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  • CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA: RALLENTA LA CRESCITA DELL’ECONOMIA REGIONALE

    CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA: RALLENTA LA CRESCITA DELL’ECONOMIA REGIONALE

     

    Unioncamere Emilia-Romagna: La nostra regione si conferma la locomotiva d’Italia. Nonostante il rallentamento congiunturale, le imprese continuano a creare ricchezza e nuova occupazione. Dai mercati esteri arrivano però segnali di allarme

    Intesa Sanpaolo: In conseguenza della stagnazione dell’economia, il credito alle imprese industriali si è fermato e i prestiti a medio-lungo termine per investimenti in macchinari sono tornati a ridursi. Lo stock dei prestiti alle famiglie consumatrici per acquisto abitazioni continua a registrare una crescita robusta

    Confindustria Emilia-Romagna: Rallenta la crescita dell’Emilia-Romagna in un quadro nazionale di sostanziale stagnazione. Il clima di fiducia degli imprenditori si raffredda. Le priorità per stimolare l’economia: sblocco degli investimenti, riduzione del cuneo fiscale, piano strutturale per la sostenibilità

     

    I numeri fotografano un’economia dell’Emilia-Romagna che continua a conseguire risultati positivi – in particolare per esportazioni e occupazione – ma vi sono altri elementi che testimoniano come il quadro di incertezza che caratterizza lo scenario internazionale stia producendo effetti negativi anche nella nostra regione.

    è il quadro di sintesi che si evidenzia nell’indagine congiunturale relativa al secondo trimestre 2019 sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.

    Il volume della produzione delle piccole e medie imprese dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna è sceso dello 0,8 per cento rispetto all’analogo periodo del 2018, confermando la tendenza negativa del trimestre precedente (-0,7 per cento).

    Con una perdita più marcata rispetto alla produzione, è il fatturato, ridottosi dell’1,2 per cento rispetto all’analogo periodo del 2018. Con una flessione dello 0,1 per cento, il fatturato estero ha  peraltro decisamente contenuto la correzione.

    Al rallentamento della dinamica di fatturato e produzione si è associata la conferma di una più pesante tendenza negativa del processo di acquisizione degli ordini, che ha subito una flessione tendenziale dell’1,7 per cento. Si tratta di un segnale prospettico che fa riflettere.

    Anche i soli ordini pervenuti dall’estero hanno subìto una flessione tendenziale dello 0,6 per cento, più contenuta di quella del complesso degli ordinativi.

    Il grado di utilizzo degli impianti si è attestato al 76,5 per cento, un dato inferiore rispetto al livello del 78,1 per cento riferito allo stesso trimestre dell’anno precedente.

    A livello settoriale, la crescita procede bene per l’industria alimentare che ha registrato un aumento della produzione dell’1,7 per cento e del fatturato dell’1,8 per cento (grazie anche al potente apporto del mercato estero, +4,0 per cento).  A livelli più contenuti per l’industria del legno e del mobile, dove l’inciampo del fatturato (-0,3 per cento), appesantito dall’inversione di tendenza della componente estera (-2,0 per cento), non ha impedito una ripresa della produzione (+1,0 per cento).

    Il passo indietro è evidente per l’ampio aggregato delle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto che ha subìto una flessione del fatturato del 2,0 per cento, nonostante un minore arretramento dalla componente estera (-0,7 per cento). La produzione si è ridotta dell’1,4 per cento.

    Si consolida la tendenza negativa anche per l’industria metallurgica e delle lavorazioni metalliche: qui il fatturato complessivo si è ridotto del 2,3 per cento, nonostante la migliore tenuta di quello estero (-0,9 per cento) e la produzione ha seguito lo stesso andamento (-2,2 per cento).

    E’ pesante la flessione per il sistema moda che attraversa la peggiore condizione congiunturale tra i settori considerati. La riduzione del fatturato complessivo (-3,6 per cento) e in misura analoga di quello estero (-3,8 per cento), si è accompagnata alla produzione (-2,1 per cento).

    L’evoluzione congiunturale del gruppo eterogeneo delle “altre industrie” (che comprende chimica, farmaceutica, plastica e gomma, ceramica e vetro) ha messo in luce un lievissimo aumento di produzione (0,2 per cento), fatturato complessivo (0,4 per cento) e ordini (0,1 per cento), con forte incidenza della componente estera.

    Riguardo alla dimensione d’impresa, nel secondo trimestre 2019 la flessione è stata generalizzata, ma l’andamento congiunturale è risultato meno grave al crescere della struttura aziendale.

    In particolare, la produzione è scesa di più (-2,6 per cento) per le imprese minori, poi per le piccole imprese (-0,7 per cento) e  infine per le imprese medio-grandi (-0,3 per cento).

    Sulla base dei dati del Registro delle imprese, quelle attive dell’industria in senso stretto regionale a fine giugno risultavano 44.577 (pari all’11,1 per cento del totale), con una diminuzione corrispondente a 533 imprese (-1,2 per cento) rispetto all’anno precedente, quando peraltro per la prima volta dal 2012 la variazione negativa si era ridotta al di sotto dell’1 per cento.

    Riguardo alla forma giuridica, sostanzialmente sono aumentate solo le società di capitale (+1,7 per cento, +281 unità), giunte a rappresentare il 38,5 per cento delle imprese attive dell’industria, grazie all’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata che ha invece determinato un effetto negativo sulle società di persone, (-439 unità, -4,6 per cento).

    Secondo l’indagine Istat, l’occupazione dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna ha chiuso il secondo trimestre nuovamente in aumento, giungendo quasi a quota 562 mila unità, con una crescita dell’1,3 per cento, pari a poco più di 7 mila unità, rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. La variazione ha trascinato l’andamento dell’occupazione complessiva in regione negli ultimi dodici mesi (+2,1 per cento, +41 mila unità) ed è andata ben oltre la tendenza positiva dell’occupazione dell’industria in senso stretto nazionale (+1,1 per cento).

    Ancora in base ai dati Istat relativi al commercio estero regionale, che prendono in considerazione le esportazioni effettuate da tutte le imprese che svolgono le operazioni doganali in regione, e quindi tracciano un quadro leggermente rispetto all’indagine congiunturale, nel primo semestre del 2019 si evidenzia un lieve rallentamento delle vendite all’estero.

    Le esportazioni di prodotti dell’industria manifatturiera hanno fatto segnare un significativo aumento (+5,0 per cento), e sono risultate pari a quasi 32.169 milioni di euro.

    L’andamento regionale appare migliore rispetto al complesso della manifattura italiana, dove l’incremento è stato molto più contenuto (+2,7 per cento).

    Il segno positivo ha prevalso in quasi tutti i settori considerati. Eccezionale l’aumento delle vendite estere dell’altra manifattura (+58,7 per cento), e in seconda battuta dell’industria dei mezzi di trasporto (10,4 per cento). Più staccati per risultato, metallurgia e prodotti in metallo (+7,0 per cento), chimica, farmaceutica, gomma e materie plastiche (+4,6 per cento), industria alimentare e bevande (+4,4 per cento), moda (+3,8 per cento). L’importante industria dei macchinari e delle apparecchiature non è andata oltre una crescita delle esportazioni dell’1,2 per cento.  Sostanzialmente fermo l’export delle industrie della ceramica e vetro, mentre arretrano le esportazioni dell’industria delle apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura (-1,2 per cento) e dell’industria del legno e del mobile (-2,4 per cento).

    Per quanto riguarda le destinazioni, l’Europa si conferma come mercato fondamentale per l’export regionale. Le vendite sui mercati europei sono risultate pari al 65,5 per cento del totale, con un moderato aumento del 3,2 per cento. Le esportazioni verso la sola Unione europea (il 58,2 per cento del totale) hanno mostrato nuovamente una tendenza più accentuata (+4,0 per cento).

    Si segnala, nell’area dell’euro, la crescita più contenuta in Germania e Francia (+1,6 per cento), mentre la dinamica è superiore in Spagna (+3,8 per cento). Oltre il perimetro dell’euro, prosegue il successo di vendite nel Regno Unito (+10,9 per cento), anche in anticipazione della Brexit, mentre nei mercati fuori dell’Unione europea, tengono le vendite in Russia (+1,1 per cento), mentre crollano in Turchia (-23,6 per cento).

    La crescita sui mercati americani si è consolidata al 3,2 per cento, sostenuta dagli Stati Uniti (+3,4 per cento) e dal Brasile (+7,4 per cento). L’export regionale si rafforza in Asia (+17,2 per cento), in particolare verso la Cina (+11,8 per cento), con una vera esplosione per il Giappone (+78 per cento). Le vendite in Africa tengono (+1,7 per cento), quelle in Oceania mostrano segno rosso.

    La nostra regione si conferma ancora una volta “la locomotiva del treno Italia” – afferma il Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi – “treno” che, purtroppo, viaggia più lento rispetto a quelli degli altri Paesi OCSE. Nonostante il perdurare della stagnazione della domanda interna, le nostre imprese continuano a creare ricchezza e nuova occupazione, soprattutto grazie ai mercati esteri. Ma proprio da oltre confine arrivano nuovi segnali di allarme, che, qualora dovessero trovare conferma per quanto riguarda l’entità degli effetti temuti, potrebbero avere pesanti ripercussioni sulla nostra economia. Mi riferisco ai dazi applicati dagli USA, mercato fino a ora in fortissima crescita per le nostre imprese, e mi riferisco anche alla fase difficile che sta attraversando l’economia tedesca, un’area di sbocco naturale per i nostri prodotti in virtù di solidi rapporti di collaborazione tra aziende regionali e tedesche, e infine alla Brexit, che certamente creerà nuovi problemi nel rapporto con un partner storico e importantissimo per molte nostre filiere».

    A giugno 2019, il credito bancario in Emilia-Romagna, secondo l’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha visto il proseguimento della crescita dei finanziamenti alle famiglie consumatrici mentre i prestiti alle imprese industriali si sono fermati, coerentemente con la stagnazione dell’economia.

    «Il perdurare di un clima di incertezza a livello internazionale non può non condizionare le decisioni di investimento delle imprese emiliano-romagnole, da sempre orientate ai mercati esteri che ne apprezzano la qualità dei prodotti e la flessibilità della produzione. – sottolinea Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – Ciò è ancor più vero se si confronta il dato regionale con quello nazionale. In questo caso le imprese del territorio dimostrano comunque di non voler cedere ad un clima di sfiducia, continuando comunque a mantenere livelli importanti di investimenti. Non a caso, solo nel primo semestre del 2019, Intesa Sanpaolo ha comunque erogato 600 milioni di nuovo credito a medio-lungo termine alle aziende della regione».

    Infatti, nel 1° semestre la dinamica dei prestiti all’industria si è arrestata, dopo sei trimestri di crescita e una rapida frenata del trend positivo emersa nel corso del 2018. Per l’Emilia-Romagna si è passati da un incremento del +2,3% a/a a dicembre 2018, ad appena +0,1% a marzo e giugno 2019 (al netto delle sofferenze), una variazione che resta comunque superiore all’andamento nazionale, tornato in negativo (a -2,4% a/a a giugno da +0,7% a fine 2018). Inoltre, dopo una crescita durata quasi 4 anni fino a gran parte del 2018, i finanziamenti a medio-lungo termine destinati agli investimenti in macchine, attrezzature, mezzi di trasporto sono risultati in calo nel corso del semestre, al -5,6% a/a a giugno, anticipando un’analoga evoluzione a livello nazionale (-3,7% a/a a giugno). Il peggioramento del trend dei prestiti per investimenti in macchinari ha interessato quasi tutte le province dell’Emilia Romagna, con l’eccezione di Bologna che ha mostrato una buona resistenza, restando moderatamente in aumento, dell’1,5% a/a a giugno. Bologna conferma la crescita anche per quanto riguarda il complesso dei prestiti all’industria, sempre dell’1,5% a/a a giugno, analogamente a Parma col +1,4%. I prestiti all’industria si mantengono in aumento, addirittura del 7,2% a/a a giugno, anche a Reggio Emilia dove picchi analoghi si erano visti nel 2018. Poco variati risultano i prestiti all’industria a Piacenza e Modena (-0,1% e -0,5% rispettivamente), mentre le altre province sono risultate in calo, particolarmente evidente per Forlì-Cesena e Ferrara (-12,9% e -10,2%), ben più moderato per Rimini e Ravenna (-2,4% e -1,2%).

    Una crescita robusta continua a caratterizzare lo stock dei prestiti alle famiglie consumatrici per acquisto abitazioni che nel 1° semestre 2019 si è rafforzata leggermente a +2,6% a/a in Emilia-Romagna, confermando quanto già emerso a fine 2018 col +2,5% dopo un +2% medio registrato nel resto dell’anno. Va notato che nel 2° trimestre 2019 i flussi lordi di mutui residenziali, pur mantenendosi su livelli elevati, sono tornati a registrare un calo (del -13% a/a), che fa seguito a quattro trimestri di forte crescita a due cifre. L’andamento è in linea con quello nazionale. Il volume più contenuto delle erogazioni di mutui appare coerente con il rallentamento della crescita delle compravendite di immobili residenziali, che nel 2° trimestre è risultata pari al 4,8% a/a in Regione. Benché più moderata rispetto ai sei trimestri precedenti, in Emilia-Romagna la crescita delle compravendite di case è rimasta robusta e più forte del sistema nazionale (+3,9% a/a nel 2° trimestre). Gli stock di mutui sono aumentati in tutte le province, a partire dalla dinamica massima del 4,4% a/a che spetta ancora una volta a Bologna, addirittura in ulteriore accelerazione nel 1° semestre, rispetto al risultato già brillante di fine 2018 (+3,9% a/a). Le altre province seguono a distanza. Saldamente sopra il 2% risultano Modena, col 2,5%, Forlì-Cesena col 2,3%, Parma col 2,1%. Ferrara conferma di aver superato la fase di debolezza, mostrando una leggera accelerazione a +1,9% a giugno, dall’1,7% di fine 2018. Anche Reggio-Emilia migliora, a +1,8%. Diversamente, Piacenza rallenta dal 2,1% di fine 2018 all’1,6% di giugno. Rimini e Ravenna (+1,2% a/a e 1,1% rispettivamente) confermano una crescita dello stock di mutui più moderata.

    Anche nel 1° semestre 2019 è proseguita la riduzione dei rischi del sistema bancario dell’Emilia-Romagna. Il ritmo di emersione delle sofferenze delle imprese si è ridotto ulteriormente, a 1,85% nel 2° trimestre, consolidandosi sotto la media nazionale (2,1%). Il tasso di decadimento del credito alle imprese dell’Emilia-Romagna è il più basso da dieci anni. Anche gli stock di sofferenze sono risultati ancora in riduzione. In Emilia-Romagna le sofferenze delle imprese sono scese a luglio 2019 a 8,4% del totale dei prestiti al lordo delle rettifiche di valore, in calo di 1,1 punti percentuali rispetto a fine 2018, restando su valori più bassi della media nazionale (9,0% a luglio).

    «La nostra indagine sulle previsioni per la seconda metà del 2019 – dichiara il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrarievidenzia un raffreddamento del clima di fiducia tra gli imprenditori, lievemente meno marcato rispetto al primo semestre ma ampiamente inferiore al 2018.  Si tratta di un quadro economico in cui le ombre sembrano maggiori delle luci e la crescita è quasi nulla, leggermente migliore per l’Emilia-Romagna rispetto al resto del Paese, ma del tutto insufficiente per ripartire. Far crescere i redditi, aumentare i consumi, ridare slancio agli investimenti, colmare il gap infrastrutturale, investire in formazione e capitale umano, aumentare gli occupati a partire da donne e giovani sono obiettivi ambiziosi incompatibili con la “crescita zero”».

    Secondo l’analisi semestrale realizzata da Confindustria Emilia-Romagna – che ha coinvolto 428 imprese manifatturiero con 58.451 addetti e 21,4 miliardi di euro di fatturato – il 30,5% degli imprenditori intervistati prevede un aumento della produzione e il 54,1% una stazionarietà, con un saldo ottimisti-pessimisti di +15 punti, in leggera crescita rispetto a quanto registrato ad inizio anno. Migliorano le aspettative sulla domanda totale: il 35,2% delle imprese attende un aumento, con un saldo ottimisti/pessimisti pari a +19 punti (era +10 punti a inizio anno). Stabili i giudizi sugli ordini provenienti dall’estero, attesi in aumento dal 30,3% degli imprenditori, con un saldo ottimisti/pessimisti di +16 (era +15 il semestre scorso). Segnali di arretramento si registrano sul fronte del mercato del lavoro, con il 71,5% degli imprenditori che si aspetta una stazionarietà dell’occupazione e un saldo ottimisti/pessimisti pari a +8 (in calo rispetto a +14 di inizio 2019).

    «La bassa crescita – commenta il Presidente Ferrari – è un problema europeo, non solo italiano, e sta colpendo direttamente anche Paesi come la Germania che sembravano immuni. Le dichiarazioni del Governo sugli obiettivi della manovra, non tutte univoche, delineano alcune linee di lavoro condivisibili. Il punto è come dare corpo a queste ipotesi di lavoro, con quali e quante risorse, con quali priorità rispetto ai tanti obiettivi dichiarati. Occorre avviare un intervento di riduzione del cuneo fiscale sul lavoro nel medio periodo, dare continuità strutturale alle agevolazioni fiscali previste per gli investimenti a partire da Industria 4.0, avviare finalmente la realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche e costruire un Piano strutturale per la sostenibilità e l’economia circolare».

     

  • CERR DIH E-R a Romagna Business Matching – Cesena 9 ottobre 2019

    CERR DIH E-R a Romagna Business Matching – Cesena 9 ottobre 2019

     

    CERR DIH E-R partecipa il 9 ottobre a RBM – Romagna Business Matching 2019, evento espositivo e di networking in fiera a Cesena, promosso da Confindustria Romagna e Confindustria Forlì-Cesena, in collaborazione con CONNEXT, l’evento di partenariato nazionale di Confindustria.

    CERR è la società del sistema Confindustria Emilia-Romagna che assiste Associazioni e imprese sui temi della ricerca, innovazione, trasferimento tecnologico e trasformazione digitale.

    È un Centro per l’innovazione e Trasferimento Tecnologico accreditato dalla Regione Emilia-Romagna, nodo della Rete Alta Tecnologia, che offre servizi di assistenza lungo il percorso di innovazione, informazione e awareness, consulenza e mentoring, matchmaking e brokeraggio tecnologico.

    È inoltre il Digital Innovation Hub Emilia-Romagna (DIH-ER) di Confindustria e opera in rete con omologhi nazionali ed europei, in partnership con i Competence Center, al servizio delle imprese e dell’ecosistema dell’innovazione.

     

    Per fissare appuntamenti https://romagna.connext.confindustria.it/romagna/view?a=468

  • CREA IL TUO FUTURO – Iscriviti agli ITS, le scuole di alta formazione tecnica dell’Emilia-Romagna

    CREA IL TUO FUTURO – Iscriviti agli ITS, le scuole di alta formazione tecnica dell’Emilia-Romagna

     

    La videointervista del Vice Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Corrado Beldì alla Gazzetta di Parma – 6 settembre 2019 

     

    Sono in corso le selezioni per l’iscrizione ai 29 corsi ITS promossi dagli Istituti Tecnici Superiori in ogni territorio dell’Emilia-Romagna,  un’importante opportunità di qualificazione tecnica per i giovani in possesso di diploma di scuola media superiore, alternativa all’università.

    Oltre l’80% dei diplomati a livello nazionale trova un lavoro qualificato in azienda. Nella nostra regione si raggiunge anche il 100% di occupati.

    Le iscrizioni per il biennio 2019-2021 scadono il 16 ottobre. I corsi, che inizieranno a fine ottobre, durano 2 anni per un totale di 2000 ore, di cui il 40% si svolge all’interno delle imprese.

    I corsi ITS si svolgono in stretta collaborazione con il mondo del lavoro: sono previsti laboratori, visite e stage in azienda (anche all’estero, tramite Erasmus) e molti docenti sono imprenditori e manager.

    Ogni corso è rivolto ad un massimo di 25 studenti, che devono superare un test d’ingresso e hanno obbligo di frequenza. Il corso è gratuito, in quanto finanziato con risorse MIUR, FSE e Regione Emilia-Romagna: è prevista solo una tassa di iscrizione di 200 euro per l’intero biennio. 

    Al termine del corso, dopo aver superato un esame finale, gli studenti ottengono un titolo di studio nazionale riconosciuto anche a livello europeo.

     

    Maggiori info: www.itsemiliaromagna.it

     

  • E-commerce e Temporary Export Manager: da SACE SIMEST due nuovi finanziamenti a tasso agevolato per le PMI

    E-commerce e Temporary Export Manager: da SACE SIMEST due nuovi finanziamenti a tasso agevolato per le PMI

     

    SACE SIMEST (Gruppo CDP) ha lanciato due nuove tipologie di finanziamento a tasso agevolato che permetteranno alle aziende italiane, in particolare alle PMI, di crescere sfruttando le potenzialità del commercio elettronico e avvalendosi per il periodo di tempo necessario di esperti di export.

    Sono già operativi sul portale sacesimest.it “E-Commerce” e “Temporary Export Manager” (TEM), le due nuovissime tipologie di Finanziamento agevolato (a settembre, il tasso di interesse è pari allo 0,080% annuo).

    Il Finanziamento “E-Commerce” è pensato per quelle aziende che vogliono aumentare le vendite all’estero sfruttando le potenzialità del commercio elettronico. L’impresa può finanziarsi sia per realizzare direttamente la propria piattaforma informatica, sia per aderire a un market place fornito da soggetti terzi: nel primo caso l’importo massimo del prestito è pari a 300.000 euro, nel secondo a 200.000 euro. La durata del finanziamento è di 4 anni, di cui uno di pre-ammortamento (ossia pagamento dei soli interessi).

    Il finanziamento “TEM” è adatto invece a quelle piccole e medie imprese che hanno necessità di avvalersi di un esperto di export e internazionalizzazione ma non possono permettersi di assumere una figura ad hoc: prevede infatti l’inserimento temporaneo in azienda di una figura professionale specializzata, il cosiddetto “Temporary Export Manager”, che – per il periodo di tempo necessario – svilupperà il progetto di crescita internazionale. L’importo massimo finanziabile è pari a 150.000 euro, la durata del finanziamento è di 4 anni, di cui 2 di pre-ammortamento.

    “E-Commerce” e “TEM” vanno ad arricchire la gamma di finanziamenti agevolati SACE SIMEST, affiancandosi a quelli già operativi, che consentono alle imprese di coprire le spese per studi di fattibilità, per partecipare a fiere e missioni internazionali (solo PMI), per aprire strutture commerciali all’estero, per finanziarsi a medio-lungo termine (solo PMI).

    Su tutti questi finanziamenti l’ulteriore novità – apportata dal Cosiddetto “Decreto Crescita” e operativa non appena emanati i decreti attuativi    – di poter essere erogati anche all’interno dell’Unione Europea e non più per i soli progetti extra-UE.

    Con “E-Commerce” e “TEM” il Polo SACE SIMEST arricchisce l’offerta digitale dedicata alle PMI. Oltre ai Finanziamenti Agevolati:

    • le “Garanzie Finanziarie” in sinergia con le Banche facilitano le imprese nell’accesso al credito per sostenere le proprie attività sui mercati esteri;
    • il servizio “Valutazione Azienda” consente alle imprese di conoscere l’affidabilità dei partner commerciali;
    • per le aziende esportatrici “Export UP” offre un’assicurazione del credito interamente digitale;
    • con il “Recupero Crediti” insoluti SACE SIMEST gestisce per conto dei clienti tutte le attività stragiudiziali, giudiziali e procedure concorsuali;
    • grazie al “Factoring”, le aziende possono trasformare i crediti in liquidità;
    • infine il programma “Education to Export” offre dei percorsi digitali personalizzati in base al grado di preparazione all’export.

    Per supportare le imprese nella scelta dello strumento digitale più adatto, il Polo SACE SIMEST ha di recente messo a loro disposizione un team di 12 export coach, professionisti con competenze digitali e commerciali, con il mandato specifico di orientare e accompagnare le PMI nell’accesso alle soluzioni SACE SIMEST, online e offline, in affiancamento alla rete domestica.

     

    PER SAPERNE DI PIÙ
    sacesimest.it
    800.269.264
    info@sacesimest.it


     

    TEMPORARY EXPORT MANAGER

    A chi è dedicato

    A tutte le imprese con sede legale in Italia (anche costituite in forma di “Rete Soggetto”). Per poter accedere al finanziamento è necessario aver depositato presso il Registro imprese almeno due bilanci relativi a due esercizi completi.

    Come funziona

    Finanziamento a tasso agevolato delle spese per l’inserimento temporaneo in azienda di figure professionali specializzate (TEM, Temporary Export Manager), attraverso la sottoscrizione di un apposito contratto di prestazioni consulenziali erogate esclusivamente da Società di Servizi in possesso dei requisiti indicati in Circolare Operativa, nonché altre spese accessorie strettamente connesse alla realizzazione del progetto elaborato con l’assistenza del TEM.

    Il finanziamento può coprire fino al 100% delle spese preventivate, fino a un massimo del 12,50% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati.

    Importo massimo finanziabile: € 150.000,00

    Importo minimo finanziabile: € 25.000,00

    Durata del finanziamento: 4 anni di cui 2 di pre-ammortamento, in cui si corrispondono i soli interessi e 2 anni di ammortamento per il rimborso del capitale e degli interessi; le rate sono semestrali posticipate a capitale costante.

     

     

    E-COMMERCE

    A chi è dedicato

    A tutte le imprese con sede legale in Italia (anche costituite in forma di “Rete Soggetto”). Per poter accedere al finanziamento è necessario aver depositato presso il Registro imprese almeno due bilanci relativi a due esercizi completi.

    Come funziona

    Finanziamento a tasso agevolato delle spese relative a soluzioni da realizzare secondo due modalità alternative:

    a) realizzare direttamente la tua piattaforma informatica finalizzata al commercio elettronico;

    b) utilizzare un market place finalizzato al commercio elettronico fornito da soggetti terzi.

    Entrambe le soluzioni devono avere un dominio di primo livello nazionale registrato nel Paese di destinazione e devono riguardare beni e/o servizi prodotti in Italia o distribuiti con marchio italiano.

    Il finanziamento può coprire fino al 100% delle spese preventivate, fino a un massimo del 12,50% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati.

    Importo massimo finanziabile: € 300.000,00 per la realizzazione di una piattaforma propria e di 200.000,00 euro per l’utilizzo di un market place fornito da soggetti terzi

    Importo minimo finanziabile: € 25.000,00 in entrambi i casi

    Durata del finanziamento: 4 anni di cui 1 di pre-ammortamento, in cui si corrispondono i soli interessi e 3 anni di ammortamento per il rimborso del capitale e degli interessi; le rate sono semestrali posticipate a capitale costante.

     

     

     

  • CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA –  2 SETTEMBRE 2019

    CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA – 2 SETTEMBRE 2019

    L’economia italiana è ferma: l’industria è in affanno, i servizi solo in lieve recupero; gli investimenti sono attesi in calo, migliora di poco lo scenario per i consumi.

    I tassi sovrani sono scesi ai minimi storici, ma lo spread resta ampio. Rischia di fermarsi l’export, per la flessione degli scambi mondiali e la Germania in panne.

    I mercati finanziari segnalano frenata a livello internazionale: peggiora il rischio hard-Brexit, c’è meno crescita USA e gli emergenti sono senza slancio.

     

     

  • FIERA EMO HANNOVER: OPPORTUNITA’ DI INCONTRI B2B. ISCRIZIONI ENTRO IL 15 SETTEMBRE

    FIERA EMO HANNOVER: OPPORTUNITA’ DI INCONTRI B2B. ISCRIZIONI ENTRO IL 15 SETTEMBRE

    Nell’ambito della fiera EMO Hannover,  la più grande fiera mondiale del settore metalmeccanico e lavorazione dei metalli, che si terrà ad Hannover dal 16 al 21 settembre, Confindustria Emilia-Romagna organizza, tramite la rete Enterprise Europe Network di cui è parte, l’evento di matchmaking “International B2B meetings at EMO 2019”.

    Quattro giornate di incontri individuali durante le quali le imprese dell’Emilia-Romagna potranno incontrare aziende estere, decision makers ed operatori specializzati del settore al fine di  avviare collaborazioni commerciali e tecnologiche a livello internazionale.

    La scorsa edizione dell’evento di matchmaking ha coinvolto quasi 300 partecipanti provenienti da 25 Paesi.

    La presente edizione individua come focus tematico:

    • Taglio          
    • Formatura di macchine utensili    
    • Strumenti di precisione     
    • Flussi automatizzati di materiali   
    • Elettronica industriale       
    • Tecnologia informatica     

    L’evento di matchmaking è rivolto sia agli espositori sia ai visitatori di EMO Hannover 2019.

    La partecipazione all’evento è gratuita previa registrazione entro il 15 settembre 2019  tramite l’apposita piattaforma on line:  https://emo-b2b-2019.b2match.io/

    Al momento della registrazione è necessario indicare Confindustria Emilia-Romagna come Support office per poter beneficiare del supporto del nostro Sistema alla partecipazione all’evento.

    In allegato una scheda riassuntiva con alcune informazioni sulle modalità di iscrizione e partecipazione.

     

    Per maggiori informazioni:

    Simpler –Enterprise Europe Network
    Confindustria Emilia-Romagna
    Mail: simpler@confind.emr.it
    Tel. +39 051 33.99.940-960

  • MEET IN ITALY FOR LIFE SCIENCES 2019: OPPORTUNITA’ DI B2B A TRIESTE,16-18 OTTOBRE 2019

    MEET IN ITALY FOR LIFE SCIENCES 2019: OPPORTUNITA’ DI B2B A TRIESTE,16-18 OTTOBRE 2019

    Dal 16 al 18 ottobre 2019 si terrà a Trieste, presso il Molo IV (Corso Camillo Benso Conte di Cavour, 3), la sesta edizione dell’evento internazionale Meet in Italy for Life Sciences, principale appuntamento nazionale di matchmaking e approfondimento dedicato alle Scienze della Vita.

    L’evento è promosso da numerose istituzioni, organizzazioni, Associazioni industriali, cluster e centri per l’innovazione, italiani ed esteri, tra i quali Enterprise Europe Network, la più grande rete europea di supporto alle PMI, a cui Confindustria Emilia-Romagna aderisce.

    I settori coinvolti: biotecnologie, dispositivi medici, farmaceutica, nutraceutica, ICT per la salute, e la filiera correlata a questi settori.

    Dal 16 al 18 ottobre si terrà un Brokerage Event: tre giornate di incontri di business durante il quale imprese,  start up, centri di ricerca, investitori, organizzazioni di ricerca pubblica e privata, cluster, agenzie per l’innovazione, potranno realizzare incontri bilaterali finalizzati a sviluppare nuove opportunità di collaborazione tecnologica e/o commerciale.

    La partecipazione all’evento e la realizzazione degli incontri b2b è gratuita, previa registrazione entro il 7 ottobre 2019 tramite l’apposita piattaforma: https://trieste2019.mit4ls.b2match.io/

    Al momento della registrazione è necessario indicare Confindustria Emilia-Romagna come Support office al fine di potervi fornire assistenza gratuita prima, durante e dopo l’evento.

    L’edizione 2018 ha registrato oltre 420 partecipanti (30% dei quali esteri), 1.700 incontri di cui 750 transnazionali, per un totale di 37 Paesi coinvolti.

    A latere dell’evento di matchmaking saranno realizzati workshop, convegni e il Bootcamp Italian Healthcare Venture Forum dedicato alle startup innovative che intraprenderanno un percorso di mentorship e parteciperanno a sessioni di pitching con investitori (deadline 8 settembre 2019). Per maggiori dettagli e  restare aggiornati vi suggeriamo di consultare il programma sul sito: https://meetinitalylifesciences.eu/

    In allegato una presentazione dell’iniziativa.

     

    Per informazioni:

    Simpler – Enterprise Europe Network
    Confindustria Emilia-Romagna
    mail: simpler@confind.emr.it
    Tel. +39 051 33.99.940-960

     

     

     

  • WORLD MANUFACTURING FORUM –  25-27 SETTEMBRE 2019

    WORLD MANUFACTURING FORUM – 25-27 SETTEMBRE 2019

     

    Dal 25 al 27 settembre si terrà a Cernobbio, sul lago di Como, l’edizione 2019 del World Manufacturing Forum.

    Il World Manufacturing Forum mira a valorizzare e diffondere l’importanza della produzione industriale all’interno del sistema economico globale: scopo primario è, infatti, promuovere l’innovazione e lo sviluppo nel settore manifatturiero, per migliorare la competitività in tutte le nazioni attraverso il dialogo e la cooperazione tra i principali attori del settore.

    Per le imprese e gli imprenditori si tratta di un’opportunità di networking a livello mondiale, una occasione per partecipare al dibattito destinato a incidere sui trend futuri dell’economia reale internazionale.

    Il World Manufacturing Forum è organizzato da Confindustria Lombardia, IMS e Politecnico di Milano, in collaborazione con la Commissione Europea, Regione Lombardia e UNIDO (United Nations Industrial Development Organizations).   Confindustria Emilia-Romagna è partner istituzionale della Fondazione World Manufacturing Forum.

    Questa seconda edizione a Cernobbio – dal 2018 sede stabile della manifestazione, la più importante del settore a livello internazionale – punta in modo specifico sulle “competenze” necessarie al manifatturiero del futuro.

    Tra gli interventi, oltre a quello del Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, sono previsti quelli di CEO e manager di grandi gruppi come Dow Chemical o personaggi del calibro di Dov Moran, l’inventore della chiavetta USB; di rappresentanti istituzionali di spicco come Max Lemke della DG Comunicazione e Tecnologie della Commissione Europea o come Li Yong, Direttore Generale dello Sviluppo Industriale all’ONU; ricercatori e studiosi come Bruce Kramer della National Science Foundation o Jun Ni dell’Università del Michigan.

    Tra le principali attività del World Manufacturing Forum c’è la pubblicazione di testi economico/scientifici, a partire dall’annuale “WMF Global Report”.