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  • ENERGIA. Confindustria Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto bocciano il Decreto: SISTEMA INDUSTRIALE A RISCHIO PARALISI, SERVE DETERMINAZIONE

    ENERGIA. Confindustria Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto bocciano il Decreto: SISTEMA INDUSTRIALE A RISCHIO PARALISI, SERVE DETERMINAZIONE

     

    Confindustria Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto bocciano il Decreto Energia

    SISTEMA INDUSTRIALE A RISCHIO PARALISI, SERVE DETERMINAZIONE

     

    21 marzo 2022 – I Presidenti Francesco Buzzella (Confindustria Lombardia), Enrico Carraro (Confindustria Veneto) Pietro Ferrari (Confindustria Emilia-Romagna), Marco Gay (Confindustria Piemonte) a seguito delle misure approvate dal Consiglio dei Ministri per arginare il caro energia, esprimono profonda insoddisfazione e preoccupazione.

    Pur nella consapevolezza che l’intero sistema industriale italiano è a rischio paralisi tra aumenti delle materie prime, difficoltà di approvvigionamento delle forniture e costo dell’energia, nel decreto manca la determinazione di cui c’è assoluto bisogno in periodi eccezionali come quelli che stiamo vivendo.

    Tra le imprese del Nord c’è fortissima preoccupazione: occorre intervenire immediatamente, con ogni misura possibile e sostenibile, per compensare l’aumento dei costi dell’energia – anche attraverso un price-cap/tetto sui prezzi – e gli effetti delle sanzioni legate alla guerra per i settori o le imprese direttamente colpite. L’Italia e la sua industria stanno pagando il prezzo più alto d’Europa.

    La trasparenza del mercato energetico deve poter permettere di legare al costo delle forniture il prezzo al cliente, non ai valori oscillatori delle speculazioni quotidiane.

    Anche il sistema fiscale che grava sui prodotti energetici va reso lineare, chiaro e trasparente. Non è possibile che le imposte raddoppino il costo del carburante e siano la sommatoria di accise accumulate nei decenni senza più alcun riferimento alla situazione attuale. Perché non prendere esempio dal Portogallo dove il governo ha chiesto alla UE la riduzione dell’aliquota IVA dal 23% al 13%?

    La scelta di intervenire con “sconti” e ristori temporanei limitati nel tempo e negli impatti, poi, è in contrasto con le previsioni, anche quelle meno pessimistiche, di alti livelli dei prezzi sui mercati energetici prolungati nel tempo.

    Sono poi irricevibili, causa insostenibilità, le ipotesi o gli scenari di riduzione “teorici” dei consumi energetici dell’industria. Le strategie europee, a partire dal Fitfor55, costruite e calate dall’alto, vanno riviste in una logica di transizione “sostenibile”, non di obiettivi astratti irraggiungibili per tutti i settori industriali, dalle plastiche all’auto. La transizione va discussa, condivisa e programmata insieme all’industria. Visto il diverso impatto del costo dell’energia nei vari Paesi europei le imprese italiane sono quelle la cui competitività è maggiormente a rischio.

    Il Paese deve definire rapidamente un vero e proprio Piano Energetico nazionale che preveda un nuovo mix di forniture e fonti. Occorre accelerare la realizzazione degli impianti di rinnovabili sbloccando, nell’interesse nazionale, gli iter autorizzativi, oggi di fatto bloccati in molti ambiti ed aree.  Contemporaneamente è indispensabile accelerare l’aumento del prelievo nazionale di gas, anche con nuove esplorazioni, e riattivare gli investimenti previsti sui rigassificatori. 

    Il PNRR può essere parzialmente rivisto e rimodulato in funzione della necessità di sostenere gli investimenti in campo energetico, mentre con maggiore decisione devono essere riprese le riforme timidamente approcciate in questi mesi: prima di tutte quella del fisco, intervenendo strutturalmente sul cuneo fiscale. Gli effetti dell’inflazione sui salari rischiano di essere ulteriormente “deprimenti” per l’economia e per le imprese italiane.

     

  • ENTRO IL 12 MAGGIO ADESIONI A “BIONNALE 2022” |  A BERLINO L’11 E 12 MAGGIO 2022

    ENTRO IL 12 MAGGIO ADESIONI A “BIONNALE 2022” | A BERLINO L’11 E 12 MAGGIO 2022

     

    Nell’ambito delle attività della rete Enterprise Europe Network, Confindustria Emilia-Romagna assieme a Health Capital Berlin Brandeburg, organizza “Bionnale 2022”, evento di networking e matchmaking dedicato al settore delle scienze della vita e all’industria della salute, che si terrà a Berlino e on line l’11 e il 12 maggio 2022.

    Obiettivo dell’iniziativa è creare opportunità di partnership e collaborazioni in ambito di ricerca a livello internazionale tra aziende, start up, centri di ricerca, investitori, venture capital, istituzioni e stakeholder appartenenti al settore Scienze della vita e all’industria della salute.

    L’agenda dell’evento prevede:

    • 11 maggio: alcuni momenti di approfondimento con key note speech e workshop con possibilità di partecipazione in forma ibrida e sessioni di networking informale on site, per i partecipanti presenti a Berlino. Per maggiori informazioni consultare la piattaforma dedicata all’evento
    • 12 maggio: incontri b2b esclusivamente on line tramite piattaforma b2match, secondo agenda pre-definita.

     

    La partecipazione è gratuita previa iscrizione, entro il 12 maggio 2022 tramite l’apposita piattaforma on line: https://bionnale2022.b2match.io/

    Al momento della registrazione è necessario indicare Confindustria Emilia-Romagna come Support office per beneficiare del supporto alla partecipazione all’evento.

    Ad oggi sono già oltre 300 i partecipanti iscritti, provenienti da 35 Paesi.

     

    Per maggiori informazioni sulle modalità di iscrizione in allegato una scheda riassuntiva dell’iniziativa.

     

    Per maggiori informazioni

    Enterprise Europe Network – Consorzio Simpler
    +39 051 3399911
    simpler@confind.emr.it 

     

     

  • EMERGENZA UCRAINA |  RACCOLTA FONDI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

    EMERGENZA UCRAINA | RACCOLTA FONDI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

     

    La Regione Emilia-Romagna ha deciso di avviare una raccolta fondi rivolta ai cittadini emiliano-romagnoli e, ovviamente, di ogni luogo. Chiunque può versare utilizzando queste coordinate bancarie:

    Iban: IT69G0200802435000104428964
    Causale: “EMERGENZA UCRAINA”
     

    Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna.

     

     

  • EVOLUZIONE (IN)SOSTENIBILE |  I messaggi dei Giovani Imprenditori Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto |  Cortina, 18 marzo 2022

    EVOLUZIONE (IN)SOSTENIBILE | I messaggi dei Giovani Imprenditori Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto | Cortina, 18 marzo 2022

     

    34° Meeting Giovani Imprenditori del Nordest

    EVOLUZIONE (IN)SOSTENIBILE

    I Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia,Trentino Alto Adige e Veneto lanciano il loro messaggio sul tema della sostenibilità

     

    18 marzo 2022 – Il tema della sostenibilità sociale, economica ed energetica è al centro del convegno Evoluzione (in)sostenibile, organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige a Cortina d’Ampezzo nell’ambito del 34° Meeting dei Giovani Imprenditori del Nord Est.

    L’incontro, al quale hanno partecipato giovani imprenditori provenienti da tutt’Italia, ha voluto lanciare un messaggio provocatorio: parlare di sostenibilità focalizzandosi solo su aspetti contingenti ed interessi specifici equivale a privarla del suo valore globale e della sua capacità di cambiare il mondo.

    In apertura del convegno i Giovani imprenditori hanno espresso la propria ferma posizione contro la tragedia della guerra e la vicinanza alle persone colpite dagli esiti del conflitto russo ucraino.

    «Questi anni complessi ci hanno allontanato fisicamente – ha affermato Marco Dalla Bernardina, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Veneto – ma ci hanno dato l’opportunità di ripensare al nostro ruolo e a quello delle aziende all’interno della società: proprio in questa ottica abbiamo deciso di affrontare la questione della sostenibilità. Quanto sta accadendo a poche centinaia di chilometri è l’esempio perfetto di tutto ciò che rende la nostra evoluzione insostenibile, quello che noi tutti siamo chiamati a rifiutare. Sono certo di interpretare il pensiero di tutti noi».

    «Noi giovani puntiamo con decisione al cambiamento – ha dichiarato Ivan Franco Bottoni, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, illustrando le tesi introduttive del convegno – in particolare quello sostenibile ed etico. Ma siamo anche imprenditori pragmatici che non credono più alle favole: non vogliamo inseguire la sostenibilità solo perché è di moda.  Mai come in questa fase drammatica abbiamo visto come l’equilibrio di energia e materie prime, in termini di disponibilità e costi, sia estremamente fragile e si debba tutti ragionare, a partire dalla politica e dai Governi, con una visione più ampia».

    Il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina, il Presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro e la Presidente del Banco Alimentare del Veneto Adele Biondani sono intervenuti all’apertura dei lavori.

    «La guerra in Ucraina e lo shock dei prezzi dell’energia ci portano inevitabilmente a riflettere sul significato di sostenibilità e sulle azioni che devono essere messe in campo con urgenza dal nostro Paese. – ha sottolineato la Vice Presidente di Confindustria Maria Cristina Piovesana – . Servono misure stabili e a lungo termine perché le sfide che abbiamo davanti sul fronte della transizione sono impegnative. Il nostro sistema industriale è pronto da tempo per affrontarle. Siamo leader nell’economia circolare, fra i primi posti in UE e nel mondo per tasso di uso circolare di materia (19.3% contro una media europea dell’11.9%). Inoltre, ricicliamo il 73% dei rifiuti da imballaggio (dati CONAI), superando già l’obiettivo europeo del 65% al 2025. I dati dimostrano la nostra leadership nel processo di transizione ecologica. Per questo possiamo affermare che alcuni indirizzi europei ci preoccupano molto. Mi riferisco alla direttiva che bandisce le plastiche monouso, all’automotive e all’energia. Occorre evitare strappi e accelerazioni nelle tempistiche della transizione ecologica e del percorso verso una vera sostenibilità. Confindustria, per difendere e supportare il sistema produttivo in questa fase, sta portando avanti molte azioni trasversali tra cui: l’attività di advocacy sia a livello nazionale che UE sui principali dossier citati; un lavoro continuo con le nostre associazioni sulle proposte di modifica della Direttiva ETS e del Regolamento CBAM, che discendono dal Fit for 55, cercando di attenuare la severità delle misure previste ed evitare l’indebolimento dei settori interessati; stessa attività per l’Action Plan dell’economia circolare».

    Numerosi i protagonisti dei tre focus, presentati dal Ceo di Will Media Alessandro Tommasi.  Di sostenibilità sociale hanno parlato, in un confronto tutto al femminile, la Presidente di Umana Maria Raffaella Caprioglio, la Vice Presidente di Tetra Pak Stefania Pertusi e la Presidente e CEO di Galdi Antonella Candiotto, introdotte dalla Sustainability Advisor Martina Rogato.

    Sul tema della sostenibilità energetica sono intervenuti, con l’introduzione della responsabile strategy and corporate development Edison Valeria Olivieri, il Presidente di Hydrogen Park Andrea Bos, il Direttore del Dipartimento Fusione e Tecnologie per la sicurezza nucleare di Enea Alessandro Dodaro e il  Direttore Tecnico Generale di Autostrada del Brennero Carlo Costa.

    La sostenibilità economica è stata al centro del focus introdotto dal Ceo e Co-founder di Wrad Matteo Ward, in cui hanno discusso il Director of Purchasing di Pedon Group Mattia Pedon, il Partner at Deloitte Central Mediterranean Ernesto Lanzillo e il Chief Strategy Officer di Palladio Group Antonio Marchi.

    «Una guerra alle porte dell’Europa, arrivata ormai a 10 chilometri dal confine polacco, ci pietrifica –.ha concluso il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Riccardo Di Stefano –. E se da un lato siamo orgogliosi di vivere in un’Europa che non ha timore di imporre sanzioni economiche durissime e senza pari nella storia a chi viola la democrazia e i diritti umani, dall’altro siamo consapevoli che questo si somma ad una situazione già compromessa dalla crisi energetica e indisponibilità delle materie prime. Siamo di fronte ad un appuntamento con la storia, ma anche con l’economia e lo sviluppo. E, solo se questa consapevolezza sarà ampiamente condivisa, le imprese potranno continuare la propria fiera battaglia per la crescita di un paese che sia davvero sostenibile. A inizio anno Confindustria aveva previsto un rincaro della bolletta energetica per l’industria da 8 a 37 miliardi. Già questo scenario sembrava insostenibile. Ora si parla per il 2022 di 51 miliardi. Assistiamo ad una catastrofica tempesta sulle imprese, alle quali, una volta azzerati i margini di profitto, non rimane che interrompere la produzione, non solo perché non più economicamente sostenibile ma anche per il mancato afflusso delle materie prime provenienti dai paesi coinvolti dal conflitto. Per affrontare il problema bisogna guardare a misure strutturali: va aumentata la disponibilità di energia per le imprese sia attraverso l’aumento della produzione di gas nazionale sia attraverso l’aumento di produzione di energia da fonti rinnovabili».

    Il convegno, che si è svolto in una tensostruttura trasparente montata per l’occasione nel centro di Cortina, ha visto come main sponsor WindBusiness, Deloitte Private e Banca Generali Private ed è stato realizzato anche grazie a Umana, Studio DCA, Audi Scarabel, Omega, Mc Arthur Glen Outlet Noventa di Piave, Humane World Magazine, VeniceJets e agli sponsor tecnici Suono e Immagine, Tecnostudi comunicazione, Cortina In, Red Squirrel, De Gaspari Orlandi & associati, Maxfone.

     

     

    L’EVENTO SUL WEB

    Hashtag: #visioni2022 – #ggimeetingne – #cortina2022

    Sito internet: https://www.ggimeetingne.eu/ (con diretta streaming a partire dalle ore 9.30)

    Facebook: https://it-it.facebook.com/GgiMeetingNE/  

    Twitter: https://twitter.com/ggimeetingne

     


     

    PROGRAMMA

    Introduce e modera: Alessandro Tommasi, Ceo Will Media

     

    Interventi introduttivi

    Marco dalla Bernardina, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Veneto

    Gianpietro Ghedina, Sindaco di Cortina d’Ampezzo

    Enrico Carraro, Presidente Confindustria Veneto

    Adele Biondani, Presidente Banco Alimentare del Veneto ODV

    Ivan Franco Bottoni, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Emilia-Romagna

     

    Intervento istituzionale

    Maria Cristina Piovesana, Vice Presidente Confindustria

     

    Focus Sostenibilità Sociale

    Speech introduttivo: Martina Rogato, Sustainability Advisor

    Discutono:

    Maria Raffaella Caprioglio, Presidente Umana SpA

    Stefania Pertusi, Vice Presidente Tetra Pak

    Antonella Candiotto, Presidente e CEO Galdi Srl

     

    Focus Sostenibilità Energetica

    Speech introduttivo: Valeria Olivieri, Responsabile Strategy and Corporate Development Edison

    Discutono:

    Andrea Bos, Presidente Hydrogen Park

    Alessandro Dodaro, Direttore Dipartimento Fusione e Tecnologie per la sicurezza nucleare Enea

    Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale Autostrada del Brennero

     

    Focus Sostenibilità Economica

    Speech introduttivo: Matteo Ward, Ceo e Co-founder Wräd

    Discutono:

    Mattia Pedon, Director of Purchasing Pedon Group

    Ernesto Lanzillo, Partner at Deloitte Central Mediterranean

    Antonio Marchi, Chief Strategy Officer Palladio Group

     

    Conclusioni

    Intervista a Riccardo Di Stefano, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria

     

     

  • CONGIUNTURA IN EMILIA-ROMAGNA |  ANALISI E PREVISIONI DI UNIONCAMERE REGIONALE, CONFINDUSTRIA REGIONALE E INTESA SANPAOLO

    CONGIUNTURA IN EMILIA-ROMAGNA | ANALISI E PREVISIONI DI UNIONCAMERE REGIONALE, CONFINDUSTRIA REGIONALE E INTESA SANPAOLO

     

    Confindustria Emilia-Romagna: Ancora positivo il clima di fiducia delle imprese ma ridimensionato rispetto a metà 2021. Il conflitto russo-ucraino impatterà certamente sull’economia regionale. La bolletta energetica per l’industria regionale, che a metà febbraio avevamo previsto di 4 miliardi di euro rispetto ai 700 milioni del 2019, è stimata ora di 5,5 miliardi
     

    Unioncamere Emilia-Romagna: I numeri del 2021 che raccontano di un incremento del PIL senza precedenti devono fare i conti con l’aumento dei costi produzione legati all’approvvigionamento di energia e ora con la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. Occorre adoperarsi per tenere accesi i motori del sistema produttivo, dando supporto alle imprese più colpite e accompagnare i territori nelle transizioni attese: digitale, demografica, ambientale ed energetica
     

    Intesa Sanpaolo: Il volume dei prestiti alle imprese resta stabile rispetto al livello raggiunto a fine 2020. Prestiti all’industria ancora leggermente in crescita e consistenza ai massimi dal 2012. Resta sostenuta la dinamica dei depositi

     

    Nella foto, da sinistra a destra:
    Pietro Ferrari, Presidente Confindustria Emilia-Romagna
    Alberto Zambianchi, Presidente Unioncamere Emilia-Romagna
    Cristina Balbo, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo

  • INDAGINE RAPIDA SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE DEL CSC – 5 marzo 2022

    INDAGINE RAPIDA SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE DEL CSC – 5 marzo 2022

     

    Prosegue il calo della produzione industriale a febbraio (-0,3%) dopo quello di gennaio (-0,8%) e di dicembre (-1,0%), pur inglobando solo in minima parte gli effetti dello scontro tra Russia e Ucraina.

    Il conflitto sta accrescendo le difficoltà di approvvigionamento delle imprese e spingendo ulteriormente al rialzo i prezzi di materie prime ed energia. 

     

    Per la nota integrale del Centro Studi Confindustria vai qui 

  • PROGETTO ASEAN – Entro il 25 marzo 2022 adesioni al percorso integrato di Formazione e Business – promosso da ICE e Confindustrie Nord

    PROGETTO ASEAN – Entro il 25 marzo 2022 adesioni al percorso integrato di Formazione e Business – promosso da ICE e Confindustrie Nord

     

    Sono aperte le iscrizioni per partecipare al “PROGETTO ASEAN – Percorso integrato di Formazione e Business” promosso da ICE Agenzia e Confindustria su proposta ed in collaborazione con le rappresentanze regionali di Confindustria Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte.

    L’iniziativa intende offrire alle aziende la possibilità di acquisire una migliore conoscenza dei mercati dell’Area ASEAN, con focus su Vietnam, Singapore e Indonesia, delle relative opportunità e fattori di rischio ed incrementare le opportunità commerciali o di investimento verso questi Paesi.

    Il progetto è articolato in un percorso di formazione tecnico-specialistica, ricerca partners ed accompagnamento sui mercati dell’area ASEAN, con focus su Vietnam, Singapore e Indonesia, e si rivolge ad aziende italiane appartenenti ad uno dei seguenti settori:

    • Meccanica industriale con particolare riferimento a macchine agricole, macchine tessili e conceria, macchine utensili, lavorazione marmi, imballaggio e packaging.
    • Energie rinnovabili con particolare riferimento a solare e geotermico
    • Medicale, Farmaceutico e Medtech
    • Arredo/contract e design.

    La partecipazione delle imprese è a titolo gratuito.

    Alla fase di formazione del Progetto ASEAN saranno ammesse tutte le aziende appartenenti ad una delle quattro filiere indicate, che presenteranno domanda entro il 25 marzo 2022, tramite l’apposito form on line  https://bit.ly/3sd2Kyp

    La fase di formazione avverrà a cadenza settimanale a partire dal 31 marzo, in modalità on-line, ed è articolata in 8 sessioni di circa 2 ore ciascuna, dalle 9:00 alle 11:00, strutturate in due moduli: outlook economico trasversale dell’area ASEAN e, nel mese di maggio, focus specifico per ognuno dei settori indicati.

    Al termine della formazione seguirà una valutazione sulla base dei requisiti richiesti in fase di adesione e di un assesment per individuare le imprese che avranno accesso alle fasi successive del programma, aperto ad un massimo di 50 aziende.

    Le 50 aziende selezionate saranno successivamente accompagnate in un percorso di promozione commerciale sui tre mercati target, che includerà un portale Internet dedicato, interazione con operatori esteri di settore, BtoB virtuali e, quando le condizioni sanitarie lo consentiranno, delegazioni d’affari tra Italia e ASEAN.

     

    In allegato una presentazione dell’iniziativa. Ulteriori informazioni sono disponibili anche sul sito di ICE alla pagina dedicata al progetto.

     

  • L’INDUSTRIA DELL’EMILIA-ROMAGNA E IL CARO ENERGIA: LA BOLLETTA ENERGETICA DA 700 MILIONI DI EURO NEL 2019 A 4 MILIARDI NEL 2022

    L’INDUSTRIA DELL’EMILIA-ROMAGNA E IL CARO ENERGIA: LA BOLLETTA ENERGETICA DA 700 MILIONI DI EURO NEL 2019 A 4 MILIARDI NEL 2022

     

    Le imprese industriali dell’Emilia-Romagna e il caro energia: la bolletta energetica da 700 milioni di euro nel 2019 a 4 miliardi nel 2022

    Confindustria Emilia-Romagna compie 50 anni e fotografa i cambiamenti sociali ed economici dal 1972 ad oggi

     

    Bologna, 16 febbraio 2022 –  L’industria dell’Emilia-Romagna prosegue il trend di crescita, ma i segnali di rallentamento di fine 2021 sono aggravati da uno scenario che si presenta particolarmente incerto. I costi dell’energia e delle materie prime, l’andamento dei prezzi e il contesto geopolitico in peggioramento mettono a serio rischio il percorso di risalita del PIL avviato lo scorso anno.

    I settori industriali che risentono maggiormente del caro energia sono quelli che producono beni finali, la cui domanda è ancora debole, e quelli energivori come ceramica, alimentare, chimica, metallurgia, legno e carta. Anche le aziende con solidi portafogli ordini avranno quest’anno margini operativi in forte contrazione, quando non del tutto azzerati. La situazione è difficile soprattutto per i settori più colpiti dagli effetti del Covid-19, in particolare il turismo, il commercio al dettaglio, il trasporto aereo, l’intrattenimento e la ristorazione, che faticano a intravedere segnali di ripresa.

    Circa l’emergenza sanitaria, gli imprenditori dell’Emilia-Romagna ritengono che ci siano le condizioni per uscire finalmente da questa fase secondo quanto programmato al termine dello stato di emergenza.  «Confido che a breve si possa riprendere con la piena normalità − auspica il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari e passare dall’emergenza alla prudenza, mantenendo sempre costante l’attenzione e la verifica dei dati sanitari. In questi mesi abbiamo strutturato la macchina dell’emergenza, sia per quanto riguarda la capacità vaccinale, intesa come produzione, approvvigionamento e distribuzione dei vaccini, sia per la gestione del Green Pass, con le inevitabili difficoltà dei periodi di maggiore pressione. Se in autunno si dovesse sfortunatamente ripresentare una situazione critica avremo la strumentazione pronta per gestirla in modo efficace».

    L’impennata della quotazione del gas a livello nazionale si è rapidamente trasferita sul prezzo dell’energia elettrica facendo lievitare i costi energetici delle imprese industriali in Italia: da 8 miliardi di euro nel 2019 a 37 previsti per il 2022.

    Gli imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna stimano che la bolletta energetica dell’industria regionale, che era di 700 milioni di euro nel 2019, sarà di 4 miliardi nel 2022.

    Il consumo di energia in Emilia-Romagna è ripartito tra l’industria (30% dei consumi finali totali), i trasporti (29%), il settore residenziale (20%) e i restanti settori tra i quali agricoltura e servizi.

    Il settore industriale assorbe il 47% dei consumi regionali di energia elettrica. Il 70% dei consumi industriali di energia è coperto da energia termica, il 30% da energia elettrica. Il principale combustibile impiegato ad uso termico nel settore industriale è il gas naturale (95%), mentre GPL e olio combustibile pesano per meno del 3%. Le fonti termoelettriche contribuiscono per circa l’85% alla generazione di energia elettrica, i cui impianti sono alimentati a gas per il 65%. Si può quindi stimare che il consumo di energia del settore industriale dell’Emilia-Romagna sia coperto per l’83% attraverso il gas naturale.

    «Dobbiamo rendere il nostro sistema energetico il più efficiente possibile − dichiara il Presidente regionale degli industriali Ferrari – e meno in balìa delle dinamiche dei prezzi e delle tensioni geopolitiche, partendo da un mix virtuoso delle fonti di approvvigionamento. Nel Patto per il Lavoro e per il Clima sottoscritto a fine 2020 con la Regione abbiamo condiviso l’obiettivo di accelerare la transizione ecologica, raggiungendo la decarbonizzazione prima del 2050 e il 100% di energie rinnovabili entro il 2035. Se vogliamo cogliere questo ambizioso traguardo, ancora molto lontano, non possiamo più rinviare scelte chiare in questa direzione, con pragmatismo e senza preconcetti».

    L’energia da fonti rinnovabili contribuisce oggi in Emilia-Romagna al 15% del totale dei consumi energetici. La capacità installata di produzione energetica dalle fonti “green” non è aumentata dal 2015 al 2020. Anche l’utilizzo della fonte idroelettrica è stabile da decenni, totalmente marginale il ricorso all’eolico, azzerati gli impianti di produzione di biometano.

    Secondo gli industriali è necessario affrontare urgentemente le ragioni di questo stallo − che non sembra dovuto ad una carenza di investitori − e intervenire per modificare il quadro regolatorio di riferimento. Negli ultimi mesi si è verificata una moderata ripresa delle autorizzazioni di nuovi impianti fotovoltaici, in particolare in alcune aree della regione: anche il tema dell’omogeneità della pianificazione territoriale è oggi di assoluta rilevanza.

    «L’aggiornamento del Piano Energetico regionale − sottolinea il Presidente Ferrari sarà un’occasione importante di confronto con la Regione per trovare coerenza tra obiettivi, politiche di sostegno, norme e procedimenti amministrativi. Dobbiamo poter contare su anni di intense politiche di investimento pubbliche e private nella capacità di produzione di energie rinnovabili sull’intero territorio regionale».

    Nel Decreto legge “Recovery” approvato a fine 2021 il Governo si è impegnato ad individuare entro 180 giorni i criteri per la localizzazione delle aree per gli impianti da fonti rinnovabili, sulla base dei quali le Regioni avranno altri 180 giorni per identificare le aree. Si tratta, secondo gli industriali dell’Emilia-Romagna, di un termine perentorio su cui iniziare a lavorare da subito. Già dal 2010 il Governo aveva dato questo onere alle Regioni, ma poco è cambiato da allora in termini di investimenti. Secondo le analisi di Confindustria l’iter autorizzatorio per gli impianti di produzione da fonti rinnovabili, incluso l’allacciamento alla rete elettrica, è mediamente di 109 mesi (9 anni) a livello nazionale.

    Per quanto riguarda invece il gas naturale, è indispensabile ridurre la dipendenza dai mercati di importazione recuperando il gap di produzione interna, che ha visto il nostro Paese scendere a soli 4 miliardi di metri cubi estratti, circa un quarto rispetto a vent’anni fa.  Oggi il gas estratto in Italia rappresenta solo il 4% del totale del fabbisogno nazionale, ma può raddoppiare in 18-24 mesi.

    «Il gas naturale – conferma il Presidente di Confindustria regionale Ferrari – è fondamentale per l’industria emiliano-romagnola e continuerà ad esserlo per molti anni anche nel processo di transizione. Dobbiamo aumentare rapidamente la produzione nazionale e intervenire in modo incisivo per mitigare l’impatto sui settori più colpiti. È importante diffondere il più possibile la produzione di biometano, anche tramite accordi di filiera, specie nel settore ceramico e alimentare, con prezzi concordati e certificazione di provenienza. Con il “Decreto sostegni ter” il Governo ha compiuto un primo passo, non risolutivo, per affrontare gli effetti devastanti del costo dell’energia elettrica per il sistema manifatturiero del Paese. Ora occorre affrontare con urgenza anche il problema del costo del gas, che sta mettendo alle corde le imprese con ciclo termico che esportano sui mercati mondiali, come quelle del comparto ceramico».

    Gli imprenditori dell’Emilia-Romagna ritengono inefficiente la prospettiva di distribuire a pioggia 4-5 miliardi di euro per ridurre al margine il costo del gas.  Per non mettere fuori mercato intere filiere industriali sarebbe molto più utile concentrare un mix di azioni nelle filiere a maggior consumo di gas. Una possibile soluzione è agevolare l’incremento della produzione nazionale di gas da destinare alle imprese industriali, senza nuove perforazioni e senza aumento delle emissioni di CO2 perché sarebbe in sostituzione di gas importato, prevedendo misure anticipatorie che garantiscano un ristoro immediato.

     


     

    In occasione dell’incontro con la stampa il Presidente regionale degli industriali ha annunciato che quest’anno ricorre il Cinquantennale di Confindustria Emilia-Romagna e ha presentato alcuni numeri di confronto tra l’Emilia-Romagna di oggi e quella del 1972.

    «Nel 2022 − ha concluso il Presidente Pietro Ferrariricorrono i 50 anni dalla fondazione di Confindustria Emilia-Romagna, costituita a Bologna il 23 febbraio 1972. Come due anni fa con il Progetto Traiettoria 2030, abbiamo deciso di guardare indietro per comprendere come sia cambiata la nostra regione e in quale direzione stia andando. I grandi trend dello sviluppo e del cambiamento vengono da lontano e dobbiamo esserne consapevoli quando progettiamo il futuro. Tanto più in un momento in cui siamo chiamati a costruire le grandi transizioni verso il domani: quella digitale, della mobilità, della sostenibilità e dell’energia».

    Il percorso di attività che accompagnerà il sistema regionale Confindustria nel corso dell’anno prenderà avvio da un’analisi dei cambiamenti dell’Emilia-Romagna dal punto di vista demografico, geografico, sociologico ed economico dal 1972 al 2022.

    Alcuni primi dati di sintesi: la popolazione è passata da 3,8 milioni a 4,4 milioni, la popolazione straniera dallo 0,4 al 13% dei residenti, il tasso di attività dal 64% al 73%. Il PIL pro capite da 16 mila euro a 34 mila euro, anche se con un trend in diminuzione dal 2008, come a livello nazionale. Se nel 1972 la percentuale di emiliano-romagnoli senza alcun titolo di studio o con la sola licenza elementare era il 74%, oggi è il 20%. Diplomati e laureati rappresentavano complessivamente l’8,6% della popolazione negli anni 70, oggi sono il 44%. Siamo passati da 26 a 66 vetture per 100 abitanti e da 1,3 a 3,3 milioni di autoveicoli in circolazione. Di contro, la rete stradale in km è aumentata circa del 26%, le autostrade erano 560 km nel 1972 e oggi sono 650 km.

     

  • DAL 1 ALL’8 MARZO |  Mobile World Congress Open Innovation Challenge 2022

    DAL 1 ALL’8 MARZO | Mobile World Congress Open Innovation Challenge 2022

     

    La rete Enterprise Europe Network organizza dal 1° all’8 marzo 2022 un evento ibrido di matchmaking dedicato all’open innovation e agli attori dell’innovazione.

    L’iniziativa “Mobile World Congress Open Innovation Challenge 2022 – B2B hybrid event” prevede 6 giornate di incontri individuali ibridi  tra solution\technology provider, corporate, investitori per sviluppare opportunità tecnologiche, progetti, prodotti, servizi e creare collaborazioni in ottica open innovation.

    L’1 e 2 marzo gli incontri si terranno in presenza, mentre dal 3 all’8 marzo saranno in modalità virtuale mediante la piattaforma b2b.

    Focus Tematici

    • Internet of Things
    • Artificial Intelligence
    • Industry 4.0
    • Circular Economy & Sustainability
    • Deep Tech
    • 5G
    • Fintech
    • Healthcare
    • Mobility & Logistics

     

    La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione entro il 21 febbraio 2022 tramite l’apposita piattaforma on line: https://mwc2022.b2match.io/home

    Al momento della registrazione è necessario indicare IT – Confindustria Emilia-Romagna come Support office affinché le imprese dell’Emilia-Romagna partecipanti possano beneficiare del supporto del sistema Confindustria.

     

    Contatti
    Enterprise Europe Network – Consorzio Simpler
    Tel +39 051 3399911
    email simpler@confind.emr.it 

     

  • CONGIUNTURA FLASH CONFINDUSTRIA |  5 febbraio 2022

    CONGIUNTURA FLASH CONFINDUSTRIA | 5 febbraio 2022

     

    La produzione industriale italiana è stimata in forte caduta a gennaio, -1,3%, dopo -0,7% a dicembre.

    La contrazione è dovuta al caro-energia (elettricità +450% a dicembre 2021 su gennaio 2021) e al rincaro delle altre commodity che comprimono i margini delle imprese e, in diversi casi, stanno rendendo non più conveniente produrre.

    A questo si sommano le persistenti strozzature lungo le catene globali del valore. Tale dinamica mette a serio rischio il percorso di risalita del PIL avviato lo scorso anno.

     

    Vai alla Congiuntura Flash del CSC