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Categoria: Piccola Industria

  • CAUTELA DELLE IMPRESE SUGLI INVESTIMENTI NEL 2025. PRESENTATA L’INDAGINE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

    CAUTELA DELLE IMPRESE SUGLI INVESTIMENTI NEL 2025. PRESENTATA L’INDAGINE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

     

    Le imprese dell’Emilia-Romagna propendono per gli investimenti ma dimostrano maggiore cautela per il 2025.

    La minaccia dei dazi, i costi dell’energia e la burocrazia frenano gli investimenti. Serve lo sforzo di tutti, anche della Regione, per sostenere la crescita dell’economia

     

    Bologna, 17 luglio 2025 –  L’Indagine sugli investimenti delle imprese industriali dell’Emilia-Romagna, realizzata da Confindustria Emilia-Romagna insieme alle Confindustrie e Unioni Industriali della regione, conferma la proattività del sistema produttivo regionale, nonostante l’incertezza e le criticità che caratterizzano lo scenario economico internazionale.

    Le aziende emiliano-romagnole interpellate hanno investito in media il 5,3 per cento del fatturato nel corso del 2024, per un ammontare di 871 milioni di euro, e hanno puntato soprattutto su investimenti in beni tangibili e digitali. Il 68 per cento ha investito in impianti e macchinari, il 61 per cento in software e IT, il 51 per cento in formazione del personale, dimostrando in questa fase di attuare scelte strategiche volte all’innovazione incrementale e all’efficienza operativa.

    Le previsioni di investimento delle imprese interpellate sono più caute per il 2025, in ragione di un contesto generale di incertezza e crescente instabilità geopolitica. L’88,5 per cento prevede investimenti nel 2025 rispetto al 92 per cento che li ha realizzati l’anno scorso. Il valore complessivo degli investimenti previsti risulta in calo dell’1,7 per cento.

    «La volontà di investire degli imprenditori – dichiara la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassiè fondamentale per contribuire alla tenuta dell’economia regionale. Oggi le imprese sono penalizzate da un costo dell’energia tra i più alti d’Europa e dal possibile inasprimento dei dazi statunitensi, una vera e propria minaccia per l’industria regionale, che dal 2000 ha quadruplicato il proprio export verso gli USA. Siamo la seconda regione del Paese dopo la Lombardia quanto a valore di export: i settori più esposti sono i mezzi di trasporto, la meccanica, l’alimentare e i minerali non metalliferi. L’attuale volatilità delle politiche commerciali statunitensi scoraggia la pianificazione di investimenti o progetti di medio-lungo periodo sul mercato USA e non solo. Le imprese dovranno diversificare i mercati di sbocco e riconvertire le produzioni, ma si tratta di scelte che richiedono tempo, risorse e visione strategica. Oggi dobbiamo ricostituire un clima di fiducia e una prospettiva che consentano di dare spinta agli investimenti.  In questo contesto la Regione è chiamata ad accompagnare il sistema produttivo con misure mirate di politiche per l’internazionalizzazione e rimuovere i tanti ostacoli burocratici che frenano le imprese, che rappresentano il primo vincolo agli investimenti industriali.  Su quest’ultimo tema abbiamo un enorme lavoro da fare nel Paese e come Confindustria abbiamo fatto – non da oggi  – specifiche proposte sia al Governo sia alla Regione».

    Il 40 per cento delle imprese ha realizzato investimenti in ricerca e sviluppo nel 2024, con differenze marcate tra piccole, medie e grandi imprese. Le piccole aziende faticano ad affrontare l’elevato rischio e l’orizzonte temporale di medio lungo termine tipico di progetti di ricerca e sviluppo, oltre che sostenerne l’onere finanziario, e sono quindi più propense ad adottare tecnologie esistenti. Le medie e grandi hanno in parte sospeso o rinviato i propri programmi di investimento produttivo e tecnologico, in attesa della piena operatività della misura Transizione 5.0. L’elevato grado di complessità normativa, le incertezze interpretative e i ritardi attuativi del provvedimento hanno ostacolato l’accesso anche alle imprese più strutturate.

    Più di un’impresa su quattro ha investito in digitalizzazione nel 2024 e le prospettive per il 2025 sono di ulteriore crescita. Anche in questo ambito è significativa la distanza fra piccole imprese (20%) rispetto alle medio/grandi (35%). Inoltre, le medio grandi imprese stanno investendo sull’organizzazione e i modelli di business (25%), molto meno le piccole (10%).

    Tra gli ostacoli agli investimenti la burocrazia rappresenta il principale vincolo percepito dalle imprese, indicata dal 37 per cento. Subito dopo, con il 35 per cento delle risposte, l’incertezza geopolitica e la debolezza della domanda attesa, alimentate dal clima di instabilità.

    La difficoltà a reperire risorse umane qualificate si conferma uno dei maggiori ostacoli alla crescita, in particolare per le grandi imprese che esprimono una domanda più articolata e specializzata di competenze. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è marcato nei profili tecnici, digitali e gestionali, essenziali per gestire le nuove tecnologie necessarie ad affrontare le sfide dell’innovazione, della transizione digitale e della sostenibilità.

    Il 43% delle grandi imprese investe in iniziative di sostenibilità ambientale contro appena il 19% delle piccole. Questo divario riflette fattori strutturali importanti: le grandi imprese dispongono di maggiori risorse finanziarie e competenze tecniche, operano più spesso in mercati internazionali in cui la pressione regolatoria e reputazionale è più elevata, e sono soggette a obblighi normativi ambientali più stringenti. Le piccole imprese, pur mostrando crescente attenzione, si trovano spesso in difficoltà nel trasformarla in azioni concrete, a causa di vincoli economici, gestionali e informativi. Questa asimmetria rischia di accentuare gli squilibri competitivi, rallentando la transizione ecologica del tessuto produttivo nel suo complesso, e rende urgente un rafforzamento del supporto alle PMI attraverso strumenti mirati, più semplici e accessibili.

    Circa le fonti di finanziamento le imprese realizzano gli investimenti principalmente attraverso risorse proprie, utilizzate nel 78% dei casi.  In seconda battuta ricorrono al credito bancario, mentre rimane marginale l’utilizzo di fonti alternative come i finanziamenti pubblici e il capitale di rischio. Ciò comporta potenziali criticità sia sul versante dell’efficacia degli strumenti di policy sia in termini di accessibilità, soprattutto per le piccole e medie imprese.

    Alla presentazione dell’Indagine sugli investimenti, che si è svolta il 17 luglio a Bologna presso la sede di Confindustria regionale, sono intervenuti – oltre alla Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi  –  il Direttore del Centro Studi Confindustria Alessandro Fontana, il CEO AMA SpA Alessandro Malavolti e il Responsabile Direzione Banca d’Impresa Crédit Agricole Italia Marco Perocchi.

     

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    L’Indagine sugli investimenti delle imprese industriali dell’Emilia-Romagna, giunta alla ventiseiesima edizione, ha coinvolto quest’anno 382 imprese con un giro d’affari di 19 miliardi di euro di fatturato e oltre 48mila addetti. Il campione rispecchia la struttura industriale della regione: 86% di PMI, per tre quarti manifatturiere, con il 58% di fatturato realizzato all’estero.

     

  • PMI DAY CONFINDUSTRIA:  OLTRE 7.000 STUDENTI VISITANO 200 FABBRICHE APERTE IN EMILIA-ROMAGNA

    PMI DAY CONFINDUSTRIA: OLTRE 7.000 STUDENTI VISITANO 200 FABBRICHE APERTE IN EMILIA-ROMAGNA

     

    Oltre 7.000 studenti delle scuole medie e superiori dell’Emilia-Romagna entrano in azienda per vedere da vicino le linee produttive e i laboratori di oltre 200 imprese industriali della regione in occasione del PMI Day, Giornata Nazionale delle piccole e medie imprese organizzata da Piccola Industria Confindustria in collaborazione con le Associazioni Industriali di tutt’Italia.

    L’iniziativa, giunta alla 15esima edizione, è dedicata quest’anno al tema del “costruire”. Le imprese aprono le loro porte per costruire nei giovani la consapevolezza sul mondo del lavoro, offrire stimoli per scoprire interessi e aspirazioni, così da contribuire ad indirizzare le future scelte scolastiche e professionali.

    «Il PMI Day  − dichiara il Presidente della Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna Andrea Pizzardi  −  rappresenta un’occasione straordinaria per avvicinare le nuove generazioni al cuore pulsante dell’economia italiana: le piccole e medie imprese. Questi incontri non sono solo momenti di scoperta per i giovani, ma anche opportunità per noi imprenditori di trasmettere i valori della passione, della responsabilità e dell’innovazione che caratterizzano il nostro tessuto produttivo. Investire nel dialogo con le scuole – sottolinea Pizzardi − vuol dire gettare le basi per un futuro in cui formazione e impresa possano crescere insieme per il bene del nostro territorio, per raccontare agli studenti, agli insegnanti e alle comunità locali le nostre imprese, il nostro ruolo produttivo e sociale, la nostra organizzazione».

    L’evento centrale del PMI Day si tiene il 22 novembre a Torino, con l’intervento tra gli altri del Presidente di Piccola Industria Confindustria Giovanni Baroni.  L’iniziativa ha il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e del Merito, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Rientra nella Settimana della Cultura d’Impresa organizzata da Confindustria e nella Settimana europea delle PMI promossa dalla Commissione Europea.

     

     

  • ELEZIONI REGIONALI 2024 |  LE PROPOSTE DEGLI INDUSTRIALI DELL’EMILIA-ROMAGNA

    ELEZIONI REGIONALI 2024 | LE PROPOSTE DEGLI INDUSTRIALI DELL’EMILIA-ROMAGNA

     

    Domenica 17 e lunedì 18 novembre 2024 l’Emilia-Romagna è andata alle urne per eleggere il nuovo Presidente e i componenti dell’Assemblea legislativa della Regione.

    Gli imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna hanno realizzato l’analisi “Sfide e priorità per il futuro dell’Emilia-Romagna”, che ha individuato i dieci macro-temi Innovazione, Sostenibilità, Sanità e welfare, Abitare, Capitale umano, Semplificazione, Logistica e trasporti, Filiere e internazionalizzazione, Transizione energetica, Infrastrutture,  declinati in quattro percorsi di sviluppo:
    Innovazione e competitività: Il Laboratorio del domani
    Infrastrutture e territorio: connessione mobilità e opportunità
    Capitale umano e benessere: formare, vivere, crescere
    Sostenibilità e transizione: energie per crescere.

     

    Circa il tema Innovazione e competitività gli obiettivi in sintesi sono:

    . sostenere le PMI, accompagnandole nella transizione digitale, favorendo la nascita di start up innovative
    . accesso a nuove infrastrutture e servizi digitali facilitato a beneficio del pubblico e delle imprese, sfruttando il potenziale computazionale presente in regione
    . ecosistema regionale dell’innovazione semplificato razionalizzando la governance e organizzandola per filiere produttive
    . verticalità tematica da recuperare nei tavoli di confronto pubblico-privato per promuovere l’evoluzione, la riconversione e l’innovazione in alcuni settori strategici come automotive, aerospazio, ceramica, tessile/abbigliamento, materie plastiche)
    . fronteggiare le sfide sociali del futuro con l’adozione di innovazioni tecnologiche e di processo (innovazione sociale, HPC/AI e life sciences).

     

    Per Infrastrutture e Territorio connesso:

    . reti di collegamento autostradale e ferroviario da completare e integrare per aumentarne la capillarità sul territorio, anche nelle aree di prossimità
    . definire il Piano Strategico sulla logistica
    . riqualificazione aree industriali
    da semplificare. Rivedere radicalmente gli approcci e la normativa per gli interventi di rigenerazione/riqualificazione urbana
    . nuovi investimenti e insediamenti produttivi:
    occorre accrescere e consolidare la capacità di attrazione
    . lavori pubblici: istituire una funzione/delega dedicata a garanzia di maggiore efficacia nell’implementazione di funzioni e competenze per infrastrutture di rilievo regionale
    . potenziare il trasporto pubblico locale, specie ferroviario, per migliorare ulteriormente l’offerta ai cittadini
    . rete aeroportuale regionale: avviare un percorso di analisi per l’ottimizzazione adeguandola al ruolo di crocevia che la regione occupa in Italia e in Europa

     

    Il percorso Capitale Umano e Benessere si pone come obiettivi:

    . modello sanitario regionale riorganizzato ed adattato alle esigenze del futuro, migliorando efficacia ed efficienza delle prestazioni
    . assistenza sanitaria ottimale e accessibile garantito da sistema di cura alla persona dove pubblico e privato accreditato intervengano in modo integrato
    . revisione dei criteri di suddivisione del Fondo sanitario nazionale – che deve essere basata sulla reale entità delle prestazioni erogate – e promuovere una spending review regionale
    . occupazione femminile favorita dall’accesso a nidi e scuole dell’infanzia pubblici allargata
    . Piano Casa: accrescere la disponibilità di alloggi per famiglie, studenti e lavoratori
    . cittadini stranieri: gestire attivamente il fenomeno e migliorare integrazione e coinvolgimento sperimentando nuove forme di accoglienza
    . orientamento formativo: promozione di un modello organico per diffondere, a giovani e famiglie, la consapevolezza delle opportunità professionali offerte dal tessuto economico regionale
    . formazione continua: politiche per lo sviluppo di alte competenze, senza tralasciare altre professionalità richieste

     

    Circa i temi Sostenibilità e Transizione verde:

    Gestione corsi d’acqua: mettere a punto un sistema nuovo e radicalmente diverso e la mitigazione del rischio dovuto ad eventi atmosferici estremi (investimenti infrastrutturali e manutenzione)
    Agevolare gli investimenti, specie sulle fonti rinnovabili, attraverso la leva autorizzatoria da rivedere nel suo complesso
    Stimolare la massima diversificazione delle fonti energetiche disponibili, sviluppando studi e ricerche su nuove fonti (v. micro impianti sul nucleare)
    Decarbonizzazione: stimolare e agevolare, dal punto di vista economico e amministrativo, proposte progettuali delle imprese (in ottica di filiera) finalizzate a realizzare processi a basse emissioni di carbonio e soluzioni di compensazione.

     

     

    Vai all’executive summary del documento  Sfide e priorità per il futuro dell’Emilia-Romagna

     

  • EUROPA, LE CONFINDUSTRIE DEL NORD A CONFRONTO SULLE STRATEGIE UE PER LE PMI

    EUROPA, LE CONFINDUSTRIE DEL NORD A CONFRONTO SULLE STRATEGIE UE PER LE PMI

     

    Desenzano del Garda, 11 ottobre 2024 – Il 50% dell’export Made in Italy è destinato al mercato europeo; le regole europee stabiliscono oltre il 70% della normativa di riferimento per le imprese. Non si può e non si deve fare a meno dell’Europa. Ma di quale Europa hanno bisogno le piccole e medie imprese italiane?

    L’evento che si è tenuto oggi a Desenzano del Garda, organizzato da Confindustria Lombardia in collaborazione con Confindustria Brescia insieme con Confindustria Emilia-Romagna, Confindustria Piemonte e Confindustria Veneto, ha provato a rispondere a questi quesiti guardando alle necessità delle PMI e agli orientamenti strategici necessari, in un contesto di instabilità e cambiamenti epocali per continuare a garantire un alto livello di innovazione e competitività nel medio-lungo periodo.

    “Le sfide che le PMI italiane hanno di fronte, in particolare le concomitanti transizioni energetica, ambientale e digitale, necessitano di pianificazione industriale, di tempo adeguato e di considerevoli risorse per gli investimenti: dall’Europa le piccole e medie imprese del Nord si aspettano più sostegno e meno vincoli regolatori, ma soprattutto vogliono un’Unione Europea che riporti al centro l’industria per competere alla pari con i principali player globali in termini economici e di incentivi a supporto delle imprese, perchè non esiste Europa senza industria” è la dichiarazione congiunta dei Presidenti Alberto Biraghi, Piccola Industria Confindustria Piemonte, Giorgio Luitprandi, Piccola Industria Confindustria Lombardia, Davide Piol, Piccola Industria Confindustria Veneto e Andrea Pizzardi, Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna.

    Il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Giovanni Baroni, aprendo il convegno, ha dichiarato che “queste 4 regioni da sole valgono metà del PIL dell’Italia, terza economia UE. Stiamo parlando di uno dei cuori produttivi dell’Europa. Ed è un cuore manifatturiero e internazionalizzato. Da qui partono due terzi delle esportazioni italiane – 400 miliardi di controvalore – per metà dirette verso gli altri paesi UE. Dietro questi numeri c’è un tessuto largamente formato da Pmi spesso con una fortissima integrazione a livello industriale, commerciale e finanziario in cluster e filiere europee e internazionali. Per questo, è fondamentale che osservazioni e richieste che provengono dalle Pmi di questo territorio vengano ascoltate a Bruxelles con particolare attenzione, che si tratti di semplificazione, di infrastrutture materiali e immateriali, di facilitazione degli investimenti per l’innovazione o di capitale umano”.

    Nel corso del suo intervento a Desenzano Stefan Pan, Vice Presidente di Confindustria per l’Unione europea e il Rapporto con le Confindustrie europee, ha indicato le priorità: “Accanto ai pilastri della competitività e di una politica industriale europea, nella nuova legislatura UE sarà essenziale introdurre una serie di azioni mirate a sostegno delle PMI, soprattutto in materia di semplificazione. In particolare, servirà un piano ambizioso dedicato alla riduzione degli oneri burocratici e di reporting e all’accelerazione delle procedure autorizzatorie (permitting), basato su strumenti come il “Controllo di competitività”, per valutare l’impatto delle nuove norme europee sulle aziende, e il “Test PMI”, per le ricadute dirette sulle piccole e medie imprese. La sostenibilità ambientale va integrata con quella economica e sociale, riconoscendo all’impresa il suo ruolo di creatrice di valore e di valori per tutti i cittadini.”

    All’incontro “Gli orientamenti strategici dell’Europa a supporto delle PMI” sono intervenuti anche il Direttore della Delegazione di Confindustria presso l’UE, Matteo Borsani, l’europarlamentare Massimiliano Salini e il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Brescia, Marco Capitanio.

     

     

  • INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IN EMILIA-ROMAGNA MERCATO A 48,5 MILIONI DI EURO NEL 2023

    INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IN EMILIA-ROMAGNA MERCATO A 48,5 MILIONI DI EURO NEL 2023

     

    A PARMA L’ULTIMA TAPPA DEL ROADSHOW DI PICCOLA INDUSTRIA E ANITEC-ASSINFORM

    La spesa per IA in Emilia-Romagna ha raggiunto 48,5 milioni di euro, con previsioni di crescita fino a 145 milioni di euro entro il 2027 e un tasso medio annuo di crescita del 31,7%. Il mercato digitale regionale ha raggiunto un valore complessivo di 6,06 miliardi di euro, registrando una crescita del 2,6% rispetto all’anno precedente.

     

    Parma, 8 ottobre 2024Quattordicesima e ultima tappa a Parma, con l’Unione Parmense degli Industriali e il Comitato regionale Piccola Industria Emilia-Romagna, per il ciclo di incontri “Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub e la media partnership de L’Imprenditore. Il roadshow – che fino a oggi ha visto la partecipazione di oltre 1100 imprese e più di 65 storie aziendali tra Verona, Bari, Firenze, Caserta, Torino, Cesenatico, Brescia, Genova, Castellanza, Cosenza, Catania, L’Aquila e Ancona – è giunto al traguardo nella città emiliana. In due anni ha toccato quasi tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Sono state le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, presentando casi concreti e confrontandosi direttamente con i partecipanti.

    L’intelligenza artificiale è oggi al centro del dibattito politico-economico, tuttavia rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare in quelle di minori dimensioni: in base ai dati Eurostat del 2023, solo il 5% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea (FIGURA 1). In particolare, la percentuale di piccole imprese italiane (10-49 dipendenti) si attesta al 4,4%, contro il 24% delle grandi imprese (oltre 250 dipendenti) (FIGURA 2).

    Secondo Anitec-Assinform, l’Associazione che in Confindustria raggruppa le aziende ICT, la spesa per IA in Emilia-Romagna ha raggiunto 48,5 milioni di euro, con previsioni di crescita fino a 145 milioni di euro entro il 2027, con un tasso medio annuo di crescita del 31,7%  (FIGURA 3). La regione si conferma una delle leader in Italia per la trasformazione digitale. Nel 2023, il mercato digitale regionale ha raggiunto un valore complessivo di 6,06 miliardi di euro, registrando una crescita del 2,6% rispetto all’anno precedente. Le previsioni per il futuro sono persino più promettenti. Nel 2024 il mercato digitale in Emilia-Romagna è previsto in crescita del 4,1%, con un valore stimato di 6,3 miliardi di euro. Le proiezioni indicano un aumento costante anche per gli anni successivi, con una crescita del 4,9% fino a raggiungere i 7,3 miliardi di euro entro il 2027.

    I Digital Enabler – tecnologie abilitanti come il cloud computing, l’Internet of Things (IoT), e l’Intelligenza Artificiale (IA) – stanno svolgendo un ruolo chiave nella trasformazione digitale della regione. Il cloud computing ha dominato la spesa tecnologica nel 2023, con un valore di 440 milioni di euro e una crescita media annua prevista del 15,4% fino al 2027.

    L’Emilia-Romagna si conferma dunque un hub d’eccellenza per l’innovazione digitale e tecnologica, con Parma tra le protagoniste del processo di trasformazione digitale del sistema produttivo regionale: la città si posiziona, infatti, al quarto posto tra le province emiliano-romagnole per valore del mercato digitale nel 2023, con una quota dell’11,6% sul totale regionale. Il mercato digitale della provincia di Parma ha raggiunto nel 2023 un valore complessivo di circa 703 milioni di euro, con una crescita annua del 3,2% rispetto all’anno precedente. Il settore manifatturiero ha guidato la spesa digitale nella provincia, seguito dal settore agroalimentare, dove si registra un’adozione crescente di soluzioni basate su automazione e tecnologie IoT. Nel 2024, le previsioni indicano un’ulteriore crescita del mercato digitale di Parma del 5,1%, portando il valore complessivo a circa 739 milioni di euro. Gli investimenti sono destinati principalmente a software e soluzioni ICT (+5,2%) e servizi ICT (+7,8%), trainati dalla transizione digitale del settore agroalimentare e dalla crescente adozione di tecnologie innovative nelle PMI locali (fonte rapporto “Il Digitale in Emilia-Romagna 2024”).

    Guardando ai dati nazionali, secondo il Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2024”, il mercato digitale italiano è in continua espansione, con previsioni di crescita che lo porteranno a raggiungere i 91,6 miliardi di euro entro il 2027. All’interno di questo scenario, i Digital Enabler rappresentano un fattore di stimolo fondamentale, con un tasso di crescita medio annuo stimato tra il 2023 e il 2027 del +11,1% per raggiungere un valore stimato di 33,3 mld di euro. Per quanto riguarda l’Italia il mercato dell’Intelligenza artificiale nel 2023 ha raggiunto un volume di circa 674 milioni di euro (+55% rispetto al 2022) ed è previsto che raggiunga i 1,992 mld nel 2027, con un tasso di crescita medio annuo del 31,1% (cfr. Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2024”).

    Se guardiamo ai dati Eurostat relativi alle motivazioni che limitano l’utilizzo dell’IA, (FIGURA 4) le imprese del nostro Paese esprimono meno preoccupazioni della media europea, ma il freno maggiore consiste nella carenza di competenze adeguate.

    “L’IA rappresenta una delle più grandi rivoluzioni tecnologiche del nostro tempo e ha il potenziale di trasformare radicalmente il modo in cui facciamo impresa” ha dichiarato Giovanni Baroni, presidente di Piccola Industria Confindustria. “È necessario promuovere una cultura dell’innovazione responsabile, che sappia coniugare opportunità, etica e sostenibilità. Per questo diventa centrale sollecitare il governo ad implementare un quadro normativo che favorisca l’adozione dell’IA nelle PMI, garantendo al contempo una concorrenza leale e la tutela dei diritti fondamentali. Sicuramente occorre facilitare le partnership tra piccole imprese, centri di ricerca e grandi aziende tecnologiche per democratizzare l’accesso a queste tecnologie. E per farlo bisogna anche investire nella formazione e nell’aggiornamento professionale per preparare i lavoratori alle nuove sfide. Con il roadshow che abbiamo portato avanti negli ultimi due anni in tutta Italia, e che si conclude oggi, abbiamo mosso i primi passi verso la creazione di un osservatorio permanente sull’IA nelle piccole imprese per monitorare sviluppi, condividere best practice e affrontare tempestivamente eventuali criticità. Non dobbiamo dimenticare che l’Intelligenza Artificiale non rappresenta solo una sfida, ma una straordinaria opportunità per le nostre piccole imprese di rinnovarsi e crescere. Insieme, con coraggio e visione, possiamo trasformare questa rivoluzione tecnologica in un motore di crescita per le nostre aziende e per l’intero Paese”.

    Il presidente di Anitec-Assinform Massimo Dal Checco ha dichiarato: “L’intelligenza artificiale, insieme ad altre tecnologie digitali avanzate, rappresenta un elemento centrale per la competitività delle nostre imprese e per l’intero sistema economico nazionale. L’Emilia-Romagna, con il suo ecosistema innovativo e la presenza di distretti produttivi altamente specializzati, ha dimostrato di essere all’avanguardia nell’adozione di tecnologie digitali, diventando un modello di riferimento per altre regioni.  Per questo, è fondamentale promuovere iniziative che rafforzino le competenze, facilitino l’accesso a soluzioni innovative e consolidino partnership strategiche tra imprese, centri di ricerca e istituzioni locali. In questo modo, sarà possibile supportare le PMI”.

    In soli due anni le aziende emiliano-romagnole che investono nell’ambito dell’intelligenza artificiale – ha aggiunto il presidente del Comitato regionale Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna Andrea Pizzardisono più che triplicate, dal 4,2% del 2022 a quasi il 15% previsto nel 2024.  La nostra è una delle regioni più innovative e digitalizzate a livello italiano ed europeo: questo risultato è il frutto di un lavoro comune del mondo imprenditoriale e delle Istituzioni per caratterizzare il territorio come Big Data Valley, con infrastrutture, competenze e potenza di calcolo molto avanzate. Abbiamo però ancora molta strada da fare, in particolare per soddisfare il crescente fabbisogno di professionalità ICT da parte delle imprese e diffondere le nuove tecnologie in tutte le dimensioni aziendali e in tutta la regione”.

    Il contesto industriale parmense, caratterizzato dalla stretta sinergia tra le PMI e le grandi imprese manifatturiere e di servizi – ha aggiunto il presidente della Piccola Industria dell’Unione Parmense degli Industriali Lorenzo Zerbini – segna da tempo l’adozione di tecnologie innovative e abilitanti da parte anche di realtà piccole o medie che vogliono affrontare il mercato in modo distintivo. L’impiantistica, l’alimentare, l’automotive, la farmaceutica sono infatti settori molto performanti, che richiedono innovazione e fanno da volano per tutto il tessuto economico. Occorre continuare a mostrare i vantaggi dell’adozione di queste tecnologie anche nelle realtà di minore dimensione e in questo senso l’incontro di oggi sarà di stimolo”.

    A raccontare le proprie esperienze e le strategie di impiego dell’IA in azienda, sono state le imprese Billoo, Flash Battery, Kedos con GoInfoteam, Maps Group e PBL.

     

  • 8 OTTOBRE 2024 PARMA |  INTELLIGENZA ARTIFICIALE E PMI: ESPERIENZE DA UN FUTURO PRESENTE

    8 OTTOBRE 2024 PARMA | INTELLIGENZA ARTIFICIALE E PMI: ESPERIENZE DA UN FUTURO PRESENTE

     

    INTELLIGENZA ARTIFICIALE E PMI: ESPERIENZE DA UN FUTURO PRESENTE

    Roadshow Confindustria Piccola Industria e ANITEC-ASSINFORM

     

    Parma, martedì 8 ottobre 2024 ore 16.00
    presso Unione Parmense Industriali, Strada al Ponte Caprazucca 6/A

     

    Si tratta della quattordicesima e ultima tappa del roadshow organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform con la rete dei Digital Innovation Hub e, in questa edizione, la collaborazione di Unione Parmense degli Industriali e del Comitato regionale Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna.

    Obiettivo: diffondere la cultura dell’innovazione, sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale.

    Saranno le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.

     

    Interverranno, moderati da Eleonora Faina, direttore generale Anitec-Assinform:

    Lorenzo Zerbini | Presidente Piccola Industria Unione Parmense degli Industriali
    Andrea Pizzardi | Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna
    Giovanni Baroni| Presidente Piccola Industria Confindustria
    Roberto Fraccapani | Rappresentante Gruppo di lavoro “Intelligenza Artificiale” Anitec-Assinform
    Filippo Begarani | Research & innovation manager PBL
    Nicola Bianconcini | Amministratore unico Kedos
    Luca Di Nicola | R&D manager Go Infoteam
    Rosamaria Fontevivo | legal Billoo
    Carlo Nigro | head of IT Billoo
    Antonio Gabriele | CIO Flash Battery
    Matteo Gerola | Energy market developer manager Maps Group
    Massimo Dal Checco | Presidente Anitec-Assinform

     

    Per info e adesioni: eventi@upi.pr.it

     

     

  • 11 OTTOBRE 2024 |  INCONTRO “GLI ORIENTAMENTI STRATEGICI DELL’EUROPA A SUPPORTO DELLE PMI”

    11 OTTOBRE 2024 | INCONTRO “GLI ORIENTAMENTI STRATEGICI DELL’EUROPA A SUPPORTO DELLE PMI”

     

    Venerdì 11 ottobre si terrà a Desenzano del Garda l’incontro “Gli orientamenti strategici dell’Europa a supporto delle PMI”, promosso dai Comitati regionali Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. 

    Interverrà per un saluto introduttivo il Presidente Piccola lndustria Confindustria Giovanni Baroni.  Dopo gli interventi del Vicepresidente Confindustria per l’Unione europea e il rapporto con le Confindustrie europee Stefan Pan e del Direttore della Delegazione di Confindustria presso l’Unione Europea Matteo Borsani si aprirà una tavola rotonda sul punto di vista della Piccola lndustria a cui prenderanno parte i Presidenti dei Comitati Piccola lndustria che organizzano l’iniziativa: Alberto Biraghi di Confindustria Piemonte, Giorgio Luitprandi di Confindustria Lombardia, Davide Piol di Confindustria Veneto e Andrea Pizzardi di Confindustria Emilia-Romagna.

    Vi sarà poi l’intervento dell’Europarlamentare on. Massimiliano Salini.

    I saluti conclusivi sono affidati al Presidente Piccola lndustria Confindustria Brescia Marco Capitanio.

     

    In allegato il programma.

     

    Per partecipare occorre registrarsi al link  
    https://docs.google.com/forms/d/1thjnezF2fdSREt6GfH6NdQkViVPvGADhYGdgMLLhocg/edit

     

  • INTELLIGENZA ARTIFICIALE E PMI: ESPERIENZE DA UN FUTURO PRESENTE |  INCONTRO PICCOLA INDUSTRA – PARMA, 8 OTTOBRE 2024

    INTELLIGENZA ARTIFICIALE E PMI: ESPERIENZE DA UN FUTURO PRESENTE | INCONTRO PICCOLA INDUSTRA – PARMA, 8 OTTOBRE 2024

     

    Martedì 8 ottobre 2024 si terrà a Parma l’incontro “Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un futuro presente” organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, con la collaborazione dell’Unione Parmense degli Industriali e della Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna.

    Si tratta di una tappa del roadshow, promosso in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub e la media partnership de L’Imprenditore, per sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale.

    Interverranno rappresentanti di imprese emiliano-romagnole che racconteranno le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, con la presentazione di casi concreti a cui seguirà il confronto diretto con i partecipanti.  

    L’incontro avrà inizio alle ore 16.00 e si terrà presso la sede dell’Unione Parmense Industriali, Strada al Ponte Caprazucca 6/A.

     

    Per partecipare occorre dare adesione a questo link.

  • Andrea Pizzardi nuovo Presidente della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna

    Andrea Pizzardi nuovo Presidente della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna

     

    Bologna, 14 giugno 2024 –  Andrea Pizzardi è il nuovo Presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna per il quadriennio 2024-28.  Succede a Maurizio Minghelli che ha ricoperto l’incarico nel precedente mandato.

    Pizzardi entra a far parte del Consiglio di Presidenza di Confindustria Emilia-Romagna guidato da Annalisa Sassi.

    Il neo Presidente regionale, classe 1979, è laureato in Economia delle Amministrazioni Pubbliche e delle Istituzioni Internazionali con specializzazione Imprese e Mercati Finanziari. Dopo un’esperienza lavorativa nell’azienda di famiglia decide di intraprendere un’attività in proprio con Iperwood srl, di cui è amministratore unico, dedicandosi allo sviluppo industriale di Novowood, innovativo materiale in legno composito creato appositamente per profili di pavimentazioni, rivestimenti e frangisole, totalmente sostenibile e alternativo all’uso del legno naturale. Oggi Iperwood, che ha 32 dipendenti, è leader nel proprio settore, vende annualmente più di 1 milione di Kg di prodotto finito e fa dell’economia circolare la mission aziendale: grazie all’uso di materie prime seconde permette un risparmio annuo per il pianeta di circa 600mila kg di CO2.

    Sin da giovane entra a far parte dei Giovani Imprenditori: dal 2015 al 2023 è Vice Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Area Centro. Dal 1° giugno 2022 è Presidente della Piccola Industria di Confindustria Emilia Area Centro e membro del Consiglio di Presidenza dell’Associazione per il quadriennio 2022-2026.

     

     

  • IL DIGITALE IN EMILIA-ROMAGNA. IMPORTANTI TRAGUARDI: 6 MILIARDI DI EURO E 13.000 IMPRESE ICT

    IL DIGITALE IN EMILIA-ROMAGNA. IMPORTANTI TRAGUARDI: 6 MILIARDI DI EURO E 13.000 IMPRESE ICT

    IL SETTORE ICT IN EMILIA-ROMAGNA, MOLTE LUCI E POCHE OMBRE

    Rapporto “Il Digitale in Emilia-Romagna 2024”, promosso da Anitec-Assinform e Confindustria Emilia-Romagna.  L’innovazione digitale ha raggiunto importanti traguardi, con un mercato di 6 miliardi di euro e 13.000 imprese ICT

     

    Vai alla registrazione integrale dell’incontro 

     

    Bologna, 17 aprile 2024  La prima edizione del rapporto “Il Digitale in Emilia-Romagna 2024” analizza il percorso verso la transizione digitale sinora compiuto nella regione e indaga gli ambiti in cui occorre accelerare per raggiungere livelli di digitalizzazione ancora più competitivi.

    Nonostante l’emergenza causata dall’alluvione e l’incremento dei costi delle materie prime, il mercato digitale dell’Emilia-Romagna ha registrato una crescita significativa nel 2023, raggiungendo un valore complessivo di 6.063,2 milioni di euro, per un aumento del 2,6% sull’anno precedente.

    I numeri del rapporto certificano l’importanza dell’Emilia-Romagna a livello nazionale, con dati d’eccellenza per quanto riguarda l’economia in generale e l’adozione di processi innovativi in particolare. Lo studio vuole anche essere uno strumento propositivo e gettare spunti perché l’interazione tra imprenditorialità privata, settore pubblico e progetti europei dia ancora più opportunità di crescita e sviluppo.

    Il rapporto utilizza metodologie, definizioni, fonti e contenuti dello studio annuale “Il Digitale in Italia” di Anitec-Assinform.   «Dopo Puglia e Lazio, con questo rapporto arricchiamo la nostra analisi dei territori, in modo da studiare ancora meglio le dinamiche della digitalizzazione del nostro Paese. Ancora una volta emerge una situazione di grande vitalità, dove un tessuto produttivo storicamente florido – come quello dell’Emilia-Romagna – sta da tempo compiendo importanti passi verso la digitalizzazione e l’adozione di tecnologie innovative, attraverso un virtuoso ‘ecosistema’ locale che dialoga con mercati e istituzioni sovranazionali. I dati confermano l’importanza di investire sulle competenze digitali, con una strategia di policy focalizzata su education, formazione superiore, upskilling e reskilling. Tema su cui la nostra associazione è impegnata con l’Osservatorio sulle competenze e con diversi progetti formativi, ma che richiede ancora più impegno e dialogo a livello centrale. Oggi abbiamo la possibilità anche grazie all’intelligenza artificiale e a infrastrutture come l’HPC Leonardo di rendere florida e dinamica la nostra filiera produttiva, partendo dalle esperienze di valore sul territorio e creando sinergie utili all’interno della nostra industry». Così Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT, a commento della pubblicazione sull’andamento del digitale in Emilia-Romagna.

    «L’Emilia-Romagna – dichiara Annalisa Sassi, Presidente di Confindustria Emilia-Romagna si conferma una delle regioni più innovative e digitalizzate a livello italiano ed europeo, con imprese molto dinamiche, un mercato digitale in espansione e un sistema pubblico che mette a disposizione risorse finanziarie rilevanti. Le aziende emiliano-romagnole sono impegnate in importanti processi di trasformazione digitale: secondo la nostra indagine sugli investimenti nel 2023 il 55% ha investito in ICT e il 58% in formazione. In Emilia-Romagna abbiamo una convergenza straordinaria di fattori di accelerazione: per fare un vero salto di qualità dobbiamo lavorare assieme, imprese, Istituzioni e i tanti soggetti dell’innovazione per semplificare il sistema, renderlo più accessibile alle imprese e più  trasversale, e aumentare l’impatto della formazione tecnologica sul territorio rafforzando percorsi formativi digitali in linea con le esigenze delle imprese».

    Suddiviso in quattro capitoli seguiti da un focus, il rapporto “Il Digitale in Emilia-Romagna 2024” esamina inizialmente l’economia regionale e il progresso dell’Agenda Digitale Data Valley Bene Comune, con le nuove dotazioni finanziarie dei programmi europei FESR e FSE+ 2021-2027 orientate a valorizzare i dati e attrarre investimenti e competenze. Successivamente analizza nel dettaglio il mercato ICT regionale, che ha registrato una crescita significativa nel 2023, superando i 6 miliardi di euro, con un aumento del 2,6% e punte di crescita maggiori per servizi ICT, contenuti e pubblicità digitale, software e consulenza ICT. Sul territorio sono attive quasi 13.000 imprese ICT; tra queste, sono 500 le Startup e PMI Innovative ICT della regione. Attraverso l’annuale indagine sugli investimenti di Confindustria Emilia-Romagna, il quarto capitolo illustra le dinamiche e i processi di digitalizzazione delle imprese, mentre il focus finale è dedicato al supercomputer Leonardo, il sesto più potente al mondo.

    Le conclusioni del rapporto, da una parte, evidenziano alcune criticità nell’avanzamento del digitale a livello regionale e, dall’altra, offrono spunti per migliorare e favorire processi di innovazione e trasformazione. Sul primo versante vengono segnalati il basso sviluppo di startup e PMI innovative in ambito ICT, l’eterogeneità nell’avanzamento della digitalizzazione territoriale, il processo di trasferimento dell’innovazione tecnologica dalla ricerca alle imprese non sfruttato in modo ottimale, la cultura manageriale poco propensa ad innovazione e cambiamento in alcuni segmenti e settori, la carenza di professionalità ICT avanzate.

    Sul secondo fronte vengono individuati alcuni filoni di intervento, come il cambio di prospettiva nella governance che prediliga un orientamento verticale, per rendere più semplice ed efficace l’organizzazione dell’ecosistema regionale, favorendo economie di scala e di scopo; l’adozione di azioni politiche differenziate, con target e misure calibrati; la necessità, da parte del mondo dell’impresa, di avere “certezze” rispetto a procedure e tempi di finanziamento pubblico degli investimenti tecnologici.

     

    “Il Digitale in Emilia-Romagna 2024” è stato realizzato da Anitec-Assinform (l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende del settore) e Confindustria Emilia-Romagna. L’analisi è stata condotta in collaborazione con NetConsulting cube (per i capitoli sul mercato digitale e la trasformazione digitale delle imprese in Emilia-Romagna), Cineca (per il focus su Leonardo), InfoCamere (per il capitolo sul settore ICT) e Regione Emilia-Romagna (per il capitolo sulla Data Valley Emilia-Romagna).

     

    Per scaricare il Rapporto integrale
    sito Confindustria Emilia-Romagna