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Categoria: Economia

  • PROGETTO DECARB |  Azienda DELICIUS di Parma

    PROGETTO DECARB | Azienda DELICIUS di Parma

     

    L’azienda DELICIUS di Parma partecipa attivamente al Progetto sperimentale DECARB della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna.

    Delicius nasce nel 1974 a Parma, cuore della tradizione conserviera italiana e Capitale Unesco per la Gastronomia. Erede di un patrimonio produttivo di grande tradizione familiare, per selezionare la miglior materia prima Delicius ha scelto la strategia di vicinanza alle zone di pesca ed è oggi presente in cinque Paesi del Mediterraneo con proprie strutture e personale. Delicius è leader nel mercato italiano delle conserve ittiche di specialità nei segmenti alici, sardine e gamberetti ed esporta in decine di nazioni.

    La transizione ecologica impatta sul settore a partire dalla fase più energivora: la pesca. L’approvvigionamento della principale materia prima è infatti basato su una flotta di natanti che sta perseguendo una maggior efficienza propulsiva e su una logistica che vede necessariamente la prima sede di lavorazione e salatura vicina alle aree di cattura. Il secondo grande ambito di intervento sono gli imballi. Delicius ha scelto di cessare l’utilizzo della plastica negli imballi primari entro il 2023 e questo riverbera sull’intera catena di produzione e trasporto: scelta molto impegnativa ma perfettamente allineata alla sensibilità verso la difesa dell’ambiente e la tutela del mare.

    “L’emergenza climatica non è più rinviabile – dichiara l’amministratore delegato Irene Rizzoli − e far finta che non esista danneggia noi, le generazioni future e le nostre imprese. Governi, Istituzioni e mondo finanziario stanno incentivando percorsi di innovazione sostenibile, a partire dall’impegno assunto dall’Unione Europea per il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050.  Partecipare al progetto DECARB permette a Delicius di affrontare e ripensare ai paradigmi economici e gestionali sino ad ora adottati, per assicurare il miglior futuro all’azienda e beneficiare i nostri stakeholder. Proprio perché l’intero mondo del business è chiamato ad assumere un ruolo di responsabilità e diventare protagonista della transizione”.

    Molte grandi imprese hanno già pianificato passi significativi verso la decarbonizzazione, ma per raggiungere l’obiettivo è necessario il contributo di tutti, anche delle PMI. Per Delicius questo impegno, sempre più richiesto dai consumatori, sarà sostanziato nel progetto DECARB che auspichiamo diventi un simbolo anche per i partner commerciali con cui Delicius lavora e che, attraverso le loro scelte, rivestono un ruolo d’indirizzo fondamentale per accelerare il cambiamento.

    Il Progetto DECARB è realizzato in partnership con Nativa e in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

     

    #SustainablyDelicius #AcciugaDelicius #Delicius #Mare #food #foodlovers #ParmaCityOfGastronomy #foodvalley

     

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  • TRANSIZIONE AUTOMOTIVE |  LE CONFINDUSTRIE DEL NORD ESPRIMONO SCONCERTO E PREOCCUPAZIONE

    TRANSIZIONE AUTOMOTIVE | LE CONFINDUSTRIE DEL NORD ESPRIMONO SCONCERTO E PREOCCUPAZIONE

     

    TRANSIZIONE AUTOMOTIVE, CONFINDUSTRIE DEL NORD: SCONCERTATI DA APPROCCIO CITE
    In Italia a rischio 70 mila posti di lavoro, investimenti e massicce delocalizzazioni

     

    13 dicembre 2021 – I Presidenti Francesco Buzzella (Confindustria Lombardia), Pietro Ferrari (Confindustria Emilia-Romagna), Marco Gay (Confindustria Piemonte), Enrico Carraro (Confindustria Veneto) esprimono sconcerto e preoccupazione in merito alle ultime dichiarazioni del Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica – CITE sulla transizione tecnologica della filiera automotive.

    A preoccupare, in particolare, è la mancanza di una progettualità chiara che consenta alle migliaia di aziende italiane del settore di adeguarsi gradualmente all’imposizione dell’Unione Europea di procedere con l’elettrificazione dei motori abbandonando completamente la combustione.

    L’orizzonte del 2035, per un’industria che deve affrontare una transizione tecnologica senza precedenti, è sostanzialmente inattuabile allo stato odierno. Senza l’indicazione di un’alternativa, o quantomeno l’introduzione di un principio di gradualità, la strada tracciata dall’UE comporterà il blocco degli investimenti nei motori a combustione oltre alla sostanziale chiusura del mercato con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro. Solo in Italia si rischia di bruciare oltre 70mila posti di lavoro entro il 2030.

    Nel ribadire che gli imprenditori italiani sono favorevoli alla decarbonizzazione ma auspicano la neutralità tecnologica per poter esprimere al meglio le proprie competenze e soprattutto tempi di realizzazione del green deal europeo realistici perché l’attuale scadenza rischia di mandare KO il 50% del settore della componentistica, le Confindustrie del Nord chiedono quanto prima un Piano di politica industriale per la transizione del settore Automotive che tenga in considerazione le esigenze delle aziende.

    Oltre alle risposte ai dubbi appena illustrati, il Piano dovrebbe prevedere indicazioni su come colmare il gap delle competenze professionali e dovrà porsi l’obiettivo di frenare le spinte delocalizzatrici che saranno inevitabili nel momento in cui l’impresa valuterà più competitivo produrre in quei Paesi, al di fuori dell’Europa, dove sono già ampiamente utilizzate quelle tecnologie necessarie a rendere sostenibile l’elettrificazione, dove sono presenti le competenze per implementarla, e dove i vincoli burocratici non sono dettati dalle ideologie ma dal mercato. Non è attraverso politiche anti-delocalizzazioni che si attraggono imprese sul territorio italiano e si incentivano le imprese del settore automotive ad investire su una corretta transizione ecologica.

     

     

  • PROGETTO DECARB |  Azienda MEBA SAS di Podenzano – Piacenza

    PROGETTO DECARB | Azienda MEBA SAS di Podenzano – Piacenza

     

    MEBA SAS di Podenzano (Piacenza) ha aderito al Progetto sperimentale DECARB della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna, realizzato in partnership con Nativa e in collaborazione con Intesa Sanpaolo. 

    MEBA SAS è stata fondata all’inizio degli anni ’50 a Piacenza, in quegli anni città simbolo del bottone made in Italy, come divisione per lo sviluppo di semilavorati sintetici per l’industria della moda. Oggi la mission aziendale è guidare la transizione ecologica per gli accessori del mondo fashion e interior design sostituendo il tradizionale poliestere con MEBA BIORESINE®, il primo biopolimero certificato da fonte rinnovabile.

    “La maggior parte dei componenti utilizzati nelle nostre fasi produttive – dichiara Gianluca Sclavi, ultima delle generazioni MEBA al timone e responsabile aziendale per la transizione sostenibile – è ottenuta principalmente da trasformazione di materie prime rinnovabili piuttosto che da processi petrolchimici più inquinanti. La sostenibilità è stata per noi una scelta da molto prima che diventasse una condizione necessaria di mercato. Abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri partner verticalmente sulla filiera per sviluppare un prodotto con elevata qualità tecnico-estetica ma a basso impatto ambientale. Anche grazie alla certificazione di UL, il più autorevole organismo a livello internazionale, oggi collaboriamo con alcuni dei più grandi player del lusso, della moda e del design, che si stanno sempre più strutturando internamente con dipartimenti interamente dedicati all’evoluzione etica e sostenibile”.

    MEBA ha deciso di partecipare al Progetto DECARB perché si è posta come obiettivi per il 2025, grazie a importanti investimenti, l’utilizzo totale ed esclusivo di fonti rinnovabili e la conversione degli impianti, che ridurranno l’impatto ambientale di produzione ad un valore prossimo allo zero.

    www.mebabioresine.it

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    #sustainablefashion #sustainability #transizioneecologica #sustainablematerials #bioresin #biobased #innovation #madeinitaly #circularfashion #carbonfootprint #UL

     

     

  • PROGETTO DECARB per le PMI dell’Emilia-Romagna che vogliono decarbonizzare l’attività

    PROGETTO DECARB per le PMI dell’Emilia-Romagna che vogliono decarbonizzare l’attività

     

    Bologna, novembre 2021 –  Cinque PMI dell’Emilia-Romagna hanno intrapreso un percorso verso la decarbonizzazione grazie al progetto DECARB promosso dalla Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna.

    L’iniziativa si pone in linea con l’obiettivo fissato dall’Unione europea di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050:  un traguardo ambizioso che l’Emilia-Romagna intende centrare anche prima di questa scadenza, come condiviso nel Patto per il Lavoro e per il Clima.

    «Tutte le imprese sono chiamate ad assumere un ruolo di responsabilità ambientale  –  dichiara il Presidente Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna Giovanni Baroni  − e diventare protagoniste della transizione ecologica. È una sfida ma anche una opportunità: le aziende che già oggi hanno compiuto forti investimenti sostenibili hanno un vantaggio competitivo verso il mercato, verso il mondo finanziario e in generale verso clienti, fornitori e la società in generale.

    Per questo in Emilia-Romagna abbiamo avviato il progetto sperimentale DECARB, che aiuta concretamente le PMI a comprendere i propri impatti in termini di emissioni di gas a effetto serra e ad elaborare strategie per diminuirle.  La collaborazione tra le aziende è indispensabile per diffondere la cultura green, sempre più apprezzata da consumatori e partner commerciali, e progettare nuovi investimenti in questa direzione».

    Le imprese coinvolte sono: After Glass S.p.A. di Parma, che si occupa di decorazione del vetro in particolare nei settori della profumeria e cosmetica; Carlo Riccò F.lli S.p.A. di Correggio (Reggio Emilia) è un’azienda chimica che produce resine poliestere insature; Delicius Rizzoli S.p.A. di San Polo di Torrile (Parma), produttore di conserve ittiche, specialmente alici o acciughe; F.A.M.A.R. S.r.l. di Ferrara, specializzata in progettazione e produzione di abbigliamento di lusso; MEBA Sas di Podenzano (Piacenza) che produce e sviluppa materie prime per bottoni e accessori per l’alta moda.

    Nel percorso di riduzione delle emissioni le imprese sono guidate da Nativa, Regenerative Design Company e prima B Corp e Società Benefit in Europa, scelta come Sustainability Advisor del Progetto DECARB.  Il modello di riferimento è il Climate Neutrality Program, creato da Nativa per supportare le aziende nel cammino verso la decarbonizzazione e basato su tre azioni chiave: la diffusione delle competenze di base sui temi della neutralità climatica, l’analisi dell’impatto delle emissioni di gas a effetto serra e l’identificazione del piano di miglioramento per raggiungere gli obiettivi di riduzione.

    Le cinque imprese lavoreranno assieme per condividere le proprie esperienze e le possibili soluzioni, con il fine di accelerare il più possibile la trasformazione in favore del clima. 

    L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo. «Sostenibilità ambientale e transizione ecologica sono aspetti imperativi, oltre che sotto il profilo etico, anche per la crescita e la competitività delle imprese – sottolinea Stefania Bergamaschi, Direttrice Commerciale Imprese Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo −. Con questo progetto il sistema delle PMI emiliano-romagnole testimonia la propria sensibilità e reattività in questa fase di profonda e rapida trasformazione. Intesa Sanpaolo non poteva che essere ancora una volta al fianco delle imprese locali, in linea con la strategia di sostenibilità perseguita dal Gruppo per supportare con risorse e servizi mirati la transizione ecologica del sistema produttivo».

    L’investimento in sostenibilità che dovrà essere effettuato a livello globale da qui ai prossimi anni avrà un ritorno importante anche in termini economici. Il recente studio Drawdown ha calcolato che il ritorno di una completa decarbonizzazione della terra è di 74 trilioni di dollari: per ogni trilione investito ne ritornano ben più di tre.

     

     

  • New Space Economy Brokerage Event | 13 dicembre 2021

    New Space Economy Brokerage Event | 13 dicembre 2021

     

    La rete Enterprise Europe Network, di cui Confindustria Emilia-Romagna è parte, organizza il 13 dicembre 2021 un evento di matchmaking on line dedicato ai temi della new space economy e dell’industria dello spazio.

    New Space Economy Brokerage Event 2021 mira a connettere ricercatori ed esperti accademici che si occupano di economia spaziale, con le aziende, in particolare le PMI, che costituiscono la spina dorsale dell’economia dell’UE. In un luogo virtuale unico, l’evento collega i clienti dell’economia spaziale e i fornitori di servizi spaziali, incluso non solo il settore della produzione spaziale, ma anche tutti i prodotti, servizi e conoscenze correlati.

    Focus tematici

    • Earth & Environment
    • Space-Based Data & ICT for Space Industry
    • Space Services
    • Space Industry
    • Healthcare

     

    La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione entro il 12 dicembre  2021 tramite l’apposita piattaforma on line: https://nse-new-space-economy-2021.b2match.io.  Al momento della registrazione è necessario indicare Confindustria Emilia-Romagna come Support office per poter beneficiare del supporto gratuito alla partecipazione all’evento.

    Per maggiori informazioni sulle modalità di iscrizione, in allegato la scheda riassuntiva dell’iniziativa.

    L’iniziativa si svolge nell’ambito del Forum digitale “NSE New Space Economy Expo Forum “ (9-11 dicembre 2021) organizzato da Fondazione Amaldi e Fiera Roma, e patrocinato da ASI – Agenzia Spaziale Italiana.  Per maggiori informazioni:  sito dedicato.

     

    Per informazioni
    Confindustria Emilia-Romagna – Enterprise Europe Network
    Tel +39 051 3399911
    email: simpler@confind.emr.it
     

     

  • PROGETTO DECARB |   Azienda FAMAR Abbigliamento Srl di Ferrara

    PROGETTO DECARB | Azienda FAMAR Abbigliamento Srl di Ferrara

     

    PROGETTO DECARB |   FAMAR Abbigliamento srl di Ferrara partecipa attivamente al Progetto sperimentale DECARB della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna. 

    Nata oltre 50 anni fa, l’azienda è sinonimo di alta qualità e di lusso nel mondo della moda: specializzata nella progettazione e produzione di abbigliamento, può contare su un’automazione completa dei suoi reparti e di tecnologie all’avanguardia. È oggi una realtà affermata a livello internazionale su prodotti haute couture perché riesce a coniugare evoluzione tecnologica di ultimissima generazione con il mantenimento di know-how artigianale da sartoria di lusso.

    L’azienda è sensibile già da diversi anni al tema di eco sostenibilità e ha intrapreso numerose azioni per ridurre l’impatto ecologico. Nel 2010 è stato installato un impianto fotovoltaico per produrre l’energia e immettere nel mercato quella in eccesso, che produce circa 220.000 kWh all’anno di cui il 50% auto consumati, sono state sostituite le caldaie di vecchia generazione con quelle di ultima generazione a condensazione per ridurre l’inquinamento ambientale, ed è stata acquistata una cappa aspirante a carboni attivi per la macchina smacchiatrice abbattendo le emissioni in rete e riducendole pari a zero. L’azienda si impegna regolarmente nel corretto smaltimento di carta e plastica con apposti contenitori per la raccolta differenziata e ha completato la sostituzione delle vecchie lampadine e di tutti i corpi illuminanti con altre a risparmio energetico.

    “Due sono le principali motivazioni −  dichiara la dirigente Monica Talmelli −   che ci fanno credere nel Progetto DECARB. In primis la consapevolezza che il pianeta non ha risorse sufficienti per tutti e quindi occorre evitare inutili sprechi: la tutela dell’ambiente richiede un processo necessario e senza alternative per una corretta crescita aziendale. Inoltre la nostra clientela internazionale, soprattutto francese, è molto attenta al tema sostenibilità e un fornitore tracciabile sotto questo profilo ne avrà certamente un vantaggio competitivo”

    FAMAR intende analizzare i consumi all’interno del ciclo produttivo dai reparti di produzione alla linea di movimentazione capi in termini di riduzione degli sprechi di materiali e energie. Temi come l’incidenza di emissione di CO2 dei mezzi aziendali e di quelli dei dipendenti, la possibilità di acquistare materiali e accessori tracciabili e provenienti da fonti rinnovabili piuttosto che un corretto e diverso smaltimento degli sfridi di tessuto da lavorazione: si tratta di obiettivi da definire in tempi veloci.

    Il Progetto DECARB è realizzato in partnership con Nativa e in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

     

    Per maggiori informazioni su FAMAR Abbigliamento
    www.famarabbigliamento.it 
     

     

  • PROGETTO DECARB |   After Glass S.p.A. di Parma

    PROGETTO DECARB | After Glass S.p.A. di Parma

     

    PROGETTO DECARB |   After Glass S.p.A. di Parma partecipa al Progetto sperimentale DECARB della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna per condurre la propria attività nel massimo rispetto e tutela dell’ambiente, delle persone, dello sviluppo sostenibile e delle relazioni con fornitori e clienti. 

    L’azienda nasce nel 2013 come società dedicata alle attività di decorazione della flaconeria in vetro e si specializza in lavorazioni ad alto tasso di innovazione. la costante acquisizione di know-how tecnico ha permesso in questi anni ad After Glass di affermarsi nel mondo del packaging di lusso per la profumeria e la cosmetica.

    “La transizione ecologica −  afferma Valentina Calzolari, Area Ricerca e Sviluppo Sostenibile After Glass  −    è fortemente ricercata dai nostri clienti, che trainano in maniera determinante l’evolversi di modalità di sviluppo e di realizzazione di un decoro. Sulla stessa scia di rinnovo, il confronto quotidiano con i fornitori di materie prime sta assumendo sempre più i caratteri tipici della salvaguardia delle attività e dell’ambiente di lavoro. Ecco che la transizione ecologica gioca uno dei ruoli attualmente più determinanti sul prodotto e nel nostro settore. Realizzando processi produttivi industriali come serigrafie, laccature e metallizzazioni del vetro, la transizione riguarda naturalmente anche la gestione e conduzione stessa degli impianti”.

    Con l’adesione al Progetto DECARB − realizzato in partnership con Nativa e in collaborazione con Intesa Sanpaolo − After Glass intende fissare in modo cristallino i concetti relativi alla decarbonizzazione, non sempre facili da recepire e quindi da comunicare.

    L’azienda si è data come obiettivi la crescita formativa del gruppo e il confronto con altre realtà della piccola media impresa che si stanno misurando con l’esigenza di controllare gli impatti delle proprie attività sull’ambiente per intraprendere un percorso strategico di riduzione delle emissioni di gas climalteranti.

     

    Maggiori info sull’azienda
    https://www.bormioliluigi.com/it/decorazione.html |   

     

     

  • ACCORDO CONFINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA E SACE:  EXPORT E GREEN PER LA CRESCITA DELLE IMPRESE EMILIANO-ROMAGNOLE

    ACCORDO CONFINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA E SACE: EXPORT E GREEN PER LA CRESCITA DELLE IMPRESE EMILIANO-ROMAGNOLE

     

    Roma, 18 novembre 2021  – Confindustria Emilia-Romagna e SACE insieme per favorire l’esportazione e gli investimenti delle imprese della regione, con l’impegno di rafforzare l’identificazione di nuove opportunità sui mercati.

    L’accordo firmato a Roma dal Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari e dall’Amministratore Delegato di SACE Pierfrancesco Latini ha l’intento di aumentare il numero di aziende di piccole e medie dimensioni che esportano e moltiplicare i mercati di sbocco, fornendo alle imprese le competenze e il know-how per affrontare queste sfide con strumenti e soluzioni per trasformare i rischi in opportunità: coperture assicurative per incassare i crediti, garanzie contrattuali e garanzie finanziarie per aumentare i fidi bancari, factoring e recupero crediti.

    Grazie alla rinnovata collaborazione con il sistema regionale Confindustria e alla presenza diretta a Bologna con uffici e personale specializzato, SACE vuole essere sempre più un punto di riferimento per le aziende emiliano-romagnole che devono far fronte alle esigenze di nuova finanza per crescere e realizzare gli investimenti green e sfruttare i nuovi trend di mercato sui mercati.

    L’intesa consentirà inoltre di supportare le iniziative di internazionalizzazione delle imprese dell’Emilia-Romagna, specie PMI, e delle filiere produttive nei settori strategici attraverso attività di business matching per promuovere le principali filiere. Una speciale attenzione sarà rivolta ai mercati ad alto potenziale, ai progetti relativi alla transizione energetica, al miglioramento dei livelli di emissione del trasporto intermodale, alla mobilità ed economia circolare.

    «Il mandato di SACE è stato ampliato ed oggi, oltre il tradizionale sostegno all’export e all’internazionalizzazione, siamo attuatori del Green New Deal italiano attraverso l’emissione di specifiche  garanzie  green  per progetti  strategici  che consentiranno di raggiungere la transizione energetica dell’economia italiana – ha dichiarato Pierfrancesco Latini, Amministratore Delegato di SACE –. Ed è per noi davvero importante poter contare su un partner come Confindustria Emilia-Romagna che conosce le esigenze specifiche del tessuto imprenditoriale locale. Attraverso la nostra partnership auspichiamo di guidare le imprese emiliano-romagnole non solo nel processo di internazionalizzazione in cui presentano già ottimi risultati, ma anche nell’ambito del perimetro green di SACE».

    «L’Emilia-Romagna – ha sottolineato il Presidente di Confindustria regionale Pietro Ferrari   ha una forte vocazione all’export: siamo la prima regione italiana quanto ad esportazioni per residente, la seconda dopo la Lombardia per export in valore assoluto, con il 14,1% sul totale nazionale, e la prima per saldo commerciale. Per accrescere questo impegno le imprese  hanno bisogno di competenze professionali innovative e strumenti finanziari ed assicurativi semplici da utilizzare. L’intesa sottoscritta con SACE rafforza l’impegno promosso dal sistema regionale Confindustria per affiancare le aziende che già esportano e sostenere quelle, in particolare PMI, che intendono affacciarsi sui mercati esteri».