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  • ESITI DEL FORUM “ECONOMIA CIRCOLARE DALLA TEORIA ALLA PRATICA” – Cesena, 20 marzo 2018

    ESITI DEL FORUM “ECONOMIA CIRCOLARE DALLA TEORIA ALLA PRATICA” – Cesena, 20 marzo 2018

     

    Le aziende del nostro territorio stanno lavorando per sviluppare l’economia circolare:  l’indagine svolta su un campione di aziende dell’Emilia-Romagna, la maggior parte nella provincia di Forlì-Cesena, ha fatto emergere che la circolarità complessiva di queste imprese, come dato globale, ha un valore medio di 0,55 su una scala che va da 0 a 1. 

    Questo è uno dei dati rilevanti emerso al Teaching Hub del Campus di Forlì nell’ambito del Forum “ECONOMIA CIRCOLARE DALLA TEORIA ALLA PRATICA” organizzato il 20 marzo 2018 da Confindustria Forlì-Cesena, Confindustria Emilia Romagna Ricerca, Cariromagna, Romagnatech, CesenaLab e Università di Bologna che ha visto la partecipazione di 150 persone, soprattutto del mondo imprenditoriale, interessate al nuovo paradigma economico di sviluppo che ha come caratteristiche principali il re-design dei processi produttivi e dei prodotti affinché siano riutilizzabili al termine del ciclo di utilizzo, l’impiego esclusivo delle energie rinnovabili per la conservazione e la ricostruzione del capitale naturale e l’ambizione di arrivare a processi produttivi in grado di generare zero-waste per minimizzare le esternalità negative grazie a meccanismi di recupero, riutilizzo e riciclo.

    60 le imprese che hanno colto l’opportunità di confrontarsi con l’esperienza delle start-up e di entrare in contatto con il mondo dell’Economia circolare, termine utilizzato per definire un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo.

    Davide Stefanelli, coordinatore del Comitato Innovazione di Confindustria Forlì-Cesena e Vice Presidente Vem Sistemi, ha sottolineato come la transizione verso l’economia circolare è obbligatoria non solo per un discorso di tutele ambientale, ma anche per sopravvivere in futuro dove le materie prime saranno sempre più limitate e quindi soggette a forti variazioni di prezzi.

    Adriano Maestri, presidente di Cariromagna-Gruppo Intesa Sanpaolo, si è definito partner convinto di questa iniziativa, che si sviluppa nel solco di Industria 4.0, e fautore delle alleanze fra imprese che creano circolarità delle informazioni e dei progetti. Ha inoltre ricordato che Intesa Sanpaolo è dal 2015 Financial Services Global Partner della Fondazione Ellen MacArthur, organizzazione leader a livello mondiale nell’accelerazione della circulareconomy.

    L’evento è stato l’occasione per presentare e far conoscere alcuni modelli di business dell’economia circolare come la circularsupply-chain, cioè energia rinnovabile e input biologici o interamente riciclabili per sostituire le risorse con ciclo di vita limitato. Oppure il ripristino e il riciclo, ossia recuperare risorse utili/energia da scarti o sottoprodotti.O ancora estendere la vita utile dei prodotti finiti e componenti tramite riparazione, rinnovo e rivendita. Tra i concetti più nuovi di modello di business ci sono le piattaforme di sharing, per aumentare il grado di utilizzo dei beni abilitando la condivisione all’uso, e il productas a service che offre l’accesso al bene mantenendone la proprietà per beneficiare della produttività circolare delle risorse. Questi sono i concetti che stanno alla base dell’economia circolareillustrati da Anna Monticelli, manager Circular Economy Project di Intesa Sanpaolo.

    Come ha raccontato Flavio Visone, collaboratore Circular Economy Project di Intesa Sanpaolo, dalla disaggregazione dei dati per fatturato si evince che per le aziende piccole e medie (75% del campione) si registra un valore simile a quello medio globale, mentre le aziende grandi presentano un livello di circolarità medio molto più elevato.

    Augusto Bianchini, del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Bologna, è convinto che la digitalizzazione e l’implementazione di dispositivi Intelligenti (sensori, internet of things, big data, data analitics, ecc.) possono sbloccare il potenziale dell’economia circolare fornendo alle aziende l’opportunità di rivedere il proprio business basato su un modello circolare potenziato.

    Tre start-up si sono presentate affiancate da società partner con cui stanno collaborando, TOTEM con Corofar, KERLINE con SSIP (Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli) e NOLPAL con Casadei Palllets, per illustrare nuove idee che le start-up mettono in circolo volte a soddisfare i bisogni emersi dall’indagine e i vantaggi che l’impresa strutturata ha nel collaborare con start-up.

    Poi il susseguirsi di speedpitch di altre sei start-up (ALGA & ZYME, ENERGY WAY, GLASS TO POWER, PROLIBO, SFRIDOO, SOLWA) che hanno offerto una panoramica di soluzioni per far fronte alle macro aree individuate come l’approvvigionamento energetico, la R&D di materiali innovativi e la valorizzazione di scarti e sottoprodotti.

    Le nove start-up (sei emiliano romagnole, una torinese, una milanese e una vicentina) hanno avuto modo di confrontarsi con diversi partecipanti per approfondimenti del loro business  in appositi incontri B2B.

    A concludere il forum la testimonianza di Sara Guerrini, Public Affairs Settore Agricoltura di NOVAMONT azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e nello sviluppo di bioprodotti e biochemicals ottenuti grazie all’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura che promuove un modello di bioeconomia inteso come fattore di rigenerazione territoriale basato su tre pilastri: la reindustrializzazione dei siti dismessi, la filiera agricola integrata  e i prodotti come soluzioni.

    Gli organizzatori di questo evento, Confindustria Forlì-Cesena, Confindustria Emilia Romagna Ricerca, Cesena Lab, Romagnatech, Università di Bologna Dipartimento di Ingegneria Industriale e Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione sedi di Forlì e Cesena, Cariromagna-Gruppo Intesa Sanpaolo e le aziende sponsor (SIR – Sviluppo Impresa Romagna, Sogliano Ambiente e Ayrion), sono molto orgogliosi di appartenere a questo “circuito di circolarità” poiché ritengono che fare sistema per divulgare e diffondere la conoscenza sull’economia circolare sia un importante valore per tutta la comunità.

  • GIOVANI MOTORE D’ITALIA – Oltre 200 giovani imprenditori al convegno del 23 marzo a Reggio Emilia

    GIOVANI MOTORE D’ITALIA – Oltre 200 giovani imprenditori al convegno del 23 marzo a Reggio Emilia

     

    I Giovani Imprenditori di Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto hanno organizzato l’annuale edizione del Meeting del Nord Est il 23 marzo 2018 a Reggio Emilia.

    Il tema dell’incontro, giunto alla trentunesima edizione, è fortemente esplicativo dell’obiettivo che si pongono i Giovani imprenditori di Confindustria: “GIOVANI: MOTORE D’ITALIA”.  

    Il convegno, che si è svolto all’Auditorium Credem, è stato preceduto dal Consiglio Centrale, l’organo allargato dei Giovani Imprenditori di Confindustria presieduto da Alessio Rossi, al quale hanno parteciperato giovani imprenditori da tutt’Italia.  Al Consiglio è intervenuto il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

    Dopo il saluto istituzionale al Convegno da parte del Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e l’intervento del Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari,  sono entrati nel vivo dei temi  il Presidente dei Giovani Imprenditori dell’Emilia-Romagna Kevin Bravi e il Presidente dei Giovani Imprenditori di Reggio Emilia Enrico Giuliani.

    “I Giovani imprenditori – ha dichiarato  Kevin Bravi  –  intendono porre con forza al Paese la questione dell’importanza  di investire sui giovani e sulle imprese.  Noi giovani, non solo per motivi anagrafici ma per indole e formazione, possiamo rafforzare la capacità di innovazione delle nostre imprese,  promuovere la creatività, sviluppare nuove idee e progetti imprenditoriali. Ascolteremo le storie di giovani che dopo aver lavorato all’estero sono tornati con successo, e tante testimonianze concrete del ruolo propulsivo in azienda delle seconde generazioni quando arrivano ai posti di comando”.

    “Siamo onorati di poter ospitare a Reggio Emilia un evento di livello nazionale che punta a riaffermare il ruolo importante che i giovani devono avere nel rinnovamento del Paese –  ha  aggiunto Enrico Giuliani –  Potremo così ribadire quanto sostenuto pochi giorni fa nella nostra Assemblea annuale: agli Italiani serve una grande visione, servono nuove leadership in ogni ambito, non possiamo più permetterci di resistere al cambiamento, ma con grande responsabilità dobbiamo cogliere le opportunità che questo cambiamento ci offre.”

    La Vice Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Licia Angeli ha introdotto il tema del “reshoring dei talenti”, il rientro in Italia dei giovani che sono andati all’estero, che è stato sviluppato dal Responsabile Divisione Materie Prime di Pedon Spa Mattia Pedon, dal Ceo di Valni Valerio Rositani e dall’Ad di Alilauro Mariaceleste Lauro

    L’importanza di aprire le imprese ai mercati del mondo è stato il tema introdotto dal Presidente dei Giovani Imprenditori del Veneto Eugenio Calearo Ciman, a cui sono seguiti il Vice Presidente di Ama SpA e Presidente Unacoma Alessandro Malavolti e il Ceo di Energica Motor Company Livia Cevolini e il Ceo di Day SpA Marc Buisson.

    Che cosa possono fare i giovani quando arrivano ai posti di comando è stato il tema presentato dal Presidente dei Giovani Imprenditori del Trentino Alto Adige Stefania Segata, approfondito  dal Ceo di Tesla Consulting Stefano Fratepietro, dal Presidente dell’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco Paolo Petrocelli e dal Direttore Master in Arts Management and Administration della SDA Bocconi Andrea Rurale.

    Il Presidente dei Giovani Imprenditori del Friuli Venezia Giulia Matteo di Giusto ha introdotto il tema dell’innovazione delle seconde e terze generazioni dell’impresa, dibattuto dalla Responsabile Corporate Communication del Gruppo Amadori Francesca Amadori, dal Consigliere Delegato del Gruppo Ferrarini e Vice Presidente di Confindustria Lisa Ferrarini e dal Med Advisory Consumer Products & Retail Leader EY Marco Grieco.

    Ha concluso il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Alessio Rossi.  I lavori sono stati condotti dal giornalista di Radio 24 David Parenzo.

    L’iniziativa è stata organizzata grazie alla collaborazione di Umana, Check-Up Service, First Point e EY  e con il contributo  tecnico di Samorani Group, PubliOne, Webit, Reteconomy, Lini 910, Vecchio Amaro del Capo, Sercom, Evolution Events, Acqua Cerelia, Giuseppe Giusti, Franco Cosimo Panini. 

     

    LINK ALLE INTERVISTE RETECONOMY 

     

     

     

  • La squadra di Presidenza dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna

    La squadra di Presidenza dei Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna

     

    I Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna guidati dal Presidente Kevin Bravi hanno nominato i nuovi Vice Presidenti.

    Sono  Vittorio Cavani  di Modena, Vicepresidente di Tintoria Alvit, fondatore e CEO della start up SmartFactory, Michele Mattioli di Ravenna, co-fondatore dell’azienda MIB Service, Francesca Villani  di Bologna, Direttore commerciale dell’azienda Marta e Camilla Zanichelli  di Parma, fondatrice e amministratrice della start up Audit Zanichelli, socia di Finbolo e Effe&Erre.

    Del Consiglio di Presidenza regionale fanno parte anche la Vicepresidente nazionale dei Giovani Imprenditori Licia Angeli e le componenti del Consiglio Centrale Roberta Casetti e Valentina Bertazzoni.

    “Sono orgoglioso della squadra di presidenza che mi affiancherà in questo triennio. Sono tutti giovani imprenditori e imprenditrici – dichiara il Presidente Kevin Bravi –  molto preparati e con grande entusiasmo. Abbiamo previsto deleghe specifiche di lavoro e attività sulla base delle rispettive competenze di ciascuno.   Sono sicuro che, grazie a loro e alle nostre rappresentanti nazionali, l’Emilia-Romagna darà come sempre un importante contributo al movimento dei Giovani Imprenditori del Paese”.

    Kevin Bravi, eletto nel gennaio di quest’anno, è Vice Presidente e Consigliere Delegato di L.M.S. –  X’s Milano, azienda del Gruppo Bravi del settore abbigliamento, fondatore e Presidente della start up Revive, ed è stato Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Forlì-Cesena.

     

    da sinistra a destra 
    Michele Mattioli, Camilla Zanichelli, Kevin Bravi, Francesca Villani, Vittorio Cavani

     

     

  • Le proposte degli imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna per il futuro Governo

    Le proposte degli imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna per il futuro Governo

    Creare più occupazione per una società inclusiva, con le precondizioni di una maggiore crescita economica e minore debito.

    È l’obiettivo delle proposte degli imprenditori dell’Emilia-Romagna agli elettori e ai candidati alle elezioni del 4 marzo 2018.  Lo hanno dichiarato in un incontro stampa il 28 febbraio a Bologna il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari insieme ai Presidenti di Confindustria Emilia Area Centro Alberto Vacchi, dell’Unione Parmense degli Industriali Alberto Figna, di Unindustria Reggio Emilia Mauro Severi, di Ance Emilia-Romagna Stefano Betti e al Past President di Confindustria Ceramica Alfonso Panzani.

    Gli industriali emiliano-romagnoli rilanciano sul territorio il “Progetto Paese” che Confindustria ha presentato alle Assise di Verona del 16 febbraio, frutto del confronto con oltre 10 mila imprenditori e di 14 tappe su tutto il territorio nazionale, tra cui il 7 dicembre scorso a Bologna.

    Queste proposte sono condivise dagli imprenditori dell’Emilia-Romagna, seconda regione industriale d’Italia, che nel 2017 ha avuto il primato di crescita del pil insieme alla Lombardia (1,8%) e il saldo commerciale più alto tra tutte le regioni italiane (17,7 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2017).

    “Si tratta −  afferma il Presidente regionale Pietro Ferrari −  di un programma di sviluppo di medio-lungo periodo che guarda non solo all’appuntamento elettorale, ma si rivolge al futuro Governo del Paese, nell’auspicio che possa emergere un quadro stabile per i prossimi 5 anni. Le nostre proposte si occupano non degli interessi specifici dell’industria, ma dell’interesse superiore del Paese. In queste settimane, invece, abbiamo assistito a dibattiti elettorali spesso sterili. Per prendere qualche voto in più abbiamo visto la politica fare “marketing” elettorale, allontanando il dibattito dai temi dell’impresa e dell’occupazione che invece richiedono ragionamenti, proposte e programmi a medio-lungo termine.”

    Il Paese −  hanno affermato i rappresentanti degli industriali −   ha bisogno di una politica ragionata, per percorrere la strada stretta ma obbligata che dà sviluppo e occupazione, ma nel contempo abbassa il debito pubblico.  E non si può ogni volta mettere in discussione quanto di buono è stato fatto prima, dal Jobs Act al Piano Industria 4.0.

    Per questo gli industriali dell’Emilia-Romagna sono convinti che le competenze di chi sarà chiamato a governare siano fattori essenziali per governare il Paese in una fase complessa e delicata come l’attuale.

    Dopo le elezioni apriranno un dibattito con il Governo a livello nazionale, e con i parlamentari eletti in Emilia-Romagna: un dibattito fatto di confronto serio su proposte concrete, basato sui numeri, sulle risorse e sugli effetti che le politiche possono generare sulla crescita e sull’occupazione. 

    Tre missioni-Paese con effetti quantificati sull’economia reale, tre attori principali, sei assi prioritari d’intervento:  questa è la sintesi della proposta di Confindustria.

    I 3 attori sono l’Europa, le imprese, le istituzioni a tutti i livelli di governo,  e  le 3 missioni-Paese sono:  un’Italia che include, attraverso la creazione di opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani; un’Italia che cresce, di più e in modo costante; un’Italia che rassicura, con il graduale rientro del debito pubblico.  Dovranno svilupparsi lungo 6 assi d’intervento:  Italia più semplice ed efficiente −  Prepararsi al futuro: scuola, formazione, inclusione giovani −  Un Paese sostenibile: investimenti assicurazione sul futuro  −  L’impresa che cambia e si muove nel mondo −  Un fisco a supporto di investimenti e crescita e che premia le imprese −  Europa miglior luogo per fare impresa. 

    “L’Europa  −  conclude  il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari −  ha un ruolo fondamentale nelle politiche per lo sviluppo, specie per una regione come la nostra profondamente europea nella propria dimensione economica e sociale. Come industriali emiliano-romagnoli abbiamo una preoccupazione sul futuro delle politiche di coesione e sul bilancio europeo post 2020. Ci sono in gioco le risorse con cui le Regioni europee finanziano le proprie politiche per la formazione, gli investimenti e l’innovazione.   Il Governo del Paese deve essere capace di far valere le proprie ragioni e gli interessi nazionali in un negoziato che sarà certamente difficile e complesso. Le notizie che arrivano in questi giorni da Bruxelles, invece, sono tutt’altro che rassicuranti.”

     

    Nella foto, da sinistra a destra:

    Alfonso Panzani, Past President Confindustria Ceramica
    Mauro Severi, Presidente Unindustria Reggio Emilia
    Pietro Ferrari, Presidente Confindustria Emilia-Romagna
    Alberto Figna, Presidente Unione Parmense degli Industriali
    Alberto Vacchi, Presidente Confindustria Emilia Area Centro
    Stefano Betti, Presidente Ance Emilia-Romagna 

  • INAUGURAZIONE SCUOLA DI DANZA DONATA DA LAVORATORI ED IMPRESE – FONDO SISMA

    INAUGURAZIONE SCUOLA DI DANZA DONATA DA LAVORATORI ED IMPRESE – FONDO SISMA

    TRUST NUOVA POLIS ONLUS

    Inaugurazione della Scuola di Danza di Reggiolo, realizzata grazie alle donazioni di lavoratori ed imprese italiane al Fondo di solidarietà istituito da Confindustria, CGIL CISL UIL e Confservizi

     

    Il 25 febbraio è stata inaugurata la Scuola di Danza di Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia, realizzata grazie alla generosità dei lavoratori e delle imprese che hanno accolto l’invito di Confindustria, CGIL, CISL, UIL e Confservizi a contribuire alla rinascita dei territori colpiti dal sisma cinque anni fa.  Nel Fondo sono confluiti i contributi volontari dei lavoratori e delle imprese di tutto il Paese, per un totale di 7.765.672,40 euro.    

    Le altre opere sono la Casa della Musica di Pieve di Cento (Bologna), il Centro di co-working di Quistello (Mantova) e il Centro Polifunzionale Arti e cultura di Bondeno (Ferrara), inaugurate nei mesi scorsi.  Prossimamente sarà inaugurato l’intervento più complesso:  la Residenza per disabili gravi  a San Felice sul Panaro (Modena).   

    Alla cerimonia sono intervenuti il Garante del Trust Nuova Polis Onlus Piero Gnudi,  il Presidente di Unindustria Reggio Emilia Mauro Severi in rappresentanza degli imprenditori,  il Segretario Generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia Guido Mora come rappresentante dei lavoratori, l’architetto Mario Cucinella e, per le Istituzioni,  il Presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario alla ricostruzione Stefano Bonaccini, il Sindaco Roberto Angeli e il Presidente della Provincia Giammaria Manghi.

    La Scuola di Danza è un edificio a pianta rettangolare con la struttura e le finiture in legno di abete e pareti est e ovest completamente vetrate.  Alla semplicità formale e geometrica dell’impianto si affianca un sistema schermante esterno curvo, che circonda l’edificio delimitando due piccoli patii scoperti, in cui si aprono giardini visibili dalla sala di danza che contribuiscono alla schermatura solare delle vetrate.  Il sistema schermante e di rivestimento si rifà agli intrecci tipici della zona, come quelli dei cesti di vimini: un riferimento ripreso dalle tradizioni artigiane. Il sistema schermante offre un’ulteriore potenzialità: quella d’illuminarsi durante le ore notturne come una lanterna, costituendo un episodio architettonico unico nel territorio, che può diventare un polo attrattore e un punto d’interesse simbolico per la comunità. Il progetto è stato sviluppato secondo i principi della sostenibilità ambientale, per ridurre la domanda di energia per il funzionamento dell’edificio e ottimizzare i livelli di comfort in ambiente nelle aree interne ed esterne. 

    La forma compatta dell’edificio e la presenza di un involucro a prevalenza opaco riducono le dispersioni termiche nei mesi invernali e minimizzano il ricorso agli impianti meccanici di riscaldamento, garantendo un ambiente interno confortevole. Il Centro ospita i corsi della locale scuola di danza, la cui precedente sede è stata demolita a seguito del sisma. 

    A dimostrazione dei valori che sottendono al fare impresa nel nostro territorio, il Trust Nuova Polis Onlus  ha deciso di donare alle popolazioni colpite dal terremoto nuovi spazi di aggregazione sociale, specie giovanile,  di grande qualità architettonica, tecnologica, sostenibile e funzionale, costruiti con tecniche e materiali innovativi.

    “Lo strumento giuridico utilizzato per questa iniziativa, il Trust –  ha dichiarato Piero Gnudi, Garante del Trust Nuova Polis Onlus –  è del tutto innovativo per la realizzazione di opere con finalità di beneficenza. Abbiamo richiesto ed ottenuto, grazie alla sensibilità dell’Agenzia delle Entrate,  riconoscimento del Trust quale ONLUS: tutti i fondi donati dai privati sono stati effettivamente ed esclusivamente utilizzati per coprire i costi sostenuti per la realizzazione delle opere.”

    I criteri nell’affidamento dei lavori sono stati sicurezza, rigore e massima trasparenza.  Le  imprese sono state  individuate in base a  requisiti tra i quali l’iscrizione nella white list  prevista dal  Protocollo di legalità sottoscritto tra Istituzioni, associazioni datoriali e sindacati, una comprovata capacità costruttiva e tecnologica e la prossimità, per valorizzare il tessuto produttivo locale. I Comuni hanno messo a disposizione le aree a titolo gratuito.

    I lavori di progettazione sono stati affidati ad un professionista di chiara fama, l’architetto Mario Cucinella e il suo Studio Mario Cucinella Architects. Per realizzare il progetto e verificare le aspettative delle comunità sono stati selezionati sei giovani architetti e ingegneri under 35, residenti nelle aree del sisma, che sono stati protagonisti del Workshop Costruire per ricostruire (www.workshopricostruzione.it). 

    “Nel dramma di queste terre e di quelle del Centro Italia, colpite dagli eventi sismici –  ha affermato Mario Cucinella  –  noi architetti dobbiamo a queste comunità tutto il nostro sforzo creativo. L’esempio della ricostruzione dell’Emilia-Romagna dimostra come la forza di una collettività si sia rappresentata con l’architettura di nuove scuole e nuove opere al servizio dei cittadini. Non solo com’era dov’era, ma soprattutto come sarà. Dobbiamo immaginare che da questa grande sofferenza Ri-costruiremo meglio, con più attenzione, senza compromessi su sicurezza sismica e sicurezza ambientale. L’architettura di qualità promuove valori importanti come la bellezza, il design, l’ecologia, la qualità ambientale, l’innovazione, la sostenibilità e contribuisce a dare valore al territorio creando una nuova empatia con il paesaggio. La bellezza è contagiosa!”

  • IL VIDEO E LE PRESENTAZIONI DEL SEMINARIO “TRASFORMAZIONE DIGITALE. DATA MANAGEMENT” – Parma, 21 febbraio 2018

    IL VIDEO E LE PRESENTAZIONI DEL SEMINARIO “TRASFORMAZIONE DIGITALE. DATA MANAGEMENT” – Parma, 21 febbraio 2018

     

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    Il  21 febbraio si è svolto a Parma il seminario  “TRASFORMAZIONE DIGITALE DEI PROCESSI MANIFATTURIERI.  IL DATA MANAGEMENT PER LA CUSTOMIZZAZIONE DI MASSA DEL PRODOTTO“, realizzato nell’ambito del progetto SMARTI-ER, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e con il finanziamento dell’Unione europea-FSE.

    L’incontro, promosso e organizzato da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con l’Unione Parmense degli Industriali,  ha affrontato il tema del Data Management per la customizzazione di massa: come la fabbrica digitalizzata può supportare il processo di personalizzazione dei beni di consumo e la produzione personalizzata su vasta scala? Qual è il ruolo del Data Management nel riposizionamento della relazione con il cliente? Quale l’impatto sui processi aziendali e sui modelli decisionali? Come cambia la supply chain?

    Ha aperto i lavori il Direttore dell’Unione Parmense Industriali Cesare Azzali. Sono seguiti gli interventi di Orazio Stangherlin di ARCADIA e Mauro Marini, di Bologna Business School, che hanno illustrato rispettivamente i trend tecnologici 2018 e come la tecnologia possa apportare vantaggi competitivi agendo sulle operation aziendali. Sono poi intervenuti Massimo Bertolini, professore dell’Università di Parma, su SMILE-Digital Innovation Hub di Parma, e Lydia Montandon, di ATOS, sulla campagna europea di sensibilizzazione sui benefici della trasformazione digitale. L’evento si è concluso con una tavola rotonda, coordinata da Federico Fantacone di ARCADIA, a cui hanno partecipato Luca Tosini, Direttore tecnico di BORMIOLI ROCCO SPA, Pierpaolo Laveni, Responsabile tecnico, Ricerca e sviluppo GAMMA SPA e Simone Tosi, Direttore Stabilimento GLEM GAS SPA.

    L’incontro è stata l’occasione per presentare il progetto SMARTI-ER 4.0 promosso dal sistema regionale Confindustria e finanziato dall’Unione europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Piano “Verso Industria 4.0”, che offre alle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, corsi di formazione specialistica e di accompagnamento in azienda su ambiti strategici quali la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’economia circolare.

    L’iniziativa è inserita nel programma degli European Industry Days e della European Technology Transformation Week ed inserita nella campagna di diffusione della Commissione Europea.

     

    Per informazioni:
    Confindustria Emilia-Romagna – economico@confind.emr.it – tel. 051 3399940

     

  • ASSISE GENERALI CONFINDUSTRIA 2018

    ASSISE GENERALI CONFINDUSTRIA 2018

     

     

    Il 16 febbraio 2018 si sono svolte a Verona le  Assise Generali di Confindustria, un momento di incontro e riflessione riservato alle imprese associate dell’intero sistema Confindustria, con l’obiettivo di trasmettere alle formazioni politiche che si confronteranno per la guida del Paese e all’intera opinione pubblica una prospettiva strategica per un progetto duraturo di sviluppo, di crescita e di occupazione.

    Con le Assise, che hanno concluso un percorso di consultazioni di Sistema articolato in 14 tappe territoriali, Confindustria ha presentato al Paese un’Agenda Economica che pone al centro della questione nazionale la questione industriale; perché un’industria competitiva è la pre-condizione per contrastare disuguaglianza e povertà, per ridurre i divari e garantire una crescita inclusiva e dinamica.
     
    Il 28 febbraio si svolgerà una presentazione a livello regionale, riservata alla stampa, del documento finale delle Assise.

     

    Per approfondimenti le imprese associate possono rivolgersi direttamente alle Associazioni Industriali di riferimento

  • INAUGURAZIONE SCUOLA DI DANZA DONATA DA LAVORATORI ED IMPRESE – FONDO SISMA

    INAUGURAZIONE SCUOLA DI DANZA DONATA DA LAVORATORI ED IMPRESE – FONDO SISMA

     

    Sarà inaugurata domenica 25 febbraio alle ore 10.30  a Reggiolo (Reggio Emilia), la Scuola di danza realizzata grazie alla generosità dei lavoratori e delle imprese che hanno accolto l’invito di Confindustria, CGIL, CISL, UIL e Confservizi a contribuire alla rinascita dei territori colpiti dal sisma cinque anni fa.   

    Nel Fondo sono confluiti i contributi volontari dei lavoratori e delle imprese di tutto il Paese, per un totale di 7.765.672,40 euro.    

    Le altre opere sono la Casa della Musica di Pieve di Cento (Bologna), il Centro di co-working di Quistello (Mantova), il Centro Polifunzionale Arti e cultura di Bondeno (Ferara), inaugurate di recente. Nei prossimi mesi sarà inaugurata la residenza per disabili gravi  a San Felice sul Panaro (Modena).