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  • LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “ACCORDI COMMERCIALI INTERNAZIONALI” DEL 7 NOVEMBRE 2017

    LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “ACCORDI COMMERCIALI INTERNAZIONALI” DEL 7 NOVEMBRE 2017

     

    L’incontro del 7 novembre 2017, promosso e organizzato da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Confindustria Emilia Area Centro, è stata l’occasione per approfondire il tema degli accordi commerciali internazionali, con particolare riferimento a quelli dell’Unione Europea con paesi terzi, finalizzati alla creazione di aree di libero scambio (FTA).

    L’Unione europea sta perseguendo strategie finalizzate a raggiungere vantaggi competitivi per le aziende, nella direzione della sostanziale riduzione delle barriere agli scambi internazionali,  in uno scenario in cui è necessario conoscere, da un lato, le opportunità offerte dagli accordi e, dall’altro, le complessità dovute alla sovrapposizione di regole e norme in gruppi di Paesi o in uno stesso Paese, la gestione delle regole di origine, la rivoluzione digitale delle procedure doganali e le forme di tutela dalla concorrenza sleale. Saranno anche discusse le facilitazioni per le imprese, previste da alcuni accordi,  di promuovere investimenti internazionali e la partecipazione agli appalti pubblici nei Paesi contraenti.

    Ad aprire l’incontro è stata Morena Fiorentini, Responsabile Internazionalizzazione Confindustria Emilia Area Centro.  Ruben Sacerdoti della Regione Emilia-Romagna ha illustrato le misure della Regione per l’internazionalizzazione e l’attrattività, Alessandra Lanza di Prometeia, Marco Felisati di Confindustria e  Fulvio Liberatore di Easyfrontier l’interscambio commerciale nel quadro degli accordi dell’UE, le caratteristiche degli accordi e il loro impatto sul settore industriale e la gestione aziendale delle regole dell’origine.  

    L’iniziativa si colloca nel Progetto GLOBB-ER dedicato all’internazionalizzazione delle imprese, collegato al Piano del Sistema Confindustria Emilia-Romagna “VERSO INDUSTRIA 4.0”, promosso con il finanziamento dell’Unione europea-FSE e della Regione Emilia-Romagna per offrire alle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, corsi di formazione specialistica e di accompagnamento in azienda su ambiti strategici quali la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’economia circolare. 

     

     


    GLOBB-ER SEMINARI Operazione Rif. PA. N 2016-5455/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n. 1450/2016 del 12/09/2016 e finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8

  • PUBBLICAZIONE BANKITALIA “L’ECONOMIA DELL’EMILIA-ROMAGNA” – NOVEMBRE 2017

    PUBBLICAZIONE BANKITALIA “L’ECONOMIA DELL’EMILIA-ROMAGNA” – NOVEMBRE 2017

     

    Nel primo semestre del 2017 è proseguita la ripresa dell’economia regionale. L’attività nell’industria ha mostrato un’accelerazione rispetto al 2016. La ripresa si è estesa a gran parte dei settori: è stata particolarmente intensa nella metalmeccanica e meno robusta nei comparti tradizionali; stenta a manifestarsi tra le imprese di minore dimensione. Il contributo della domanda interna è stato positivo, favorendo un incremento del fatturato anche per le imprese orientate al mercato domestico.

    L’accumulazione di capitale si è rafforzata, anche grazie agli incentivi pubblici agli investimenti. Le esportazioni hanno registrato un aumento significativo e diffuso fra i settori e i mercati di sbocco.
    La lunga fase negativa delle costruzioni non si è ancora conclusa. È proseguito il recupero delle compravendite di abitazioni, ma è stato ancora insufficiente a sospingere l’attività produttiva del settore e i prezzi, anche a causa degli immobili invenduti accumulatisi negli ultimi anni. L’attività economica nei servizi ha mostrato segnali di miglioramento, trainata dal buon andamento del turismo e dei trasporti.

    L’occupazione e le ore lavorate hanno registrato un aumento; il tasso di disoccupazione è diminuito ulteriormente, collocandosi 5 punti percentuali al di sotto di quello italiano.

    Il credito in regione ha registrato un’espansione moderata, sostenuta dall’incremento dei finanziamenti alle famiglie. I prestiti alle imprese sono rimasti stazionari nel complesso e sono ancora diminuiti per le unità produttive di minore dimensione. è proseguito il graduale miglioramento della qualità del credito. Lo stock di partite deteriorate rimane storicamente elevato. I depositi bancari delle famiglie hanno registrato un aumento più contenuto rispetto a quello della fine del 2016. La liquidità delle imprese è rimasta elevata. I tassi di interesse attivi e passivi restano su valori contenuti. 

    I risultati delle indagini autunnali della Banca d’Italia evidenziano attese favorevoli sul quadro congiunturale nel breve termine, soprattutto fra le imprese dell’industria.

     

     

     

     

  • IL FUTURO È UN’IMPRESA!  AL CENTRO DI ORIENTAGIOVANI 2017

    IL FUTURO È UN’IMPRESA! AL CENTRO DI ORIENTAGIOVANI 2017

     

    Il 10 novembre 2017 si è svolta la XXIVa edizione della Giornata Nazionale Orientagiovani, l’appuntamento che ogni anno Confindustria riserva all’orientamento degli studenti per permettere loro di fare una scelta consapevole per il futuro.

    Il tema centrale di quest’edizione è stato ITS e lauree duali, percorsi formativi che favoriscono l’occupabilità dei giovani e aiutano l’industria ad affrontare le sfide del futuro. 

    Il nostro Paese soffre di un forte mismatch tra le scelte formative dei giovani e i fabbisogni delle imprese. A fronte di un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora il 30% e di una quota di giovani NEET (“Not in Education, Employment or Training”) vicina al 25%, oltre un quinto delle imprese non riesce a trovare i profili professionali di cui ha bisogno. Le scelte sbagliate dei giovani sono responsabili del 40% della disoccupazione giovanile e costituiscono uno svantaggio competitivo importante per l’intero Sistema Paese.

    Orientagiovani 2017 ha guidato i giovani nella conoscenza dei percorsi formativi che coniugano studio e lavoro dedicando particolare attenzione a ITS e lauree duali che registrano tassi di occupazione pari anche al 100% nei casi in cui i rapporti con le imprese sono più stretti. 

     

     

     

     

     

  • LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “BIG DATA MANUFACTURING  NELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE DEI PROCESSI AZIENDALI”

    LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “BIG DATA MANUFACTURING NELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE DEI PROCESSI AZIENDALI”

     

     
    Il tema Big Data Manufacturing è stato il focus dell’incontro promosso da Confindustria Emilia-Romagna  il 24 ottobre 2017 a Modena, in collaborazione con Confindustria Emilia Area Centro,  nell’ambito del Piano “Verso Industria 4.0” per accompagnare le imprese nei processi di innovazione e sviluppo.
     
    Il seminario ha approfondito l’esigenza di utilizzare in modo più efficace le informazioni che transitano ogni giorno nell’organizzazione aziendale.  La quantità di dati creata e immagazzinata è in continua crescita, eppure solo una piccola percentuale viene analizzata. 
     
    Ad aprire l’incontro è stato Stefano Bossi, Ceo&Partner VEM Sistemi Confindustria Emilia Area Centro. Sono intervenuti, a seguire, Enrico Terenzoni, MED Industrial Product Leader Ernst&Young, che ha illustrato come guidare la trasformazione digitale nei processi industriali e Maurizio Sobrero, professore all’Università di Bologna e alla Bologna Business School, che ha presentato le competenze necessarie per Industry 4.0. Sono seguiti Matteo Golfarelli, professore all’Università di Bologna e alla Bologna Business School, che ha analizzato la questione Big Data e Filippo Forni, Responsabile Ricerca e Innovazione di Confindustria Emilia Area Centro, che ha presentato il servizio di Confindustria Emilia per l’Assessment 4.0 delle imprese. Infine la tavola rotonda, coordinata da Federico Fantacone di ARCADIA, a cui hanno partecipato Fabio Ferrari, Founder ENERGY WAY, e Stefano Da Col, Ceo ANALYTICS NETWORK.
     
    L’incontro è stata l’occasione per presentare il progetto SMARTI-ER 4.0, promosso dal sistema regionale Confindustria e finanziato dall’Unione europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Piano “Verso Industria 4.0”, che offre alle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, corsi di formazione specialistica e di accompagnamento in azienda su ambiti strategici quali la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’economia circolare. 
     
     
    Per informazioni::
    economico@confind.emr.it – tel. 051 3399940

     
     
     


    SMARTI-ER 4.0 SEMINARI – Operazione Rif. PA. N 2016-5456/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n. 1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8

     

     

  • PROGETTO COKLEECO – Entra nel vivo l’iniziativa del Programma ERASMUS+ per avvicinare scuole e imprese

    PROGETTO COKLEECO – Entra nel vivo l’iniziativa del Programma ERASMUS+ per avvicinare scuole e imprese

     

    PROGETTO COKLEECO – Construire ensemble de la connaissance pour mieux appréhender l’entreprise dans son écosystème afin de favoriser l’accès des jeunes à l’emploi 
    Costruzione condivisa di conoscenza dell’impresa nel suo ecosistema al fine di favorire l’occupabilità giovanile

     

    Soggetto Capofila del progetto  
    FREREF Fondazione di Regioni Europee per la Ricerca, l’educazione e la Formazione  www.freref.eu  (Lione, Francia) 

     

    Partner in Italia
    Confindustria Emilia-Romagna
    Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia  
    con la partecipazione della Regione Emilia-Romagna 

     

    Obiettivi generali e specifici del progetto 

    Contesto 
    Il desiderio di avvicinare il mondo dell’istruzione, della formazione al mondo delle imprese rimane una priorità dell’Europa e molte azioni sono attuate in questa direzione. Tuttavia, è chiaro che gli insegnanti non sono molto attrezzati per una più profonda conoscenza finanziaria, economica, organizzativa e sociale del funzionamento delle aziende. 

    Obiettivo del progetto 
    Questa considerazione è alla base del progetto COKLEECO, che mira a fornire moduli di sensibilizzazione e di approfondimento o di specializzazione per insegnanti della scuola secondaria superiore al fine di capire meglio il funzionamento delle aziende nell’economia della conoscenza dal punto di vista finanziario, economico ed organizzativo e consentire loro di integrare queste dimensioni nelle materie insegnate. Fornire agli insegnanti una conoscenza e una cultura aziendale dovrebbe consentire loro di preparare gli studenti per una migliore comprensione delle realtà del mondo professionale e migliorare la loro occupabilità. 

    Risultati attesi 
    Raccolta esperienze concrete e griglia di analisi di buone pratiche 
    Elaborazione di moduli formativi per i nuovi o futuri insegnanti, con le loro declinazioni territoriali 
    Realizzazione di esperienze formative pilota in ciascuno dei paesi partners 
    Elaborazione di un percorso formativo europeo alla luce delle esperienze di ciascuno dei partner 
    Capitalizzazione delle esperienze e formulazione di raccomandazioni per i decisori 

     

    Per informazioni: education@confind.emr.it

     

     

     

  • CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA – LA RIPRESA BASE DI LANCIO PER UNA CRESCITA STRUTTURALE

    CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA – LA RIPRESA BASE DI LANCIO PER UNA CRESCITA STRUTTURALE

     

    Unioncamere Emilia-Romagna: C’è un comparto manifatturiero forte, con al centro imprese di dimensioni medio-grandi in grado di eccellere su scala mondiale. Il sistema economico regionale sta investendo competenze e risorse su azioni orientate a innovazione, internazionalizzazione, formazione. L’obiettivo è creare un ecosistema più competitivo, favorendo lo scambio tra le imprese del territorio. 

    Intesa Sanpaolo: Cresce il credito alle famiglie, ancora debole quello alle imprese, ma aumentano i finanziamenti a medio-lungo termine destinati agli investimenti in macchinari. Favorevoli condizioni di accesso al credito.

    Confindustria Emilia-Romagna: La ripresa base di lancio per una crescita strutturale e diffusa. Si rafforzano fiducia, domanda e investimenti, Migliora l’occupazione, export condizionato da incertezze geopolitiche. Dalla Regione ci aspettiamo continuità nelle politiche di sostegno ai fattori di competitività delle imprese

     

    L’economia dell’Emilia-Romagna sta vivendo un buon momento visibile nel rafforzamento di tutti i fondamentali macro. È favorevole il quadro che emerge dall’indagine congiunturale relativa al secondo trimestre 2017 sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo. Quasi tutti i settori traggono beneficio dal ciclo economico positivo. La produzione in volume delle piccole e medie imprese dell’industria manifatturiera dell’Emilia-Romagna è cresciuta del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2016, con una buona accelerazione rispetto ai tre mesi precedenti. 
    Guidano l’espansione le industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto, mentre arretra l’industria del legno e del mobile. La crescita si diffonde alle medie imprese e appare assai meno marcata la correlazione positiva tra andamento congiunturale e dimensione d’impresa, nonostante questa rimanga un fattore strategicamente rilevante. Con una notevole accelerazione, l’aumento della produzione delle piccole imprese (+3,4 per cento) ha superato quello medio dell’industria regionale.
    Il fatturato ha ricalcato la produzione. Nel secondo trimestre 2017 è stata registrata una crescita del 3,6 per cento rispetto all’analogo periodo 2016, in accelerazione rispetto ai tre mesi precedenti (+2,8 per cento). E’ l’incremento più elevato dal quarto trimestre 2010. L’andamento del fatturato estero ha mostrato un’analoga tendenza espansiva (incremento tendenziale del 3,5 per cento).
    Alla crescita del fatturato e della produzione si è associato un andamento positivo del processo di acquisizione degli ordini, che ha mostrato un aumento tendenziale del 2,9 per cento, inferiore a quello del fatturato, traendo beneficio sia dal mercato estero, sia da quello interno. Si tratta del risultato migliore dal secondo trimestre del 2011.
    Il grado di utilizzo degli impianti si è attestato a 78,5 per cento, in aumento rispetto al livello del 76,1 per cento riferito allo stesso trimestre dell’anno precedente.
    Uniforme l’andamento settoriale. A fare da traino l’industria metallurgica che ha registrato il secondo più elevato aumento della produzione (+2,7 per cento) e una forte crescita del fatturato complessivo, sostenuta dall’accelerazione della dinamica sull’estero.
    Il sistema moda, lasciatosi alle spalle diversi trimestri di recessione, si stacca dal palo e vede il fatturato complessivo salire dell’1,8 per cento, trainato dal mercato estero. La produzione registra il più forte aumento dall’inizio della rilevazione (+2,4 per cento), avvicinato solo in passato da quello rilevato nel primo trimestre del lontano 2006. L’industria alimentare ha ottenuto una forte crescita del fatturato (+2,7 per cento), trainata soprattutto dal mercato interno, mentre l’incremento delle vendite all’estero è stato più contenuto. La produzione ha messo a segno un aumento più contenuto e pari al 2,0 per cento, con un rallentamento sul trimestre precedente. 
    Sulla base del Registro delle imprese, quelle attive dell’industria in senso stretto regionale, a fine giugno risultavano 45.375 (pari all’11,2 per cento del totale della regione), con una diminuzione corrispondente a 769 imprese (-1,7 per cento), rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
    Riguardo alla forma giuridica, le società di capitale restano invariate, giunte a rappresentare il 36,6 per cento delle imprese attive dell’industria in senso stretto. 
    Per quanto riguarda l’occupazione a quota 512 mila unità secondo l’indagine Istat sulle forze di lavoro che mostra una flessione del 3,6 per cento, pari a oltre 19 mila unità, più accentuata di quella riferita al trimestre precedente, che va in contro tendenza sia rispetto all’andamento dell’occupazione complessiva in regione (+0,4 per cento), sia rispetto alla leggera flessione dell’occupazione dell’industria in senso stretto nazionale (-0,3 per cento).
    Il risultato negativo è da attribuire sia agli occupati alle dipendenze, che sono risultati 472mila (-2,1 per cento, pari a quasi 10.200 unità), sia all’occupazione autonoma (-18,9 per cento a poco oltre 39 mila unità).
    In base ai dati Istat relativi al commercio estero regionale, nel secondo trimestre dell’anno, le esportazioni di prodotti dell’industria manifatturiera hanno fatto segnare un buon aumento (+4,2 per cento), rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e sono risultate pari a quasi 14.917 milioni di euro. L’andamento riflette la capacità di cogliere risultati positivi sui mercati europei (+5,6 per cento pari al 65,2 per cento del totale) e su quelli asiatici (+5,9 per cento, che assorbono il 14,9 per cento).  Le esportazioni verso l’Unione europea (il 57,0 per cento del totale) hanno mostrato la stessa tendenza (+5,5 per cento). Consolidamento su buon livello (+6,1 per cento) sul mercato tedesco, e, seppur minore su quello transalpino (+3,7 per cento), mentre si assiste a un rallentamento su quello spagnolo (+4,9 per cento). Prosegue la stasi delle vendite nel Regno Unito. In accelerazione le esportazioni verso la Russia (+22,4 per cento), mentre torna il segno rosso in Turchia (-5,7 per cento). Riguardo all’Asia, le esportazioni frenano in Cina (+6,8 per cento). Rallenta sensibilmente la crescita sui mercati americani (+3,5 per cento), in particolare sul fondamentale mercato statunitense (+1,3 per cento). Infine, si conferma la nuova tendenza positiva delle esportazioni regionali verso l’Oceania, mentre arretrano ampiamente quelle verso l’Africa.
    Per quanto riguarda i prodotti, la crescita si è di nuovo concentrata in alcuni settori anche se il segno positivo ha prevalso quasi ovunque, con l’unica eccezione dell’industria della moda. In termini di contributo si segnala in positivo soprattutto l’aumento superiore alla media delle vendite estere di macchinari e apparecchiature meccaniche (+4,7 per cento). A seguire, i prodotti della metallurgia e dei prodotti in metallo, la sub fornitura regionale (+10,2 per cento). Quindi, apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura (+9,7 per cento). Infine, industria alimentare e delle bevande (+8,5 per cento), poi chimica, farmaceutica e delle materie plastiche (+3,7 per cento). Quasi al palo le esportazioni per mezzi di trasporto, industria del legno e del mobile e lavorazione di minerali non metalliferi, ovvero ceramica e vetro.
    “I numeri positivi attestano come i segnali di ripresa prendano progressivo vigore e coinvolgano un insieme sempre più ampio di imprese – afferma il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi – L’Emilia-Romagna resta una regione a vocazione manifatturiera. Alla forza del comparto industriale va correlata la crescita del numero delle imprese del settore dei servizi, elemento che sottolinea come sia importante qui il legame territoriale. Tutto il sistema economico regionale sta investendo competenze e risorse per favorire innovazione, internazionalizzazione, formazione, in modo da dare impulso a uno sviluppo capace di coinvolgere un numero sempre più ampio di settori, imprese e persone”. 

    Nella prima metà del 2017 il credito bancario in Emilia-Romagna, secondo l’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha confermato andamenti differenziati per settori e per destinazione dei finanziamenti. In primo luogo, ancora una volta si è registrato un netto dualismo tra la dinamica robusta dei prestiti alle famiglie consumatrici e l’andamento sempre sotto tono di quelli alle imprese.
    I prestiti alle imprese hanno riportato un andamento oscillante sotto lo zero per i finanziamenti all’industria e hanno visto la prosecuzione del forte calo dei prestiti alle costruzioni. Segnali positivi sono giunti, invece, dai finanziamenti a medio lungo termine destinati agli investimenti in macchine, attrezzature, mezzi di trasporto, che hanno proseguito nel trend di crescita già manifestato nel 2016. Inoltre, in Emilia Romagna tale crescita (+4,9% a/a a giugno) è rimasta superiore alla media nazionale (+2,2%). A livello provinciale, il trend dei prestiti per investimenti in macchinari è molto differenziato e in alcuni casi altalenante di trimestre in trimestre. In dettaglio, sono cresciute a due cifre Rimini e Bologna, mentre più moderata è risultata la dinamica di Modena. Alcune province come Piacenza, Reggio Emilia e Parma sono apparse in rallentamento, altre si sono mostrate continuativamente più deboli, come Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna.
    Buone notizie continuano a giungere dai prestiti alle famiglie consumatrici che hanno proseguito nel trend di crescita, pari a +1,6% a luglio in Emilia Romagna, in linea con la media segnata da gennaio in poi. Il ritmo appare quindi stabilizzato, dopo due anni e mezzo di crescita senza soluzione di continuità. I mutui residenziali, in particolare, hanno evidenziato un’ulteriore accelerazione del tasso di crescita, con lo stock al netto delle sofferenze salito al +2,6% a giugno 2017, dal +2,4% di marzo e +1,3% di dicembre 2016. È proseguito, infatti, il buon momento dei finanziamenti alle famiglie per acquisto abitazioni. In Emilia-Romagna i flussi lordi trimestrali hanno totalizzato quasi 1,1 miliardi nel 2° trimestre, in linea col trimestre precedente. Complessivamente, nel 1° semestre, la crescita delle erogazioni è stata del 9,9% in Regione, più che doppia rispetto alla media nazionale (+4,3%). La frenata del trend evidenziata nel 2° trimestre è spiegata soprattutto dalle surroghe e sostituzioni, ma anche dai nuovi contratti. Surroghe e sostituzioni hanno determinato il 14% delle erogazioni trimestrali, rispetto a quasi un quinto nel trimestre precedente. La frenata delle erogazioni è correlata con la decelerazione delle compravendite immobiliari, che crescono a un ritmo più moderato dopo la fase di forte accelerazione (+3,1% in Regione nel 2° trimestre, +3,8% il dato nazionale). A livello provinciale gli andamenti degli stock di mutui sono quasi tutti in crescita ma differenziati, tra la forte dinamica assunta da Rimini dall’inizio del 2017 (+8,7% a giugno), la crescita sopra la media regionale di Forlì-Cesena, Bologna e Ravenna (+4,9%, +3,0% e +2,8% rispettivamente), gli andamenti positivi ma più moderati di Modena, Parma (+1,8% entrambe) e Piacenza (+1,2%), il ritorno in positivo di Reggio Emilia (+0,4%) e la persistente debolezza di Ferrara (-0,5%).
    “Il mercato bancario continua a registrare condizioni favorevoli di accesso al credito, con tassi d’interesse ancora straordinariamente bassi e un’offerta distesa, anche alla luce del rafforzamento della ripresa economica. – commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – Nel primo semestre 2017 Intesa Sanpaolo ha erogato alle imprese emiliano-romagnole 838 milioni di finanziamenti a medio lungo termine e 570 milioni alle famiglie.”
    Tuttavia, per il sistema bancario dell’Emilia-Romagna il ritmo di emersione delle sofferenze delle imprese ha mostrato un rimbalzo nel 2° trimestre, in controtendenza rispetto alla media nazionale. In dettaglio, il tasso di ingresso in sofferenza delle imprese è risalito a 4,2% (3,4% il dato nazionale), dopo il calo incoraggiante a 3,8% visto nel 1° trimestre quando era tornato sotto il 4% per la prima volta da inizio 2013. Nel caso delle famiglie consumatrici, il tasso di ingresso in sofferenza è sceso a 1,25% nel 2° trimestre, dopo una sostanziale stabilità sull’1,34% nei tre trimestri precedenti, restando saldamente sotto la media nazionale (1,45% il dato italiano, anch’esso in calo sui trimestri precedenti). Buone notizie sono giunte anche dal calo dello stock di sofferenze che, al lordo delle rettifiche di valore, a luglio risultano scese a 16% del totale dei prestiti alle imprese, dal massimo di 17,5% raggiunto ad aprile, restando su valori più bassi della media nazionale (16,4% a luglio).

     

    “La nostra indagine sulle previsioni per la seconda metà del 2017 – dichiara il presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari –  conferma un clima di fiducia positivo, che prospetta un consolidamento della congiuntura economica. Le imprese evidenziano aspettative positive per quanto riguarda produzione, ordini e occupazione, con qualche maggiore cautela soprattutto per la domanda estera a causa della diffusa incertezza dello scenario politico internazionale.”

    Secondo l’indagine semestrale realizzata da Confindustria Emilia-Romagna – che ha coinvolto 628 imprese manifatturiere associate con un totale di 76.940 addetti e 30 miliardi di euro di fatturato –il 38% degli imprenditori si aspetta un aumento di produzione e il 48% una stazionarietà: il saldo ottimisti-pessimisti è di +24 punti, lievemente inferiore a quanto registrato ad inizio anno. Si conferma l’ottimismo per la domanda totale: il 39% delle imprese prevede una crescita degli ordini, con un saldo ottimisti/pessimisti pari a +25 punti. Gli ordini esteri sono previsti in aumento dal 34% delle imprese, ma va evidenziata una maggiore cautela rispetto ad inizio anno, in conseguenza delle incertezze geopolitiche. 
    Il mercato del lavoro continua a mostrare segnali di miglioramento: circa un’impresa su 5 si attende un aumento dell’occupazione. Ciò è confermato anche dai dati Istat, che nel II trimestre registrano un aumento del 5,2% rispetto al primo nei dipendenti dell’industria. La situazione complessiva del mercato del lavoro si potrà però meglio valutare con i dati di fine anno, così da tenere conto dei fenomeni ciclici e stagionali.   
    “I nostri dati – commenta Ferrari – confermano che le scelte di politica industriale a livello nazionale e regionale degli ultimi due anni, proposte e sollecitate da Confindustria stanno dando risultati positivi grazie all’impegno di tutti gli attori del sistema, a partire dalle imprese. Di particolare rilievo gli investimenti stimolati dalle misure legate all’iper e super ammortamento, la diffusione dei progetti di ricerca e innovazione e quelli rivolti ad ampliare i mercati di sbocco. Occorre ora confermare la logica e i principi ispiratori di questo pacchetto garantendone la continuità nel tempo e nei meccanismi applicativi. Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna è necessario rafforzare in particolare gli strumenti destinati agli investimenti, all’internazionalizzazione delle imprese e allo sviluppo delle risorse umane, caratterizzando in questo senso le scelte del bilancio previsionale 2018. Una priorità fondamentale per il Paese e le regioni manifatturiere sono poi le decisioni sulle politiche di coesione post 2020 dell’Unione europea, sulle quali sarà decisivo l’impegno comune di Stato, Regioni e parti sociali.”

    “Nell’attuale quadro congiunturale – conclude il presidente di Confindustria regionale Pietro Ferrari  – le imprese stanno affrontando la grande sfida dell’innovazione tecnologica, organizzativa e digitale, rispetto alla quale hanno un assoluto bisogno di risorse umane con competenze adeguate, sia per i nuovi ingressi sia per la riqualificazione del personale esistente. Per avere risposte nel breve e nel lungo termine occorre rafforzare l’intera filiera formativa, anche con politiche attive del tutto innovative da costruire rapidamente insieme alla Regione e al Sindacato”.

     

     

  • LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “DIGITAL MARKETING, BIG DATA E ANALYTICS PER LO SVILUPPO INTERNAZIONALE”

    LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO “DIGITAL MARKETING, BIG DATA E ANALYTICS PER LO SVILUPPO INTERNAZIONALE”

     

    L’internazionalizzazione è stata al centro dell’incontro promosso da Confindustria Emilia-Romagna che si è tenuto l’11 ottobre 2017 a Sassuolo (Modena) nell’ambito del Piano “Verso Industria 4.0”  per accompagnare le imprese nei processi di innovazione e sviluppo.

    L’iniziativa, organizzata in collaborazione con Confindustria Ceramica, è stata l’occasione per approfondire i nuovi strumenti di digital marketing che stanno rivoluzionando, insieme ai “big data”, il modo di comunicare delle imprese, la ricerca di clienti e committenti anche sui mercati internazionali, l’analisi della domanda di prodotti e servizi partendo dai bisogni e dai gusti dei consumatori.

    Nel’ambito dell’incontro, promosso in collaborazione con BBS,  è stato presentato il progetto GLOBB-ER, promosso dal sistema regionale Confindustria e finanziato dall’Unione europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Piano “Verso Industria 4.0”, che offre alle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, corsi di formazione specialistica e di accompagnamento in azienda su ambiti strategici quali la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’economia circolare. Info www.confind.emr.it

    Sono intervenuti Giorgio Romani, Presidente Commissione Relazioni Commerciali  di Confindustria Ceramica, Gino Cocchi di Confindustria Emilia-Romagna, Ruben Sacerdoti, Responsabile del Servizio Attrattività e Internazionalizzazione della Regione Emilia-Romagna, che ha illustrato alcune proposte per rafforzare l’utilizzo del Digital marketing e dei Big Data attraverso le misure della Regione.  Nicola Tomesani, professore all’Università di Bologna e alla Bologna Business School, ha presentato come attraverso il posizionamento digitale delle aziende sia possibile rafforzare i legami col mercato. Sono seguiti Nereo Sciutto,  presidente e co-fondatore di Webranking, Alessandro Lelli, docente dell’Università di Bologna, Pescara e BBS, rispettivamente sui temi Big Data e Analytics per lo sviluppo internazionale e strategie efficaci di marketing per gestire e mantenere i clienti internazionali, e Stefano Bellucci, responsabile Area Centro-Nord di SACE (Gruppo CDP), su come assicurare il business internazionale attraverso la rete.

    Per approfondimenti:  internazionale@confind.emr.it

     


    GLOBB-ER SEMINARI Operazione Rif. PA. N 2016-5455/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n. 1450/2016 del 12/09/2016 e finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8

     

  • RETE POLITECNICA REGIONALE – Dichiarazione del Presidente Pietro Ferrari

    RETE POLITECNICA REGIONALE – Dichiarazione del Presidente Pietro Ferrari

     

    DICHIARAZIONE DEL  PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA PIETRO FERRARI 

    29 settembre 2017 –  “L’offerta di formazione tecnica della Rete Politecnica Regionale presentata dall’Assessore Patrizio Bianchi  ‒ ha dichiarato il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari  ‒  va nella giusta direzione di realizzare un investimento sempre più forte sulle competenze delle persone, in particolare dei giovani.

    Le imprese dell’Emilia-Romagna hanno una crescente esigenza di tecnici con una solida base culturale e robuste competenze tecnico-scientifiche, in grado di gestire tecnologie e processi sempre più evoluti, anche in ottica Industria 4.0. 

    La Rete Politecnica della Regione ‒ conclude il Presidente Ferrari ‒ ha dato in questi anni risposte molto importanti in questo senso,  ma ora dobbiamo fare un salto di qualità per allargare e qualificare l’offerta, così da offrire alle imprese i profili professionali più richiesti e ai giovani opportunità di occupazione qualificata”.

     

     

    COMUNICATO STAMPA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 
     
    La Regione risponde al bisogno delle aziende di avere tecnici preparati. Al via i corsi della Rete politecnica, oltre 100 opportunità formative per 2mila potenziali destinatari. L’assessore Patrizio Bianchi: “Una pluralità di proposte formative fondate sulla valorizzazione della cultura professionale, tecnica, tecnologica e scientifica”

    Un sistema di corsi per formare i tecnici di cui le imprese dell’Emilia-Romagna hanno bisogno per crescere e innovare finanziato dalla Regione con 12 milioni di euro del Fondo sociale europeo e cofinanziata dal Ministero dell’Istruzione con 1 milione e 500mila euro

    Oltre 100 opportunità formative a cui potranno partecipare più di 2 mila persone in Emilia-Romagna: 19 corsi ITS, strutturati su una durata pari a due anni e realizzati degli Istituti Tecnici Superiori, 49 corsi IFTS, che prevedono un anno di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, e 36 percorsi più brevi di formazione superiore. Un sistema articolato di corsi per formare i tecnici di cui le imprese dell’Emilia-Romagna hanno bisogno per crescere e innovare. E’ la Rete politecnica, finanziata dalla Regione con oltre 12 milioni di euro del Fondo sociale europeo ecofinanziata dal Ministero dell’Istruzione con 1 milione e 500mila euro, costruita in collaborazione tra enti di formazione, scuole, università e le stesse imprese per fornire ai giovani competenze tecniche e tecnologiche attraverso lezioni in aula, laboratori e stage.
    “Obiettivo della Rete è offrire una pluralità di proposte formative fondate sulla valorizzazione della cultura professionale, tecnica, tecnologica e scientifica ed è una risposta concreta alle richieste delle imprese di avere personale tecnico qualificato – spiega l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Patrizio Bianchi – Caratteristica dei percorsi è l’integrazione tra i diversi soggetti formativi impegnati a collaborare sulla base delle proprie esperienze e competenze alla progettazione e alla realizzazione delle attività, con una forte integrazione tra formazione in aula, realizzata prevalentemente da esperti provenienti dal mondo del lavoro, ed esperienze di stage in azienda. Si tratta di corsi fatti con le imprese e dentro alle imprese, e i ragazzi che li frequentano riescono an inserirsi più facilmente nel mondo del lavoro”..

    La Rete politecnica è costituita dai percorsi realizzati dagli Istituti tecnici superiori (Its), dai percorsi di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) e dai corsi di Formazione superiore. La Rete Politecnica costituisce uno dei quattro segmenti di ER educazione e Ricerca Emilia-Romagna, l’infrastruttura regionale che offre alle persone e alle imprese opportunità per acquisire conoscenze e competenze orientate alla specializzazione, all’internazionalizzazione e all’innovazione al fine di rafforzare, attraverso la qualificazione dei singoli, la competitività dei territori.

    Istituti Tecnici Superiori (Its)
    C’è tempo sino al 6 ottobre per iscriversi ai 19 i percorsi biennali che le 7 Fondazioni ITS (Istituti tecnici superiori) avvieranno nell’anno formativo 2017-18. Una formazione post diploma non universitaria, che risponde ai fabbisogni di innovazione e specializzazione delle imprese dell’Emilia-Romagna, progettata e realizzata dalle Fondazioni di cui fanno parte imprese, università, enti di ricerca, istituti scolastici, enti di formazione professionali ed enti locali.
    I corsi realizzati dagli Istituti tecnici superiori durano 2 anni e si articolano in 4 semestri, per una durata complessiva di 2.000 ore. Potranno iscriversi complessivamente 392 persone per conseguire il diploma di tecnico superiore.
    Tra i docenti degli Its vi è una presenza significativa di professionisti provenienti dal mondo del lavoro e, nel corso del biennio, gli studenti hanno l’opportunità di fare una esperienza formativa all’interno di imprese anche di imprese con sede all’estero. I percorsi si rivolgono a giovani e adulti in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore (il numero minimo previsto è di 20 partecipanti per ogni percorso) e, per iscriversi, è necessario sostenere e superare una prova di accesso. La partecipazione prevede solo una quota di iscrizione di 200 euro, in quanto gli ITS sono finanziati con fondi pubblici, sia nazionali che del Fondo sociale europeo.
    A conclusione del percorso, a seguito di una verifica finale, si consegue il diploma di Tecnico superiore valido a livello nazionale, con l’indicazione dell’area tecnologica e della figura nazionale di riferimento, che consente l’accesso ai concorsi pubblici e alle università con il riconoscimento di crediti formativi universitari. I giovani potranno frequentare i percorsi e conseguire il diploma di tecnico superiore anche in apprendistato.
     

    Istruzione e Formazione Tecnica e Superiore (Ifts)
    Per il 2017/2018 la Regione ha approvato 49 percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) in tutto il territorio regionale.
    I percorsi sono gratuiti, durano 800 ore e rilasciano al termine un certificato di specializzazione tecnica superiore valido a livello nazionale. I percorsi partiranno entro novembre 2017.
    I giovani potranno frequentare i percorsi e conseguire il certificato specializzazione tecnica superiore anche in apprendistato. Anche in questo caso, per iscriversi, è necessario sostenere e superare una prova di accesso.
     

    Corsi di Formazione superiore
    Per il 2017/18 la Regione ha approvato 36 percorsi di formazione superiore in tutto il territorio regionale. I percorsi, finanziati con risorse del Fondo sociale europeo, sono gratuiti. Durano dalle 300 alle 600 ore e rilasciano al termine un certificato di competenze o una qualifica regionale di Tecnico esperto nella gestione aziendale, Tecnico esperto nella gestione di progetti e Tecnico esperto nella gestione di servizi. Anche in questo caso, per iscriversi, è necessario sostenere e superare una prova di accesso.
     

  • PROROGATE SINO AL 31 OTTOBRE LE ISCRIZIONI AD UPIDEA, SOSTEGNO ALLE GIOVANI START UP DELL’EMILIA-ROMAGNA

    PROROGATE SINO AL 31 OTTOBRE LE ISCRIZIONI AD UPIDEA, SOSTEGNO ALLE GIOVANI START UP DELL’EMILIA-ROMAGNA

     

    UPIDEA! STARTUP PROGRAM – IL BANDO È PROROGATO FINO AL 31 OTTOBRE

    Le startup avranno due settimane in più per preparare la documentazione e inviare la candidatura.
    Confermato il calendario del programma di accelerazione.

    Ancora due settimane per definire i dettagli dell’idea imprenditoriale e inviare la candidatura. 

    È stata infatti prorogata al 31 ottobre 2017 la chiusura della call for ideas di Upidea! Startup program, programma di accelerazione promosso dai Giovani Imprenditori delle associazioni di Confindustria Emilia-Romagna con il contributo di LUISS ENLABS.

    Terminato il roadshow di presentazione del bando, che ha toccato le città di Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Parma e Reggio Emilia, sono state diverse le richieste di qualche giorno in più per partecipare alla selezione. Così la decisione della proroga.

    Confermato invece in linea di massima il calendario del programma che le startup selezionate dovranno affrontare.

    A novembre prenderà avvio il Bootcamp, dove tutti i team selezionati saranno chiamati a partecipare ad un percorso formativo articolato in 6 seminari tematici tenuti da esperti LUISS ENLABS. Conclusa questa fase, ogni startup verrà valutata e classificata in una categoria di merito che darà diritto a diverse opportunità di premio. Solo le migliori saranno infatti seguite nel percorso di Accelerazione vero e proprio: quattro mesi di lavoro intenso supportati da tecnici, esperti e imprenditori che li guideranno nello sviluppo della startup e li prepareranno all’incontro con gli investitori, in occasione dell’Investor Day del prossimo maggio 2018.

    Un intenso percorso che offre inoltre alle vincitrici: incubazione presso l’Incubatore certificato di Fondazione R.E.I.; possibilità di accesso ad un network di 8.000 imprese aderenti al sistema Confindustria Emilia-Romagna; supporto nello sviluppo del prodotto; consulenza in marketing, redazione business plan, protezione proprietà intellettuale e opportunità di accesso a bandi pubblici; adesione gratuita per un anno all’Associazione territoriale di appartenenza con utilizzo completo dei servizi associativi; visibilità e contatti con Venture Capitalist, Business angels, Istituti di credito e imprese.

    Per partecipare è necessario compilare il form sul sito www.upidea.it 

    Informazioni: info@upidea.it; tel. 0522.409711

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    Il progetto promosso dai Giovani Imprenditori delle Associazioni Industriali dell’Emilia-Romagna si avvale della competenza di LUISS ENLABS, tra i più importanti programmi di accelerazione per startup a livello nazionale

     

    Riparte una nuova edizione di UPIDEA! STARTUP PROGRAM: idee, aspiranti imprenditori e startup di ogni settore hanno tempo fino al 31 ottobre prossimo per presentare il proprio progetto d’impresa e cercare di accedere al percorso di accelerazione e crescita.

    Diverse saranno le opportunità per le startup vincitrici: la partecipazione al programma di accelerazione, della durata di 5 mesi, realizzato con il contributo di LUISS ENLABS presso il Tecnopolo di Reggio Emilia; incubazione presso l’Incubatore certificato di Fondazione R.E.I.; possibilità di accesso ad un network di 8.000 imprese aderenti al sistema Confindustria Emilia-Romagna, con cui instaurare collaborazioni e relazioni di partnership; supporto nello sviluppo del prodotto attraverso l’assistenza di partner tecnici, utilizzo laboratori prove, contatti e collaborazioni con imprese; consulenza in marketing, redazione business plan, protezione proprietà intellettuale e opportunità di accesso a bandi pubblici; adesione gratuita per un anno all’Associazione territoriale di appartenenza con utilizzo completo dei servizi associativi; visibilità e contatti con Venture Capitalist, Business angels, Istituti di credito e imprese.

    Terminata la call for ideas, il periodo di raccolta delle candidature, una Giuria composta da imprenditori della regione ed esperti, valuterà le idee e i progetti secondo il grado di innovatività, sostenibilità economica, qualità e completezza del team e selezionerà le migliori startup che avranno accesso al percorso di accelerazione.

    Due sono le novità di questa edizione 2017.  La prima è il Boot Camp, corrispondente al primo mese di accelerazione, a cui accederanno i team selezionati. In questo primo step le startup parteciperanno ad un percorso formativo articolato in 6 seminari tematici tenuti da esperti LUISS ENLABS. Conclusa questa fase, ogni startup verrà valutata e classificata in una categoria di merito: Gold, Silver e Bronze, corrispondenti a una diversa partecipazione alle attività previste e differenti opportunità di premio. 

    Da quest’anno, inoltre, ogni startup selezionata verrà affiancata da un imprenditore/esperto, a seconda del settore di appartenenza, che svolgerà il ruolo di Mentore e che affiancherà il team supportando lo sviluppo dell’attività.

    Sarà poi con l’Investor day che le “vincitrici” potranno presentare i loro progetti di impresa agli investitori e alle aziende del territorio regionale alla ricerca di finanziamenti e collaborazioni. 
    Upidea!Startup program è un progetto nato due anni fa per volontà del Gruppo Giovani di Unindustria Reggio Emilia. In considerazione degli ottimi risultati ottenuti, lo scorso anno ha raggiunto la dimensione regionale, unendo le competenze e il network dei Giovani Imprenditori del Comitato Regionale Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna e delle associazioni territoriali di Confindustria Emilia area centro, Confindustria Romagna e Confindustria Forlì-Cesena.

    L’obiettivo è quello di sostenere la nascita di nuove imprese sul territorio regionale e favorire l’incontro e la collaborazione tra le nuove idee e le imprese esistenti, stimolando un nuovo modo di fare innovazione.
    “Siamo molto soddisfatti della crescita che questo progetto ha raggiunto e confidiamo che possa dare un contributo importante al rinnovamento del nostro sistema produttivo – afferma Enrico Giuliani, Presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Reggio Emilia – Non dimentichiamo che nelle prime due edizioni altrettante start up hanno potuto accedere ad una ulteriore incubazione e accelerazione di LUISS ENLABS e ottenuto ingenti finanziamenti da Fondi di Venture Capital. Nel suo complesso – conclude Giuliani – Upidea offre alle startup un sostegno importante, le aiuta a trovare la propria direzione e a raggiungere gli obiettivi di crescita. Cercheremo in questa nuova edizione di rafforzare la fase del confronto e dei contatti con il network delle più importanti imprese del territorio regionale, anche attraverso la figura del mentore”.

    “Le nuove imprese – dichiara Stefania Accorsi, Vice Presidente dei Comitato regionale Giovani Imprenditori Confindustria Emilia-Romagna – possono essere una straordinaria opportunità di sviluppo e di crescita per l’Emilia-Romagna. Un sistema industriale ricco e diffuso come il nostro è un terreno fertile per la nascita e la crescita di startup, che sono spesso portatrici di innovazione e riescono, per le proprie caratteristiche, a cogliere nuove interessanti opportunità di mercato. L’esperienza dello scorso anno ci ha dimostrato che, unendo le forze e mettendo a disposizione la propria competenza, i Giovani Imprenditori possono dare un aiuto importante e incoraggiare chi ha idee innovative, intraprendenza e passione per l’imprenditorialità”.

     

  • OPPORTUNITA’ DI INCONTRI INDIVIDUALI @ HOST 2017 – 20-21 OTTOBRE, MILANO

    OPPORTUNITA’ DI INCONTRI INDIVIDUALI @ HOST 2017 – 20-21 OTTOBRE, MILANO

     

    Dal 20  al 21 ottobre 2017 si è tenuto a Milano, nel contesto della fiera HostMilano (Rho, FieraMilano) un evento di matchmaking durante il quale le imprese del settore ospitalità hanno potuto professionisti del settore HO.RE.CA. e GDO italiani ed esteri. 

    L’iniziativa è stata promossa da numerose istituzioni, organizzazioni, Associazioni industriali, italiani ed esteri, tra i quali Enterprise Europe Network, la più grande rete europea di supporto alle PMI, a cui Confindustria Emilia-Romagna aderisce.

    I settori coinvolti sono stati:

    • Foodservice Equipment
    • Bread, Pizza, Pasta
    • Coffee, Tea
    • Bar
    • Coffee machines
    • Vending machines
    • Gelato
    • Pastry
    • Furniture
    • Tableware

    Hanno partecipato all’evento di matchmaking oltre 240 aziende, provenienti da 53 Stati, che hanno realizzato oltre 200 meetings

     

    Per  maggiori informazioni: 

    Annamaria Raimondi – Camilla Giannotti
    Simpler – Confindustria Emilia-Romagna
    Mail: simpler@confind.emr.it
    Tel. +39 051 33.99.940-960