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Categoria: Economia

  • CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA. BUONA RIPRESA, MA RAFFORZARE ATTRATTIVITÀ E INTERNAZIONALIZZAZIONE

    CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA. BUONA RIPRESA, MA RAFFORZARE ATTRATTIVITÀ E INTERNAZIONALIZZAZIONE

     

    Buona ripresa dell’economia regionale, in aumento produzione, vendite ed investimenti. Dalla Regione ci attendiamo che rafforzi le azioni per l’internazionalizzazione delle imprese e dia continuità alla Legge sull’attrattività
     

    Una tendenza positiva nella crescita della produzione, vendite e ordini che, segnando il migliore risultato dal secondo trimestre del 2011, conferma il ruolo trainante del settore manifatturiero.  Il sostegno della domanda estera dà un contributo molto rilevante, ma anche il mercato interno appare in recupero. 

    È questa l’istantanea dell’economia regionale che emerge dall’indagine congiunturale sul primo trimestre 2017 sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.

    Nel primo trimestre del 2017, il volume della produzione è aumentato del 2,4 per cento rispetto all’analogo periodo del 2016, con una buona accelerazione in rapporto ai tre mesi precedenti. 
    Così è anche per il valore delle vendite che ha messo a segno una crescita leggermente superiore (+2,8 per cento) rispetto alla produzione. L’andamento del fatturato estero ha mostrato una più decisa tendenza espansiva, con un incremento tendenziale del 3,5 per cento, in sensibile accelerazione rispetto al quarto trimestre 2016.

    Alla crescita di fatturato e produzione si è associato un andamento positivo del processo di acquisizione degli ordini, che ha mostrato un aumento tendenziale del 2,5 per cento, traendo beneficio dal mercato interno.
    Tutti i settori hanno registrato una tendenza positiva e in particolare un aumento della produzione. 

    Guidano l’espansione la metallurgia e le lavorazioni metalliche (+3,7 per cento), l’ampio aggregato delle industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto (+3,0 per cento), e, in misura più contenuta, l’industria alimentare (+2,7 per cento). Si ferma all’1,2 per cento la crescita della piccola industria del legno e del mobile, mentre si conferma al palo l’industria della moda (-0,1 per cento).

    La crescita produttiva ha interessato tutte le classi dimensionali, ma è apparsa ancora più marcata la correlazione positiva tra dimensione d’impresa e andamento congiunturale: per le imprese minori si è fermata all’1,1 per cento, mentre per le piccole imprese si è approssimato alla media dell’industria regionale (+2,1 per cento). L’incremento delle imprese medio-grandi (3,2 per cento) ha trainato quello dell’industria regionale. 
    Come attestano i dati Istat, nel primo trimestre 2017, si è accentuata la tendenza positiva delle vendite all’estero dell’Emilia-Romagna.

    Le esportazioni regionali di prodotti dell’industria manifatturiera hanno fatto segnare un notevole aumento (+9,2 per cento), rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, e sono risultate pari a oltre 14.213 milioni di euro. 

    A fare da traino i notevoli risultati sui mercati europei (+10,3 per cento). Quelle verso l’Unione europea (il 58,2 per cento del totale) hanno mostrato la stessa tendenza (+10,1 per cento). Sensibile l’accelerazione (+10,3 per cento) sul fondamentale mercato tedesco e, seppur più contenuta, su quello transalpino. Accelera ulteriormente la dinamica dell’export verso la Spagna e esplodono le vendite in Polonia (+31,3 per cento). Riaccelerano le esportazioni verso la Russia e ritornano alla crescita quelle sul mercato turco. La tendenza si inverte in positivo sui mercati americani (il 14,3 per cento delle esportazioni), con un incremento del 12,4 per cento. Tirano gli Stati Uniti e appare in rilancio il Brasile. Prosegue la tendenza positiva sui mercati asiatici, pari al 14,9 per cento dell’export regionale, che ha condotto a un aumento del 7,7 per cento. Notevole risultato verso la Cina (+34,9 per cento), è forte l’aumento sui mercati dell’Oceania, ampio il segno rosso su quelli africani.

    Secondo l’indagine Istat, nonostante un primo trimestre positivo, l’occupazione dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna ha chiuso il periodo considerato quasi a quota 484mila unità, con una flessione del 2,8 per cento, pari a oltre 14 mila unità, che va in contro tendenza sia rispetto all’andamento dell’occupazione complessiva in regione (+2,4 per cento). 

    Il risultato negativo è da attribuire sia agli occupati alle dipendenze, che sono risultati 444mila (-2,5 per cento, pari a oltre 11.400 unità) sia all’occupazione autonoma (ridotta del 6,2 per cento a quasi 40mila unità).
    Sulla base dei dati del Registro delle imprese, nel primo trimestre del 2017, le attive dell’industria in senso stretto regionale, che costituiscono l’effettiva base imprenditoriale del settore, a fine marzo 2017 risultavano 45.612 (pari all’11,3 per cento delle imprese attive della regione), con una diminuzione corrispondente a 459 imprese (-1,0 per cento), rispetto allo stesso mese dello scorso anno. L’andamento della demografia delle imprese riflette ancora, in misura nel tempo più contenuta, la pesante crisi subita dall’industria regionale. Nello stesso tempo, le imprese attive nell’industria in senso stretto in Italia hanno subito un’analoga riduzione (-1,0 per cento). 

    Riguardo alla forma giuridica, aumentano solo le società di capitale (+1,6 per cento), che sono giunte a rappresentare il 36,8 per cento delle attive dell’industria in senso stretto. 
    “L’indagine congiunturale relativa ai primi mesi del 2017 evidenzia segnali ancora confortanti di una fase di crescita che in Emilia-Romagna appare sempre più ampia e diffusa. Note di merito per i settori dell’agroindustria, del turismo e per l’export della nostra regione. Esistono ancora aree di difficoltà, specie per le imprese minori e per alcuni settori – dice il Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna Alberto Zambianchi – ma l’economia regionale nel suo complesso sta continuando progressivamente a superare le profonde ferite lasciate dalla crisi. L’accelerazione potrà essere ancora più decisa, se si proseguirà con convinzione nel valorizzare le competenze distintive dei settori e delle aziende. In particolare le Camere di Commercio continueranno a promuovere lo sviluppo, l’occupazione e il credito, muovendosi attraverso le filiere multisettoriali e facilitando le relazioni mirate a cogliere le tante opportunità offerte da un mercato sempre più globale. Le Camere di commercio, uscite dalla riforma nazionale che ne ha ridisegnato il numero e le competenze, ribadiscono il loro impegno a supporto delle imprese quali centri di programmazione dello sviluppo del territorio e delle economie locali”.

    A livello di sistema bancario, nei primi mesi del 2017 il credito in Emilia-Romagna, secondo l’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha confermato il dualismo osservato nel 2016, registrando un’ulteriore accelerazione dei prestiti alle famiglie mentre l’andamento di quelli alle imprese è rimasto sotto tono. In regione, la debolezza dei prestiti alle imprese continua a essere più accentuata che a livello nazionale ed è presumibile che sia connessa alle difficoltà di alcune banche locali. 

    Per i prestiti alle imprese, i primi mesi del 2017 hanno riportato una riduzione più contenuta, indicativa di un possibile miglioramento del trend (-1,9% in media nei primi quattro mesi del 2017 rispetto a -2,8% a/a nel 2016). A livello provinciale, Parma resta l’unica in crescita, Rimini e Modena migliorano, al contrario di Ravenna e Reggio Emilia, mentre Forli-Cesena e Ferrara si confermano tra i casi di maggior debolezza. Indicazioni positive vengono dai finanziamenti all’industria della Regione che nel 1° trimestre 2017 sono tornati marginalmente in crescita (+0,3% al netto delle sofferenze) mostrando un andamento migliore rispetto alla media nazionale per il 4° trimestre consecutivo. 
    Buone notizie continuano a giungere dai prestiti alle famiglie consumatrici che hanno proseguito nel trend di crescita con un’accelerazione nella prima parte del 2017 fino all’1,7% a/a registrato da febbraio ad aprile, rispetto all’1,4% di fine 2016. Questa dinamica, raggiunta in oltre due anni di crescita senza soluzione di continuità, è ai massimi da marzo 2012. I mutui residenziali, in particolare, hanno evidenziato un balzo del ritmo di crescita, con lo stock al netto delle sofferenze passato dal +1,3% a/a di dicembre 2016 al +2,4% di marzo 2017. È proseguito, infatti, il buon momento dei finanziamenti alle famiglie per acquisto abitazioni. In Emilia-Romagna i flussi lordi trimestrali hanno totalizzato quasi 1,1 miliardi nel 1° trimestre, con un nuovo balzo del tasso di crescita a +26% dopo il rallentamento emerso nel 2° semestre 2016. Tale dinamica risulta più che doppia rispetto alla media nazionale grazie all’eccezionale volume di erogazioni registrato da Rimini, al netto del quale la crescita sarebbe stata del 13,6%, ancora leggermente superiore al dato italiano (+11,5%). La dinamica complessiva è stata trainata in egual misura dai nuovi mutui e dalle surroghe e sostituzioni, tornate in crescita nel 1° trimestre dopo il calo emerso nel corso del 2016. Surroghe e sostituzioni hanno determinato un quinto delle erogazioni trimestrali, rispetto a poco più del 15% nel 2° semestre 2016. A livello provinciale gli andamenti sono quasi tutti in crescita ma differenziati, tra il forte balzo delle erogazioni trimestrali a Rimini (+190%), dopo un 2016 relativamente fiacco, e il flusso in calo di Ferrara. Anche Parma e Forlì-Cesena mostrano un recupero delle erogazioni (+36%) mentre la dinamica di Bologna risulta più moderata (+6,4%).
    “Il mercato bancario continua a registrare condizioni favorevoli di accesso al credito, con tassi d’interesse ancora straordinariamente bassi e un’offerta distesa, anche alla luce della ripresa economica. – commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – .Nel primo trimestre 2017 Intesa Sanpaolo ha erogato alle imprese emiliano-romagnole 343 milioni di finanziamenti a medio lungo termine e 184 milioni alle famiglie.”
    Il ritmo di emersione delle sofferenze delle imprese ha continuato a ridursi in Emilia-Romagna, restando più elevato della media nazionale ma riducendo le distanze. In dettaglio, nel 1° trimestre 2017 è sceso a 3,8% dal 4,1% di fine 2016 (dati annualizzati, 3,5% il dato nazionale), tornando sotto il 4% per la prima volta da inizio 2013. Nel caso delle famiglie consumatrici, il tasso di ingresso in sofferenza è rimasto stabile a 1,35% e saldamente sotto la media nazionale (1,56% il dato italiano, anch’esso invariato).

    La ripresa internazionale ha mostrato nella prima parte del 2017 una significativa solidità, che ha portato a modificare al rialzo le previsioni di crescita globale. Il Centro Studi Confindustria ha innalzato la stima di aumento del commercio globale dal 2,4% al 3,9%, con un PIL globale stimato in crescita nel 2017 del +2,9%.  Anche le previsioni sul PIL italiano sono state ritoccate all’insù: +1,3% nel 2017 rispetto al +0,8%. L’accelerazione si deve all’export, agli investimenti e ad un clima di fiducia ulteriormente migliorato: l’ottimismo delle imprese delle economie avanzate è tornato ai massimi dal 2005.

    “L’economia regionale – dichiara il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Maurizio Marchesini – si conferma in buona ripresa, con un incremento di produzione e vendite, e un export che nel primo trimestre ha segnato un +8,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le nostre imprese si sono dimostrate rapide e pronte a reagire all’incremento della domanda estera. Ci aspettiamo anche per il 2017 una conferma del differenziale positivo del PIL dell’Emilia-Romagna.

    La propensione agli investimenti risulta ancora in crescita. Il nostro sistema industriale si conferma reattivo e in grado di sfruttare al meglio gli strumenti messi a disposizione delle imprese: programmi, sostenuti con fondi europei e regionali, in tema di ricerca, innovazione, trasferimento tecnologico, in ambito energetico e ambientale, a sostegno delle imprese agroalimentari, nel campo del turismo e così ancora quelli per investimenti negli impianti produttivi, per i servizi innovativi e a sostegno delle start-up, più di 300 milioni di euro negli ultimi due anni.

    La Legge regionale, da noi fortemente voluta, che favorisce e sostiene l’attrattività delle imprese e i loro investimenti di rilievo regionale sta dando importanti risultati ed è il segno della vitalità del nostro territorio e delle imprese.
    Per questo – conclude il Presidente degli industriali dell’Emilia-Romagna –  abbiamo chiesto alla Regione, in occasione dell’assestamento di bilancio, di rafforzare l’impegno e gli stanziamenti per le attività di internazionalizzazione delle imprese, e dare continuità alla Legge sull’attrattività tramite l’apertura di un bando annuale, così da dare risposta alle numerose dimostrazioni di interesse da parte delle imprese”.

     

     

  • SEMINARIO “TRASFORMAZIONE DIGITALE. TECNOLOGIE, MODELLI DI BUSINESS E COMPETENZE” – Reggio Emilia 6 luglio 2017

    SEMINARIO “TRASFORMAZIONE DIGITALE. TECNOLOGIE, MODELLI DI BUSINESS E COMPETENZE” – Reggio Emilia 6 luglio 2017

     

    TRASFORMAZIONE DIGITALE DEI PROCESSI MANIFATTURIERI. QUALI TECNOLOGIE, MODELLI DI BUSINESS E COMPETENZE è stato il tema del seminario che si è svolto il 6 luglio 2017 a Reggio Emilia nell’ambito del Piano “Verso Industria 4.0”. 

    L’incontro fa parte di un ciclo di seminari sul tema della Fabbrica intelligente, che intende approfondire come l’affermarsi della digitalizzazione stia cambiando le regole del gioco per le aziende di ogni dimensione, all’interno e all’esterno della fabbrica, nonché percorsi e strategie da intraprendere per esplorare e sfruttare nuove fonti di creazione del valore che derivano dalla trasformazione digitale: nuovi modelli di business, investimenti nella formazione delle persone, capacità di gestione ed interpretazione dei dati. 

    Esperti e docenti universitari hanno illustrato gli sviluppi più recenti a livello europeo e nazionale sul tema della Fabbrica intelligente e le principali tecnologie guida di Industria 4.0 tra cui internet of things, advanced automation, additive manufacturing ed advanced human machine interface.  

    Dopo l’apertura dei lavori da parte del Vice Presidente di Unindustria Reggio Emilia Gian Nicola Albarelli, Maurizio Sobrero, professore dell’Università di Bologna e Bologna Business School, è intervenuto sul tema delle competenze necessarie per Industry 4.0 e Alessandro Garibbo di LEONARDO ha illustrato le principali tecnologie abilitanti e il modello di value chain all’interno di un’organizzazione aziendale. E’ seguita la tavola rotonda coordinata dal Founder&CEO di ARCADIA Orazio Stangherlin, in cui sono stati presentati cinque casi concreti di imprese reggiane, con l’intervento di Christian Fallini di EMMETI, Marco Righi di KAITEK, Stefano Morlini di RCF, Stefano Asioli di AZETA e Bernhard Konzet  di BLULINK.

    L’iniziativa, organizzata da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Unindustria Reggio Emilia,  è stata l’occasione per illustrare il programma SMARTI-ER 4.0, percorso di sensibilizzazione, formazione specialistica, accompagnamento e consulenza dedicato ai temi della digitalizzazione, finanziato dall’Unione Europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna.

     

    Per informazioni: economico@confind.emr.it 


    SMARTI-ER 4.0 SEMINARI Operazione Rif. PA. N 2016-5456/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n. 1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8
     

     

     

     

     

  • IL RAPPORTO EMILIA-ROMAGNA DELLA BANCA D’ITALIA

    IL RAPPORTO EMILIA-ROMAGNA DELLA BANCA D’ITALIA

     

    In Emilia-Romagna nel 2016 e nei primi mesi del 2017, secondo il Rapporto Emilia-Romagna presentato dalla Banca d’Italia sede di Bologna il 13 giugno 2017,  è proseguita la moderata crescita, sostenuta dalla domanda interna; l’export ha rallentato dopo due anni particolarmente positivi. In prospettiva, il consolidamento della ripresa potrebbe derivare dal rafforzamento della spesa per investimenti atteso dalle imprese nell’anno in corso.

    La produzione industriale è aumentata per il secondo anno consecutivo in quasi tutti i comparti, mentre la congiuntura nelle costruzioni è rimasta debole. Il settore terziario ha registrato una crescita moderata: i trasporti, il turismo e i servizi immobiliari hanno mostrato un miglioramento, le vendite al dettaglio sono invece leggermente diminuite.

    Il rallentamento della domanda mondiale ha frenato la crescita delle esportazioni. Negli ultimi anni la regione ha comunque recuperato in parte il calo della quota di commercio mondiale subìto durante gli anni della crisi, grazie soprattutto al mix di prodotti esportati; l’aumento delle vendite all’estero ha superato sia quello della sua domanda potenziale sia quello del commercio mondiale.

    Le prospettive di moderata crescita della domanda, gli incentivi agli investimenti e i bassi tassi d’interesse hanno sostenuto anche nel 2016 l’accumulazione di capitale, soprattutto nell’industria.

    Le previsioni  formulate dalle imprese segnalano per quest’anno investimenti in aumento, anche collegati a “industria 4.0”. La redditività delle imprese si è stabilizzata sui livelli del 2015; la capacità di autofinanziamento e la liquidità si sono mantenute elevate. La lunga recessione ha determinato l’uscita dal mercato delle imprese più vulnerabili, con un aumento della quota di quelle con elevata solidità economico-finanziaria.

    Dopo quattro anni di contrazione i prestiti bancari alle imprese si sono stabilizzati; permangono tuttavia andamenti molto differenziati fra settori e a seconda della dimensione e della rischiosità d’impresa. I prestiti sono ancora diminuiti per le piccole imprese, per quelle rischiose e in particolare per quelle delle costruzioni. Le condizioni di accesso al credito sono rimaste distese; le banche hanno continuato tuttavia a mantenere un atteggiamento più prudente nei confronti delle imprese dell’edilizia.

    L’espansione dell’attività produttiva ha favorito l’aumento dell’occupazione, che ha superato per la prima volta i livelli pre-crisi. Sono cresciute le assunzioni nette a termine, mentre quelle a tempo indeterminato sono rimaste pressoché invariate. Il tasso di disoccupazione si è ulteriormente ridotto, anche per i giovani, per i quali tuttavia continua a mantenersi su valori più elevati di quelli raggiunti prima della lunga recessione.

     

    VAI AL RAPPORTO COMPLETO 

     

     

     

  • LE INTERVISTE VIDEO SULLA “TRASFORMAZIONE DIGITALE” DELLE IMPRESE

    LE INTERVISTE VIDEO SULLA “TRASFORMAZIONE DIGITALE” DELLE IMPRESE

     

     

    LE INTERVISTE VIDEO AI RELATORI DEL SEMINARIO NELL’AMBITO DEL PROGETTO SMARTI-ER 4.0 DEL PIANO INDUSTRIA 4.0 – Ravenna, 9 maggio 2017

     

    TUTTE LE INFORMAZIONI SUL PIANO “VERSO INDUSTRIA 4.0”
    PER LE IMPRESE DELL’EMILIA-ROMAGNA 

     


    SMARTI-ER 4.0 SEMINARI Operazione Rif. PA N 2016-5456/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n.1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8

  • TRASFORMAZIONE DIGITALE: LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO DEL 9 MAGGIO A RAVENNA

    TRASFORMAZIONE DIGITALE: LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO DEL 9 MAGGIO A RAVENNA

     

    Si è svolto il 9 maggio 2017 a Ravenna il seminario “TRASFORMAZIONE DIGITALE DEI PROCESSI MANIFATTURIERI. NUOVE DIMENSIONI DI CREAZIONE DEL VALORE E CYBER SECURITY”, organizzato da Confindustria Emilia-Romagna nell’ambito del Piano “Verso Industria 4.0”.

    Il seminario, organizzato con la collaborazione di Confindustria Romagna, fa parte di un ciclo di incontri sul tema della Fabbrica intelligente, che intende approfondire come l’affermarsi della digitalizzazione stia cambiando le regole del gioco per le aziende di ogni dimensione, all’interno e all’esterno della fabbrica, nonché percorsi e strategie da intraprendere per esplorare e sfruttare nuove fonti di creazione del valore che derivano dalla trasformazione digitale: nuovi modelli di business, investimenti nella formazione delle persone, capacità di gestione ed interpretazione dei dati. 

    E’ stato dedicato un focus specifico al tema della sicurezza informatica e della protezione dei dati.  

    L’iniziativa è stata l’occasione per illustrare il programma SMARTI-ER 4.0, percorso di sensibilizzazione, formazione specialistica, accompagnamento e consulenza finanziato dall’Unione europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna, dedicato ai temi della digitalizzazione e riservato alle imprese emiliano-romagnole.

    Ad aprire l’incontro è stato Tomaso Tarozzi, Vice Presidente Confindustria Romagna con delega all’innovazione e internazionalizzazione.

    Sono seguiti gli interventi di Ruggero Contu di GARTNER sul tema “IoT-OT and IT Security Convergence”, il Direttore Scientifico dell’Executive Master in Design Business Innovation
    di Bologna Business School Flaviano Celaschi sul tema “Il campo da gioco di Industry 4.0 e gli specialisti dell’innovazione”,  Alessandro Garibbo di Technology Scouting Electronics Defence & Security Systems Leonardo sul tema ” Value chain, Tecnologie abilitanti e Cyber security” ed Enrico Annacondia di Ucimu-Sistemi per produrre e AITA-Associazione Italiana Tecnologie Additive che illustrerà “Un esempio di digitalizzazione della produzione manifatturiera: le tecnologie additive”.   

    Alla tavola rotonda, coordinata dal Founder&Ceo ARCADIA Orazio Stangherlin, hanno partecipato Dario Regazzoni di SAP, Gianluca Marchetti di MT e Giampaolo Morandi di BUCCI INDUSTRIES.

     

    Informazioni: economico@confind.emr.it

     

    NB.  Ulteriore documentazione sarà pubblicata nei prossimi giorni


    SMARTI-ER 4.0 SEMINARI Operazione Rif. PA. N 2016-5456/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n. 1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8

     

  • CONGIUNTURA IN EMILIA-ROMAGNA:  I SEGNI DELLA RIPRESA SI FANNO PIU’ EVIDENTI

    CONGIUNTURA IN EMILIA-ROMAGNA: I SEGNI DELLA RIPRESA SI FANNO PIU’ EVIDENTI

     

    Unioncamere Emilia-Romagna: “Trasformare i numeri positivi in vera ripresa dipenderà dalla capacità delle imprese e del governo del territorio di evolvere con la velocità e direzione della società in trasformazione, mantenendo un approccio critico”

    Intesa Sanpaolo: “Accelera il credito alle famiglie, grazie soprattutto ai mutui, ancora debole, ma in miglioramento, quello alle imprese. Forte disponibilità a finanziare gli investimenti delle imprese”

    Confindustria Emilia-Romagna: “Segni della ripresa più evidenti, vivacità internazionale, fiducia e investimenti. Le imprese mostrano intensità di reazione positiva. Restano rischi geopolitici e necessità di stabilità politica e istituzionale. Il Patto per il lavoro conferma la sua validità. Alla Regione chiediamo di rafforzare l’impegno per ricerca e innovazione, internazionalizzazione, competenze e semplificazione”

     

    Bologna, 4 aprile 2017 –  La strada per tornare ai livelli precedenti alla crisi è avviata e prevale la fiducia, perché per l’economia dell’Emilia-Romagna il 2016 è stato positivo, specie se confrontato con gli ultimi anni.
    I numeri, ancora di ridotta entità, non permettono di parlare di ripresa, ma, sommati tra loro, indicano una regione che ha saputo reagire imboccando il percorso giusto per affrontare le prossime sfide.

    È questa l’immagine che emerge dall’indagine congiunturale sul quarto trimestre e anno 2016, con previsioni 2017 sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.

    L’Emilia-Romagna ha chiuso il 2016 con una variazione del PIL, rispetto al 2015, del +1,4% e una previsione di crescita dell’1,1% nel 2017.
    Si conferma la forte vocazione manifatturiera che nel 2016 ha trainato ancora l’economia regionale.

    Nel quarto trimestre 2016, il volume della produzione dell’industria in senso stretto è aumentato dell’1,7 % e quello delle vendite del 2,1%, rispetto allo stesso periodo del 2015.
    Il bilancio dell’anno 2016 si è chiuso con un una crescita produttiva dell’1,5% – identica al 2015, mentre il fatturato, pure salito dell’1,5 %, è stato leggermente inferiore all’anno precedente (+1,8%). 
    L’incremento degli ordini è stato appena più modesto (+1,3%) rispetto al fatturato, ma comunque, seppur di poco, superiore al 2015 (+1,1%).
    Tutti i settori, con l’eccezione della moda (-0,9%), hanno registrato un aumento della produzione: la metallurgia e le lavorazioni metalliche (+1,3%), la piccola industria del legno e del mobile (+1,9%), l’ampio aggregato delle industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto (+2,1%), e le “altre industrie” (+2,0%), limitato invece per l’industria alimentare (+0,8%). 

    Secondo l’indagine Istat, in Emilia-Romagna, l’occupazione dell’industria in senso stretto ha chiuso il 2016 con una flessione dello 0,7%, pari a 3.800 unità, se però si guarda all’intera economia regionale il saldo è positivo, più 2,5% nell’anno 2016, pari a 49 mila occupati in più. 
    La cassa integrazione mette in archivio un 2016 in aumento con un ammontare totale di 43 milioni e 669 mila ore autorizzate, vale a dire +3,2%.

    Nel 2016, il saldo fra iscrizioni e cessazioni dell’industria in senso stretto è stato negativo (-1,7%). Ad aumentare sono solo le società di capitale, mentre sensibile è il calo delle società di persone e ditte individuali. Tengono le imprese straniere e le femminili.

    I dati Istat dell’export 2016 attestano una dinamica meno intensa, conseguenza della frenata del commercio mondiale. Tuttavia, le esportazioni dell’industria emiliano-romagnola in senso stretto sono ammontate a circa 54 miliardi e 761 milioni di euro, vale a dire un lieve aumento dell’1,3 per cento, rispetto all’anno precedente in linea con quelle nazionali (+1,2%). 

    Emerge una sensibile differenziazione dei risultati settoriali. Il segno meno campeggia per i mezzi di trasporto (-5,3%), quindi su quelle della piccola industria del legno e del mobile e dell’aggregato delle industrie chimiche, farmaceutiche, della gomma e materie plastiche (a causa dei farmaceutici). Al contrario, in positivo, l’industria dei prodotti dei minerali non metallici (ceramica e vetro) e l’insieme di apparecchiature elettriche, elettroniche, medicali e di misura, oltre che, in seconda battuta quelle delle industrie della moda. Più lenta crescita, ma comunque superiore alla media, delle vendite estere della industria delle macchine e apparecchiature a fornire il più ampio contributo allo sviluppo dell’export manifatturiero regionale.

    Riguardo ai mercati di sbocco, a fare da traino alle esportazioni, l’Unione europea (+5,5 per cento) specie la Francia (+5,1%) e la Spagna (+11,8%), e in seconda battuta la Germania, nonostante una crescita limitata al 3,2 %. Segno rosso al di fuori dell’Unione, in Turchia (-7,1%), e negli altri continenti, in America (-6,5%), per le difficoltà nel fondamentale mercato statunitense (-9,4%), e in Asia (-2,4 per cento), che risente dell’andamento negativo nei Paesi produttori di petrolio, nonostante una buona crescita sul mercato cinese e su quello indiano.

    Nel 2017 l’economia regionale (secondo gli scenari di previsione di Prometeia) dovrebbe registrare una crescita reale del 1,8% del valore aggiunto dell’industria in senso stretto, più elevata rispetto a quanto prospettato per l’Italia (+1,3%).

    “I tratti comuni delle imprese manifatturiere che sono cresciute continuando a creare occupazione e fatturato, sono riconducibili a tre aspetti. Primo: investimenti, in particolare in macchinari, attrezzature, ma anche in capitale umano perché puntare sul costo del lavoro più basso non è efficace. Secondo: forte legame con il territorio e la comunità d’appartenenza, pur seguendo traiettorie di sviluppo globali. Terzo: l’appartenenza a filiere, aperte alla contaminazione con altri comparti, secondo un processo di ibridazione. Inoltre le imprese di successo mantengono un ruolo strategico all’interno delle filiere stesse, un primato garantito da competenze distintive che le rendono difficilmente sostituibili – sottolinea il Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi – Il percorso seguito – investimenti, internazionalizzazione, filiere, radicamento territoriale – va nella stessa direzione di Industria 4.0. Dobbiamo guardare avanti, essere digitali, come richiesto da Industria 4.0 potrebbe non essere sufficiente, occorre “pensare digitale”, vale a dire portare all’interno delle imprese, ma anche della governance del territorio, le logiche che caratterizzano le piattaforme digitali. Si tratta innanzitutto di un salto culturale, significa abbandonare logiche dall’alto verso il basso a favore di strategie co-create coinvolgendo i clienti e i consumatori”.

     

    A livello di sistema bancario, sul finire del 2016 e a inizio 2017 il credito in Emilia-Romagna, secondo l’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha registrato un’accelerazione dei prestiti alle famiglie mentre l’andamento di quelli alle imprese è rimasto sotto tono. In regione questo dualismo continua a essere più accentuato che a livello nazionale. 

    Per i prestiti alle imprese, il 2016 si è chiuso con un calo prossimo alla media dell’anno mentre l’esordio del 2017 ha riportato una riduzione più contenuta, indicativa di un possibile miglioramento del trend (-2,8% a/a la media 2016 e -1,9% a gennaio 2017).

    A ciò si contrappone la buona dinamica dai prestiti alle famiglie consumatrici che hanno proseguito nel trend di crescita con un’evidente accelerazione del ritmo nel 2° semestre 2016 fino all’1,4% a/a di dicembre e al +1,5% di gennaio 2017. Questa dinamica, raggiunta in due anni di crescita senza soluzione di continuità, è ai massimi da marzo 2012. I mutui residenziali, in particolare, hanno consolidato il trend di crescita (lo stock al netto delle sofferenze è passato dal +0,1% a/a di fine 2015 al +1,3% di dicembre 2016). è proseguito, infatti, il buon momento dei finanziamenti alle famiglie per acquisto abitazioni, sebbene la dinamica sia risultata in frenata dopo il periodo di forte espansione da settembre 2014 a metà 2016. In Emilia-Romagna i flussi lordi trimestrali hanno totalizzato 4 miliardi nel 2016, in aumento rispetto ai 3,5 del 2015. La dinamica è stata trainata dai nuovi mutui, mentre surroghe e sostituzioni sono risultate in calo, pari a solo il 15% delle erogazioni del 4° trimestre 2016, una percentuale in riduzione rispetto all’anno precedente così come osservato a livello nazionale. Il trend dei nuovi mutui è correlato con la buona dinamica delle compravendite di immobili residenziali, in crescita del 20% a/a in Emilia Romagna nel 4° trimestre 2016, più della media nazionale.

    Il mercato bancario continua a registrare condizioni favorevoli di accesso al credito, con tassi d’interesse ancora straordinariamente bassi e un’offerta distesa. Tuttavia, il ritmo di emersione delle sofferenze delle imprese è rimasto elevato in Emilia-Romagna, dove il tasso di ingresso in sofferenza ha cominciato a ridursi solo nel 2° semestre 2016 (scendendo a 4,1% a fine 2016 dal 4,4% del 1° semestre; dati annualizzati), seguendo con ritardo il trend nazionale. A causa di questa diversa velocità di riduzione, l’indice dell’emersione delle sofferenze delle imprese dell’Emilia-Romagna da cinque trimestri è sopra la media italiana. Nel caso delle famiglie consumatrici, invece, il tasso di ingresso in sofferenza è saldamente sotto la media nazionale (1,34% nel 4° trimestre 2016 rispetto a 1,56% del dato italiano), mostrando anch’esso una tendenza in calo.

    “Il credito in Emilia-Romagna continua a registrare segnali positivi nei finanziamenti alle famiglie, tanto che Intesa Sanpaolo nel 2016 ha registrato una crescita di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. Tale trend di crescita prosegue nei primi mesi del 2017 – commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo –. Per Intesa Sanpaolo, in controtendenza rispetto al sistema, continua il trend di crescita anche nella domanda di credito da parte delle imprese. Nel 2016 Intesa Sanpaolo ha erogato alle imprese emiliano-romagnole 1.773 milioni di finanziamenti a medio lungo termine, con una crescita del 4,8% rispetto al 2015. Da sottolineare l’importante contributo agli investimenti delle imprese, grazie all’iniziativa di Intesa Sanpaolo a valere sulla legge di stabilità 2016 che ha consentito di erogare in Emilia-Romagna oltre 218 milioni di finanziamenti.”

     

    “Il clima di fiducia delle imprese dell’Emilia-Romagna è migliorato  – dichiara il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Maurizio Marchesini – grazie a diversi fattori: lo scenario mondiale che mostra segnali di accelerazione, la dinamica della produzione industriale nazionale in graduale risalita e la reazione positiva del sistema produttivo ad una serie di interventi di politica industriale messi in campo dal Governo, come superammortamento, credito d’imposta per la ricerca, Patent Box, Fondo Centrale di Garanzia. Le aziende, anche grazie agli strumenti del Piano nazionale Industria 4.0, stanno affrontando la sfida della digitalizzazione della manifattura. Sul piano internazionale, però, i rischi legati alle misure protezionistiche potrebbero spingere al ribasso le prospettive di crescita del commercio globale, indebolite anche dall’incertezza geopolitica dovuta ad elezioni importanti in Europa e agli esiti di Brexit e delle presidenziali americane”.

    Le prospettive per il primo semestre dell’anno – rilevate da Confindustria Emilia-Romagna con la propria indagine semestrale su 669 imprese manifatturiere associate, per un totale di 56.920 addetti e circa 20,2 miliardi di euro di fatturato –  mostrano un miglioramento delle aspettative delle imprese più solide rispetto ai semestri precedenti, per quanto riguarda produzione, ordini e occupazione. 
    In sintesi, per quanto riguarda la produzione il 40,3% degli imprenditori intervistati si aspetta un aumento, il 46,8 una stazionarietà e il 12,9 una riduzione.  Il saldo ottimisti-pessimisti è di +27,3 punti, in netto aumento rispetto a quanto registrato a metà 2016 (+14,2 punti).  

    Gli ordini totali sono previsti in crescita dal 42,9% delle imprese (stabili il 43,4% e in calo il 13,7%) con un saldo ottimisti-pessimisti pari a +29,2 punti, in deciso aumento rispetto ai 15,8% registrato  l’anno scorso. Gli ordini esteri sono attesi in aumento dal 41,% degli intervistati e stazionari dal 48,5%, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a +32,2 punti (era +15,5 punti a metà 2016). 

    Un imprenditore su cinque si attende un aumento dell’occupazione, con un incremento del saldo ottimisti-pessimisti pari a +13,6 punti (in netto aumento rispetto ai +6,3% di metà 2016). 

    “Investimenti, ricerca e innovazione, internazionalizzazione e formazione – afferma il Presidente Marchesini –  sono i quattro ambiti in cui le imprese dell’Emilia-Romagna hanno mostrato vivacità e impegno. Tutto ciò ha trovato stimolo nelle politiche industriali della Regione, che ha dato tempestiva attuazione a quanto condiviso nel Patto per il Lavoro e ai programmi operativi dei Fondi strutturali. Nel 2017 occorre rafforzare le risorse negli ambiti più strategici, in particolare ricerca e innovazione e internazionalizzazione, sollecitando il mondo del credito ad una partnership e un sostegno rafforzato. Un’attenzione particolare va riservata alle azioni per l’attrattività messe in campo dalla Regione con la Legge 14/2014 e ad accelerare la semplificazione istituzionale, amministrativa e procedurale come elemento indispensabile e comune a tutte le azioni di politica industriale”.    

    “Per riprendere un solido percorso di crescita – conclude il Presidente regionale degli industriali –  servono però stabilità politica e istituzionale e riforme amministrative:. Il nostro Paese non sembra andare in questa direzione, se si pensa ad esempio al semplicistico intervento di abolizione dei voucher e alla riconferma del regime di responsabilità oggettiva e solidale negli appalti tra privati”.

     

     

     

  • INDUSTRIA 4.0: LE VIDEOINTERVISTE DEL SEMINARIO “FABBRICA INTELLIGENTE E TECNOLOGIE ABILITANTI”

    INDUSTRIA 4.0: LE VIDEOINTERVISTE DEL SEMINARIO “FABBRICA INTELLIGENTE E TECNOLOGIE ABILITANTI”

     

    Pubblichiamo le videointerviste ai relatori  del seminario  FABBRICA INTELLIGENTE E TECNOLOGIE ABILITANTI,  organizzato il 20 marzo 2017 a Bologna da Confindustria Emilia-Romagna nell’ambito del Piano VERSO INDUSTRIA 4.0  per accompagnare le imprese nei processi di innovazione e sviluppo.

    Si tratta del primo di un ciclo di seminari che approfondiranno il tema della Fabbrica intelligente (digitalizzazione della manifattura) e delle principali tecnologie abilitanti (internet of things, advanced automation, additive manufacturing, advanced human machine interface).    

    Il seminario ‒ al quale hanno partecipato oltre 150 rappresentanti di imprese ‒ è stata l’occasione per presentare il progetto SMARTI-ER 4.0, promosso dal sistema regionale Confindustria e finanziato dall’Unione europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna, che mette a disposizione delle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, corsi di formazione specialistica e di accompagnamento in azienda.  Il Progetto fa parte del Piano VERSO INDUSTRIA 4.0, che comprende anche GLOBB-ER dedicato all’internazionalizzazione e GREEN UP-ER per l’economia circolare.

    Sono intervenuti all’incontro, organizzato in collaborazione con BBS-Bologna Business School, il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Maurizio Marchesini,  il Dean di BBS Massimo Bergami, la Research Director di Gartner Federica Troni,  il Founder&Ceo di Arcadia Orazio Stangherlin, il Direttore Executive MBA Bologna Business School Andrea Lipparini, il Responsabile Servizio Technology Scouting Electronics Defence & Security Systems di Leonardo Alessandro Garibbo, il Direttore MCE Divisione software di MCM  Giuseppe Fogliazza e il General Manager di Datalogic Cosimo Capuzzello.

     

    VAI ALLA DOCUMENTAZIONE PRESENTATA IN OCCASIONE DEL SEMINARIO 

     

  • LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “FABBRICA INTELLIGENTE E TECNOLOGIE ABILITANTI” – Bologna, 20 marzo 2017

    LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “FABBRICA INTELLIGENTE E TECNOLOGIE ABILITANTI” – Bologna, 20 marzo 2017

     

    L’incontro “Fabbrica intelligente e tecnologie abiltanti”, che si è svolto il 20 marzo a Bologna in collaborazione con Bologna Business School, è il primo di un ciclo di seminari che approfondirà il tema della Fabbrica intelligente (digitalizzazione della manifattura) e delle principali tecnologie abilitanti (internet of things, advanced automation, additive manufacturing, advanced human machine interface).    
     
    Insieme ad esperti e docenti universitari ‒  Massimo Bergami, Federica Troni, Orazio Stangherlin, Andrea Lipparini, Alessando Garibbo ‒ si è analizzato come l’affermarsi della Fabbrica intelligente stia cambiando le “regole del gioco” per le aziende di tutte le dimensioni, l’impatto di tali fenomeni all’interno e all’esterno della fabbrica, i percorsi e le strategie da intraprendere per esplorare e sfruttare nuove fonti di creazione del valore che derivano dalla trasformazione digitale: nuovi modelli di business, investimenti nella formazione delle persone, capacità di gestione ed interpretazione dei dati.    

    Sono seguite le testimonianze di due aziende già attive nell’approccio Industria 4.0 ‒  Datalogic e MCM  ‒ per conoscere esperienze e punti di vista di realtà in cui questo cambiamento ha preso avvio. 

    L’iniziativa fa parte del Piano del sistema Confindustria Emilia-Romagna “VERSO INDUSTRIA 4.0”, è realizzata con il finanziamento dell’Unione europea-FSE e della Regione Emilia-Romagna. che mette a disposizione delle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, attività di formazione e di accompagnamento su ambiti strategici per il futuro quali la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’economia circolare.

     

    LE VIDEOINTERVISTE AI RELATORI

     

    Pubblichiamo la nota stampa e un estratto delle presentazioni proiettate in occasione dell’incontro.

    Per maggiori informazioni:
    economico@confind.emr.it


    SMARTI-ER 4.0 SEMINARI Operazione Rif. PA. N 2016-5456/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n. 1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8