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  • CORONAVIRUS |  INTERVISTA DEL PRESIDENTE FERRARI AD ADNKRONOS

    CORONAVIRUS | INTERVISTA DEL PRESIDENTE FERRARI AD ADNKRONOS

     

    28 aprile 2020 –  “Utilizzeremo i giorni che ci separano dal 4 maggio per affinare al meglio la macchina per poi ripartire. Nella vita si può sempre fare meglio, ma va bene anche così. Si doveva ripartire, dobbiamo abituarci a convivere con il virus” Così il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari ha commentato con Adnkronos/Labitalia il Dpcm del Governo del 26 aprile.

    “Qui in Emilia-Romagna alcune attività fondamentali come la ceramica e l’automotive sono già ripartite questa settimana. Il biomedicale, altro settore centrale per la regione, non si è mai fermato, anzi è cresciuto. Certo, ci sono settori che volevano ripartire già da questa settimana, ma utilizzeranno questi giorni per affinare procedure e macchinari per la ripartenza dal 4 maggio”.

    Anche perché uno stop alle attività per oltre un mese e mezzo non si era mai visto. “Dovremo verificare la domanda di determinati beni dopo uno stop di produzione di un mese e mezzo, è una situazione nuova che non avevamo mai vissuto”, rimarca Ferrari. “L’importante – conclude – è che si riparta, purtroppo con questo virus dovremo imparare a convivere per un po’ di tempo”.

     

     

    In allegato le interviste al Corriere Bologna dell’11 aprile, a Repubblica Bologna del 23 marzo e al Resto del Carlino del 22 marzo 2020.

  • PIETRO FERRARI “CONDIVIDO LE DICHIARAZIONI DI CARLO BONOMI: NO DICOTOMIA TRA SALUTE E LAVORO”

    PIETRO FERRARI “CONDIVIDO LE DICHIARAZIONI DI CARLO BONOMI: NO DICOTOMIA TRA SALUTE E LAVORO”

     

    28 aprile 2020 –  “Giudico molto positivamente le prime uscite di Bonomi. Ogni Presidente ha una propria personalità, proprie caratteristiche, un proprio ‘marchio’ e Bonomi lo sta chiarendo bene fin dall’inizio. E sta facendo bene a chiarire il ruolo di chi fa impresa, l’importanza della manifattura, che non deve essere messa in contrapposizione con la salute”.

    Così, con Adnkronos/Labitalia, il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari ha commentato le prime dichiarazioni del Presidente designato di Confindustria nazionale Carlo Bonomi che il prossimo 30 aprile presenterà squadra e programma.

    Secondo Ferrari “è sbagliato mettere in contrapposizione lavoro e salute come è stato fatto nei giorni scorsi, e Bonomi ha fatto bene a chiarirlo e a mettere in evidenza quella che è la visione che anima chi fa impresa. Non ci può essere dicotomia tra salute e lavoro”.

     

    17 aprile 2020 –  “La  situazione che il neo designato Presidente di Confindustria Carlo Bonomi si troverà a fronteggiare è la peggiore da quando frequento gli ambienti associativi.

    Una situazione che trova però un uomo preparato  e capace, formatosi nella scuola associativa di Assolombarda, e che ha potuto godere di un supporto elettivo molto forte. E potrà contare su un grande Consiglio generale che lo supporterà al massimo”.

    Così il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari ha commentato il voto del 16 aprile 2020 del Consiglio Generale di Confindustria  in un’intervista ad Adnkronos/Labitalia.

     

  • AFRICA BUSINESS LAB |  ENTRO IL 13 MAGGIO ADESIONI AL NUOVO PERCORSO FORMATIVO ON LINE PER LE IMPRESE

    AFRICA BUSINESS LAB | ENTRO IL 13 MAGGIO ADESIONI AL NUOVO PERCORSO FORMATIVO ON LINE PER LE IMPRESE

     

    Il 20 maggio 2020 avrà inizio il percorso di formazione e di coaching Africa Business Lab, promosso da ICE Agenzia in collaborazione con SACE SIMEST (Gruppo CDP), Confindustria Assafrica & Mediterraneo e alcune Associazioni territoriali del nostro Sistema, tra cui Confindustria Emilia-Romagna.

    Il progetto, che a causa dell’emergenza sanitaria in atto è stato reimpostato in modalità webinar, si concluderà il 25 giugno.

    Si articola in:

    • 4  incontri informativi  sulle opportunità commerciali e di investimento in Africa, comprensivi di tre focus regionali (Africa Orientale, Occidentale e Australe), dalla durata di 1,5 ore ciascuno (20-21-27 e 28 maggio);
    • 4  percorsi formativi dedicati a specifici settori/filiere,  suddivisi ciascuno in tre appuntamenti webinar di 1,5 ore ciascuno ed aperti fino a 30 partecipanti per settore/filiera:
      • Agribusiness (3-4-5 giugno)
      • Infrastrutture/Costruzioni (9-10-11 giugno)
      • Energia (16-17-18 giugno)
      • Moda (23-24-25 giugno)
    • 1 incontro webinar one-to-one con le imprese, alla fine di ciascun percorso settoriale,  della durata di 30 minuti a cui partecipano esperti del mercato selezionati da ICE Agenzia.

     

    A seguire una fase di coaching aziendale rivolta ad alcune imprese selezionate da ICE Agenzia (tra quelle che hanno partecipato al percorso formativo), che prevede:

    • affiancamento individuale di un esperto selezionato nell’ambito della Faculty ICE, per definire la strategia aziendale di ingresso su uno dei mercati africani target (8 ore erogate in modalità webinar);
    • un incontro webinar di 1 ora con esperti ICE, SACE SIMEST e Confindustria Assafrica & Mediterraneo.

     

    Per maggiori dettagli ecco il flyer dell’iniziativa.

     

    Iscrizioni entro il 13 maggio tramite l’apposito modulo on line.

     

    Per maggiori informazioni:
    dott.ssa  Camilla Giannotti, tel. 0513399960

     

  • CORONA VIRUS: PIATTAFORMA EUROPEA CARE&INDUSTRY TOGETHER AGAINST CORONA

    CORONA VIRUS: PIATTAFORMA EUROPEA CARE&INDUSTRY TOGETHER AGAINST CORONA

     

    La rete Enterprise Europe Network, di cui Confindustria Emilia-Romagna è parte, promuove la piattaforma online Care & Industry together against CORONA per favorire l’incontro tra offerta e richiesta di competenze, prodotti e servizi funzionali ad affrontare l’emergenza Covid-19, mettendo in collegamento le imprese, gli operatori sanitari, ma anche istituzioni pubbliche, università ed enti.

    Tramite la piattaforma online è possibile dare visibilità ai propri prodotti, servizi ed idee progettuali o ricercare soluzioni ed incontrare, attraverso un sistema di b2b on line, potenziali partners.

    Principali settori destinatari dell’iniziativa sono i seguenti, ma non sono escluse aziende di altri settori che propongano applicazioni rilevanti: Consumer Goods (Prevention/Diagnostics/Treatment/Rehabilitation); Diagnostics (Biomedical/Medical Technology); Emergency Medicine/Rescue Equipment; Hospital & Care Equipment; Hygiene, Sterilisation, Disinfection; Imaging; Information Technology; Communication Technology; Intensive Medicine, Anaesthesiology, Respiration; Laboratory Technology; Physiotherapy; Therapy & Physical Medicine; Gaming Technology; Leisure; Corona Measures & Support.

    E’ possibile partecipare gratuitamente iscrivendosi entro il 31 dicembre 2020 al seguente portale: https://care-industry-together-against-corona.b2match.io/

    Al momento della registrazione è necessario indicare Confindustria Emilia-Romagna come Support office per beneficiare del nostro supporto gratuito alla partecipazione all’iniziativa.

    Per maggiori informazioni sulle modalità di iscrizione, in allegato la scheda riassuntiva dell’iniziativa.

     

    Per approfondimenti:

    Simpler – Enterprise Europe Network
    Confindustria Emilia-Romagna

    mail: simpler@confind.emr.it
    Tel. +39 051 33.99.940-960

     

  • LIMITARE LA CADUTA, PREPARARE LA RIPRESA – FORNIRE LIQUIDITA’ ALLE IMPRESE PER RIPARTIRE –  NOTE DEL CSC

    LIMITARE LA CADUTA, PREPARARE LA RIPRESA – FORNIRE LIQUIDITA’ ALLE IMPRESE PER RIPARTIRE – NOTE DEL CSC

    15 aprile 2020 – L’Italia nel 2020 deve limitare la caduta e preparare la ripresa: oggi siamo in una economia di pandemia, con il crollo di produzione e PIL, un forte impatto su consumi e investimenti, l’export in caduta.

    E’ stata cruciale la BCE per tenere lo spread sotto i massimi e preservare il basso costo del credito, in una Eurozona in forte recessione.

    I mercati sono in parziale recupero e si prendono decisioni coraggiose sul petrolio, ma l’economia mondiale arretra: gli scambi sono in crisi, l’epidemia è anche negli USA, mentre la Cina è in stabilizzazione.

    Qui la Congiuntura Flash del Centro Studi Confindustria:
    https://bit.ly/CF_aprile20

    10 aprile 2020  – A causa dell’epidemia e del crollo dei fatturati si è determinato un enorme fabbisogno di liquidità nelle imprese italiane: c’è bisogno di impiegare ingenti risorse pubbliche per fornire oggi liquidità alle imprese per la tenuta del sistema e per rendere poi possibile la ripartenza, una volta usciti dall’emergenza sanitaria.

    Le misure varate dal Governo in aprile, dopo un primo passo a marzo, sono sostanzialmente in linea con le proposte di Confindustria e potrebbero riuscire a soddisfare le esigenze straordinarie di liquidità dovute dalla crisi.

    Qui la nota del Centro Studi Confindustria:
    Fornire liquidità alle imprese, per riaprire

     

  • CORONAVIRUS | PROPOSTE PER LA FASE 2 #RESTARTITALIA – PICCOLA INDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA, LOMBARDIA, PIEMONTE, VENETO

    CORONAVIRUS | PROPOSTE PER LA FASE 2 #RESTARTITALIA – PICCOLA INDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA, LOMBARDIA, PIEMONTE, VENETO

     

    Il documento parte dalle proposte contenute nella “Agenda per la riapertura delle imprese e la difesa dei luoghi di lavoro contro il Covid 19” presentato dalle Confindustrie regionali di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto l’8 aprile scorso e lancia alcune proposte operative da parte dei Comitati Piccola Industria delle stesse Associazioni in vista della fase 2.

     

    PROSPETTIVE DI SVILUPPO E CRESCITA ECONOMICA

    1. Solo accelerando ed incentivando gli investimenti è possibile recuperare il terreno perduto e mettere le basi per una crescita stabile. Estendere per tutto il 2020 dei meccanismi previsti dall’iperammortamento pari al 240% esteso però a tutti gli investimenti sia materiali che immateriali, in particolare in ambito digitale come anche le spese relative alle attività collegate consulenziali e l’utilizzo di software “as service”. Gli investimenti materiali possono coinvolgere anche l’acquisto di impianti o macchinari usati il cui valore verrà determinato attraverso un’apposita perizia.
       
    2. La ricerca è alla base dell’ingegno delle imprese italiane: estendere e potenziare il credito di imposta per la ricerca innovazione e design, contributi per lo sviluppo dell’e-commerce e dello smart working.
       
    3. Incentivare la patrimonializzazione delle imprese estendendo per 12 mesi a tutte le PMI quanto previsto per le start-up e PMI innovative in termini di credito di imposta per versamenti in conto capitale, ciò andrebbe nella direzione di rafforzare il tessuto imprenditoriale del paese.
       
    4. Incentivare i processi di aggregazione come acquisizioni o fusioni per non disperdere il prezioso know-how italiano. Stabilizzare ed estendere a tutto il 2021 il meccanismo di affrancamento con rivalutazione quote ad un’aliquota agevolata del 6%. Per le acquisizioni <10 milioni di euro riconoscere credito di imposta del 40% per il compratore.   Nel caso di operazioni di fusione riconoscere un credito di imposta sempre del 40% relativamente all’incremento patrimoniale portato dalla società incorporata. Anche le operazioni di Cessione di Ramo d’azienda devono essere equiparate fiscalmente (sia per il compratore che per il venditore) ad operazioni di cessione di quote societarie.
       
    5. Facilitare l’apertura delle aziende al mercato dei capitali, il ricorso all’indebitamento sul medio periodo non è sostenibile. Prevedere procedure semplificate per l’accesso ad un mercato dei capitali come AIM dove sia l’azienda che si quota sia i soggetti acquirenti possano maturare un credito di imposta pari al 40% del capitale conferito in aumento di capitale.
       
    6. Il Fondo Nazionale per l’Innovazione potrebbe giocare un ruolo importante per la crescita ed il rafforzamento delle PMI, agevolando operazioni di acquisizione o fusione di start up o PMI innovative tramite l’ingresso nel capitale con partecipazioni che possono arrivare fino al 20% collegato ad una opzione call della quota a 3 o 5 anni da parte dell’acquirente qualora nel piano industriale sia prevista una crescita compatibile.
       
    7. Procedure semplificate per il reshoring, per riportare in Italia le attività per produrre prodotti di qualità o strategici per la continuità operativa (ad es. DPI). Uno degli ostacoli maggiori purtroppo è la burocrazia, si propone pertanto di incentivare il rimpatrio di produzioni industriali attraverso procedure autorizzative semplificate ed unificate per la localizzazione e costruzione di siti produttivi.
       
    8. Supportare i contratti di lavoro nell’economia post covid-19: incentivi per assunzioni a tempo indeterminato e stabilizzazione di tempo determinato, abbattimento del cuneo fiscale, innalzamento dei tetti del welfare aziendali da 258 a 2.580 Euro, oltre che l’istituzione di contratti a chiamata semplificati.
       
    9. Dare slancio all’export creando nuovi Voucher a favore delle PMI sia per la partecipazione ad eventi e fiere estere sia per l’organizzazione di eventi e fiere nazionali destinati all’esportazione sia in forma fisica che nella modalità digitale.

       

  • GREEN ECONOMY: INCONTRI B2B VIRTUALI – 4-5 MAGGIO

    GREEN ECONOMY: INCONTRI B2B VIRTUALI – 4-5 MAGGIO

    La rete Enterprise Europe Network, di cui Confindustria Emilia-Romagna è parte, organizza un evento di matchmaking virtuale dal 4 all’5 maggio 2020 dedicato al settore della green economy.

    L’iniziativa “Innovation in Environment & Energy & Circular Economy” prevede 2 giornate di incontri individuali virtuali, da realizzarsi attraverso la piattaforma online dell’evento, tra imprese, centri di ricerca e sviluppo, Agenzie, Autorità pubbliche e Municipalità, finalizzate a sviluppare collaborazione commerciali, tecniche e di ricerca a livello internazionale.

    I temi target sono: gestione dei rifiuti e riciclo, energie rinnovabili, efficientamento energetico, economica circolare, trattamento delle acque.

    La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione entro il 28 aprile 2020 tramite l’apposita piattaforma on line: https://international-partnering-environment-2020.b2match.io/ .

    Al momento della registrazione è necessario indicare Confindustria Emilia-Romagna come support office per beneficiare del nostro supporto gratuito alla partecipazione.

    Per maggiori informazioni sulle modalità di iscrizione si veda la scheda riassuntiva in allegato.

     

    Per informazioni

    Simpler –Enterprise Europe Network

    Confindustria Emilia-Romagna

    Mail: simpler@confind.emr.it

    Tel. +39 051 33.99.940-960

     

  • CORONAVIRUS |  PROPOSTE PER LA RIAPERTURA SICURA DELLE IMPRESE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA, LOMBARDIA, PIEMONTE E VENETO

    CORONAVIRUS | PROPOSTE PER LA RIAPERTURA SICURA DELLE IMPRESE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA, LOMBARDIA, PIEMONTE E VENETO

     

    AGENDA PER LA RIAPERTURA DELLE IMPRESE E LA DIFESA DEI LUOGHI DI LAVORO CONTRO IL COVID-19

    Il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari, insieme a Marco Bonometti, Fabio Ravanelli e Enrico Carraro, Presidenti delle Confindustrie Lombardia, Piemonte e Veneto, lanciano un appello per una riapertura sicura ed ordinata delle imprese 

     

    8 aprile 2020 −  In questo gravissimo contesto, la salute è certamente il bene primario, e ogni contributo affinché si possano alleviare e contrastare le conseguenze dell’epidemia è cruciale. 

    Le relazioni sociali ed economiche sono colpite in modo grave, imprevedibile fino a poche settimane orsono. Stiamo facendo grandi sacrifici, che mai avremmo pensato ci sarebbero stati richiesti, che implicano la limitazione di alcune libertà che abbiamo sempre dato per scontate. 

    Dobbiamo tuttavia essere consapevoli che all’emergenza sanitaria seguirà una profonda crisi economica: dobbiamo quindi essere in grado di affrontarla affinché non si trasformi in depressione e per farlo abbiamo bisogno innanzitutto di riaprire in sicurezza le imprese.

    Se le quattro principali regioni del Nord che rappresentano il 45% del PIL italiano non riusciranno a ripartire nel breve periodo il Paese rischia di spegnere definitivamente il proprio motore e ogni giorno che passa rappresenta un rischio in più di non riuscire più a rimetterlo in marcia.

    Prolungare il lockdown significa continuare a non produrre, perdere clienti e relazioni internazionali, non fatturare con l’effetto che molte imprese finiranno per non essere in grado di pagare gli stipendi del prossimo mese.

    Chiediamo quindi di definire una roadmap per una riapertura ordinata e in piena sicurezza del cuore del sistema economico del Paese. È ora necessario concretizzare la “Fase 2”.

    Per farlo bisogna realizzare un percorso chiaro e decisioni condivise con una interlocuzione costante tra Pubblica Amministrazione, Associazioni di rappresentanza delle imprese e Sindacati che indichi le tappe per condurre il sistema produttivo verso la piena operatività.

    La salute è il primo e imprescindibile obiettivo: le imprese devono poter riaprire, ma è indispensabile che lo possano fare in assoluta sicurezza, tutelando tutte le persone. Le aziende sicure devono poter lavorare. Chi non è in grado di assicurare la sicurezza necessaria nei luoghi di lavoro non può aprire.

    Bisogna quindi definire un piano di aperture programmate di attività produttive mantenendo rigorose norme sanitarie e di distanziamento sociale.

    Occorre uscire dalla logica dei codici ATECO, delle deroghe e delle filiere essenziali a partire dall’industria manifatturiera e dai cantieri. È una logica non più sostenibile e non corretta rispetto agli obiettivi di sanità pubblica e di sostenibilità economica. Il criterio guida è la sicurezza.

    Le imprese si sono già dotate di alcuni importanti strumenti per modulare i propri comportamenti in questa difficilissima situazione, in primis il Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro.  Si tratta di un documento fondamentale, condiviso da tutti gli attori che deve trovare una rigorosissima applicazione, anche nei controlli, e costituire il principale riferimento. 

    Bisogna mettere le imprese in condizione di attuarlo, assicurando loro la possibilità di:

    • mettere le imprese nelle condizioni di reperire tutti i dispositivi di protezione individuale e garantire il loro approvvigionamento mediante un agevole percorso di fornitura che passi da un flusso costante e prioritario nelle procedure doganali;      

    • velocizzare il percorso di autorizzazioni da parte dell’ISS per i dispositivi prodotti in deroga alle normative sanitarie, ma che dimostrino requisiti di protezione soddisfacenti      

    • mettere in campo un pacchetto di misure di finanziamento a fondo perduto che supportino gli investimenti delle imprese nella sicurezza basato su alcune linee d’azione fondamentali:  adozione di protocolli di sanificazione degli ambienti di lavoro; ripensamento degli spazi lavorativi per ridurre al minimo i contatti tra le persone; nuova mobilità da e per i luoghi di lavoro e all’interno dei siti produttivi; ricorso allo smart working.

    Chiediamo un impegno per definire insieme un piano di contenimento del virus sui luoghi di lavoro basato su:

    • una collaborazione tra Autorità preposte, imprese e sindacati per consentire una efficiente gestione dell’operatività delle imprese nel periodo di emergenza, funzionale ad evitare pericolose situazioni di contrasto che metterebbero a repentaglio gli sforzi di collaborazione.  Ciò deve poter avvenire anche a livello territoriale e regionale per costruire e sperimentare nuovi “modelli” di lavoro. 

    • a livello regionale occorre condividere con i Servizi Sanitari modelli di collaborazione in cui le imprese diventano luoghi in cui si attuano le politiche per la salute a partire dalle attività di screening preventivo sulle quali si attendono decisioni tempestive e univoche delle autorità competenti: con l’ausilio fondamentale di test sierologici validati o con programmi coordinati di “tamponi” sul territorio.

    In sintesi, occorre ripartire rapidamente per dare al Paese, alle imprese e ai lavoratori un’agenda chiara ed un quadro certo in cui operare.  Il criterio guida è la sicurezza: le aziende sicure sono tutte uguali. Per questo occorre condividere un modello di collaborazione con Istituzioni, Autorità sanitarie, Associazioni industriali, Organizzazioni sindacali.

  • RINVIO SCADENZE PROGETTO CREI-AMO L’IMPRESA

    RINVIO SCADENZE PROGETTO CREI-AMO L’IMPRESA

     

    Nell’attuale fase di emergenza sanitaria ed economica, i Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna e la Direzione Scolastica Regionale hanno condiviso, data la difficoltà di completare la progettazione dei business plan senza una presenza fisica degli studenti, l’opportunità di posticipare le date della fase conclusiva del Progetto Crei-amo l’impresa.

    Queste le nuove scadenze:

    – la presentazione degli elaborati è rinviata dal 15 maggio al 30 settembre 2020

    – la cerimonia di premiazione dal 3 giugno al 20 ottobre 2020.   

    Nel caso in cui nel mese di ottobre fossero ancora in vigore importanti limitazioni, la premiazione sarà realizzata in forma telematica.

    “Vorremmo – ha dichiarato la Vice Presidente dei Giovani imprenditori Camilla Zanichelli –  che, come ogni anno, la premiazione fosse una vera e propria festa per i ragazzi e per tutti coloro che si sono impegnati in Crei-amo l’impresa.  Nella certezza che riusciremo a superare l’emergenza tutti assieme, vi chiediamo di tenere duro e non vediamo l’ora di conoscere i progetti elaborati dagli studenti con la collaborazione dei loro docenti e la supervisione dei giovani imprenditori”.