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Categoria: Relazioni Istituzionali e Lobby

  • SEMPLIFICAZIONE |  CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA E ANCE EMILIA-ROMAGNA  “NON SERVONO NUOVE LEGGI, SERVE TAGLIARE ED ABROGARE”

    SEMPLIFICAZIONE | CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA E ANCE EMILIA-ROMAGNA “NON SERVONO NUOVE LEGGI, SERVE TAGLIARE ED ABROGARE”

     

    SEMPLIFICAZIONE:  PER FAVORIRE LA RIPARTENZA DELLE IMPRESE E DEL LAVORO  CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA E ANCE EMILIA-ROMAGNA
    PROPONGONO INTERVENTI CONCRETI E IMMEDIATI.  “NON SERVONO NUOVE LEGGI, SERVE TAGLIARE ED ABROGARE”

     

    Bologna, 26 giugno 2020  – La difficile situazione economica dovuta agli effetti del Covid-19 ha reso necessario ed urgente intervenire a tutti i livelli con una decisa semplificazione amministrativa per agevolare l’attività delle imprese e favorire il rilancio dell’economia e del lavoro.

    In questa fase l’obiettivo di alleggerire gli adempimenti e gli oneri burocratici per cittadini ed imprese è ritenuto prioritario sia dal Governo, che ha in agenda un decreto dedicato alla semplificazione, sia dalla Regione Emilia-Romagna, che sta definendo un pacchetto di provvedimenti in attuazione del programma di mandato presentato dal Presidente Bonaccini.

    Confindustria Emilia-Romagna, le Associazioni territoriali, Confindustria Ceramica ed Ance Emilia-Romagna hanno raccolto dalle imprese una serie di specifici adempimenti e normative da modificare o abrogare: si tratta di interventi di competenza della Regione ma anche di livello nazionale ed europeo.

    «Abbiamo deciso un approccio molto concreto – sottolinea il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari – per intervenire in modo diretto con soluzioni che possano avere una ricaduta immediata sulle imprese. Negli anni l’apparato burocratico si è talmente stratificato che, invece di proporre nuove norme, abbiamo preferito individuare interventi circoscritti, immediatamente operativi e utili per semplificare la vita delle imprese. In sintesi, dobbiamo togliere e non aggiungere, non serve fare una legge di semplificazione per semplificare. La semplificazione deve essere la priorità trasversale dell’azione del Governo regionale e tratto qualificante del prossimo Patto per il lavoro e il clima. Siamo di fronte alla più dura recessione economica dal dopoguerra:  la possibilità di una ripresa sostenuta dell’economia e dell’occupazione passa dalla capacità di rilanciare tutto il potenziale di crescita dell’economia, liberando le energie positive di cui le imprese ed il territorio sono così ricche».

    «Nel settore dell’edilizia ci sono norme obsolete che di fatto impediscono la rigenerazione urbana: norme di 50 anni fa pensate per le città in espansione, che non si conciliano con le esigenze di regolazione dello sviluppo urbano moderno e con le esigenze di limitare il consumo di suolo – aggiunge il Presidente di Ance Emilia-Romagna Stefano Betti  – Riconoscere l‘interesse pubblico agli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana sarebbe il primo passo da compiere. Sul fronte delle opere pubbliche, serve un unico Prezziario regionale cogente per tutti gli appalti pubblici, da Piacenza a Rimini».

    Gli ambiti tematici su cui intervenire rappresentano da un lato aree strategiche come innovazione, internazionalizzazione, formazione, digitalizzazione, ambiente, dall’altro settori fondamentali per il rilancio economico come l’edilizia e costruzioni. Ogni proposta individua il livello di competenza, la fonte normativa da modificare e l’organo competente.

    Attraverso la digitalizzazione è possibile attuare immediate semplificazioni, dalla possibilità di rendere strutturale la raccolta della documentazione aziendale firmata digitalmente sino all’effettiva condivisione di tutti i documenti da parte delle amministrazioni pubbliche.

    La formazione, l’innovazione e l’internazionalizzazione sono driver fondamentali per il rilancio dell’economia sui quali la Regione ha una forte leva di intervento. In questi ambiti le imprese devono poter contare su strumenti di sostegno sempre più fruibili. Le proposte riguardano la semplificazione delle procedure di accesso, la riduzione dei tempi di istruttoria e finanziamento dei bandi, un maggiore utilizzo dei cosiddetti bandi “a sportello”.

    Anche l’ambiente e l’edilizia, ambiti di intervento di stretta competenza regionale, possono assumere un ruolo centrale per lo stimolo degli investimenti.  Sull’ambiente le proposte, volte a preservare la tutela ambientale, sono molteplici: l’estensione a tutti i settori delle semplificazioni per le imprese in regime di “AIA-Autorizzazione Integrata Ambientale” previste ad oggi solo per gli impianti ceramici; la semplificazione delle autorizzazioni per recuperare e riqualificare le aree delle ex cave; l’accelerazione dei tempi procedurali per le imprese in possesso di certificazioni ambientali, così anche da incentivare le aziende ad ottenere la registrazione EMAS e ISO 14001.

    Nel settore dell’edilizia gli interventi praticabili in tempi celeri sono numerosi. In particolare, in questo campo i soggetti deputati ad autorizzare un intervento sono molteplici, con un inevitabile allungamento di tempi ed aumento di costi.  Occorre unificare gli Sportelli Unici Edilizia e Sportelli Unici Attività Produttive, semplificare i cambi di destinazione d’uso, garantire la possibilità di utilizzo immediato dei bonus casa, ecobonus e sismabonus.

    In conclusione, il riferimento costante delle proposte di Confindustria Emilia-Romagna e Ance Emilia-Romagna è quello di portare a sintesi due esigenze fondamentali per lo sviluppo dell’Emilia-Romagna: l’obiettivo di sostenere lo sviluppo economico e produttivo con quello di garantire la sostenibilità ambientale e offrire nuove opportunità di investimenti e di lavoro, in un quadro di vera collaborazione e responsabilità condivisa con le Istituzioni.

     

     

  • CORONA VIRUS |   Confindustria Emilia-Romagna insieme alla Regione per sostenere le imprese nella riconversione industriale per la produzione straordinaria di dispositivi

    CORONA VIRUS | Confindustria Emilia-Romagna insieme alla Regione per sostenere le imprese nella riconversione industriale per la produzione straordinaria di dispositivi

     

    Confindustria Emilia-Romagna sta collaborando attivamente con gli Assessorati Attività produttive, Salute, Difesa del Suolo e Protezione Civile per facilitare le imprese che intendono procedere alla produzione − anche attraverso l’attivazione di nuove linee produttive − di mascherine facciali, dispositivi di protezione individuale, disinfettanti, materiale sanitario e tutto ciò che è necessario e urgente in risposta all’epidemia da Covid-19.

    Il gruppo operativo ha elaborato un Vademecum, in allegato, utile alle imprese per orientarsi nelle procedure di produzione straordinaria di dispositivi medici (DM), tra cui le mascherine chirurgiche, e dispositivi di protezione individuale (DPI).

    È stato inoltre redatto un elenco dettagliato dei DM e DPI necessari per gli operatori del Sistema Sanitario Regionale.

    Al gruppo di lavoro partecipano anche ART-ER, Società Consortile dell’Emilia-Romagna per la ricerca e l’innovazione, Clust-ER Industrie Salute e Benessere, Tecnopolo di Mirandola e Università di Bologna.

     

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  • DECRETO FISCALE – DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEI PRESIDENTI DELLE CONFINDUSTRIE EMILIA-ROMAGNA, LOMBARDIA, PIEMONTE E VENETO

    DECRETO FISCALE – DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEI PRESIDENTI DELLE CONFINDUSTRIE EMILIA-ROMAGNA, LOMBARDIA, PIEMONTE E VENETO

     

    DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEI PRESIDENTI DELLE CONFINDUSTRIE EMILIA-ROMAGNA, LOMBARDIA, PIEMONTE E VENETO

    IL DECRETO FISCALE METTE A RISCHIO L’ATTIVITÀ D’IMPRESA E GLI INVESTIMENTI

     

    12 dicembre 2019   −   Marco Bonometti, Enrico Carraro, Pietro Ferrari e Fabio Ravanelli, rispettivamente Presidenti delle Confindustrie Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte, sentono la necessità di esprimere la forte preoccupazione di tutti gli imprenditori delle quattro regioni sul decreto legge fiscale collegato alla manovra di bilancio.

    Come richiamato dal Presidente della Repubblica, sono per noi punti irrinunciabili il contrasto all’evasione fiscale e la salvaguardia delle imprese sane che tutti i giorni si confrontano sui mercati nel rispetto delle norme.

    Le misure del decreto rischiano di mettere fortemente a repentaglio l’esercizio dell’attività di impresa, generano forte incertezza nell’attività d’azienda sotto il profilo giuridico e allontanano qualsiasi nuovo investimento nel Paese.

    L’introduzione dell’ipotesi di confisca allargata − strumento pensato per combattere la criminalità organizzata, applicabile anche nel caso di un ordinario controllo fiscale − porterebbe, senza alcuna sentenza neppure di primo grado, al blocco dei conti correnti aziendali e dunque al blocco sine die delle attività ordinarie delle imprese, dal pagamento degli stipendi ai fornitori.

    Nei principali provvedimenti approvati dall’inizio della legislatura − dal decreto dignità alle norme sulle crisi d’impresa e alle ultime leggi finanziarie, sino al decreto fiscale in discussione in questi giorni − emerge un approccio che alimenta le divisioni tra componenti della società civile, come se tra cittadini ed imprese vi fosse una separazione ideologica nei comportamenti e nei valori.

    Il clima di criminalizzazione delle imprese, come sottolineato più volte dal Presidente di Confindustria Boccia, non è utile al contrasto dell’evasione e rischia solo di avere effetti negativi sulle attività economiche e sul lavoro.

    Infatti, se si collega questa ipotesi legislativa con l’entrata in vigore al 1° gennaio 2020 delle nuove norme già approvate sulla prescrizione, emerge il rischio che le attività produttive restino sospese per tempi lunghissimi, a causa dei ben noti tempi della giustizia, con danni irreparabili anche nei casi in cui venga accertata la non colpevolezza.

    Da questo quadro complessivo emerge un approccio anti impresa, fondato sulla presunzione di colpevolezza e con un anticipo delle misure sanzionatorie che appaiono in evidente contrasto con la presunzione di innocenza, con i tempi ragionevoli del processo e con la libertà di impresa.

    Siamo convinti che la crescita economica, la piena occupazione, il benessere delle persone e il sistema di welfare siano valori comuni e centrali per una società moderna di un Paese industriale fondatore dell’Unione europea.

    Abbiamo bisogno di una vera unità di intenti tra mondo dell’impresa, mondo del lavoro e Istituzioni per perseguire insieme l’idea di un Paese migliore, sostenibile e più giusto.

     

     

  • DOCUMENTAZIONE DELL’INCONTRO “IL PACCHETTO ENERGIA PULITA. L’EVOLUZIONE DEL MERCATO ELETTRICO ITALIANO”

    DOCUMENTAZIONE DELL’INCONTRO “IL PACCHETTO ENERGIA PULITA. L’EVOLUZIONE DEL MERCATO ELETTRICO ITALIANO”

     

    Il 18 novembre 2019 si è svolto a Bologna, presso la sede di Confindustria Emilia Centro,  l’incontro “Il Pacchetto Energia Pulita. L’evoluzione del mercato elettrico italiano”, organizzato da Confindustria, Confindustria Emilia-Romagna e Confindustria Emilia Centro con il supporto di Sistemi Formativi Confindustria e 4.Manager.

    Si tratta di uno degli eventi che Confindustria ha deciso di organizzare a livello regionale per informare le imprese circa i cambiamenti che il sistema elettrico vedrà concretizzarsi nel prossimo futuro anche in funzione dei cambiamenti climatici con alcuni focus sulle fonti rinnovabili, sull’efficienza energetica, sul “pacchetto clima”. L’incontro si è rivolto in particolare agli energy manager delle imprese.

    Il rapporto tra impatto ambientale, cambiamenti climatici e il sistema di produzione di energia è un tema di grande attualità. Con il Clean Energy Package, approvato a maggio 2019, l’Europa ha avviato un insieme di indirizzi di politica energetica che porteranno a un profondo mutamento strutturale del mercato elettrico europeo.

    Il nuovo puzzle del mercato elettrico obbligherà gli utenti industriali ad un cambiamento radicale delle prassi commerciali e anche i consumatori, organizzati in consorzi all’interno del sistema Confindustria, sono destinati a cambiare la forma organizzativa e i servizi.

    In questa fase di cambiamento si assiste ad un aumento del gap informativo tra gli operatori del settore e i consumatori industriali ancora poco reattivi  ai cambiamenti in atto.  Il seminario ha l’obiettivo di ricondurre le Direttive e i Regolamenti del nuovo pacchetto ad un quadro di sintesi organica e avviare un percorso di adattamento alle mutate regole di mercato che saranno implementate dal 1° gennaio 2021.

     

    Per informazioni: legislativo@confind.emr.it

     

     

  • NON FAR PERDERE OLIO ALLA TUA AZIENDA! UN FOCUS A ECOMONDO CON CONOU E CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

    NON FAR PERDERE OLIO ALLA TUA AZIENDA! UN FOCUS A ECOMONDO CON CONOU E CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

     
     
    Il viaggio in difesa dell’ambiente è inizitoa a Ecomondo, con la prima tappa di CircOILeconomy, il roadshow sulla corretta gestione dell’olio lubrificante usato nelle imprese, realizzato dal Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, in collaborazione con Confindustria. 
     
    Negli ultimi anni, rispetto ai quantitativi di olio lubrificante usato immessi al consumo in Italia, il peso del settore industriale (51%) assume un’importanza crescente rispetto a quello dell’autotrazione. Per questo motivo il Conou ha dato vita ad una campagna itinerante che attraverserà l’Italia per incontrare le imprese sul territorio e supportarle nell’adempimento degli obblighi di legge relativi alla gestione di un rifiuto pericoloso come l’olio lubrificante usato. 
     
    L’8 novembre  a Rimini il Vicepresidente del Conou, Riccardo Piunti e il Responsabile Area Relazioni Istituzionali e Affari Legislativi Confindustria Emilia-Romagna, Gianluca Rusconi hanno incontrato i rappresentanti delle imprese e chi ne ispira i comportamenti, per formarli sulle buone pratiche di gestione di un rifiuto pericoloso, con conseguenti vantaggi di brand reputation e nuove opportunità di business.  
     
    «L’intento – spiega il Vicepresidente del Conou Riccardo Piunti – è quello di formare gli imprenditori, che hanno a che fare con un rifiuto complesso da gestire, sulle procedure da seguire, le norme di sicurezza e le pratiche da seguire per non incorrere nel sistema sanzionatorio. In questo modo si eleverà ulteriormente l’efficacia di una filiera già molto performante, rendendo le imprese protagoniste di un sistema virtuoso di economia circolare».
     
    «Il tessuto produttivo dell’Emilia-Romagna – aggiunge il Responsabile Area Relazioni Istituzionali e Affari Legislativi di Confindustria Emilia-Romagna Gianluca Rusconi –  è rappresentato in larga parte da industrie manifatturiere, in particolare del settore meccanico. Mentre l’industria dell’automotive ha ridotto sensibilmente i consumi di olio, quella meccanica in generale continua ad essere un grande utilizzatore di questa materia prima. Siamo quindi impegnati ad informare il più possibile le imprese circa l’ottimale gestione di questo prodotto, con un focus sulle migliori pratiche di un loro utilizzo, anche attraverso strumenti come il Consorzio Conou».
     
    In previsione del seminario, il Conou ha pubblicato con le ultime novità in ambito normativo il pocket book “La normativa ambientale sugli oli minerali usati” a cura di Paola Ficco: si tratta del primo manuale a disposizione dei detentori professionali per affiancarli e sostenerli nella corretta gestione del lubrificante usato.    
     
    Il Progetto CircOILeconomy
    Il roadshow, grazie alla collaborazione con le rappresentanze regionali di Confindustria che hanno messo a disposizione le propri sedi, farà tappa nelle principali città italiane con un fitto calendario di incontri orientato a mettere in contatto tra di loro rappresentanti e responsabili ambiente dei maggiori produttori di oli usati, istituzioni competenti (come assessori all’ambiente, Arpa, Capitanerie di Porto, Albo nazionale Gestori ambientali, Noe), consulenti ambientali, concessionari Conou e aziende di rigenerazione. 
    Per le imprese, diventare ‘ambasciatori’ di buone pratiche di gestione di un rifiuto pericoloso si traduce in vantaggi sotto forma di brand reputation, affidabilità e nuove opportunità di business: praticare scelte attente all’ambiente e alla sostenibilità economica facilita i rapporti con le istituzioni, la pubblica amministrazione e le associazioni del settore.
    Dopo Rimini il viaggio proseguirà in Veneto, con pit stop presso la sede confindustriale di Porto Marghera e andrà avanti per tutto il 2019 con un programma di incontri sul territorio, disponibile on line nella sezione dedicata consultabile tramite il sito del Consorzio www.conou.it  che raccoglierà anche tutti i materiali delle giornate di lavoro.
     
     
    In allegato:
    – Comunicato stampa
    Invito 8 novembre 2018
    Foto olio
  • LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “COMPETITIVITÀ E SOSTENIBILITÀ – PERCHÉ SCEGLIERE DI ESSERE CIRCOLARI” – RIMINI, 10 MAGGIO 2018

    LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “COMPETITIVITÀ E SOSTENIBILITÀ – PERCHÉ SCEGLIERE DI ESSERE CIRCOLARI” – RIMINI, 10 MAGGIO 2018

     

    L’economia circolare è stata al centro dell’incontro promosso da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Confindustria Romagna  il 10 maggio a Rimini.

    L’iniziativa ha avuto l’obiettivo di approfondire aspetti innovativi dell’economia circolare per promuovere un modello di fare impresa che assicuri, da un lato, nuove prospettive di crescita e, dall’altro, maggiore competitività.  Il nuovo approccio green comprende azioni per introdurre l’economia circolare in ogni fase aziendale, dalla produzione al recupero e al riuso e coinvolge tutti gli attori, sia della produzione sia del consumo. 

    Dopo il saluto introduttivo a cura di Confindustria Romagna, Gianluca Rusconi di Confindustria Emilia-Romagna ha presentato il Piano “Verso Industria 4.0”.

    Sono intervenuti  Giulio Molinaro di Confindustria, che ha esposto le misure previste nel Piano d’Azione europeo in materia di economia circolare e gli esiti del processo di revisione della normativa in materia di rifiuti, Enrico Cancila di ERVET e Massimiliano Mazzanti dell’Università degli Studi di Ferrara, che hanno illustrato rispettivamente i business models dell’economia circolare e il benchmark europeo sulle politiche green. Sono seguite le testimonianze delle imprese Pesaresi Giuseppe Spa, Hera Ambiente Spa e Sogliano Ambiente Spa, che hanno già adottato una politica di economia circolare.

    Il seminario fa parte del programma GLOBB-ER del Piano del sistema Confindustria Emilia-Romagna “VERSO INDUSTRIA 4.0”, finanziato dall’Unione europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna, che mette a disposizione delle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, attività di formazione e di accompagnamento su ambiti strategici per il futuro dell’industria quali la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’economia circolare. 

     

    In allegato la documentazione 

  • Annullamento seminario  “COMPETITIVITÀ E SOSTENIBILITÀ. PERCHÉ SCEGLIERE DI ESSERE CIRCOLARI” – Forlì, 14 febbraio 2018

    Annullamento seminario “COMPETITIVITÀ E SOSTENIBILITÀ. PERCHÉ SCEGLIERE DI ESSERE CIRCOLARI” – Forlì, 14 febbraio 2018

     

     

    Informiamo che il seminario sul tema  “COMPETITIVITÀ E SOSTENIBILITÀ. PERCHÉ SCEGLIERE DI ESSERE CIRCOLARI”,  previsto il 14 febbraio a Forlì, è annullato per motivi organizzativi.