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  • “BREVETTO UNITARIO: OPPORTUNITÀ E VANTAGGI PER LE IMPRESE” – WEBINAR DELLA RETE EEN

    “BREVETTO UNITARIO: OPPORTUNITÀ E VANTAGGI PER LE IMPRESE” – WEBINAR DELLA RETE EEN

     

    I partner italiani della rete Enterprise Europe Network, di cui anche Confindustria Emilia-Romagna è parte, hanno organizzato il 10 ottobre un webinar dedicato a “Brevetto unitario: opportunità e vantaggi per le imprese”

    Dal 1° giugno 2023 è operativo il Brevetto unitario che garantisce la protezione brevettuale in tutti i 17 paesi Ue che hanno attualmente ratificato l’Accordo internazionale sul Tribunale Unificato dei Brevetti (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Portogallo, Slovenia, Svezia).

    Il Brevetto unitario è rilasciato dallo European Patent Office (EPO), a cui il titolare dovrà pagare le tasse annuali di rinnovo per il mantenimento. La giurisdizione esclusiva sulle controversie di contraffazione e validità è assegnata al Tribunale unificato dei brevetti con sedi a Monaco, Parigi e Milano. L’introduzione del brevetto unitario comporta notevoli vantaggi per le imprese in termini di semplificazione delle procedure e riduzione dei costi ma anche potenziali rischi.

    L’incontro ha avuto l’obiettivo di illustrare le novità introdotte grazie agli approfondimenti che saranno forniti da esperti delle Istituzioni europee e nazionali e professionisti competenti in materia.

    In allegato il programma dell’incontro.

     

    Per informazioni

    Enterprise Europe Network – Consorzio Simpler
    Tel: +39 051 3399911
    e-mail: simpler@confind.emr.it 

     

  • DOCUMENTAZIONE WEBINAR 10 ottobre 2023 |  IL BANDO REGIONALE PER IL SOSTEGNO DI PROGETTI DI INNOVAZIONE SOCIALE

    DOCUMENTAZIONE WEBINAR 10 ottobre 2023 | IL BANDO REGIONALE PER IL SOSTEGNO DI PROGETTI DI INNOVAZIONE SOCIALE

     

    Webinar IL BANDO REGIONALE PER IL SOSTEGNO DI PROGETTI DI INNOVAZIONE SOCIALE
    10 ottobre 2023

     

    Il 10 ottobre 2023 si è svolto il webinar “IL BANDO REGIONALE PER IL SOSTEGNO DI PROGETTI DI INNOVAZIONE SOCIALE” dedicato a presentare alle imprese contenuti e finalità del bando della Regione Emilia-Romagna che sostiene lo sviluppo di innovazioni a impatto sociale che favoriscano soluzioni collaborative tese a migliorare il benessere e ridurre le disuguaglianze.

    Il bando, che sarà aperto dal 31 ottobre 2023 al 30 gennaio 2024, consente di finanziare investimenti materiali ed immateriali per accrescere la capacità produttiva, il grado di coinvolgimento delle platee interessate e lo sviluppo di aree di business per le quali il valore economico si integra con il valore sociale prodotto per le comunità di riferimento.

    Possono presentare domanda soggetti, enti, organizzazioni privati che svolgono un’attività economica sia con le forme giuridiche tipiche delle imprese (soggetti iscritti nel registro delle imprese) che nelle forme diverse da queste ultime (soggetti iscritti nel REA).

     

    Materiali del webinar: in allegato

    Per informazioni: ricerca@confind.emr.it

     

  • 10 ottobre 2023 |  WEBINAR “IL BANDO REGIONALE PER IL SOSTEGNO DI PROGETTI DI INNOVAZIONE SOCIALE”

    10 ottobre 2023 | WEBINAR “IL BANDO REGIONALE PER IL SOSTEGNO DI PROGETTI DI INNOVAZIONE SOCIALE”

     

    Il 10 ottobre 2023 Confindustria Emilia-Romagna organizza, nell’ambito delle attività di Enterprise Europe Network e del Digital Innovation Hub Emilia-Romagna, il webinar IL BANDO REGIONALE PER IL SOSTEGNO DI PROGETTI DI INNOVAZIONE SOCIALE, in collaborazione con Confindustria Piacenza, Unione Parmense degli Industriali, Unindustria Reggio Emilia, Confindustria Emilia Area Centro, Confindustria Romagna.

    Il webinar, che si terrà dalle ore 16.30 alle 18.00,  è dedicato a approfondire contenuti e finalità del bando regionale che sostiene lo sviluppo di innovazioni a impatto sociale che favoriscano soluzioni collaborative tese a migliorare il benessere e ridurre le disuguaglianze.

    In particolare, il bando finanzia investimenti materiali ed immateriali per accrescere la capacità produttiva, il grado di coinvolgimento delle platee interessate e lo sviluppo di aree di business per le quali il valore economico si integra con il valore sociale prodotto per le comunità di riferimento.

    Il bando, che sarà aperto dal 31 ottobre 2023 al 30 gennaio 2024, ha una dotazione finanziaria di 3 milioni di euro.

    Possono presentare domanda soggetti, enti, organizzazioni private che svolgono un’attività economica sia con le forme giuridiche tipiche delle imprese (soggetti iscritti nel registro delle imprese) sia nelle forme diverse da queste ultime (soggetti iscritti nel REA).

     

    Per adesioni:  in allegato programma e informativa

    Per informazioni: ricerca@confind.emr.it

     

     

  • IL 78% DEI PROFILI TECNICI È DIFFICILE DA REPERIRE. GLI ITS OTTIMA OCCASIONE PER I GIOVANI

    IL 78% DEI PROFILI TECNICI È DIFFICILE DA REPERIRE. GLI ITS OTTIMA OCCASIONE PER I GIOVANI

     

    Le imprese richiedono professionalità tecniche: il 78% dei profili tecnici è difficile da reperire per le aziende dell’Emilia-Romagna
    Gli ITS dell’Emilia-Romagna formano competenze professionali molto richieste dall’industria

    Bologna, 6 ottobre 2023

     

    Le imprese dell’Emilia-Romagna hanno un crescente bisogno di competenze professionali. Il 52 per cento delle figure richieste dal sistema produttivo regionale – secondo una recente analisi di Unioncamere Emilia-Romagna Excelsior – è difficile da reperire e la difficoltà sale al 78 per cento per i profili ad alta specializzazione.

    Tra i profili più difficili da trovare, secondo l’indagine, ci sono tecnici informatici, telematici e delle comunicazioni (73 per cento di difficile reperimento), tecnici nella gestione dei processi produttivi di beni e servizi (70 per cento), tecnici in campo ingegneristico (68 per cento).

    «La distanza tra le competenze richieste e quelle offerte è sempre più alta − sottolinea Corrado Beldì, Delegato di Confindustria Emilia-Romagna per il Capitale Umano  – ed è particolarmente critica in settori strategici per la nostra regione.  Per affrontare le sfide della transizione digitale e ecologica le imprese cercano collaboratori con competenze tecniche in grado di adottare soluzioni innovative e creative. Per questo come imprenditori sosteniamo attivamente gli ITS-Istituti tecnici superiori e le lauree professionalizzanti, che offrono ai giovani ottime possibilità di un’occupazione qualificata e una successiva crescita professionale».

    In Emilia-Romagna, anche grazie al forte impegno della Regione, saranno avviati a breve 58 percorsi di ITS che sono progettati e realizzati in stretta collaborazione con le imprese e le Università: l’85 per cento dei giovani trova un lavoro qualificato dopo questi percorsi.

    In sintesi, gli ITS in Emilia-Romagna formano tecnici superiori nei settori: Meccanica, meccatronica, motoristica, packaging, ICT e industrie creative, Agroalimentare, Territorio, energia, costruzioni, Turismo e benessere, Logistica e mobilità, Nuove tecnologie della vita.

     

    Tutte le informazioni sul sito https://itsemiliaromagna.it/ 

     

     

  • CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA |  L’analisi e le previsioni di Confindustria Emilia-Romagna, Unioncamere Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo

    CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA | L’analisi e le previsioni di Confindustria Emilia-Romagna, Unioncamere Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo

     

    Confindustria Emilia-Romagna: Peggiora il clima di fiducia per la seconda metà del 2023. L’economia regionale rallenta il ritmo di espansione. Consumi e investimenti risentono degli alti tassi di interesse, l’export è in frenata, tiene l’occupazione. Dalla rimodulazione del PNRR ci attendiamo risorse per gli investimenti delle imprese

    Unioncamere Emilia-Romagna: I numeri mostrano un sensibile rallentamento dell’economia regionale, analogamente a quanto avviene in larga parte del mondo. Incidono dinamiche congiunturali, come l’inflazione che permane su valori elevati, così come affiorano aspetti di natura strutturale che necessitano di essere ripensati per intercettare e portare a valore le grandi transizioni in atto

    Intesa Sanpaolo: In Emilia-Romagna prestiti alle imprese in calo nel secondo trimestre 2023 (-3,2% anno su anno a giugno) ma meno intenso del -5% a livello nazionale. La migliore performance è spiegata dai prestiti all’industria. A fronte del minore ricorso al credito, è proseguito l’utilizzo di risorse dai depositi delle imprese, ma in misura moderata. La disponibilità di liquidità delle imprese rimane molto ampia nel confronto storico

     

    «Le previsioni delle imprese da qui a fine anno – ha dichiarato la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi in occasione della conferenza stampa del 28 settembre 2023 di presentazione dell’indagine congiunturale e delle previsioni per i prossimi mesi – confermano il peggioramento del clima di fiducia degli imprenditori.  L’industria dell’Emilia-Romagna dimostra una buona capacità di tenuta, ma le variabili esterne sono sempre più incerte e anche la proiezione al 2024 mostra un quadro difficile. L’economia dell’area euro, in un contesto geopolitico mondiale complesso, continua ad essere penalizzata dal costo dell’energia. In Italia imprese e famiglie devono fare i conti con inflazione e costo del credito elevati, che deprimono gli investimenti.

    Il quadro generale di incertezza, gli alti tassi di interesse e il rallentamento della domanda – sottolinea la Presidente – stanno rallentando gli investimenti nel nostro territorio, che risente anche delle ricadute negative delle alluvioni di maggio. In una fase di transizione come questa gli imprenditori devono essere nelle condizioni di investire sempre di più. Per questo contiamo che la rimodulazione del PNRR consenta di sostenere gli investimenti delle imprese, che non troverebbero altrimenti spazio nella Finanziaria».

    L’indagine semestrale sulle previsioni delle imprese, realizzata da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con le Associazioni e Unioni Industriali della regione, evidenzia un forte raffreddamento rispetto ad inizio anno.

    Solo il 28% degli imprenditori prevede un aumento della produzione da qui a fine anno, ma con un saldo ottimisti-pessimisti molto ridimensionato: 9 punti rispetto ai 23 punti di inizio 2023. Il 53% si aspetta un andamento stazionario. Negative le aspettative sull’andamento degli ordini dall’estero, attesi in crescita dal 20% delle aziende, con un saldo ottimisti/pessimisti di -4,9 punti (era 20 punti ad inizio 2023). Sostanzialmente stazionarie le previsioni sull’occupazione, con tre imprenditori su quattro che non si attendono cambiamenti, ma il saldo ottimisti pessimisti che scende a 10 punti rispetto ai 22 di inizio anno.

    Maggior pessimismo tra le medie imprese rispetto alle piccole e grandi, in un contesto di generale ridimensionamento  delle aspettative su produzione e ordini. Rispetto ai settori la produzione è attesa in crescita nell’alimentare, nelle macchine elettriche, nella carta/stampa, mentre sono negative le previsioni dei settori tessile/abbigliamento, gomma plastica, ceramica e chimica.

    L’indagine di Confindustria Emilia-Romagna ha coinvolto un campione di 428 imprese associate appartenenti ai settore manifatturiero e servizi, per un totale di oltre 60.000 addetti con un fatturato complessivo di circa 23 miliardi di euro, di cui 8,3 proveniente dall’estero.

     

    In allegato il comunicato stampa integrale 

  • INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL MERCATO IN EMILIA-ROMAGNA SUPERA I 30 MILIONI DI EURO

    INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL MERCATO IN EMILIA-ROMAGNA SUPERA I 30 MILIONI DI EURO

     

    INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL MERCATO IN EMILIA-ROMAGNA SUPERA I 30 MILIONI DI EURO NEL 2022, CON UNA PROSPETTIVA DI CRESCITA FINO A 51 MILIONI NEL 2024.
    A CESENATICO SESTA TAPPA DEL ROADSHOW DI PICCOLA INDUSTRIA E ANITEC-ASSINFORM

    Nel 2022 il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Emilia-Romagna ha superato i 30 milioni di euro, con una prospettiva di crescita fino a 51,6 milioni di euro nel 2024. Il mercato digitale della regione ha superato i 6 miliardi di euro nel 2022, con una crescita dell’1,8% rispetto al 2021.

    La percentuale di imprese emiliano-romagnole con almeno un livello base di digitalizzazione è cresciuta attestandosi al 70,5% nel 2022 rispetto al 63,4% del 2021, con un incremento di oltre 7 punti percentuali.

    Ancora poche le imprese italiane che utilizzano sistemi di Intelligenza artificiale ma il mercato è in forte sviluppo: la percentuale delle piccole imprese italiane si attesta oggi al 5,3, contro il 24,3% delle grandi imprese, ma gli ultimi dati ISTAT disponibili si riferiscono al 2021.
     
    Cesenatico, 21 settembre 2023 Sesta tappa a Cesenatico, con Piccola Industria Confindustria Romagna per il ciclo di incontri “Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, con la partnership di Audi e la media partnership de L’Imprenditore. Si tratta di un roadshow che in due anni toccherà tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Sono le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.  

    L’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre 70 anni, è oggi al centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un impiego diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora più profonda rispetto alle innovazioni precedenti. Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’IA rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni: secondo dati Istat del 2021, solo il 6,2% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea. In particolare, la percentuale di piccole imprese italiane si attesta al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese. Un gap da colmare, perché numerose ricerche certificano un crescente divario nell’incremento della produttività dovuto alla digitalizzazione tra le poche imprese di frontiera e le molte più in ritardo. L’Italia recupera parzialmente nell’industria: nel 2021 la percentuale di imprese più avanzate nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale era superiore alla media europea (1,4% contro 1,3%). Rimane però ancora lontana dai paesi capofila: Danimarca a 5,3% e Paesi Bassi al 3%.

    Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, le imprese con almeno un livello base di digitalizzazione sono il 70,5% nel 2022 rispetto al 63,4% del 2021, con un incremento di 7 punti percentuali. La Regione è la prima tra le tre italiane a essere state individuate come “Strong Innovator” nel Regional Innovation Scoreboard 2023 della Commissione europea, a fronte di una media nazionale definita “moderate innovator”.

    Secondo Anitec-Assinform, l’Associazione che in Confindustria raggruppa le aziende ICT, in Italia per il mercato dell’Intelligenza artificiale nel 2022 ha raggiunto un volume di circa 435 milioni di euro (+32,4%) ed è previsto che l’IA raggiunga i 1.200 milioni nel 2026, con un tasso di crescita medio annuo del 28,9% (cfr. Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2022” v.2). 

    L’Intelligenza artificiale, insieme ad altri abilitatori del mercato (Digital Enabler) come ad esempio Cybersecurity, Big Data e Cloud, sarà un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano. Nonostante le prospettive positive, in Italia il mercato dell’IA resta meno sviluppato rispetto agli altri Paesi più industrializzati: per questo è fondamentale avere una visione strategica che consenta di accelerare e potenziare gli investimenti delle imprese, rafforzare le competenze digitali dalla scuola al mondo del lavoro e acquisire maggiore consapevolezza e conoscenza delle potenzialità dell’IA.

    Analizzando i dati regionali si evidenzia come nel 2022 il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Emilia-Romagna abbia superato i 30,5 milioni di euro, con una prospettiva di crescita del 30% medio nel biennio 2022-2024, anno in cui arriverà a toccare, secondo le previsioni, i 51,6 milioni di euro. Se guardiamo al mercato digitale nel suo complesso nel 2022 l’Emilia-Romagna raggiunge i 6 miliardi di euro nel 2022, con una crescita dell’1,8% rispetto al 2021 (Fonte: Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2022”). 

    Mentre portavamo avanti il nostro percorso informativo e formativo sui territori” – ha ricordato Giovanni Baroni Presidente Piccola Industria Confindustria –  “sia a livello europeo sia nazionale sono stati compiuti molti passi avanti sull’intelligenza artificiale e sulla sua componente hardware principale: i chip. Guardiamo con interesse alle innovazioni del IA Act e del Chips Act, così come, rimanendo in Italia, a quelle introdotte dal Decreto Omnibus in materia di semiconduttori. Nel nostro Paese manca, però, una strategia strutturata e coerente, sia nelle risorse sia nella visione, che possa affiancarsi a quella europea e competere con i programmi statunitensi, cinesi, sud coreani, o anche solo con quelli tedeschi e francesi. La tradizione italiana nella ricerca in questi campi ha una lunga storia e conserva una grande eccellenza: sarebbe importante porre oggi le basi per il futuro, sia nella R&S sia nella produzione manifatturiera”.

    “Anitec-Assinform si impegna a promuovere l’Intelligenza Artificiale come catalizzatore per la crescita e l’innovazione nel panorama industriale italiano. Come Associazione vogliamo ispirare le piccole e medie imprese ad abbracciare l’IA e le nuove tecnologie digitali. Il nostro obiettivo è rendere il digitale il fulcro della nostra crescita, consolidando la posizione di leadership dell’industria italiana nel mercato globale e contribuendo a raggiungere un futuro di innovazione e successo” ha affermato Paolo Maggioli, Vice Presidente Anitec-Assinform.

    “Ci sono ancora ampi margini di miglioramento e un grande potenziale da sprigionare in un settore di innovazione continua come l’AI, ma questi dati confermano la vocazione dinamica del tessuto industriale romagnolo, nonostante tutte le difficoltà e le variabili imprevedibili, ultima tra tutte l’alluvione. Davvero le piccole imprese stanno facendo, insieme, un’impresa grandissima, dimostrando di essere l’ossatura portante su cui si tiene il sistema produttivo territoriale” ha sottolineato Danilo Casadei, Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Romagna.

    “L’indagine conferma – ha affermato Maurizio Minghelli, Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna – che il nostro territorio è molto vivace sui temi legati all’innovazione e alle nuove tecnologie. Le sfide da affrontare sono tre: l’utilizzo dei dati per un’intelligenza diffusa a disposizione delle imprese e della società, le competenze digitali, la trasformazione digitale dei settori produttivi e dei servizi. Con il nostro Digital Innovation Hub, di cui fanno parte tutte le Associazioni territoriali dell’Emilia-Romagna, abbiamo realizzato più di 200 assessment e più di 300 incontri one-to-one con le imprese sulle tecnologie avanzate, dal digital twin alla blockchain fino all’intelligenza artificiale”.

  • Un breve film Confindustria sui valori dell’impresa “Impresa, Lavoro e Democrazia: la strada della Costituzione”

    Un breve film Confindustria sui valori dell’impresa “Impresa, Lavoro e Democrazia: la strada della Costituzione”

     

    In occasione dell’Assemblea pubblica del 15 settembre Confindustria ha promosso un vero e proprio film di breve durata sui valori dell’impresa e degli imprenditori. 

    Le immagini iniziali sono dedicate alle alluvioni di maggio in Romagna e alla straordinaria ondata di solidarietà che si è manifestata in quell’occasione. 

     

  • LA PRESIDENTE SASSI “CON GLI ITS I GIOVANI TROVANO UN LAVORO QUALIFICATO”

    LA PRESIDENTE SASSI “CON GLI ITS I GIOVANI TROVANO UN LAVORO QUALIFICATO”

     

    La Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi, intervistata da Gazzetta di Parma, ha affermato che «Per i giovani gli istituti tecnici superiori sono un importante strumento per entrare nel mondo del lavoro: l’85% dei diplomati trova un lavoro qualificato dopo questi percorsi. Anche per gli imprenditori sono strategici, perché si agganciano alle traiettorie di sviluppo tecnologico e produttivo e rappresentano un importante luogo di attrazione dei talenti.

    Oggi siamo di fronte ad un mismatch altissimo tra richiesta e offerta di lavoro, particolarmente critico in alcuni settori. Nel prossimo biennio in Emilia-Romagna, anche grazie al convinto impegno della Regione, saranno avviati 56 percorsi. Gli Its rivestono un ruolo cruciale perché, assieme alle lauree professionalizzanti, sono in grado di curvare i contenuti formativi alle esigenze di professionalità del mercato del lavoro Mi auguro di vedere tanti giovani interessati ad iscriversi alla prima scadenza di ottobre».

     

    L’intervista integrale è disponibile sullo Speciale Its pubblicato dalla Gazzetta di Parma il 16 settembre 2023

  • ITALIA-GERMANIA: TRANSIZIONI, NUOVE GEOGRAFIE DI FILIERA E OPPORTUNITÀ PER LE #PMI

    ITALIA-GERMANIA: TRANSIZIONI, NUOVE GEOGRAFIE DI FILIERA E OPPORTUNITÀ PER LE #PMI

     

    ITALIA-GERMANIA: LEGAME SOLIDO MA RECESSIONE E INFLAZIONE METTONO A RISCHIO CRESCITA INTERSCAMBIO

    Baroni (Confindustria): implementare politiche industriali comuni per sostenere le Pmi protagoniste delle catene di fornitura

    Poma (AHK): rafforzare il dialogo per realizzare la transizione in atto conservando la leadership nella manifattura europea

     

    Si è tenuto il 7 settembre a FARETE l’incontro “ITALIA-GERMANIA: transizioni, nuove geografie di filiera e opportunità per le PMI” organizzato da Piccola Industria Confindustria in collaborazione con AHK Italien – Camera di Commercio Italo-Germanica e Fondirigenti.

    Negli ultimi anni i mutamenti in corso all’interno delle filiere e lungo le catene di approvvigionamento globali hanno subito un’accelerazione impressa dalla pandemia e dal conflitto russo-ucraino. E in questa nuova fase dell’economia mondiale è diventato centrale approfondire come stanno cambiando le geografie di filiera e le politiche di acquisto e approvvigionamento delle grandi industrie manifatturiere. E in questa ottica la Piccola Industria di Confindustria ha avviato un confronto con i vertici del procurement di grandi gruppi appartenenti ai principali paesi di esportazione dell’Italia e operanti nei più importanti settori di esportazione per le nostre PMI.

    In una prospettiva triennale, che toccherà anche Stati Uniti e Francia, la prima tappa, organizzata oggi in collaborazione AHK Italien – Camera di Commercio Italo-Germanica, si è concentrata sul principale partner commerciale dell’Italia, la Germania, anche per l’altissimo livello di integrazione delle economie delle prime due manifatture d’Europa. L’obiettivo dell’incontro è, infatti, far comprendere quali opportunità si aprono per le PMI italiane attraverso la voce dei responsabili degli acquisti di tre grandi imprese tedesche appartenenti ad altrettanti settori cruciali dell’interscambio Italia-Germania – automotive, macchinari e chimico-farmaceutico. Questi manager hanno illustrato, infatti, in quali direzioni si stanno muovendo per affrontare le sfide della doppia transizione digitale e green, in un contesto economico caratterizzato da alti tassi e da una situazione geopolitica segnata da tensioni crescenti.

    L’interscambio Italia-Germania si è accresciuto negli anni: un’interdipendenza reciproca che ha il suo fulcro proprio nel settore manifatturiero, che vale oltre la metà del valore totale degli scambi. Ha mostrato un legame solido superando ripetutamente i livelli record precedentemente fissati, l’ultimo nel 2022, con 168,5 miliardi di euro (Fonte: elaborazione AHK Italien su dati Istat).

    Un trend che ha continuato a crescere anche durante la pandemia e la guerra in Ucraina, dimostrando come esso non derivi né da effetti rimbalzo né unicamente da dinamiche inflattive, ma da un’interdipendenza strutturale. Guardando ai settori emerge come più della metà del valore totale dell’interscambio, storicamente, sia rappresentato da quelli manifatturieri. Commercio e manifattura reggono gran parte della presenza tedesca nel nostro Paese. Tanto nell’export quanto nell’import, siderurgia, chimico-farmaceutico, macchinari e mezzi di trasporto rappresentano il fulcro dei rapporti economici tra i Italia e Germania. Questi settori, inoltre, sono quelli dove più forte è la presenza di aziende italo-tedesche nei due Paesi, che alimentano spesso indotti significativi anche al di fuori dell’interscambio strettamente inteso.

    L’inflazione e la recessione, tuttavia, evidenziano un parziale calo degli scambi in alcuni settori nevralgici dell’interscambio nel corso del 2023: si tratta di segnali che indicano una nuova fase di stress per le catene italo-tedesche, la terza in pochi anni. Un situzione che mette a rischio la crescita dell’interscambio e tutto l’ecosistema produttivo che questo alimenta, soprattutto per le piccole imprese. Nel periodo gennaio-maggio del 2023, il chimico- farmaceutico e la siderurgia hanno visto scendere i propri valori (a 11,81 miliardi di euro rispetto ai 14,95 del 2022 nel chimico farmaceutico e a 10,02 miliardi di euro rispetto agli 11,3 del 2022 nella siderurgia). In questo quadro, secondo l’Outlook AHK di aprile 2023 il 48% delle aziende teme un calo della domanda, il 30% teme alterazioni alle catene di fornitura nei prossimi mesi. Mentre per il 76% delle imprese i rapporti economici tra Italia e Germanica sono un asset strategico per affrontare le sfide ecologiche e digitali che abbiamo di fronte, e il 56% ritiene che i rapporti tra i due Paesi vadano ampliati anche con un dialogo politico.

    “Le catene del valore e la loro evoluzione sono da tempo al centro delle riflessioni di Confindustria proprio perché rappresentano un elemento di preoccupazione e una sfida strategica per le aziende nei prossimi mesi e anni – ha sottolineato il presidente della Piccola Industria di Confindustria Giovanni Baroni. – Il 22 settembre prossimo presenteremo, infatti, la prima edizione del volume “Catene di fornitura tra nuova globalizzazione e autonomia strategica” a cura del Centro Studi Confindustria. Tutelare i rapporti Italia-Germania significa lavorare per vincere questa sfida e sostenere una parte rilevante del nostro tessuto produttivo: penso in particolare alle Pmi che spesso svolgono un ruolo cruciale nelle catene di fornitura. Per farlo è necessario implementare politiche industriali comuni: i due sistemi economici sono così interconnessi da rappresentare un unico ecosistema, e pertanto integrare strategie e soluzioni, soprattutto in materia ambientale e digitale, può essere cruciale per aiutare le imprese a far fronte a una nuova fase di stress senza rinunciare a lavorare su priorità non rimandabili, come la transizione ecologica”.

    “L’interscambio italo-tedesco è in crescita costante e i due Paesi sono fortemente interconnessi – ha evidenziato Paolo Poma, vicepresidente AHK Italien e Chief Financial Officer & Consigliere Delegato di Automobili Lamborghini SpA. “Con la pandemia e la guerra in Ucraina, abbiamo visto fenomeni di rientro delle catene del valore, che creano opportunità per le piccole e medie imprese italiane. Il contesto attuale, però, può mettere a repentaglio i nostri legami, ed è per questo che il dialogo, politico ma anche economico, tra i nostri due Paesi è fondamentale in questa fase, per innovare i nostri sistemi produttivi compiendo la transizione e conservando il nostro ruolo leader nella manifattura europea”.

     

    In allegato il programma e i dati sull’interscambio Italia-Germania