 4”

    DOCUMENTAZIONE WEBINAR 4 MAGGIO 2023 “NewSkin: Open Call 4”

     

    Webinar “NewSkin: Open Call 4”
    4 maggio 2023

     

    Il 4 maggio 2023 si è svolto il webinar “NewSkin: Open Call 4” dedicato a presentare le opportunità del progetto NewSkin che fornisce tecnologie, risorse e servizi necessari per accelerare l’adozione industriale di “nano-tecnologie di superficie” di avanguardia.

    La call a cascata “Open Call 4, aperta sino al 23 giugno 2023, consente di accedere gratuitamente, per un valore di 60.000€,  per 6 mesi ai servizi del partenariato (upscaling e testing di componenti, attività di supporto tra cui valutazioni LCA, creazione di business plan e corporate funding).

    Il seminario è stato organizzato da Confindustria Emilia-Romagna nell’ambito delle attività di Enterprise Europe Network, in collaborazione con Confindustria Emilia Area Centro e Confindustria – Delegazione di Bruxelles.

    Il webinar è il settimo appuntamento di “Orientarsi nei cascade funding europei: una bussola per l’accesso alle open call europee”: i webinar informativi promossi dalle Confindustrie per diffondere le opportunità dei Cascade Funding in collaborazione con i Digital Innovation Hub e i Competence Center accreditati nei diversi progetti.

     

    Materiali del webinar: in allegato

    Per informazioni: simpler@confind.emr.it

     

  • WEBINAR FINANZIAMENTI AGEVOLATI SIMEST PER LE IMPRESE ESPORTATRICI COLPITE DALLA CRISI RUSSO-UCRAINA | 27 APRILE 2023

    WEBINAR FINANZIAMENTI AGEVOLATI SIMEST PER LE IMPRESE ESPORTATRICI COLPITE DALLA CRISI RUSSO-UCRAINA | 27 APRILE 2023

     

    Si è svolto il 27 aprile il webinar “Finanziamenti Agevolati Simest per le imprese esportatrici  colpite dalla crisi Russo-Ucraina”, dedicato alle imprese associate interessate dalla crisi russia-ucraina, organizzato dal sistema Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con SIMEST e rete Enterprise Europe Network.

    A partire dal 3 maggio ripartirà infatti l’operatività degli strumenti SIMEST dedicati: si tratta di due linee di finanziamento, una dedicata alle imprese esportatrici in Ucraina e/o Federazione Russa e/o la Bielorussia, e l’altra alle imprese con approvvigionamenti dai medesimi Paesi.

    Entrambi gli strumenti prevedono finanziamenti agevolati a tasso zero ed una quota di contributo a fondo perduto.

    Nel corso del webinar sono state illustrate le modalità di presentazione delle domande e i criteri di accesso a queste linee di finanziamento.

    In allegato il programma. 

     

    Per informazioni
    Confindustria Emilia-Romagna
    email  internazionale@confind.emr.it
    tel. 051 3399911

  • JEC WORLD 2023 |  B2B on line il 4 e 5 maggio 2023

    JEC WORLD 2023 | B2B on line il 4 e 5 maggio 2023

     

    Confindustria Emilia-Romagna, nell’ambito delle attività della rete Enterprise Europe Network, ha promosso, assieme a Bayern Innovativ, un evento di matchmaking  in formato ibrido collegato alla fiera di Parigi JEC WORLD 2023”, principale fiera europea dedicata ai materiali compositi.

    Obiettivo dell’iniziativa è stato quello di creare opportunità di partnership e collaborazione in ambito, commerciale, tecnologico e di ricerca a livello internazionale tra aziende, start up, centri di ricerca, cluster attivi nell’ambito dei materiali compositi.

    Temi Focus

    • Fibre
    • Materiali compositi
    • Plastica
    • Polimeri
    • Carbonio
    • Vetro

     

    Dal 25 al 27 aprile sono stati realizzati incontri face to face, secondo un’agenda predefinita, in uno spazio dedicato all’interno della fiera.

    Il 4 e 5 maggio si sono tenuti incontri on line, secondo un’agenda predefinita, tramite il sistema di videoconferenza integrato nella piattaforma stessa: https://een-matchmaking-jecworld-2023.b2match.io/home

    La partecipazione era gratuita previa iscrizione entro il 4 maggio 2023 tramite la piattaforma: https://een-matchmaking-jecworld-2023.b2match.io/home

    Al momento della registrazione le imprese che hanno indicato Confindustria Emilia-Romagna come Support office hanno beneficiato del supporto alla partecipazione.

    Per maggiori informazioni in allegato una scheda riassuntiva dell’iniziativa.

     

    Per informazioni
    Enterprise Europe Network – Consorzio Simpler
    Tel: +39 051 3399911
    e-mail: simpler@confind.emr.it
     

     

  • CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA –  Aprile 2023

    CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA – Aprile 2023

     

    Venti favorevoli sulla rotta dell’economia italiana nella prima parte del 2023

    Meglio del previsto il PIL. Il 1° trimestre ha visto una ripartenza del PIL sopra le attese (+0,5%) e questo porta la variazione acquisita per il 2023 a +0,8%.

    Ciò grazie a servizi e industria (sebbene quest’ultima solo grazie al trascinamento da dicembre scorso) che include le costruzioni.

    Bene l’export, anche se in un contesto internazionale meno favorevole.

    Il calo del prezzo del gas alimenta la fiducia in Italia, oltre a favorire la riduzione dell’inflazione, che però sarà lenta e continuerà a frenare i consumi.

     

    Vai alla Nota integrale del CSC

     

  • La Presidente Annalisa Sassi “Completare il disegno infrastrutturale e logistico dell’Emilia-Romagna”

    La Presidente Annalisa Sassi “Completare il disegno infrastrutturale e logistico dell’Emilia-Romagna”

     

    Secondo l’Osservatorio Territoriale Infrastrutture Nord, in Emilia-Romagna e nel Nord Est il 50 per cento dei lavori per grandi infrastrutture è proseguito secondo i programmi, mentre 1 intervento su 5 è risultato in ritardo.

    Oltre 7 miliardi di euro di finanziamento per infrastrutture destinati dal PNRR all’Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige

    Annalisa Sassi, Presidente Confindustria Emilia-Romagna «Occorre completare il disegno infrastrutturale e logistico dell’Emilia-Romagna. Investire sulle infrastrutture determina un effetto positivo sull’economia e consente di attrarre nuovi investitori nel Paese».

     

    Bologna, 5 aprile 2023 –  Secondo il Rapporto dell’OTI-Osservatorio Territoriale Infrastrutture Nord, il 50 per cento dei lavori per le grandi infrastrutture in Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige nel 2022 è proseguito secondo i programmi, mentre un intervento su cinque è risultato in ritardo. 

    Per quanto riguarda le grandi opere monitorate dall’Osservatorio le cinque regioni del Nord Est sono destinatarie di oltre 7 miliardi di euro di finanziamento da parte del PNRR.

    OTI NORD, che monitora l’avanzamento degli iter progettuali o realizzativi di 84 grandi opere infrastrutturali nelle regioni del Nord Italia, è promosso dalle Confindustrie Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, con il supporto di Fondazione Nord Est, insieme a Confindustria Liguria, Confindustria Lombardia, Confindustria Piemonte.

    «Il Rapporto di monitoraggio sulle infrastrutture che realizziamo come Confindustrie del Nord – dichiara la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassiconferma la centralità dell’Emilia-Romagna nei grandi corridoi internazionali Nord-Sud e Est-Ovest. Investire sulle infrastrutture, con tutta la dovuta attenzione all’ambiente, determina un effetto positivo sulla domanda e sull’occupazione, un effetto moltiplicatore sugli investimenti pubblici e privati, e consente di attrarre nuovi investitori nel Paese

    Il disegno infrastrutturale e logistico dell’Emilia-Romagna – prosegue la Presidente – deve essere completato, integrando gli investimenti e completando le opere prioritarie: il nodo di Bologna e il Porto di Ravenna, i cui lavori sono avviati, ma anche la Cispadana, la bretella Campogalliano Sassuolo, la Tirreno-Brennero stradale e ferroviaria. Occorre programmare investimenti per rafforzare il sistema aeroportuale di Bologna, Parma, Forlì e Rimini e le connessioni logistiche degli interporti e dei centri intermodali, fondamentale asset competitivo per l’industria».

     

    I fattori critici legati all’inflazione
    Il 2022 ha presentato importanti criticità che si sono aggiunte alle complessità degli iter procedurali per gli interventi in corso. In particolare, le dinamiche inflazionistiche che coinvolgono le materie prime per le costruzioni e il mercato dell’energia rischiano di costituire un freno all’attivazione del piano di investimenti europei previsti dal PNRR, inclusi gli investimenti legati alle infrastrutture.

    Nel complesso gli incrementi dei costi registrati nel biennio 2020-22 sono stati tra il 12,4% e il 14,4%, con un aggravio dei costi straordinario per le imprese, da un lato, e per le stazioni appaltanti, dall’altro.
     

    Le infrastrutture: andamento degli interventi
    Nelle regioni del Nord Est i progetti monitorati dall’Osservatorio sono 24, per lo più inseriti nei grandi Corridoi europei: 6 di questi hanno registrato un leggero rallentamento nel corso del 2022 degli iter o delle tempistiche previste.

    In particolare in Emilia-Romagna

    Corridoi Europei       
    Il Corridoio Baltico-Adriatico ha visto l’avanzamento dei lavori in alcune tratte della linea ferroviaria tra Bologna e Rimini, nella prospettiva futura di potenziare questa tratta con la linea ad alta velocità;  ad inizio 2023 si sono avviati i lavori propedeutici per il nodo di Bologna (potenziamento in sede del sistema autostradale e alcune tratte della tangenziale);  è previsto entro l’anno il via ai lavori di ampliamento di alcune tratte delle autostrade A14 e A13: quarta corsia tra Ozzano Emilia e diramazione per Ravenna, terza corsia della tratta Bologna Ferrara.       

    Nel Corridoio Scandinavo-Mediterraneo si registra il ritardo della procedura di avvio per la bretella autostradale Campogalliano Sassuolo: il Governo dovrebbe procedere entro l’anno con l’avviso pubblico per l’assegnazione dei lavori.

    Per l’asse plurimodale Tirreno-Brennero si avviano a conclusione i lavori del primo lotto del raccordo autostradale tra l’Autostrada CISA A15 e Brennero A22; nei primi mesi 2023 è previsto l’inizio dell’iter autorizzatorio per il primo lotto del raddoppio ferroviario tra Parma e Vicofertile; è stato approvato a fine 2022 il piano di project financing per la nuova autostrada regionale Cispadana e nel 2023 dovrebbe iniziare la fase di affidamento lavori.

    Hub portuali
    Il Porto di Ravenna ha visto importanti progressi sia nell’affidamento della progettazione sia nella disponibilità di risorse finanziarie grazie ai fondi del PNRR: le opere di adeguamento, a partire dall’approfondimento dei fondali e realizzazione di nuove banchine, dovranno concludersi nel 2026.

    ​​​​Aeroporto di Bologna
    I lavori di ampliamento dell’aerostazione e completamento di altri interventi, dopo uno stop dovuto alla pandemia, riprenderanno nel corso del 2023, con un orizzonte temporale al 2030.

     

    Le prossime scadenze
    Il 2026 si prospetta come uno spartiacque fondamentale per la competitività del sistema infrastrutturale del Nord Italia.  Se verranno rispettati i cronoprogrammi attuali, entro quella data saranno completati ben 49 tra lotti, tratte e singole opere funzionali degli interventi infrastrutturali monitorati, che coinvolgeranno in particolare il Corridoio Mediterraneo, i sistemi portuale, aeroportuale, pedemontano e i nodi metropolitani di Milano, Torino, Genova, Venezia e Bologna.

    In particolare, nel 2026 per l’Emilia-Romagna andranno a scadenza i lavori previsti per l’autostrada A13 Bologna-Ferrara, l’Hub portuale di Ravenna e il Servizio ferroviario metropolitano di Bologna.

    Vai al Rapporto OTI Nord integrale

  • PRESENTATO IL RAPPORTO SULLE INFRASTRUTTURE NEL NORD ITALIA

    PRESENTATO IL RAPPORTO SULLE INFRASTRUTTURE NEL NORD ITALIA

     

    Secondo il Rapporto dell’OTI-Osservatorio  Infrastrutture Nord,  il 50 per cento dei lavori per le grandi infrastrutture in Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige nel 2022 è proseguito secondo i programmi, mentre un intervento su cinque è risultato in ritardo. 

    OTI NORD, che monitora l’avanzamento degli iter progettuali o realizzativi di 84 grandi opere infrastrutturali nelle regioni del Nord Italia, è promosso dalle Confindustrie Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, con il supporto di Fondazione Nord Est, insieme a Confindustria Liguria, Confindustria Lombardia, Confindustria Piemonte.

     

     

  • Documentazione dell’incontro “Le reti europee per la transizione digitale e sostenibile” del 31 marzo 2023

    Documentazione dell’incontro “Le reti europee per la transizione digitale e sostenibile” del 31 marzo 2023

     

    Venerdì 31 marzo 2023  Confindustria Emilia-Romagna Ricerca (CERR)CNA Emilia-RomagnaBI-REX Competence Center, nell’ambito delle attività degli European Digital Innovation Hubs Network e in collaborazione con la Enterprise Europe Network Italia, ha organizzato nell’ambito di MECSPE presso Bolognafiere un’iniziativa di presentazione dei vantaggi che le imprese possono ottenere attraverso le più importanti reti europee per l’innovazione, la transizione digitale e la sostenibilità.

    Nell’’occasione è stato presentato il piano di attività di Birex++, European Digital Innovation Hub guidato dal Competence Center Bi-REX, introdotto il Master sulla sostenibilità ed economia circolare in corso di organizzazione da parte di UNIBO.

    Sono stati inoltre condivisi  casi d’uso e buone pratiche delle imprese CO.M.CE. e MOSS srl che, anche grazie al supporto del network, hanno colto i vantaggi offerti dalle tecnologie digitali per realizzare percorsi di trasformazione digitale e sostenibile.

     

    In allegato la documentazione 

     

     

  • VISIONI 2023 | I Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige guardano al futuro dell’impresa, tra ambiente, spazio e territorio

    VISIONI 2023 | I Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige guardano al futuro dell’impresa, tra ambiente, spazio e territorio

    35° Meeting Giovani Imprenditori del Nordest

     

    VISIONI 2023: UN NUOVO MODELLO DI IMPRESA

    I Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige guardano al futuro dell’impresa, tra ambiente, spazio e territorio

    31 marzo 2023 – I megatrend dell’industria, l’impatto positivo delle imprese e l’attrattività di talenti sul territorio. Sono stati questi i protagonisti del 35° Meeting dei Giovani Imprenditori del Nord Est, dedicato alla ricerca di “Un Nuovo Modello di Impresa”, l’appuntamento svoltosi a Cortina D’Ampezzo e promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

    L’incontro, al quale hanno partecipato 250 giovani imprenditori provenienti da tutt’Italia, si è confermato come uno dei momenti più importanti di confronto e condivisione di riflessione sui temi di politica economica e industriale per il futuro dei giovani, delle imprese, del Paese. 

    In apertura  i Giovani imprenditori hanno condiviso la loro visione sul loro nuovo paradigma di impresa, un modello di riferimento che tenga conto delle necessità contingenti di oggi ma che soprattutto guardi al futuro con una nuova consapevolezza e fiducia:  «I giovani se ne vanno dal paese più bello del mondo perché bellezza e attrattività sono due cose diverse – ha esordito Marco Dalla Bernardina, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria VenetoQuesto, in particolare, è il tema su cui “Visioni 2023 – Un nuovo modello di impresa”, si è interrogato cercando di immaginare un futuro diverso per le nostre città e le nostre aziende. Nonostante gli sforzi in termini di sostenibilità e innovazione – il 59% delle imprese italiane ha un comitato ESG; il 77% delle PMI è attivo sulla sostenibilità ambientale e nel 2023 si stima che aumenterà del 2,1% il budget ICT per investimenti in information security, big data, analytics e cloud – l’Italia è solo al 19° posto nella classifica mondiale di attrattività e al 9° posto tra i Paesi del G20, alle spalle dei principali competitors europei. Del resto, è difficile competere in termini di attrattività con un cuneo fiscale che nel 2021 era al 46.5%, una pressione fiscale che sfiora il 44% e con un debito pubblico di oltre 2700 miliardi di euro. In questo scenario, c’è un altro dato da tenere a mente: 522.088. Sono le aziende italiane con la maggioranza di titolari o soci under 35, che hanno scelto di rimanere, di combattere, di far nascere e crescere qui i propri figli, di rimboccarsi le maniche per migliorare il proprio paese. C’è un esercito di oltre 500.000 aziende guidate da persone nel cui cuore sventola la bandiera italiana e che non vede l’ora di portare il proprio contributo per condividere riforme sistemiche, visionarie, coraggiose.»

    Hanno portato i propri saluti anche il sindaco di Cortina Gianluca Lorenzi, il Presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro, il presidente di Confindustria Trentino Alto Adige Fausto Manzana, il presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e il Condirettore Generale e Chief Commercial Officer Banca Ifis Raffaele Zingone.

    «L’innovazione è ciò che contraddistingue i nuovi modelli d’impresa e il futuro di un’azienda dipende dalla sua capacità di aggiornarsi più rapidamente dei concorrenti. – ha commentato il Presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro nei saluti iniziali – Cambiamenti che non sono solo di natura tecnica ma anche di cultura aziendale, di organizzazione, di soluzioni che rispondono alle esigenze attuali. I Giovani Imprenditori possono esserne il motore, avere un ruolo di “changemaker”. La sfida più urgente, come detto, è quella di riuscire ad attrarre i giovani talenti. Siamo tutti chiamati a rendere le nostre imprese sempre più tecnologiche, digitali, sostenibili ma anche aperte, esperienziali, gratificanti. Dobbiamo infatti riuscire a fermare l’emorragia di competenze che perdiamo a favore dei paesi esteri. Due milioni in dieci anni. Nel Nordest, tra il 2011 e il 2021, sono più di 160mila i giovani under 40 che hanno lasciato il loro territorio, a fronte di poco più di 57mila che ne sono arrivati. Di questi un quinto sono giovani laureati. Per intervenire nella maniera corretta, occorre conoscere. Per questo, è partita una doppia ricerca di Fondazione Nord Est che, con il convinto sostegno della Regione Veneto, vuole indaga le ragioni sia della diaspora dei giovani, sia della dilagante “rassegnazione” che sta investendo il mondo del lavoro. Il nuovo modello d’impresa vincente sarà infatti quello che riuscirà a coniugare i nuovi trend della trasformazione digitale con iniziative atte a mitigare e, nella migliore delle ipotesi, invertire i cambiamenti demografici in atto. Una sfida per cui è necessaria una stretta collaborazione tra pubblico e privato perchè solo insieme si potranno trovare adeguate risposte di sistema. Come sul tema dell’immigrazione che è cruciale, dove non è questione di soli numeri e nemmeno di soluzioni tipo click day, ma di flussi regolari, di formare persone per poi integrarle

    Numerosi i protagonisti dei tre focus: 

    • di futuro e space economy hanno parlato Stefano Pujatti Founder di Elastico Farm e Giorgia Sali Marketing Business Partner di TeamSystem, introdotti dallo speech di Chiara Chiesa, PR Internazionale, Space Advisor & Analista.
    • sull’Agenda 2023 e sui Megatrend EU sono intervenuti, con l’introduzione di Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia, Grecia e Malta, Il CEO di Thélios SpA, Alessandro Zanardo, il CCO e Founder di D-Orit SpA, Renato Panesi e il CEO di Polaris Engineering, Paolo Attanasio.
    • ampio spazio è stato dato al dibattito fra Luca Zaia (Presidente Regione Veneto), Stefano Bonaccini (Presidente Regione Emilia-Romagna) e Maurizio Fugatti (Presidente Regione Provincia Autonoma di Trento), i quali si sono confrontati sul futuro dei loro territori, delineandone necessità e sfide, ma soprattutto disegnandone opportunità per fare delle loro regioni degli hub innovativi e attrattivi per i nuovi talenti.

    Inoltre, durante il meeting sono state selezionate le startup vincitrici della tappa di Cortina della seconda edizione di TALENTIS – GI Startup program, il programma dei Giovani Imprenditori dedicato alle startup italiane, nato con l’obiettivo di rafforzare il network dell’innovazione in Italia.

    A conclusione dei lavori è intervenuto il Presidente Giovani Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano: «Stiamo attraversando un’epoca di grandi cambiamenti globali imposti dalla pandemia prima, dal conflitto oggi e dalla realizzazione, ormai imprescindibile, della twin transition, digitale e verde. Due semplici parole che però racchiudono due universi strettamente interconnessi, sui quali si gioca il futuro dell’impresa e della società intera. Non si può più parlare di crescita e sviluppo, infatti, senza immaginarli nella cornice della sostenibilità ambientale e sociale e attraverso l’innovazione digitale. Si tratta indubbiamente di un punto di svolta, soprattutto per le nuove generazioni perché la doppia transizione rappresenta, tra le tante cose, anche il primo momento storico in cui i più giovani hanno qualcosa da insegnare alle generazioni precedenti. Una delle ragioni per cui è difficile innovare questo Paese, è proprio la sua incapacità di creare spazi all’interno dei quali le giovani generazioni possano sentirsi a loro agio e, di conseguenza, crescere e produrre valore aggiunto. Dobbiamo riconoscere le loro competenze, continuare ad offrire formazione costante e di qualità, opportunità di sviluppo professionale, modelli di welfare integrativo e un ambiente di lavoro che valorizzi diversità e inclusione. Solo così riusciremo non solo ad attrarre e trattenere i talenti ma anche a far esprimere ad ogni lavoratore le sue migliori potenzialità, accrescendo produttività e competitività nel suo contesto organizzativo».

    Il convegno ha visto il supporto di Deloitte Private, Polaris Engineering, Banca Generali, WindTre Business e Banca Ifis.

     

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