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ULTIMI GIORNI PER PARTECIPARE ALLA CALL FOR IDEAS DI UPIDEA!
• Terminato il Roadshow di presentazione che ha toccato tutte le province della regione• Startup e idee di impresa devono presentare la candidatura entro il 31 ottobre 2018 sul sito www.upidea.itMancano ancora pochi giorni per partecipare ad Upidea! Startup program: aspiranti imprenditori e startup di ogni settore hanno tempo fino al 31 ottobre per presentare il progetto e accedere al programma di accelerazione che le aiuterà nello sviluppo della propria idea d’impresa.Anche quest’anno il progetto e tutte le novità sono stati presentati nel corso di un tour di incontri organizzati lungo tutta la via Emilia. Partito dall’Impact Hub di Reggio Emilia, il roadshow ha toccato anche Modena, con la partecipazione al Modena Smart Life; Piacenza, all’innovativo e-Qbo allestito nei pressi della stazione in collaborazione con l’incubatore InLab; Parma, al coworking Officine On-Off; Rimini, nella sede di Confindustria Romagna; e si è concluso a Bologna, al TIM#WCAP Accelerator.Ora è il momento di concludere la raccolta di candidature. Per farlo è necessario compilare il form disponibile sul sito www.upidea.it e descrivere con la documentazione richiesta la startup, sottolineando l’innovatività della proposta.Upidea offre 5 mesi di formazione e assistenza costante per concretizzare l’idea d’impresa, sviluppare il proprio prodotto e lanciarlo sul mercato. Al termine del percorso le startup che avranno raggiunto i progressi migliori parteciperanno all’Investor Day, per presentarsi a investitori e business angels, e incontrare gli imprenditori del sistema Confindustria, che, a livello regionale, rappresentano un potenziale di 6.500 nuovi partner con cui creare il proprio network.Da quest’anno sarà attivato anche un nuovo programma di incubazione per startup ancora “acerbe” e sarà attribuita una menzione speciale “Appidea!”, al miglior progetto dedicato alla promozione dell’area appenninica.L’iniziativa è promossa dai Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna con il coordinamento di Unindustria Reggio Emilia, il contributo di uno dei più importanti acceleratori italiani LUISS ENLABS e del suo fondo di venture capitalist LVenture Group.Il percorso si svolgerà negli spazi del Tecnopolo di Reggio Emilia, grazie alla collaborazione di Fondazione REI, ma parteciperanno alle fasi di selezione e supporto anche Alma Cube (Bologna), Cesenalab (Forlì-Cesena), Fondazione Democenter Sipe (Modena), InLab (Piacenza), Nuove Idee Nuove Imprese (Rimini), Romagnatech (Forlì-Cesena) e San Marino Innovation (Rep. San Marino). Il progetto vanta inoltre la collaborazione di TIM#WCAP, l’hub di open innovation di TIM, che metterà a disposizione spazi fisici per l’incubazione di idee di impresa, e delle associazioni Eurach Research e Réseau Entreprendre Emilia-Romagna.Informazioni e contatti: Tel. 0522.409711 – info@upidea.it -

LA DOCUMENTAZIONE DEL FOCUS SULLA TRASFORMAZIONE DIGITALE DEI PROCESSI MANIFATTURIERI DEL 17 OTTOBRE A FORLI’
La riflessione sulla trasformazione digitale e l’impatto sul lavoro, l’organizzazione e le risorse umane è stata al centro dell’incontro che si è svolto il 17 ottobre a Forlì nella sede di Confindustria Forlì-Cesena in via Punta nell’ambito del Piano “Verso Industria 4.0”.
Obiettivo dell’incontro, organizzato da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Confindustria Forlì-Cesena, è stato quello di analizzare quale sia l’impatto del fenomeno della fabbrica intelligente all’interno e all’esterno della fabbrica, i percorsi e le strategie da intraprendere per esplorare e sfruttare nuove fonti di creazione del valore che derivano dalla trasformazione digitale.
Ad aprire l’incontro è stato Davide Stefanelli, Coordinatore del Comitato Innovazione Confindustria Forlì-Cesena.
Orazio Stangherlin, Founder&Ceo di Arcadia, ha illustrato le “Technology Predictions 2018” e Marcello Russo, Senior Faculty Member di BBS-Bologna Business School, è intervenuto su Digital Operations Management, dalla tecnologia al vantaggio competitivo, mentre Sandro Furlan Radivo di Arcadia ha parlatodi formazione a supporto di Industry 4.0 e interazione in realtà aumentata.
Sono seguite le testimonianze aziendali di Marco Tozzi, General Manager Coxa, e Gianfranco Biguzzi, fondatore della Engineering spa.
L’iniziativa si è svolta nell’ambito del progetto SMARTI-ER, promosso dal sistema regionale Confindustria e finanziato dall’Unione europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna con il Piano “Verso Industria 4.0”, che offre alle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, corsi di formazione specialistica e di accompagnamento in azienda su ambiti strategici quali la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’economia circolare.
Qui sotto il programma e le presentazioni disponibili
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ITS: CONCLUSE IL 16 OTTOBRE LE ISCRIZIONI AI CORSI DI FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE PER GIOVANI DIPLOMATI
Sono terminate il 16 ottobre le iscrizioni per il biennio 2018-2020 ad un’interessante opportunità di qualificazione tecnica per i giovani in possesso di diploma di scuola media superiore, alternativa all’università.
Si tratta dei corsi ITS degli Istituti Tecnici Superiori: oltre l’80% dei partecipanti a livello nazionale trova un lavoro qualificato in azienda. In Emilia-Romagna si raggiunge anche il 100% di occupati.
I corsi durano 2 anni per un totale di 2000 ore, di cui il 40% si svolge all’interno delle imprese attraverso stage formativi.
I corsi ITS sono in stretta collaborazione con il mondo del lavoro, come dimostrano le docenze fatte per il 50% da imprenditori e manager, le visite guidate e gli stage (anche all’estero, tramite Erasmus).
Ogni corso è rivolto ad un massimo di 25 studenti, che devono superare un test d’ingresso e hanno l’obbligo di frequenza. Il corso è gratuito, in quanto finanziato con risorse MIUR, FSE e Regione Emilia-Romagna. È prevista una tassa di iscrizione di 200 euro per l’intero biennio.
Al termine del corso, dopo aver superato un esame finale, gli studenti ottengono un titolo di studio nazionale riconosciuto anche a livello europeo.
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DIALOGO E COLLABORAZIONE: LE PAROLE CHIAVE DELL’INCONTRO OGGI A BOLOGNA “L’INDUSTRIA DELL’EMILIA-ROMAGNA DIALOGA CON I PARLAMENTARI DELLA REGIONE”
Bologna, 15 ottobre 2018 – Favorire il dialogo sulle esigenze concrete delle imprese e la connessione tra le decisioni della politica, gli investimenti, crescita e occupazione: questo l’obiettivo dell’incontro organizzato oggi a Bologna da Confindustria Emilia-Romagna.All’iniziativa, promossa dal Presidente Pietro Ferrari insieme ai Presidenti delle Associazioni Industriali dell’Emilia-Romagna, hanno partecipato 13 Parlamentari e tutti i vertici delle Associazioni Industriali della regione.L’incontro è stato preceduto da una visita agli stabilimenti dell’azienda Euroricambi SpA di Valsamoggia (Bologna), guidata dal Presidente Pierluigi Taddei.«Credo che questo primo incontro con i Parlamentari dell’Emilia-Romagna sia stato un momento di lavoro importante – ha dichiarato il Presidente Ferrari − che abbiamo voluto organizzare in un’azienda, fuori dalle sedi istituzionali, per dialogare di industria, di imprese, di investimenti e di come, con il nostro impegno comune, possiamo contribuire a costruire aziende più competitive e migliore occupazione.Dal 2008 ad oggi l’Emilia-Romagna ha intrapreso un percorso che l’ha portata ad essere la regione italiana con il più alto tasso di crescita italiano, il più elevato export pro capite e livelli occupazionali largamente superiori alla media nazionale, in linea con alcune delle più sviluppate regioni d’Europa. L’Emilia-Romagna è diventata uno dei lati di questo nuovo triangolo industriale che unisce Veneto e Lombardia e che ha nella via Emilia uno dei suoi assi fondamentali. Produciamo il 9% del PIL nazionale il 13% dell’export e il 16% della spesa privata per ricerca e sviluppo, a fronte di un 7% della popolazione nazionale.L’industria dell’Emilia-Romagna in questi anni ha investito, innovato, si è internazionalizzata. Sono cresciute le imprese grandi, medie e piccole. L’organizzazione in filiere ha saputo trainare le diverse componenti del sistema produttivo e ha generato occupazione e lavoro, al punto che oggi uno dei problemi principali di molte imprese è la fortissima difficoltà a trovare risorse umane qualificate a tutti i livelli».«L’azienda in cui siamo oggi – ha aggiunto il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna − è un esempio di questo modo di fare impresa. Un’azienda familiare, cresciuta con impegno e competenza, investimenti e innovazione continua, collaboratori di qualità, che le hanno permesso di diventare il leader di mercato di una nicchia a livello mondiale».I numeri positivi di questo territorio sono il risultato della capacità di fare delle persone, ma anche di un sistema capace di confrontarsi nel merito delle questioni, di trovare sintesi e di dialogare tra tutti gli attori in gioco: imprese, Istituzioni, organizzazioni di rappresentanza, sindacati, scuola, università, Enti locali.Nel nostro territorio siamo abituati ad un confronto ampio sui contenuti, con discussioni anche aspre. Questo dialogo ha consentito di creare un ambiente più favorevole rispetto ad altre aree in cui vivere e lavorare, investire, crescere, creare occupazione. Un confronto che si vede anche dentro le nostre imprese, nel rapporto positivo tra gli imprenditori e i collaboratori, nell’orgoglio di chi ci lavora.Un metodo di lavoro − il “format Emilia-Romagna” – che può diventare riferimento utile per tutto il Paese, a prescindere da valutazioni politiche e ideologiche.Confindustria è un interlocutore importante e responsabile di questo dialogo. Oggi la nostra organizzazione rappresenta in Emilia-Romagna, con il suo sistema di Associazioni territoriali, oltre 6.500 imprese per un totale di circa 350 mila dipendenti. Il 95% delle imprese associate ha meno di 50 addetti.Ritengo – ha concluso il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari – che il riferimento più importante per tutte le forze politiche del Paese e l’obiettivo fondamentale di ogni politica di sviluppo economico e sociale ad ogni livello sia quello di creare occupazione “vera”, consapevoli che solo un sistema di imprese competitivo, capace di crescere e investire può generare lavoro, ricchezza e benessere».I temi prioritari per le imprese dell’Emilia-Romagna oggetto dell’incontroOccupazione Riduzione del cuneo fiscale e contributivo, partendo dai giovani, dalle nuove assunzioni Riduzione del costo del lavoro incentivando in particolare i premi di risultato e la crescita della produttività aziendale Investire sulla formazione continua e sulla cultura tecnica Garantire la flessibilità contrattuale necessaria per gestire le fasi di crescita e favorire le nuove assunzioni anche in un contesto di grande incertezza economica (come quello attuale)Investimenti Confermare e rafforzare gli strumenti di sostegno agli investimenti delle imprese (dalla Legge Sabatini alle misure previste dal Piano Industria 4.0) Rafforzare le politiche per l’accesso al credito, specie delle PMI (Fondi di garanzia e stabilità del sistema del credito) Superare finalmente il problema dei ritardi di pagamento e debiti commerciali della PA Tutti questi strumenti sono efficaci solo se le condizioni generali del Paese rafforzano la fiducia delle imprese e contribuiscono a costruire un contesto più certo e più stabile in cui investireRicerca e innovazione Confermare gli strumenti fiscali per la R&D a partire dal credito d’imposta Aumentare la base delle imprese che innovano anche sviluppando la rete di centri di ricerca industriale pubblici e privati (ad esempio i Competence Center previsti da Industria 4.0)Infrastrutture La crescita dell’Emilia-Romagna è trainata dall’export di prodotti industriali: beni che direttamente o indirettamente vanno all’estero, anche attraverso altre imprese, magari venete e lombarde. Sono oltre 200 milioni di tonnellate all’anno le merci – senza pensare alle decine di milioni di persone che partono, arrivano o transitano – che hanno origine o destinazione in Emilia-Romagna La posizione della regione ne fa necessariamente lo snodo fondamentale Nord-Sud ed Est-Ovest del Paese Le priorità infrastrutturali dell’Emilia-Romagna sono priorità per il Paese. Sono state discusse e condivise dopo lunghi percorsi decisionali, spesso durati decenni: oggi non sono più rimandabili. -

ENTRO IL 31 OTTOBRE LE ADESIONI AD UPIDEA! STARTUP PROGRAM PER LO SVILUPPO DI NUOVE IMPRESE
ENTRO IL 31 OTTOBRE LE CANDIDATURE ALL’EDIZIONE 18/19 DI UPIDEA! STARTUP PROGRAM PROMOSSO DAI GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA PER LO SVILUPPO DI NUOVE IMPRESE• Apre la call for ideas del progetto promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, con il coordinamento di Unindustria Reggio Emilia e il contributo di LUISS ENLABS• Partecipano tutte le Confindustrie e Unioni Industriali dell’Emilia-Romagna• Si amplia la collaborazione con i principali incubatori di tutta l’Emilia-Romagna• Startup e idee di impresa possono presentare la candidatura entro il 31 ottobre 2018 sul sito www.upidea.itÈ aperta la call for ideas di Upidea! Startup program: idee, aspiranti imprenditori e startup di ogni settore (digital e hardware startup) hanno tempo sino al 31 ottobre per presentare il proprio progetto d’impresa e accedere al percorso di accelerazione organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna con il coordinamento di Unindustria Reggio Emilia, il contributo di uno dei più importanti acceleratori italiani LUISS ENLABS, del suo fondo di Venture capitalist LVenture Group, e la collaborazione dei principali incubatori dell’Emilia-Romagna.Upidea offre un programma di accelerazione di 5 mesi, nel corso del quale le startup selezionate seguiranno un percorso di formazione e assistenza costante per concretizzare l’idea d’impresa, sviluppare il proprio prodotto e lanciarlo sul mercato. Si prepareranno così all’Investor Day, in cui potranno presentarsi a investitori e business angels, e all’incontro con gli imprenditori del sistema Confindustria, che, a livello regionale, rappresentano un potenziale di 6.500 nuovi partner con cui creare il proprio network.Diverse saranno poi le novità di questa quarta edizione, che cresce anno dopo anno, sia in termini di proposta e sostegno per le startup selezionate, sia nell’ampliamento dei confini territoriali, con il coinvolgimento di partner e nuove collaborazioni, confermando così la solidità del progetto.Da quest’anno sarà attivato anche un nuovo programma di incubazione per startup ancora “acerbe”, che per circa tre mesi saranno affiancate da imprenditori/mentori, disposti a guidarle nella realizzazione dell’idea di impresa.Sarà inoltre attribuita una menzione speciale “Appidea!”, al miglior progetto dedicato alla promozione dell’area appenninica.Con questa edizione si raggiunge inoltre la piena dimensione regionale, con il coinvolgimento di tutte le Confindustrie e Unioni Industriali della regione. I Giovani Imprenditori dell’Unione Parmense degli Industriali e di Confindustria Piacenza si sono infatti aggiunti nella promozione del progetto ai colleghi di Confindustria Emilia Area Centro, Confindustria Forlì-Cesena, Confindustria Romagna e di Unindustria Reggio Emilia, che ha ideato il progetto Upidea! Startup program nel 2015, mantenendone il coordinamento organizzativo.Il percorso di accelerazione, realizzato con esperti di LUISS ENLABS, si svolgerà negli spazi del Tecnopolo di Reggio Emilia, grazie alla collaborazione della Fondazione REI, ma entrano nel progetto anche altri incubatori territoriali: Cesenalab (Forlì-Cesena), Inlab (Piacenza), Nuove idee nuove imprese (Rimini) e San Marino Innovation (Rep. San Marino), che si aggiungono a Alma Cube (Bologna) e Fondazione Democenter Sipe (Modena), presenti da più edizioni. Tutte queste realtà parteciperanno con propri rappresentanti ed esperti alle fasi di selezione e daranno supporto alle startup con sede nei rispettivi territori.Il progetto vanta inoltre la collaborazione di TIMWCAP, l’hub di open innovation di TIM, che metterà a disposizione spazi fisici per l’incubazione di idee di impresa, e di due associazioni di eccellenza, Eurach Research, centro di ricerca che muove dalla conoscenza e dalle esigenze del territorio montano, e Réseau Entreprendre Emilia-Romagna, la rete di leader d’impresa volontari che affiancano gli imprenditori aiutandoli a raggiugere il successo nella creazione, nella ripresa o nella crescita di impresa.“La soddisfazione per la crescita che ha raggiunto questo progetto è tanta per il nostro Gruppo Giovani e per Unindustria Reggio Emilia – afferma Enrico Giuliani, Presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Reggio Emilia – Siamo alla quarta edizione e possiamo affermare che in questi anni abbiamo dato il nostro contributo al rinnovamento del sistema produttivo. Fino ad oggi hanno partecipato otre 200 startup, 25 sono state accelerate a Reggio Emilia e 4 di queste sono state scelte da LUISS ENLABS per il proprio programma di accelerazione ricevendo poi importanti investimenti da Fondi di Venture Capital, 2 startup sono state acquisite da corporate del territorio e 5 hanno ricevuto investimenti da parte di imprenditori associati . Possiamo dire di aver stimolato la raccolta di circa 2 Milioni di Euro e avviato due compagne di finanziamento grazie al crowdfunding. Ma soprattutto le startup selezionate e accelerate sono entrate a far parte delle nostre associazioni territoriali e hanno iniziato a collaborare con le nostre imprese associate come fornitori, partner, clienti e sviluppando progetti di open innovation”.“Il valore aggiunto che come Giovani imprenditori di Confindustria possiamo apportare all’ecosistema delle startup e dell’innovazione – aggiunge il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna Kevin Bravi – sono le competenze e le risorse delle nostre imprese associate che operano con successo in tutti i principali settori produttivi, e nello stesso tempo hanno necessità di innovare il proprio business aprendosi alle nuove realtà imprenditoriali rappresentate dalle startup. Il progetto si svolgerà in tutti i territori della regione, grazie all’adesione di tutti i Gruppi Giovani imprenditori dell’Emilia-Romagna: questo è per noi motivo di grande soddisfazione”.Per partecipare alla nuova call for ideas di Upidea! Startup program è necessario compilare il form disponibile sul sito www.upidea.itInformazioni e contatti: Tel. 0522.409711 – info@upidea.it -

SI E’ SVOLTA A BOLOGNA LA QUINTA EDIZIONE DI MEET IN ITALY FOR LIFE SCIENCES
Dal 10 al 12 ottobre 2018 si è svolta a Bologna, presso l’Opificio Golinelli, la quinta edizione dell’evento internazionale Meet in Italy for Life Sciences, principale appuntamento nazionale di matchmaking e di aggiornamento nell’ambito delle Scienze della Vita.
L’evento è promosso da numerose istituzioni, organizzazioni, Associazioni industriali, cluster e centri per l’innovazione, italiani ed esteri, tra i quali Enterprise Europe Network, la più grande rete europea di supporto alle PMI, a cui Confindustria Emilia-Romagna aderisce.
I settori coinvolti: biotecnologie, dispositivi medici, farmaceutica, nutraceutica, ICT per la salute, e la filiera correlata di questi settori.
Le prime due giornate del salone sono state dedicate ad un Brokerage Event durante il quale imprese, start up, centri di ricerca, investitori, organizzazioni di ricerca pubblica e privata, cluster, agenzie per l’innovazione, hanno realizzato incontri bilaterali finalizzati a sviluppare nuove opportunità di collaborazione tecnologica e/o commerciale.
A latere dell’evento di matchmaking sono stati realizzati workshop, convegni e bootcamp.
In allegato una presentazione dell’iniziativa.
Confindustria Emilia-Romagna è stato Support office di alcune imprese che hanno partecipato a circa 80 B2B.
Per informazioni:
Simpler – Enterprise Europe NetworkConfindustria Emilia-Romagnamail: simpler@confind.emr.itTel. +39 051 33.99.940-960 -

VIETNAM, PORTA DI INGRESSO PER L’EMILIA-ROMAGNA I MERCATI DEL SUD-EST ASIATICO
Visita istituzionale a Bologna di una delegazione della provincia vietnamita del Binh Duong che ha incontrato gli imprenditori emiliano-romagnoli in un appuntamento organizzato da Confindustria Emilia-Romagna, Intesa Sanpaolo e Unioncamere Emilia-Romagna
Si è tenuto il 24 settembre 2018 a Bologna un importante incontro istituzionale che ha visto una delegazione della provincia vietnamita del Binh Duong, guidata da Trần Thanh Liêm, Membro del Provincial Party Committee e Vice Presidente del Provincial People’s Committee, e dai leader dell’Agenzia di Sviluppo Becamex IDC incontrare gli imprenditori emiliano-romagnoli in un appuntamento organizzato da Confindustria Emilia-Romagna, Intesa Sanpaolo e Unioncamere Emilia-Romagna.
Molti gli interventi dopo i saluti iniziali portati dal Direttore Regionale Emilia-Romagna Marche Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo, Tito Nocentini, dal Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi, e da Rocco Marcuccio di Confindustria Emilia-Romagna.
Al centro dell’incontro, il grado di penetrazione delle aziende emiliano-romagnole e più in generale italiane in Vietnam, porta d’accesso al mercato dell’ASEAN, (l’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico che comprende 10 Paesi), realtà di 620 milioni di consumatori che registra una crescita economica di circa il 7 per cento l’anno. Realtà sempre più interconnessa con grandi opportunità di business.
“Il Gruppo Intesa Sanpaolo, attraverso la propria Divisione Corporate & Investment Banking, è presente in Vietnam con l’ufficio di rappresentanza di Ho Chi Min City, centro nevralgico di una provincia tra le più organizzate ed efficienti della zona industrializzata del Paese – ha sottolineato Tomaso Andreatta, Responsabile dell’Ufficio di Rappresentanza di Intesa Sanpaolo in Indocina -. “La missione che da qui si sviluppa vuole testare l’opportunità strategica per le aziende italiane di entrare nei mercati asiatici che ancora per molti anni avranno la crescita più forte nel mondo, grazie a tre fattori: popolazione giovane, classe media crescente e stabilità politica generale. Per questo motivo presidiare questo mercato è fondamentale. Inoltre, il Vietnam rappresenta oggi una delle principali porte d’accesso ai mercati del sud-est Asiatico, della Cina, della Corea e del Giappone. Il modello vietnamita è molto simile a quello delle Pmi italiane, che esportano prevalentemente verso la Germania. Il Vietnam vanta infatti rapporti commerciali ben consolidati con Corea e Giappone, principali esportatori asiatici a livello mondiale e che hanno investito molto in questo Paese. Per vendere in Asia è indispensabile produrre in Vietnam, perché è qui che si trovano compratori giapponesi e coreani, che fanno da consolidatori e distributori di tecnologia e parti intermedie”.
“Il Vietnam rappresenta una piattaforma ideale per investimenti di sviluppo e l’espansione commerciale delle nostre imprese italiane in tutto il mercato dell’ASEAN, divenendo cosi non solo una destinazione finale, ma anche un punto di partenza fondamentale nell’area per il nostro sistema imprenditoriale – evidenzia Alberto Zambianchi, Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna –. “Da alcuni anni è stato attivato il Desk Emilia-Romagna/Vietnam grazie a un’intesa con l’Agenzia di Sviluppo Becamex IDC per supportare le imprese. Al Vietnam dunque, il sistema camerale dell’Emilia-Romagna, in partnership con la Regione, ha dedicato attenzione, confortato da risultati”.
Secondo i dati dell’Osservatorio Internazionalizzazione di Unioncamere regionale, il 15,7% dell’export italiano verso il Vietnam proviene pertanto dall’Emilia-Romagna. Le esportazioni regionali verso il Vietnam nel 2017 hanno superato i 184 milioni di euro, quelle italiane sono stati pari a 1,17 miliardi di euro. Sono 783 le imprese dell’Emilia-Romagna che nel 2017 hanno esportato in Vietnam.
Come ha precisato Maily Anna Maria Nguyen, responsabile del Desk: “Il Vietnam è un Paese che sta crescendo: il PIL del Vietnam nel 2018 è in crescita del 6,6% rispetto al 2017, e la crescita proseguirà in misura sostenuta anche nei prossimi anni, a un tasso superiore a quello mondiale. Inoltre sia l’export mondiale verso il Vietnam, che quello italiano, negli ultimi 5 anni sono cresciuti a un ritmo annuo del 10%. La Provincia di Binh Duong e Becamex IDC hanno costruito in meno di 20 anni ben 27 parchi industriali o per meglio dire Città Industriali, su una superficie di 20mila ettari. Sono circa 3.100 gli investimenti diretti esteri con un capitale di quasi 28,3 miliardi di USD da 36 Paesi. Vi sono concrete opportunità per le imprese italiane di fare business anche con le aziende di altri Paesi. La maggiore crescita della middle class è in Asia: entro il 2030 questa fascia di popolazione arriverà a quasi 3 miliardi di persone, secondo le previsioni della Brookings Institution, rispetto ai 525 milioni di oggi”.
Molto importanti le testimonianze dirette illustrate ai presenti da due aziende del territorio regionale e che da tempo operano in Vietnam, Sonia Bonfiglioli della Bonfiglioli Riduttori e Paolo Gritti dell’omonima società.
Il compito di chiudere i lavori e trovare la sintesi di questo importante incontro che ha visto due ‘mondi’ confrontarsi e gettare le basi per proficue prossime collaborazioni è stato svolto dalla dottoressa Palma Costi, Assessore regionale alle attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma.“Abbiamo presentato uno spaccato della nostra economia con una logica di squadra che è quella che può aiutare a costruire relazioni concrete – ha dichiarato l’Assessore alle Attività Produttive Palma Costi -. “Già nel 2015 ho partecipato come presidente dell’Assemblea Legislativa alla missione “Destinazione Vietnam per le imprese emiliano-romagnole dell’industria meccanica”, portato avanti da Unioncamere Emilia-Romagna insieme alla Regione per un’azione di sistema, insieme a istituzioni, organizzazioni camerali, istituti di credito. Una missione finalizzata ad accompagnare le imprese in un percorso di crescita all’interno di un mercato in grande espansione nell’area del Sud Est asiatico. E oggi il percorso continua. L’internazionalizzazione è un driver su cui la Regione sta investendo e costruendo una strategia di lungo periodo e sta investendo per rafforzare i legami istituzionali, imprenditoriali e culturali”.
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Incontro a Bologna il 24 ottobre con una delegazione economica dal Vietnam
Lunedì 24 settembre, a partire dalle ore 13.30 si terrà a Bologna, presso Palazzo di Residenza Carisbo – Sala dei Cento (Via Farini, 22), l’incontro “Vietnam porta di ingresso ai mercati del sud-est asiatico”, organizzato da Intesa San Paolo, in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna e Confindustria Emilia-Romagna.
L’incontro è l’occasione per presentare le caratteristiche del mercato vietnamita e le opportunità offerte alle imprese italiane, alla presenza di alcuni importanti Rappresentanti istituzionali ed economici vietnamiti, accompagnati dall’Ambasciatore del Vietnam in Italia, Mr. Cao Chin Thien.
Il PIL del Vietnam nel 2018 è attualmente in crescita del 6,6% rispetto al 2017. Si prevede che la crescita proseguirà in modo sostenuto anche nei prossimi anni, a un tasso superiore a quello del PIL mondiale. I dati dell’Onu indicano in 235 miliardi le importazioni del Vietnam nell’ultimo anno; quelle provenienti dall’Italia sono pari a 1,3 miliardi. Sia l’export mondiale verso il Vietnam che quello italiano negli ultimi 5 anni sono cresciuti a un ritmo annuo del 10%. Nel 2017 le esportazioni dell’Emilia-Romagna verso il Vietnam hanno superato i 184 milioni di euro, in aumento del +2,8% rispetto all’anno precedente e pari al 15,7% dell’intero export italiano diretto verso il Paese. Le imprese dell’Emilia-Romagna, che hanno esportato nel corso dell’ultimo anno in Vietnam, sono state 783.
L’Emilia-Romagna esporta verso il Vietnam prevalentemente macchinari (54% dell’export totale) e prodotti del settore agroalimentare (21%).
All’incontro interverranno, tra gli altri, Tomaso Andreatta, Chief Representative di Intesa San Paolo in Indochina, Sonia Bonfiglioli, Presidente Bonfiglioli Riduttori spa e Palma Costi, Assessore alle Attività Produttive della Regione Emilia-Romagna.
Qui il programma dell’iniziativa.
La partecipazione è gratuita previa registrazione, entro il 21 settembre, all’indirizzo: ctps_imprese_ermam@intesasanpaolo.com

