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Categoria: Focus

  • KLIMAHOUSE BUSINESS MATCH |  Incontri B2B il 28 e 29 gennaio 2021

    KLIMAHOUSE BUSINESS MATCH | Incontri B2B il 28 e 29 gennaio 2021

     

    La rete Enterprise Europe Network, di cui Confindustria Emilia-Romagna è parte, organizza un evento on line di matchmaking il 28 e 29 gennaio 2021 dedicato alla filiera dell’edilizia efficiente e sostenibile.

    Si terrà nell’ambito della fiera Klimahouse di Bolzano, una delle principali fiere internazionali del settore che quest’anno si svolgerà in modalità digitale.

    L’iniziativa “KLIMAHOUSE BUSINESS MATCH” prevede 2 giornate di incontri individuali virtuali, da realizzarsi attraverso la piattaforma online dell’evento, tra imprese edili e imprese della filiera delle costruzioni, architetti, ingegneri, e altre figure professionali del settore, finalizzate a sviluppare collaborazioni commerciali, tecniche e di ricerca a livello internazionale.

    Principali settori target:

    • Materiali per le costruzioni
    • Impianti elettrici, fotovoltaici, idraulici
    • Sistemi di riscaldamento
    • Materiali isolanti
    • Finestre / porte
    • Progettazione digitale
    • Efficienza energetica per gli edifici
    • Verde per pareti e tetti
    • Smart house e domotica
    • Costruzioni in legno e legname
    • Sistemi di condizionamento
    • Illuminazione
    • Edifici modulari e prefabbricati

     

    La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione entro il 27 gennaio 2021 tramite l’apposita piattaforma on line: https://klimahouse-business-match-2021.b2match.io/   

    All’atto della registrazione è necessario indicare Confindustria Emilia-Romagna come Support office per beneficiare del nostro supporto gratuito alla partecipazione all’evento.

    Per maggiori informazioni sulle modalità di iscrizione, in allegato la scheda riassuntiva dell’iniziativa.

     

    Simpler – Enterprise Europe Network
    Confindustria Emilia-Romagna

    Via Barberia 13, 40123 Bologna (Italy)
    simpler@confind.emr.it
    Tel. +39 051 33.99.940-960

     

  • LE PROPOSTE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA PER LA RIPARTENZA DELLA REGIONE E DEL PAESE

    LE PROPOSTE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA PER LA RIPARTENZA DELLA REGIONE E DEL PAESE

     

    Confindustria Emilia-Romagna ha lanciato 25 proposte per la ripartenza e lo sviluppo della regione collegate al Progetto Traiettoria 2030, riprogettate in seguito alla crisi sanitaria ed economica conseguente al Covid-19.

    Traiettoria 2030, promosso insieme a tutte le Associazioni Industriali dell’Emilia-Romagna, Ance Emilia-Romagna e Confindustria Ceramica, ha individuato le priorità per rendere l’Emilia-Romagna più competitiva partendo da un’analisi − realizzata con la collaborazione scientifica di Prometeia − in base a quattro pilastri: benessere e qualità della vita, capitale umano, imprese e innovazione, reti internazionali.

    La crisi sanitaria ed economica conseguente alla pandemia ha disegnato uno scenario di recessione internazionale senza precedenti su tutti i fronti (PIL mondiale – 3,4%; Italia – 8,5%; Emilia-Romagna – 7,0%).  I tanti interventi per la ripresa di cui si sta discutendo, a partire dal Recovery Fund, presentano incognite importanti in termini di entità economica e realizzabilità concreta.

    «Dobbiamo, in questo contesto di forte incertezza − ha dichiarato il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari –   cercare di cambiare le potenzialità di crescita del nostro Paese.  La gravità della situazione è tale che non abbiamo margine di errore. Dobbiamo pensare ad una strategia di medio e lungo termine e investire nelle aree strategiche capaci non solo di riaccendere il motore della crescita, ma anche costruire uno sviluppo duraturo. Dobbiamo investire in modo intelligente le risorse che, mai come oggi, i vari livelli di governo metteranno a disposizione. Le imprese sono pronte a lavorare con la Regione per aiutare il Governo a costruire la strategia e la progettualità per la futura programmazione europea a partire dal Recovery Fund».

    «Una regione come l’Emilia-Romagna, che ha performance migliori del resto del Paese − ha aggiunto il Vice Presidente di Confindustria regionale Alessandro Curti  – ha un onere doppio: contribuire con un ruolo da traino allo sviluppo del Paese e allo stesso tempo accelerare ulteriormente per non perdere terreno rispetto alle regioni più competitive con cui ci confrontiamo tutti i giorni sui mercati».

    Da tutto ciò scaturiscono le 25 proposte di policy degli industriali dell’Emilia-Romagna, con alcuni interventi di effetto immediato da attuare subito e altri di carattere più strutturale che si inseriscono in una visione di medio-lungo periodo.

    Le linee strategiche su cui lavorare sono: semplificazione, innovazione e digitalizzazione, e sostenibilità.

    Innanzitutto occorre agire complessivamente attuando una vera e propria azione di semplificazione amministrativa per agevolare l’attività delle imprese, rilanciare tutto il potenziale di crescita dell’economia, liberando le energie positive del territorio.  Bisogna togliere e non aggiungere, come indicato nel recente documento di proposte di Confindustria e Ance regionali, perché non serve fare una legge di semplificazione per semplificare.

    L’innovazione è un forte driver per la crescita: la ripresa delle attività produttive è l’occasione per accelerare il processo di trasformazione digitale del Paese e dei territori.  La Regione deve rafforzare l’ecosistema della ricerca e dell’innovazione attraverso una programmazione regionale di medio-lungo termine, chiara e complementare con il livello nazionale ed europeo.

    Infine, il tema della sostenibilità, il perno su cui si svilupperanno le policy ai vari livelli di governance: occorre trasformare una visione ideale di sostenibilità in un modello di sviluppo economico in grado di creare benessere e lavoro.   L’Emilia-Romagna deve diventare un punto di riferimento in termini di qualità della vita delle persone e crescita delle imprese.

    «L’asset centrale per fare tutto ciò – ha affermato il Vice Presidente Corrado Beldì   – è il capitale umano, le competenze e le capacità delle persone. Per il rilancio della nostra economia dobbiamo superare il mismatch fra l’attuale offerta formativa e la domanda delle imprese, alla ricerca di nuovi equilibri fra competenze tecnologiche, umanistiche e soft skill».

    «Per raggiungere questi obiettivi – ha concluso il Presidente Ferrari – è importante far evolvere la capacità di collaborazione tra imprese, Istituzioni e sindacato che da sempre contraddistingue la nostra terra. Non ci interessano le contrapposizioni ideologiche o le strumentalizzazioni politiche. Dobbiamo fare un salto di qualità nella condivisione di strategie e politiche e lavorare con pragmatismo e urgenza alle cose da fare. Siamo certi che la Regione condivida gli obiettivi generali, come dimostra il programma di mandato del Presidente Bonaccini, ma ora vogliamo entrare nel merito per concretizzare questi obiettivi in modo rapido ed efficace cogliendo l’opportunità dell’avvio della nuova legislatura, del Patto per il Lavoro e della programmazione dei Fondi strutturali. Quello che conta è dare risposte concrete ed efficaci alle necessità di una società che deve costruire il proprio futuro».

     

    In allegato il comunicato stampa completo con le 25 proposte 

     


     

    Bologna, 29 novembre 2019  –   Confindustria Emilia-Romagna lancia, in occasione delle elezioni regionali del gennaio 2020, il progetto TRAIETTORIA 2030 > Lo sviluppo dell’Emilia-Romagna, con l’obiettivo di definire le priorità nel medio e lungo termine per rendere l’Emilia-Romagna una regione sempre più competitiva.

    TRAIETTORIA 2030,  promosso insieme a tutte le Associazioni Industriali dell’Emilia-Romagna, parte da un lavoro di analisi rigoroso realizzato con la collaborazione scientifica di Prometeia, fondato sui numeri e sul confronto con le regioni italiane ed europee più avanzate.

    «Il nostro progetto − ha dichiarato il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari – va oltre la contingenza della competizione elettorale e ambisce a diventare uno strumento di supporto al dibattito per contribuire alla definizione delle strategie e delle politiche regionali per i prossimi anni.  Come primo passo abbiamo deciso di analizzare lo scenario al 2030, individuando i principali driver che avranno un impatto diretto sulla nostra società, sulla vita delle imprese e delle persone».

    I driver su cui ci dovremo confrontare sono: l’andamento demografico non favorevole, che rischia di penalizzare sempre di più le aree più avanzate d’Europa; il commercio internazionale, influenzato da un contesto geopolitico in cui regnano incertezza, dazi e guerre commerciali, con un impatto forte in un territorio vocato all’export come quello emiliano-romagnolo; l’evoluzione tecnologica che, rivoluzionando la società, le imprese e i modelli di consumo, richiede investimenti adeguati e capitale umano competente; la sostenibilità ambientale e il cambiamento climatico, che avranno un impatto capillare sull’economia e impongono obiettivi ambiziosi e nuove sfide al nostro sistema produttivo.

    «Partendo da questi fattori chiave − ha illustrato il Presidente Ferrari − abbiamo individuato alcune priorità per lo sviluppo sui quali la Regione potrà giocare un ruolo determinante: benessere e qualità della vita, capitale umano, imprese e innovazione, reti internazionali. Abbiamo deciso di approfondire queste aree per comprendere dove siamo oggi e qual è la distanza delle regioni leader nel confronto nazionale ed europeo».

    I dati, individuati insieme a Prometeia, indicano una regione con fondamentali economico-produttivi solidi.  Il Pil dell’Emilia-Romagna dovrebbe continuare ad avere un trend di crescita annua media positivo al 2030, dell’1,2%, maggiore rispetto alla prospettiva italiana che dovrebbe assestarsi sullo 0,9%, in linea con la media europea dell’1,3%.  Si tratta ovviamente di un dato previsionale che dovrà tener conto di numerosi fattori di incertezza.  La produzione industriale in Emilia-Romagna dal 2005 al 2017 è aumentata in media del 4,2%, più del doppio del dato nazionale (1,9%).  L’export pro capite regionale è primo nel Paese e il 10% delle imprese italiane che esportano sono in Emilia-Romagna.

    «Se da un lato dobbiamo continuare a guardare al futuro con un approccio positivo − ha aggiunto il Presidente Ferrari – dall’altro dobbiamo porci obiettivi sempre più elevati. È necessario mettere in campo politiche che tendano verso obiettivi di crescita a medio-lungo termine e miglioramento rispetto ai benchmark più virtuosi nel panorama europeo. In questa ottica l’analisi ha individuato alcuni fattori di competitività sui quali possiamo e dobbiamo fare meglio per raggiungere le regioni più sviluppate d’Europa».

    In particolare, negli ultimi dieci anni l’evoluzione del Pil per abitante risulta più debole rispetto a quella delle regioni europee più dinamiche.  Il tasso di attività è inferiore a quello del Baden Württemberg, della Catalogna e del Rhône-Alpes, così come la percentuale dei giovani laureati.  La spesa per ricerca e sviluppo, pur essendo la più elevata d’Italia, è meno della metà del Baden Württemberg in rapporto al PIL. Il peso dei nuovi mercati è inferiore rispetto ai benchmark europei: tra i primi dieci mercati di destinazione dell’Emilia-Romagna la Cina rappresenta solo il 3,1%, mentre nel Baden Württemberg è il 7,8%.

    «Per ognuno di questi temi  − ha concluso il Presidente Ferrari  −  stiamo delineando una serie di proposte di intervento che presenteremo ai candidati alle elezioni regionali nel gennaio 2020.  Tutte le proposte avranno un fondamento scientifico e saranno legate ad indicatori quantitativi misurabili che intendiamo verificare con continuità a partire dal 2021. Non possiamo permetterci di avere una prospettiva di breve termine.  Dobbiamo essere consapevoli che le politiche e le azioni che avviamo oggi per affrontare questi temi daranno risultati concreti tra 5, 10 o 20 anni.  Abbiamo bisogno di obiettivi condivisi di medio-lungo termine e di un lavoro continuo e coerente da parte delle imprese e delle Istituzioni.  Su di essi chiederemo condivisione e determinazione al futuro governo della Regione».

     

    VIDEO  “LO SCENARIO AL 2030”

     
  • AUGURI DI BUON ANNO 2021

    AUGURI DI BUON ANNO 2021

     

    Vivissimi auguri di felice Anno Nuovo 2021.

     

    Quest’anno abbiamo deciso di sostenere l’Associazione MUS-E, che promuove attività multiculturali contro l’emarginazione e il disagio sociale dei bambini, e ANT Italia Onlus, che fornisce assistenza domiciliare gratuita ai pazienti oncologici.

     

     

     

  • RICOSTRUIAMO IL FUTURO  |  LETTERA DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA PIETRO FERRARI

    RICOSTRUIAMO IL FUTURO | LETTERA DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA PIETRO FERRARI

     

    Lettera del Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari

    Ricostruiamo il futuro. Una stagione di riforme per una società più prospera, equa e sostenibile

     

    Bologna, 23 dicembre 2020 −   In questo anno terribile che ha così profondamente cambiato il nostro modo di vivere, lavorare e stare insieme, abbiamo freneticamente raccolto, analizzato e commentato dati economici su andamenti e previsioni.

    Dati e cifre le cui variazioni eclatanti abbiamo cercato di comprendere e confrontare con il trimestre o all’anno precedente: lo abbiamo fatto pur sapendo che quello che sta accadendo non è comparabile per dimensione e impatto con nulla di ciò che lo ha preceduto.

    Al di là del guardare con sorpresa e preoccupazione a questo o quel dato, ogni giorno emergono con maggiore chiarezza alcuni punti che credo sia utile sottolineare.

    L’impatto della pandemia sull’economia del nostro Paese e dell’Emilia-Romagna è fortissimo e il processo di aggiustamento successivo non sarà immediato.

    La capacità di reazione delle imprese, piccole e grandi, è stata ed è ogni giorno straordinaria. Questa è la nostra più solida certezza per il futuro.

    Confindustria ha proposto una visione per il Paese, Italia 2030-2050, ricca di idee, speranza per il futuro e proposte su cui confrontarsi. La prima parte di questa visione di futuro riguarda il tema della governance e delle riforme, l’architettura istituzionale, il procedimento legislativo, l’attuazione amministrativa.

    La continua emergenza, non solo sanitaria, ha fatto scomparire il dibattito sui capitoli fondamentali di riforme come quelle della scuola, del fisco, della sanità, della giustizia, dell’amministrazione pubblica, di cui da decenni si sente la mancanza. Oggi tutti possiamo constatare come sarebbero state utili nella situazione attuale.

    La pandemia finirà e se non saremo capaci, a partire da ora, di cominciare finalmente a costruire il nostro futuro, ci ritroveremo ancora una volta a guardare le nostre debolezze, con il senso di un’irripetibile occasione persa e un Paese più povero e più indebitato.

    Con questo spirito, anche per riaffermare una volta di più il senso di appartenenza a questa terra, nei giorni scorsi abbiamo sottoscritto il “Patto per il Lavoro e per il Clima” della Regione Emilia-Romagna. Abbiamo accettato sfide ambiziose ed impegni talvolta gravosi per le nostre imprese condividendo con la comunità regionale il desiderio di costruire una società più prospera, più giusta e più sostenibile.

    Auspichiamo che dall’Emilia-Romagna parta una spinta forte a supportare una stagione di riforme profonde senza le quali ben difficilmente l’Italia potrà ridurre il tanto debito accumulato e dare ai propri cittadini livelli di servizi comparabili con i migliori Paesi d’Europa.

    Il mio augurio agli imprenditori emiliano-romagnoli, ai loro collaboratori e alle loro famiglie, per questo Natale e per l’Anno nuovo, è di tenere sempre accesa la consapevolezza della ricchezza umana, immateriale e valoriale accumulata in questa terra e di condividerla con i figli e con tutti i nostri giovani.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    40123 Bologna, via Barberia 13

    Tel. 051 3399911

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  • PATTO PER IL LAVORO E PER IL CLIMA |  DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PIETRO FERRARI

    PATTO PER IL LAVORO E PER IL CLIMA | DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PIETRO FERRARI

     

    Dichiarazione di Pietro Ferrari, Presidente Confindustria Emilia-Romagna
    “Patto per il lavoro e per il clima: passaggio importante, ora dobbiamo scegliere le priorità su cui investire da subito  per investimenti e lavoro di qualità”

    Bologna, 15 dicembre 2020

     

    L’approvazione del “Patto per il Lavoro e per il Clima” è un passaggio positivo di condivisione del metodo e della visione di sviluppo sostenibile della nostra regione: lavoriamo tutti assieme per il futuro dell’Emilia-Romagna.

    L’intesa si muove giustamente in una dimensione europea con cui l’Emilia-Romagna intende assumere il ruolo di protagonista per costruire politiche innovative collegate ai Fondi strutturali, al Programma Next Generation EU e all’Agenda 2030.

    Alla base del Patto c’è l’obiettivo di accelerare gli investimenti e creare lavoro di qualità: i presupposti grazie ai quali la nostra regione ha raggiunto i risultati importanti di questi ultimi anni.

    Lo shock legato alla pandemia ha ancora una volta dimostrato la capacità di reazione della gente e delle imprese dell’Emilia-Romagna, che nella dimensione azienda-filiera-territorio rappresentano il principale motore della crescita economica e di innovazione dell’intero sistema economico e sociale.  

    Il lavoro vero inizia adesso: è importante infatti condividere le linee di intervento, ma ora dobbiamo essere capaci di tradurle rapidamente in investimenti e lavoro, tenendo insieme la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. 

    La sfida che abbiamo davanti è scegliere le priorità su cui investire, con il coraggio di evolvere e innovare come abbiamo proposto nel nostro Progetto Traiettoria 2030. Mi riferisco in particolare ad investimenti pubblici e privati sulle reti materiali e immateriali, sulla ricerca e sull’innovazione, sul capitale umano e sul welfare, sulla sostenibilità ambientale ed energetica. 

     

     

  • PRESENTATO IL 4° BILANCIO AIOP EMILIA-ROMAGNA

    PRESENTATO IL 4° BILANCIO AIOP EMILIA-ROMAGNA

     

    È stata presentata il 10 dicembre 2020 alla presenza dell’assessore alla Politiche della salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini e del membro del comitato tecnico scientifico del Ministero dalla Salute Kyriakoula Petropulacos, la quarta edizione del Bilancio Sociale AIOP Emilia-Romagna. Il rapporto curato da Nomisma a livello metodologico e scientifico, oltre ad analizzare le performance economiche, sociali ed ambientali dell’aggregato di strutture sanitarie associate ad AIOP Emilia-Romagna, si concentra, in questa edizione, sulle riflessioni circa il ripensamento dei servizi assistenziali nell’era “post Covid-19”.
     

    IL RUOLO DELL’OSPEDALITÁ PRIVATA IN EMILIA-ROMAGNA
    L’Emilia-Romagna è da tempo impegnata in un percorso di transizione ospedale-territorio e nel consolidamento di percorsi assistenziali alternativi nell’intento di garantire risposte concrete ai nuovi bisogni di salute dei pazienti. Anche nel 2019 l’offerta ospedaliera delle strutture AIOP conferma il proprio fondamentale contributo, con il 25,9% dei posti letto totali della regione, il 18,8% dei pazienti dimessi e il 20,2% delle giornate di degenza complessive. In particolare, la rete ospedaliera privata fornisce un supporto rilevante in alcune particolari discipline sanitarie come ad esempio i percorsi di recupero e riabilitativi (gli ospedali privati accreditati assistono ben il 65,4% del totale dei pazienti che necessitano di percorsi di recupero), cardiochirurgia (60%), lungodegenza (44,8%), ortopedia e traumatologia (42,7%). I dati sulla mobilità attiva confermano anche per il 2019 la grande capacità attrattiva dell’ospedalità privata regionale: i dimessi provenienti da altre regioni incidono per il 38,2% sui dimessi totali e risultano essere in crescita del 6% rispetto all’anno precedente.

    I NUMERI DELLE STRUTTURE AIOP EMILIA-ROMAGNA
    Il panorama del privato accreditato che caratterizza la regione Emilia-Romagna è costituito da un’ampia e articolata rete di soggetti. Delle strutture associate ad AIOP Emilia-Romagna 43 sono case di cura che offrono servizi esclusivamente ospedalieri. Tra gli ospedali 36 forniscono esclusivamente prestazioni di tipo ospedaliero, mentre 7 erogano sia attività ospedaliera che residenziale psichiatrica. I posti letto dell’ospedalità privata ammontano complessivamente a 5.163, di cui 4.779 (93%) accreditati con il Sistema Sanitario Nazionale. Nel corso del 2019, come evidenzia il report, sono stati dimessi 135.564 pazienti.

    Le strutture associate AIOP Emilia-Romagna continuano a dimostrare una spiccata sensibilità verso le tematiche di sostenibilità energetica e impatto ambientale. Nel 2019 la spesa ambientale totale delle strutture è stata di 17,8 milioni di Euro, in lieve aumento (+6,4%) rispetto al 2018.  

    Il valore della produzione generato dalle strutture è risultato pari a 812 milioni di euro nel 2019, in rialzo del 7% rispetto al 2018. Nel corso del 2019 sono stati stanziati oltre 37 milioni di euro per investimenti, la maggior parte dei quali destinati a supportare miglioramenti e ampliamenti di aree interne ed esterne agli ospedali (46,9%), mentre la restante parte (36,1%) dei fondi investiti sono stati indirizzati ad acquistare macchinari e apparecchiature. Il Valore Aggiunto Globale Lordo (inteso come capacità dell’organizzazione di distribuire la ricchezza prodotta a favore degli stakeholder) si è attestato 531 milioni di euro. Considerando l’ammontare di acquisti da fornitori si riscontrata una costante crescita negli ultimi anni. In particolare nel 2019 il totale complessivo di acquisti da fornitori ha sfiorato i 300 milioni di euro, con una crescita del 7,5% rispetto al 2018. La maggior parte degli acquisti continua a ricadere prevalentemente su fornitori localizzati in Emilia-Romagna (63,7% degli acquisti, per un totale pari a 191 milioni di euro).

    Questo aggregato esprime un impatto occupazionale pari a 758 unità nel 2019, per un effetto moltiplicatore dell’occupazione diretta pari al 9%. Considerando tutti questi fattori l’ospedalità privata ha generato nel 2019 una ricaduta economica intesa come impatto che essa genera nei diversi settori dell’economia di 1,3 miliardi di euro per un effetto moltiplicativo delle attività pari a 1,57.

    COVID-19: VINCENTE SISTEMA MISTO PUBBLICO-PRIVATO
    Sin dall’inizio della pandemia le strutture ospedaliere private hanno fornito un contributo fondamentale nella gestione dell’emergenza sanitaria affiancando la componente pubblica nella gestione dei pazienti. Alla data del 24 novembre 2020, i posti letto messi a disposizione dalle strutture AIOP, ammontano a 1.557 unità, occupando a livello complessivo il 44% del totale posti letto delle strutture AIOP normalmente assegnati dalla Regione. A livello territoriale la distribuzione non è stata del tutto omogenea: se a Reggio Emilia e Ferrara le necessità emergenziali hanno portato a una richiesta pari al 15% dei posti letto accreditati totali, la quota sale al 66% a Bologna (583 posti letto aggiuntivi sui quali il Sistema pubblico ha potuto fare affidamento). Considerando i posti letto messi a disposizione, il 36% è stato destinato a pazienti Covid in fase acuta o post acuta, il restante 64% a pazienti ordinari. Considerando i ricoveri e dimissioni – i dati disponibili consolidati sono da considerarsi al 30 settembre 2020 – a fronte di quasi 16mila dimessi le strutture private accreditate AIOP anno contribuito alla gestione dell’emergenza accogliendo 2.254 pazienti, pari al 12,4% del totale dei pazienti ospedalizzati con diagnosi Covid.

    VERSO UNA NUOVA NORMALITÁ SANITARIA
    Progettare il cambiamento sarà la vera sfida futura. Per un ripensamento del sistema Nomisma indica 5 punti fondamentali. In primis il potenziamento della medicina territoriale, attraverso il rafforzamento delle strutture intermedie. In secondo luogo occorre ripensare nuove soluzioni per le fasce più deboli della popolazione, come ad esempio gli anziani. Sono necessari strumenti di welfare complessi che renando davvero concreta l’integrazione tra sanità e assistenza, anche attraverso sistemi territoriali dove le due componenti si integrano e concorrono tra loro per elevare la qualità di vita della popolazione anziana. E ancora, incentivare la medicina digitale superando il modello tradizionale di sanità. Già da diversi anni la tecnologia mette a disposizione strumenti innovativi per la medicina, ma è necessario prevedere investimenti crescenti a sostegno della “rivoluzione digitale”. Altro punto fondamentale è quello della difesa dell’equità sociale anche tramite la riduzione delle liste d’attesa.

     

    Ufficio Stampa AIOP Emilia Romagna
    Dott.ssa Deborah Annolino
    Mail. press@er-aiop.com
    Tel. 347.4072574
    AIOP Emilia Romagna | Via Barberia, 13 – 40123, Bologna

     

  • IL DESIGN NELLA FILIERA DELLA SALUTE E DEL WELLNESS |  17 DICEMBRE 2020 ON LINE

    IL DESIGN NELLA FILIERA DELLA SALUTE E DEL WELLNESS | 17 DICEMBRE 2020 ON LINE

     

    “Il design della salute: la filiera del wellness” è il tema dell’evento che ADI Associazione Disegno Industriale ha organizzato il 17 dicembre con il patrocinio di Confindustria Emilia-Romagna.

    L’incontro si è aperto con un saluto introduttivo del Presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna Kevin Bravi.

    Il ruolo del design si è sempre più spostato dalla generazione di prodotti o servizi verso la facilitazione di interi processi produttivi. Per questo hanno partecipato vari interlocutori  delle filiere, intese sia come strette, quindi la catena di fornitori per la generazione di prodotti e servizi,  sia larghe, in cui intervengono aspetti quali l’associazionismo, la formazione, l’editoria.

    Il tema della salute offre molte sfaccettature di intervento: dagli aspetti legati all’erogazione dei prodotti farmaceutici alla progettazione delle apparecchiature, alla comunicazione dei temi relativi alla prevenzione.

    L’evento del 17 dicembre si è concentrato su quest’ultimo aspetto: utilizzando il termine wellness come chiave per intendere la prevenzione, in termini di attenzione nei confronti di pratiche e stili di vita che riducano preventivamente il rischio di malattie e il ricorso conseguente a cure mediche e strutture sanitarie.

    Come nei precedenti appuntamenti, attengono a questa filiera interlocutori pubblici e privati attivi a diversi livelli: aziende che tradizionalmente intervengono sulla filosofia dell’esercitazione del corpo (Technogym, inventrice dello stesso termine “wellness”) o impegnate invece nel settore di una alimentazione salubre e consapevole (Terra e Sole, e Bio’s Kitchen, con il titolare Renzo Agostini, autore del recentissimo libro Una vita da Bio); enti pubblici (Azienda Tutela Salute Milano, nell’area dedicata alla promozione coordinata da Corrado Celata); fondazioni che promuovono questa mission (Wellness Foundation, con la presenza di Laura Piva) e progettisti attivi nel settore (Christian Brugnoli, Architect&Interior Designers Manager di Technogym).

     

     

     

  • CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA | 26 NOVEMBRE 2020

    CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA | 26 NOVEMBRE 2020

     

    Presentata la congiuntura del terzo trimestre 2020 dell’Emilia-Romagna realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.

    Nel terzo trimestre il calo della produzione manifatturiera, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si è fermato a -6,7%, dopo la flessione di quasi il 20% registrata nel secondo trimestre dell’anno.

    Dunque, ancora un dato di segno negativo, seppur di minor intensità, a indicare che nel periodo luglio-settembre l’industria emiliano-romagnola aveva avviato un percorso positivo che, progressivamente, l’avrebbe riportata ad avvicinare la situazione pre-covid.

    Il rapido diffondersi della seconda ondata e le misure di contenimento hanno rallentato lo slancio della ripresa. Pertanto, continua l’incertezza sui tempi di recupero dei livelli produttivi e la preoccupazione sulla tenuta di alcuni settori.

     

    Unioncamere Emilia-Romagna: La sfida delle imprese è resistere, reagire e prepararsi alla ripartenza in una economia che sarà nuova e molto diversa da quella prima della pandemia”.

    Intesa Sanpaolo: “Prosegue la ripresa dei prestiti alle imprese dell’Emilia-Romagna, particolarmente dinamico il trend di quelli alle piccole imprese“.

    Confindustria Emilia-Romagna: Cresce l’incertezza, ma l’Emilia-Romagna ha i fondamentali solidi per guardare con fiducia al futuro, a partire dalla manifattura e dalle filiere. Il Patto per il lavoro deve essere un’opportunità: occorrono poche priorità precise, decisioni concrete e pragmatismo”