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Categoria: Piccola Industria

  • Maurizio Minghelli nuovo Presidente della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna

    Maurizio Minghelli nuovo Presidente della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna

     

    Bologna, 15 dicembre 2021 –   Maurizio Minghelli è il nuovo Presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna per il biennio 2021-23.  Succede a Giovanni Baroni, che ha ricoperto lo stesso incarico negli ultimi quattro anni ed è stato eletto Presidente nazionale Piccola Industria il 30 novembre scorso.

    Maurizio Minghelli entra a far parte del Consiglio di Presidenza di Confindustria Emilia-Romagna guidato da Pietro Ferrari.

    Minghelli è Vicepresidente vicario del Comitato Piccola Industria di Confindustria Romagna, dopo averlo guidato dal 2016 al 2019, ed è Vicepresidente della sezione Impianti dell’associazione romagnola.

    Il neo Presidente regionale, classe 1976, dopo un percorso di studi in ingegneria ha dato vita nel 2007 ad A.ST.I.M., azienda ravennate attiva nella progettazione e nello sviluppo di sistemi ad alta tecnologia nei settori aerospazio, difesa e sicurezza, ma anche navale e industriale, della quale è CEO e socio fondatore.

    Nel 2011 entra nel direttivo del Gruppo Giovani di Confindustria Ravenna e nel 2013 viene eletto Vicepresidente.  Dal 2017 è componente del Consiglio Centrale Piccola Industria di Confindustria.

     

     

  • PROGETTO DECARB |  Azienda MEBA SAS di Podenzano – Piacenza

    PROGETTO DECARB | Azienda MEBA SAS di Podenzano – Piacenza

     

    MEBA SAS di Podenzano (Piacenza) ha aderito al Progetto sperimentale DECARB della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna, realizzato in partnership con Nativa e in collaborazione con Intesa Sanpaolo. 

    MEBA SAS è stata fondata all’inizio degli anni ’50 a Piacenza, in quegli anni città simbolo del bottone made in Italy, come divisione per lo sviluppo di semilavorati sintetici per l’industria della moda. Oggi la mission aziendale è guidare la transizione ecologica per gli accessori del mondo fashion e interior design sostituendo il tradizionale poliestere con MEBA BIORESINE®, il primo biopolimero certificato da fonte rinnovabile.

    “La maggior parte dei componenti utilizzati nelle nostre fasi produttive – dichiara Gianluca Sclavi, ultima delle generazioni MEBA al timone e responsabile aziendale per la transizione sostenibile – è ottenuta principalmente da trasformazione di materie prime rinnovabili piuttosto che da processi petrolchimici più inquinanti. La sostenibilità è stata per noi una scelta da molto prima che diventasse una condizione necessaria di mercato. Abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri partner verticalmente sulla filiera per sviluppare un prodotto con elevata qualità tecnico-estetica ma a basso impatto ambientale. Anche grazie alla certificazione di UL, il più autorevole organismo a livello internazionale, oggi collaboriamo con alcuni dei più grandi player del lusso, della moda e del design, che si stanno sempre più strutturando internamente con dipartimenti interamente dedicati all’evoluzione etica e sostenibile”.

    MEBA ha deciso di partecipare al Progetto DECARB perché si è posta come obiettivi per il 2025, grazie a importanti investimenti, l’utilizzo totale ed esclusivo di fonti rinnovabili e la conversione degli impianti, che ridurranno l’impatto ambientale di produzione ad un valore prossimo allo zero.

    www.mebabioresine.it

    https://www.linkedin.com/company/mebasas/mycompany

    https://www.facebook.com/MebaBioresine

    https://www.instagram.com/mebabioresine/

    #sustainablefashion #sustainability #transizioneecologica #sustainablematerials #bioresin #biobased #innovation #madeinitaly #circularfashion #carbonfootprint #UL

     

     

  • PROGETTO DECARB per le PMI dell’Emilia-Romagna che vogliono decarbonizzare l’attività

    PROGETTO DECARB per le PMI dell’Emilia-Romagna che vogliono decarbonizzare l’attività

     

    Bologna, novembre 2021 –  Cinque PMI dell’Emilia-Romagna hanno intrapreso un percorso verso la decarbonizzazione grazie al progetto DECARB promosso dalla Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna.

    L’iniziativa si pone in linea con l’obiettivo fissato dall’Unione europea di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050:  un traguardo ambizioso che l’Emilia-Romagna intende centrare anche prima di questa scadenza, come condiviso nel Patto per il Lavoro e per il Clima.

    «Tutte le imprese sono chiamate ad assumere un ruolo di responsabilità ambientale  –  dichiara il Presidente Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna Giovanni Baroni  − e diventare protagoniste della transizione ecologica. È una sfida ma anche una opportunità: le aziende che già oggi hanno compiuto forti investimenti sostenibili hanno un vantaggio competitivo verso il mercato, verso il mondo finanziario e in generale verso clienti, fornitori e la società in generale.

    Per questo in Emilia-Romagna abbiamo avviato il progetto sperimentale DECARB, che aiuta concretamente le PMI a comprendere i propri impatti in termini di emissioni di gas a effetto serra e ad elaborare strategie per diminuirle.  La collaborazione tra le aziende è indispensabile per diffondere la cultura green, sempre più apprezzata da consumatori e partner commerciali, e progettare nuovi investimenti in questa direzione».

    Le imprese coinvolte sono: After Glass S.p.A. di Parma, che si occupa di decorazione del vetro in particolare nei settori della profumeria e cosmetica; Carlo Riccò F.lli S.p.A. di Correggio (Reggio Emilia) è un’azienda chimica che produce resine poliestere insature; Delicius Rizzoli S.p.A. di San Polo di Torrile (Parma), produttore di conserve ittiche, specialmente alici o acciughe; F.A.M.A.R. S.r.l. di Ferrara, specializzata in progettazione e produzione di abbigliamento di lusso; MEBA Sas di Podenzano (Piacenza) che produce e sviluppa materie prime per bottoni e accessori per l’alta moda.

    Nel percorso di riduzione delle emissioni le imprese sono guidate da Nativa, Regenerative Design Company e prima B Corp e Società Benefit in Europa, scelta come Sustainability Advisor del Progetto DECARB.  Il modello di riferimento è il Climate Neutrality Program, creato da Nativa per supportare le aziende nel cammino verso la decarbonizzazione e basato su tre azioni chiave: la diffusione delle competenze di base sui temi della neutralità climatica, l’analisi dell’impatto delle emissioni di gas a effetto serra e l’identificazione del piano di miglioramento per raggiungere gli obiettivi di riduzione.

    Le cinque imprese lavoreranno assieme per condividere le proprie esperienze e le possibili soluzioni, con il fine di accelerare il più possibile la trasformazione in favore del clima. 

    L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo. «Sostenibilità ambientale e transizione ecologica sono aspetti imperativi, oltre che sotto il profilo etico, anche per la crescita e la competitività delle imprese – sottolinea Stefania Bergamaschi, Direttrice Commerciale Imprese Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo −. Con questo progetto il sistema delle PMI emiliano-romagnole testimonia la propria sensibilità e reattività in questa fase di profonda e rapida trasformazione. Intesa Sanpaolo non poteva che essere ancora una volta al fianco delle imprese locali, in linea con la strategia di sostenibilità perseguita dal Gruppo per supportare con risorse e servizi mirati la transizione ecologica del sistema produttivo».

    L’investimento in sostenibilità che dovrà essere effettuato a livello globale da qui ai prossimi anni avrà un ritorno importante anche in termini economici. Il recente studio Drawdown ha calcolato che il ritorno di una completa decarbonizzazione della terra è di 74 trilioni di dollari: per ogni trilione investito ne ritornano ben più di tre.

     

     

  • PROGETTO DECARB |   Azienda FAMAR Abbigliamento Srl di Ferrara

    PROGETTO DECARB | Azienda FAMAR Abbigliamento Srl di Ferrara

     

    PROGETTO DECARB |   FAMAR Abbigliamento srl di Ferrara partecipa attivamente al Progetto sperimentale DECARB della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna. 

    Nata oltre 50 anni fa, l’azienda è sinonimo di alta qualità e di lusso nel mondo della moda: specializzata nella progettazione e produzione di abbigliamento, può contare su un’automazione completa dei suoi reparti e di tecnologie all’avanguardia. È oggi una realtà affermata a livello internazionale su prodotti haute couture perché riesce a coniugare evoluzione tecnologica di ultimissima generazione con il mantenimento di know-how artigianale da sartoria di lusso.

    L’azienda è sensibile già da diversi anni al tema di eco sostenibilità e ha intrapreso numerose azioni per ridurre l’impatto ecologico. Nel 2010 è stato installato un impianto fotovoltaico per produrre l’energia e immettere nel mercato quella in eccesso, che produce circa 220.000 kWh all’anno di cui il 50% auto consumati, sono state sostituite le caldaie di vecchia generazione con quelle di ultima generazione a condensazione per ridurre l’inquinamento ambientale, ed è stata acquistata una cappa aspirante a carboni attivi per la macchina smacchiatrice abbattendo le emissioni in rete e riducendole pari a zero. L’azienda si impegna regolarmente nel corretto smaltimento di carta e plastica con apposti contenitori per la raccolta differenziata e ha completato la sostituzione delle vecchie lampadine e di tutti i corpi illuminanti con altre a risparmio energetico.

    “Due sono le principali motivazioni −  dichiara la dirigente Monica Talmelli −   che ci fanno credere nel Progetto DECARB. In primis la consapevolezza che il pianeta non ha risorse sufficienti per tutti e quindi occorre evitare inutili sprechi: la tutela dell’ambiente richiede un processo necessario e senza alternative per una corretta crescita aziendale. Inoltre la nostra clientela internazionale, soprattutto francese, è molto attenta al tema sostenibilità e un fornitore tracciabile sotto questo profilo ne avrà certamente un vantaggio competitivo”

    FAMAR intende analizzare i consumi all’interno del ciclo produttivo dai reparti di produzione alla linea di movimentazione capi in termini di riduzione degli sprechi di materiali e energie. Temi come l’incidenza di emissione di CO2 dei mezzi aziendali e di quelli dei dipendenti, la possibilità di acquistare materiali e accessori tracciabili e provenienti da fonti rinnovabili piuttosto che un corretto e diverso smaltimento degli sfridi di tessuto da lavorazione: si tratta di obiettivi da definire in tempi veloci.

    Il Progetto DECARB è realizzato in partnership con Nativa e in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

     

    Per maggiori informazioni su FAMAR Abbigliamento
    www.famarabbigliamento.it 
     

     

  • GIOVANNI BARONI, PRESIDENTE PICCOLA INDUSTRIA DELL’EMILIA-ROMAGNA,  ELETTO PRESIDENTE NAZIONALE PICCOLA INDUSTRIA

    GIOVANNI BARONI, PRESIDENTE PICCOLA INDUSTRIA DELL’EMILIA-ROMAGNA, ELETTO PRESIDENTE NAZIONALE PICCOLA INDUSTRIA

     

    CONFINDUSTRIA: GIOVANNI BARONI  NUOVO PRESIDENTE PICCOLA INDUSTRIA

    Roma, 30 novembre 2021Giovanni Baroni, presidente Piccola Industria dell’Emilia-Romagna e delegato per Energia sostenibile ed Economia circolare nella Piccola Industria nazionale, è stato eletto oggi dal Consiglio Centrale Piccola Industria di Confindustria nuovo presidente per il biennio 2021-2023. Come tale, entra di diritto nella squadra del Presidente Carlo Bonomi come vicepresidente di Confindustria.

    Il neo presidente, 48 anni, nato a  Parma, laureato in Ingegneria Civile, coniugato con due figli, è fondatore e amministratore delegato di X3Energy Spa e ricopre ruoli in diverse partecipate appartenenti al gruppo. Nata nel 2010 e attiva nel settore energetico, in particolare in impianti e servizi per l’efficientamento energetico, X3Energy Spa opera anche nella realizzazione e gestione di impianti per la distribuzione stradale di metano e biometano compresso in Italia e negli Stati Uniti.

    Attualmente è membro del Consiglio Generale di Confindustria, del Comitato Tecnico Energia di Confindustria e delegato nazionale per Energia Sostenibile ed Economia circolare nella Piccola Industria.

    Dal 2017 ad oggi è stato presidente del Comitato Piccola Industria dell’Emilia–Romagna. Dal 2014 al 2018 è stato presidente del Comitato Piccola Industria dell’Unione Parmense degli Industriali.
     

  • PROGETTO DECARB |   After Glass S.p.A. di Parma

    PROGETTO DECARB | After Glass S.p.A. di Parma

     

    PROGETTO DECARB |   After Glass S.p.A. di Parma partecipa al Progetto sperimentale DECARB della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna per condurre la propria attività nel massimo rispetto e tutela dell’ambiente, delle persone, dello sviluppo sostenibile e delle relazioni con fornitori e clienti. 

    L’azienda nasce nel 2013 come società dedicata alle attività di decorazione della flaconeria in vetro e si specializza in lavorazioni ad alto tasso di innovazione. la costante acquisizione di know-how tecnico ha permesso in questi anni ad After Glass di affermarsi nel mondo del packaging di lusso per la profumeria e la cosmetica.

    “La transizione ecologica −  afferma Valentina Calzolari, Area Ricerca e Sviluppo Sostenibile After Glass  −    è fortemente ricercata dai nostri clienti, che trainano in maniera determinante l’evolversi di modalità di sviluppo e di realizzazione di un decoro. Sulla stessa scia di rinnovo, il confronto quotidiano con i fornitori di materie prime sta assumendo sempre più i caratteri tipici della salvaguardia delle attività e dell’ambiente di lavoro. Ecco che la transizione ecologica gioca uno dei ruoli attualmente più determinanti sul prodotto e nel nostro settore. Realizzando processi produttivi industriali come serigrafie, laccature e metallizzazioni del vetro, la transizione riguarda naturalmente anche la gestione e conduzione stessa degli impianti”.

    Con l’adesione al Progetto DECARB − realizzato in partnership con Nativa e in collaborazione con Intesa Sanpaolo − After Glass intende fissare in modo cristallino i concetti relativi alla decarbonizzazione, non sempre facili da recepire e quindi da comunicare.

    L’azienda si è data come obiettivi la crescita formativa del gruppo e il confronto con altre realtà della piccola media impresa che si stanno misurando con l’esigenza di controllare gli impatti delle proprie attività sull’ambiente per intraprendere un percorso strategico di riduzione delle emissioni di gas climalteranti.

     

    Maggiori info sull’azienda
    https://www.bormioliluigi.com/it/decorazione.html |   

     

     

  • Progetto DECARB | La call per le PMI dell’Emilia-Romagna che intendono decarbonizzare l’attività

    Progetto DECARB | La call per le PMI dell’Emilia-Romagna che intendono decarbonizzare l’attività

     

    Il Progetto DECARB, promosso da Confindustria Emilia-Romagna Piccola Industria in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Nativa,  si rivolge alle imprese associate appartenenti alla Piccola Industria che intendono mettersi in gioco e intraprendere un percorso verso la decarbonizzazione della propria attività di business.

    Perché partecipare: per scoprire strade per ridurre l’impronta ambientale dei prodotti e dei servizi, per dimostrare ai propri consumatori che l’azienda ha a cuore il futuro del pianeta e la qualità dell’aria che respiriamo.

    Abbiamo voluto realizzare un progetto che aiutasse le imprese nella comprensione dei propri impatti in termini di emissioni di gas a effetto serra e nell’elaborazione di strategie per la loro mitigazione: un primo decisivo passo verso la decarbonizzazione.

    L’emergenza climatica non è più rinviabile, fare finta che non esista danneggia noi, le generazioni future e anche le imprese. È ormai chiaro come Governi, Istituzioni e mondo finanziario stiano incentivando percorsi di innovazione sostenibile, penalizzando invece chi non integra questi temi nei propri piani strategici. Ne è un esempio l’impegno assunto dall’Unione Europea verso il raggiungimento dell’obiettivo di neutralità carbonica fissato entro il 2050.

    Raggiungere il “Net Zero” richiede un completo ripensamento dei paradigmi economici, culturali e di crescita sino ad ora adottati. Da questa trasformazione dipenderà il futuro non solo delle singole aziende, ma anche dell’intera umanità. Il mondo del business è quindi chiamato ad assumere un ruolo di responsabilità e a diventare protagoniste della transizione. Molte grandi imprese hanno già pianificato passi significativi verso la decarbonizzazione, ma per raggiungere l’obiettivo è necessario il contributo di tutti.

    Questa spinta è anche guidata dai consumatori e dai partner commerciali che, sempre più spesso, prediligono aziende che si impegnano per un impatto rigenerativo sul clima.

     

    Come partecipare

    La call si rivolge a tutte le Piccole e Medie Imprese (con meno di 250 addetti e fatturato inferiore ai 50 milioni di euro)  iscritte a una delle Associazioni territoriali di Confindustria in Emilia-Romagna. Cinque tra le aziende che invieranno la propria candidatura saranno guidate da Nativa in un programma di comprensione degli impatti in termini di emissioni di gas climalteranti legate ai propri processi e nella definizione di un piano di evoluzione che le guidi verso la loro riduzione.

    Oltre alla descrizione delle attività di business, nella richiesta di partecipazione occorre esprimere le motivazioni che spingono ad avviare un percorso di decarbonizzazione attraverso un racconto – da presentare attraverso un video ed eventuali modalità aggiuntive preferite – della visione di sostenibilità dell’azienda, degli impegni già intrapresi e delle prospettive future su cui si ritiene sia necessario investire per essere in grado di rispondere alle odierne sfide e prosperare nel lungo termine collaborando al raggiungimento degli obiettivi della Comunità Europea.

    Le domande saranno valutate per selezionare una rosa di 5 aziende con cui sviluppare il progetto sulla base del commitment trasmesso e delle potenzialità di miglioramento.

    Le domande dovranno pervenire entro il 9 luglio 2021 all’indirizzo piccola-ind@confind.emr.it compilando il modulo allegato e allegando il materiale integrativo relativo alle motivazioni progettuali.

    Il programma si concluderà con una presentazione presso i territori delle aziende e dei risultati conseguiti.

     

    Per informazioni:
    piccola-ind@confind.emr.it – tel. 0513399911

     

     

  • Le piccole imprese hanno difficoltà ad investire: le proposte della Piccola Industria al Governo | Dichiarazione di Giovanni Baroni

    Le piccole imprese hanno difficoltà ad investire: le proposte della Piccola Industria al Governo | Dichiarazione di Giovanni Baroni

     

    I dati del Rapporto regionale PMI di Confindustria e Cerved

    Giovanni Baroni, Presidente Piccola Industria Emilia-Romagna «Anche in Emilia-Romagna le piccole imprese hanno difficoltà ad investire: le proposte della Piccola Industria al Governo»

    Bologna, 28 maggio 2021  

     

     

    I risultati del Rapporto Regionale PMI 2021, realizzato da Confindustria e Cerved in collaborazione con Intesa Sanpaolo e presentato oggi a Roma, confermano che la crisi economica connessa alla pandemia da Covid-19 ha avuto effetti rilevanti, ma diversificati fra settori, anche in Emilia-Romagna.

    Dal Rapporto emerge come nel 2020 si sia interrotto il trend di miglioramento della leva finanziaria delle PMI che durava da dieci anni. Per L’Emilia-Romagna l’incidenza dei debiti finanziari sul capitale netto è passata dal 63,2% del 2019 al 68,9% del 2020, comunque a livelli molto lontani da quelli precedenti la crisi finanziaria (116% nel 2007).

    Nel corso dell’ultimo decennio le nostre PMI dell’Emilia-Romagna hanno vissuto un’importante trasformazione per riqualificare la propria offerta e rafforzare la competitività sui mercati. La veloce ripartenza della scorsa estate dopo i fermi produttivi imposti dalla pandemia è la testimonianza di una manifattura più resistente e attrezzata a gestire situazioni di forte criticità.  

    «La dimensione aziendale −  commenta il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna Giovanni Baroni −   è un fattore discriminante per la capacità di far fronte alla crisi. Dalla nostra recente indagine sugli investimenti industriali è emersa la maggiore difficoltà ad investire soprattutto tra le piccole imprese: una su cinque non ha realizzato investimenti nel 2020.  Difficoltà anche tra le medie imprese di alcuni settori del Made in Italy particolarmente colpiti dalla crisi (abbigliamento, tessile, fabbricazione mobili) e tra quelle più esposte alle criticità legate alle dinamiche di filiera a livello nazionale o internazionale.

    In generale oggi le piccole e medie imprese −  sottolinea il Presidente Baroni −   si trovano in una situazione di forte esposizione debitoria e di limitata capacità di investimento. In questo quadro al Governo lanciamo alcune proposte concrete: la proroga automatica della moratoria di legge per le PMI,  la conferma dell’intervento rafforzato del Fondo di Garanzia per le PMI e della ‘Garanzia Italia’ di SACE, l’allungamento dei tempi di restituzione del rimborso dei debiti di emergenza del 2020 dai 6 anni, attualmente previsti, fino a 15 anni,  e infine l’utilizzo della leva fiscale per favorire la crescita dimensionale con interventi come la proroga del credito d’imposta per la quotazione delle PMI e lo sviluppo della finanza alternativa».

     

     

  • CORONAVIRUS | PROPOSTE PER LA FASE 2 #RESTARTITALIA – PICCOLA INDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA, LOMBARDIA, PIEMONTE, VENETO

    CORONAVIRUS | PROPOSTE PER LA FASE 2 #RESTARTITALIA – PICCOLA INDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA, LOMBARDIA, PIEMONTE, VENETO

     

    Il documento parte dalle proposte contenute nella “Agenda per la riapertura delle imprese e la difesa dei luoghi di lavoro contro il Covid 19” presentato dalle Confindustrie regionali di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto l’8 aprile scorso e lancia alcune proposte operative da parte dei Comitati Piccola Industria delle stesse Associazioni in vista della fase 2.

     

    PROSPETTIVE DI SVILUPPO E CRESCITA ECONOMICA

    1. Solo accelerando ed incentivando gli investimenti è possibile recuperare il terreno perduto e mettere le basi per una crescita stabile. Estendere per tutto il 2020 dei meccanismi previsti dall’iperammortamento pari al 240% esteso però a tutti gli investimenti sia materiali che immateriali, in particolare in ambito digitale come anche le spese relative alle attività collegate consulenziali e l’utilizzo di software “as service”. Gli investimenti materiali possono coinvolgere anche l’acquisto di impianti o macchinari usati il cui valore verrà determinato attraverso un’apposita perizia.
       
    2. La ricerca è alla base dell’ingegno delle imprese italiane: estendere e potenziare il credito di imposta per la ricerca innovazione e design, contributi per lo sviluppo dell’e-commerce e dello smart working.
       
    3. Incentivare la patrimonializzazione delle imprese estendendo per 12 mesi a tutte le PMI quanto previsto per le start-up e PMI innovative in termini di credito di imposta per versamenti in conto capitale, ciò andrebbe nella direzione di rafforzare il tessuto imprenditoriale del paese.
       
    4. Incentivare i processi di aggregazione come acquisizioni o fusioni per non disperdere il prezioso know-how italiano. Stabilizzare ed estendere a tutto il 2021 il meccanismo di affrancamento con rivalutazione quote ad un’aliquota agevolata del 6%. Per le acquisizioni <10 milioni di euro riconoscere credito di imposta del 40% per il compratore.   Nel caso di operazioni di fusione riconoscere un credito di imposta sempre del 40% relativamente all’incremento patrimoniale portato dalla società incorporata. Anche le operazioni di Cessione di Ramo d’azienda devono essere equiparate fiscalmente (sia per il compratore che per il venditore) ad operazioni di cessione di quote societarie.
       
    5. Facilitare l’apertura delle aziende al mercato dei capitali, il ricorso all’indebitamento sul medio periodo non è sostenibile. Prevedere procedure semplificate per l’accesso ad un mercato dei capitali come AIM dove sia l’azienda che si quota sia i soggetti acquirenti possano maturare un credito di imposta pari al 40% del capitale conferito in aumento di capitale.
       
    6. Il Fondo Nazionale per l’Innovazione potrebbe giocare un ruolo importante per la crescita ed il rafforzamento delle PMI, agevolando operazioni di acquisizione o fusione di start up o PMI innovative tramite l’ingresso nel capitale con partecipazioni che possono arrivare fino al 20% collegato ad una opzione call della quota a 3 o 5 anni da parte dell’acquirente qualora nel piano industriale sia prevista una crescita compatibile.
       
    7. Procedure semplificate per il reshoring, per riportare in Italia le attività per produrre prodotti di qualità o strategici per la continuità operativa (ad es. DPI). Uno degli ostacoli maggiori purtroppo è la burocrazia, si propone pertanto di incentivare il rimpatrio di produzioni industriali attraverso procedure autorizzative semplificate ed unificate per la localizzazione e costruzione di siti produttivi.
       
    8. Supportare i contratti di lavoro nell’economia post covid-19: incentivi per assunzioni a tempo indeterminato e stabilizzazione di tempo determinato, abbattimento del cuneo fiscale, innalzamento dei tetti del welfare aziendali da 258 a 2.580 Euro, oltre che l’istituzione di contratti a chiamata semplificati.
       
    9. Dare slancio all’export creando nuovi Voucher a favore delle PMI sia per la partecipazione ad eventi e fiere estere sia per l’organizzazione di eventi e fiere nazionali destinati all’esportazione sia in forma fisica che nella modalità digitale.

       

  • CORONAVIRUS |  PICCOLA INDUSTRIA CONFINDUSTRIA E COMMISSARIO STRAORDINARIO ARCURI INSIEME PER CONTINUITÀ PRODUTTIVA E TUTELA SALUTE DEI LAVORATORI

    CORONAVIRUS | PICCOLA INDUSTRIA CONFINDUSTRIA E COMMISSARIO STRAORDINARIO ARCURI INSIEME PER CONTINUITÀ PRODUTTIVA E TUTELA SALUTE DEI LAVORATORI

     

    È stato siglato l’accordo tra Confindustria e il Commissario straordinario Domenico Arcuri per rispondere all’emergenza Covid-19 sostenendo la continuità produttiva delle imprese e garantendo la tutela della salute dei lavoratori.

    L’intesa, voluta da Piccola Industria Confindustria nell’ambito dell’attività del Programma Gestione Emergenze da questa guidato, è rivolta a facilitare gli approvvigionamenti di mascherine per il sistema industriale e, tramite le donazioni previste da parte delle imprese, per il sistema sanitario nazionale.

    E’ un risultato ottenuto grazie alla stretta collaborazione tra Confindustria e il Commissario Domenico Arcuri che prevede l’impegno comune su diversi fronti per affrontare l’emergenza Covid-19. Rappresenta, inoltre, una risposta concreta alla forte richiesta proveniente dalle imprese di liberalizzare sempre più l’importazione di mascherine per vincere la concorrenza proveniente dagli altri Paesi. 

    L’intesa di fatto semplifica le procedure di sdoganamento dei DPI e delle mascherine chirurgiche ordinate dalle imprese associate a Confindustria tramite gli Accordi Quadro che Piccola Industria sta siglando con produttori ad elevata capacità produttiva e con gli importatori. E’ previsto che il 20% della merce ordinata venga donata al Commissario Straordinario per l’emergenza direttamente dall’importatore, dopo che l’importatore avrà effettuato gli opportuni controlli di conformità. Grazie alle offerte attualmente previste dagli accordi già siglati finora da Piccola Industria con Genertec, Giglio Group e Promo Gift nei prossimi giorni verranno messe a disposizione degli associati circa 2 milioni di mascherine, tra chirurgiche e FFP2, a norma CE con relative certificazioni e schede tecniche che saranno fornite alle aziende al momento dell’ordine. Proprio in questi giorni la Protezione Civile ha ricevuto le prime donazioni generate dall’accordo siglato da Piccola Industria e Genertec.

    “Quello di oggi è un ulteriore tassello del percorso messo in campo dal PGE, Programma gestione emergenze, che sin dall’inizio della crisi si è attivato su tre direttrici d’azione: la continuità produttiva, l’individuazione di fornitori di dispositivi medici per la Protezione Civile, la riconversione di aziende per la produzione di mascherine – ha sottolineato Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria. Un percorso realizzato in stretto contatto con il Commissario Arcuri e il Dipartimento della Protezione Civile, con cui siamo legati da un accordo di collaborazione sin dal 2016. E proprio a loro va il mio ringraziamento. È stato un grande lavoro di squadra, in raccordo con la Task Force Coronavirus di Confindustria e con il supporto di Confindustria Dispositivi Medici e Assosistema. Abbiamo informato, raccolto le esigenze delle imprese e le criticità cercando di identificare le priorità, coordinare le iniziative e fornire procedure uniformi con cui rispondere in modo rapido, efficace ed efficiente alle diverse fasi della crisi. Abbiamo predisposto anche un sondaggio, in collaborazione con il Centro Studi, sui fabbisogni di DM e DPI degli associati, per definire le azioni da realizzare per ridurre il differenziale tra domanda ed offerta.”