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  • INVESTIMENTI ESTERI: INTESA TRA CONFINDUSTRIA, REGIONE EMILIA ROMAGNA E CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

    INVESTIMENTI ESTERI: INTESA TRA CONFINDUSTRIA, REGIONE EMILIA ROMAGNA E CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

     

    INVESTIMENTI ESTERI: INTESA TRA CONFINDUSTRIA, REGIONE EMILIA ROMAGNA E CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

    Firmato il Protocollo per trattenere e attrarre investimenti esteri sul territorio

     

    Roma, 21 novembre 2019 – Gli investimenti esteri come fattore strategico per la crescita economica e occupazionale del territorio. Per trattenere le grandi imprese estere già presenti in Italia e agevolare l’insediamento di nuove, è stato firmato oggi presso la sede di Confindustria Emilia Romagna il Protocollo d’intesa per il consolidamento e l’attrazione degli investimenti esteri dalla vicepresidente per l’internazionalizzazione e presidente dell’Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria Licia Mattioli, dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dal presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari.

    Il Protocollo si inserisce all’interno del Progetto Retention voluto dall’Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria e segue quelli analoghi già sottoscritti con la Regione Toscana nel gennaio di quest’anno e con la Regione Lazio lo scorso mese di settembre. L’obiettivo è promuovere la creazione di una funzione di customer care presso la Regione a disposizione degli investitori esteri sul territorio, che contribuisca concretamente alla retention degli stessi, supportando il mantenimento e l’espansione degli investimenti delle imprese estere come partner indispensabili per lo sviluppo dell’economia.

    “Un dialogo costruttivo e continuo tra Confindustria, imprese estere e Regioni è l’unica soluzione per garantire le condizioni necessarie allo sviluppo degli investitori in Italia, facendoli diventare rappresentanti dell’attrattività del nostro Paese”, ha detto la vicepresidente per l’internazionalizzazione di Confindustria Licia Mattioli. “Le multinazionali in Italia impiegano mano d’opera e talenti italiani, sono guidate da manager italiani, valorizzano filiere di qualità che tutto il mondo ci invidia, alimentando un rapporto virtuoso con le imprese della filiera, favorendone la competitività e l’internazionalizzazione, come in Emilia-Romagna”.

    “Le oltre 1.000 imprese estere presenti in Emilia-Romagna, che garantiscono 100.000 posti di lavoro, hanno dato un contributo eccezionale allo sviluppo economico e sociale della regione”, ha dichiarato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.  “Sono imprese che investono in R&S, che collaborano con le nostre università e sostengono i progetti della Rete regionale Alta Tecnologia. Sono molto ben integrate nelle filiere locali e generano un importante indotto, garantendo un basso impatto ambientale delle loro produzioni. Continueremo con la strategia di attrazione selettiva di investimenti diretti esteri finalizzata all’espansione della capacità manifatturiera della regione, con particolare riferimento ai settori più innovativi e all’industria 4.0”.

    “Per consolidare ed accrescere gli investimenti già in essere”, ha aggiunto il presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari, “è indispensabile un dialogo costante e costruttivo con le multinazionali presenti sul territorio. Gli interventi per l’attrattività internazionale devono diventare strutturali: servono scelte stabili e continuative di politica industriale, sia regionale sia soprattutto nazionale, per dare un orizzonte temporale di medio-lungo periodo alle imprese che vogliono investire”.

    “Il successo di un distretto industriale passa per il proficuo e regolare confronto tra le imprese estere presenti sul territorio, le rappresentanze di Confindustria e le funzioni regionali che si occupano di programmazione e sviluppo”, ha aggiunto Eugenio Sidoli, presidente di Philip Morris Italia e Coordinatore dell’Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria. “Saper dialogare anticipa le crisi e coglie per tempo nuove opportunità di investimento. Questo Protocollo d’Intesa è quindi uno strumento per fidelizzare chi ha già creduto nel Paese, perché si senta cittadino in Emilia-Romagna e diventi ambasciatore dell’Italia nel mondo”.

    L’Advisory Board Investitori Esteri (ABIE) è un gruppo tecnico previsto dallo statuto di Confindustria che si pone l’obiettivo di favorire la promozione del Paese come destinazione di business e la retention delle multinazionali già presenti, attraendo investimenti esteri ad alto valore aggiunto e promuovendo la competitività e la condivisione delle business practice sostenibili a favore della crescita economica del Paese. Nel Board siedono attualmente 28 figure apicali di alcune tra le più importanti multinazionali estere con sede in Italia, che impiegano circa 83.000 persone, per un fatturato di oltre 41 miliardi di euro nel nostro Paese.

    All’incontro di presentazione del protocollo, che si è svolto a Bologna il 21 novembre, sono intervenuti:

    Pietro Ferrari,  Presidente Confindustria Emilia-Romagna
    Eugenio Sidoli, Presidente Philip Morris Italia e Coordinatore Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria
    Palma Costi, Assessore Attività produttive Regione Emilia-Romagna
    Valter Caiumi, Presidente Confindustria Emilia Centro
    Leonardo Salcerini, Amministratore delegato Toyota Material Handling Italia
    Michele Tomasicchio, Amministratore Delegato Procter & Gamble Italia
    Umberto Tossini, Chief Human Capital Officer Automobili Lamborghini S.p.A.
    Licia Mattioli, Vice Presidente Confindustria
    Stefano Bonaccini,  Presidente Regione Emilia-Romagna

     

    Per informazioni: 
    comunicazione@confind.emr.it, tel. 051 3399950

     

  • DOCUMENTAZIONE DELL’INCONTRO “IL PACCHETTO ENERGIA PULITA. L’EVOLUZIONE DEL MERCATO ELETTRICO ITALIANO”

    DOCUMENTAZIONE DELL’INCONTRO “IL PACCHETTO ENERGIA PULITA. L’EVOLUZIONE DEL MERCATO ELETTRICO ITALIANO”

     

    Il 18 novembre 2019 si è svolto a Bologna, presso la sede di Confindustria Emilia Centro,  l’incontro “Il Pacchetto Energia Pulita. L’evoluzione del mercato elettrico italiano”, organizzato da Confindustria, Confindustria Emilia-Romagna e Confindustria Emilia Centro con il supporto di Sistemi Formativi Confindustria e 4.Manager.

    Si tratta di uno degli eventi che Confindustria ha deciso di organizzare a livello regionale per informare le imprese circa i cambiamenti che il sistema elettrico vedrà concretizzarsi nel prossimo futuro anche in funzione dei cambiamenti climatici con alcuni focus sulle fonti rinnovabili, sull’efficienza energetica, sul “pacchetto clima”. L’incontro si è rivolto in particolare agli energy manager delle imprese.

    Il rapporto tra impatto ambientale, cambiamenti climatici e il sistema di produzione di energia è un tema di grande attualità. Con il Clean Energy Package, approvato a maggio 2019, l’Europa ha avviato un insieme di indirizzi di politica energetica che porteranno a un profondo mutamento strutturale del mercato elettrico europeo.

    Il nuovo puzzle del mercato elettrico obbligherà gli utenti industriali ad un cambiamento radicale delle prassi commerciali e anche i consumatori, organizzati in consorzi all’interno del sistema Confindustria, sono destinati a cambiare la forma organizzativa e i servizi.

    In questa fase di cambiamento si assiste ad un aumento del gap informativo tra gli operatori del settore e i consumatori industriali ancora poco reattivi  ai cambiamenti in atto.  Il seminario ha l’obiettivo di ricondurre le Direttive e i Regolamenti del nuovo pacchetto ad un quadro di sintesi organica e avviare un percorso di adattamento alle mutate regole di mercato che saranno implementate dal 1° gennaio 2021.

     

    Per informazioni: legislativo@confind.emr.it

     

     

  • PROGETTO REGIONALE IMTS CHICAGO 2020

    PROGETTO REGIONALE IMTS CHICAGO 2020

     

    Il 28 novembre 2019 si è svolto a Forlì un incontro di presentazione alle aziende del progetto regionale “IMTS – CHICAGO 2020”, presso la sede di Confindustria Forlì-Cesena in via Punta di Ferro, 2/a

    L’iniziativa, realizzata con il contributo della Regione Emilia-Romagna (misura 4.1), si rivolge alle imprese appartenenti ai settori meccanica, meccatronica, informatica, automazione, robotica, software e automotive potenzialmente interessate al mercato statunitense e a partecipare alla fiera IMTS di Chicago (14-19 settembre 2020).

    Per informazioni:
    internazionale@confind.emr.it
     

     

     

  • INVESTIMENTI EMILIA-ROMAGNA: LE IMPRESE CONTINUANO AD INVESTIRE

    INVESTIMENTI EMILIA-ROMAGNA: LE IMPRESE CONTINUANO AD INVESTIRE

     

    L’Indagine sugli investimenti delle imprese industriali dell’Emilia-Romagna, realizzata da Confindustria Emilia-Romagna insieme alle Associazioni e Unioni Industriali della regione, consente di fare il punto sulle scelte di investimento realizzate l’anno scorso, sugli investimenti per il 2019  e sui principali fattori che ne ostacolano la realizzazione.

    L’indagine, giunta alla ventesima edizione, si è avvalsa quest’anno del contributo scientifico di Prometeia e ha visto il coinvolgimento di circa 600 imprese appartenenti al settore manifatturiero, con un fatturato complessivo intorno ai 20 miliardi di euro e un totale di oltre 63.000 addetti.

    La propensione ad investire delle imprese della nostra regione è alta: il 92,3% delle imprese ha realizzato investimenti nel 2018 e il 92% prevede investimenti per l’anno in corso, a livelli vicini al massimo storico.

    «Gli investimenti −  dichiara il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari −   hanno un ruolo essenziale per la crescita del sistema industriale, l’espansione economica e lo sviluppo del Paese. L’aumento della concorrenza internazionale, il ridimensionamento della domanda interna, le nuove tecnologie hanno imposto alle aziende il ricorso a strategie aziendali di sviluppo più evolute per restare sul mercato. Ogni impresa ha una propria strada e un proprio approccio, ma oggi investire, innovare e internazionalizzarsi sono scelte indispensabili.

    La politica industriale −  prosegue il Presidente Ferrari −  è fondamentale per mettere le imprese in condizioni di competere in un quadro sempre più complesso. Servono una visione chiara di medio lungo periodo, priorità precise, risorse certe e strumenti continuativi. In un contesto in cui il traino dell’export non è sufficiente a garantire solidità alla crescita, anche per la forte variabilità del commercio mondiale, una forte spinta e accelerazione agli investimenti pubblici e privati può favorire il rilancio della domanda interna, la crescita della produttività, dell’occupazione, dei redditi delle famiglie».

    Nell’ultimo decennio, dal 2007 al 2018, le imprese dell’Emilia-Romagna hanno registrato una crescita a ritmi sensibilmente più dinamici rispetto alla media del Paese. Il fatturato è cresciuto a tassi tre volte superiori rispetto alla media nazionale: +2,8% medio annuo contro 0,9% nazionale. 

    La propensione ad investire è strutturalmente più elevata, con un divario che si è accentuato negli ultimi anni): la quota di investimenti sul valore della produzione è del 6,6% in Emilia-Romagna nel 2018, superiore rispetto a quella che caratterizza le imprese sul territorio nazionale (6% nel 2018), con un divario che si è ampliato dal 2016 ad oggi.

    La capacità di autofinanziamento è più alta della media nazionale: nell’ultimo biennio 2016-18 il cash flow delle imprese dell’Emilia-Romagna sulla produzione è pari al 7,7%, contro il 6,8 della media italiana. Anche la redditività industriale è superiore: nel biennio le aziende della regione registrano una redditività media del 9,9%, a fronte della media nazionale del 7,5%.

    Le aziende emiliano-romagnole si mostrano reattive all’andamento del ciclo economico e agli incentivi, confermando scelte di investimento orientate prevalentemente su aspetti di natura produttiva e organizzativa/gestionale. Nel 2018 il 60% delle imprese ha effettuato investimenti in formazione,  il 54,6 in ICT, il 53,3 in ricerca e sviluppo e il 53,3 in linee di produzione.

    Rispetto al pre-crisi emerge un’evoluzione delle strategie di investimento verso una maggiore complessità, che si traduce in un incremento della diversificazione degli ambiti di investimento. Tutte le classi dimensionali hanno diversificato gli investimenti, ed è rilevante che nell’ultimo decennio la percentuale di piccole imprese che investono in un solo ambito si sia ridotta dal 42 al 17%.

    L’indagine rileva una maggiore propensione all’investimento rispetto al passato da parte delle piccole imprese, dovuta alla necessità di rafforzare il posizionamento competitivo per restare sul mercato.

    Per quanto riguarda gli ostacoli alle decisioni di investimento, sono tre gli aspetti di particolare importanza. La burocrazia torna ad essere il principale ostacolo ad investire, segnalato dal 33,1% delle imprese.  Questo fattore critico è continuato ad aumentare negli anni ed è particolarmente sentito dalle imprese con elevata propensione ad investire, attive principalmente in settori a forte regolamentazione, quali alimentare e costruzioni.

    Tra i fattori congiunturali, la domanda attesa è il vincolo più stringente segnalato dal 31,1% degli imprenditori. L’incertezza e la volatilità del quadro economico riattivano la cautela degli imprenditori nell’avvio di nuovi piani di investimento. Il peggioramento delle aspettative sulla domanda è sentito soprattutto dalle piccole e medie imprese, caratterizzate da ritmi di crescita e condizioni di redditività inferiori rispetto alla media delle imprese regionali.

    Il terzo fattore di ostacolo in ordine di rilevanza è legato alla criticità nel reperire risorse umane, segnalato dal 27,1% delle imprese. Particolarmente coinvolte sono le aziende del settore della meccanica e dell’elettrotecnica, che ricercano figure specializzate.

    Dall’indagine emerge infine l’identikit dei forti investitori, ovvero il gruppo di imprese che hanno investito nei primi quattro ambiti relativi a ricerca e sviluppo, formazione, ICT e linee di produzione). 

    A questo proposito Alessandra Benedini, Senior Specialist di Prometeia, segnala che dall’analisi emerge come «i forti investitori siano in prevalenza – anche se non unicamente – aziende di dimensioni grandi e medio grandi, caratterizzate da una capacità innovativa molto superiore alla media regionale e un buon livello di managerializzazione. Questi elementi hanno consentito a questo nucleo forte di imprese di conseguire negli ultimi anni buoni risultati di crescita e redditività, grazie anche alle positive performance registrate sui mercati internazionali, presidiati stabilmente con succursali, come testimoniato dall’elevata quota di fatturato realizzata all’estero».

     

     

  • ECONOMIA EMILIA-ROMAGNA. AGGIORNAMENTO DELLA BANCA D’ITALIA 12 novembre 2019

    ECONOMIA EMILIA-ROMAGNA. AGGIORNAMENTO DELLA BANCA D’ITALIA 12 novembre 2019

     

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    Nel primo semestre del 2019 l’economia regionale ha rallentato, confermando i segnali di indebolimento emersi nella seconda metà dell’anno precedente.

    Nell’industria in senso stretto l’attività economica ha ristagnato. La produzione si è ridotta per le piccole e medie imprese, a fronte di un’espansione per quelle più grandi, che hanno beneficiato della buona dinamica dell’export; nel settore si è indebolita l’accumulazione di capitale. Nelle costruzioni la crescita si è arrestata dopo due anni di espansione. L’attività nei servizi è complessivamente aumentata, anche se in misura contenuta e con rilevanti differenze fra i comparti.

    Le condizioni sul mercato del lavoro sono rimaste positive. L’occupazione è aumentata e il tasso di disoccupazione è diminuito; tuttavia, secondo i dati amministrativi, la creazione di posizioni lavorative alle dipendenze ha rallentato. In base ai dati del sondaggio della Banca d’Italia, nei primi nove mesi di quest’anno le ore lavorate sarebbero risultate stabili.

    I finanziamenti alle imprese sono diminuiti, in connessione con il rallentamento dell’attività e con un atteggiamento più prudente assunto dalle banche, in prevalenza verso le imprese finanziariamente meno solide. I prestiti alle famiglie sono invece aumentati. La rischiosità del credito è rimasta contenuta attestandosi su livelli simili a quelli antecedenti la crisi finanziaria del 2008. I depositi bancari delle famiglie e delle imprese sono ulteriormente cresciuti; per queste ultime, l’andamento riflette sia livelli di redditività nel complesso soddisfacenti sia una ridotta propensione all’accumulazione di capitale.

    Le prospettive a breve termine sono incerte. In base ai risultati del sondaggio della Banca d’Italia, per i prossimi sei mesi prevalgono attese di stabilizzazione dell’attività economica sui livelli attuali. Restano tuttavia rilevanti i rischi al ribasso connessi con il dispiegarsi degli effetti delle tensioni commerciali sui mercati internazionali e del rallentamento dell’economia tedesca, primo mercato estero della regione.

     

  • GIOVANNI BARONI CONFERMATO PRESIDENTE PICCOLA INDUSTRIA DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

    GIOVANNI BARONI CONFERMATO PRESIDENTE PICCOLA INDUSTRIA DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA

     

    Giovanni Baroni  è stato confermato Presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna per il biennio 2019-21.

    Giovanni Baroni fa parte del Consiglio di Presidenza di Confindustria Emilia-Romagna guidato da Pietro Ferrari, è componente del Consiglio Generale di Confindustria e del Consiglio Centrale di Piccola Industria Confindustria.

    Il neo Presidente, 45 anni, laureato in Ingegneria Civile all’Università di Parma, è fondatore e amministratore delegato dell’azienda X3Energy Spa, società nata nel 2010 e attiva nel settore energetico, in particolare nei servizi di efficienza energetica alle imprese e nella realizzazione e gestione di impianti stradali per il rifornimento di metano per autoveicoli.

     

  • COMUNITA’ RESILIENTI, IMPRESE AL CENTRO – INCONTRO A PARMA IL 18 OTTOBRE 2019

    COMUNITA’ RESILIENTI, IMPRESE AL CENTRO – INCONTRO A PARMA IL 18 OTTOBRE 2019

     

    Comunità resilienti, imprese al centro
    Parma, 18 ottobre 2019 

     

    Parma, 18 ottobre 2019 – Dare impulso al circolo virtuoso della prevenzione, diffondere cultura della resilienza, uscire dai tempi infiniti delle ricostruzioni e dei risarcimenti e lavorare per il rilancio economico e produttivo dei territori colpiti da catastrofi: questi i temi di cui si è discusso oggi all’evento organizzato da Piccola Industria Confindustria, Confindustria Emilia Romagna, Unione Parmense degli Industriali e Gruppo Barilla in occasione della prima “Settimana nazionale della Protezione Civile”.

    La resilienza delle imprese, la loro capacità di rispondere agli eventi traumatici e rimanere punti fermi sul territorio come argine allo spopolamento delle terre colpite, sono tutti temi da tempo al centro dell’agenda di Piccola Industria Confindustria. E dall’impegno comune su questi temi è nata nel 2016 la partnership tra Piccola Industria Confindustria e Dipartimento della Protezione Civile. Una collaborazione iniziata proprio a seguito del sisma dell’Emilia del 2012 attraverso il PGE, il Programma Gestione Emergenze di Confindustria.

    L’incontro ha un importante valore simbolico: è un’altra fondamentale tappa del percorso per informare, formare, promuovere la cultura della prevenzione e aumentare la capacità di risposta delle aziende e dei territori. Oggi, dopo un lungo cammino insieme, Protezione Civile, imprese e istituzioni hanno fatto il punto su ciò che è stato fatto e su quanto c’è ancora da fare. Un momento di riflessione e confronto sull’impegno del mondo produttivo nel promuovere la prevenzione e nel garantire la ripresa e la tenuta delle comunità in cui opera, condividendo le buone pratiche ed evidenziando le collaborazioni attive tra sistema pubblico e privato a beneficio dell’intera collettività.

    L’evento fa parte delle attività inserite nella prima “Settimana nazionale della Protezione Civile” in calendario dal 13 al 19 ottobre su tutto il territorio nazionale. Questa iniziativa, istituita con una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, si svolgerà ogni anno in corrispondenza del 13 ottobre, data in cui si celebra la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri, designata dall’Onu. La prima edizione è stata ricca di convegni, giornate di formazione, campagne di sensibilizzazione ed esercitazioni che hanno coinvolto la comunità scientifica, il mondo delle professioni e dell’impresa, il volontariato e la scuola.

    Il convegno è stato ospitato dall’Academia Barilla dove, per questa occasione, è stato possibile visitare la Colonna Mobile d’Emergenza allestita dal Gruppo Barilla in collaborazione con la Protezione Civile di Parma. Un camion cucina mobile che può erogare fino a 500 pasti caldi l’ora e attivo quattro ore dopo la chiamata d’emergenza. Erano presenti anche gli “Angeli Barilla”, dipendenti del Gruppo e volontari base della Protezione Civile disponibili a contribuire, in caso di necessità, al funzionamento della Colonna. Una best practice nella diffusione della cultura della prevenzione e della risposta alle emergenze e un segno tangibile della lunga collaborazione del Gruppo Barilla con la Protezione Civile.

    Sono intervenuti tra gli altri, Paola De Micheli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Giuseppe Forlani, Prefetto di Parma; Angelo Borrelli, Capo Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Diego Mingarelli, Vice Presidente Piccola Industria Confindustria; Giancarlo Turati, Vice Presidente Piccola Industria Confindustria; Annalisa Sassi, Presidente Unione Parmense degli Industriali; Marco Occhi, Vice Presidente Unione Parmense degli Industriali; Giovanni Baroni, Presidente Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna; Paolo Barilla, Vice Presidente Barilla.

    “L’idea che investire in prevenzione rappresenti un vantaggio è ormai condivisa dagli industriali – ha sottolineato Angelo Borrelli, Capo Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Ora occorre sensibilizzare maggiormente la classe politica affinché questo processo venga agevolato, ad esempio attraverso sgravi fiscali per le aziende che investono sulla messa in sicurezza delle fabbriche. Ormai molte aziende lavorano sul tema della prevenzione non solo all’interno dei loro stabilimenti ma promuovendo interventi di messa in sicurezza del territorio in cui sono inserite o stimolando la pianificazione comunale d’emergenza. Il Dipartimento accoglie con favore queste iniziative che dimostrano quanto la collaborazione tra Protezione civile e Confindustria sia un modello da esportare anche alle altre associazioni di categoria”.

    “Le sinergie sono facili quando c’è una sfida comune da vincere e giornate come questa lo dimostrano – ha commentato Diego Mingarelli, Vice presidente Piccola Industria Confindustria con delega per Europa, Sviluppo e coesione territoriale, Resilienza e PGE. “Per vincere bisogna fare squadra, e non è retorica; fare squadra con il governo, con le istituzioni, le banche, le assicurazioni, con tutti i soggetti che possono incentivare la prevenzione e rendere resiliente quel sistema di imprese diffuse che è parte integrante della nostra cultura e garanzia di vita, lavoro e innovazione contro la desertificazione e lo spopolamento dei territori colpiti da catastrofi”.

    “Parma, con orgoglio, ospita oggi una riflessione nazionale sul tema della centralità delle aziende nella costruzione delle condizioni per affrontare eventuali calamità che coinvolgono il territorio in cui vivono e producono – ha spiegato Annalisa Sassi, Presidente Unione Parmense degli Industriali. “E’ un ruolo che tante imprese già svolgono da tempo a beneficio di una collettività che trascende i confini locali, e che risponde ad un solo grande obiettivo: salvaguardare le persone, la comunità in cui vivono e le organizzazioni che, legando questi due fattori, garantiscono la tenuta economica e sociale”.

     “L’esperienza del terremoto del 2012 rese evidente il senso del legame tra imprese e territorio – ha commentato Giovanni Baroni, Presidente Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna, un territorio in cui le aziende sono elemento identitario e qualificante delle comunità. Riaffermare il valore di questo legame anche oggi ‘in tempo di pace’ rappresenta un grande punto di forza nel fronteggiare le emergenze”.

     

    Per informazioni: piccolaindustria@confindustria.it

     

  • FIERA SMART CITY EXPO WORLD CONGRESS:  INCONTRI B2B

    FIERA SMART CITY EXPO WORLD CONGRESS: INCONTRI B2B

    Nell’ambito della fiera Smart City Expo World Congress, il maggiore evento mondiale dedicato ai sistemi urbani innovativi, che si terrà a Barcellona dal 19 al 21 novembre 2019, Confindustria Emilia-Romagna organizza, tramite la rete Enterprise Europe Network di cui è parte, l’evento di matchmaking “Smart City Brokerage Event 2019”.

    Due giornate di incontri individuali durante le quali le imprese dell’Emilia-Romagna potranno incontrare aziende estere, decision makers e centri di ricerca al fine di avviare collaborazioni commerciali e tecnologiche a livello internazionale e connettersi con esperti e città per trovare soluzioni a sfide specifiche.

    La scorsa edizione dell’evento di matchmaking ha coinvolto più di 350 partecipanti provenienti da 35 Paesi.

    La presente edizione individua come focus tematico:

    • Trasformazione digitale
    • Ambiente urbano
    • Mobilità
    • Governance e Finanza
    • Città inclusive e condivise
    • Acqua

    L’evento di matchmaking è rivolto sia agli espositori sia ai visitatori di Smart City Expo World Congress 2019.

    La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione entro il 5 novembre 2019 tramite l’apposita piattaforma on line: https://smartcity2019.b2match.io/

    Al momento della registrazione è necessario indicare Confindustria Emilia-Romagna come Support office per poter beneficiare del supporto del nostro Sistema alla partecipazione all’evento.

    In allegato una scheda riassuntiva con alcune informazioni sulle modalità di iscrizione e partecipazione.

     

    Per maggiori informazioni:

    Simpler –Enterprise Europe Network
    Confindustria Emilia-Romagna
    Mail: simpler@confind.emr.it
    Tel. +39 051 33.99.940-960

  • INCONTRO “INDUSTRY 4.0: TOWARDS THE DIGITAL ENTERPRISE”

    INCONTRO “INDUSTRY 4.0: TOWARDS THE DIGITAL ENTERPRISE”

     

    Il 25 ottobre Confindustria Emilia-Romagna e Confindustria Emilia Area Centro hanno organizzato l’incontro “INDUSTRY 4.0: towards the Digital Enterprise. A talk with Prof. Dr. Dieter Wegener, Siemens Corporate Technology”  a Casalecchio di Reno Bologna presso il Worklife Innovation Hub di EON Reality.

    L’incontro, in continuità con le attività realizzate nel corso dei progetti regionali di internazionalizzazione dedicati dal nostro sistema al mercato tedesco, è stata l’occasione per fare una riflessione sullo stato dell’arte e sugli sviluppi futuri di Industria 4.0, partendo da un confronto tra i modelli tedesco e italiano. 

    All’incontro è intervenuto tra gli altri,  il Prof. Dieter Wegener, uno dei più importanti esperti europei di Industria 4.0 e di Digital Manufacturing, Direttore dell’External Cooperation di Siemens Corporate Technology e Membro del Cda di Siemens. Il Prof. Wegener è speaker del “Circle of the Executives Industrie 4.0” for the Zentralverband Elektrotechnik – und Elektronikindustrie e.V. (Associazione tedesca dell’industria elettrica ed elettronica) e del “Circle of the Consultants for technology” for VDE/DKE (German Centre for Electrotechnical Standardization).   

     

    Per informazioni:
    internazionale@confind.emr.it 

  • WORKSHOP “OPPORTUNITA’ COMMERCIALI E DI INVESTIMENTO IN INDIA NEL SETTORE FOOD PROCESSING” – PARMA, 24 OTTOBRE 2019

    WORKSHOP “OPPORTUNITA’ COMMERCIALI E DI INVESTIMENTO IN INDIA NEL SETTORE FOOD PROCESSING” – PARMA, 24 OTTOBRE 2019

     

    Il 24 ottobre 2019,  a partire dalle ore 17.30, si terrà a Palazzo Sorgana, sede dell’Unione Parmense degli Industriali (Strada al Ponte Caprazucca 6/a, Parma ) l’incontro  OPPORTUNITA’ COMMERCIALI E DI INVESTIMENTO IN INDIA NEL SETTORE FOOD PROCESSING”.

    L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Unione Parmense degli Industriali,  mira a presentare le opportunità nel settore Food Processing in India, sulla base dei dati e delle analisi emerse nella ricerca di mercato di ICE Agenzia e KPMG (che sarà presentata e distribuita nel corso del workshop),  e nell’ambito di “India Educational and Business Program”, programma di sviluppo affari promosso dalle Confindustrie Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, insieme a ICE Agenzia, in collaborazione con BNL Gruppo BNP Paribas.

    Sarà presente all’inconto una delegazione Indiana di buyers e distributori, in Italia in occassione della fiera CIBUS TEC, che i partecipanti italiani potranno incontrare inel corso del networking cocktail  (ore 20.00).

    In allegato il programma.

    Il workshop è organizzato nell’ambito dell’ “India Educational and Business Program”, promosso da ICE – Agenzia insieme alle Confindustrie regionali di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Questo Programma ha consentito ad alcune imprese italiane di partecipare ad un importante programma di formazione sullo sviluppo di accordi commerciali e di investimento in India (maggio e giugno 2019) e in una missione d’affari (Mumbay, settembre 2019) nel corso della quale le imprese italiane hanno potuto incontrare numerose controparti d’affari indiane interessate a collaborare con il sistema industriale italiano.

     

    Per partecipare all’evento è necessario registrarsi tramite email entro e non oltre il 18 ottobre scrivendo all’indirizzo  industrialeggera1@ice.it

     

    Per maggiori informazioni:

    Area Internazionalizzazione Confindustria Emilia-Romagna
    e-mail: internazionale@confind.emr.it
    tel: +39 051 3399960