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Categoria: Education

  • MANAGERIALITÀ FEMMINILE: SURVEY PER IL PROGETTO FONDIRIGENTI PER LO SVILUPPO DI NUOVI MODELLI  DI GOVERNANCE NELLE IMPRESE

    MANAGERIALITÀ FEMMINILE: SURVEY PER IL PROGETTO FONDIRIGENTI PER LO SVILUPPO DI NUOVI MODELLI DI GOVERNANCE NELLE IMPRESE

     

    Nell’ambito del Progetto “MANAGERIALITÀ FEMMINILE – Strumenti di analisi per lo sviluppo di nuovi modelli di governance nelle imprese italiane”, promosso da Fondirigenti, con il contributo di Federmanager e Confindustria Emilia-Romagna, e realizzato da Formindustria, insieme a Nomesis, Cis Unindustria Reggio Emilia, Forpin, Cisita Parma, Nuova Didactica, Fondazione Aldini Valeriani, Assoform Romagna e Il Sestante Romagna in qualità di partners progettuali, è in corso un’analisi per cercare di individuare le dinamiche favorevoli o bloccanti la costruzione di un contesto aziendale women friendly e quali azioni di miglioramento si possono mettere in campo.

    Per partecipare all’indagine invitiamo a compilare entro il 15 novembre il questionario disponibile online (durata prevista massimo 10 minuti) al link 
    https://nomesis.limequery.com/679465?lang=it

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    Managerialità femminile: al via un progetto per lo sviluppo di nuovi modelli
    di governance nelle imprese italiane

    Promosso da Fondirigenti, in collaborazione con Federmanager Emilia-Romagna e Confindustria Emilia-Romagna, con l’obiettivo di promuovere una cultura organizzativa “women friendly

    La managerialità femminile è stata riconosciuta come un valore aggiunto in molti contesti lavorativi, ma nonostante questa maggiore consapevolezza, la percentuale di donne che ricoprono ruoli dirigenziali di alto livello rimane oggi ancora estremamente contenuta. La nuova iniziativa strategica promossa da Fondirigenti si pone l’obiettivo di analizzare in modo approfondito questo tema, valutandone le opportunità di sviluppo, gli elementi che ne bloccano la diffusività, rischi ed opportunità, per individuare il modello più idoneo per accrescere e far fiorire la governance al femminile, la valorizzazione e l’inclusione.

    La creazione di un ambiente di lavoro inclusivo e maturo, dove le donne possano sviluppare capacità manageriali e crescere professionalmente, è strettamente collegato all’evoluzione di un modello di impresa che necessita di una nuova visione e di nuove competenze per comprendere e valorizzare la diversità di genere quale elemento strategico per il business. L’intento della ricerca sarà dunque quello di individuare un set di indicatori in grado di evidenziare dinamiche favorevoli o bloccanti la costruzione di un contesto aziendale women friendly e definire un modello di assessment aziendale, partendo dall’analisi di best practices europei e nazionali, per l’identificazione in azienda di aree di competenza da sviluppare, attività formative/profili, azioni per lo sviluppo di una cultura organizzativa inclusiva sul tema del diversity management al femminile.

    L’iniziativa è realizzata anche grazie al contributo di Federmanager Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna, Formindustria, insieme a Nomesis sas, Cis Unindustria Reggio Emilia, Forpin, Cisita Parma, Nuova Didactica, Fondazione Aldini Valeriani, Assoform Romagna, Il Sestante Romagna in qualità di partners progettuali. Il progetto, articolato in più fasi, prevede il coinvolgimento di 50 imprese e 60 tra dirigenti, imprenditori, donne manager, donne aspiranti e potenziali manager che operano in imprese di diverse dimensioni, settori merceologici, filiere e diverse realtà territoriali della regione Emilia-Romagna. La ricerca si colloca nell’ambito delle iniziative strategiche promosse dal Fondo, per migliorare le professionalità dei manager su ‘temi chiave’ della gestione d’impresa.

    “La scelta di dedicare un’iniziativa specifica alla managerialità femminile risponde a un impegno da tempo portato avanti da Fondirigenti – spiega Massimo Sabatini, direttore generale del Fondo leader in Italia per il finanziamento della formazione dei dirigenti – Le donne dirigenti costituiscono infatti uno straordinario patrimonio di competenze e di capacità, ancora pienamente da valorizzare e un POTENZIALE acceleratore di competitività in questa fase economica così complessa.

    Uno studio di Fondirigenti ha dimostrato infatti che investire nella formazione delle donne dirigenti sembra fornire una spinta alla produttività delle imprese che lo fanno. Per dare ad un numero ampio di imprese l’opportunità di sfruttare questa spinta, abbiamo dedicato alla leadership al femminile uno specifico Avviso 2/2022, che ha dimostrato la crescente attenzione delle imprese su questi temi”.

    Tuttavia, secondo l’osservatorio di Fondirigenti, la quota di donne manager in formazione sul totale dei dirigenti, è ancora limitata, sebbene in leggera crescita negli ultimi anni, E RESTA largamente insufficiente, per effetto di un accesso ancora limitato alla formazione continua e di una ridotta presenza femminile nei ruoli chiave. “Con questa nuova iniziativa – conclude Sabatini – cerchiamo perciò di saperne di più, imparando anche dalle buone prassi nazionali ed internazionali, e provando al tempo stesso a fornire al complesso del sistema produttivo del Paese, modelli di competenze manageriali e output concreti immediatamente applicabili e replicabili nel complesso del nostro sistema produttivo”.

     

    Per informazioni
    Maddalena Santoro – maddalena.santoro@cis-formazione.it 

     

  • IL 78% DEI PROFILI TECNICI È DIFFICILE DA REPERIRE. GLI ITS OTTIMA OCCASIONE PER I GIOVANI

    IL 78% DEI PROFILI TECNICI È DIFFICILE DA REPERIRE. GLI ITS OTTIMA OCCASIONE PER I GIOVANI

     

    Le imprese richiedono professionalità tecniche: il 78% dei profili tecnici è difficile da reperire per le aziende dell’Emilia-Romagna
    Gli ITS dell’Emilia-Romagna formano competenze professionali molto richieste dall’industria

    Bologna, 6 ottobre 2023

     

    Le imprese dell’Emilia-Romagna hanno un crescente bisogno di competenze professionali. Il 52 per cento delle figure richieste dal sistema produttivo regionale – secondo una recente analisi di Unioncamere Emilia-Romagna Excelsior – è difficile da reperire e la difficoltà sale al 78 per cento per i profili ad alta specializzazione.

    Tra i profili più difficili da trovare, secondo l’indagine, ci sono tecnici informatici, telematici e delle comunicazioni (73 per cento di difficile reperimento), tecnici nella gestione dei processi produttivi di beni e servizi (70 per cento), tecnici in campo ingegneristico (68 per cento).

    «La distanza tra le competenze richieste e quelle offerte è sempre più alta − sottolinea Corrado Beldì, Delegato di Confindustria Emilia-Romagna per il Capitale Umano  – ed è particolarmente critica in settori strategici per la nostra regione.  Per affrontare le sfide della transizione digitale e ecologica le imprese cercano collaboratori con competenze tecniche in grado di adottare soluzioni innovative e creative. Per questo come imprenditori sosteniamo attivamente gli ITS-Istituti tecnici superiori e le lauree professionalizzanti, che offrono ai giovani ottime possibilità di un’occupazione qualificata e una successiva crescita professionale».

    In Emilia-Romagna, anche grazie al forte impegno della Regione, saranno avviati a breve 58 percorsi di ITS che sono progettati e realizzati in stretta collaborazione con le imprese e le Università: l’85 per cento dei giovani trova un lavoro qualificato dopo questi percorsi.

    In sintesi, gli ITS in Emilia-Romagna formano tecnici superiori nei settori: Meccanica, meccatronica, motoristica, packaging, ICT e industrie creative, Agroalimentare, Territorio, energia, costruzioni, Turismo e benessere, Logistica e mobilità, Nuove tecnologie della vita.

     

    Tutte le informazioni sul sito https://itsemiliaromagna.it/ 

     

     

  • LA PRESIDENTE SASSI “CON GLI ITS I GIOVANI TROVANO UN LAVORO QUALIFICATO”

    LA PRESIDENTE SASSI “CON GLI ITS I GIOVANI TROVANO UN LAVORO QUALIFICATO”

     

    La Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi, intervistata da Gazzetta di Parma, ha affermato che «Per i giovani gli istituti tecnici superiori sono un importante strumento per entrare nel mondo del lavoro: l’85% dei diplomati trova un lavoro qualificato dopo questi percorsi. Anche per gli imprenditori sono strategici, perché si agganciano alle traiettorie di sviluppo tecnologico e produttivo e rappresentano un importante luogo di attrazione dei talenti.

    Oggi siamo di fronte ad un mismatch altissimo tra richiesta e offerta di lavoro, particolarmente critico in alcuni settori. Nel prossimo biennio in Emilia-Romagna, anche grazie al convinto impegno della Regione, saranno avviati 56 percorsi. Gli Its rivestono un ruolo cruciale perché, assieme alle lauree professionalizzanti, sono in grado di curvare i contenuti formativi alle esigenze di professionalità del mercato del lavoro Mi auguro di vedere tanti giovani interessati ad iscriversi alla prima scadenza di ottobre».

     

    L’intervista integrale è disponibile sullo Speciale Its pubblicato dalla Gazzetta di Parma il 16 settembre 2023

  • CORRADO BELDI’  “ITS OPPORTUNITA’ PER I GIOVANI, PROFESSIONI DEL FUTURO”

    CORRADO BELDI’ “ITS OPPORTUNITA’ PER I GIOVANI, PROFESSIONI DEL FUTURO”

     

    Il Delegato Capitale umano di Confindustria Emilia-Romagna Corrado Beldì, intervistato da Gazzetta di Parma, ha affermato che «Per vincere le sfide del futuro le imprese devono avere risorse umane sempre più qualificate. Torniamo a parlare di domanda e offerta di lavoro. Si intersecano due annosi problemi: uno è di carattere demografico, perché purtroppo abbiamo meno giovani rispetto al passato. L’altra questione riguarda le competenze, perché è necessario orientare maggiormente le persone verso le professioni tecnico-scientifiche.

    Esiste ancora un numero troppo elevato di giovani che hanno terminato gli studi e non hanno un’occupazione e spesso ciò dipende da percorsi di studio non adeguati alla domanda. L’invito accorato alle famiglie è di spingere i ragazzi verso le professioni del futuro. Gli Its, ad esempio, rappresentano una grande chance per entrare nel mondo del lavoro. La ragione è semplice: sono percorsi di studio costruiti grazie alla collaborazione tra il sistema delle imprese e la Regione Emilia-Romagna».

     

    L’intervista integrale è su Gazzetta di Parma dell’8 settembre 2023

  • LA FORMAZIONE NELLE IMPRESE DELL’EMILIA-ROMAGNA CON FONDIMPRESA | FOCUS ORGANIZZATO DA ORIONE – Organismo bilaterale Confindustria ER CGIL CISL UIL ER

    LA FORMAZIONE NELLE IMPRESE DELL’EMILIA-ROMAGNA CON FONDIMPRESA | FOCUS ORGANIZZATO DA ORIONE – Organismo bilaterale Confindustria ER CGIL CISL UIL ER

     

    La formazione in Emilia-Romagna oltre le difficoltà
    In poco più di due anni Fondimpresa ha formato 141.000 lavoratori di 8.100 imprese emiliano-romagnole

    Bologna, 4 luglio 2023 –  Tra il 2021 e il 30 aprile di quest’anno 141 mila lavoratori di oltre 8.100 imprese dell’Emilia-Romagna hanno partecipato a corsi formativi finanziati da Fondimpresa, Fondo interprofessionale per la formazione continua costituito da Confindustria e CGIL CISL e UIL.

     

    Tra il 2021 e il 30 aprile 2023 i piani formativi presentati dalle imprese emiliano-romagnole hanno permesso di realizzare oltre 2 milioni di ore di formazione per un valore complessivo di oltre 85 milioni di euro

    Le imprese dell’Emilia-Romagna aderenti a Fondimpresa, il maggiore tra i Fondi interprofessionali, sono oltre 12.600, con quasi mezzo milione di occupati.  Il Fondo consente di utilizzare le risorse dello 0,30% del monte salari tramite due strumenti: gli Avvisi nazionali e il Conto Formazione di ogni azienda. 

    Sono alcuni dei dati illustrati in occasione dell’incontro “Protagonisti delle transizioni” organizzato oggi a Bologna da Orione, Organismo bilaterale per la formazione costituito da Confindustria e CGIL, CISL e UIL dell’Emilia-Romagna.

    Si evidenzia una grande vivacità delle piccole imprese: il 53% delle imprese che hanno organizzato corsi di formazione con Fondimpresa ha meno di 50 dipendenti. Quasi il 91% dei lavoratori esprime soddisfazione sull’utilità della formazione e sulla trasferibilità nell’attività lavorativa delle conoscenze apprese.

    La fase di forte trasformazione vissuta dalle imprese, a partire dalle innovazioni necessarie per perseguire gli obiettivi di digitalizzazione e sostenibilità, ha subìto un’ulteriore accelerazione anche in conseguenza dell’importante incremento dei costi dell’energia e delle materie prime.

    In questo scenario, ormai caratterizzato da transizioni continue, si evidenzia una sempre maggiore sinergia tra le componenti formative tecniche e trasversali. L’obiettivo è far crescere professionalmente a 360 gradi i lavoratori, che diventano così detentori e portatori di risorse distintive, in particolare competenze, capacità, abilità, da trasferire e condividere in azienda.

    Le attività formative puntano a soddisfare i fabbisogni derivanti dall’innovazione introdotta o in via di introduzione e dalle sue ripercussioni a livello organizzativo. Ne consegue anche che i responsabili aziendali sono sempre più impegnati ad anticipare i prevedibili fabbisogni formativi in funzione delle transizioni in atto a livello aziendale.

    Le competenze più richieste dalle imprese riguardano le soft skills sulla gestione di situazioni incerte e di organizzazioni aziendali sempre più articolate e complesse, ad esempio responsabilità su processi e risultati, capacità di comunicazione.  In questo quadro, emerge l’esigenza di implementare e rafforzare le competenze manageriali e di coordinamento anche per sostenere le necessarie flessibilità gestionali, come project management e gestione dei conflitti.

    Le criticità emerse nel 2022 – in particolare la guerra russo-ucraina e l’aumento dei costi di energia e materie prime – hanno rafforzato i processi di riorganizzazione interna verso la digitalizzazione, l’efficientamento energetico e la ricerca di nuovi mercati, con un conseguente aumento della formazione su competenze digitali, commerciali e inerenti l’impatto ambientale di prodotti e processi.

    L’incontro è stato introdotto da Daniele Botti e Roberto Rinaldi, rispettivamente Presidente e Vicepresidente di Orione, che hanno illustrato l’andamento di Fondimpresa in Emilia-Romagna e i risultati rilevati nell’ambito delle attività di monitoraggio realizzate.  

    In seguito si è tenuta una tavola rotonda dedicata ad una riflessione sul rapporto tra le più recenti transizioni e i fabbisogni di competenze e professionalità, a cui hanno partecipato Federico Garavaldi, HR Plant Manager di SMEG, Filippo Caltabiano, Head of People & Culture di Fiege Logistics Italia, Samantha Metalli, Chief Operations Officer di ONIT, e i componenti RSU Claudia Betti di Walvoil, Ivan Pelizzari di Marazzi e Rosa D’Ambrosio di Parmalat.

    È poi intervenuta Francesca Bergamini, Responsabile del Settore Educazione, Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Emilia-Romagna.

    Ha concluso i lavori il Direttore Generale di Fondimpresa Elvio Mauri.

     

     

  • 4 luglio 2023 |  PROTAGONISTI DELLE TRANSIZIONI – Incontro organizzato da Orione e Fondimpresa

    4 luglio 2023 | PROTAGONISTI DELLE TRANSIZIONI – Incontro organizzato da Orione e Fondimpresa

     

    PROTAGONISTI DELLE TRANSIZIONI
    Martedì 4 luglio 2023 ore 10.30
    Bologna, via Barberia 13 –  Sede Orione e Confindustria Emilia-Romagna

     

    Il 4 luglio alle ore 10.30 si terrà a Bologna, in via Barberia 13,  l’incontro “Protagonisti delle transizioni” organizzato da Orione, Organismo bilaterale per la formazione costituito da Confindustria Emilia-Romagna e CGIL, CISL e UIL dell’Emilia-Romagna.

    L’iniziativa sarà l’occasione per approfondire i temi della formazione continua e diffondere i risultati dell’attività di Fondimpresa nella regione.

    Quest’anno il focus sarà dedicato al tema delle transizioni e delle competenze necessarie, dando spazio alle esperienze di rappresentanti di imprese e lavoratori che si misurano quotidianamente con i cambiamenti in atto. 

     

    PROGRAMMA

     

    Introduzione ai lavori
    Daniele Botti, Presidente Orione

     

    I risultati di Fondimpresa in Emilia-Romagna
    Roberto Rinaldi, Vice Presidente Orione

     

    Tavola rotonda

    Transizioni e competenze

    Federico Garavaldi, HR Plant Manager Smeg

    Filippo Caltabiano, Head of People & Culture Fiege Logistics Italia

    Samantha Metalli, Chief Operations Officer Onit

    Claudia Betti, RSU Walvoil

    Ivan Pelizzari, RSU Marazzi

    Rosa D’Ambrosio, RSU Parmalat

     

    Intervento
    Francesca Bergamini, Responsabile Settore Educazione, Istruzione, Formazione, Lavoro della Regione Emilia-Romagna

     

    Conclusioni
    Elvio Mauri, Direttore Generale Fondimpresa

     

    Modera: Giuseppe Pilloni, giornalista E’ tv-Rete 7

     

     

    Per informazioni e adesioni
    t.termanini@rete.fondimpresa.it
    051 0195511

     

  • Competenze per l’industria del futuro: focus a R2B l’8 giugno 2023

    Competenze per l’industria del futuro: focus a R2B l’8 giugno 2023

     

    Competenze per l’industria del futuro: come le imprese stanno affrontando la sfida della trasformazione digitale e sostenibile

    8 giugno 2023  presso R2B, Bolognafiere
     

     

    Focus organizzato da CERR – Confindustria Emilia-Romagna Ricerca
    in collaborazione con Confindustria Piacenza, Unione Parmense degli Industriali, Unindustria Reggio Emilia, Confindustria Emilia Area Centro, Confindustria Romagna

    Il workshop si è concentrato sulla costruzione delle competenze necessarie per l’industria del futuro, in un contesto di trasformazione digitale e sostenibile. Saranno presentate le esperienze di alcune piccole e medie imprese che hanno già intrapreso questo percorso.

    C’è stata inoltre l’opportunità di conoscere i servizi che il sistema Confindustria mette a disposizione del tessuto produttivo del territorio in questo ambito.

     

    Per informazioni
    ricerca@confind.emr.it 

     

     

     

  • PROGETTO CREI-AMO L’IMPRESA |  OTTO SCUOLE PREMIATE PER L’IMPEGNO NELLA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D’IMPRESA INNOVATIVI E LEGATI AL TERRITORIO

    PROGETTO CREI-AMO L’IMPRESA | OTTO SCUOLE PREMIATE PER L’IMPEGNO NELLA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI D’IMPRESA INNOVATIVI E LEGATI AL TERRITORIO

     

    Gli istituti scolastici dell’Emilia-Romagna premiati dal Progetto Crei-amo l’impresa promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria regionale

     

    Bologna, 6 giugno 2023 –  Si è conclusa l’edizione 2022-23 del progetto CREI-AMO L’IMPRESA! promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna con il sostegno dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna e la collaborazione della rappresentanza regionale dell’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco.

    L’iniziativa, giunta alla ventiquattresima edizione, ha l’obiettivo di far vivere agli studenti l’esperienza dell’impresa, a partire dall’ideazione sino alla messa a punto di un business plan dettagliato in ogni aspetto della vita aziendale, con il coordinamento dei docenti e la supervisione dei giovani imprenditori in qualità di tutor.

    Hanno partecipato 8 istituti secondari superiori dell’Emilia-Romagna.  Negli anni l’iniziativa ha coinvolto complessivamente circa 3.800 studenti di tutte le province dell’Emilia-Romagna.

    «CREI-AMO L’IMPRESA – ha dichiarato il Presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna Ivan Franco Bottoni   è un progetto regionale al quale teniamo molto perché ci consente di incontrare tanti giovani e avvicinarli alla cultura d’impresa e all’autoimprenditorialità, che saranno utili per costruire il loro futuro. Gli studenti e i loro docenti hanno presentato progetti d’impresa di grande qualità. Non è scontato, in un anno complesso come questo: l’impegno e la responsabilità sono valori fondamentali nel mondo del lavoro, che ha bisogno di giovani motivati e proattivi come questi».

    «Il progetto “Crei-amo l’impresa!” − ha sottolineato il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna Stefano Versari integra in modo efficace l’offerta formativa, contribuendo a potenziare le competenze degli studenti chiamati a cimentarsi in pratiche d’impresa.  Si tratta di una metodologia didattica che contribuisce anche allo sviluppo di competenze trasversali e in particolare dell’autoimprenditorialità. La modalità laboratoriale, inoltre, sollecita il protagonismo dei ragazzi, con ciò contribuendo anche allo sviluppo di competenze di auto-orientamento, in linea con gli obiettivi delle recenti Linee Guida per l’orientamento emanate dal Ministero, in vigore dal prossimo anno scolastico».

    Si è classificato primo il progetto CELLBEEPLANET presentato dall’Istituto Carlo Emilio Gadda di Langhirano (Parma), che intende produrre packaging alimentari ecologici e compostabili al 100% realizzati con materiali vegetali come nanocristalli di cellulosa, cera d’api e il micelio ottenuto dalla radice dei funghi.

    Si è distinto per attinenza alle vocazioni e alle opportunità del territorio il progetto GREEN SPLASH dell’Istituto San Colombano di Bobbio (Piacenza) che prevede la realizzazione di un centro termale ecosostenibile nel territorio e di esperienze di degustazione di cibi biologici locali.

    La Giuria ha premiato per l’originalità il progetto CHAMELEON dell’Istituto Enrico Fermi di Modena, che prevede la personalizzazione di felpe con l’utilizzo di patch adesivi originali e rimovibili.

    Ha vinto il premio per la realizzabilità e utilità il progetto STYLE THE RAG presentato dall’Istituto Piero Gobetti di Scandiano (Reggio Emilia): un’azienda che produce abbigliamento fashion con tessuti ecosostenibili.        

     La Giuria ha premiato per attinenza al settore/prodotto/servizio dell’impresa oggetto della visita aziendale il progetto PRINTECO ideato dall’Istituto Fermo Corni di Modena: una stampante laser ecosostenibile in grado di trasformare i granuli di plastica riciclata e riutilizzare gli scarti di produzione.         

    Quanto alla qualità delle challenges il progetto premiato è stato A.P.E. presentato dall’Istituto Pier Crescenzi Pacinotti Sirani di Bologna: una App che connette i giovani per condividere attività, sport, tempo libero e conoscere il territorio.

    Si è distinto per la qualità della presentazione il progetto GREEN BOX presentato dall’Istituto Guarini di Modena: una stazione di deposito e ricarica per i monopattini elettrici, costruita in legno e acciaio.

    Si è aggiunta una menzione speciale che la Giuria ha voluto attribuire al progetto SOFTWARE CUISINE ideato dall’Istituto Giovanni Agnelli di Cesenatico (Forlì-Cesena): un software culinario per vivere l’esperienza della ristorazione in modo interattivo

    Sono intervenuti, oltre al Presidente regionale dei Giovani Imprenditori Ivan Franco Bottoni, il  Dirigente dell’Ufficio IV dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna Giovanni Desco, la coordinatrice del progetto e Vice Presidente regionale Beatrice De Gaspari, la rappresentante  dei Giovani Imprenditori Confindustria Emilia Centro Francesca Villani, la rappresentante dell’Associazione Giovani per l’Unesco Coordinamento Emilia-Romagna Francesca Fecoli e la delegata dell’Ufficio Scolastico Regionale Chiara Scardoni.

    L’iniziativa si svolge nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e orientamento (ex alternanza scuola-lavoro), in quanto il tempo impiegato per la realizzazione dei business plan può essere valutato come tale, sulla base delle intese con le scuole.

    Alla classe vincitrice assoluta è stato assegnato un premio in buoni per l’acquisto di libri. Gli istituti hanno ricevuto gli attestati offerte da Tecnostudi e i gadget offerti da Franco Cosimo Panini.

    L’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco, partner di Crei-amo l’impresa dal 2018 con il coordinamento Emilia-Romagna, supporta le attività della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco nel campo dell’educazione, scienza, cultura e comunicazione, promuovendone progetti, valori e priorità nelle comunità locali attraverso la partecipazione attiva dei giovani.

     

    Nella foto:  la classe dell’Istituto Carlo Emilio Gadda di Langhirano (Parma)

     

     

  • WEBINAR ORIONE |  Fondimpresa ha formato 174.000 lavoratori di 9.400 imprese emiliano-romagnole

    WEBINAR ORIONE | Fondimpresa ha formato 174.000 lavoratori di 9.400 imprese emiliano-romagnole

     

    WEBINAR ORIONE |  LA FORMAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA TRA PRESENTE E FUTURO

    In due anni e mezzo Fondimpresa ha formato 174.000 lavoratori di 9.400 imprese emiliano-romagnole

     

    Bologna, 30 novembre 2022 –  Tra il 2020 e il 31 agosto di quest’anno 174 mila lavoratori di oltre 9.400 imprese dell’Emilia-Romagna hanno partecipato a corsi formativi finanziati da Fondimpresa, Fondo interprofessionale per la formazione continua costituito da Confindustria e CGIL CISL e UIL che consente di utilizzare le risorse dello 0,30% del monte salari tramite due strumenti: gli Avvisi nazionali e il Conto Formazione di ogni azienda. 

    Le imprese dell’Emilia-Romagna aderenti a Fondimpresa, il maggiore tra i Fondi interprofessionali, sono circa 12.600, con quasi mezzo milione di occupati.  Tra il 2020 e il 31 agosto 2022 i piani formativi presentati dalle imprese emiliano-romagnole hanno consentito di realizzare oltre 2,3 milioni di ore di formazione per un valore complessivo di oltre 93 milioni di euro. 

    Sono alcuni dei dati illustrati in occasione dell’incontro “La formazione in Emilia-Romagna tra presente e futuro” organizzato oggi a Bologna da Orione, Organismo bilaterale per la formazione costituito da Confindustria e CGIL, CISL e UIL dell’Emilia-Romagna.

    Si evidenzia una grande vivacità delle piccole imprese: il 53% delle imprese che hanno organizzato corsi di formazione con Fondimpresa ha meno di 50 dipendenti. Il 91% dei lavoratori esprime soddisfazione sull’utilità della formazione e sulla trasferibilità nell’attività lavorativa delle conoscenze apprese.

    La fase di forte trasformazione che le imprese stanno vivendo, a partire dalle innovazioni necessarie per perseguire gli obiettivi di digitalizzazione e sostenibilità, ha subìto un’ulteriore accelerazione a causa della pandemia e, più recentemente, dell’importante incremento dei costi dell’energia e delle materie prime.

    In questo scenario le imprese sono impegnate a rafforzare le competenze digitali indispensabili per ottimizzare i processi e sviluppare il modello di business. Le nuove competenze tecnico-specialistiche riguardano tecnologie robotiche, Big Data e Analytics, Internet of Things, in linea con il Piano Impresa 4.0.

    Le competenze trasversali e soft skills leadership, problem solving, team working − sono sempre molto richieste ed emergono, soprattutto dopo la pandemia, nuove esigenze formative legate all’organizzazione aziendale e allo sviluppo dello smart working, nonché all’acquisizione di soft skills sulla gestione di una situazione incerta e di una organizzazione del lavoro sempre più flessibile, ad esempio la formazione su stress lavoro correlato e benessere lavorativo.  Inoltre, l’urgenza di reagire sul piano organizzativo ha messo in luce la necessità di competenze manageriali e di coordinamento per una gestione flessibile delle attività aziendali.

    L’incontro è stato introdotto da Daniele Botti e Roberto Rinaldi, rispettivamente Presidente e Vicepresidente di Orione, che hanno illustrato l’andamento di Fondimpresa in Emilia-Romagna e i risultati rilevati nell’ambito delle attività di monitoraggio realizzate.  

    A seguire è stata avviata una riflessione, affidata ai Segretari regionali di CGIL, CISL e UIL e al Delegato di Confindustria Emilia-Romagna per il Capitale Umano, circa le sfide da affrontare nel campo della formazione per dare risposte adeguate ai fabbisogni di competenze del territorio, anche grazie all’azione sinergica delle programmazioni di Fondimpresa, FSE+ e PNRR.

    «Le imprese continuano a manifestare serie difficoltà nel soddisfare i propri fabbisogni di professionalità − sottolinea Corrado Beldì, Delegato di Confindustria Emilia-Romagna per il Capitale Umano  – e gli imprenditori faticano a reperire le figure professionali che cercano. Dobbiamo continuare a rafforzare l’impegno a tutti i livelli per sfruttare al meglio le molte risorse che abbiamo a disposizione. Ci troviamo anche di fronte ad una sfida demografica particolarmente importante, che ci impone di intensificare gli sforzi per una maggiore partecipazione al lavoro di soggetti come le donne e i NEET. In questo quadro, dobbiamo pensare a politiche e interventi per attrarre giovani da altre regioni. È fondamentale poi continuare ad investire anche da parte della Regione sulla formazione continua dei lavoratori».

    «Tra una decina di anni il 30% dei lavori di oggi non ci sarà più − dichiara il Segretario generale di CGIL Emilia-Romagna Massimo Bussandri −. La formazione diventerà quindi ancora più cruciale, soprattutto per affrontare tre grandi trasformazioni che ci attendono: quella energetica, digitale e green. Un cambiamento che richiederà nuove competenze per entrare e restare nel mercato del lavoro. La formazione oggi ha tre grandi strumenti a disposizione: il Fondo sociale europeo, il Pnrr e il programma Gol (Garanzia occupabilità del lavoratori). Solo un rapporto sempre più virtuoso ed efficiente tra Regione, sindacato e associazioni datoriali riuscirà a definire l’importanza strategica di questi strumenti così da affrontare senza timori un modello di sviluppo destinato a cambiare».

    «È il capitale umano la chiave di volta per lasciarci alle spalle questi anni di crisi e guardare con nuove prospettive al futuro», afferma il Segretario generale della CISL Emilia-Romagna Filippo Pieri.  Non potranno esserci crescita e sviluppo senza innovazione, ma non potrà esserci innovazione senza formazione. Serve un salto culturale. La formazione deve diventare il fulcro su cui sviluppare politiche istituzionali e contrattuali che puntino a una costante riqualificazione delle professionalità e, nello stesso tempo, a una moderna idea di partecipazione. Occorre cambiare passo usando al meglio le risorse previste dal PNRR e dai tanti altri strumenti a disposizione, rafforzando la complementarietà di azione tra gli stessi, con una chiara individuazione delle aree di competenza e con un coinvolgimento dei diversi soggetti interessati, a partire dal livello aziendale/territoriale. Un’ assunzione di responsabilità da parte di tutti che può trovare una corretta sintesi in un Patto per le competenze. Un’intesa che potrebbe così garantire l’accesso alla formazione anche a realtà più piccole e meno strutturate».

    «L’incertezza e la flessibilità continuano a caratterizzare il mondo del lavoro che non solo non ha ‘assorbito’ i contraccolpi della pandemia, ma ora si trova a fronteggiare l’instabilità internazionale −  osserva il Segretario confederale UIL Emilia-Romagna  Massimo Zanirato − . Soprattutto da parte delle pmi, rileviamo l’esigenza di un’offerta formativa “costruita su misura” allo scopo di agganciare le sfide tecnologiche che si prospettano. Digitalizzazione, informatica e transizione sono le chiavi di volta per un mercato del lavoro che ancora oggi, purtroppo, offre poche opportunità stabili, in particolare per donne e giovani. Ecco perché occorre individuare nuove proposte formative affinché le persone trovino un’occupazione specializzata in settori strategici come quelli del terziario, della logistica, dell’edilizia e dell’agroalimentare. Questo tenuto conto della sicurezza sul lavoro che, per noi, è prioritaria. Con i fondi del Pnrr, governativi e regionali, la nostra comunità si gioca una chance importante del suo futuro».

    «I dati presentati oggi dimostrano che il nostro ecosistema economico sta investendo in modo deciso sulla transizione digitale e sostenibile anche attraverso la formazione delle competenze − dichiara  Vincenzo Colla, Assessore allo Sviluppo Economico, Green Economy, Formazione e Lavoro della Regione Emilia-Romagna −. La Regione ha individuato nella conoscenza e nei saperi un asset strategico di sviluppo e nel sessennio che si è aperto metterà a disposizione 100 milioni all’anno per il sistema dell’istruzione e formazione, perché senza le teste e senza l’intelligenza delle mani non si creano buoni manufatti. Con il programma nazionale GOL abbiamo inoltre avviato la profilazione ed accompagnamento di neet, delle donne e dei soggetti fragili verso una qualificazione e riqualificazione delle competenze, trasformando i centri per l’impiego in centri di comunità, per incrociare domanda e offerta di lavoro. E abbiamo bisogno di un nuovo orientamento che coinvolga famiglie e scuole, oltre che il sistema delle imprese, per indirizzare i nostri giovani verso le discipline STEM. Il mercato del lavoro sta cambiando rapidamente e come Regione siamo impegnati in prima linea per accompagnare le imprese nella qualità e creare lavoro buono».

    «La formazione continua −  conclude Annamaria Trovò, Vice Presidente Fondimpresa   – è uno strumento essenziale per programmare e pianificare il futuro, specie in un momento come questo  Fondimpresa si muove già da tempo lungo due direttrici promuovendo la formazione di competenze connesse all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale. La sfida più attuale che ci troviamo ad affrontare è certamente quella di riqualificare nel futuro prossimo migliaia di lavoratori, con un focus attento anche all’ageismo e al gender gap, per consentire loro di rimanere sul mercato del lavoro, assicurando competenze adeguate ed evolute che garantiscano occupabilità e competitività a lavoratori ed aziende».

     

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