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  • PROGETTO UPIDEA –  SELEZIONATE LE 17 START UP FINALISTE TRA LE 111 CANDIDATURE

    PROGETTO UPIDEA – SELEZIONATE LE 17 START UP FINALISTE TRA LE 111 CANDIDATURE

    La giuria di Upidea ha scelto le startup finaliste della quinta edizione. Sono 17 e sono state selezionate tra le 111 candidature ricevute da tutta Italia. Si tratta di: VIDRA (Biella), E-commerce & Digital export, REVOTREE (MI), Smart agriculture, SOPLAYA (UD), Foodtech , TOMAPAINT (PR) Sustainable packaging, TRAXIT (BO) Travel tech/iot, MORPHOGRAM (TE) E-health, EYECAN (BO) Industrial AI, NEURALITY (RN) Industrial AI, SQUISEAT (BO) Food delivery, WIGUEST (MI) Hospitality marketing automation, MAT (MO) Iot automotive, MECHANIKA PARTS (MO) Marketplace spare parts, SELL IN TO CHINA (MO) E-commerce & Digital export, PIQAPART (RA) Industrial AI, ARCHIBUDGET (RE) Lead generation (home renovation), SMARTWEAR (RE) Health/Wearable Technology, TAYLORA (VI) E-learning.

    La Giuria, composta da tecnici e imprenditori dei territori confindustriali coinvolti, le ha scelte tenendo in considerazione il grado di innovazione del progetto, della sostenibilità economica, della qualità e della completezza del team.

    La selezione ha visto una prima scrematura a dicembre, che ha permesso a 38 team di partecipare al Boot Camp, un primo percorso formativo, sviluppato in sei seminari tematici tenuti dal team di LUISS Enlabs. Successivamente la Giuria in occasione del selection day hanno avuto colloqui con i team per ascoltare le brevi presentazioni delle idee di impresa.

    Tra tutti sono stati scelti  i migliori che parteciperanno all’accelerazione, che è partita il 31 gennaio al Tecnopolo di Reggio Emilia e proseguirà fino a giugno quando all’Investor Day si presenteranno finalmente a investitori e imprenditori per cercare di instaurare solide collaborazioni.

     

    UPIDEA! STARTUP PROGRAM – CALL FOR INNOVATION è un progetto promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna e Veneto e Unindustria Reggio Emilia, che ha ideato il progetto nel 2015, mantenendone il coordinamento organizzativo, insieme ai Gruppi Giovani delle territoriali di Confindustria Emilia Area Centro, Confindustria Forlì-Cesena, Confindustria Romagna, Unione Parmense degli Industriali, con il sostegno di CREDEM e Reale Mutua, e il patrocinio del Comune di Reggio Emilia e dei Giovani Imprenditori di Confindustria Comitato Nuove Imprese.

    Il percorso di accelerazione, realizzato con il contributo di LUISS ENLABS, si svolge negli spazi del Tecnopolo di Reggio Emilia, grazie alla collaborazione di Fondazione REI, ma partecipano al progetto anche gli incubatori territoriali: Almacube (Bologna), Cesenalab (Forlì-Cesena), Fondazione Democenter Sipe (Modena), Inlab (Piacenza), Nuove Idee Nuove Imprese (Rimini), RomagnaTech (Forlì-Cesena), TIMWCAP (Bologna) e SIPRO (Ferrara), cui si uniscono le organizzazioni Eurach Research e Réseau Entreprendre Emilia-Romagna. 

     

  • CONGIUNTURA FLASH E INDAGINE RAPIDA SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE  – GENNAIO 2020

    CONGIUNTURA FLASH E INDAGINE RAPIDA SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE – GENNAIO 2020

     

    “L’economia italiana è appena sopra lo zero, con più occupazione, consumi in debole aumento e tassi sovrani stabili. Per la crescita mancano gli investimenti, che non ripartono, e il credito, che è in calo. 
    L’export cresce a fatica, con i mercati extra-UE cruciali, ma aumentano i rischi. L’instabilità in Iran e Libia potrebbe causare uno shock petrolifero. 
    Scambi mondiali deboli, così come l’Eurozona, ma la crescita USA è solida, migliora la Cina e reggono i mercati finanziari.” 

     

  • LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO REFRAME “Apprendimento sul luogo di lavoro” – Bologna, 28 gennaio 2020

    LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO REFRAME “Apprendimento sul luogo di lavoro” – Bologna, 28 gennaio 2020

     

    Martedì 28 gennaio 2020 si è svolta a Bologna la Conferenza internazionale 

    WORK BASED LEARNING: MIND THE GAP!
    Innovare i percorsi di apprendimento sul luogo di lavoro: sfide e barriere, politiche e strategie
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    La Conferenza finale del Progetto Erasmus+ REFRAME ha approfondito modalità e contenuti per realizzare esperienze di alternanza di qualità a livello nazionale e internazionale, partendo da una co-progettazione dei soggetti coinvolti dei percorsi di apprendimento sul posto di lavoro.

    Durante la seconda parte della conferenza si sono svolti tre workshops, coordinati dai partners del progetto REFRAME, sui temi dell’apprendimento sul luogo di lavoro e della mobilità internazionale.

    L’incontro, organizzato da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Regione Emilia-Romagna e Cis-Gestione d’Impresa, si è rivolto a parti sociali, istituti secondari superiori, enti di formazione e imprese.  

    In allegato documentazione del seminario. 

     

    Maggiori informazioni sul sito REFRAME  https://www.reframe-wbl.eu/it/ .

    Per informazioni: education@confind.emr.it.

     

  • Incontro “Brexit: prospettive, scenari e impatto per le aziende” – Parma 28 gennaio 2020

    Incontro “Brexit: prospettive, scenari e impatto per le aziende” – Parma 28 gennaio 2020

     

    Martedì 28 gennaio 2020 alle ore 15:00 si terrà a Parma, Palazzo Soragna, un incontro relativo a “Brexit: prospettive, scenari e impatto per le aziende”, organizzato dall’Unione Parmense degli Industriali in collaborazione con Confindustria e Confindustria Emilia-Romagna.

    A partire dal prossimo 31 gennaio, il Regno Unito diventerà a tutti gli effetti un paese terzo ed entrerà in vigore l’Accordo di Recesso che disciplina il divorzio dall’UE del Regno Unito. Inoltre, nelle prossime settimane inizieranno i negoziati tra UE e UK per l’accordo di relazione futuro.

    Durante l’incontro saranno illustrati dal punto di vista normativo, commerciale e doganale i possibili scenari e le conseguenze derivanti dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, le prospettive e l’impatto per le aziende.

     

    Per maggiori informazioni:

    Unione Parmense degli Industriali – Laetitia Siea; e-mail: laetitia.siea@upi.pr.it Tel. 0521.2266 

  • LE PROPOSTE AI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

    LE PROPOSTE AI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

     

    Confindustria Emilia-Romagna ha lanciato, insieme a tutte le Associazioni Industriali dell’Emilia-Romagna, Ance Emilia-Romagna e Confindustria Ceramica, il progetto TRAIETTORIA 2030 > Lo sviluppo dell’Emilia-Romagna, per favorire un dibattito informato sulle prospettive di sviluppo sostenibile della regione, individuare le priorità di intervento e proposte di politiche regionali di medio lungo termine.

    «Abbiamo presentato ai candidati alla Presidenza della Regione Simone Benini,  Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni  − ha dichiarato il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari  le proposte del mondo delle imprese in vista dell’avvio della nuova legislatura regionale e della programmazione comunitaria 2021-27, nell’ottica di sottolineare la volontà delle imprese di contribuire alla costruzione di una visione di sviluppo regionale.

    La visione di lungo termine proposta dalle imprese per l’Emilia-Romagna – sottolinea il Presidente Ferrari –  è quella di un territorio che deve diventare, all’orizzonte 2030, un punto di riferimento europeo in termini di coerenza tra stile di vita dei cittadini e modello economico. Un modello sostenibile, orientato all’innovazione e all’internazionalizzazione, in una regione che è riuscita a trasformare le attuali best practices in standard diffusi in tutto il territorio».

    Il percorso di analisi, realizzato dal sistema Confindustria con la consulenza scientifica di Prometeia,  ha delineato la situazione attuale dell’Emilia-Romagna, comparata rispetto alle aree italiane ed europee più avanzate, e le prospettive da qui al 2030.

    Le variabili chiave che influenzeranno lo sviluppo dell’Emilia-Romagna individuate dal progetto sono dieci: le tendenze demografiche, il cambiamento climatico, gli shock geopolitici, la regolamentazione, i nuovi concorrenti, i nuovi modelli di business, i digital enablers, università e ricerca e sviluppo, capitale umano, attrattività del territorio.

    Gli industriali dell’Emilia-Romagna hanno individuato, anche alla luce di queste variabili,  14 proposte di policy suddivise nei quattro pilastri che sostengono l’economia e l’attrattività del territorio: benessere e qualità della vita, capitale umano, imprese ed innovazione, reti internazionali. 

    In termini di benessere e qualità della vita l’Emilia-Romagna deve porsi l’obiettivo di diventare un territorio di riferimento nel contesto europeo, vocato all’internazionalizzazione, che trattenga e attragga imprese, filiere e talenti. Occorre diffondere le partnership pubblico-privato per perseguire obiettivi sostenibili, anche attraverso buone pratiche green delle aziende.

    Vi è poi il tema centrale delle imprese, dove le proposte si concentrano sull’esigenza di un quadro regolatorio di sostegno che riduca l’incertezza nell’applicazione della legislazione e favorisca un dialogo più semplice e chiaro tra imprese e pubblica amministrazione.  Inoltre, sul tema sempre più strategico della sostenibilità, serve un approccio sinergico con la Regione che privilegi meccanismi premiali e non punitivi e favorisca la transizione verso un modello di economia circolare.  Altro tema fondamentale è l’innovazione. Per raggiungere livelli di eccellenza servirà il sostegno agli investimenti in innovazione e digitalizzazione attraverso strumenti stabili e certi e in sinergia con il livello nazionale ed europeo. Gli sforzi della Regione per la creazione di una Data Valley regionale devono poter generare esternalità positive per tutto il territorio e consentire alle imprese e filiere di trarre valore aggiunto dalla presenza di un’infrastruttura di eccellenza internazionale.

    Sul fronte del capitale umano occorre fronteggiare il tema del gap formativo tra offerta regionale e domanda delle imprese, sviluppare competenze aziendali sia tecnico-scientifiche sia manageriali e colmare il mismatch di competenze nella formazione terziaria. Occorrerà, ad esempio, migliorare qualitativamente e quantitativamente l’offerta regionale di talenti, vedi esperienza sugli ITS positiva, da potenziare per rispondere alle necessità del sistema economico e industriale.

    Sul tema delle reti internazionali l’Emilia-Romagna dovrà raggiungere un livello di integrazione internazionale ancora più pronunciato rispetto alla situazione attuale, rafforzando la presenza delle imprese sui mercati globali, in particolare quelli ad alto potenziale e promuovendo momenti di maggior confronto e approfondimento delle aree di rischio e opportunità dei mercati esteri.

    «Le nostre proposte   − ha concluso il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari –  si concentrano da un lato su interventi a costo zero e, dall’altro, su azioni che presuppongono un contributo finanziario regionale con elevati effetti moltiplicatori sulla crescita e forti benefici sul fronte della sostenibilità.   Il percorso di analisi prevede un costante monitoraggio della capacità del territorio di perseguire gli obiettivi di crescita sostenibile, sulla base di una serie di indicatori, non solo di tipo economico ma anche e soprattutto sociale, che saranno periodicamente oggetto di analisi a partire dal 2021».

     

     

  • Traiettoria 2030 > Benessere economico e qualità della vita tra le aree strategiche: questo e altri temi al centro dell’incontro del 17 gennaio con i Candidati Presidenti

    Traiettoria 2030 > Benessere economico e qualità della vita tra le aree strategiche: questo e altri temi al centro dell’incontro del 17 gennaio con i Candidati Presidenti

     

    Bologna, 15 gennaio 2020.     Da qui al 2030 l’Emilia-Romagna dovrà affrontare sfide rilevanti per essere una regione sempre più attrattiva e competitiva.  Il progetto Traiettoria 2030, promosso da Confindustria Emilia-Romagna insieme alle Associazioni Industriali della regione, Ance Emilia-Romagna, Confindustria Ceramica e con la collaborazione scientifica di Prometeia, si è concentrato in particolare su quattro aree strategiche: capitale umano, imprese e innovazione, reti internazionali, benessere economico e qualità della vita.

    «Le imprese e le loro associazioni − dichiara il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrarisono protagonisti attivi del proprio territorio, e lo fanno anche contribuendo alla riflessione su punti di forza, aree di attenzione e politiche utili a sviluppare il potenziale di crescita di medio lungo termine dell’Emilia-Romagna. Per questo abbiamo definito una serie di proposte che il 17 gennaio presenteremo ai candidati alle elezioni regionali Simone Benini, Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni».

    Di particolare importanza il tema benessere economico e qualità della vita, per il quale la nostra situazione è migliore della media italiana ed europea. L’Emilia-Romagna è la terza regione italiana per PIL per abitante. Il tasso di disoccupazione è tra i più bassi in Italia ed è inferiore alla media europea. I livelli di povertà ed esclusione sociale sono modesti ed allineati con Germania e Francia.

    Ci sono anche alcuni aspetti su cui è necessario porre l’attenzione per mettere le basi di un ulteriore sviluppo futuro della regione.  «Nell’ultimo decennio − sottolinea il Presidente Ferrari c’è stata in Emilia-Romagna una debole evoluzione del PIL per abitante rispetto alle regioni europee più competitive: la media annua di crescita è stata +0,5%, contro +1,8% del Baden -Württemberg.  Il tasso di attività (55,6%), è superiore a quello di Lombardia e Veneto, ma è inferiore alla media europea. Il rischio di esclusione sociale è in crescita in Italia e in Emilia-Romagna, mentre è diminuito nella media europea».

     

    In allegato i dati completi.   Nell’area dedicata  sono disponibili i video e i materiali di approfondimento.

     

  • TRAIETTORIA 2030 >  LE PRIORITÀ PER LO SVILUPPO: LE RETI INTERNAZIONALI

    TRAIETTORIA 2030 > LE PRIORITÀ PER LO SVILUPPO: LE RETI INTERNAZIONALI

     

    Bologna, 27 dicembre 2019.    Export e internazionalizzazione sono un fattore vincente per l’Emilia-Romagna:  oltre 22 mila imprese esportano, pari al 10% a livello nazionale, con un valore medio di export superiore alla Lombardia e al Veneto.

    Le reti internazionali, insieme a capitale umano, imprese e innovazione, benessere economico e qualità della vita, rappresentano le priorità individuate dal progetto TRAIETTORIA 2030.

    Il progetto, promosso da Confindustria Emilia-Romagna insieme a tutte le Associazioni Industriali della regione, Ance Emilia-Romagna e Confindustria Ceramica e con la collaborazione scientifica di Prometeia, definisce le priorità strategiche nel medio e lungo termine per rendere l’Emilia-Romagna una regione sempre più competitiva.

    «La nostra regione  −  dichiara il Vice Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Alessandro Curti  −  presenta diversi punti di forza sul piano delle reti internazionali.  È nella top ten delle regioni europee per dimensione dell’export e la terza tra le principali aree manufatturiere quanto a performance negli ultimi cinque anni. Quasi cinquemila nostre imprese detengono partecipazioni all’estero, mentre circa mille sono partecipate da aziende estere.  I quattro principali settori produttivi (meccanica, moda, agroalimentare, auto e moto) rappresentano il 60% dell’export regionale.»

    Ci sono anche alcune aree su cui è necessario porre l’attenzione«Solo il 5% del totale delle imprese emiliano-romagnole  − sottolinea il Vice Presidente Curti −   esporta direttamente.  Le esportazioni sono molto concentrate dal punto di vista geografico, specie in Germania, Francia e USA, mentre il ruolo della Cina  e degli altri nuovi mercati  è minore rispetto alle regioni europee avanzate oggetto dell’analisi.  Il numero di imprese estere partecipate da aziende dell’Emilia-Romagna è inferiore rispetto al Veneto e della Lombardia»

    Per questo e per gli altri temi il sistema regionale Confindustria sta definendo una serie di proposte di intervento che saranno presentate ai candidati alle elezioni regionali del 26 gennaio 2020.

     

    In allegato i dati completi. Al link   https://www.confind.emr.it/reti-internazionali il video e i materiali di approfondimento

     

  • TRAIETTORIA 2030 > LE PRIORITÀ PER LO SVILUPPO: IMPRESE E INNOVAZIONE

    TRAIETTORIA 2030 > LE PRIORITÀ PER LO SVILUPPO: IMPRESE E INNOVAZIONE

     

    Bologna, 19 dicembre 2019.    Da qui al 2030 l’Emilia-Romagna ha importanti sfide da affrontare per essere una regione sempre più attrattiva e competitiva.

    Capitale umano, imprese e innovazione, reti internazionali, benessere economico e qualità della vita sono le priorità su cui si concentra il progetto TRAIETTORIA 2030 > Lo sviluppo dell’Emilia-Romagna lanciato in vista delle prossime elezioni da Confindustria Emilia-Romagna insieme a tutte le Associazioni Industriali della regione, Ance Emilia-Romagna e Confindustria Ceramica.

    «Di particolare rilievo −  afferma il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari − è il tema imprese e innovazione,  per il quale la nostra situazione è nettamente superiore alla media italiana. L’Emilia-Romagna è leader in Italia per spesa in ricerca e innovazione, a cui dedica il 2% del PIL contro la media nazionale dell’1,3%, con un contributo dominante delle imprese, pari al 76%, rispetto ad Università ed istituzioni pubbliche.  Siamo la seconda regione quanto a brevetti industriali e il 15% dei brevetti 4.0 a livello nazionale appartiene ad imprese emiliano-romagnole (siamo secondi solo alla Lombardia). Siamo la quarta regione per fatturato del sistema delle imprese a livello nazionale (9,5%). Le nostre aziende hanno una forte resilienza, con un’età media di 25 anni, superiore ai benchmark italiani.»

    Ci sono anche alcune aree su cui è necessario porre l’attenzione per mettere le basi di un ulteriore sviluppo futuro della regione.  «In Emilia-Romagna − sottolinea il Presidente Ferrari −   convivono imprese in forte crescita (31% del totale), con molte altre (24%) che hanno visto contrarsi l’attività nel triennio 2015-2017.  Inoltre, l’attività brevettuale risulta poco dinamica in alcune aree tecnologiche strategiche come quelle legate all’lIT e alla comunicazione digitale.»

    Se poi allarghiamo l’orizzonte alla sfera europea, la prospettiva cambia e la spesa in ricerca e innovazione, pur prima in Italia, resta inferiore a quella delle regioni europee più competitive (4,9% Baden-Württemberg, 2,9% Rhône-Alpes, 2,9% Ile-de-France).

    Per questo e per gli altri temi il sistema regionale Confindustria sta definendo una serie di proposte di intervento che saranno presentate ai candidati alle elezioni regionali nel gennaio 2020, partendo dall’analisi dei dati e degli indicatori.

     

    LlNK AL VIDEO IMPRESE E INNOVAZIONE

     

     

  • DECRETO FISCALE – DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEI PRESIDENTI DELLE CONFINDUSTRIE EMILIA-ROMAGNA, LOMBARDIA, PIEMONTE E VENETO

    DECRETO FISCALE – DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEI PRESIDENTI DELLE CONFINDUSTRIE EMILIA-ROMAGNA, LOMBARDIA, PIEMONTE E VENETO

     

    DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEI PRESIDENTI DELLE CONFINDUSTRIE EMILIA-ROMAGNA, LOMBARDIA, PIEMONTE E VENETO

    IL DECRETO FISCALE METTE A RISCHIO L’ATTIVITÀ D’IMPRESA E GLI INVESTIMENTI

     

    12 dicembre 2019   −   Marco Bonometti, Enrico Carraro, Pietro Ferrari e Fabio Ravanelli, rispettivamente Presidenti delle Confindustrie Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte, sentono la necessità di esprimere la forte preoccupazione di tutti gli imprenditori delle quattro regioni sul decreto legge fiscale collegato alla manovra di bilancio.

    Come richiamato dal Presidente della Repubblica, sono per noi punti irrinunciabili il contrasto all’evasione fiscale e la salvaguardia delle imprese sane che tutti i giorni si confrontano sui mercati nel rispetto delle norme.

    Le misure del decreto rischiano di mettere fortemente a repentaglio l’esercizio dell’attività di impresa, generano forte incertezza nell’attività d’azienda sotto il profilo giuridico e allontanano qualsiasi nuovo investimento nel Paese.

    L’introduzione dell’ipotesi di confisca allargata − strumento pensato per combattere la criminalità organizzata, applicabile anche nel caso di un ordinario controllo fiscale − porterebbe, senza alcuna sentenza neppure di primo grado, al blocco dei conti correnti aziendali e dunque al blocco sine die delle attività ordinarie delle imprese, dal pagamento degli stipendi ai fornitori.

    Nei principali provvedimenti approvati dall’inizio della legislatura − dal decreto dignità alle norme sulle crisi d’impresa e alle ultime leggi finanziarie, sino al decreto fiscale in discussione in questi giorni − emerge un approccio che alimenta le divisioni tra componenti della società civile, come se tra cittadini ed imprese vi fosse una separazione ideologica nei comportamenti e nei valori.

    Il clima di criminalizzazione delle imprese, come sottolineato più volte dal Presidente di Confindustria Boccia, non è utile al contrasto dell’evasione e rischia solo di avere effetti negativi sulle attività economiche e sul lavoro.

    Infatti, se si collega questa ipotesi legislativa con l’entrata in vigore al 1° gennaio 2020 delle nuove norme già approvate sulla prescrizione, emerge il rischio che le attività produttive restino sospese per tempi lunghissimi, a causa dei ben noti tempi della giustizia, con danni irreparabili anche nei casi in cui venga accertata la non colpevolezza.

    Da questo quadro complessivo emerge un approccio anti impresa, fondato sulla presunzione di colpevolezza e con un anticipo delle misure sanzionatorie che appaiono in evidente contrasto con la presunzione di innocenza, con i tempi ragionevoli del processo e con la libertà di impresa.

    Siamo convinti che la crescita economica, la piena occupazione, il benessere delle persone e il sistema di welfare siano valori comuni e centrali per una società moderna di un Paese industriale fondatore dell’Unione europea.

    Abbiamo bisogno di una vera unità di intenti tra mondo dell’impresa, mondo del lavoro e Istituzioni per perseguire insieme l’idea di un Paese migliore, sostenibile e più giusto.