Test CEMR

Blog

  • CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA. BUONA RIPRESA, MA RAFFORZARE ATTRATTIVITÀ E INTERNAZIONALIZZAZIONE

    CONGIUNTURA EMILIA-ROMAGNA. BUONA RIPRESA, MA RAFFORZARE ATTRATTIVITÀ E INTERNAZIONALIZZAZIONE

     

    Buona ripresa dell’economia regionale, in aumento produzione, vendite ed investimenti. Dalla Regione ci attendiamo che rafforzi le azioni per l’internazionalizzazione delle imprese e dia continuità alla Legge sull’attrattività
     

    Una tendenza positiva nella crescita della produzione, vendite e ordini che, segnando il migliore risultato dal secondo trimestre del 2011, conferma il ruolo trainante del settore manifatturiero.  Il sostegno della domanda estera dà un contributo molto rilevante, ma anche il mercato interno appare in recupero. 

    È questa l’istantanea dell’economia regionale che emerge dall’indagine congiunturale sul primo trimestre 2017 sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.

    Nel primo trimestre del 2017, il volume della produzione è aumentato del 2,4 per cento rispetto all’analogo periodo del 2016, con una buona accelerazione in rapporto ai tre mesi precedenti. 
    Così è anche per il valore delle vendite che ha messo a segno una crescita leggermente superiore (+2,8 per cento) rispetto alla produzione. L’andamento del fatturato estero ha mostrato una più decisa tendenza espansiva, con un incremento tendenziale del 3,5 per cento, in sensibile accelerazione rispetto al quarto trimestre 2016.

    Alla crescita di fatturato e produzione si è associato un andamento positivo del processo di acquisizione degli ordini, che ha mostrato un aumento tendenziale del 2,5 per cento, traendo beneficio dal mercato interno.
    Tutti i settori hanno registrato una tendenza positiva e in particolare un aumento della produzione. 

    Guidano l’espansione la metallurgia e le lavorazioni metalliche (+3,7 per cento), l’ampio aggregato delle industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto (+3,0 per cento), e, in misura più contenuta, l’industria alimentare (+2,7 per cento). Si ferma all’1,2 per cento la crescita della piccola industria del legno e del mobile, mentre si conferma al palo l’industria della moda (-0,1 per cento).

    La crescita produttiva ha interessato tutte le classi dimensionali, ma è apparsa ancora più marcata la correlazione positiva tra dimensione d’impresa e andamento congiunturale: per le imprese minori si è fermata all’1,1 per cento, mentre per le piccole imprese si è approssimato alla media dell’industria regionale (+2,1 per cento). L’incremento delle imprese medio-grandi (3,2 per cento) ha trainato quello dell’industria regionale. 
    Come attestano i dati Istat, nel primo trimestre 2017, si è accentuata la tendenza positiva delle vendite all’estero dell’Emilia-Romagna.

    Le esportazioni regionali di prodotti dell’industria manifatturiera hanno fatto segnare un notevole aumento (+9,2 per cento), rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, e sono risultate pari a oltre 14.213 milioni di euro. 

    A fare da traino i notevoli risultati sui mercati europei (+10,3 per cento). Quelle verso l’Unione europea (il 58,2 per cento del totale) hanno mostrato la stessa tendenza (+10,1 per cento). Sensibile l’accelerazione (+10,3 per cento) sul fondamentale mercato tedesco e, seppur più contenuta, su quello transalpino. Accelera ulteriormente la dinamica dell’export verso la Spagna e esplodono le vendite in Polonia (+31,3 per cento). Riaccelerano le esportazioni verso la Russia e ritornano alla crescita quelle sul mercato turco. La tendenza si inverte in positivo sui mercati americani (il 14,3 per cento delle esportazioni), con un incremento del 12,4 per cento. Tirano gli Stati Uniti e appare in rilancio il Brasile. Prosegue la tendenza positiva sui mercati asiatici, pari al 14,9 per cento dell’export regionale, che ha condotto a un aumento del 7,7 per cento. Notevole risultato verso la Cina (+34,9 per cento), è forte l’aumento sui mercati dell’Oceania, ampio il segno rosso su quelli africani.

    Secondo l’indagine Istat, nonostante un primo trimestre positivo, l’occupazione dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna ha chiuso il periodo considerato quasi a quota 484mila unità, con una flessione del 2,8 per cento, pari a oltre 14 mila unità, che va in contro tendenza sia rispetto all’andamento dell’occupazione complessiva in regione (+2,4 per cento). 

    Il risultato negativo è da attribuire sia agli occupati alle dipendenze, che sono risultati 444mila (-2,5 per cento, pari a oltre 11.400 unità) sia all’occupazione autonoma (ridotta del 6,2 per cento a quasi 40mila unità).
    Sulla base dei dati del Registro delle imprese, nel primo trimestre del 2017, le attive dell’industria in senso stretto regionale, che costituiscono l’effettiva base imprenditoriale del settore, a fine marzo 2017 risultavano 45.612 (pari all’11,3 per cento delle imprese attive della regione), con una diminuzione corrispondente a 459 imprese (-1,0 per cento), rispetto allo stesso mese dello scorso anno. L’andamento della demografia delle imprese riflette ancora, in misura nel tempo più contenuta, la pesante crisi subita dall’industria regionale. Nello stesso tempo, le imprese attive nell’industria in senso stretto in Italia hanno subito un’analoga riduzione (-1,0 per cento). 

    Riguardo alla forma giuridica, aumentano solo le società di capitale (+1,6 per cento), che sono giunte a rappresentare il 36,8 per cento delle attive dell’industria in senso stretto. 
    “L’indagine congiunturale relativa ai primi mesi del 2017 evidenzia segnali ancora confortanti di una fase di crescita che in Emilia-Romagna appare sempre più ampia e diffusa. Note di merito per i settori dell’agroindustria, del turismo e per l’export della nostra regione. Esistono ancora aree di difficoltà, specie per le imprese minori e per alcuni settori – dice il Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna Alberto Zambianchi – ma l’economia regionale nel suo complesso sta continuando progressivamente a superare le profonde ferite lasciate dalla crisi. L’accelerazione potrà essere ancora più decisa, se si proseguirà con convinzione nel valorizzare le competenze distintive dei settori e delle aziende. In particolare le Camere di Commercio continueranno a promuovere lo sviluppo, l’occupazione e il credito, muovendosi attraverso le filiere multisettoriali e facilitando le relazioni mirate a cogliere le tante opportunità offerte da un mercato sempre più globale. Le Camere di commercio, uscite dalla riforma nazionale che ne ha ridisegnato il numero e le competenze, ribadiscono il loro impegno a supporto delle imprese quali centri di programmazione dello sviluppo del territorio e delle economie locali”.

    A livello di sistema bancario, nei primi mesi del 2017 il credito in Emilia-Romagna, secondo l’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha confermato il dualismo osservato nel 2016, registrando un’ulteriore accelerazione dei prestiti alle famiglie mentre l’andamento di quelli alle imprese è rimasto sotto tono. In regione, la debolezza dei prestiti alle imprese continua a essere più accentuata che a livello nazionale ed è presumibile che sia connessa alle difficoltà di alcune banche locali. 

    Per i prestiti alle imprese, i primi mesi del 2017 hanno riportato una riduzione più contenuta, indicativa di un possibile miglioramento del trend (-1,9% in media nei primi quattro mesi del 2017 rispetto a -2,8% a/a nel 2016). A livello provinciale, Parma resta l’unica in crescita, Rimini e Modena migliorano, al contrario di Ravenna e Reggio Emilia, mentre Forli-Cesena e Ferrara si confermano tra i casi di maggior debolezza. Indicazioni positive vengono dai finanziamenti all’industria della Regione che nel 1° trimestre 2017 sono tornati marginalmente in crescita (+0,3% al netto delle sofferenze) mostrando un andamento migliore rispetto alla media nazionale per il 4° trimestre consecutivo. 
    Buone notizie continuano a giungere dai prestiti alle famiglie consumatrici che hanno proseguito nel trend di crescita con un’accelerazione nella prima parte del 2017 fino all’1,7% a/a registrato da febbraio ad aprile, rispetto all’1,4% di fine 2016. Questa dinamica, raggiunta in oltre due anni di crescita senza soluzione di continuità, è ai massimi da marzo 2012. I mutui residenziali, in particolare, hanno evidenziato un balzo del ritmo di crescita, con lo stock al netto delle sofferenze passato dal +1,3% a/a di dicembre 2016 al +2,4% di marzo 2017. È proseguito, infatti, il buon momento dei finanziamenti alle famiglie per acquisto abitazioni. In Emilia-Romagna i flussi lordi trimestrali hanno totalizzato quasi 1,1 miliardi nel 1° trimestre, con un nuovo balzo del tasso di crescita a +26% dopo il rallentamento emerso nel 2° semestre 2016. Tale dinamica risulta più che doppia rispetto alla media nazionale grazie all’eccezionale volume di erogazioni registrato da Rimini, al netto del quale la crescita sarebbe stata del 13,6%, ancora leggermente superiore al dato italiano (+11,5%). La dinamica complessiva è stata trainata in egual misura dai nuovi mutui e dalle surroghe e sostituzioni, tornate in crescita nel 1° trimestre dopo il calo emerso nel corso del 2016. Surroghe e sostituzioni hanno determinato un quinto delle erogazioni trimestrali, rispetto a poco più del 15% nel 2° semestre 2016. A livello provinciale gli andamenti sono quasi tutti in crescita ma differenziati, tra il forte balzo delle erogazioni trimestrali a Rimini (+190%), dopo un 2016 relativamente fiacco, e il flusso in calo di Ferrara. Anche Parma e Forlì-Cesena mostrano un recupero delle erogazioni (+36%) mentre la dinamica di Bologna risulta più moderata (+6,4%).
    “Il mercato bancario continua a registrare condizioni favorevoli di accesso al credito, con tassi d’interesse ancora straordinariamente bassi e un’offerta distesa, anche alla luce della ripresa economica. – commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – .Nel primo trimestre 2017 Intesa Sanpaolo ha erogato alle imprese emiliano-romagnole 343 milioni di finanziamenti a medio lungo termine e 184 milioni alle famiglie.”
    Il ritmo di emersione delle sofferenze delle imprese ha continuato a ridursi in Emilia-Romagna, restando più elevato della media nazionale ma riducendo le distanze. In dettaglio, nel 1° trimestre 2017 è sceso a 3,8% dal 4,1% di fine 2016 (dati annualizzati, 3,5% il dato nazionale), tornando sotto il 4% per la prima volta da inizio 2013. Nel caso delle famiglie consumatrici, il tasso di ingresso in sofferenza è rimasto stabile a 1,35% e saldamente sotto la media nazionale (1,56% il dato italiano, anch’esso invariato).

    La ripresa internazionale ha mostrato nella prima parte del 2017 una significativa solidità, che ha portato a modificare al rialzo le previsioni di crescita globale. Il Centro Studi Confindustria ha innalzato la stima di aumento del commercio globale dal 2,4% al 3,9%, con un PIL globale stimato in crescita nel 2017 del +2,9%.  Anche le previsioni sul PIL italiano sono state ritoccate all’insù: +1,3% nel 2017 rispetto al +0,8%. L’accelerazione si deve all’export, agli investimenti e ad un clima di fiducia ulteriormente migliorato: l’ottimismo delle imprese delle economie avanzate è tornato ai massimi dal 2005.

    “L’economia regionale – dichiara il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Maurizio Marchesini – si conferma in buona ripresa, con un incremento di produzione e vendite, e un export che nel primo trimestre ha segnato un +8,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le nostre imprese si sono dimostrate rapide e pronte a reagire all’incremento della domanda estera. Ci aspettiamo anche per il 2017 una conferma del differenziale positivo del PIL dell’Emilia-Romagna.

    La propensione agli investimenti risulta ancora in crescita. Il nostro sistema industriale si conferma reattivo e in grado di sfruttare al meglio gli strumenti messi a disposizione delle imprese: programmi, sostenuti con fondi europei e regionali, in tema di ricerca, innovazione, trasferimento tecnologico, in ambito energetico e ambientale, a sostegno delle imprese agroalimentari, nel campo del turismo e così ancora quelli per investimenti negli impianti produttivi, per i servizi innovativi e a sostegno delle start-up, più di 300 milioni di euro negli ultimi due anni.

    La Legge regionale, da noi fortemente voluta, che favorisce e sostiene l’attrattività delle imprese e i loro investimenti di rilievo regionale sta dando importanti risultati ed è il segno della vitalità del nostro territorio e delle imprese.
    Per questo – conclude il Presidente degli industriali dell’Emilia-Romagna –  abbiamo chiesto alla Regione, in occasione dell’assestamento di bilancio, di rafforzare l’impegno e gli stanziamenti per le attività di internazionalizzazione delle imprese, e dare continuità alla Legge sull’attrattività tramite l’apertura di un bando annuale, così da dare risposta alle numerose dimostrazioni di interesse da parte delle imprese”.

     

     

  • SEMINARIO “TRASFORMAZIONE DIGITALE. TECNOLOGIE, MODELLI DI BUSINESS E COMPETENZE” – Reggio Emilia 6 luglio 2017

    SEMINARIO “TRASFORMAZIONE DIGITALE. TECNOLOGIE, MODELLI DI BUSINESS E COMPETENZE” – Reggio Emilia 6 luglio 2017

     

    TRASFORMAZIONE DIGITALE DEI PROCESSI MANIFATTURIERI. QUALI TECNOLOGIE, MODELLI DI BUSINESS E COMPETENZE è stato il tema del seminario che si è svolto il 6 luglio 2017 a Reggio Emilia nell’ambito del Piano “Verso Industria 4.0”. 

    L’incontro fa parte di un ciclo di seminari sul tema della Fabbrica intelligente, che intende approfondire come l’affermarsi della digitalizzazione stia cambiando le regole del gioco per le aziende di ogni dimensione, all’interno e all’esterno della fabbrica, nonché percorsi e strategie da intraprendere per esplorare e sfruttare nuove fonti di creazione del valore che derivano dalla trasformazione digitale: nuovi modelli di business, investimenti nella formazione delle persone, capacità di gestione ed interpretazione dei dati. 

    Esperti e docenti universitari hanno illustrato gli sviluppi più recenti a livello europeo e nazionale sul tema della Fabbrica intelligente e le principali tecnologie guida di Industria 4.0 tra cui internet of things, advanced automation, additive manufacturing ed advanced human machine interface.  

    Dopo l’apertura dei lavori da parte del Vice Presidente di Unindustria Reggio Emilia Gian Nicola Albarelli, Maurizio Sobrero, professore dell’Università di Bologna e Bologna Business School, è intervenuto sul tema delle competenze necessarie per Industry 4.0 e Alessandro Garibbo di LEONARDO ha illustrato le principali tecnologie abilitanti e il modello di value chain all’interno di un’organizzazione aziendale. E’ seguita la tavola rotonda coordinata dal Founder&CEO di ARCADIA Orazio Stangherlin, in cui sono stati presentati cinque casi concreti di imprese reggiane, con l’intervento di Christian Fallini di EMMETI, Marco Righi di KAITEK, Stefano Morlini di RCF, Stefano Asioli di AZETA e Bernhard Konzet  di BLULINK.

    L’iniziativa, organizzata da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Unindustria Reggio Emilia,  è stata l’occasione per illustrare il programma SMARTI-ER 4.0, percorso di sensibilizzazione, formazione specialistica, accompagnamento e consulenza dedicato ai temi della digitalizzazione, finanziato dall’Unione Europea-FSE e dalla Regione Emilia-Romagna.

     

    Per informazioni: economico@confind.emr.it 


    SMARTI-ER 4.0 SEMINARI Operazione Rif. PA. N 2016-5456/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n. 1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8
     

     

     

     

     

  • LE IMPRESE DELL’EMILIA-ROMAGNA IN KAZAKISTAN INSIEME ALLA REGIONE

    LE IMPRESE DELL’EMILIA-ROMAGNA IN KAZAKISTAN INSIEME ALLA REGIONE

                                                                                                             

    EXPO ASTANA 2017

    LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA IN KAZAKISTAN INSIEME ALLE IMPRESE
    PER PARTECIPARE AD EXPO E RAFFORZARE LA COLLABORAZIONE CON UN PAESE AD ALTO POTENZIALE ECONOMICO E COMMERCIALE

    Le imprese del sistema Confindustria Emilia-Romagna sono state a fine giugno 2017 in Kazakistan nell’ambito di una missione realizzata con il sostegno della Regione Emilia-Romagna

     

    Nel 2017 il Kazakistan apre le proprie porte al mondo con l’Expo di Astana, dedicato al tema “Energia del futuro”, ad Astana dal 10 giugno al 10 settembre 2017.

    La Regione Emilia-Romagna sarà presente ad Astana dal 3 al 10 settembre,  e durante la settimana di protagonismo ha organizzato alcuni workshop tematici sui temi degli scenari sulla low carbon economy, dell’economia circolare e il recupero delle materie, delle soluzioni e tecnologie per offshore e rinnovabili e dei sistemi di trazione alternativi,  che hanno l’intento di valorizzare in particolar modo le imprese e le tecnologie che fanno dell’Emilia-Romagna una realtà all’avanguardia nel campo della sostenibilità.

    L’iniziativa seguirà la missione imprenditoriale nazionale promossa da Confindustria e Agenzia ICE, insieme con MAECI e MISE e in collaborazione con Federazione ANIE,  dal 30 agosto al 2 settembre dedicata alla filiera delle Smart Energy e Green Technologies.

    “La Regione Emilia-Romagna ha deciso di partecipare all’expo di Astana – afferma l’Assessore alle attività produttive e piano energetico Palma Costi   –   in quanto crede fermamente nell’importanza del tema dell’energia del futuro per la sostenibilità del nostro ambiente e quindi del nostro stesso futuro. Non potevamo non cogliere l’occasione di partecipare al dibattito mondiale su un tema così centrale e sul quale ha già da tempo deciso di investire fortemente, approvando un Piano energetico ambizioso nel quale crediamo molto. In questo ambito, la partecipazione delle imprese è strategica,  perché produrre in modo sostenibile è la chiave non solo per essere competitivi sul mercato globale, ma anche per esportare le nostre tecnologie in quei Paesi che solo ora si stanno aprendo ad una nuova sensibilità ambientale. Pertanto esprimo il mio grande apprezzamento per la partecipazione delle imprese alla missione imprenditoriale organizzate dal sistema Confindustria Emilia-Romagna”.

    Al Piano “Kazakistan” della Regione ha aderito infatti il sistema Confindustria Emilia-Romagna, che ha  focalizzato su questo Paese una fase di un progetto regionale rivolto ad alcuni Paesi orientali ad alto tasso di sviluppo.   Dal 25 al 29 giugno si è svolta una prima missione economica dell’Emilia-Romagna ad Almaty, a cui hanno partecipato una quindicina di imprese provenienti da Reggio Emilia, Forlì-Cesena, Modena, Bologna, appartenenti a vari settori ed in particolare al comparto metalmeccanico.  

    “Il Kazakistan è un mercato ad alto potenziale per le nostre imprese”  –  ha dichiarato Paolo Bucchi, a capo di Comet Spa, importante gruppo industriale reggiano leader nella produzione di pompe per agricoltura ed industriali oltreché nel clearing, e rappresentante del sistema Confindustria Emilia-Romagna nel Comitato “Internazionalizzazione dei territori” di Confindustria. –   “Il sistema delle imprese approfitterà  dell’Expo Energia per proporre le proprie produzioni e tecnologie,  forte della posizione del nostro Paese e dell’immagine molto positiva che il Made in Italy riveste in un mercato interessato non soltanto ai nostri prodotti dell’abbigliamento e del lusso, ma anche a quello dei beni industriali e dei macchinari”.  

    Il progetto, coordinato da Unindustria Reggio Emilia e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e in collaborazione con BPER,  consente a numerose imprese della regione di promuovere accordi di collaborazione commerciale con le controparti d’affari kazake interessate, attraverso un processo di selezione e qualificazione degli incontri b2b che sarà realizzato da Informest, agenzia di International Business Development particolarmente specializzata sui mercati euroasiatici.

    L’Italia è un partner strategico per il Kazakistan, primo paese importatore dei suoi  prodotti, prevalentemente energetici, per un valore di quasi 1,5 milioni di euro annui. Nel 2016 l’export ammontava a 842 milioni di euro, in aumento del 8,2% rispetto al 2015, prevalentemente prodotti dell’abbigliamento, macchinari di impiego generale, tubi condotti, profilati cavi e relativi accessori.

    Il 10% dell’export italiano proviene dall’Emilia-Romagna.  Negli ultimi 10 anni la bilancia commerciale dell’Emilia-Romagna con il Kazakistan è nettamente positiva per la nostra regione, diversamente da quanto accade a livello nazionale. Dal 2007  ad oggi le esportazioni regionali verso il  Kazakistan sono aumentate di circa il 10%, per un valore pari a 84,1 milioni di euro nel 2016.

    La quasi totalità dell’export emiliano-romagnolo diretta in Kazakistan appartiene al settore manifatturiero, con particolare riferimento a macchinari e apparecchi meccanici (43% del totale export regionale verso il Paese), prodotti tessili e abbigliamento (28%), metalli e prodotti in metallo (8%).  Le importazioni regionali dal Kazakistan –  prevalentemente metalli e prodotti in metallo e  macchinari ed apparecchi meccanici  – hanno invece subito una contrazione dell’86% negli ultimi 10 anni, registrando un valore di circa 5,9 milioni di euro nel 2016.  

    Grazie all’Expo Energia  il Kazakistan intende rilanciare il proprio ruolo nell’economia internazionale, forte della sua rilevante produzione nel settore energetico:  12° posto al mondo per riserve di petrolio,  14° per riserve di gas,  1° per produzione di uranio. In crescita anche la sua posizione nell’ambito dell’Unione Economica Euroasiatica, un mercato di 182 milioni di consumatori, del quale fa parte assieme a Russia, Bielorussia, Kyrgyzstan e Armenia.

    All’Expo partecipano 115 Paesi, tra cui l’Italia, e 18 organizzazioni, tra cui l’Onu, l’Unesco e l’Osce. La presenza italiana sarà importante grazie ad un Padiglione di 900 metri quadrati promosso dai Ministeri degli Esteri e dello Sviluppo economico tramite ICE Agenzia, nel quale i visitatori potranno immergersi, grazie a un’installazione audio-video, nella storia dell’energia in Italia dal dopoguerra a oggi.

    Il Padiglione Italia avrà uno spazio utile per la realizzazione di iniziative d’affari e di incontri b2b, organizzati grazie anche ad una piattaforma on line di business matching – la stessa utilizzata in occasione di Expo 2015 – in cui si prevede di coinvolgere oltre 4 mila imprese locali, che potranno entrare in contatto con le imprese italiane interessate.

     

  • LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE NELLA FILIERA DELLE COSTRUZIONI – Modena, 28 giugno 2017

    LA DOCUMENTAZIONE DEL SEMINARIO SULL’ECONOMIA CIRCOLARE NELLA FILIERA DELLE COSTRUZIONI – Modena, 28 giugno 2017

     

    Pubblichiamo la documentazione del seminario “L’economia circolare nella filiera delle costruzioni. Verso nuovi modelli innovativi, competitivi e sostenibili”, organizzato da Confindustria Emilia-Romagna in collaborazione con Ance Emilia-Romagna il 28 giugno 2017 presso Confindustria Emilia Centro sede di Modena. 

    L’incontro ha approfondito aspetti innovativi dell’economia circolare attraverso un focus dedicato alla filiera delle costruzioni, con l’obiettivo di promuovere un modello di fare impresa che assicuri, da un lato, nuove prospettive di crescita e, dall’altro, maggiore competitività.

    Sono intervenuti esperti ed esponenti del mondo universitario, della ricerca e delle professioni, che hanno illustrato le sfide e gli spazi per l’innovazione a supporto della competitività della filiera delle costruzioni, nonché proposte tecniche e linee di finanziamento volte a stimolare l’evoluzione del settore verso processi ad alto contenuto tecnologico, specie dei materiali, e, al contempo, a basso impatto ambientale.     

    Sono seguite le testimonianze di un’eccellenza italiana del panorama dell’architettura – Mario Cucinella Architects  –  che ha illustrato progetti innovativi realizzati nel mondo, e di imprese della filiera delle costruzioni, già attive nell’approccio green, che rappresentano modelli virtuosi da diffondere: Garc Spa (settore edile), Coem Spa (settore ceramico), e Mapei Spa (settore chimico).

    Il seminario fa parte del Piano del sistema Confindustria Emilia-Romagna “VERSO INDUSTRIA 4.0”, che mette a disposizione delle imprese la possibilità di partecipare gratuitamente a seminari di informazione, attività di formazione e di accompagnamento su ambiti strategici per il futuro dell’industria quali la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e l’economia circolare. 

     

    Per approfondimenti: legislativo@confind.emr.it 


    GREEN UP-ER SEMINARI Operazione Rif. PA. N 2016-5457/RER approvata dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n.1450/2016 del 12/09/2016 finanziata con fondi POR FSE 2014/2020 – Obiettivo tematico 8

  • BANDI PER LE IMPRESE DELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO – Una nuova opportunità per le imprese

    BANDI PER LE IMPRESE DELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO – Una nuova opportunità per le imprese

     

    “Cooperazione internazionale allo sviluppo: la nuova legge e le opportunità legate al primo bando riservato alle imprese”   è il tema dell’incontro organizzato il 19 giugno 2017 a Bologna da Confindustria e Alleanza delle Cooperative Italiane. 

    L’iniziativa, organizzata con il patrocinio dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, è stata l’occasione per illustrare le principali novità portate dalla recente legge sulla cooperazione internazionale, che riconosce le imprese quali possibili soggetti attivi del sistema della cooperazione, prevedendo per loro la possibilità, rispetto al passato, di partecipare direttamente, con proposte e progetti, ai bandi promossi in questo ambito. 

    “L’obiettivo di Confindustria, che ha contribuito in maniera attiva alla definizione del nuovo quadro legislativo –  ha affermato Gino Cocchi, Presidente della Commissione regionale sull’internazionalizzazione di Confindustria Emilia-Romagna  –  è favorire la partecipazione delle imprese ai bandi di gara, a partire dai Paesi “target” in cui,  in assenza del sostegno e del supporto finanziario delle Istituzioni,  è oggettivamente difficile operare.  Saranno quindi necessarie, da parte delle imprese, idee progettuali innovative e nuovi business model nell’approccio verso questi Paesi”. 

    Nel nuovo contesto normativo e regolamentare, infatti, il sistema delle imprese potrà condividere le finalità, i principi etici, gli impegni e i vincoli che precedentemente erano propri dei soggetti pubblici e dei soggetti non profit della società civile. 

    In linea con gli orientamenti internazionali e comunitari, la riforma afferma l’importanza del contributo del settore privato per conseguire gli obiettivi primari della cooperazione allo sviluppo, ovvero la riduzione della povertà, lo sviluppo sostenibile e l’innalzamento delle capacità dei soggetti locali di promuovere la crescita economica. 

    Nel corso dell’incontro sono state illustrate le caratteristiche del nuovo ordinamento nazionale per l’aiuto pubblico allo sviluppo, le finalità e le linee guida per l’accesso ai bandi riservati ai soggetti privati profit.  Il primo bando a favore del settore privato profit sarà pubblicato nei prossimi mesi, con una dotazione finanziaria di 5 milioni di euro. 

     

  • IL RAPPORTO EMILIA-ROMAGNA DELLA BANCA D’ITALIA

    IL RAPPORTO EMILIA-ROMAGNA DELLA BANCA D’ITALIA

     

    In Emilia-Romagna nel 2016 e nei primi mesi del 2017, secondo il Rapporto Emilia-Romagna presentato dalla Banca d’Italia sede di Bologna il 13 giugno 2017,  è proseguita la moderata crescita, sostenuta dalla domanda interna; l’export ha rallentato dopo due anni particolarmente positivi. In prospettiva, il consolidamento della ripresa potrebbe derivare dal rafforzamento della spesa per investimenti atteso dalle imprese nell’anno in corso.

    La produzione industriale è aumentata per il secondo anno consecutivo in quasi tutti i comparti, mentre la congiuntura nelle costruzioni è rimasta debole. Il settore terziario ha registrato una crescita moderata: i trasporti, il turismo e i servizi immobiliari hanno mostrato un miglioramento, le vendite al dettaglio sono invece leggermente diminuite.

    Il rallentamento della domanda mondiale ha frenato la crescita delle esportazioni. Negli ultimi anni la regione ha comunque recuperato in parte il calo della quota di commercio mondiale subìto durante gli anni della crisi, grazie soprattutto al mix di prodotti esportati; l’aumento delle vendite all’estero ha superato sia quello della sua domanda potenziale sia quello del commercio mondiale.

    Le prospettive di moderata crescita della domanda, gli incentivi agli investimenti e i bassi tassi d’interesse hanno sostenuto anche nel 2016 l’accumulazione di capitale, soprattutto nell’industria.

    Le previsioni  formulate dalle imprese segnalano per quest’anno investimenti in aumento, anche collegati a “industria 4.0”. La redditività delle imprese si è stabilizzata sui livelli del 2015; la capacità di autofinanziamento e la liquidità si sono mantenute elevate. La lunga recessione ha determinato l’uscita dal mercato delle imprese più vulnerabili, con un aumento della quota di quelle con elevata solidità economico-finanziaria.

    Dopo quattro anni di contrazione i prestiti bancari alle imprese si sono stabilizzati; permangono tuttavia andamenti molto differenziati fra settori e a seconda della dimensione e della rischiosità d’impresa. I prestiti sono ancora diminuiti per le piccole imprese, per quelle rischiose e in particolare per quelle delle costruzioni. Le condizioni di accesso al credito sono rimaste distese; le banche hanno continuato tuttavia a mantenere un atteggiamento più prudente nei confronti delle imprese dell’edilizia.

    L’espansione dell’attività produttiva ha favorito l’aumento dell’occupazione, che ha superato per la prima volta i livelli pre-crisi. Sono cresciute le assunzioni nette a termine, mentre quelle a tempo indeterminato sono rimaste pressoché invariate. Il tasso di disoccupazione si è ulteriormente ridotto, anche per i giovani, per i quali tuttavia continua a mantenersi su valori più elevati di quelli raggiunti prima della lunga recessione.

     

    VAI AL RAPPORTO COMPLETO 

     

     

     

  • Si sono conclusi con successo R2B E INNOVAT&MATCH 2017

    Si sono conclusi con successo R2B E INNOVAT&MATCH 2017

     

    L’8 e 9 giugno 2017 si è svolto a Bologna Innovat&Match, il consueto appuntamento di R2B – Research to Business dedicato alla ricerca di partner tecnologici e di ricerca a livello internazionale: un’opportunità nata grazie ad Enterprise Europe Network, la più grande rete europea a supporto delle PMI.

    L’iniziativa è stata organizzata da ASTER in collaborazione con Confindustria Emilia-Romagna, CNA Emilia-Romagna, ENEA, Eurosportello – CCIAA di Ravenna, Unioncamere Emilia-Romagna. 

    Alcuni numeri di R2B 2017:   6.300 visitatori, 134 espositori, 40 startup innovative, 54 progetti di ricerca industriale, 99 convegni e workshop, e oltre 600 incontri per partnership tecnologiche e commerciali internazionali.

    Un’edizione che ha confermato l’Emilia-Romagna come un sistema e un territorio al servizio dell’innovazione e della ricerca, in particolare a livello di Big Data, Industrial Modernisation, Competenze 4.0, Economia Circolare e lotta ai Cambiamenti Climatici.

    I temi di questa edizione di Innovat&Match hanno coinciso con le priorità industriali regionali:

    ·         Agroalimentare
    ·         Edilizia e costruzioni
    ·         Industrie culturali e creative
    ·         Energia e sviluppo sostenibile
    ·         Industrie della salute e del benessere
    ·         Meccatronica e motoristica
    ·         Innovazione nei servizi

    Le imprese che si sono registrate indicando CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA hanno usufruito dell’assistenza gratuita prima, durante e dopo l’evento.

    Per informazioni: simpler@confind.emr.it 

     

  • I VINCITORI DEL PROGETTO REGIONALE DEI GIOVANI IMPRENDITORI “CREI-AMO L’IMPRESA 2017”

    I VINCITORI DEL PROGETTO REGIONALE DEI GIOVANI IMPRENDITORI “CREI-AMO L’IMPRESA 2017”

     

    IN ALLEGATO LA NOTA CONCLUSIVA DELLA PREMIAZIONE 

     

    QUI LE FOTO DELLE CLASSI PREMIATE
     

    Primo premio assoluto:
    Progetto ETHICBYTE dell’Istituto Copernico Carpeggiani di Ferrara

     

     

    Premio “Realizzabilità e qualità della presentazione”:
    Progetto E-BED del Liceo classico Morgagni di Forlì

     

     

    Premio “Originalità” ex aequo:
    Progetto proTILE dell’Istituto Corni di Modena

     

     

    Premio “Originalità” ex aequo:
    Progetto THE BEETLES del Liceo delle Scienze umane San Tomaso d’Aquino di Correggio (Reggio Emilia) 

     

     

    Premio “Attinenza alle vocazioni e alle opportunità del territorio” ex aequo:  
    Progetto MACROBUY dell’Istituto IPSC Olivetti e IPIA Callegari di Ravenna 

     

     

    Premio “Attinenza alle vocazioni e alle opportunità del territorio” ex aequo:
    Progetto MOVIN’ PARMA dell’Istituto ITIS  Leonardo da Vinci di Parma

     

     

    Premio “Attinenza al settore/prodotto/servizio dell’impresa oggetto della visita aziendale”:
    Progetto LES DESIGN del Collegio San Luigi di Bologna

     

  • INAUGURAZIONE DELLE OPERE DONATE DA LAVORATORI ED IMPRESE DOPO IL SISMA

    INAUGURAZIONE DELLE OPERE DONATE DA LAVORATORI ED IMPRESE DOPO IL SISMA

     

    TRUST NUOVA POLIS ONLUS
    Inaugurate le opere realizzate grazie alle donazioni di lavoratori ed imprese italiane al Fondo di solidarietà istituito da Confindustria, CGIL CISL UIL e Confservizi

     

    29 maggio 2017 –  Sono state inaugurate oggi, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  le opere realizzate grazie alla generosità dei lavoratori e delle imprese che hanno accolto l’invito di Confindustria, CGIL, CISL, UIL e Confservizi a contribuire alla rinascita dei territori colpiti dal sisma cinque anni fa.

    Nel Fondo sono confluiti i contributi volontari dei lavoratori e delle imprese di tutto il Paese, per un totale di 7.765.672,40 euro.   

    Le opere già realizzate sono la Casa della Musica di Pieve di Cento (Bologna),  il Centro sport e cultura di Bondeno (Ferrara), la Scuola di danza di Reggiolo il Centro di co-working di Quistello (Mantova). Prossimamente sarà varata l’opera più imponente e complessa: una residenza per disabili gravi  a San Felice sul Panaro (Modena).   

    “L’esperienza di quello che fu definito il primo terremoto dei capannoni – ha dichiarato Maurizio Marchesini, Presidente di  Confindustria Emilia-Romagna – ci ha fortificati ed uniti, ci ha fatto comprendere come solo con l’impegno collettivo e l’unità di intenti si possa dare un segnale forte di fiducia e di ripartenza.  Insieme alle Istituzioni, la Regione in primis, abbiamo ottenuto il risultato di mantenere le produzioni nei territori, rafforzando il ruolo dell’impresa come fonte di sviluppo e occupazione, e abbiamo costruito le condizioni per avviare il prima possibile la ricostruzione.  Lavoratori ed imprese hanno voluto concentrare il loro impegno su opere di grande qualità,  distintive e innovative, per rispondere alle esigenze delle comunità locali e delle persone più deboli ed esposte.    Il nostro auspicio è che questi nuovi luoghi di aggregazione siano un monito, soprattutto per le giovani generazioni, per aiutare ad affrontare le avversità,  e contribuire a trasformare un evento drammatico in una nuova opportunità di crescita e benessere.”

    “I criteri che ci siamo dati – ha affermato Luigi Giove,  Segretario generale CGIL Emilia-Romagna –  sono stati sicurezza, rigore e massima trasparenza nell’affidamento dei lavori.  Abbiamo selezionato le imprese in base a  precisi requisiti come l’iscrizione nella white list  prevista dal  Protocollo di legalità sottoscritto tra Istituzioni, associazioni datoriali e sindacati, una comprovata capacità costruttiva e tecnologica e la prossimità, per valorizzare il tessuto produttivo locale. I Comuni hanno messo a disposizione le aree a titolo gratuito e hanno accelerato gli iter per le necessarie autorizzazioni.”   

    “Per rivitalizzare i territori abbiamo deciso –  ha sottolineato Giorgio Graziani,  Segretario regionale CISL Emilia-Romagna – di creare nuovi centri di aggregazione per le popolazioni,  dedicati alle varie fasi della vita: infanzia, giovani e anziani.  Un nuovo modo di guardare al futuro e rinsaldare la coesione sociale attraverso un nuovo e prezioso legame tra diverse generazioni.  Abbiamo voluto realizzare opere ben identificabili sia da un punto di vista funzionale sia architettonico, utilizzando tecniche costruttive e materiali innovativi.”

    “Con gli interventi effettuati grazie al Fondo –  ha aggiunto Giuliano Zignani,  Segretario regionale UIL Emilia-Romagna – abbiamo voluto realizzare un progetto di qualità a più livelli: architettonica, tecnologica, sostenibile e funzionale, per rispondere in modo efficace ai bisogni che abbiamo intercettato.  Inoltre, l’obiettivo è stato quello di costruire contenitori di qualità sociale, per contribuire a migliorare il tessuto connettivo della società”. 

    “Abbiamo scelto –  ha sottolineato  Luigi Castagna, Presidente Confservizi Emilia-Romagna –   di affidare i lavori di progettazione ad un professionista di chiara fama, l’architetto Mario Cucinella e il suo Studio Mario Cucinella Architects. Per realizzare il progetto e verificare le aspettative delle comunità sono stati selezionati sei giovani architetti e ingegneri under 35, residenti nelle aree del sisma, che sono stati protagonisti del Workshop “Costruire per ricostruire”.

    “Questa iniziativa –  ha dichiarato Piero Gnudi, Garante del Trust Nuova Polis Onlus –  presenta caratteri di novità, a partire dallo strumento giuridico utilizzato,  il “Trust”, per la realizzazione di opere con finalità di beneficenza. Abbiamo richiesto, ed ottenuto, grazie alla sensibilità istituzionale dell’Agenzia delle Entrate,  riconoscimento del Trust quale “ONLUS”, grazie al quale tutti i fondi donati dai privati sono stati effettivamente ed esclusivamente utilizzati per coprire i costi sostenuti per la realizzazione delle opere.”

    “Nel dramma di queste terre e di quelle del Centro Italia, colpite dagli eventi sismici –  ha affermato Mario Cucinella, MCArchitects  –  noi architetti dobbiamo a queste comunità tutto il nostro sforzo creativo. L’esempio della ricostruzione dell’Emilia-Romagna dimostra come la forza di una collettività si sia rappresentata con l’architettura di nuove scuole e nuove opere al servizio dei cittadini. Non solo com’era dov’era, ma soprattutto come sarà. Dobbiamo immaginare che da questa grande sofferenza Ri-costruiremo meglio, con più attenzione, senza compromessi su sicurezza sismica e sicurezza ambientale. L’architettura di qualità promuove valori importanti come la bellezza, il design, l’ecologia, la qualità ambientale, l’innovazione, la sostenibilità e contribuisce a dare valore al territorio creando una nuova empatia con il paesaggio. La bellezza è contagiosa!”

    Hanno partecipato all’incontro i rappresentanti dei Comuni in cui sono situate le opere:  oltre al Sindaco di Pieve di Cento Sergio Maccagnani, che ha coorganizzato l’inaugurazione, il Vice Sindaco di Bondeno  Simone Saletti, il Sindaco di Quistello Luca Malavasi e il Sindaco di Reggiolo Roberto Angeli.   

     

     

    DESCRIZIONE DELLE OPERE 

    LA CASA DELLA MUSICA –  Pieve di Cento (Bologna)
    La Casa della Musica nasce con la volontà di dare spazi e strutture adeguati alla Scuola media ad indirizzo musicale e al Circolo di musica pievese. Il linguaggio architettonico si ispira alla tradi­zione musicale della città andando a costruire un edificio fatto di vari elementi autonomi che sono gli “strumenti” di un orchestra più grande che è l’insieme. Il richiamo agli strumenti musicali avviene anche attraverso la scelta del rivestimento in legno di rovere che avvolge gli interni e gli esterni e che consente, come nelle casse armoniche degli strumen­ti di contenere e amplificare i suoni.  L’edificio è costituito da 9 piccoli laboratori musicali di forma circolare collegati da una “piazza” che funge da distributivo e che diventa luogo per la condivisione e il dialogo tra i giovani musicisti. Tale spazio centrale è destinato anche alle  prove di musica di insieme e per piccoli saggi.

    La Casa è un spazio fruibile da tutta la cittadinanza, anche grazie alla grande area esterna in grado di rappresentare un luogo di ritrovo e di aggregazione. Illuminata esterna­mente, durante la notte appare come un costante punto di richiamo, una lanterna di conforto per favorire la ripresa delle attività musicali e ricreative dopo il disagio del sisma. Il rivestimento in facciata ventilata fatta con doghe curve di rovere garantisce  ottime prestazioni energetiche e  conferisce una grande qualità architettonica. Particolare cura è stata posta nell’acustica degli spazi interni attraverso l’uso di materiali e strategie per la riduzione del riverbero. Un sistema di impianti autonomo aula per aula garantisce un utilizzo flessibile degli spazi anche nelle diverse ore del giorno.

    CENTRO SPORT E CULTURA – Bondeno (Ferrara)
    Il Centro offre ai cittadini nuovi spazi di aggregazione legati alla diffusione della cultura. L’intervento si colloca immediatamente vicina al centro storico in una zona ben collegata con il resto del contesto urbano e  strategica dal punto di vista ludico e sportivo, grazie alla presenza di un’importate area sportiva.

    ​L’intervento vede la realizzazione di due edifici cilindrici che si ispirano alle forme del territorio rurale tipiche di queste terre come quelle dei silos o delle balle di fieno. L’intento è di donare alla popolazione non un edificio ”calato dall’alto” ed estraneo al territorio, bensì un edificio che nasca dai costumi del luogo, dai suoi elementi caratterizzanti, e che sia riconoscibile e vicino alla popolazione. Ogni  cilindro ospiterà funzioni distinte. Quello di dimensioni maggiori ha una grande sala dalla struttura estremamente flessibile, che potrà essere utilizzata per conferenze, rappresentazioni teatrali, esposizioni ed  attività sportive leggere. Completano l’edificio il foyer e gli spazi di servizio. Il cilindro piccolo sarà adibito ad attività didattiche e di promozione delle specialità enogastronomiche del territorio.

    La tecnica costruttiva è mista in acciaio e legno. Le pareti circolari sono interamente vetrate  per ottimizzare l’illuminazione naturale e la permeabilità visiva. Una schermatura in acciaio protegge le vetrate dal sole al fine di ottimizzare l’irraggiamento ed il riscaldamento passivo interno. Un sistema di pannelli fotovoltaici sulla copertura del cilindro grande garantisce la produzione elettrica per la gestione di entrambi gli edifici.

    CENTRO DI CO-WORKING E INCUBATORE NEO IMPRESE  –  Quistello (Mantova)
    Il nuovo centro di aggregazione giovanile, costruito al centro di un parco urbano,  è costituito da un volume unico ad un solo piano articolato in due spazi principali per le attività principali più gli spazi di servizio. L’edificio è costituito da una pelle vetrata, schermata esternamente mediante tendaggi, in modo da generare una forte connessione con il disegno del parco esterno. Le vetrate  consentono l’ingresso della luce solare e quindi la formazione di un ambiente luminoso, e la suddivisione della schermatura in diversi tendaggi esterni permetterà di modulare la penetrazione dei raggi solari e quindi di usufruire di una illuminazione naturale nei diversi periodo dell’anno. L’area esterna sarà trattata parzialmente a giardino e pavimentata. La parte pavimentata sarà principalmente dislocata di fronte all’edificio, in maniera da formare una piccola piazza utilizzabile anche per eventi esterni. La struttura è interamente in cemento armato grazie al quale si ottiene un’elevata inerzia termica che compensa la leggerezza delle facciate. Il progetto è stato sviluppato secondo i principi della sostenibilità ambientale, per ridurre la domanda di energia per il funzionamento dell’edificio e ottimizzare i livelli di comfort in ambiente nelle aree interne ed esterne.

    SCUOLA DI DANZA –  Reggiolo (Reggio Emilia)
    Il progetto prevede l’edificazione di una sala che ospiterà i corsi della scuola di danza, poiché la precedente sede è stata demolita a seguito del sisma.  Il nuovo fabbricato è collegato agli spogliatoi tramite un volume con le pareti est e ovest completamente vetrate. La sala di danza è un edificio a pianta rettangolare con la struttura e le finiture in legno di abete. Alla semplicità formale e geometrica dell’impianto si affianca un sistema schermante esterno curvo, che circonda l’edificio delimitando due piccoli patii scoperti. Nei patii vi sono giardini visibili dalla sala di danza che contribuiscono alla schermatura solare delle vetrate.

    Il sistema schermante e di rivestimento si rifà agli intrecci tipici della zona, ad esempio quelli dei cesti di vimini: si tratta di un riferimento ripreso dalle tradizioni artigiane, particolarmente indicato per l’ubicazione del lotto. Il sistema schermante offre un’ulteriore potenzialità, ossia quella d’illuminarsi durante le ore notturne come una lanterna, costituendo un episodio architettonico unico nel territorio, che potrebbe facilmente diventare un polo attrattore e un punto d’interesse simbolico per la comunità. Il progetto è stato sviluppato secondo i principi della sostenibilità ambientale, per ridurre la domanda di energia per il funzionamento dell’edificio e ottimizzare i livelli di comfort in ambiente nelle aree interne ed esterne. La forma compatta dell’edificio e la presenza di un involucro a prevalenza opaco riducono le dispersioni termiche nei mesi invernali e quindi minimizzano il ricorso agli impianti meccanici di riscaldamento, garantendo un ambiente interno confortevole.

     

    IL VIDEO UFFICIALE DEL QUIRINALE 
     

    In occasione dell’inaugurazione abbiamo realizzato il video  PILLOLE DI BELLEZZA WORKSHOP RICOSTRUZIONE

     

  • IL MAGAZINE “TERRAE MOTUS ” SULLE OPERE REALIZZATE CON LE DONAZIONI DI LAVORATORI ED IMPRESE

    IL MAGAZINE “TERRAE MOTUS ” SULLE OPERE REALIZZATE CON LE DONAZIONI DI LAVORATORI ED IMPRESE

     

    IN ALLEGATO LA PUBBLICAZIONE  “TERRAE MOTUS“,  
    REALIZZATA DAL TRUST NUOVA POLIS ONLUS
    IN COLLABORAZIONE CON  MCA-MARIO CUCINELLA ARCHITECTS  

     

    Nella foto i rappresentanti del Trust

    da sinistra verso destra
    Luigi Castagna, Presidente Confservizi Emilia-Romagna
    Giuliano Zignani, Segretario generale  UIL Emilia-Romagna
    Maurizio Marchesini, Presidente Confindustria Emilia-Romagna
    Luigi Giove, Segretario generale  CGIL Emilia-Romagna
    Mario Agnoli, Direttore generale Confindustria Emilia-Romagna
    Giorgio Graziani, Segretario generale CISL Emilia-Romagna