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Categoria: Economia

  • ENERGIA. Confindustria Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto bocciano il Decreto: SISTEMA INDUSTRIALE A RISCHIO PARALISI, SERVE DETERMINAZIONE

    ENERGIA. Confindustria Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto bocciano il Decreto: SISTEMA INDUSTRIALE A RISCHIO PARALISI, SERVE DETERMINAZIONE

     

    Confindustria Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto bocciano il Decreto Energia

    SISTEMA INDUSTRIALE A RISCHIO PARALISI, SERVE DETERMINAZIONE

     

    21 marzo 2022 – I Presidenti Francesco Buzzella (Confindustria Lombardia), Enrico Carraro (Confindustria Veneto) Pietro Ferrari (Confindustria Emilia-Romagna), Marco Gay (Confindustria Piemonte) a seguito delle misure approvate dal Consiglio dei Ministri per arginare il caro energia, esprimono profonda insoddisfazione e preoccupazione.

    Pur nella consapevolezza che l’intero sistema industriale italiano è a rischio paralisi tra aumenti delle materie prime, difficoltà di approvvigionamento delle forniture e costo dell’energia, nel decreto manca la determinazione di cui c’è assoluto bisogno in periodi eccezionali come quelli che stiamo vivendo.

    Tra le imprese del Nord c’è fortissima preoccupazione: occorre intervenire immediatamente, con ogni misura possibile e sostenibile, per compensare l’aumento dei costi dell’energia – anche attraverso un price-cap/tetto sui prezzi – e gli effetti delle sanzioni legate alla guerra per i settori o le imprese direttamente colpite. L’Italia e la sua industria stanno pagando il prezzo più alto d’Europa.

    La trasparenza del mercato energetico deve poter permettere di legare al costo delle forniture il prezzo al cliente, non ai valori oscillatori delle speculazioni quotidiane.

    Anche il sistema fiscale che grava sui prodotti energetici va reso lineare, chiaro e trasparente. Non è possibile che le imposte raddoppino il costo del carburante e siano la sommatoria di accise accumulate nei decenni senza più alcun riferimento alla situazione attuale. Perché non prendere esempio dal Portogallo dove il governo ha chiesto alla UE la riduzione dell’aliquota IVA dal 23% al 13%?

    La scelta di intervenire con “sconti” e ristori temporanei limitati nel tempo e negli impatti, poi, è in contrasto con le previsioni, anche quelle meno pessimistiche, di alti livelli dei prezzi sui mercati energetici prolungati nel tempo.

    Sono poi irricevibili, causa insostenibilità, le ipotesi o gli scenari di riduzione “teorici” dei consumi energetici dell’industria. Le strategie europee, a partire dal Fitfor55, costruite e calate dall’alto, vanno riviste in una logica di transizione “sostenibile”, non di obiettivi astratti irraggiungibili per tutti i settori industriali, dalle plastiche all’auto. La transizione va discussa, condivisa e programmata insieme all’industria. Visto il diverso impatto del costo dell’energia nei vari Paesi europei le imprese italiane sono quelle la cui competitività è maggiormente a rischio.

    Il Paese deve definire rapidamente un vero e proprio Piano Energetico nazionale che preveda un nuovo mix di forniture e fonti. Occorre accelerare la realizzazione degli impianti di rinnovabili sbloccando, nell’interesse nazionale, gli iter autorizzativi, oggi di fatto bloccati in molti ambiti ed aree.  Contemporaneamente è indispensabile accelerare l’aumento del prelievo nazionale di gas, anche con nuove esplorazioni, e riattivare gli investimenti previsti sui rigassificatori. 

    Il PNRR può essere parzialmente rivisto e rimodulato in funzione della necessità di sostenere gli investimenti in campo energetico, mentre con maggiore decisione devono essere riprese le riforme timidamente approcciate in questi mesi: prima di tutte quella del fisco, intervenendo strutturalmente sul cuneo fiscale. Gli effetti dell’inflazione sui salari rischiano di essere ulteriormente “deprimenti” per l’economia e per le imprese italiane.

     

  • CONGIUNTURA IN EMILIA-ROMAGNA |  ANALISI E PREVISIONI DI UNIONCAMERE REGIONALE, CONFINDUSTRIA REGIONALE E INTESA SANPAOLO

    CONGIUNTURA IN EMILIA-ROMAGNA | ANALISI E PREVISIONI DI UNIONCAMERE REGIONALE, CONFINDUSTRIA REGIONALE E INTESA SANPAOLO

     

    Confindustria Emilia-Romagna: Ancora positivo il clima di fiducia delle imprese ma ridimensionato rispetto a metà 2021. Il conflitto russo-ucraino impatterà certamente sull’economia regionale. La bolletta energetica per l’industria regionale, che a metà febbraio avevamo previsto di 4 miliardi di euro rispetto ai 700 milioni del 2019, è stimata ora di 5,5 miliardi
     

    Unioncamere Emilia-Romagna: I numeri del 2021 che raccontano di un incremento del PIL senza precedenti devono fare i conti con l’aumento dei costi produzione legati all’approvvigionamento di energia e ora con la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. Occorre adoperarsi per tenere accesi i motori del sistema produttivo, dando supporto alle imprese più colpite e accompagnare i territori nelle transizioni attese: digitale, demografica, ambientale ed energetica
     

    Intesa Sanpaolo: Il volume dei prestiti alle imprese resta stabile rispetto al livello raggiunto a fine 2020. Prestiti all’industria ancora leggermente in crescita e consistenza ai massimi dal 2012. Resta sostenuta la dinamica dei depositi

     

    Nella foto, da sinistra a destra:
    Pietro Ferrari, Presidente Confindustria Emilia-Romagna
    Alberto Zambianchi, Presidente Unioncamere Emilia-Romagna
    Cristina Balbo, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo

  • L’INDUSTRIA DELL’EMILIA-ROMAGNA E IL CARO ENERGIA: LA BOLLETTA ENERGETICA DA 700 MILIONI DI EURO NEL 2019 A 4 MILIARDI NEL 2022

    L’INDUSTRIA DELL’EMILIA-ROMAGNA E IL CARO ENERGIA: LA BOLLETTA ENERGETICA DA 700 MILIONI DI EURO NEL 2019 A 4 MILIARDI NEL 2022

     

    Le imprese industriali dell’Emilia-Romagna e il caro energia: la bolletta energetica da 700 milioni di euro nel 2019 a 4 miliardi nel 2022

    Confindustria Emilia-Romagna compie 50 anni e fotografa i cambiamenti sociali ed economici dal 1972 ad oggi

     

    Bologna, 16 febbraio 2022 –  L’industria dell’Emilia-Romagna prosegue il trend di crescita, ma i segnali di rallentamento di fine 2021 sono aggravati da uno scenario che si presenta particolarmente incerto. I costi dell’energia e delle materie prime, l’andamento dei prezzi e il contesto geopolitico in peggioramento mettono a serio rischio il percorso di risalita del PIL avviato lo scorso anno.

    I settori industriali che risentono maggiormente del caro energia sono quelli che producono beni finali, la cui domanda è ancora debole, e quelli energivori come ceramica, alimentare, chimica, metallurgia, legno e carta. Anche le aziende con solidi portafogli ordini avranno quest’anno margini operativi in forte contrazione, quando non del tutto azzerati. La situazione è difficile soprattutto per i settori più colpiti dagli effetti del Covid-19, in particolare il turismo, il commercio al dettaglio, il trasporto aereo, l’intrattenimento e la ristorazione, che faticano a intravedere segnali di ripresa.

    Circa l’emergenza sanitaria, gli imprenditori dell’Emilia-Romagna ritengono che ci siano le condizioni per uscire finalmente da questa fase secondo quanto programmato al termine dello stato di emergenza.  «Confido che a breve si possa riprendere con la piena normalità − auspica il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari e passare dall’emergenza alla prudenza, mantenendo sempre costante l’attenzione e la verifica dei dati sanitari. In questi mesi abbiamo strutturato la macchina dell’emergenza, sia per quanto riguarda la capacità vaccinale, intesa come produzione, approvvigionamento e distribuzione dei vaccini, sia per la gestione del Green Pass, con le inevitabili difficoltà dei periodi di maggiore pressione. Se in autunno si dovesse sfortunatamente ripresentare una situazione critica avremo la strumentazione pronta per gestirla in modo efficace».

    L’impennata della quotazione del gas a livello nazionale si è rapidamente trasferita sul prezzo dell’energia elettrica facendo lievitare i costi energetici delle imprese industriali in Italia: da 8 miliardi di euro nel 2019 a 37 previsti per il 2022.

    Gli imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna stimano che la bolletta energetica dell’industria regionale, che era di 700 milioni di euro nel 2019, sarà di 4 miliardi nel 2022.

    Il consumo di energia in Emilia-Romagna è ripartito tra l’industria (30% dei consumi finali totali), i trasporti (29%), il settore residenziale (20%) e i restanti settori tra i quali agricoltura e servizi.

    Il settore industriale assorbe il 47% dei consumi regionali di energia elettrica. Il 70% dei consumi industriali di energia è coperto da energia termica, il 30% da energia elettrica. Il principale combustibile impiegato ad uso termico nel settore industriale è il gas naturale (95%), mentre GPL e olio combustibile pesano per meno del 3%. Le fonti termoelettriche contribuiscono per circa l’85% alla generazione di energia elettrica, i cui impianti sono alimentati a gas per il 65%. Si può quindi stimare che il consumo di energia del settore industriale dell’Emilia-Romagna sia coperto per l’83% attraverso il gas naturale.

    «Dobbiamo rendere il nostro sistema energetico il più efficiente possibile − dichiara il Presidente regionale degli industriali Ferrari – e meno in balìa delle dinamiche dei prezzi e delle tensioni geopolitiche, partendo da un mix virtuoso delle fonti di approvvigionamento. Nel Patto per il Lavoro e per il Clima sottoscritto a fine 2020 con la Regione abbiamo condiviso l’obiettivo di accelerare la transizione ecologica, raggiungendo la decarbonizzazione prima del 2050 e il 100% di energie rinnovabili entro il 2035. Se vogliamo cogliere questo ambizioso traguardo, ancora molto lontano, non possiamo più rinviare scelte chiare in questa direzione, con pragmatismo e senza preconcetti».

    L’energia da fonti rinnovabili contribuisce oggi in Emilia-Romagna al 15% del totale dei consumi energetici. La capacità installata di produzione energetica dalle fonti “green” non è aumentata dal 2015 al 2020. Anche l’utilizzo della fonte idroelettrica è stabile da decenni, totalmente marginale il ricorso all’eolico, azzerati gli impianti di produzione di biometano.

    Secondo gli industriali è necessario affrontare urgentemente le ragioni di questo stallo − che non sembra dovuto ad una carenza di investitori − e intervenire per modificare il quadro regolatorio di riferimento. Negli ultimi mesi si è verificata una moderata ripresa delle autorizzazioni di nuovi impianti fotovoltaici, in particolare in alcune aree della regione: anche il tema dell’omogeneità della pianificazione territoriale è oggi di assoluta rilevanza.

    «L’aggiornamento del Piano Energetico regionale − sottolinea il Presidente Ferrari sarà un’occasione importante di confronto con la Regione per trovare coerenza tra obiettivi, politiche di sostegno, norme e procedimenti amministrativi. Dobbiamo poter contare su anni di intense politiche di investimento pubbliche e private nella capacità di produzione di energie rinnovabili sull’intero territorio regionale».

    Nel Decreto legge “Recovery” approvato a fine 2021 il Governo si è impegnato ad individuare entro 180 giorni i criteri per la localizzazione delle aree per gli impianti da fonti rinnovabili, sulla base dei quali le Regioni avranno altri 180 giorni per identificare le aree. Si tratta, secondo gli industriali dell’Emilia-Romagna, di un termine perentorio su cui iniziare a lavorare da subito. Già dal 2010 il Governo aveva dato questo onere alle Regioni, ma poco è cambiato da allora in termini di investimenti. Secondo le analisi di Confindustria l’iter autorizzatorio per gli impianti di produzione da fonti rinnovabili, incluso l’allacciamento alla rete elettrica, è mediamente di 109 mesi (9 anni) a livello nazionale.

    Per quanto riguarda invece il gas naturale, è indispensabile ridurre la dipendenza dai mercati di importazione recuperando il gap di produzione interna, che ha visto il nostro Paese scendere a soli 4 miliardi di metri cubi estratti, circa un quarto rispetto a vent’anni fa.  Oggi il gas estratto in Italia rappresenta solo il 4% del totale del fabbisogno nazionale, ma può raddoppiare in 18-24 mesi.

    «Il gas naturale – conferma il Presidente di Confindustria regionale Ferrari – è fondamentale per l’industria emiliano-romagnola e continuerà ad esserlo per molti anni anche nel processo di transizione. Dobbiamo aumentare rapidamente la produzione nazionale e intervenire in modo incisivo per mitigare l’impatto sui settori più colpiti. È importante diffondere il più possibile la produzione di biometano, anche tramite accordi di filiera, specie nel settore ceramico e alimentare, con prezzi concordati e certificazione di provenienza. Con il “Decreto sostegni ter” il Governo ha compiuto un primo passo, non risolutivo, per affrontare gli effetti devastanti del costo dell’energia elettrica per il sistema manifatturiero del Paese. Ora occorre affrontare con urgenza anche il problema del costo del gas, che sta mettendo alle corde le imprese con ciclo termico che esportano sui mercati mondiali, come quelle del comparto ceramico».

    Gli imprenditori dell’Emilia-Romagna ritengono inefficiente la prospettiva di distribuire a pioggia 4-5 miliardi di euro per ridurre al margine il costo del gas.  Per non mettere fuori mercato intere filiere industriali sarebbe molto più utile concentrare un mix di azioni nelle filiere a maggior consumo di gas. Una possibile soluzione è agevolare l’incremento della produzione nazionale di gas da destinare alle imprese industriali, senza nuove perforazioni e senza aumento delle emissioni di CO2 perché sarebbe in sostituzione di gas importato, prevedendo misure anticipatorie che garantiscano un ristoro immediato.

     


     

    In occasione dell’incontro con la stampa il Presidente regionale degli industriali ha annunciato che quest’anno ricorre il Cinquantennale di Confindustria Emilia-Romagna e ha presentato alcuni numeri di confronto tra l’Emilia-Romagna di oggi e quella del 1972.

    «Nel 2022 − ha concluso il Presidente Pietro Ferrariricorrono i 50 anni dalla fondazione di Confindustria Emilia-Romagna, costituita a Bologna il 23 febbraio 1972. Come due anni fa con il Progetto Traiettoria 2030, abbiamo deciso di guardare indietro per comprendere come sia cambiata la nostra regione e in quale direzione stia andando. I grandi trend dello sviluppo e del cambiamento vengono da lontano e dobbiamo esserne consapevoli quando progettiamo il futuro. Tanto più in un momento in cui siamo chiamati a costruire le grandi transizioni verso il domani: quella digitale, della mobilità, della sostenibilità e dell’energia».

    Il percorso di attività che accompagnerà il sistema regionale Confindustria nel corso dell’anno prenderà avvio da un’analisi dei cambiamenti dell’Emilia-Romagna dal punto di vista demografico, geografico, sociologico ed economico dal 1972 al 2022.

    Alcuni primi dati di sintesi: la popolazione è passata da 3,8 milioni a 4,4 milioni, la popolazione straniera dallo 0,4 al 13% dei residenti, il tasso di attività dal 64% al 73%. Il PIL pro capite da 16 mila euro a 34 mila euro, anche se con un trend in diminuzione dal 2008, come a livello nazionale. Se nel 1972 la percentuale di emiliano-romagnoli senza alcun titolo di studio o con la sola licenza elementare era il 74%, oggi è il 20%. Diplomati e laureati rappresentavano complessivamente l’8,6% della popolazione negli anni 70, oggi sono il 44%. Siamo passati da 26 a 66 vetture per 100 abitanti e da 1,3 a 3,3 milioni di autoveicoli in circolazione. Di contro, la rete stradale in km è aumentata circa del 26%, le autostrade erano 560 km nel 1972 e oggi sono 650 km.

     

  • IL PNRR PER LE IMPRESE |  IL PRIMO INCONTRO DI UN CICLO PROMOSSO DA CONFINDUSTRIA E MEF

    IL PNRR PER LE IMPRESE | IL PRIMO INCONTRO DI UN CICLO PROMOSSO DA CONFINDUSTRIA E MEF

     

    Si è svolto il 25 gennaio il webinar “Il PNNR per le imprese“, il primo di una serie di incontri riservati alle imprese associate che Confindustria e il Ministero dell’Economia e delle Finanze organizzano sul tema del ruolo delle imprese all’interno del Piano.

    La tappa dedicata all’Emilia-Romagna si è concentrata in particolare sui bandi Ricerca e Innovazione per le imprese pubblicati a fine 2021.

    Sono intervenuti il Ministero dell’Economia e delle Finanze con Giorgio Centurelli, Dirigente dell’Ufficio di coordinamento programmazione e attuazione del PNRR, per una panoramica del ruolo delle imprese all’interno del Piano, e Antonio Di Donato, Direttore dell’Unità di Missione per l’attuazione del PNRR del Ministero dell’Università e della Ricerca, che si concentrerà sulla Missione 4 del PNRR “Istruzione e Ricerca”.

    In apertura Antonio Matonti, Direttore Affari legislativi di Confindustria, ha illustrato il ruolo del sistema all’interno del Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale.  Al termine si è tenuta una sessione di domande e risposte.

     

    Per informazioni:
    comunicazione@confind.emr.it 

     

     

     

  • Horizon Europe Brokerage Event for Cluster 5 Climate, Energy and Mobility | 4 febbraio 2022

    Horizon Europe Brokerage Event for Cluster 5 Climate, Energy and Mobility | 4 febbraio 2022

     

    La Rete Enterprise Europe Network organizza un evento virtuale di matchmaking dedicato ai temi del Cluster 5 di Horizon Europe “Clima, Energia e Mobilità” il 4 febbraio 2022.

    L’iniziativa “Horizon Europe Brokerage Event for Cluster 5 Climate, Energy and Mobility” prevede 1 giornata di incontri individuali virtuali (mediante la piattaforma del b2b) tra imprese, università, centri di ricerca, cluster e istituzioni per sviluppare opportunità tecnologiche (discutere e verificare idee progettuali a livello di tecnologie\prodotti\servizi, creare collaborazioni, verificare consorzi internazionali) in vista delle Call di Horizon Europe.

    Focus Tematici

    • Climate sciences and responses
    • Cross-sectoral solutions for the climate transition
    • Sustainable, secure and competitive energy supply
    • Efficient, sustainable and inclusive energy use
    • Clean and competitive solutions for all transport modes
    • Safe, Resilient Transport and Smart Mobility services for passengers and goods

     

    La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione entro il 4 febbraio 2022 tramite l’apposita piattaforma on line: https://he-cluster5-2022.b2match.io/

    Al momento della registrazione è necessario indicare IT – Confindustria Emilia-Romagna come Support office affinché le imprese dell’Emilia-Romagna partecipanti possano beneficiare del supporto gratuito alla partecipazione all’evento.

    Per maggiori informazioni sulle modalità di iscrizione, in allegato la scheda riassuntiva dell’iniziativa.

     

    Contatti
    Enterprise Europe Network – Consorzio Simpler
    Tel +39 051 3399911
    email simpler@confind.emr.it 

     

  • Virtual Qatar Matchmaking & Exhibition 2022 |  22-24 febbraio 2022

    Virtual Qatar Matchmaking & Exhibition 2022 | 22-24 febbraio 2022

     

    Nell’ambito delle attività della rete Enterprise Europe Network, Confindustria Emilia-Romagna assieme a EEN Qatar e a Qatar Development Bank, organizza dal 22 al 24 febbraio la quarta edizione dell’evento online di matchmaking “Virtual Qatar Matchmaking & Exhibition 2022”.

    Obiettivo dell’iniziativa è creare opportunità di partnership internazionali tra aziende, distributori e attori dei settori target.

    I focus tematici sono

    • Plastica e Packaging
    • Edilizia e materiali da costruzione
    • Prodotti chimici
    • Apparecchi elettrici
    • Prodotti della Carta
    • Food & Beverage
    • ICT
    • Farmaceutico, apparecchi medicali e filiera correlata
    • Fast-Moving Consumer Goods (FMCG)

     

    La partecipazione è gratuita previa iscrizione, entro il 23 febbraio 2022, tramite l’apposita piattaforma on line https://matchmaking.qdb.qa/

    Al momento della registrazione è necessario indicare Confindustria Emilia-Romagna come Support office per beneficiare del supporto gratuito alla partecipazione.

    Dal suo avvio nel 2020, l’evento ha coinvolto oltre 2500 partecipanti, provenienti da 50 Paesi, che hanno realizzato più di 2000 incontri b2b.

    Per maggiori informazioni sulle modalità di iscrizione in allegato una scheda riassuntiva dell’iniziativa.

     

    Contatti
    Enterprise Europe Network – Consorzio Simpler
    Tel +39 051 3399911
    email simpler@confind.emr.it 

     

  • CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA |  GENNAIO 2022

    CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA | GENNAIO 2022

     

    La risalita del PIL italiano a inizio 2022 è a forte rischio e il balzo dell’inflazione sarà transitorio solo se si raffredderà l’energia.

    Il rincaro dell’energia colpisce l’industria italiana, la cui produzione è attesa in flessione, e gli elevati contagi frenano i consumi di servizi, che tornano a scendere.

    Sul fronte degli investimenti diventano pessimiste le attese delle imprese, mentre il credito resta stabile e l’occupazione in recupero fino a novembre.

    Export italiano tra luci e ombre: nell’Eurozona si diffondono sfiducia e timore, prosegue la frenata negli USA, mentre gli emergenti vanno avanti piano.

     

    Vai alla Nota del Centro Studi Confindustria


     

  • EU Fashion Match Amsterdam 11.0 @Modefabriek –  dal 30/1 alll’1/2 evento virtuale settore fashion e textile

    EU Fashion Match Amsterdam 11.0 @Modefabriek – dal 30/1 alll’1/2 evento virtuale settore fashion e textile

     

    Dal 30 gennaio al 1° febbraio 2022 si terrà EU Fashion Match Amsterdam 11.0 @Modefabriek, evento virtuale di matchmaking dedicato al settore fashion, tessile e calzaturiero promosso da Netherlands Enterprise Agency (RVO) e Confindustria Emilia-Romagna nell’ambito delle attività della rete Enterprise Europe Network.

    Si svolgerà anche quest’anno on line sulla piattaforma dedicata per creare opportunità di partnership internazionali tra imprese, buyers, designers, fornitori, esperti, fornitori di servizi ed investitori appartenenti al settore fashion e textile, provenienti da tutto il mondo.

    L’evento di matchmaking si rivolge a:

    • Aziende manifatturiere del settore tessile, moda, calzaturiero
    • Fashion Designers/Stylists
    • Fashion brands emergenti e startups del settore moda 
    • Retailers, distrubutori, agenti, fashion stores
    • Piattaforme E-commerce
    • Agenzie di PR, Marketing e Business consultants
    • Buyers
    • Università e centri di ricerca attivi nel settore moda
    • Fornitori di servizi per il riciclo e la sostenibilità del settore fashion
    • Fornitori di servizi

    La partecipazione è gratuita previa iscrizione, entro il 1° febbraio 2022, tramite l’apposita piattaforma on line https://fashionmatch-11th-edition-online.b2match.io/

    Al momento della registrazione è necessario indicare Confindustria Emilia-Romagna come Support office per beneficiare del supporto gratuito alla partecipazione.

    La precedente edizione di “EU Fashion Match Amsterdam 11.0 @Modefabriek” ha coinvolto quasi 600 partecipanti provenienti da 46 Paesi.

     

     

  • INTERVISTA DEL PRESIDENTE PIETRO FERRARI A REPUBBLICA  | 5 GENNAIO 2022

    INTERVISTA DEL PRESIDENTE PIETRO FERRARI A REPUBBLICA | 5 GENNAIO 2022

     

    Pietro Ferrari, Presidente di Confindustria Emilia-Romagna, è preoccupato perché “dal 10 gennaio avremo problemi di produzione non irrilevanti”.

    Alle tre strozzature note – materie prime scarse, prezzi energetici alle stelle e carenza di manodopera qualificati –  se ne sommano ora altre due: l’alto numero di lavoratori positivi o in quarantena e il super Green pass.

    “I No vax sono un numero abbastanza limitato, ma non sarà facile trovare sostituti altrettanto specializzati. Piuttosto temiamo l’altro numero di persone che dovranno confinarsi e i tempi lunghi per avere certificazioni e tamponi per tornare a lavorare. Il caos sta aumentando. In alcune linee di produzione se mancano due persone fondamentali si blocca tutto. Nel manifatturiero avremo inevitabili problemi di riduzione di organico, visto che lo smart working è impraticabile”.

     

    Articolo di Valentina Conte sul sito www.repubblica.it – contenuto riservato agli abbonati 

  • CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA  |  21 DICEMBRE 2021

    CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA | 21 DICEMBRE 2021

     

    Crescono i rischi lungo il sentiero scivoloso di risalita del PIL italiano: per l’industria pesa il caro-energia, per i servizi i nuovi contagi.

    Gli occupati dipendenti sono tornati ai livelli pre-crisi, i consumi sono alimentati dall’extra-risparmio accumulato, l’export è ripartito, ma c’è più incertezza sugli investimenti.

    L’inflazione è molto eterogenea nelle diverse economie, perciò la FED in America ha già accelerato sull’uscita dalle misure espansive, preludio al rialzo dei tassi, ma non la BCE in Europa.

    Lo scenario è diventato incerto per l’Eurozona, mentre gli USA sono in indebolimento.

     

    Vai alla versione integrale
    della Congiuntura Flash del Centro Studi Confindustria