Test CEMR

Blog

  • GrowER League, progetto di innovazione aperta tra startup e imprese promosso dai Giovani Imprenditori dell’Emilia-Romagna in collaborazione con Intesa Sanpaolo

    GrowER League, progetto di innovazione aperta tra startup e imprese promosso dai Giovani Imprenditori dell’Emilia-Romagna in collaborazione con Intesa Sanpaolo

     

    GrowER League, progetto di innovazione aperta tra startup e imprese promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Intesa Sanpaolo

     

    Bologna, 24 ottobre 2022  –  GrowER League è una nuova iniziativa dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Intesa Sanpaolo per promuovere la cultura dell’open innovation imprese emiliano-romagnole.

    Obiettivo del progetto è stimolare le aziende dell’Emilia-Romagna a collaborare attivamente, in un’ottica di innovazione aperta allo sviluppo di nuovi business, con alcune selezionate startup, realtà innovative di recente costituzione con buone possibilità di crescita, e scaleup, società ad alto potenziale che hanno già raggiunto obiettivi concreti sul mercato e mirano ad un’ulteriore crescita.

    «Per noi giovani imprenditori – dichiara il Presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna Ivan Franco Bottoni –   è fondamentale diffondere l’innovazione aperta nelle imprese. Grazie all’apporto di nuove idee e stimoli dall’esterno possiamo avere una marcia in più per affrontare il cambiamento che ci è imposto dai mercati in continua evoluzione e ampliare le nostre aree di business.  Dobbiamo puntare a tutte le nuove frontiere, a partire dalla sostenibilità ambientale e dal digitale,  per assicurare opportunità di sviluppo alle aziende e occupazione ai giovani».

    Quest’anno l’iniziativa, realizzata con il supporto della società Growix, è focalizzata sul settore foodtech, in particolare sulle tecnologie innovative e digitali applicate alla filiera della produzione, conservazione, lavorazione, confezionamento, controllo e distribuzione alimentare.

    «Essere parte attiva dell’ecosistema dell’innovazione è una priorità del nostro Gruppo, che vanta una quota di mercato del 30% per quanto concerne le startup italiane – sottolinea Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo -.  GrowER League assume un ruolo di primo piano per lo sviluppo di sinergie strategiche grazie all’incontro tra le startup e le società e PMI innovative già forti di risultati significativi sul mercato. Da parte nostra, anche grazie all’Innovation Center Intesa Sanpaolo, siamo in grado di sostenere le attività nascenti sia in termini finanziari e consulenziali che di networking».

    Grazie al network di Intesa Sanpaolo Innovation Center, uno dei principali attori italiani nell’ambito dello startup development, sono state selezionate cinque startup e scaleup italiane operanti nell’ambito foodtech: Farzati Tech, Kaymacor, Mixcycling, Qwarzo, xFarm.

    Le imprese dell’Emilia-Romagna possono manifestare il proprio interesse a partecipare al progetto dal 21 ottobre sino al 15 dicembre 2022.

    Tutte le informazioni sono disponibili qui: https://growerleague.it/growerleague/

     

    Per approfondimenti

     


     

    Uffici stampa

    CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA
    Marina Castellano – comunicazione@confind.emr.it  tel. 051 3399911 – 338 9995290

    INTESA SANPAOLO
    Andrea Brunori –  andrea.brunori@intesasanpaolo.com   tel. 366 6960549

     

  • ENERGIA. CONFINDUSTRIA E MEDEF: APPELLO CONGIUNTO AL CONSIGLIO EUROPEO

    ENERGIA. CONFINDUSTRIA E MEDEF: APPELLO CONGIUNTO AL CONSIGLIO EUROPEO

    CONFINDUSTRIA E MEDEF: APPELLO CONGIUNTO AL CONSIGLIO EUROPEO

    “Allarme per escalation crisi energetica, serve intervento Ue deciso e immediato”

    Roma, 20 ottobre 2022 – Le imprese italiane e francesi lanciano l’allarme sull’escalation della crisi energetica e sottolineano l’urgenza di intervenire a livello europeo con effetto immediato per frenare i prezzi e per evitare ulteriori danni all’economia.

    Tra agosto 2021 e agosto 2022 i costi di produzione nell’industria sono aumentati del 28% in Francia, del 40% in Italia e del 33% nell’UE. In particolare, i produttori europei di fertilizzanti e alluminio hanno ridotto la loro produzione rispettivamente del 70% e del 50%. Un segnale che testimonia come nel prossimo inverno sia molto alto il rischio di perdere capacità produttiva con la chiusura di migliaia di aziende, competitività e posti di lavoro, oltre a quello di delocalizzazioni da parte di realtà industriali ad alta intensità energetica.

    Per questo Confindustria e Medef ritengono urgente un rapido e deciso intervento europeo attraverso misure di carattere temporaneo che stabiliscano un tetto al prezzo del gas. Questa misura avrà un impatto diretto sui prezzi per tutti i consumatori finali, comprese le imprese, come dimostrano gli effetti sul mercato elettrico rilevati in Spagna e Portogallo all’inizio di quest’anno. Infatti, questa è l’unica risposta che può dare un effetto reale e immediato sui prezzi dell’energia elettrica, oltre a costituire una prova tangibile della solidarietà europea poiché il costo può essere condiviso tra tutti gli Stati membri.

    Inoltre, anche se alcuni segnali in relazione all’acquisto comune di gas a livello europeo vanno nella giusta direzione, per realizzare un mercato integrato e rafforzare la liquidità e la sicurezza dell’approvvigionamento, dovrebbe essere adottata una soluzione strutturale con la creazione di una nuova piattaforma europea del mercato del gas.

    Non c’è tempo da perdere, in gioco c’è la sopravvivenza dell’industria europea.

     

     

  • AIOP Emilia-Romagna: Nuovo allarme per aggravio costi luce e gas

    AIOP Emilia-Romagna: Nuovo allarme per aggravio costi luce e gas

     

    AIOP Emilia-Romagna: Nuovo allarme per aggravio costi luce e gas: + 300% rispetto al 2021

    L’AIOP ER promuove tra le sue 45 strutture ospedaliere aderenti un’indagine interna. Il risultato è un aumento del caro energia non più sostenibile. Una crisi che attanaglia il settore ospedaliero regionale e ne compromette il suo presente e futuro. La richiesta è trovare con forza e urgenza insieme alla Regione Emilia-Romagna e al Governo una soluzione ed una copertura economica tale da garantire l’erogazione di servizi e prestazioni sanitarie.

     

    L’indagine interna sul caro energia, avviata tra fine settembre e primi di ottobre tra tutte le strutture AIOP in Emilia Romagna, ha accertato una realtà in prospettiva ancora più grave, rispetto a quella fatta nel 1° semestre 2022. Infatti l’aggravio dei costi ha assunto proporzioni insostenibili, con punte per l’energia di 4 volte superiori rispetto al 2021 e di 6 volte rispetto al 2020.

    Il nuovo grido di allarme fa seguito alla recente indagine, avviata dall’Associazione Italiana Ospedalità Privata tra tutte le strutture associate per valutare e avviare possibili interventi.

    “Tariffe e budget sono fermi, in media, da 10 anni, dai tempi della spending review di Monti. Ritoccarli, oltre che un atto di equità, per cominciare a costruire un vero sostegno, stabile e duraturo. Il settore che rappresento ha bisogno di una prospettiva – spiega il Presidente di AIOP Emilia Romagna Luciano Natali – e di vedere che chi ci commissiona i servizi continuerà ad essere al nostro fianco in tempi così difficili, in un rapporto di reciproca collaborazione come da sempre accade in questa regione virtuosa”.

     

    In allegato il comunicato stampa integrale
     

    Per maggiori informazioni:
    https://www.er-aiop.com/

     

     

  • INVITO AD INTERPOMA BUSINESS MATCH – 17 e 18 novembre 2022 ON LINE

    INVITO AD INTERPOMA BUSINESS MATCH – 17 e 18 novembre 2022 ON LINE

     

    Nell’ambito delle attività della rete Enterprise Europe Network, Confindustria Emilia-Romagna, assieme alla Camera di Commercio di Bolzano, organizza l’evento virtuale di matchmaking INTERPOMA BUSINESS MATCH che si terrà on line il prossimo 17 e 18 novembre 2022 in occasione della fiera Interpoma 2022di Bolzano.

    L’evento di matchmaking si rivolge all’intera filiera della produzione della mela e comprende tutti i prodotti da essa ottenuti e trasformati: dalla produzione alla coltivazione, dalla lavorazione del prodotto e dei suoi derivati, anche attraverso soluzioni innovative, alla distribuzione.

    Settori target

    • Attrezzature per la coltivazione
    • Coltivazione biologica
    • Macchinari e attrezzature agricole
    • Attrezzature e materiali per la frutticoltura e la raccolta della frutta
    • Concimi
    • Imballaggio, macchinari e materiali per l’imballaggio
    • Controllo, elaborazione dati, software
    • Ausili tecnici, sistemi di misura e di controllo
    • Stoccaggio, sistemi logistici
    • Sistemi tecnici, macchinari per la lavorazione della frutta
    • Forniture per vivai di alberi
    • Produttori di mele
    • Traders di frutta e verdura
    • Istituti di ricerca/scientifici attivi nel settore
    • Start up attive nel settore

    Durante le due giornate di matchmaking, le aziende partecipanti avranno la possibilità di entrare in contatto con aziende della filiera, potenziali partner sia italiani che internazionali, realizzando incontri b2b esclusivamente on line della durata di 20 minuti, attraverso una piattaforma digitale dedicata e sulla base di un’agenda incontri predefinita.

    La partecipazione è gratuita previa iscrizione entro il 18 novembre al seguente link: https://interpoma-business-match-2022.b2match.io/ .

    Al momento della registrazione è necessario indicare CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA come support office per poter beneficiare dell’assistenza alla partecipazione.

    In allegato un flyer con alcune informazioni utili alla partecipazione.

     

    Per informazioni:
    Enterprise Europe Network – Consorzio Simpler
    +39 051 3399911
    simpler@confind.emr.it 

     

  • CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA – Il quadro e le previsioni secondo Confindustria ER, Unioncamere ER e Intesa Sanpaolo

    CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA – Il quadro e le previsioni secondo Confindustria ER, Unioncamere ER e Intesa Sanpaolo

     

    Unioncamere Emilia-Romagna:  Gli effetti della guerra stanno avvicinando la nostra economia alla crescita zero. Siamo chiamati a gestire l’emergenza con azioni di carattere straordinario di contrasto all’aumento dei prezzi e, allo stesso tempo, dobbiamo continuare a investire per cogliere le opportunità offerte da uno scenario in perenne riconfigurazione.

    Intesa Sanpaolo: In atto una rapida ripresa dei prestiti bancari alle imprese, trainata dai finanziamenti all’industria e legata soprattutto ai fabbisogni di capitale circolante a fronte dell’aumento dei costi di energia e materie prime. Rallenta la crescita dei depositi delle aziende.

    Confindustria Emilia-Romagna: Confermati i segnali di rallentamento, il clima di fiducia delle imprese è peggiorato. L’energia è la priorità delle priorità. Accelerare a livello regionale la normativa sulle fonti rinnovabili e gli strumenti per gli investimenti nell’efficienza energetica. Dal Governo ci attendiamo un’azione determinata che garantisca stabilità al Paese

     

    Bologna, 13 ottobre 2022 –  Crisi energetica, effetti della guerra portata dalla Russia in Ucraina, inflazione: sono tanti e diversi gli attuali fattori di rischio per l’economia regionale.

    Numerosi ostacoli si moltiplicano così sulla via della ripresa che si era avviata all’uscita dalla pandemia, come confermano i dati dell’indagine congiunturale relativa al secondo trimestre 2022 sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.

    Il volume della produzione delle piccole e medie imprese dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna nel periodo considerato ha messo a segno un ulteriore recupero (+8,2 per cento), rispetto allo stesso periodo del 2021. La produzione ha superato (+3,8 per cento) il livello dello stesso trimestre del 2018, l’ultimo anno di crescita dell’attività prima della recessione nel 2019 e della pandemia.

    La pressione all’aumento dei prezzi industriali derivante dall’incremento delle quotazioni delle materie prime dell’energia e di semilavorati e componenti ha sostenuto la crescita del fatturato (+10,6 per cento) e ha superato quello dello stesso trimestre del 2018 dell’8,6 per cento. Il fatturato estero ha avuto un andamento analogo (+10,4 per cento). Il processo di acquisizione degli ordini ha frenato, ma ha mantenuto una solida tendenza positiva (+7,6 per cento), con dinamica leggermente inferiore sui mercati esteri (+7,2 per cento).

    Il grado di utilizzo degli impianti è salito lievemente, fino al 79,9 per cento (ben superiore al 62,5 per cento dello stesso trimestre 2021), il valore più elevato dalla fine del 2014. Il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini si è ridotto pur restando oltre le 13 settimane, un valore mai più registrato dalla fine del 2008.

    Il recupero dell’attività produttiva è stato comune a tutti i settori industriali, ma varia sensibilmente in intensità. In particolare, il rimbalzo è più contenuto per l’industria alimentare riguardo a fatturato (+5,9 per cento), produzione (+3,9 per cento), ma ha permesso di superare (+7,0 per cento) il livello dello stesso trimestre del 2018.

    La ripresa congiunturale dell’attività delle industrie del sistema moda è proseguita con un ritmo notevole: la crescita del fatturato complessivo si è mantenuta elevata (+13,4 per cento), sostenuta dal mercato interno più che dagli ordini esteri (+7,7 per cento). La produzione è salita (+11,1 per cento), come gli ordini complessivi (+8,3 per cento).

    L’aggregato industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto, vive un momento favorevole per fatturato (+ 12,0 per cento), produzione (+10,1 per cento), ordini (+8,9 per cento). La piccola industria del legno e del mobile ha messo a segno un consistente recupero: fatturato (+14,3 per cento), produzione (+8,6,4 per cento), ordini (+8,2 per cento). Per l’industria metallurgica e delle lavorazioni metalliche, un buon incremento di fatturato (+10,1 per cento) e produzione (+8,0 per cento), in lieve rallentamento gli ordini (+7,3 per cento).  Il gruppo eterogeneo delle “altre industrie” (chimica, farmaceutica, plastica e gomma e trasformazione dei minerali non metalliferi, ovvero ceramica e vetro) porta un segno più per fatturato (+9,7 per cento), produzione (+6,4 per cento) e ordini (+7,6 per cento).

    Nel secondo trimestre 2022 si è decisamente rafforzata la tendenza positiva per tutte le classi dimensionali delle imprese, ma l’intensità non è stata omogenea.

    In particolare, per le imprese minori, la produzione ha accelerato (+6,3 per cento), come il fatturato (+6,6 per cento) e ordini (+6,4 per cento). Stesso ritmo per le piccole imprese: produzione (+6,5 per cento), fatturato (+9,4 per cento), e ordini (+5,4 per cento). Per le medio-grandi meglio il fatturato (+12,8 per cento) e l’attività produttiva (+10,1 per cento) degli ordini (+9,5 per cento).

    Sulla base dei dati del Registro delle imprese, quelle attive dell’industria in senso stretto a fine giugno risultavano 43.332 (pari al 10,8 per cento del totale), con una diminuzione di 357 imprese (-0,8 per cento) rispetto all’anno precedente.

    Riguardo alla forma giuridica, sono aumentate le società di capitale (+1,9 per cento, +336 unità). In calo le società di persone (-397 unità, -4,8 per cento) e le ditte individuali (-296 unità, -1,7 per cento).

    Negli ultimi 20 anni le esportazioni dell’Emilia-Romagna sono aumentate dell’84 per cento, prima regione nel Paese. L’incidenza dell’export sul PIL regionale sfiora il 44 per cento contro il 28 per cento dell’Italia.

    In base ai dati Istat relativi al commercio estero regionale, nel primo semestre 2022 le esportazioni di prodotti dell’industria manifatturiera sono risultate pari a quasi 41.293 milioni di euro e hanno fatto segnare una crescita del 19,9 per cento.

    L’Europa è il mercato fondamentale per l’export regionale (64,9 per cento) e ne detta la tendenza. Nel semestre le vendite sui mercati europei hanno avuto un notevole incremento (+19,5 per cento). Il risultato è stato determinato, in particolare, dall’andamento delle esportazioni verso la sola Unione europea a 27 che hanno avuto una ripresa più sostenuta (+21,8 per cento). I soli mercati dell’area dell’euro hanno assorbito il 41,6 per cento dell’export, con una tendenza positiva lievemente più contenuta (+18,9 per cento). Nei due mercati più importanti di quest’area l’andamento positivo è risultato di nuovo più contenuto sia in Germania (+12,5 per cento), sia in Francia (+16,3 per cento), mentre è decisamente brillante l’andamento in Spagna (+29,3 per cento). Al di fuori dell’area dell’euro, è risultata particolarmente rapida la crescita delle vendite sul mercato polacco (+31,0 per cento).
    Uscendo dall’Ue, contenuta la ripresa dell’export verso il Regno Unito (+16,9 per cento) e allineata con la media sui mercati turco (+18,4 per cento) e svizzero (+19,0 per cento), la crescita di quest’ultimo da sola ha compensato pienamente la caduta delle vendite destinate alla Russia (-18,2 per cento), a seguito delle sanzioni.              
    Fortissima la crescita delle vendite sui mercati americani (+39,8 per cento), trascinata da quello statunitense (+47,4 per cento), sostenuto da risultati settoriali (farmaceutico) e dalle quotazioni del dollaro. Al contrario, sul complesso dei mercati asiatici si è registrata una crescita contenuta (+6,0 per cento): da un lato, bene le vendite in Medio Oriente (+22,6 per cento) e Asia centrale (+29,7 per cento), dall’altro, l’Asia orientale ha invertito la tendenza (-1,2 per cento), risentendo dei blocchi dell’attività in Cina a causa delle politiche zero Covid (-1,4 per cento) e della flessione verso il Giappone (-22,6 per cento), per la perdita di valore dello yen. Modesta la crescita nei mercati dell’Africa (+6,2 per cento), mentre buono è stato il risultato verso l’Oceania (+19,1 per cento).

    «Stiamo attraversando una fase che vede contrapporsi due dinamiche – afferma il Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna Alberto Zambianchi –. Da un lato, l’economia reale prosegue la sua crescita grazie all’andamento positivo del commercio con l’estero e degli investimenti. Dall’altro, la guerra in Ucraina con il suo carico di criticità, dalla scarsa disponibilità dell’energia all’aumento fuori controllo dei prezzi. L’effetto congiunto delle due dinamiche preannuncia un’economia prossima all’arresto. Siamo quindi chiamati – sostiene Zambianchi – a gestire l’emergenza con azioni di carattere straordinario di contrasto all’aumento dei prezzi. Tuttavia, provando a guardare oltre, a opportunità future, credo che il commercio con l’estero sarà ancora una volta il fattore più importante nel determinare la competitività di territori e settori in un contesto che si sta rapidamente trasformando. Le imprese vanno supportate nell’orientarsi in questo scenario di profonda riconfigurazione, pianificando le strategie per consolidare la presenza sui mercati internazionali. Competenze, innovazione, reti, formazione, welfare, sono gli asset sui quali dobbiamo continuare a investire per assicurare un ecosistema favorevole alle imprese».

     

    In Emilia-Romagna, secondo l’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, nei mesi estivi si è registrata una rapida ripresa dei prestiti bancari alle imprese, che a luglio hanno segnato un tasso di crescita del 3% a/a, dal -0,8% del primo quadrimestre 2022. L’andamento è in linea con quello osservato a livello nazionale (+3,2%).

    La svolta è determinata dal maggiore fabbisogno di capitale circolante da parte delle imprese in relazione alla crisi energetica e al forte aumento dei costi operativi. L’accelerazione in atto è trainata dai prestiti all’industria, il cui tasso di variazione è salito lungo tutta la prima metà del 2022 passando dal +0,5% di fine 2021 al +7,3% di luglio, una dinamica superiore al 5% osservato a livello nazionale. A luglio anche i prestiti ai servizi sono tornati in crescita, dell’1,1% rispetto a dodici mesi prima, invertendo una fase di calo durata 10 mesi. In regione i prestiti ai servizi confermano quindi un ciclo in ritardo di qualche mese rispetto ai finanziamenti all’industria e una dinamica più debole della media nazionale (+2,8% a/a a luglio). All’opposto, i prestiti alle costruzioni sono rimasti in calo, pur mostrando una risalita del tasso di variazione al -2,5% di luglio da un minimo di -8,6% registrato a ottobre 2021, ma confermando una maggiore debolezza rispetto al -0,6% osservato a livello Italia.

    I dati dei prestiti per dimensione d’impresa indicano che la svolta registrata nei mesi centrali del 2022 è concentrata nei finanziamenti alle aziende più grandi. Infatti, le imprese con almeno 20 addetti a luglio hanno registrato un aumento dei prestiti del 4,1%, in linea col dato nazionale del 4,2%. Diversamente, i prestiti alle piccole imprese hanno confermato un trend in calo (-2,5% in Emilia-Romagna, una variazione prossima al -1,8% della media nazionale).

    La ripresa dei prestiti, come già accennato, è principalmente legata a fabbisogni finanziari eccezionali per far pronte all’approvvigionamento dell’energia e all’aumento del suo costo e si verifica in presenza di condizioni di liquidità delle imprese ancora complessivamente buone. In questo contesto, nell’anno in corso si sta assistendo a un rallentamento della dinamica dei depositi delle imprese, dopo i tassi di crescita a due cifre registrati nel 2020-21. In Emilia-Romagna la decelerazione appare particolarmente accentuata, sebbene ancora su tassi di variazione positivi, del 2,1% a luglio rispetto a dodici mesi prima, ma inferiori a quelli riscontrati a livello di sistema nazionale (+6,1% a luglio). In termini di flussi, dopo il notevole accumulo di liquidità nel 2020-21, per complessivi 16,7 miliardi, in Emilia-Romagna tra fine 2021 e luglio 2022 si è assistito a un deflusso dai depositi delle imprese. Sebbene di importo contenuto a -250 milioni, il saldo netto negativo è indicativo di un utilizzo di risorse depositate sui conti bancari. Simile evoluzione si è osservata a livello Italia, dove però tra fine 2021 e luglio 2022 si è registrato ancora un afflusso netto sui depositi bancari delle imprese, ancorché ridimensionato rispetto allo stesso periodo del 2021.

    «L’Emilia-Romagna è una regione estremamente dinamica che sa reagire ai contesti di difficoltà, ma in questo momento le imprese si trovano a dover fronteggiare costi e incertezze inattese, che in taluni casi ne mettono a rischio la produzione, innescate dai rincari energetici. Come prima banca italiana riteniamo doveroso sostenere con misure anche straordinarie le esigenze di liquidità delle nostre aziende per fronteggiare l’improvvisa compressione dei margini operativi e, al contempo, continuare a stimolare nuovi investimenti. Investimenti strategici, verso cui le imprese dell’Emilia-Romagna hanno dimostrato grande attenzione, che vanno in particolare verso l’innovazione, la digitalizzazione, lo sviluppo sostenibile – spiega Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo –. Il Gruppo ha messo in campo 12 miliardi di euro per permettere alle aziende italiane di affrontare i maggiori costi dell’energia e favorire investimenti in energie rinnovabili per accelerare l’ormai indispensabile indipendenza energetica e diversificazione delle fonti, anche grazie all’intervento di Sace. Quest’anno  – rimarca la Florio – per sostenere le imprese italiane ad affrontare la crisi energetica e il contesto determinato dalla guerra all’Ucraina, Intesa Sanpaolo ha già stanziato oltre 20 miliardi di plafond a favore delle imprese, più altri 8 miliardi per le famiglie. Il che porta a 30 miliardi complessivi il pacchetto di aiuti per l’economia reale stanziato dal Gruppo».

    «I segnali di rallentamento dell’economia regionale – dichiara la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi  – sono confermati dalle previsioni delle imprese da qui a fine anno. L’industria dell’Emilia-Romagna ha sempre dimostrato grande capacità di tenuta, ma ora il clima di fiducia è molto peggiorato a causa di variabili che hanno un effetto depressivo sulla crescita: dai costi impazziti dell’energia al rialzo generale dei prezzi a livello mondiale, dalle tensioni internazionali dovute alla guerra all’aumento dei tassi di interesse. Il quadro economico è così difficile che il Centro Studi Confindustria ha previsto per il 2023 una crescita zero del PIL. Dal nuovo Governo ci aspettiamo un’azione determinata, seria e competente che garantisca stabilità al Paese Ai Parlamentari emiliano-romagnoli, a cui auguriamo buon lavoro, chiediamo che prendano a cuore i temi prioritari per la nostra regione: industria, occupazione, lavoro».

    Le previsioni dell’indagine semestrale, realizzata da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con le Associazioni e Unioni Industriali della regione, evidenziano un forte raffreddamento del clima di fiducia delle imprese.

    Solo il 32% degli imprenditori prevede un aumento della produzione nella seconda metà dell’anno, con un saldo ottimisti-pessimisti molto ridimensionato rispetto agli inizi dell’anno: 13 punti rispetto a 34. Il 49% si aspetta un andamento stazionario. Anche peggiori le aspettative sulla domanda totale, attesa in crescita dal 29% degli intervistati, e in particolare sugli ordini provenienti dall’estero: solo il 22% prevede un aumento della domanda estera. Tengono le previsioni sull’occupazione: il 23% degli imprenditori prevede una crescita, con un saldo ottimisti/pessimisti positivo di 15 punti.

    Maggiore pessimismo tra le piccole e medie imprese, in particolare per la domanda totale ed estera. Rispetto ai settori merceologici sono positive le previsioni sull’andamento della produzione nei settori chimica/farmaceutica, tessile/abbigliamento e, in misure minore, metallurgia e meccanica. Molto più pessimistiche le attese nei settori gomma/plastica, ceramica ed elettronica.

    «Il tema dell’energia – sottolinea la Presidente Sassi è la priorità delle priorità: ogni giorno che passa, ogni nuova bolletta che arriva mina la sostenibilità economica del nostro sistema industriale. L’Unione europea continua a rimandare: l’ultima possibilità per intervenire efficacemente, quasi a tempo scaduto, è il Consiglio europeo del 20-21 ottobre. A livello regionale il tavolo sulla crisi energetica è un segnale importante da parte della Regione. Abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere una forte accelerazione sulla realizzazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili, usando tutte le fonti per sostenere non solo l’autoproduzione ma anche la produzione da immettere in rete. È urgente un riordino di tutta la normativa regionale, così da offrire un quadro certo per chi intende investire nella produzione di rinnovabili, come anche sono fondamentali gli strumenti di supporto agli investimenti delle PMI per l’efficienza energetica».

    L’indagine di Confindustria Emilia-Romagna ha coinvolto un campione di 337 imprese associate appartenenti ai settore manifatturiero e servizi, per un totale di 39.372 addetti e un fatturato complessivo di circa 13,1 miliardi di euro di cui 6,3 provenienti dall’estero.

     

  • FASTENER POLAND BROKERAGE EVENT settore soluzioni di fissaggio |  19-28 ottobre 2022

    FASTENER POLAND BROKERAGE EVENT settore soluzioni di fissaggio | 19-28 ottobre 2022

     

    Nell’ambito della fiera Fastener Poland 2022 la rete Enterprise Europe Network, di cui Confindustria Emilia-Romagna è parte, organizza dal 19 al 28 ottobre 2022 l’evento di matchmaking Fastener Poland dedicato al settore delle soluzioni di fissaggio.

    L’edizione 2022 prevede sia la possibilità di realizzare incontri on site, durante la fiera, sia on line tramite la piattaforma dell’evento: https://fastener-poland-2022.b2match.io/home

    L’iniziativa “Fastener Poland – brokerage event” permette di realizzare incontri individuali tra decision makers, ingegneri e specialisti degli acquisti dei settori dell’industria meccanica, aeronautica, automobilistica, energetica, navale, dell’arredamento e elettrodomestici, e produttori internazionali di sistemi di fissaggio con l’obiettivo di sviluppare collaborazioni commerciali, tecniche e di ricerca.

    Settori target

    1. Industrial fasteners and fixings
    2. Construction Fixings
    3. Assembly and Installation systems
    4. Fastener manufacturing technology
    5. Storage, distribution, factory equipment
    6. Services

     

    La partecipazione all’iniziativa è gratuita, previa registrazione entro il 28 ottobre tramite l’apposita piattaforma on line: https://fastener-poland-2022.b2match.io/home.

    Al momento della registrazione è necessario indicare Confindustria Emilia-Romagna come Support office per beneficiare dell’assistenza  gratuita alla partecipazion.e

    In allegato alcune indicazioni sulle modalità di partecipazione.

     

    Per maggiori informazioni:

    Enterprise Europe Network – Consorzio Simpler
    Tel:  +39 051 3399911
    e-mail: simpler@confind.emr.it 

  • ITS EMILIA-ROMAGNA PER GIOVANI TECNICI RICHIESTI DALLE IMPRESE

    ITS EMILIA-ROMAGNA PER GIOVANI TECNICI RICHIESTI DALLE IMPRESE

     

    Gli ITS dell’Emilia-Romagna formano competenze professionali molto richieste dalle imprese.
    I giovani diplomati possono iscriversi entro il 14 ottobre a 43 corsi ITS di specializzazione tecnica

     

    Le imprese dell’Emilia-Romagna hanno un crescente bisogno di giovani tecnici specializzati. Ogni giorno sentiamo appelli di imprenditori che non trovano personale in aree aziendali fondamentali.

    Tra fine ottobre e inizio novembre partiranno in regione 43 corsi biennali ITS, che forniscono ai giovani competenze tecniche e tecnologiche molto richieste dalle imprese.

    «Gli ITS sono un’opportunità importante per i giovani emiliano-romagnoli – dichiara la Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Annalisa Sassi – perché sono realizzati in stretta collaborazione con le imprese, offrono ottime possibilità di trovare una occupazione qualificata e una successiva crescita professionale.  Siamo in una fase economica complessa in cui la sfida sui mercati si giocherà sempre di più sulla conoscenza e sul valore aggiunto dei prodotti: per questo è importante che i giovani siano formati con contenuti innovativi di sapere e di tecnologia».

    La formazione degli ITS è molto varia: comprende lezioni in aula ma soprattutto laboratori pratici e stage in azienda. I corsi durano 2 anni per un totale di 2000 ore, di cui il 40 per cento si svolge all’interno delle imprese. Gli studenti hanno l’opportunità di fare un’esperienza formativa all’interno di imprese anche con sede all’estero. Tra i docenti c’è una presenza di almeno la metà di esperti provenienti dal mondo del lavoro.

    In Emilia-Romagna oltre l’80 per cento dei partecipanti agli ITS trova un lavoro qualificato in azienda, e alcuni corsi raggiungono il 90 per cento.

    Le iscrizioni per quest’anno sono scadute il 12 ottobre. I corsi, promossi da 7 Fondazioni ITS riunite nell’Associazione Scuola Politecnica ITS Emilia-Romagna, sono gratuiti e co-finanziati dalla Regione con il Fondo Sociale Europeo e fondi nazionali.

    In sintesi, gli ITS in Emilia-Romagna formano tecnici superiori in questi settori:

    • Meccanica, meccatronica, motoristica, packaging con 15 corsi
    • ICT e industrie creative con 10 corsi
    • Agroalimentare con 4 corsi
    • Territorio, energia, costruzioni con 5 corsi
    • Turismo e benessere con 3 corsi
    • Logistica e mobilità con 3 corsi
    • Nuove tecnologie della vita con 3 corsi.

    La Rete Politecnica promossa dalla Regione Emilia-Romagna mette a disposizione complessivamente oltre 100 opportunità formative per giovani e adulti: oltre ai corsi ITS, nei prossimi mesi partiranno 71 corsi di istruzione e formazione tecnica superiore e 41 corsi brevi di formazione superiore.

     

    Tutte le informazioni sul sito https://itsemiliaromagna.it/

     

  • AIOP EMILIA-ROMAGNA  | Allarme energia degli ospedali privati emiliano-romagnoli

    AIOP EMILIA-ROMAGNA | Allarme energia degli ospedali privati emiliano-romagnoli

     

    Ospedali ed RSA a rischio per l’aumento dei costi di gas ed energia elettrica

     

    L’AIOP denuncia lo stato attuale in cui versano i 45 ospedali privati e chiede una risposta urgente alla Regione Emilia-Romagna a salvaguardia delle strutture sottoposte ad un aggravio di costi che si aggira intorno al 10% per un settore fondamentale che al Sistema Sanitario Pubblico fattura circa 550 milioni.

    Il Presidente AIOP Emilia-Romagna  Luciano Natali:  “I bilanci delle nostre aziende sono in rosso, occorre agire in fretta per scongiurare la chiusura degli ospedali a svantaggio delle cure e dell’assistenza ai pazienti”. 

     

    Vai al link sul sito AIOP Emilia-Romagna  

     

  • CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA –  SETTEMBRE 2022

    CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA – SETTEMBRE 2022

     

    Il prezzo del gas non è mai stato così alto, inflazione e tassi di interesse salgono ancora più su.

    Il contesto è molto difficile nella seconda metà del 2022: lo scenario per l’economia vira al ribasso.

    Nell’industria italiana si materializza la caduta, sebbene l’export si dimostri resiliente e continui per ora la risalita dei servizi.

    Rincari del gas e rischio di scarsità mettono in ginocchio l’Europa, che va verso una brusca frenata.

    Negli USA il quadro è incerto, tra gli emergenti va male solo la Cina.

     

    Vai alla Nota completa del Centro Studi Confindustria