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  • INTERVISTA DEL PRESIDENTE PIETRO FERRARI A REPUBBLICA  | 5 GENNAIO 2022

    INTERVISTA DEL PRESIDENTE PIETRO FERRARI A REPUBBLICA | 5 GENNAIO 2022

     

    Pietro Ferrari, Presidente di Confindustria Emilia-Romagna, è preoccupato perché “dal 10 gennaio avremo problemi di produzione non irrilevanti”.

    Alle tre strozzature note – materie prime scarse, prezzi energetici alle stelle e carenza di manodopera qualificati –  se ne sommano ora altre due: l’alto numero di lavoratori positivi o in quarantena e il super Green pass.

    “I No vax sono un numero abbastanza limitato, ma non sarà facile trovare sostituti altrettanto specializzati. Piuttosto temiamo l’altro numero di persone che dovranno confinarsi e i tempi lunghi per avere certificazioni e tamponi per tornare a lavorare. Il caos sta aumentando. In alcune linee di produzione se mancano due persone fondamentali si blocca tutto. Nel manifatturiero avremo inevitabili problemi di riduzione di organico, visto che lo smart working è impraticabile”.

     

    Articolo di Valentina Conte sul sito www.repubblica.it – contenuto riservato agli abbonati 

  • Vivissimi auguri di felice Anno Nuovo 2022

    Vivissimi auguri di felice Anno Nuovo 2022

     

    I nostri uffici saranno chiusi il 24 e 31 dicembre 2021 e 7 gennaio 2022.

     

     

  • CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA  |  21 DICEMBRE 2021

    CONGIUNTURA FLASH CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA | 21 DICEMBRE 2021

     

    Crescono i rischi lungo il sentiero scivoloso di risalita del PIL italiano: per l’industria pesa il caro-energia, per i servizi i nuovi contagi.

    Gli occupati dipendenti sono tornati ai livelli pre-crisi, i consumi sono alimentati dall’extra-risparmio accumulato, l’export è ripartito, ma c’è più incertezza sugli investimenti.

    L’inflazione è molto eterogenea nelle diverse economie, perciò la FED in America ha già accelerato sull’uscita dalle misure espansive, preludio al rialzo dei tassi, ma non la BCE in Europa.

    Lo scenario è diventato incerto per l’Eurozona, mentre gli USA sono in indebolimento.

     

    Vai alla versione integrale
    della Congiuntura Flash del Centro Studi Confindustria

     

  • PROGETTO DECARB |  Azienda DELICIUS di Parma

    PROGETTO DECARB | Azienda DELICIUS di Parma

     

    L’azienda DELICIUS di Parma partecipa attivamente al Progetto sperimentale DECARB della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna.

    Delicius nasce nel 1974 a Parma, cuore della tradizione conserviera italiana e Capitale Unesco per la Gastronomia. Erede di un patrimonio produttivo di grande tradizione familiare, per selezionare la miglior materia prima Delicius ha scelto la strategia di vicinanza alle zone di pesca ed è oggi presente in cinque Paesi del Mediterraneo con proprie strutture e personale. Delicius è leader nel mercato italiano delle conserve ittiche di specialità nei segmenti alici, sardine e gamberetti ed esporta in decine di nazioni.

    La transizione ecologica impatta sul settore a partire dalla fase più energivora: la pesca. L’approvvigionamento della principale materia prima è infatti basato su una flotta di natanti che sta perseguendo una maggior efficienza propulsiva e su una logistica che vede necessariamente la prima sede di lavorazione e salatura vicina alle aree di cattura. Il secondo grande ambito di intervento sono gli imballi. Delicius ha scelto di cessare l’utilizzo della plastica negli imballi primari entro il 2023 e questo riverbera sull’intera catena di produzione e trasporto: scelta molto impegnativa ma perfettamente allineata alla sensibilità verso la difesa dell’ambiente e la tutela del mare.

    “L’emergenza climatica non è più rinviabile – dichiara l’amministratore delegato Irene Rizzoli − e far finta che non esista danneggia noi, le generazioni future e le nostre imprese. Governi, Istituzioni e mondo finanziario stanno incentivando percorsi di innovazione sostenibile, a partire dall’impegno assunto dall’Unione Europea per il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050.  Partecipare al progetto DECARB permette a Delicius di affrontare e ripensare ai paradigmi economici e gestionali sino ad ora adottati, per assicurare il miglior futuro all’azienda e beneficiare i nostri stakeholder. Proprio perché l’intero mondo del business è chiamato ad assumere un ruolo di responsabilità e diventare protagonista della transizione”.

    Molte grandi imprese hanno già pianificato passi significativi verso la decarbonizzazione, ma per raggiungere l’obiettivo è necessario il contributo di tutti, anche delle PMI. Per Delicius questo impegno, sempre più richiesto dai consumatori, sarà sostanziato nel progetto DECARB che auspichiamo diventi un simbolo anche per i partner commerciali con cui Delicius lavora e che, attraverso le loro scelte, rivestono un ruolo d’indirizzo fondamentale per accelerare il cambiamento.

    Il Progetto DECARB è realizzato in partnership con Nativa e in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

     

    #SustainablyDelicius #AcciugaDelicius #Delicius #Mare #food #foodlovers #ParmaCityOfGastronomy #foodvalley

     

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  • Maurizio Minghelli nuovo Presidente della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna

    Maurizio Minghelli nuovo Presidente della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna

     

    Bologna, 15 dicembre 2021 –   Maurizio Minghelli è il nuovo Presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna per il biennio 2021-23.  Succede a Giovanni Baroni, che ha ricoperto lo stesso incarico negli ultimi quattro anni ed è stato eletto Presidente nazionale Piccola Industria il 30 novembre scorso.

    Maurizio Minghelli entra a far parte del Consiglio di Presidenza di Confindustria Emilia-Romagna guidato da Pietro Ferrari.

    Minghelli è Vicepresidente vicario del Comitato Piccola Industria di Confindustria Romagna, dopo averlo guidato dal 2016 al 2019, ed è Vicepresidente della sezione Impianti dell’associazione romagnola.

    Il neo Presidente regionale, classe 1976, dopo un percorso di studi in ingegneria ha dato vita nel 2007 ad A.ST.I.M., azienda ravennate attiva nella progettazione e nello sviluppo di sistemi ad alta tecnologia nei settori aerospazio, difesa e sicurezza, ma anche navale e industriale, della quale è CEO e socio fondatore.

    Nel 2011 entra nel direttivo del Gruppo Giovani di Confindustria Ravenna e nel 2013 viene eletto Vicepresidente.  Dal 2017 è componente del Consiglio Centrale Piccola Industria di Confindustria.

     

     

  • TRANSIZIONE AUTOMOTIVE |  LE CONFINDUSTRIE DEL NORD ESPRIMONO SCONCERTO E PREOCCUPAZIONE

    TRANSIZIONE AUTOMOTIVE | LE CONFINDUSTRIE DEL NORD ESPRIMONO SCONCERTO E PREOCCUPAZIONE

     

    TRANSIZIONE AUTOMOTIVE, CONFINDUSTRIE DEL NORD: SCONCERTATI DA APPROCCIO CITE
    In Italia a rischio 70 mila posti di lavoro, investimenti e massicce delocalizzazioni

     

    13 dicembre 2021 – I Presidenti Francesco Buzzella (Confindustria Lombardia), Pietro Ferrari (Confindustria Emilia-Romagna), Marco Gay (Confindustria Piemonte), Enrico Carraro (Confindustria Veneto) esprimono sconcerto e preoccupazione in merito alle ultime dichiarazioni del Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica – CITE sulla transizione tecnologica della filiera automotive.

    A preoccupare, in particolare, è la mancanza di una progettualità chiara che consenta alle migliaia di aziende italiane del settore di adeguarsi gradualmente all’imposizione dell’Unione Europea di procedere con l’elettrificazione dei motori abbandonando completamente la combustione.

    L’orizzonte del 2035, per un’industria che deve affrontare una transizione tecnologica senza precedenti, è sostanzialmente inattuabile allo stato odierno. Senza l’indicazione di un’alternativa, o quantomeno l’introduzione di un principio di gradualità, la strada tracciata dall’UE comporterà il blocco degli investimenti nei motori a combustione oltre alla sostanziale chiusura del mercato con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro. Solo in Italia si rischia di bruciare oltre 70mila posti di lavoro entro il 2030.

    Nel ribadire che gli imprenditori italiani sono favorevoli alla decarbonizzazione ma auspicano la neutralità tecnologica per poter esprimere al meglio le proprie competenze e soprattutto tempi di realizzazione del green deal europeo realistici perché l’attuale scadenza rischia di mandare KO il 50% del settore della componentistica, le Confindustrie del Nord chiedono quanto prima un Piano di politica industriale per la transizione del settore Automotive che tenga in considerazione le esigenze delle aziende.

    Oltre alle risposte ai dubbi appena illustrati, il Piano dovrebbe prevedere indicazioni su come colmare il gap delle competenze professionali e dovrà porsi l’obiettivo di frenare le spinte delocalizzatrici che saranno inevitabili nel momento in cui l’impresa valuterà più competitivo produrre in quei Paesi, al di fuori dell’Europa, dove sono già ampiamente utilizzate quelle tecnologie necessarie a rendere sostenibile l’elettrificazione, dove sono presenti le competenze per implementarla, e dove i vincoli burocratici non sono dettati dalle ideologie ma dal mercato. Non è attraverso politiche anti-delocalizzazioni che si attraggono imprese sul territorio italiano e si incentivano le imprese del settore automotive ad investire su una corretta transizione ecologica.

     

     

  • La manifattura al tempo della pandemia. La ripresa e le sue incognite | Rapporto CSC

    La manifattura al tempo della pandemia. La ripresa e le sue incognite | Rapporto CSC

     

    Il Rapporto del Centro Studi Scenari industriali “La manifattura al tempo della pandemia. La ripresa e le sue incognite” è stato presentato a Roma il 20 novembre 2021

    Quali sono le trasformazioni che già prima dell’irrompere della pandemia stavano investendo la manifattura mondiale? In che modo l’avvento della pandemia sta modificando la sua logica di sviluppo? Come si muove la manifattura italiana nel nuovo contesto?

    Si apre una fase piena di incognite, in cui tuttavia la manifattura mostra segni importanti di grande vitalità che è fondamentale non vengano dissipati a causa di un contesto in cui domina l’incertezza.

     

    Vai alla sintesi e al Rapporto completo 

     

     

     

  • PROGETTO DECARB |  Azienda MEBA SAS di Podenzano – Piacenza

    PROGETTO DECARB | Azienda MEBA SAS di Podenzano – Piacenza

     

    MEBA SAS di Podenzano (Piacenza) ha aderito al Progetto sperimentale DECARB della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna, realizzato in partnership con Nativa e in collaborazione con Intesa Sanpaolo. 

    MEBA SAS è stata fondata all’inizio degli anni ’50 a Piacenza, in quegli anni città simbolo del bottone made in Italy, come divisione per lo sviluppo di semilavorati sintetici per l’industria della moda. Oggi la mission aziendale è guidare la transizione ecologica per gli accessori del mondo fashion e interior design sostituendo il tradizionale poliestere con MEBA BIORESINE®, il primo biopolimero certificato da fonte rinnovabile.

    “La maggior parte dei componenti utilizzati nelle nostre fasi produttive – dichiara Gianluca Sclavi, ultima delle generazioni MEBA al timone e responsabile aziendale per la transizione sostenibile – è ottenuta principalmente da trasformazione di materie prime rinnovabili piuttosto che da processi petrolchimici più inquinanti. La sostenibilità è stata per noi una scelta da molto prima che diventasse una condizione necessaria di mercato. Abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri partner verticalmente sulla filiera per sviluppare un prodotto con elevata qualità tecnico-estetica ma a basso impatto ambientale. Anche grazie alla certificazione di UL, il più autorevole organismo a livello internazionale, oggi collaboriamo con alcuni dei più grandi player del lusso, della moda e del design, che si stanno sempre più strutturando internamente con dipartimenti interamente dedicati all’evoluzione etica e sostenibile”.

    MEBA ha deciso di partecipare al Progetto DECARB perché si è posta come obiettivi per il 2025, grazie a importanti investimenti, l’utilizzo totale ed esclusivo di fonti rinnovabili e la conversione degli impianti, che ridurranno l’impatto ambientale di produzione ad un valore prossimo allo zero.

    www.mebabioresine.it

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