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Categoria: Economia

  • INDAGINE RAPIDA DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA |  31 luglio 2020

    INDAGINE RAPIDA DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA | 31 luglio 2020

     

    La produzione industriale ha continuato a recuperare, dopo il rimbalzo di maggio, anche in giugno e luglio. Nonostante il dato congiunturale positivo, la variazione rispetto a un anno prima resta ancora molto negativa (-13,9% in luglio).

    Nel secondo trimestre la produzione industriale è stimata in calo del 19,2% (-8,4% nel primo).

    La domanda interna resta debole mentre sul fronte estero in luglio vi sono alcuni tenui segnali di miglioramento. La caduta del PIL nel secondo trimestre (-12,4%) non ha precedenti nelle serie storiche disponibili. E’ spiegata per circa un terzo dal calo del valore aggiunto industriale mentre è stato forte il contributo negativo dei servizi che rappresentano una quota elevata del PIL.

     

    Vai alla Congiuntura Flash del 31 luglio 2020 eggi la nota sul nostro sito e usa questo link se vuoi pubblicare il contenuto sui tuoi canali media. https://bit.ly/3hXEVTp

  • ​Il Presidente Pietro Ferrari: il Paese è ad un bivio. Forte incertezza, ma capacità di reazione. Puntiamo ad una gestione diretta del Recovery Fund da parte delle Regioni, scelte condivise con le imprese e tempi certi

    ​Il Presidente Pietro Ferrari: il Paese è ad un bivio. Forte incertezza, ma capacità di reazione. Puntiamo ad una gestione diretta del Recovery Fund da parte delle Regioni, scelte condivise con le imprese e tempi certi

     

    Bologna, 30 luglio 2020 –   Le imprese manifatturiere dell’Emilia-Romagna registrano un calo importante dell’attività economica nei primi sei mesi del 2020, sia in termini di produzione sia di vendite sul mercato interno ed estero. Anche per quanto riguarda le prospettive da qui a fine anno le aziende confermano una forte incertezza del quadro economico.

    Sono i risultati dell’indagine sugli effetti del Covid per l’industria manifatturiera realizzata da Confindustria Emilia-Romagna insieme alle Associazioni Industriali della regione.  Da gennaio a giugno un’azienda su quattro ha subìto cali di fatturato superiore al 30%, con punte anche dell’80%,  metà ha registrato cali di fatturato sino al 30%, solo un’impresa su cinque è riuscita a mantenere il fatturato in terreno positivo.

    Anche le aspettative delle imprese per la seconda metà del 2020 sono molto caute: per un terzo il quadro rimarrà stazionario e continuerà ad essere caratterizzato da dinamiche difficili per produzione e ordini, un terzo ha aspettative di miglioramento e un terzo si aspetta un ulteriore peggioramento della situazione economica.

    «Siamo ad un bivio, un momento delicato in cui non abbiamo margine di errore −  dichiara il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari –.   Un terzo delle imprese prevede un peggioramento della situazione: un dato preoccupante che avrà effetti negativi sulla crescita e sull’occupazione. Per contro la previsione di aziende in crescita e la dinamicità delle imprese che vediamo tutti i giorni sono il segno di un sistema che ha capacità di reazione e vede una possibilità di sviluppo. Ora è necessario fare un salto di qualità e affrontare con decisione le grandi riforme che il Paese aspetta da decenni. fisco, lavoro, giustizia civile, semplificazione. È un’occasione unica: abbiamo l’urgenza, la consapevolezza, le risorse per farlo. Altrimenti avremo un Paese più povero, meno competitivo, più indebitato e meno credibile a livello europeo».

    Le traiettorie di sviluppo delineate da Confindustria Emilia-Romagna sono quelle verso cui tutti i Paesi avanzati stanno continuando ad accelerare: in primis innovazione digitale e sviluppo sostenibile.  Le sfide da affrontare sono ambientali, demografiche e sociali e non possono essere scollegate da quelle economiche e del lavoro, come delineato dagli industriali nel Piano di proposte per la ripartenza e lo sviluppo dell’Emilia-Romagna presentato ad inizio luglio e collegato al Progetto Traiettoria 2030.

    «Il Recovery Fund e la programmazione dei Fondi Strutturali Europei per i prossimi sette anni  − sottolinea il Presidente Pietro Ferrari –  diventano fondamentali.  Il ruolo delle Regioni e delle imprese sarà centrale sia nella definizione degli obiettivi strategici sia nella capacità di spendere le risorse in modo efficace ed efficiente.  Per questo puntiamo ad una gestione diretta del Recovery Fund da parte delle Regioni, con scelte condivise con le imprese e tempi certi e ragionevoli, come è avvenuto sino ad oggi in Emilia-Romagna con i Fondi Europei. 

    Oggi vorremmo, anche a livello regionale con il nuovo Patto per il lavoro e per il clima, che si discutesse di capitale umano, di formazione, di sostenibilità economica, sociale e ambientale, di quali obiettivi ci poniamo come Paese e come regione, di come sostenere ed accelerare gli investimenti pubblici e privati.

    La crisi porterà certamente ristrutturazioni o effetti negativi sull’occupazione, non si può pensare il contrario. I livelli occupazionali delle imprese non possono essere scollegati dalla domanda, dal mercato o dalle prospettive di crescita. È come saremo capaci di gestire e accompagnare questi percorsi che farà la differenza.

    Dovremo essere capaci − conclude il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna – di convergere su un modello di collaborazione tra imprese, Istituzioni e parti sociali, facendo un passo indietro nelle posizioni ideologiche per costruire una visione condivisa di medio lungo periodo. Non possiamo darci obiettivi al 2030 e ritrovarci a discutere senza la giusta prospettiva e visione».

     

  • L’EMILIA-ROMAGNA CHE RIPARTE |  IL VICE PRESIDENTE ALESSANDRO CURTI AL WEBINAR DEL SOLE 24 ORE

    L’EMILIA-ROMAGNA CHE RIPARTE | IL VICE PRESIDENTE ALESSANDRO CURTI AL WEBINAR DEL SOLE 24 ORE

     

    Bologna, 23 luglio 2020   –  “Per il rilancio dell’economia emiliano-romagnola –  ha dichiarato  il Vice Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Alessandro Curti, intervenuto oggi al webinar “L’Emilia-Romagna che riparte” organizzato da Il Sole 24 Ore –  serve una strategia di medio e lungo termine che tenga insieme gli interventi di rilancio congiunturale e una visione strutturale di sostenibilità e competitività. Aumentare la diffusione dell’innovazione, specie ICT, accelerare sui processi di digitalizzazione industriale, rafforzare l’internazionalizzazione con strumenti innovativi, valorizzare la nostra attrattività, semplificare la burocrazia a tutti i livelli. Dobbiamo ripartire da qui e investire bene le risorse economiche che mai come oggi abbiamo a disposizione”.

     

     

     

  • SACE e Confindustria Emilia-Romagna “Il credito per ripartire: dinamiche ed esigenze del territorio”

    SACE e Confindustria Emilia-Romagna “Il credito per ripartire: dinamiche ed esigenze del territorio”

     

    Un confronto per un’auspicata ripartenza economica e le soluzioni che sono già disponibili per aziende e banche. Questi i principali temi al centro della nuova iniziativa, lanciata recentemente da SACE in collaborazione con le Confindustrie regionali, che ha riunito oggi in un webinar i rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, delle Associazioni del sistema Confindustria Emilia-Romagna e i Direttori Territoriali delle banche attive nella regione. L’obiettivo è stato condividere le reciproche esperienze e individuare soluzioni concrete per far fronte al momento complesso che stanno affrontando le aziende e le loro filiere a causa degli impatti negativi del Covid-19 sulle attività economiche della regione.

    Oltre a ciò, SACE ha presentato ai partecipanti i benefici di Garanzia Italia, lo strumento messo in campo con il Decreto “Liquidità” per sostenere le imprese italiane colpite dall’emergenza Covid-19.

    “All’origine di quest’iniziativa – ha dichiarato Mario Bruni, Responsabile Mid Corporate di SACE – c’è la volontà, da parte di SACE, di confrontarsi con le banche, le aziende e le istituzioni con l’intento di poter avviare, assieme a tutti i partecipanti al ciclo di incontri, una collaborazione incentrata sulla definizione di strategie comuni utili ad affrontare la fase di ripartenza dell’economia italiana ed emiliano-romagnola. Proprio in questo contesto si inserisce l’importanza strategica di Garanzia Italia, uno strumento efficace per supportare le imprese di un territorio che, come l’Emilia- Romagna, è pronto a ripartire”.

    “In questa fase la liquidità – ha sottolineato Alessandro Curti, Vice Presidente di Confindustria Emilia-Romagna è uno dei temi fondamentali per le imprese: oggi le risorse stanziate sono molto rilevanti, anche se forse non sufficienti, e la garanzia dello Stato è un tassello fondamentale. Gli strumenti messi a disposizione delle imprese devono però essere fruibili in modo semplice e tempestivo, riducendo al minimo lo scarto temporale tra l’adozione delle norme primarie e la loro concreta operatività. Ora però dobbiamo porci il problema della sostenibilità del debito delle imprese e della loro patrimonializzazione. Dobbiamo inoltre sostenere la dimensione internazionale del sistema produttivo dell’Emilia-Romagna: per questo è importante rafforzare il modello di collaborazione tra Confindustria, il Gruppo SACE Simest e la Regione”.

    Dopo l’appuntamento di oggi seguiranno i webinar per il Piemonte (16 luglio), il Friuli Venezia Giulia (20 luglio), il Lazio (22 luglio) e la Sicilia (28 luglio).

  • SEMPLIFICAZIONE |  CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA E ANCE EMILIA-ROMAGNA  “NON SERVONO NUOVE LEGGI, SERVE TAGLIARE ED ABROGARE”

    SEMPLIFICAZIONE | CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA E ANCE EMILIA-ROMAGNA “NON SERVONO NUOVE LEGGI, SERVE TAGLIARE ED ABROGARE”

     

    SEMPLIFICAZIONE:  PER FAVORIRE LA RIPARTENZA DELLE IMPRESE E DEL LAVORO  CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA E ANCE EMILIA-ROMAGNA
    PROPONGONO INTERVENTI CONCRETI E IMMEDIATI.  “NON SERVONO NUOVE LEGGI, SERVE TAGLIARE ED ABROGARE”

     

    Bologna, 26 giugno 2020  – La difficile situazione economica dovuta agli effetti del Covid-19 ha reso necessario ed urgente intervenire a tutti i livelli con una decisa semplificazione amministrativa per agevolare l’attività delle imprese e favorire il rilancio dell’economia e del lavoro.

    In questa fase l’obiettivo di alleggerire gli adempimenti e gli oneri burocratici per cittadini ed imprese è ritenuto prioritario sia dal Governo, che ha in agenda un decreto dedicato alla semplificazione, sia dalla Regione Emilia-Romagna, che sta definendo un pacchetto di provvedimenti in attuazione del programma di mandato presentato dal Presidente Bonaccini.

    Confindustria Emilia-Romagna, le Associazioni territoriali, Confindustria Ceramica ed Ance Emilia-Romagna hanno raccolto dalle imprese una serie di specifici adempimenti e normative da modificare o abrogare: si tratta di interventi di competenza della Regione ma anche di livello nazionale ed europeo.

    «Abbiamo deciso un approccio molto concreto – sottolinea il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari – per intervenire in modo diretto con soluzioni che possano avere una ricaduta immediata sulle imprese. Negli anni l’apparato burocratico si è talmente stratificato che, invece di proporre nuove norme, abbiamo preferito individuare interventi circoscritti, immediatamente operativi e utili per semplificare la vita delle imprese. In sintesi, dobbiamo togliere e non aggiungere, non serve fare una legge di semplificazione per semplificare. La semplificazione deve essere la priorità trasversale dell’azione del Governo regionale e tratto qualificante del prossimo Patto per il lavoro e il clima. Siamo di fronte alla più dura recessione economica dal dopoguerra:  la possibilità di una ripresa sostenuta dell’economia e dell’occupazione passa dalla capacità di rilanciare tutto il potenziale di crescita dell’economia, liberando le energie positive di cui le imprese ed il territorio sono così ricche».

    «Nel settore dell’edilizia ci sono norme obsolete che di fatto impediscono la rigenerazione urbana: norme di 50 anni fa pensate per le città in espansione, che non si conciliano con le esigenze di regolazione dello sviluppo urbano moderno e con le esigenze di limitare il consumo di suolo – aggiunge il Presidente di Ance Emilia-Romagna Stefano Betti  – Riconoscere l‘interesse pubblico agli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana sarebbe il primo passo da compiere. Sul fronte delle opere pubbliche, serve un unico Prezziario regionale cogente per tutti gli appalti pubblici, da Piacenza a Rimini».

    Gli ambiti tematici su cui intervenire rappresentano da un lato aree strategiche come innovazione, internazionalizzazione, formazione, digitalizzazione, ambiente, dall’altro settori fondamentali per il rilancio economico come l’edilizia e costruzioni. Ogni proposta individua il livello di competenza, la fonte normativa da modificare e l’organo competente.

    Attraverso la digitalizzazione è possibile attuare immediate semplificazioni, dalla possibilità di rendere strutturale la raccolta della documentazione aziendale firmata digitalmente sino all’effettiva condivisione di tutti i documenti da parte delle amministrazioni pubbliche.

    La formazione, l’innovazione e l’internazionalizzazione sono driver fondamentali per il rilancio dell’economia sui quali la Regione ha una forte leva di intervento. In questi ambiti le imprese devono poter contare su strumenti di sostegno sempre più fruibili. Le proposte riguardano la semplificazione delle procedure di accesso, la riduzione dei tempi di istruttoria e finanziamento dei bandi, un maggiore utilizzo dei cosiddetti bandi “a sportello”.

    Anche l’ambiente e l’edilizia, ambiti di intervento di stretta competenza regionale, possono assumere un ruolo centrale per lo stimolo degli investimenti.  Sull’ambiente le proposte, volte a preservare la tutela ambientale, sono molteplici: l’estensione a tutti i settori delle semplificazioni per le imprese in regime di “AIA-Autorizzazione Integrata Ambientale” previste ad oggi solo per gli impianti ceramici; la semplificazione delle autorizzazioni per recuperare e riqualificare le aree delle ex cave; l’accelerazione dei tempi procedurali per le imprese in possesso di certificazioni ambientali, così anche da incentivare le aziende ad ottenere la registrazione EMAS e ISO 14001.

    Nel settore dell’edilizia gli interventi praticabili in tempi celeri sono numerosi. In particolare, in questo campo i soggetti deputati ad autorizzare un intervento sono molteplici, con un inevitabile allungamento di tempi ed aumento di costi.  Occorre unificare gli Sportelli Unici Edilizia e Sportelli Unici Attività Produttive, semplificare i cambi di destinazione d’uso, garantire la possibilità di utilizzo immediato dei bonus casa, ecobonus e sismabonus.

    In conclusione, il riferimento costante delle proposte di Confindustria Emilia-Romagna e Ance Emilia-Romagna è quello di portare a sintesi due esigenze fondamentali per lo sviluppo dell’Emilia-Romagna: l’obiettivo di sostenere lo sviluppo economico e produttivo con quello di garantire la sostenibilità ambientale e offrire nuove opportunità di investimenti e di lavoro, in un quadro di vera collaborazione e responsabilità condivisa con le Istituzioni.

     

     

  • ER SMART INDUSTRY |  Riparte dopo il lockdown il programma di Confindustria per lo sviluppo delle imprese e delle filiere produttive dell’Emilia-Romagna

    ER SMART INDUSTRY | Riparte dopo il lockdown il programma di Confindustria per lo sviluppo delle imprese e delle filiere produttive dell’Emilia-Romagna

     

    25 giugno 2020   −  Riparte dopo le limitazioni dovute al Covid-19 il Piano ER Smart Industry del sistema Confindustria Emilia-Romagna, che accompagna le imprese per ripartire dopo la crisi dovuta alla pandemia e sviluppare processi di innovazione tecnologica, organizzativa e di mercato.

    Il Progetto, finanziato dall’Unione europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna con un  valore economico di 2,9 milioni di euro,  è suddiviso in cinque filiere strategiche per l’economia regionale: ER SMART FOOD per la filiera agroalimentare, ER SMART MECH per meccanica, meccatronica, motoristica, ER SMART FASHION per tessile e moda, ER SMART HEALTH & WELLNESS per salute e benessere e ER SMART HOME per casa-arredo.  

    Il tema centrale del programma è l’innovazione, declinata da più punti di vista − digitale, tecnologica di prodotto/processo, aperta by design, market-driven −  e sarà interpretato anche in ottica “post Covid-19”.  Le attività si terranno in modalità mista, in aula e on line.

    “In questa fase difficile il Piano ER Smart Industry  – dichiara Corrado Beldì,  Vice Presidente Confindustria Emilia-Romagna – offre un’opportunità straordinaria alle imprese per investire sulle competenze delle persone, di cui abbiamo ancora maggiore bisogno dopo lo stravolgimento che la pandemia ha portato in tutto il mondo. Dobbiamo davvero ripensare le nostre aziende, a partire dalle piccole e medie, innovando le strategie e gli investimenti in innovazione”.

    Le attività sono realizzate con il coordinamento di Formindustria Emilia-Romagna dai centri formativi di riferimento del sistema regionale Confindustria: Assoform Romagna, Cerform, Cis Scuola per la gestione d’impresa, Cisita Parma, Fondazione Aldini Valeriani, Forpin, Nuova Didactica e Il Sestante Romagna.

    I promotori del Piano rappresentano la comunità imprenditoriale e scientifica dell’Emilia-Romagna e del Paese: Confindustria Emilia-Romagna e le Confindustrie e Unioni Industriali della regione, Confindustria Ceramica, Ance Emilia-Romagna, Aiop Emilia-Romagna, Assinform, Assovetro, Confindustria Servizi innovativi e tecnologici, Farmindustria, Federalimentare, Federazione Gomma Plastica, Federchimica, Federlegno Arredo, Ucimu e tutte le Università della regione. I promotori compongono il Comitato di pilotaggio, che indirizza l’attuazione del Piano dal punto di vista scientifico e metodologico.

    Il programma è accompagnato da un articolato piano di comunicazione e promozione, anche sul web e sui social media, per diffondere l’iniziativa al maggior numero possibile di imprese dell’Emilia-Romagna.

     

    Ulteriori informazioni nell’area dedicata del sito Confindustria Emilia-Romagna

     

     Intervista al Vice Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Corrado Beldì

  • CONGIUNTURA FLASH DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA |  22 giugno 2020

    CONGIUNTURA FLASH DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA | 22 giugno 2020

     

    In Italia ripartenza difficile e fragile per industria e servizi, con poca fiducia per consumi e investimenti, export e turismo in rosso e ore lavorate in caduta.

    Buone notizie vengono dal credito in aumento, mentre non è scontato che continui il calo dello spread sovrano.

    Ancora debole e incerto lo scenario mondiale, con il commercio che fatica, mentre le Borse sono in recupero parziale e il petrolio segnala ripresina.

    L’Eurozona è ancora nel tunnel, il Regno Unito in difficoltà, negli USA la ripartenza è debole e la Cina è in timida risalita.

     

    Vai alla Congiuntura Flash – giugno 2020

     

  • EMERGENZA CORONAVIRUS |  LA RISPOSTA DEL SISTEMA CONFINDUSTRIA

    EMERGENZA CORONAVIRUS | LA RISPOSTA DEL SISTEMA CONFINDUSTRIA

     

    Il sistema Confindustria Emilia-Romagna si è attivato sin dai primi segnali di allarme dell’emergenza Coronavirus e si è organizzato per offrire risposte puntuali alle imprese associate, data la portata dell’impatto della situazione sanitaria sulle attività economiche.
     
    Tutte le Confindustrie e Unioni Industriali dell’Emilia-Romagna stanno rispondendo alle richieste delle imprese, anche attraverso aree dedicate sui propri siti web per dare risposte alle numerose esigenze legate all’emergenza.
     
    Confindustria Emilia-Romagna sta collaborando attivamente con la Regione nella gestione dell’emergenza per contribuire a dare soluzioni ai riflessi economici e sociali della situazione.
     
    Ecco le principali uscite stampa di Confindustria Emilia-Romagna (vedi link o allegati):
    – l’intervista del Presidente Pietro Ferrari a Repubblica Bologna del 23 marzo 2020
    – l’intervista al Resto del Carlino del 22 marzo 
    – l’intervista al Tg Rai Emilia-Romagna del 20 marzo 
    – l’intervista al Corriere Bologna e altri articoli del 20 marzo
    – le dichiarazioni del Presidente Pietro Ferrari del 13 marzo 
    – l’articolo del 10 marzo del Resto del Carlino
    l’intervista del Corriere di Bologna del 4 marzo
    l’intervista al Tg Rai Emilia-Romagna del 28 febbraio https://youtu.be/eO6LeI0BdzM  
    – l’intervista a Corriere Bologna dell’11 aprile 
    – l’intervista ad Adnkronos del 17 aprile
    – l’intervista ad Adnkronos del 27 aprile
    – l’intervista al Corriere Bologna del 6 giugno.
     
    L’8 aprile le Confindustrie regionali Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno lanciato un appello per una riapertura sicura e ordinata delle fabbriche.  Occorre ripartire rapidamente per dare al Paese, alle imprese e ai lavoratori un’agenda chiara e un quadro certo in cui operare,  Il criterio guida è la sicurezza. Occorre condividere un modello di collaborazione con Istituzioni, Autorità Sanitarie, Associazioni Industriali e Organizzazioni sindacali.

     
    I Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna hanno lanciato un allarme sulle conseguenze della crisi coronavirus sulle start up.
     
     
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    I Presidenti della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna Giovanni Baroni, di Confindustria Lombardia Alvise Biffi, di Confindustria Veneto Paolo Errico, d’intesa con i rispettivi Comitati regionali, hanno scritto una nota di proposte di interventi prioritari  da mettere in campo per supportare le PMI in questa fase di emergenza e successivamente una serie di proposte per la fase 2 #RESTARTITALIA.
     
    In allegato i principali articoli e l’intervista al Presidente della Piccola Industria Emilia-Romagna Giovanni Baroni al QN del 28 marzo 2020.
     

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    Confindustria ha costituito una Task force, punto di raccordo tra Confindustria e gli attori istituzionali, che risponde alle esigenze e ai quesiti di tutto il sistema associativo.
     
    Le azioni di Confindustria riguardano diversi livelli: dal confronto con i Ministeri competenti per la messa in campo repentina di strumenti fiscali, finanziari e giuslavoristici tesi a minimizzare l’impatto dell’emergenza sul sistema economico italiano, alla collaborazione con la Protezione Civile sino al coordinamento del sistema associativo. 
     
    Sul sito https://www.confindustria.it/coronavirus  sono presenti informazioni utili per le imprese, compreso un questionario per valutare l’impatto sulle attività produttive, e un’area riservata al sistema.
    Sono state realizzate due analisi dei questionari sugli effetti dell’emergenza sull’economia,. La più recente, aggiornata al 30 marzo, è pubblicata a questo link.
     
    Confindustria ha presentato il 4 marzo al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte il documento “Assi portanti di azione e reazione all’arretramento dell’economia”. Il 20 marzo Confindustria ha presentato al Governo un documento di proposte per affrontare l’emergenza economica tutelando il lavoro.
     
    Il 24 aprile le parti sociali hanno perfezionato il Protocollo tra le parti sociali per le misure di contrasto e contenimento del contagio negli ambienti di lavoro già siglato il 14 marzo.
     
    Confindustria ha presentato il 24 marzo presso la Commissione Bilancio del Senato della Repubblica, la Memoria relativa alla conversione in legge del decreto legge del 17 marzo 2020 n. 18 (cosiddetto “Decreto Cura Italia”).
     
    Il 22 maggio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 – misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 (cosiddetto “Decreto rilancio”).  Sul sito Confindustria il testo e una nota illustrativa.
     
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    Confindustria e il Commissario straordinario Domenico Arcuri hanno siglato un accordo per rispondere all’emergenza Covid-19 sostenendo la continuità produttiva delle imprese e garantendo la tutela della salute dei lavoratori.

    L’intesa, voluta da Piccola Industria Confindustria nell’ambito dell’attività del Programma Gestione Emergenze da questa guidato, è rivolta a facilitare gli approvvigionamenti di mascherine per il sistema industriale e, tramite le donazioni previste da parte delle imprese, per il sistema sanitario nazionale.
    Qui gli approfondimenti

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    Il 4 marzo la Conferenza delle Regioni presieduta da Stefano Bonaccini ha presentato al Governo un documento di proposte condivise con tutte le Regioni. 

     
    La Regione ha avviato una raccolta fondi per la gestione dell’emergenza sanitaria a favore della Protezione Civile regionale: https://www.regione.emilia-romagna.it/coronavirus/donazioni
     
    Informazioni aggiornate dalla Regione Emilia-Romagna  https://www.regione.emilia-romagna.it/.
     
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    Confindustria Emilia-Romagna fa parte del gruppo di lavoro con la Regione Emilia-Romagna che ha elaborato un Vademecum per le imprese per orientarsi nelle procedure di produzione straordinaria di dispositivi medici (DM), tra cui le mascherine chirurgiche, e dispositivi di protezione individuale (DPI). È stato anche redatto un elenco dettagliato dei DM e DPI necessari per gli operatori del Sistema Sanitario Regionale. Al gruppo di lavoro partecipano ART-ER, Società Consortile dell’Emilia-Romagna per la ricerca e l’innovazione, Clust-ER Industrie Salute e Benessere, Tecnopolo di Mirandola e Università di Bologna.
    Un esempio di “buona pratica” già avviata:  la produzione di mascherine chirurgiche innovative da parte dell’azienda Nuova Sapi di Reggio Emilia, grazie ad una stretta collaborazione con Unindustria Reggio Emilia, Confindustria Emilia-Romagna, Sanità Regionale, Comune di Reggio Emilia e Tecnopolo Biomedicale di Mirandola.
     
    Un altro esempio di “buona pratica“:  la produzione di occhiali protettivi e visiere protettive da parte delle aziende Nannini di Reggio Emilia e Raneri di Bologna. Fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo è stata la collaborazione di Valentina Solfrini, Professional Area Farmaco e Dispositivi Medici Regione Emilia-Romagna, il lavoro di networking di Filippo di Gregorio, Direttore Generale di Unindustria Reggio Emilia e il supporto normativo di Giuliana Gavioli, coordinatrice del gruppo di lavoro di Confindustria Emilia-Romagna per le scienze della vita e riferimento tecnico presso il Tecnopolo di Mirandola (MO).
  • CORONAVIRUS |  INTERVISTA DEL PRESIDENTE FERRARI AD ADNKRONOS

    CORONAVIRUS | INTERVISTA DEL PRESIDENTE FERRARI AD ADNKRONOS

     

    28 aprile 2020 –  “Utilizzeremo i giorni che ci separano dal 4 maggio per affinare al meglio la macchina per poi ripartire. Nella vita si può sempre fare meglio, ma va bene anche così. Si doveva ripartire, dobbiamo abituarci a convivere con il virus” Così il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari ha commentato con Adnkronos/Labitalia il Dpcm del Governo del 26 aprile.

    “Qui in Emilia-Romagna alcune attività fondamentali come la ceramica e l’automotive sono già ripartite questa settimana. Il biomedicale, altro settore centrale per la regione, non si è mai fermato, anzi è cresciuto. Certo, ci sono settori che volevano ripartire già da questa settimana, ma utilizzeranno questi giorni per affinare procedure e macchinari per la ripartenza dal 4 maggio”.

    Anche perché uno stop alle attività per oltre un mese e mezzo non si era mai visto. “Dovremo verificare la domanda di determinati beni dopo uno stop di produzione di un mese e mezzo, è una situazione nuova che non avevamo mai vissuto”, rimarca Ferrari. “L’importante – conclude – è che si riparta, purtroppo con questo virus dovremo imparare a convivere per un po’ di tempo”.

     

     

    In allegato le interviste al Corriere Bologna dell’11 aprile, a Repubblica Bologna del 23 marzo e al Resto del Carlino del 22 marzo 2020.