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Categoria: Relazioni Istituzionali e Lobby

  • PRESENTAZIONE 6° BILANCIO SOCIALE AIOP EMILIA-ROMAGNA

    PRESENTAZIONE 6° BILANCIO SOCIALE AIOP EMILIA-ROMAGNA

     

    Due appuntamenti – a Ravenna martedì 21 maggio e a Parma mercoledì 22 maggio – per presentare il 6° Bilancio sociale di AIOP ER in collaborazione con Nomisma.  

    Al centro sono i 45 ospedali con il loro ruolo sanitario di primo piano e un impatto economico sul territorio regionale per complessivi 1,4 miliardi

  • 14 MAGGIO 2024 |  FABBRICA EUROPA. Le proposte di Confindustria per le elezioni europee

    14 MAGGIO 2024 | FABBRICA EUROPA. Le proposte di Confindustria per le elezioni europee

     

    Il 14 maggio prossimo si terrà a Padova l’incontro FABBRICA EUROPA. Le proposte di Confindustria per le elezioni europee, promosso dalle Confindustrie Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto, insieme alla Delegazione di Confindustria presso l’Unione europea e al Consiglio delle Rappresentanze Regionali di Confindustria.

    L’iniziativa avrà luogo presso l’Hotel Four Points Sheraton alle ore 14.00. Sarà l’occasione per illustrare “Fabbrica Europa”, il documento programmatico di Confindustria in vista delle prossime elezioni, e intraprendere un confronto sui temi strategici per l’industria con i candidati della Circoscrizione Nord Est alle prossime elezioni europee e i parlamentari europei uscenti.

    Introdurrà il dibattito con gli imprenditori la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi.

     

    Per aderire  

  • IL DIGITALE IN EMILIA-ROMAGNA. IMPORTANTI TRAGUARDI: 6 MILIARDI DI EURO E 13.000 IMPRESE ICT

    IL DIGITALE IN EMILIA-ROMAGNA. IMPORTANTI TRAGUARDI: 6 MILIARDI DI EURO E 13.000 IMPRESE ICT

    IL SETTORE ICT IN EMILIA-ROMAGNA, MOLTE LUCI E POCHE OMBRE

    Rapporto “Il Digitale in Emilia-Romagna 2024”, promosso da Anitec-Assinform e Confindustria Emilia-Romagna.  L’innovazione digitale ha raggiunto importanti traguardi, con un mercato di 6 miliardi di euro e 13.000 imprese ICT

     

    Vai alla registrazione integrale dell’incontro 

     

    Bologna, 17 aprile 2024  La prima edizione del rapporto “Il Digitale in Emilia-Romagna 2024” analizza il percorso verso la transizione digitale sinora compiuto nella regione e indaga gli ambiti in cui occorre accelerare per raggiungere livelli di digitalizzazione ancora più competitivi.

    Nonostante l’emergenza causata dall’alluvione e l’incremento dei costi delle materie prime, il mercato digitale dell’Emilia-Romagna ha registrato una crescita significativa nel 2023, raggiungendo un valore complessivo di 6.063,2 milioni di euro, per un aumento del 2,6% sull’anno precedente.

    I numeri del rapporto certificano l’importanza dell’Emilia-Romagna a livello nazionale, con dati d’eccellenza per quanto riguarda l’economia in generale e l’adozione di processi innovativi in particolare. Lo studio vuole anche essere uno strumento propositivo e gettare spunti perché l’interazione tra imprenditorialità privata, settore pubblico e progetti europei dia ancora più opportunità di crescita e sviluppo.

    Il rapporto utilizza metodologie, definizioni, fonti e contenuti dello studio annuale “Il Digitale in Italia” di Anitec-Assinform.   «Dopo Puglia e Lazio, con questo rapporto arricchiamo la nostra analisi dei territori, in modo da studiare ancora meglio le dinamiche della digitalizzazione del nostro Paese. Ancora una volta emerge una situazione di grande vitalità, dove un tessuto produttivo storicamente florido – come quello dell’Emilia-Romagna – sta da tempo compiendo importanti passi verso la digitalizzazione e l’adozione di tecnologie innovative, attraverso un virtuoso ‘ecosistema’ locale che dialoga con mercati e istituzioni sovranazionali. I dati confermano l’importanza di investire sulle competenze digitali, con una strategia di policy focalizzata su education, formazione superiore, upskilling e reskilling. Tema su cui la nostra associazione è impegnata con l’Osservatorio sulle competenze e con diversi progetti formativi, ma che richiede ancora più impegno e dialogo a livello centrale. Oggi abbiamo la possibilità anche grazie all’intelligenza artificiale e a infrastrutture come l’HPC Leonardo di rendere florida e dinamica la nostra filiera produttiva, partendo dalle esperienze di valore sul territorio e creando sinergie utili all’interno della nostra industry». Così Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT, a commento della pubblicazione sull’andamento del digitale in Emilia-Romagna.

    «L’Emilia-Romagna – dichiara Annalisa Sassi, Presidente di Confindustria Emilia-Romagna si conferma una delle regioni più innovative e digitalizzate a livello italiano ed europeo, con imprese molto dinamiche, un mercato digitale in espansione e un sistema pubblico che mette a disposizione risorse finanziarie rilevanti. Le aziende emiliano-romagnole sono impegnate in importanti processi di trasformazione digitale: secondo la nostra indagine sugli investimenti nel 2023 il 55% ha investito in ICT e il 58% in formazione. In Emilia-Romagna abbiamo una convergenza straordinaria di fattori di accelerazione: per fare un vero salto di qualità dobbiamo lavorare assieme, imprese, Istituzioni e i tanti soggetti dell’innovazione per semplificare il sistema, renderlo più accessibile alle imprese e più  trasversale, e aumentare l’impatto della formazione tecnologica sul territorio rafforzando percorsi formativi digitali in linea con le esigenze delle imprese».

    Suddiviso in quattro capitoli seguiti da un focus, il rapporto “Il Digitale in Emilia-Romagna 2024” esamina inizialmente l’economia regionale e il progresso dell’Agenda Digitale Data Valley Bene Comune, con le nuove dotazioni finanziarie dei programmi europei FESR e FSE+ 2021-2027 orientate a valorizzare i dati e attrarre investimenti e competenze. Successivamente analizza nel dettaglio il mercato ICT regionale, che ha registrato una crescita significativa nel 2023, superando i 6 miliardi di euro, con un aumento del 2,6% e punte di crescita maggiori per servizi ICT, contenuti e pubblicità digitale, software e consulenza ICT. Sul territorio sono attive quasi 13.000 imprese ICT; tra queste, sono 500 le Startup e PMI Innovative ICT della regione. Attraverso l’annuale indagine sugli investimenti di Confindustria Emilia-Romagna, il quarto capitolo illustra le dinamiche e i processi di digitalizzazione delle imprese, mentre il focus finale è dedicato al supercomputer Leonardo, il sesto più potente al mondo.

    Le conclusioni del rapporto, da una parte, evidenziano alcune criticità nell’avanzamento del digitale a livello regionale e, dall’altra, offrono spunti per migliorare e favorire processi di innovazione e trasformazione. Sul primo versante vengono segnalati il basso sviluppo di startup e PMI innovative in ambito ICT, l’eterogeneità nell’avanzamento della digitalizzazione territoriale, il processo di trasferimento dell’innovazione tecnologica dalla ricerca alle imprese non sfruttato in modo ottimale, la cultura manageriale poco propensa ad innovazione e cambiamento in alcuni segmenti e settori, la carenza di professionalità ICT avanzate.

    Sul secondo fronte vengono individuati alcuni filoni di intervento, come il cambio di prospettiva nella governance che prediliga un orientamento verticale, per rendere più semplice ed efficace l’organizzazione dell’ecosistema regionale, favorendo economie di scala e di scopo; l’adozione di azioni politiche differenziate, con target e misure calibrati; la necessità, da parte del mondo dell’impresa, di avere “certezze” rispetto a procedure e tempi di finanziamento pubblico degli investimenti tecnologici.

     

    “Il Digitale in Emilia-Romagna 2024” è stato realizzato da Anitec-Assinform (l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende del settore) e Confindustria Emilia-Romagna. L’analisi è stata condotta in collaborazione con NetConsulting cube (per i capitoli sul mercato digitale e la trasformazione digitale delle imprese in Emilia-Romagna), Cineca (per il focus su Leonardo), InfoCamere (per il capitolo sul settore ICT) e Regione Emilia-Romagna (per il capitolo sulla Data Valley Emilia-Romagna).

     

    Per scaricare il Rapporto integrale
    sito Confindustria Emilia-Romagna

     

  • 17 APRILE 2024 |  DIGITALE PER CRESCERE. Innovazione, Crescita, Trasformazione

    17 APRILE 2024 | DIGITALE PER CRESCERE. Innovazione, Crescita, Trasformazione

     

    DIGITALE PER CRESCERE. Innovazione, Crescita, Trasformazione
    Bologna, mercoledì 17 aprile 2024 ore 10.00

    Bologna Business School
    Villa Guastavillani
    Via degli Scalini 18

     

    Il 17 aprile prossimo si terrà un incontro, organizzato da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Anitec-Assinform, Associazione Italiana per l’Information and Communication Technology aderente a Confindustria, per fare il punto sull’adozione e lo sviluppo delle tecnologie digitali nell’ambito pubblico e privato in Emilia-Romagna. 

    Sarà presentato il Rapporto “Il Digitale in Emilia-Romagna”, che evidenzia le tendenze, le sfide e le opportunità nel contesto della transizione digitale nella nostra regione.

    Esperti del settore e rappresentanti istituzionali rifletteranno sulle strategie più efficaci per promuovere lo sviluppo del digitale in Emilia-Romagna.

    Seguirà il programma dettagliato.

     

    Per aderire:  https://www.anitec-assinform.it/cosa-facciamo/eventi/il-digitale-in-emilia-romagna.kl

     

     

  • REGOLAMENTO UNIONE EUROPEA IMBALLAGGI | IMPRESE IN ALLARME,  A RISCHIO INTERE FILIERE

    REGOLAMENTO UNIONE EUROPEA IMBALLAGGI | IMPRESE IN ALLARME, A RISCHIO INTERE FILIERE

    REGOLAMENTO UE IMBALLAGGI, IMPRESE IN AUDIZIONE: FORTE ALLARME, A RISCHIO INTERE FILIERE
    “COSTRUIRE ALLEANZA EUROPEA PER INTERVENIRE CON MAGGIORE BUON SENSO ED EQUILIBRIO”

     

    Roma, 14 novembre 2023 –   Confindustria, Confagricoltura, Confcommercio, Confartigianato, Confcooperative, Federdistribuzione, Casartigiani e CLAAI, oggi in audizione alla Camera sulla Proposta di Regolamento europeo in materia di imballaggi e rifiuti, hanno espresso al Parlamento l’assoluta necessità di fare pressione sulle Istituzioni Europee per un maggiore buon senso ed equilibrio nell’introduzione della nuova disciplina. Abbiamo ribadito l’allarme che deriva dall’applicazione delle nuove norme. Sono molti gli aspetti del provvedimento valutati come critici che, se approvato, rischiano di danneggiare un intero sistema di eccellenza.

    È a rischio oltre il 30% del Prodotto Interno Lordo del Paese, decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di posti di lavoro. Parliamo dei molteplici settori produttori di imballaggi, i loro fornitori di materie prime, dell’intera industria italiana del riciclo, delle imprese che utilizzano tali imballaggi per commercializzare ed esportare merci in Italia e all’estero, dall’agricoltura a tutte le filiere della produzione alimentare e della ristorazione, dalla cosmetica alla farmaceutica, dai pubblici esercizi al turismo, dalla piccola, media e grande distribuzione organizzata, al vending, alla logistica, ai produttori di macchinari. Ciò che più preoccupa della proposta è la mancanza totale di neutralità tecnologica.

    Il Governo si è assunto l’impegno di farsi portatore delle istanze delle imprese. Ma nelle prossime settimane i negoziati istituzionali giungeranno ad una fase decisiva. In vista del voto in plenaria del Parlamento europeo, previsto per il prossimo 22 novembre, e dell’intenzione della Presidenza spagnola di accelerare ulteriormente il negoziato e far approvare un orientamento generale già al Consiglio ambiente del 18 dicembre, abbiamo ritenuto doveroso richiamare di nuovo l’attenzione delle Istituzioni italiane per i forti timori di pregiudizi irreversibili per l’economia e le filiere strategiche del Paese.

    Pur condividendo la necessità imprescindibile di lavorare insieme ad obiettivi ambientali sempre più ambiziosi, in questo caso non ci sono evidenze scientifiche che confermano che il riuso sia migliore del riciclo sotto il profilo ambientale, anzi per quanto riguarda i beni alimentari è vero il contrario. Ci sono evidenze scientifiche che dimostrano un maggior consumo di acqua ed energia e le emissioni di CO2 sono nettamente peggiorative. L’Italia è tra i Paesi dell’Unione che, a detta della stessa Commissione, non corre il rischio di mancare gli obiettivi di riciclo né per gli imballaggi, né per i rifiuti urbani. Non si capisce quindi il motivo di penalizzare il riciclo a favore del riuso, sia sotto il profilo ambientale che economico.

    Le criticità del provvedimento, purtroppo, non sono “limitate” solo al tema del riuso a scapito del riciclo. Sono presenti, infatti, anche divieti di produzione per diverse tipologie di imballaggi monouso.

    Infine, un’ulteriore e importante criticità è rappresentata dall’identificazione, per alcune tipologie di imballaggi monouso, del cauzionamento (ovvero nel c.d. Deposit Return System, DRS).

    Per tutto quanto, non possiamo che rinnovare l’auspicio, anche in questa sede, di una sostanziale e profonda rivisitazione dell’intero provvedimento, per orientarlo ad un maggiore equilibrio e flessibilità.

    E’ fondamentale a nostro avviso concentrare con urgenza tutti gli sforzi su tre fronti: la presentazione e il sostegno di emendamenti per il voto in Parlamento europeo; il dialogo con la Presidenza spagnola e i Paesi che sostengono la proposta per evitare scelte arbitrarie ed estremamente impattanti per la nostra economia; il consolidamento delle alleanze con gli altri Stati membri – ve ne sono molti – che come l’Italia non condividono le misure del Regolamento, poiché non consentono la necessaria flessibilità e non riconoscono il principio di neutralità tecnologica per il raggiungimento di ambiziosi obiettivi ambientali attraverso l’economia circolare. siamo a chiedervi, facendo seguito alla positiva esperienza degli anni scorsi, la conferma della vostra collaborazione all’iniziativa di creazione d’impresa rivolta agli istituti di istruzione superiore dell’Emilia-Romagna.

     

    Sul tema Confindustria Emilia-Romagna e Confindustria Emilia Area Centro, in  collaborazione con UCIMA, nel luglio scorso organizzarono un incontro di approfondimento al quale parteciparono tra gli altri l’onorevole Massimiliano Salini, Membro del Parlamento europeo, e Maurizio Marchesini, Vice Presidente Confindustria per le Filiere e le Medie imprese. 

    https://www.confind.emr.it/news/regolamento-unione-europea-imballaggi-focus-bologna-organizzato-da-confindustria-emilia-romagna  

     

  • ALLUVIONE MAGGIO 2023: INDICAZIONI OPERATIVE PER LE IMPRESE DANNEGGIATE

    ALLUVIONE MAGGIO 2023: INDICAZIONI OPERATIVE PER LE IMPRESE DANNEGGIATE

     

     

    “Alluvione maggio 2023: indicazioni operative per le imprese danneggiate per la richiesta dei contributi ai sensi dell’Ordinanza Commissariale n. 11/2023” è stato il tema del webinar organizzato il 14 novembre da Confindustria Emilia-Romagna insieme a tutte le Confindustrie e Unioni Industriali della regione.

     

    Per ogni esigenza rivolgersi alle Confindustrie e Unioni Industriali di appartenenza

     

  • Un focus sul ruolo delle multinazionali in Emilia-Romagna | Il 23 ottobre presso Philip Morris Bologna

    Un focus sul ruolo delle multinazionali in Emilia-Romagna | Il 23 ottobre presso Philip Morris Bologna

     

    IL CONTRIBUTO DELLE IMPRESE ESTERE PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO: IL CASO DELL’EMILIA-ROMAGNA

    Lunedì 23 ottobre 2023 dalle ore 10.00 alle 12.30 a Crespellano, Valsamoggia (Bologna)
    presso Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, Via Giacomo Venturi 2.

     

    Obiettivo dell’iniziativa è sottolineare il ruolo che le imprese a capitale estero svolgono in Emilia-Romagna, nell’ottica di accrescere le sinergie tra i soggetti privati e pubblici e individuare strategie per attrarre nuovi investimenti.

    Nell’occasione sarà presentata un’analisi sul contributo che le imprese multinazionali svolgono nella nostra regione, per comprendere l’impatto economico e sociale che producono nel territorio.

    Apriranno i lavori Barbara Beltrame Giacomello, Vicepresidente per l’Internazionalizzazione Confindustria, il Vice Ministro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini e il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.  L’analisi sarà illustrata Alessandro Faramondi, Dirigente Istat, e Roberto Monducci dell’Osservatorio Imprese Estere.

    Alla tavola rotonda interverranno Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato Philip Morris Italia, Presidente Europa Sud occidentale Philip Morris International; Rosa Grimaldi, Delegata del Sindaco di Bologna alla promozione economica e attrattività internazionale, Industrie culturali e creative, Impatto Tecnopolo; Leonardo Salcerini, Amministratore Delegato Toyota MH Italia; Annalisa Sassi, Presidente Confindustria Emilia-Romagna. Chiuderà i lavori Maurizio Marchesini, Vicepresidente per le Filiere e le Medie Imprese Confindustria.

     

    L’incontro è ad inviti. Per informazioni:  comunicazione@confind.emr.it

  • PROGETTO DECARB per le PMI dell’Emilia-Romagna che vogliono decarbonizzare l’attività

    PROGETTO DECARB per le PMI dell’Emilia-Romagna che vogliono decarbonizzare l’attività

     

    Bologna, novembre 2021 –  Cinque PMI dell’Emilia-Romagna hanno intrapreso un percorso verso la decarbonizzazione grazie al progetto DECARB promosso dalla Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna.

    L’iniziativa si pone in linea con l’obiettivo fissato dall’Unione europea di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050:  un traguardo ambizioso che l’Emilia-Romagna intende centrare anche prima di questa scadenza, come condiviso nel Patto per il Lavoro e per il Clima.

    «Tutte le imprese sono chiamate ad assumere un ruolo di responsabilità ambientale  –  dichiara il Presidente Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna Giovanni Baroni  − e diventare protagoniste della transizione ecologica. È una sfida ma anche una opportunità: le aziende che già oggi hanno compiuto forti investimenti sostenibili hanno un vantaggio competitivo verso il mercato, verso il mondo finanziario e in generale verso clienti, fornitori e la società in generale.

    Per questo in Emilia-Romagna abbiamo avviato il progetto sperimentale DECARB, che aiuta concretamente le PMI a comprendere i propri impatti in termini di emissioni di gas a effetto serra e ad elaborare strategie per diminuirle.  La collaborazione tra le aziende è indispensabile per diffondere la cultura green, sempre più apprezzata da consumatori e partner commerciali, e progettare nuovi investimenti in questa direzione».

    Le imprese coinvolte sono: After Glass S.p.A. di Parma, che si occupa di decorazione del vetro in particolare nei settori della profumeria e cosmetica; Carlo Riccò F.lli S.p.A. di Correggio (Reggio Emilia) è un’azienda chimica che produce resine poliestere insature; Delicius Rizzoli S.p.A. di San Polo di Torrile (Parma), produttore di conserve ittiche, specialmente alici o acciughe; F.A.M.A.R. S.r.l. di Ferrara, specializzata in progettazione e produzione di abbigliamento di lusso; MEBA Sas di Podenzano (Piacenza) che produce e sviluppa materie prime per bottoni e accessori per l’alta moda.

    Nel percorso di riduzione delle emissioni le imprese sono guidate da Nativa, Regenerative Design Company e prima B Corp e Società Benefit in Europa, scelta come Sustainability Advisor del Progetto DECARB.  Il modello di riferimento è il Climate Neutrality Program, creato da Nativa per supportare le aziende nel cammino verso la decarbonizzazione e basato su tre azioni chiave: la diffusione delle competenze di base sui temi della neutralità climatica, l’analisi dell’impatto delle emissioni di gas a effetto serra e l’identificazione del piano di miglioramento per raggiungere gli obiettivi di riduzione.

    Le cinque imprese lavoreranno assieme per condividere le proprie esperienze e le possibili soluzioni, con il fine di accelerare il più possibile la trasformazione in favore del clima. 

    L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo. «Sostenibilità ambientale e transizione ecologica sono aspetti imperativi, oltre che sotto il profilo etico, anche per la crescita e la competitività delle imprese – sottolinea Stefania Bergamaschi, Direttrice Commerciale Imprese Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo −. Con questo progetto il sistema delle PMI emiliano-romagnole testimonia la propria sensibilità e reattività in questa fase di profonda e rapida trasformazione. Intesa Sanpaolo non poteva che essere ancora una volta al fianco delle imprese locali, in linea con la strategia di sostenibilità perseguita dal Gruppo per supportare con risorse e servizi mirati la transizione ecologica del sistema produttivo».

    L’investimento in sostenibilità che dovrà essere effettuato a livello globale da qui ai prossimi anni avrà un ritorno importante anche in termini economici. Il recente studio Drawdown ha calcolato che il ritorno di una completa decarbonizzazione della terra è di 74 trilioni di dollari: per ogni trilione investito ne ritornano ben più di tre.

     

     

  • PATTO PER IL LAVORO E PER IL CLIMA |  DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PIETRO FERRARI

    PATTO PER IL LAVORO E PER IL CLIMA | DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PIETRO FERRARI

     

    Dichiarazione di Pietro Ferrari, Presidente Confindustria Emilia-Romagna
    “Patto per il lavoro e per il clima: passaggio importante, ora dobbiamo scegliere le priorità su cui investire da subito  per investimenti e lavoro di qualità”

    Bologna, 15 dicembre 2020

     

    L’approvazione del “Patto per il Lavoro e per il Clima” è un passaggio positivo di condivisione del metodo e della visione di sviluppo sostenibile della nostra regione: lavoriamo tutti assieme per il futuro dell’Emilia-Romagna.

    L’intesa si muove giustamente in una dimensione europea con cui l’Emilia-Romagna intende assumere il ruolo di protagonista per costruire politiche innovative collegate ai Fondi strutturali, al Programma Next Generation EU e all’Agenda 2030.

    Alla base del Patto c’è l’obiettivo di accelerare gli investimenti e creare lavoro di qualità: i presupposti grazie ai quali la nostra regione ha raggiunto i risultati importanti di questi ultimi anni.

    Lo shock legato alla pandemia ha ancora una volta dimostrato la capacità di reazione della gente e delle imprese dell’Emilia-Romagna, che nella dimensione azienda-filiera-territorio rappresentano il principale motore della crescita economica e di innovazione dell’intero sistema economico e sociale.  

    Il lavoro vero inizia adesso: è importante infatti condividere le linee di intervento, ma ora dobbiamo essere capaci di tradurle rapidamente in investimenti e lavoro, tenendo insieme la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. 

    La sfida che abbiamo davanti è scegliere le priorità su cui investire, con il coraggio di evolvere e innovare come abbiamo proposto nel nostro Progetto Traiettoria 2030. Mi riferisco in particolare ad investimenti pubblici e privati sulle reti materiali e immateriali, sulla ricerca e sull’innovazione, sul capitale umano e sul welfare, sulla sostenibilità ambientale ed energetica.