Test CEMR

Categoria: Economia

  • L’INCONTRO “INDUSTRY 4.0: STRUMENTI, TECNOLOGIE E SERVIZI PER LE IMPRESE” DEL 14 GIUGNO A PARMA

    L’INCONTRO “INDUSTRY 4.0: STRUMENTI, TECNOLOGIE E SERVIZI PER LE IMPRESE” DEL 14 GIUGNO A PARMA

     

    Confindustria, Confindustria Emilia-Romagna e Unione Parmense degli Industriali hanno organizzato il 14 giugno a Parma, presso la sede dell’Unione Parmense Industriali, l’incontro  “Industry 4.0 – Strumenti operativi, tecnologie e servizi di supporto per le imprese”. 

    L’evento, che fa parte del Progetto “Prepàrati al Futuro” e tappa dell’omonimo Roadshow nazionale, è stata l’occasione per illustrare alle imprese quali siano i principali interlocutori che compongono l’ecosistema per l’innovazione in ottica Industria 4.0 dell’Emilia-Romagna e che cosa possano offrire in termini di strumenti, tecnologie e servizi.

    Dopo i saluti di Cesare Azzali, direttore dell’Unione Parmense Industriali, e di Fabrizio Gea, Responsabile coordinamento nazionale Digital Innovation Hub di Confindustria, l’incontro si è aperto con l’intervento sugli strumenti del Piano Nazionale Industria 4.0 a cura di Andrea Bianchi, Direttore Area Politiche Industriali di Confindustria.

    A seguire sono intervenuti i nuovi attori dell’ecosistema regionale per l’innovazione delle imprese: a presentarli sono stati Massimo Bertolini per SMILE-DIH, il Digital Innovation Hub europeo di Parma, Luca Rossi, Direttore generale  Confindustria Emilia-Romagna e rappresentante DIH-ER, Digital Innovation Hub del sistema confindustriale regionale, e Giampaolo Amadori per il Competence Center BI-REX , che racchiude le competenze in ricerca industriale di quattro atenei regionali.

    A completamento della sessione mattutina, coordinata da Ilaria Vesentini del Sole 24 Ore, sono intervenuti Leonardo Quattrocchi dell’Università Luiss Guido Carli, sulle strategie per creare valore nella Digital Transformation, e i rappresentati del Clust-ER Agroalimentare e di Fabbrica Intelligente.

    Ha concluso Andrea Benassi di Emmeti S.p.A., che ha illustrato il processo di trasformazione digitale dell’azienda in cui opera e i benefici derivanti dall’utilizzo di macchinari intelligenti nelle industrie del vetro, bevande e vitivinicole.

    Nel pomeriggio si sono svolti laboratori tematici paralleli per approfondire le tecnologie abilitanti e innovative: IOT e sensoristica, Big Data e Cloud computing e Macchine per la manifattura intelligente.
     
    Per maggiori informazioni: http://preparatialfuturo.confindustria.it/evento/parma/ 

     

     

     

     

  • Il Presidente della Piccola Industria Baroni all’incontro Intesa Sanpaolo sui distretti industriali dell’Emilia-Romagna

    Il Presidente della Piccola Industria Baroni all’incontro Intesa Sanpaolo sui distretti industriali dell’Emilia-Romagna

    Prosegue la crescita dei 19 distretti industriali dell’Emilia-Romagna: +4,1% nel trimestre, +2,7% nel 2017

    In Emilia-Romagna i distretti sono protagonisti della ripresa grazie soprattutto all’export e alla spinta di imprese “champion” vincenti e a guida giovane

    13,2 miliardi le esportazioni nel 2017 (più del 50% del fatturato complessivo). Sta

     

    “L’analisi realizzata da Intesa Sanpaolo dimostra come i distretti industriali della nostra regione  – ha dichiarato Giovanni Baroni, Presidente Piccola industria di Confindustria Emilia-Romagn, in occasione dell’incontro stampa del 24 aprile 2018 –   siano portatori del valore del made in Italy nel mondo, grazie a caratteristiche distintive di qualità e creatività, capacità di adattamento e legame ai territori e ai saperi locali. Deve certamente crescere in tutte le filiere produttive la consapevolezza dell’importanza del digitale e della necessità di una crescita dimensionale delle imprese. Come conferma la nostra recente indagine previsionale, c’è un clima di fiducia positivo tra le imprese manifatturiere dell’Emilia-Romagna. Le nostre aziende, grazie agli investimenti realizzati in questi anni per ristrutturare e innovare, hanno l’opportunità di agganciare la crescita globale. È necessario però che il contesto esterno accompagni questo sforzo creando le condizioni favorevoli al fare impresa.”

     

  • Il Rapporto PMI Centro-Nord 2018 di Confindustria e Cerved presentato il 5 maggio a Bologna

    Il Rapporto PMI Centro-Nord 2018 di Confindustria e Cerved presentato il 5 maggio a Bologna

     

    Pubblichiamo la sintesi della documentazione del seminario “Crescita delle imprese, competitività dei territori”, organizzato da promosso da Confindustria Emilia-Romagna il 4 maggio a Bologna:  si tratta della presentazione del Rapporto PMI Centro-Nord 2018, realizzato da Confindustria e Cerved su un campione rilevante del sistema produttivo delle regioni più sviluppate del Paese.

    Il Rapporto fa il punto sulle principali caratteristiche e sugli aspetti demografici, economici e finanziari delle PMI di capitali, comprese tra 10 e 250 addetti, e ne osserva il comportamento negli anni di crisi e in quelli successivi, evidenziandone punti di forza, criticità e le significative differenze regionali. 

    Il seminario è stato l’occasione per confrontarsi sulla fotografia che emerge dallo studio, sull’evoluzione più recente e sugli interventi più opportuni per dare risposta ai punti di forza e di debolezza e rendere più stabili e duraturi i segnali di ripresa.   

    Il Rapporto è stato presentato, dopo l’intervento di apertura del Presidente Pietro Ferrari, dal Responsabile Studi Economici Cerved Guido Romano e dal Direttore Politiche Regionali e Coesione territoriale Confindustria Massimo Sabatini. Sono poi intervenuti il Direttore tecnico TomWare Marco Guardigli e l’Amministratore unico Vismap Gianluca Pesarini.

    Hanno discusso dei risultati del Rapporto il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Carlo Robiglio, il Segretario confederale CISL Angelo Colombini e l’Assessore Regionale alle Attività Produttive Palma Costi. Ha chiuso i lavori il Vice Presidente per le Politiche regionali e Coesione territoriale di Confindustria Stefan Pan.

     

    Ulteriore documentazione, compreso il Rapporto completo, 
    è disponibile sul sito Confindustria

     

     

  • Il 22 e 23 maggio a Parma incontri individuali con aziende tedesche a SPS IPC Drives Italia – iscrizioni entro il 18 maggio

    Il 22 e 23 maggio a Parma incontri individuali con aziende tedesche a SPS IPC Drives Italia – iscrizioni entro il 18 maggio

     

    Nell’ambito della fiera SPS IPC Drives Italia dedicata a automazione e  digitalizzazione industriale (Parma, 22-24 maggio 2018), Confindustria Emilia-Romagna organizza, tramite la rete Enterprise Europe Network, un evento di matchmaking che offrirà alle imprese emiliano-romagnole l’opportunità di realizzare incontri b2b con imprese tedesche provenienti dai Land Essen e del Baden-Württemberg.

    Gli incontri b2b si terranno martedì 22 maggio e mercoledì 23 maggio dalle ore 14:00 alle ore 18:00 presso la Lounge dell’area espositiva Baden-Württemberg  – Hessen (situata nella Hall 03 della fiera).

    L’evento è aperto agli espositori e ai visitatori italiani della fiera SPS Italia 2018.

    La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione entro il 18 maggio  tramite l’apposita piattaforma on line https://spsitalia2018.b2match.io/

    Al momento della registrazione suggeriamo di indicare Confindustria Emilia-Romagna come Support office. Questo ci permetterà di offrire alle imprese dell’Emilia-Romagna interessate un supporto alla partecipazione fornendo assistenza gratuita prima, durante e dopo l’evento.

    Settori target dell’iniziativa sono: sistemi e componenti di azionamento, componenti elettromeccanici e dispositivi periferici, sensori, tecnologia di controllo, IPC, Software industriale, tecnologia di interfacciamento, dispositivi di commutazione in bassa tensione, dispositivi di interfaccia uomo macchina, comunicazione industriale, formazione e consulenza, system integrator.

    Per maggiori informazioni sulle modalità di iscrizione si veda la scheda riassuntiva dell’iniziativa in allegato.

     

    Per informazioni:
    mail: simpler@confind.emr.it;
    tel. +39 051 3399940-50

     

     

  • CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA. DATI POSITIVI DI PRODUZIONE, EXPORT E OCCUPAZIONE. MA SIAMO AD UN BIVIO CHE PUÒ FARE LA DIFFERENZA

    CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA. DATI POSITIVI DI PRODUZIONE, EXPORT E OCCUPAZIONE. MA SIAMO AD UN BIVIO CHE PUÒ FARE LA DIFFERENZA

     

    Confindustria Emilia-Romagna: clima di fiducia positivo tra gli imprenditori, buoni risultati per export, occupazione e investimenti. Siamo ad un bivio che può fare la differenza sulla crescita. Occorre mettere al primo posto la semplificazione e lo sblocco delle infrastrutture strategiche

    Unioncamere Emilia-Romagna: oggi nel manifatturiero possiamo cogliere segnali positivi. A fare la differenza non tanto dimensione di impresa o settore di attività, ma capacità di stare sui mercati, investire, essere all’interno di filiere. Occorre prestare attenzione ad alcuni aspetti che si affiancano alla crescita

    Intesa Sanpaolo: cresce il credito alle famiglie e migliora quello alle imprese, con un balzo dei prestiti all’industria e l’aumento dei finanziamenti per investimenti in macchinari. Condizioni favorevoli di accesso al credito

     

    I segnali positivi si consolidano e si estendono a un numero sempre maggiore di imprese. Pur con la consapevolezza di alcune criticità ancora da superare, l’Emilia-Romagna ha messo in archivio un 2017 caratterizzato da una ripresa condivisa da tutti i settori.
    È questa l’immagine che emerge dall’indagine congiunturale sul quarto trimestre e anno 2017, con previsioni 2018 sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.
    Si conferma la forte vocazione manifatturiera dell’economia regionale in cui resta determinante il ruolo del settore industriale cresciuto nell’anno del 2,3% e importante il contributo del comparto costruzioni, tornato a crescere dopo nove anni di recessione.
    La prospettiva è per un 2018 con trend positivo, in cui secondo le previsioni di Prometeia, l’Emilia-Romagna si confermerà prima regione italiana per crescita davanti alla Lombardia, con un incremento del PIL stimato intorno all’1,9 per cento. 
    Venendo all’analisi del quarto trimestre 2017, il volume della produzione dell’industria in senso stretto, rispetto all’analogo periodo del 2016, è aumentato del 4,1% con una forte accelerazione riguardo al trimestre precedente e quello delle vendite del 4,7%.
    Allargando l’analisi all’intero anno, il 2017 si è chiuso con una crescita produttiva del 3,2% ben superiore all’1,5% del 2016, mentre il fatturato è salito del 3,6%, sostenuto dall’aumento del 4,2% del fatturato estero. L’incremento degli ordini è stato più contenuto (+3,2%).
    Tutti i settori hanno registrato un aumento della produzione: a fare da traino l’ampio aggregato delle industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto (+4,5%), la metallurgia e le lavorazioni metalliche (+4,0%); notevole l’accelerazione anche per l’industria alimentare (+2,6%). Qualche affanno per la moda
    Secondo l’indagine Istat, in Emilia-Romagna, l’occupazione dell’industria in senso stretto ha chiuso il 2017 con una flessione del 2,6%, dato su cui incidono vari fattori, dalla difficoltà di reperire figure professionali cercate dalle imprese alla progressiva automazione di alcune fasi del processo produttivo. Se però si guarda all’intera economia regionale il saldo è positivo, più 0,3% nell’anno 2017, e la disoccupazione è scesa al 6,5%.
    Nel 2017, il saldo fra iscrizioni e cessazioni dell’industria in senso stretto è stato negativo (-1,5%). Lieve tendenza negativa per le società di capitale (-0,3%), mentre è più sensibile il calo delle società di persone (-4,3%) e ditte individuali (-0,9%). Sono soprattutto i comparti della ceramica e del sistema moda a perdere imprese soprattutto società di persone: questo significa che il dato può essere letto anche positivamente se si associa a rafforzamento delle imprese esistenti.
    I dati Istat dell’export 2017 attestano una forte accelerazione delle esportazioni dell’industria emiliano-romagnola in senso stretto che sono ammontate a circa 58 miliardi e 508 milioni di euro, vale a dire un lieve aumento del 6,8%. 
    A livello settoriale, il risultato è da attribuire principalmente all’importante industria dei macchinari e delle apparecchiature (+30,3 per cento), seguito da metallurgia e prodotti in metallo (+11,4%).
    Riguardo ai mercati di sbocco, le imprese emiliano-romagnole hanno aumentato le vendite dei prodotti in tutto il mondo, con la sola eccezione dell’Africa. L’export si rivolge per due terzi all’Europa. Buona quindi l’accelerazione sui mercati europei (+7,9%) per il 65% del totale. Stessa tendenza, all’interno (+7,9%) per il mercato Ue (59,6%). In accelerazione le esportazioni verso la Russia (+14%), e tornano a crescere i mercati asiatici (+7,1%) e quelli americani (+6,8%). Verso la Cina è boom (+20,9%)
    Nel 2018, l’economia regionale (secondo gli scenari di previsione di Prometeia) dovrebbe registrare una crescita reale del 3,3% del valore aggiunto dell’industria in senso stretto, più elevata rispetto a quanto prospettato per l’Italia (+3,1%). 

    “Oggi nel manifatturiero possiamo cogliere segnali positivi. A fare la differenza non sono tanto dimensione di impresa o settore di attività, bensì la capacità di stare sui mercati, investire, essere all’interno di filiere. Sono le esportazioni e l’accelerazione del ciclo di investimenti a trainare la crescita dell’economia regionale, mentre i consumi delle famiglie, pur presentando qualche segnale, faticano ancora. – sottolinea il Vice Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Giorgio Tabellini – I dati presentano molte luci di un percorso di crescita, che dalle imprese driver più strutturate ha coinvolto poi quelle più piccole. C’è però qualche ombra perché diminuiscono le imprese e cala l’occupazione manifatturiera. Si tratta di un aspetto da tenere sotto osservazione nei prossimi mesi, per valutare quanto sia dovuto ad aggiustamenti congiunturali che si ridurranno di fronte al consolidarsi della ripresa, oppure quanto sia l’effetto di un cambiamento strutturale nel tessuto produttivo regionale”. 

    Anche a fine 2017 il credito bancario in Emilia-Romagna, secondo l’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha visto andamenti differenziati per settori e per destinazione dei finanziamenti. Accanto alla conferma della dinamica positiva dei finanziamenti alle famiglie consumatrici, i prestiti alle imprese hanno manifestato alcuni segnali di miglioramento.
    “Le condizioni di accesso al credito continuano ad essere favorevoli, con tassi d’interesse ancora straordinariamente bassi e un’offerta distesa, anche alla luce di una crescita economica ormai consolidata. – commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – Nel 2017 Intesa Sanpaolo ha erogato alle imprese emiliano-romagnole 1,7 miliardi di finanziamenti a medio lungo termine e 1,1 miliardi alle famiglie.”
    In particolare, a dicembre 2017 i prestiti alle imprese dell’industria hanno riportato un balzo del tasso di crescita a +4,9% a/a (al netto delle sofferenze), una dinamica che non si vedeva da metà 2011, dopo aver evidenziato un dato già leggermente positivo a settembre. L’andamento registrato in Regione risulta più forte rispetto al lieve recupero emerso a livello nazionale ma è possibile che il ritmo ritorni più moderato nei mesi successivi. D’altro canto, è proseguito l’incremento dei finanziamenti a medio-lungo termine destinati agli investimenti in macchine, attrezzature, mezzi di trasporto. In Emilia Romagna la crescita di tale tipologia di prestiti (+2,4% a fine 2017) si è avvicinata alla media nazionale (+2,3%), dopo essere stata più vivace nei trimestri precedenti. A livello provinciale, il trend dei prestiti per investimenti in macchinari è rimasto molto differenziato. Le dinamiche più robuste sono state registrate a Rimini e Modena, tenendo conto non solo del ritmo di crescita ma anche della sua persistenza. Alcune province come Bologna, Piacenza, Reggio Emilia e Parma sono apparse in frenata, altre si sono mostrate continuativamente più deboli, come Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna, che però a fine 2017 ha evidenziato un notevole rimbalzo.
    Una crescita robusta continua a caratterizzare i prestiti alle famiglie consumatrici che in media nel 2017 hanno segnato un ritmo dell’1,5%, ma di recente hanno manifestato un lieve rallentamento al +1,2% di fine 2017 e inizio 2018. Il ritmo sembra quindi essersi consolidato, dopo tre anni di crescita senza soluzione di continuità. I mutui residenziali, in particolare, hanno registrato un tasso di crescita ancora superiore al 2%, sebbene più moderato, pari a +2,1% a fine 2017 rispetto al +2,6% dei due trimestri centrali dell’anno per lo stock al netto delle sofferenze. In Emilia-Romagna i flussi lordi di mutui residenziali hanno totalizzato 3,9 miliardi nel 2017, in leggero calo rispetto all’anno prima (-2,8%), ma meno di quanto registrato a livello nazionale (-4%). La frenata del trend, evidenziata a partire dal 2° trimestre 2017, è dovuta soprattutto al calo delle surroghe e sostituzioni, ma anche i nuovi contratti sono risultati leggermente in riduzione. Questo andamento è correlato con la crescita più moderata delle compravendite immobiliari (+5,3% in Regione nel 4° trimestre 2017, +6,3% il dato nazionale), rispetto alla fase di forte accelerazione evidenziata nel 2016. A livello provinciale gli stock di mutui sono quasi tutti in crescita intorno al 2%, variando tra il +2,8% di Bologna, gli andamenti poco diversi dalla media regionale di Forlì-Cesena e Ravenna (entrambe +2,3%), Modena, Parma e Rimini (+2,2%), Piacenza (+2%), rispetto al ritmo più moderato di Reggio Emilia (+1,4%). Al contempo, persiste la debolezza di Ferrara, unica provincia ancora in negativo (-0,8%).
    Buone notizie per il sistema bancario dell’Emilia-Romagna vengono anche degli indicatori di qualità del credito, tutti in miglioramento. Il ritmo di emersione delle sofferenze delle imprese è rallentato significativamente nel 4° trimestre 2017, pur restando superiore alla media nazionale. In dettaglio, il tasso di ingresso in sofferenza delle imprese è sceso a 3,5%, un livello che non si vedeva da fine 2012, rispetto al 2,9% del dato nazionale. Nel caso delle famiglie consumatrici, il tasso di ingresso in sofferenza si è ridotto a 1,12% nel 4° trimestre, minimo da metà 2009, confermandosi sotto la media nazionale (1,21% il dato italiano, significativamente in calo sui trimestri precedenti). Non solo i flussi, ma anche gli stock di sofferenze sono risultati ulteriormente in riduzione. In particolare, in Emilia Romagna le sofferenze delle imprese sono scese a gennaio 2018 al 15% del totale dei prestiti al lordo delle rettifiche di valore, dal massimo di 17,5% raggiunto ad aprile 2017, restando su valori più bassi della media nazionale (15,8% a gennaio 2018).

    “Le previsioni per il primo semestre del 2018 mostrano un clima di fiducia positivo tra le imprese emiliano-romagnole – dichiara il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari – a conferma della tendenza positiva di crescita di fine 2017. Prosegue il processo di recupero degli investimenti, i consumi interni mostrano segnali di ripresa: le aspettative ottimistiche degli imprenditori lasciano intravedere ulteriori incrementi di attività nei prossimi mesi”.
    Le prospettive per il primo semestre dell’anno – rilevate da Confindustria Emilia-Romagna con la propria indagine semestrale su 590 imprese manifatturiere associate, per un totale di 57.000 addetti e circa 20,5 miliardi di euro di fatturato – mostrano buone aspettative per quanto riguarda produzione, ordini e occupazione, in miglioramento rispetto al clima registrato a metà 2017. Il 44% degli imprenditori intervistati si aspetta un aumento della produzione nella prima metà del 2018, il 45% una stazionarietà, con un saldo ottimisti-pessimisti di 33 punti, più alto di quello registrato a metà 2017 (24 punti).  Molto positive le aspettative sulla domanda, totale ed estera: per la prima oltre il 46% delle imprese intervistate si attende un aumento degli ordini, mentre per gli ordini esteri il 37% li prevede in aumento.
    Sul fronte del mercato del lavoro quasi un imprenditore su 4 si attende un aumento dell’occupazione, con un saldo ottimisti/pessimisti pari a + 16,5 punti (in aumento rispetto ai +12,2 punti di metà 2017). 
    Rispetto ai settori, saldi positivi nelle aspettative nella quasi totalità dei casi, più evidenti per chimica, meccanica, tessile e legno, sia per produzione sia per domanda attesa. Aspettative positive, ma più caute, nel settore dei mezzi di trasporto. 
    “Il clima di fiducia delle imprese dell’Emilia-Romagna è migliorato – sottolinea il Presidente regionale degli industriali –  grazie a diversi fattori, specie l’espansione a livello mondale, ma ci sono all’orizzonte instabilità geopolitiche, aumento del protezionismo e incertezze del quadro politico nazionale che possono incidere negativamente sulla crescita. In questo scenario gli industriali ribadiscono l’importanza delle infrastrutture strategiche per lo sviluppo, che non possono essere ostaggio di dispute elettorali o di continue strumentalizzazioni politiche. Penso al Passante, alla Cispadana, alla Tirreno Brennero e alle altre ben note opere prioritarie. Un altro punto fondamentale è la semplificazione: occorre sviluppare questa consapevolezza a livello di apparati amministrativi che ancora oggi sono diffidenti, e il livello decisionale e di Governo deve porre la semplificazione al primo posto nella sua agenda. Anche la nostra Regione deve spingere di più in questa direzione.
    Nei prossimi giorni – conclude il Presidente Ferrari – è prevista l’approvazione di un disegno di legge regionale in materia di valutazione d’impatto ambientale che recepisce una normativa nazionale e comunitaria. Si tratta di un’occasione utile per dare un segnale forte di concrete semplificazioni per le imprese, che chiedono due cose: rapidità nelle decisioni, certezza dei tempi e dell’applicazione delle norme e delle procedure”.

     

     

  • IL VIDEO E LE PRESENTAZIONI DEL SEMINARIO “TRASFORMAZIONE DIGITALE. DATA MANAGEMENT” – Parma, 21 febbraio 2018

    IL VIDEO E LE PRESENTAZIONI DEL SEMINARIO “TRASFORMAZIONE DIGITALE. DATA MANAGEMENT” – Parma, 21 febbraio 2018

     

    VAI AL VIDEO CON LE INTERVISTE AI RELATORI

     

    Il  21 febbraio si è svolto a Parma il seminario  “TRASFORMAZIONE DIGITALE DEI PROCESSI MANIFATTURIERI.  IL DATA MANAGEMENT PER LA CUSTOMIZZAZIONE DI MASSA DEL PRODOTTO“, realizzato nell’ambito del progetto SMARTI-ER, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e con il finanziamento dell’Unione europea-FSE.

    L’incontro, promosso e organizzato da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con l’Unione Parmense degli Industriali,  ha affrontato il tema del Data Management per la customizzazione di massa: come la fabbrica digitalizzata può supportare il processo di personalizzazione dei beni di consumo e la produzione personalizzata su vasta scala? Qual è il ruolo del Data Management nel riposizionamento della relazione con il cliente? Quale l’impatto sui processi aziendali e sui modelli decisionali? Come cambia la supply chain?

    Ha aperto i lavori il Direttore dell’Unione Parmense Industriali Cesare Azzali. Sono seguiti gli interventi di Orazio Stangherlin di ARCADIA e Mauro Marini, di Bologna Business School, che hanno illustrato rispettivamente i trend tecnologici 2018 e come la tecnologia possa apportare vantaggi competitivi agendo sulle operation aziendali. Sono poi intervenuti Massimo Bertolini, professore dell’Università di Parma, su SMILE-Digital Innovation Hub di Parma, e Lydia Montandon, di ATOS, sulla campagna europea di sensibilizzazione sui benefici della trasformazione digitale. L’evento si è concluso con una tavola rotonda, coordinata da Federico Fantacone di ARCADIA, a cui hanno partecipato Luca Tosini, Direttore tecnico di BORMIOLI ROCCO SPA, Pierpaolo Laveni, Responsabile tecnico, Ricerca e sviluppo GAMMA SPA e Simone Tosi, Direttore Stabilimento GLEM GAS SPA.

    L’incontro è stata l’occasione per presentare il progetto SMARTI-ER 4.0 promosso dal sistema regionale Confindustria e finanziato dall’Unione europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Piano “Verso Industria 4.0”, che offre alle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, corsi di formazione specialistica e di accompagnamento in azienda su ambiti strategici quali la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’economia circolare.

    L’iniziativa è inserita nel programma degli European Industry Days e della European Technology Transformation Week ed inserita nella campagna di diffusione della Commissione Europea.

     

    Per informazioni:
    Confindustria Emilia-Romagna – economico@confind.emr.it – tel. 051 3399940

     

  • VERSO INDUSTRIA 4.0:  IL PIANO DEL SISTEMA CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA PER 1.000 IMPRESE

    VERSO INDUSTRIA 4.0: IL PIANO DEL SISTEMA CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA PER 1.000 IMPRESE

     

    VAI ALL’AREA DEDICATA AL PIANO

     

    Il sistema Confindustria Emilia-Romagna promuove il Piano “Verso Industria 4.0”, un ampio programma per accompagnare le imprese nei processi di crescita e riposizionamento strategico delle filiere e dei sistemi produttivi in ottica Industria 4.0.

    Obiettivo del Piano è stimolare la trasformazione del modello di business della manifattura regionale e dei servizi alla produzione attraverso tre leve: la digitalizzazione del modo di produzione,  la competitività su scala globale e la circolarità delle risorse.

    Il programma, realizzato  con il finanziamento dell’Unione europea-FSE e della Regione Emilia-Romagna,  si compone infatti di tre Operazioni tra loro integrate:  SMARTI-ER 4.0 dedicato alla digitalizzazione, GLOBB-ER per l’internazionalizzazione e GREEN UP-ER  per l’economia circolare.

    I numeri sono importanti ed ambiziosi. Il Piano coinvolgerà circa 1.100 imprese di tutto il territorio regionale attraverso 16 seminari in tutto il territorio regionale,  e accompagnerà circa 700 imprese e 3.000 persone  ‒ tra imprenditori, manager e figure chiave aziendali ‒  con attività di formazione in aula e interventi di coaching in azienda per un totale di quasi 23.000 ore. Queste ultime azioni  saranno realizzate dai centri formativi di riferimento del sistema regionale Confindustria con il coordinamento di Formindustria Emilia-Romagna.

    Anche il valore economico dell’operazione è di tutto rilievo:  complessivamente quasi 3,5 milioni di euro di finanziamento,  per un’iniziativa della durata complessiva di 18 mesi.

    “Questo Piano  – ha dichiarato Maurizio Marchesini, Past President Confindustria Emilia-Romagna, in occasione della presentazione del Piano il 18 gennaio 2017 a Bologna  –  consentirà un investimento straordinario sulle competenze delle persone, un salto culturale e qualitativo di cui abbiamo grande bisogno.   Industria 4.0 richiede nelle imprese, anche piccole e medie, un deciso cambio di paradigma nelle strategie su processi produttivi, organizzazione aziendale, approccio alla clientela, accesso ai mercati e modelli di consumo.

    Le direttrici di crescita che abbiamo individuato insieme alla Regione, in sintonia con il Patto per il Lavoro –  prosegue Marchesini – sono tre: digitalizzazione, internazionalizzazione ed economia circolare. Con questo programma vogliamo dare una forte spinta alla crescita economica dell’Emilia-Romagna e accompagnare le imprese e le loro filiere a riposizionarsi, investire e rafforzare la propria competitività, facendo sì che le aziende leader facciano da traino dell’intera filiera in termini di strategie di sviluppo”.

    “Nel sistema manifatturiero italiano – ha sottolineato Luca Paolazzi, Direttore Centro Studi Confindustria – coesistono imprese con una performance eccellente in termini di produttività e di redditività. Costituiscono circa un quinto del totale. Un altro quinto è formato da imprese in difficoltà. Nel mezzo, la maggior parte delle aziende, molte delle quali possono ambire a fare quel salto culturale nella gestione strategica che è necessario per competere a livello globale e far pienamente proprie le nuove tecnologie digitali, nella forma più evoluta dell’Industria 4.0. Compito delle politiche e del sistema associativo è di aiutare queste ultime a compiere quel salto, che l’80% degli imprenditori intervistati per conto del CSC ritiene sia indispensabile, con politiche e azioni di accompagnamento. Il programma presentato oggi fa esattamente ciò ed è un esempio da emulare di cooperazione tra attori pubblici e attori privati, una buona dimostrazione di sistema Paese”.

    “Al centro dell’Industria 4.0   – ha concluso Patrizio Bianchi, Assessore Regione Emilia-Romagna al Coordinamento delle Politiche europee allo Sviluppo, Scuola, Formazione professionale, Università, Ricerca, Lavoro  –  non sono le tecnologie ma le persone, vero motore dei processi di innovazione. Per essere uno degli snodi cruciali di questa quarta rivoluzione industriale, come condiviso nel Patto per il Lavoro, occorre agire sulla capacità di innovazione e sulle competenze a partire da quelle di coloro che nelle imprese hanno la responsabilità di governare i processi di cambiamento.  Per questo abbiamo investito 10 milioni del FSE per vincere la sfida di riposizionare il nostro sistema economico-produttivo e competere a livello globale grazie ad una manifattura ad altissimo valore aggiunto, capace di coniugare la perfezione della tecnologia digitale con l’autenticità del pezzo unico, e rispondere così alla nuova domanda di beni sempre più personalizzati che l’aumento dell’estensione del mercato ha comportato”.

    I promotori del Piano rappresentano la comunità imprenditoriale e scientifica dell’Emilia-Romagna e del Paese:  le Confindustrie e Unioni Industriali della regione, Confindustria Ceramica, Ance Emilia-Romagna, il CSC-Centro Studi Confindustria, Assinform, Farmindustria, Federalimentare, Federchimica. Ucima, Ucimu, Prometeia, Sace, Simest, Bologna Business School, Centro di ricerca interuniversitario SEEDS, Cineca e tutte le Università della regione.

    Tutti questi soggetti fanno parte del Comitato di pilotaggio, che ha il compito di indirizzare l’attuazione del Piano e verificarne la rispondenza alle esigenze delle imprese.  La progettazione dell’iniziativa è stata condivisa con Federmanager Emilia-Romagna, CISL Emilia-Romagna e UIL Emilia-Romagna.

    L’attuazione del programma è accompagnata da un articolato piano di comunicazione e promozione, anche sul web e sui social media, per diffondere l’iniziativa al maggior numero possibile di imprese dell’Emilia-Romagna.

     

    LE VIDEO INTERVISTE DI PATRIZIO BIANCHI, MAURIZIO MARCHESINI E LUCA PAOLAZZI

     

    VAI ALL’AREA DEDICATA AL PIANO

     

     

  • LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “BIG DATA MANUFACTURING  NELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE DEI PROCESSI AZIENDALI”

    LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “BIG DATA MANUFACTURING NELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE DEI PROCESSI AZIENDALI”

     

     
    Il tema Big Data Manufacturing è stato il focus dell’incontro promosso da Confindustria Emilia-Romagna  il 24 ottobre 2017 a Modena, in collaborazione con Confindustria Emilia Area Centro,  nell’ambito del Piano “Verso Industria 4.0” per accompagnare le imprese nei processi di innovazione e sviluppo.
     
    Il seminario ha approfondito l’esigenza di utilizzare in modo più efficace le informazioni che transitano ogni giorno nell’organizzazione aziendale.  La quantità di dati creata e immagazzinata è in continua crescita, eppure solo una piccola percentuale viene analizzata. 
     
    Ad aprire l’incontro è stato Stefano Bossi, Ceo&Partner VEM Sistemi Confindustria Emilia Area Centro. Sono intervenuti, a seguire, Enrico Terenzoni, MED Industrial Product Leader Ernst&Young, che ha illustrato come guidare la trasformazione digitale nei processi industriali e Maurizio Sobrero, professore all’Università di Bologna e alla Bologna Business School, che ha presentato le competenze necessarie per Industry 4.0. Sono seguiti Matteo Golfarelli, professore all’Università di Bologna e alla Bologna Business School, che ha analizzato la questione Big Data e Filippo Forni, Responsabile Ricerca e Innovazione di Confindustria Emilia Area Centro, che ha presentato il servizio di Confindustria Emilia per l’Assessment 4.0 delle imprese. Infine la tavola rotonda, coordinata da Federico Fantacone di ARCADIA, a cui hanno partecipato Fabio Ferrari, Founder ENERGY WAY, e Stefano Da Col, Ceo ANALYTICS NETWORK.
     
    L’incontro è stata l’occasione per presentare il progetto SMARTI-ER 4.0, promosso dal sistema regionale Confindustria e finanziato dall’Unione europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Piano “Verso Industria 4.0”, che offre alle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, corsi di formazione specialistica e di accompagnamento in azienda su ambiti strategici quali la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’economia circolare. 
     
     
    Per informazioni::
    economico@confind.emr.it – tel. 051 3399940

     
     
     


    SMARTI-ER 4.0 SEMINARI – Operazione Rif. PA. N 2016-5456/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n. 1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8